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Document 52014DC0440
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS GREEN ACTION PLAN FOR SMEs Enabling SMEs to turn environmental challenges into business opportunities
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI PIANO D'AZIONE VERDE PER LE PMI Aiutare le PMI a trasformare le sfide ambientali in opportunità di business
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI PIANO D'AZIONE VERDE PER LE PMI Aiutare le PMI a trasformare le sfide ambientali in opportunità di business
/* COM/2014/0440 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI PIANO D'AZIONE VERDE PER LE PMI Aiutare le PMI a trasformare le sfide ambientali in opportunità di business /* COM/2014/0440 final */
Introduzione
e contesto Il Consiglio europeo del marzo 2014 ha messo in evidenza
come l'Europa abbia bisogno di una base industriale forte e competitiva, in
termini sia di produzione che di investimenti, quale motore principale di
crescita economica e di occupazione. La gestione efficiente delle risorse[1] costituisce uno dei
principali volani della competitività delle imprese dato che, in media, il 40%
dei costi dell'industria manifatturiera europea è da attribuire alle materie
prime e che tale quota sale al 50% del totale dei costi di produzione se si
aggiungono i costi dell'energia e dell'acqua, a fronte di una quota
del 20% del costo del lavoro[2]. Il Consiglio europeo ha
chiesto inoltre un impegno ininterrotto per contenere i costi dell'energia che
gravano sugli utenti finali dell'energia, in particolare attraverso ingenti
investimenti nel campo dell'efficienza energetica e la gestione della domanda
di energia lungo l'intera catena del valore e nella fase di R&S. Una gestione più efficiente delle risorse richiede infatti
di abbinare a un approccio della catena del valore l'applicazione di complesse
soluzioni tecniche a livello aziendale. Si stima che una gestione più
efficiente delle risorse lungo le intere catene del valore potrebbe ridurre il
fabbisogno in termini di materiali del 17%‑24% entro il 2030[3].
Inoltre, attualmente nell'UE il 60% del totale dei rifiuti non è riciclato,
compostato o riutilizzato[4], il che rappresenta un
enorme spreco di risorse preziose e significative opportunità di business per le
piccole e medie imprese (PMI)[5]
in grado di sviluppare e vendere prodotti, servizi e soluzioni verdi. Nuove
opportunità possono emergere anche dall'integrazione di modelli di business più
circolari e delle tecnologie verdi nelle PMI esistenti e future in tutti i
settori, compresi i servizi. La strategia Europa 2020 definisce prioritario per l'UE che
essa diventi un'economia sostenibile e fissa obiettivi ambiziosi in materia di
iniziative per il clima e di efficienza energetica. Lo "Small Business
Act"[6] ha messo in evidenza come
l'UE e gli Stati membri debbano consentire alle PMI di trasformare le sfide
ambientali in opportunità. Il piano d'azione verde definisce un orientamento
preciso e delinea il quadro dell'assistenza che l'UE, in partenariato con gli Stati
membri e le regioni, intende prestare alle PMI affinché queste possano
sfruttare le opportunità offerte dal passaggio a un'economia verde[7]. In concreto il piano
presenta una serie di iniziative, nuove o aggiornate, a favore delle PMI,
proposte a livello europeo. Esso mira: 1) a rendere più efficiente la gestione
delle risorse da parte delle PMI europee, 2) a promuovere l'imprenditorialità
verde, 3) a sfruttare le opportunità offerte da catene del valore più verdi e
4) a facilitare l'accesso al mercato delle PMI verdi[8]. Esso è presentato a
complemento della comunicazione "Iniziativa per favorire l'occupazione
verde: sfruttare le potenzialità dell'economia verde di creare posti di lavoro", che
propone una tabella di marcia per la promozione della creazione di posti di
lavoro verdi nell'UE, della comunicazione "Opportunità
per migliorare l'efficienza delle risorse nell'edilizia",
nonché del pacchetto sull'economia circolare e dell'analisi degli
obiettivi per i rifiuti. Il piano d'azione verde intende contribuire alla
reindustrializzazione dell'Europa, quale propugnata nella comunicazione
"Per una rinascita industriale europea" (COM (2014) 14) e avallata dal
