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Document 62023CJ0109

Sentenza della Corte (Seconda Sezione) del 5 settembre 2024.
GM e ON contro PR.
Rinvio pregiudiziale – Politica estera e di sicurezza comune – Misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina – Regolamento (UE) n. 833/2014 – Articolo 5 quindecies, paragrafi 2 e 6 – Divieto di fornire, direttamente o indirettamente, servizi di consulenza giuridica al governo russo o a persone giuridiche, entità o organismi stabiliti in Russia – Esenzione concernente la prestazione di servizi strettamente necessari per garantire l’accesso a un procedimento giudiziario o amministrativo o a un arbitrato in uno Stato membro – Autenticazione ed esecuzione, effettuata da un notaio, di un contratto di compravendita di un bene immobile – Assistenza fornita da un interprete nel contesto di una siffatta autenticazione.
Causa C-109/23.

Court reports – general

ECLI identifier: ECLI:EU:C:2024:681

Causa C-109/23 [Jemerak] ( i )

GM
e
ON

contro

PR

(Domanda di pronuncia pregiudiziale, proposta dal Landgericht Berlin)

Sentenza della Corte (Seconda Sezione) del 5 settembre 2024

«Rinvio pregiudiziale – Politica estera e di sicurezza comune – Misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina – Regolamento (UE) n. 833/2014 – Articolo 5 quindecies, paragrafi 2 e 6 – Divieto di fornire, direttamente o indirettamente, servizi di consulenza giuridica al governo russo o a persone giuridiche, entità o organismi stabiliti in Russia – Esenzione concernente la prestazione di servizi strettamente necessari per garantire l’accesso a un procedimento giudiziario o amministrativo o a un arbitrato in uno Stato membro – Autenticazione ed esecuzione, effettuata da un notaio, di un contratto di compravendita di un bene immobile – Assistenza fornita da un interprete nel contesto di una siffatta autenticazione»

Politica estera e di sicurezza comune – Misure restrittive adottate in considerazione della situazione in Ucraina – Divieto di fornire servizi di consulenza giuridica al governo russo o a persone giuridiche, entità o organismi stabiliti in Russia – Nozione – Autenticazione ed esecuzione, effettuata da un notaio, di un contratto di compravendita di un bene immobile – Esclusione – Assistenza fornita da un interprete nel contesto di detta autenticazione – Esclusione

[Decisione del Consiglio (PESC) 2022/1909, considerando 5 e 8; regolamenti del Consiglio n. 833/2014, art. 5 quindecies, § 2, n. 269/2014 e 2022/1904]

(v. punti 38-44, 49-55, 59, 61, 62 e dispositivo)

Sintesi

Adita in via pregiudiziale dal Landgericht Berlin (Tribunale del Land, Berlino, Germania), la Corte si pronuncia sull’ambito di applicazione del divieto di fornire servizi di consulenza giuridica a persone giuridiche stabilite in Russia, prevista dall’articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014 ( 1 ), come modificato dal regolamento 2022/1904 ( 2 ), concernente misure restrittive adottate dal Consiglio dell’Unione europea in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina.

GM e ON, cittadini tedeschi, stavano per acquistare un appartamento situato a Berlino (Germania) e appartenente alla società Visit Moscow Ltd, una persona giuridica con sede in Russia. Ai fini di questa transazione, GM, ON e la Visit Moscow si sono rivolti a PR, un notaio che esercita in Germania, chiedendogli di redigere un contratto di vendita in forma di atto pubblico e di farlo poi eseguire. Nel 2022, tuttavia, PR si è rifiutato di autenticare il contratto di compravendita in quanto non poteva escludere che l'autenticazione avrebbe violato il divieto di cui all'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014. Non avendo accolto la richiesta da parte di GM, di ON e della Visit Moscow di riconsiderare tale rifiuto, la PR ha sottoposto il ricorso presentato contro tale rifiuto al Tribunale del Land di Berlino, che ha sottoposto alla Corte diverse questioni pregiudiziali in materia.

Giudizio della Corte

In primo luogo, la Corte osserva che, secondo il loro significato abituale nel linguaggio corrente, i termini «consulenza giuridica» si riferiscono in generale a un parere su una questione di diritto. Se utilizzati in combinazione con il termine «servizi» di cui all'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014, essi si riferiscono quindi all'esercizio di un'attività di natura economica, basata su un rapporto tra un prestatore e il suo cliente, avente per oggetto la prestazione di consulenza giuridica, mediante la quale un prestatore fornisce pareri su questioni di diritto a persone che li richiedono.

Questa accezione dei termini «consulenza giuridica» è confermata dal considerando 19 del regolamento 2022/1904. Da un lato, si riferisce alla relazione tra un prestatore e il suo cliente ed evoca il ruolo di detto prestatore nell'assistere e consigliare il cliente, nell’interesse di quest’ultimo, sugli aspetti legali delle transazioni con terzi. Dall’altro lato, essa evoca le attività accessorie che consistono nella «preparazione, esecuzione e verifica di documenti giuridici».

Pertanto, le attività che rientrano nel concetto di «servizi di consulenza giuridica» ai sensi dell'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014 sono nettamente distinte da quelle che le autorità pubbliche possono essere tenute a svolgere. Infatti, non è compito di tali autorità pubbliche fornire servizi consistenti nel dare pareri in questioni di diritto alle persone al fine di promuovere o difendere i loro interessi particolari.