Consiglio europeo, attraverso la promozione della competitività delle PMI e il
sostegno allo sviluppo di imprese verdi in tutte le regioni europee,
segnatamente in considerazione del fatto che, in questa fase, tra gli Stati
membri e tra i vari settori sussistono significative differenze nell'uso
efficiente delle risorse. Il piano si fonda sul piano d'azione per l'ecoinnovazione
(EcoAP)[9], il quale definisce gli
orientamenti della politica per l'ecoinnovazione e stabilisce i finanziamenti
nel quadro della strategia Europa 2020. Diverse iniziative e vari strumenti
dell'EcoAP presentano grande pertinenza per le PMI: ne sono un esempio il
quadro europeo per l'innovazione, l'osservatorio sull'ecoinnovazione, il forum
europeo sull'ecoinnovazione, i partenariati europei per l'innovazione e gli
strumenti per il finanziamento dell'ecoinnovazione nel quadro di Orizzonte
2020. Le iniziative previste nel piano d'azione verde e nell'EcoAP sono
pertanto complementari e generano rilevanti sinergie. Il coordinamento tra i
due piani d'azione sarà assicurato nel corso dell'intera fase della loro
attuazione. Il piano d'azione verde è incentrato sulle iniziative a
livello europeo destinate a integrare e a rafforzare le iniziative
"verdi" esistenti, volte a sostenere le PMI a livello nazionale e
regionale[10]. È stato elaborato previa
consultazione dei soggetti attivi in tale settore negli Stati membri e sarà
attuato in collaborazione con essi. La maggior parte degli Stati membri e molte
regioni dispongono di organizzazioni e di strumenti ad hoc, anche grazie ai
fondi della politica regionale, che sostengono le PMI nei settori oggetto del
piano d'azione. Tali iniziative includono la fornitura di informazioni, lo
sviluppo di capacità, la promozione della collaborazione e la costituzione di
reti di contatti, il finanziamento diretto, l'agevolazione dell'accesso ai
finanziamenti, ecc. Il piano
d'azione verde definisce una serie di obiettivi ed elenca le iniziative che
saranno attuate a livello europeo nell'ambito del Quadro finanziario
pluriennale 2014-2020[11]. Tutte le iniziative sono nuove oppure costituiscono versioni
aggiornate di iniziative precedenti che prendono ora in considerazione le
potenzialità offerte da una gestione efficiente delle risorse e dall'accesso ai
mercati verdi[12]. Le iniziative tengono
anche conto dei risultati della consultazione pubblica sul piano d'azione verde svoltasi nel quarto trimestre del 2013[13]. Le informazioni specifiche sulle iniziative di cui alla
presente comunicazione, con riferimento ai programmi che le sostengono, quali i
Fondi strutturali e d'investimento europei, COSME, Orizzonte 2020,
Erasmus+, LIFE o lo Strumento di partenariato, saranno di volta in volta
caricate sul sito della Commissione europea, direzione generale per le Imprese
e l'industria[14]: http://wcmcom-ec-europa-eu-wip.wcm3vue.cec.eu.int:8080/enterprise/policies/sme/public-consultation-green-action-plan/index
en.htm I.
Rendere le PMI più verdi per assicurare maggiore competitività e sostenibilità Una gestione più efficiente delle risorse da parte delle
PMI offre enormi potenzialità ai fini della riduzione dei costi di produzione e
dell'incremento della produttività. Si calcola che un migliore uso delle
risorse potrebbe far realizzare all'industria europea risparmi per un valore
totale di 630 miliardi di euro l'anno[15]. Troppo poche PMI in
Europa sono consapevoli di tali potenzialità. Inoltre le PMI non sono
sufficientemente sostenute nel loro impegno a realizzare risparmi sui costi
attraverso una migliore gestione delle risorse. Ciò può determinare non
soltanto un allargamento del divario in termini di produttività in Europa tra
le imprese che usano in maniera più efficiente le risorse e le altre imprese,
ma anche un indebolimento della competitività complessiva delle imprese europee
e la riduzione delle possibilità per molte PMI di posizionarsi nelle catene del
valore globali. Perché ciò è importante per le
PMI? In generale le PMI sono consapevoli dell'importanza di una
gestione efficiente delle risorse, dato che il 75% delle PMI nell'UE ha
registrato un aumento dei propri costi dei materiali negli ultimi cinque anni.
Almeno il 93% delle PMI nell'UE ha adottato come minimo un'iniziativa
per promuovere un uso più efficiente delle risorse e, nella maggior parte dei
casi, si tratta di iniziative a basso costo. Tuttavia soltanto il 42% delle PMI che hanno
adottato misure per rendere più efficiente la gestione delle risorse ha
registrato una diminuzione dei propri costi di produzione[16]. Ciò conferma la
necessità di fornire indicazioni alle PMI sull'efficacia in rapporto ai costi
degli investimenti volti a conseguire una gestione efficiente delle risorse. Tra gli Stati membri sussistono inoltre forti differenze
riguardo ai livelli di efficienza nella gestione delle risorse nel settore manifatturiero. L'uso dell'energia e
la produzione di rifiuti per uno specifico tipo di produzione variano
notevolmente da un'impresa manifatturiera all'altra nei diversi paesi europei[17]. Una gestione
più efficiente delle risorse richiede conoscenze specialistiche che le PMI
normalmente non possiedono: esse devono perciò far ricorso a consulenti per
individuare i potenziali benefici ricavabili a lungo termine dall'innovazione
dei propri processi e della propria organizzazione in vista di un uso più
efficiente delle risorse. Inoltre le PMI che chiedono un finanziamento per
coprire gli ingenti investimenti iniziali a tal fine necessari scoprono in
alcuni casi che gli intermediari finanziari attribuiscono a tale settore un
rischio elevato. È pertanto importante incoraggiare dapprima le PMI, tramite campagne loro destinate, a cercare un'adeguata
consulenza in materia di gestione
efficiente delle risorse e, in secondo luogo, assicurare loro tale consulenza
nelle proprie regioni. La
Commissione si è prefissa numerosi obiettivi da conseguire tramite le
iniziative di seguito elencate. 1. Messa a disposizione delle PMI europee di
informazioni pratiche, di consulenza e di sostegno sulle modalità con cui
rendere più efficiente la propria gestione delle risorse con un favorevole
rapporto costi‑benefici § Il Centro di eccellenza
europeo per la gestione
efficiente delle risorse, che sarà istituito nel 2015 sulla base delle esperienze
acquisite in materia negli Stati membri, fornirà assistenza e consulenza,
direttamente nonché per il tramite di una rete di partner nelle regioni
europee, alle PMI che intendono accrescere l'efficienza nell'uso delle risorse
e diventerà un punto di riferimento per la determinazione dell'efficacia e
dell'efficienza rispetto ai costi delle differenti tipologie di gestione
efficiente delle risorse nell'UE. Il Centro fornirà anche informazioni sulle
strategie, sui programmi e sulle iniziative nazionali nel settore della
gestione efficiente delle risorse e del sostegno alle PMI, rinviando se del caso le
PMI a tali azioni nazionali. §
L'Eurobarometro
sul tema "PMI, gestione
efficiente delle risorse e mercati verdi" valuterà le tendenze in materia di
uso efficiente delle
risorse tra le PMI in Europa e negli Stati Uniti al fine di indirizzare
l'evoluzione della politica in questo settore. § La rete Enterprise Europe
Network (EEN)[18]
sarà incoraggiata: 1) a organizzare una campagna europea sulla gestione efficiente delle risorse, comprendente attività di
sensibilizzazione (informazioni sui propri siti, social media, presentazioni
nel corso di manifestazioni (della rete esistente), eventi da impresa a
impresa) per informare le PMI circa i vantaggi e le opportunità offerte da una gestione efficiente delle risorse, e 2) a prestare alle PMI
servizi di consulenza a tale riguardo. § Le autorità di gestione
dei Fondi strutturali e d'investimento europei saranno assistite dalla
Commissione nelle loro iniziative volte a incoraggiare progetti nel settore
della gestione efficiente
delle risorse e a pubblicizzare le opportunità imprenditoriali dei
mercati verdi, in particolare presentando strumenti ed esempi di applicazione
riuscita da tutta l'UE. 2. Promozione di efficienti
meccanismi di trasferimento di tecnologie verdi § La commercializzazione di
tecnologie verdi assume un'importanza primaria ai fini della crescita delle PMI