Nel caso di specie, la Corte rileva che, nell'ambito di un'autenticazione di un contratto di compravendita immobiliare, il notaio sembra agire non al fine di promuovere gli interessi specifici dell’una o dell’altra delle parti interessate, ma in modo imparziale, a pari distanza rispetto a tali parti e ai loro rispettivi interessi, esclusivamente nell'interesse della legge e della certezza del diritto. Pertanto, in considerazione delle peculiarità della procedura di autenticazione notarile degli atti e degli effetti giuridici degli atti autenticati nell'ordinamento giuridico tedesco, l'autenticazione da parte di un notaio, come disciplinata dal diritto tedesco, di un contratto di vendita di un bene immobile appartenente a una persona giuridica stabilita in Russia non rientra nella nozione di «servizi di consulenza giuridica» di cui all'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014 e, di conseguenza, nell'ambito di applicazione del divieto di prestare tali servizi a una siffatta persona giuridica, previsto alla lettera b) di tale disposizione.

La Corte osserva a questo proposito che, se l'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, di tale regolamento dovesse essere interpretato in modo opposto, ciò comporterebbe delle incoerenze, da un lato, nell'applicazione di tale regolamento e, dall'altro, tra quest'ultimo e il regolamento n. 269/2014 ( 3 ).

In effetti, le transazioni relative a beni immobili situati nel territorio dell'Unione e di proprietà di persone giuridiche stabilite in Russia rimangono consentite ai sensi del regolamento n. 833/2014. In pratica, tuttavia, tali transazioni potrebbero essere ostacolate in alcuni Stati membri in cui l'autenticazione notarile del contratto di vendita relativo a un bene immobile è una condizione essenziale per l'alienazione di tale bene, indipendentemente dal fatto che tali persone giuridiche siano o meno soggette al divieto di alienazione dei loro beni ai sensi del regolamento n. 269/2014.

Orbene, una tale variabilità degli effetti del divieto di cui all'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014 da uno Stato membro all'altro, a seconda del sistema notarile in vigore, non poteva essere perseguita dal legislatore dell'Unione.

Inoltre, l'interpretazione adottata non è contraria alla finalità del regolamento n. 833/2014 né a quella del regolamento n. 269/2014.

Anzitutto, non risulta né dalla decisione 2022/1909 ( 4 ) né dal regolamento n. 833/2014 o dal regolamento n. 2022/1904 che, istituendo il divieto di fornire servizi di consulenza giuridica, il Consiglio intendeva garantire che le persone giuridiche stabilite in Russia potessero trovarsi, in alcuni Stati membri, nell'impossibilità di disporre dei propri beni immobili.

L'obiettivo alla base del divieto di cui all'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014, poi, era quello di rendere più difficile per le persone giuridiche russe che operano nel territorio dell'Unione continuare le loro attività commerciali in tale territorio e, in tal modo, avere un impatto sull'economia russa. Orbene, l'autenticazione notarile di un contratto di vendita di un bene immobile appartenente a una persona giuridica stabilita in Russia non è contraria a tale obiettivo.

Infine, non si vede in che modo la certificazione notarile di un contratto di vendita di un bene immobile appartenente a una persona giuridica stabilita in Russia possa, a priori e in generale, contribuire a eludere le misure restrittive adottate.

In secondo luogo, la Corte sottolinea che spetterà al giudice del rinvio valutare, in relazione a ciascuno dei compiti che il notaio svolge per l'esecuzione di un siffatto contratto di compravendita, se essi comportino la prestazione, da parte del notaio, di consulenza giuridica alle parti ai sensi dell'interpretazione della nozione di «servizi di consulenza giuridica» adottata in precedenza.

In ultimo luogo, per quanto riguarda la questione se i servizi di traduzione forniti da un interprete durante l’autenticazione notarile costituiscano servizi di consulenza giuridica ai sensi dell'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014, dato che la professione di interprete non è di natura giuridica, la Corte afferma che tali servizi non possono presentare un elemento di «consulenza giuridica», anche quando la prestazione dei servizi in questione consiste nel prestare assistenza a un professionista legale che agisce in ambito giuridico. Peraltro, non sembra che l'autenticazione, da parte di un notaio tedesco, di un atto di vendita di un bene immobile situato in Germania e appartenente a una persona giuridica stabilita in Russia rientri nell'ambito di applicazione del divieto di cui all'articolo 5 quindecies, paragrafo 2, del regolamento n. 833/2014, relativo alla prestazione di servizi di consulenza giuridica. Ne consegue che, fornendo prestazioni di traduzione nell'ambito del processo di autenticazione di tale atto, al fine di assistere il rappresentante di tale persona giuridica che non padroneggia la lingua utilizzata nella procedura di autenticazione, l'interprete non fornisce «servizi di consulenza giuridica» a tale persona giuridica ai sensi di detta disposizione.


( i ) Il nome della presente causa è un nome fittizio. Non corrisponde al nome reale di nessuna delle parti del procedimento.

( 1 ) Regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina (GU 2014, L 229, pag. 1).

( 2 ) Regolamento (UE) 2022/1904 del Consiglio, del 6 ottobre 2022, che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina (GU 2022, L 259 I, pag. 3).

( 3 ) Regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio, del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina (GU 2014, L 78, pag. 6).

( 4 ) Decisione (PESC) 2022/1909 del Consiglio, del 6 ottobre 2022, che modifica la decisione 2014/512/PESC concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina (GU 2022, L 259 I, pag. 122).

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