nell'economia verde. La base di dati per il trasferimento di tecnologie della
rete Enterprise Europe Network (EEN), contenente più di 23 000 profili, continuerà
pertanto ad aggiornare la classificazione dei termini chiave per descrivere le
tecnologie collegate al clima e alla gestione efficiente delle risorse al fine di far incontrare
meglio l'offerta e la domanda tra le PMI che la consultano. § Inoltre, i partner della
rete EEN saranno invitati ad assicurare una stretta collaborazione tra i vari
gruppi settoriali che si occupano di gestione efficiente delle risorse, allo scopo di facilitare
lo scambio di informazioni e il trasferimento delle migliori pratiche. 3. Agevolazione dell'accesso ai finanziamenti per
conseguire miglioramenti in relazione alle risorse e all'efficienza energetica
nelle PMI § Numerosi siti della
Commissione europea rivolti alle PMI saranno aggiornati per illustrare meglio
le informazioni disponibili in tema ambientale, i finanziamenti UE disponibili
per rendere più efficiente la gestione delle risorse, nonché l'assistenza non
finanziaria di cui possono usufruire le PMI. §
La
Banca europea per gli investimenti (BEI) metterà a disposizione, per mezzo di
intermediari finanziari, fondi per promuovere un uso più efficiente delle risorse in relazione a servizi
ecosistemici e a adeguamenti ai cambiamenti climatici tramite lo strumento di
finanziamento del capitale naturale (Natural Capital Financing Facility
- NCFF). §
Lo
strumento di finanziamento privato dell'efficienza energetica (Private
Finance for Energy Efficiency - PF4EE) può assistere, tra le altre, le PMI
e le imprese a media capitalizzazione più grandi che procedono a piccoli
investimenti nel settore dell'efficienza energetica e che sono in grado di
utilizzare i risparmi energetici conseguiti per rimborsare il prestito
iniziale. §
Saranno
istituite una rete e una comunità di finanziatori e investitori pubblici e
privati a supporto dell'ecoinnovazione. § Nel
periodo 2014-2020 il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo
europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) promuoveranno la
competitività delle PMI, compreso il miglioramento della loro efficienza
energetica, il ricorso a fonti di energia rinnovabili e la gestione efficiente
delle risorse, che sono considerati investimenti prioritari. Tali investimenti
potrebbero pertanto essere selezionati dagli Stati membri e dalle regioni per
ottenere un finanziamento da parte del FESR e del FEAMP. II.
Imprenditorialità verde per le imprese del futuro La prevenzione e la riparazione dei danni
ambientali e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio
rappresentano una sfida per la società, ma offrono alle imprese anche nuove
opportunità. La "ecoinnovazione", come del resto qualsiasi altro tipo
di innovazione, necessita tuttavia di un fertile ecosistema per svilupparsi,
così come gli innovatori verdi hanno bisogno di ricevere sostegno per
sviluppare le loro idee e di avere accesso ai finanziamenti per poterle
tradurre in pratica. Lo sviluppo dell'imprenditorialità verde trae vantaggio
dalla vicinanza a centri di conoscenza, nonché dalla disponibilità di personale
qualificato e di relazioni industriali che possono facilitare la collaborazione
intersettoriale, tutte condizioni che favoriscono la comparsa di cluster
ecoinnovativi. Perché
ciò è importante per le PMI? Le PMI hanno bisogno di un contesto imprenditoriale
favorevole in cui operare, nel quale idee verdi possano essere rapidamente
sviluppate, finanziate e immesse sul mercato. La "imprenditorialità
verde" dovrebbe già rientrare nei piani di studi dell'istruzione
(superiore) per forgiare la mentalità dei futuri imprenditori verdi. La
"imprenditorialità verde" dovrebbe anche essere incoraggiata aiutando
i potenziali imprenditori a individuare le opportunità offerte dal passaggio a
un'economia a basse emissioni di carbonio e caratterizzata da un uso efficiente
delle risorse, anche attraverso nuove forme creative di collaborazione tra
imprese e università. Tutte le forme di innovazione che promuovono
l'imprenditorialità verde dovrebbero essere sostenute. In effetti una mentalità
imprenditoriale verde è favorita anche da nuove idee che abbinano a una gestione efficiente delle risorse la
creatività, come il nuovo fenomeno dello "upcycling" che
combina riciclaggio e design. Oltre a questo occorre fare di più per trarre
vantaggio dalle tecnologie verdi sviluppate dalla ricerca, la cui fattibilità è
stata comprovata. A questo proposito risulta di fondamentale importanza
sostenere le PMI nel sondare la fattibilità tecnica o scientifica e le
potenzialità commerciali delle idee ecoinnovative, dato che molte PMI non
dispongono delle risorse necessarie per provvedervi in proprio. La
Commissione si è prefissa numerosi obiettivi da conseguire tramite le
iniziative di seguito elencate. 1. Promozione di tutte le forme di ecoinnovazione,
compresa l'ecoinnovazione non tecnologica § Lo strumento per le PMI di
Orizzonte 2020 assisterà le PMI in sede di valutazione della
fattibilità tecnica o scientifica e delle potenzialità commerciali di idee
particolarmente ecoinnovative in vista della creazione di nuove attività
imprenditoriali concrete. Una valutazione positiva della fattibilità di una
soluzione ne consentirà il finanziamento per attività di dimostrazione. Le PMI
possono già richiedere tale assistenza nel quadro di specifici inviti a
manifestarsi incentrati sull'ecoinnovazione e sulla fornitura di materie prime,
sulla produzione e sulla trasformazione ecoinnovativa di alimenti e
sull'innovazione in un sistema energeticamente efficiente e a basse emissioni
di CO2. § Nel
quadro di Orizzonte 2020, le iniziative nell'ambito della sfida sociale
"interventi per il clima, ambiente, efficienza delle risorse e materie
prime" sostengono gli obiettivi del piano d'azione verde in termini di uso
più efficiente delle risorse, attraverso un approccio sistemico
all'ecoinnovazione e alla creazione di un'economia circolare. Sono considerate
tutte le forme di innovazione, nonché vari tipi di attività, dalla ricerca alla
dimostrazione, alle iniziative commerciali, al coordinamento e alla
costituzione di reti di contatti. § Nel
periodo 2014‑2020 il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo
europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli
affari marittimi e la pesca (FEAMP) sosterranno la competitività delle PMI,
focalizzando l'attenzione sulla gestione efficiente delle risorse e sul ricorso
a fonti di energia rinnovabili. Tali investimenti sono considerati prioritari e
gli Stati membri e le regioni vi procederanno tramite i loro programmi
operativi. 2. Promozione di partenariati tra imprese, competenze
e conoscenze per l'imprenditorialità verde §
La
comunicazione "Iniziativa per favorire l'occupazione verde: sfruttare
le potenzialità dell'economia verde di creare posti di lavoro" propone un piano dettagliato per lo sviluppo delle
competenze con l'obiettivo di rendere più verde l'economia. §
La
fornitura di informazioni di elevata qualità sull'ecoinnovazione e sulle PMI
ecoinnovative sarà incoraggiata per promuovere la fiducia e ridurre i rischi di
investimento tramite iniziative come lo strumento ETV (Environmental
Technology Verification), attualmente applicato come programma pilota
dell'UE. § Nuovi modelli di uso
efficiente delle risorse e dell'energia nelle PMI saranno sostenuti attraverso
il programma LIFE. § I Premi europei per la
promozione d'impresa riconosceranno l'impegno profuso a sostegno
dell'imprenditorialità verde, ricompensando gli enti pubblici e i partenariati
pubblici-privati che promuovono lo sviluppo di mercati verdi e la gestione
efficiente delle risorse. 3. Migliore sfruttamento del ruolo
dei cluster a sostegno delle PMI ecoinnovative § La gestione efficiente
delle risorse costituirà un tema specifico delle formazioni nell'ambito del Programma
di eccellenza dei cluster (COSME 2014-2020), volto a sensibilizzare i
responsabili sulle potenziali iniziative che possono essere avviate nei loro
cluster per promuovere ulteriormente l'ecoinnovazione e la gestione efficiente
delle risorse all'interno e tra le PMI membri del cluster. III.
Opportunità
per le PMI in una catena del valore più verde Le attività di rifabbricazione, riparazione, manutenzione,
riciclaggio ed ecodesign hanno grandi potenzialità di diventare volani della
crescita economica e della creazione di posti di lavoro, recando
contemporaneamente un significativo contributo nell'affrontare le sfide
ambientali. Attraverso l'innovazione e una nuova concezione dei prodotti e
della produzione nonché dei modelli di business, le imprese possono ridurre i
consumi di materie prime primarie costose e limitare la produzione di rifiuti.
Il 60%
del totale dei rifiuti dell'UE che non è riciclato, compostato o riutilizzato[19] offre nuove opportunità
economiche alle PMI, le quali possono trarre vantaggio dalle catene del valore
intersettoriali che fanno un uso più efficiente delle risorse. L'economia "circolare"'[20] o "simbiotica"[21] accresce i risparmi in
termini di costi e di uso delle risorse, massimizzando il tempo durante il
quale le risorse, i prodotti e i componenti sono utilizzati. Un uso migliore e
più efficiente delle risorse attraverso la limitazione dei rifiuti e la loro
conversione in nuovi prodotti e servizi presuppone l'esistenza di
ecoinnovazione e la disponibilità di nuovi intermediari e di servizi di
brokeraggio. Le PMI e gli imprenditori devono trovare un contesto favorevole
per allacciare nuove relazioni industriali che permettano loro di progredire
verso un'economia circolare. Perché ciò è importante per le PMI? Benché i vantaggi dell'innovazione che riduce i rifiuti e
della collaborazione nella catena del valore intersettoriale siano comprovati,
l'insieme degli ostacoli istituzionali, tecnici, culturali e nel campo della
regolamentazione costituisce una barriera sistemica che impedisce tuttora
un'azione più efficace e la costituzione di reti di contatti tra le imprese e,
di conseguenza, anche una gestione più efficiente delle risorse. Ad esempio,
attualmente il 44% delle grandi imprese nell'UE vende i propri materiali
di scarto a un'altra impresa, mentre nel caso delle PMI tale percentuale è solo
del 24%[22]. Poiché ciò richiede
conoscenze specializzate e l'esistenza di reti, le PMI hanno spesso difficoltà
a sviluppare e a condividere le conoscenze in materia di riduzione e di
gestione dei rifiuti e a sfruttare le potenzialità derivanti dall'evitare la
produzione di rifiuti e dal riutilizzare prodotti, materiali e rifiuti come
parte di catene del valore differenti. Gli elevati costi delle transazioni e i
rilevanti costi iniziali di investimento possono ulteriormente far scemare
l'interesse a impegnarsi in transazioni connesse al riutilizzo e al riciclaggio
delle risorse, in particolare perché è difficile determinare in anticipo i
potenziali benefici a causa della mancanza di esperienza e delle incertezze
connesse ai cambiamenti in termini di qualità, specifiche o tempi di consegna.
Inoltre gli scambi all'interno della catena del valore possono porre sfide
tecnologiche, dato che potrebbero rendersi necessari trasformazioni e
adattamenti dei "rifiuti come sottoprodotti" prima che questi possano
essere reintrodotti nella catena del valore. La Commissione si è prefissa
numerosi obiettivi da conseguire tramite le iniziative di seguito elencate. 1. Superamento degli ostacoli sistemici che si
frappongono alla collaborazione nella catena del valore tra i settori e tra i
paesi e all'avvio di imprese e alla cooperazione tra esse, facilitando la
creazione di modelli di imprese di servizi e il riutilizzo di materiali,
prodotti e rifiuti § Analisi degli ostacoli
sistemici che impediscono l'adozione di modelli di business circolari da parte
delle PMI, l'uso efficiente di materiali dai flussi di rifiuti e processi di
simbiosi industriale. Ciò è fondamentale in vista dello sviluppo delle migliori
azioni possibili a livello UE per colmare tali carenze e promuovere il ruolo
delle PMI nell'economia circolare. 2. Promozione della collaborazione intersettoriale in
vista della promozione dell'economia circolare § La futura iniziativa in
materia di "Progetti facilitati da cluster per nuove catene del valore
industriali" nel quadro di Orizzonte 2020 destinerà come minimo
il 75% dell'intera dotazione finanziaria a sostegno dell'innovazione nelle PMI.
Saranno promossi i progetti di innovazione e di collaborazione intersettoriale
e interregionale delle PMI, integrandole meglio in cluster e in catene del
valore differenti. § L'Osservatorio europeo dei
cluster fornirà alle regioni una migliore mappatura delle concentrazioni
geografiche delle competenze nelle ecoindustrie e individuerà e analizzerà le
tendenze nella creazione di cluster intersettoriali, comprese le tendenze nel
campo dell'internazionalizzazione dei cluster e della trasformazione
industriale in relazione alle ecoindustrie. § Saranno individuate
regioni di dimostrazione del modello per presentare soluzioni ecoinnovative
sistemiche. § Il programma LIFE
promuoverà l'adozione di modelli di business circolari e ne illustrerà i
vantaggi per le PMI. § Sarà istituito un gruppo
di esperti per lavorare a un approccio sistemico all'innovazione nel quadro di
Orizzonte 2020. IV.
Accesso ai mercati per le PMI verdi L'UE ha un interesse strategico ad affrontare adeguatamente
le grandi sfide ambientali globali quali i cambiamenti climatici. In molti
paesi del mondo in forte crescita economica in cui, in alcuni casi,
l'industrializzazione sta muovendo i primi passi, il depauperamento ambientale
e le emissioni crescono a un ritmo elevato. Assistere tali paesi nel passaggio
a un'economia verde assumerà un'importanza cruciale. Nel contempo, l'UE ha
assunto un ruolo guida nel settore delle tecnologie verdi e a basse emissioni
di carbonio, il che offre grandi possibilità di combinare il perseguimento
degli obiettivi in tema di cambiamenti climatici e degli altri obiettivi di
tutela ambientale con lo sviluppo del commercio, degli investimenti e delle
attività per le imprese europee, in particolare le PMI, in tali paesi. Perché ciò è importante per le PMI? Gli impegni internazionali dell'UE in ambiti quali la
collaborazione per fronteggiare i cambiamenti climatici o le politiche di
vicinato offrono concrete possibilità alle PMI europee che dispongono del
pertinente know how di trovare sbocchi su nuovi mercati per le proprie
tecnologie e per i propri prodotti e servizi diretti a conseguire un'efficiente
riduzione delle emissioni di CO2. L'UE rappresenta all'incirca un
terzo del mercato mondiale per le imprese ambientali ed è un esportatore netto.
Questo settore del mercato mondiale cresce a un ritmo del 5% l'anno e dovrebbe
triplicare entro il 2030[23],
offrendo così importanti opportunità alle imprese dell'UE. Tuttavia, solo poche
PMI dell'UE esportano le proprie tecnologie o i propri servizi o prodotti verdi
in paesi non membri dell'UE. L'87% delle PMI dell'UE vende soltanto sul proprio
mercato nazionale[24].
La carente internazionalizzazione delle PMI è spesso considerata una
conseguenza della mancanza di un quadro di sostegno idoneo ad assistere le PMI
nell'accedere ai mercati esteri. Se collaborano con altre imprese, anziché agire
individualmente, le PMI hanno maggiori possibilità di entrare nelle catene del
valore globali. Per assicurare una gestione più efficiente delle risorse in
Europa e aiutare le PMI a integrarsi con successo in catene del valore globali
è necessaria una maggiore collaborazione internazionale. Per poter competere
sul piano internazionale, le PMI che operano nel settore della gestione efficiente delle risorse devono cercare partner
internazionali non soltanto a fini di vendita, ma anche per reperire materie
prime e ottenere accesso alla ricerca, a conoscenze o a competenze lungo la
catena del valore. Tale collaborazione è spesso facilitata dall'esistenza di
cluster che costituiscono veri e propri "trampolini" per le PMI,
consentendo loro, da un lato, di avere accesso ai mercati internazionali e,
dall'altro, di avviare collaborazioni con altre imprese e di sviluppare
partenariati strategici a lungo termine lungo e attraverso le catene del
valore. Inoltre, le PMI possono usufruire anche dei contatti internazionali
instaurati e delle reti già create da imprese multinazionali, università e
altre istituzioni nei propri cluster. La
Commissione si è prefissa numerosi obiettivi da conseguire tramite le
iniziative di seguito elencate. 1. Promozione di un mercato interno europeo più verde § Le organizzazioni di
normazione europee saranno incoraggiate a tener conto degli obiettivi
dell'economia circolare in sede di elaborazione di norme, in continuità con
l'impegno già profuso dalla Commissione per integrare gli aspetti ambientali
nella normazione europea[25]. 2. Agevolazione dell'accesso ai mercati internazionali
da parte degli imprenditori verdi § Creazione di partenariati
strategici europei di cluster per promuovere le relazioni tra cluster di
settori differenti al fine di sviluppare una strategia comune per
l'internazionalizzazione. Saranno incoraggiate le alleanze nel settore delle
tecnologie verdi e dell'ecoinnovazione. § Le missioni volte a
favorire l'incontro tra imprese a livello internazionale incoraggeranno la
collaborazione nei settori della gestione efficiente delle risorse e dell'ecoinnovazione e
le priorità saranno stabilite caso per caso, tenuto conto delle specificità del
paese considerato e delle potenzialità commerciali. § Gli strumenti finanziari
di COSME saranno specificamente diretti ad assistere le PMI nello sforzo di
internazionalizzazione, attraverso la promozione del loro sviluppo
transfrontaliero. 3. Promozione dell'adozione di
tecnologie di gestione
efficiente delle risorse nei paesi partner attraverso la collaborazione con le PMI
europee §
Un'iniziativa
a favore delle imprese a basse emissioni di carbonio fornirà assistenza tecnica
all'istituzione di partenariati di collaborazione tra imprese e cluster dell'UE
e imprese e altre controparti nei paesi a medio reddito e all'elaborazione di
proposte negoziabili congiunte[26]
suscettibili di riflettere gli interessi di entrambe le parti assicurando nel
contempo uno sviluppo coerente. ■ Creazione
di nuove attività imprenditoriali sulla base di tecnologie verdi nei paesi del
Mediterraneo meridionale attraverso la collaborazione con le PMI europee. V. Governance La filosofia e le linee generali del piano d'azione verde
per le PMI, quali sono state presentate nelle consultazioni pubbliche sul
futuro della politica a favore delle PMI e, in particolare, nella consultazione
pubblica sul piano d'azione verde, che si è svolta nel quarto trimestre del
2013, sono state accolte con favore dalle amministrazioni degli Stati membri e
dalle PMI che hanno risposto[27]. Anche la rete dei
Garanti per le PMI[28]
ha accolto favorevolmente il piano, apprezzandone la chiara focalizzazione
sulla risposta delle imprese alle sfide ambientali. È pertanto importante che
esso sia attuato per intero. Ciò richiede un attivo impegno politico da parte
sia della Commissione sia degli Stati membri. Perché
ciò è importante per le PMI? Solo un'efficiente ed efficace attuazione degli obiettivi e
delle corrispondenti iniziative di tale piano d'azione garantirà un impatto in
tutta Europa a vantaggio delle PMI. La
Commissione si è prefissa numerosi obiettivi da conseguire tramite le
iniziative di seguito elencate. 1.
Monitoraggio
e aggiornamento delle iniziative avviate dalla Commissione a sostegno delle PMI
in questo settore § Le iniziative connesse al
presente piano d'azione verde per le PMI, così come le risorse finanziarie
allocate, saranno monitorate sistematicamente in accordo con le PMI interessate
e sarà valutata anche l'efficacia dei programmi. Informazioni aggiornate sulle
iniziative saranno diffuse tramite il sito della Commissione. § L'analisi
delle prestazioni delle PMI[29] monitora e valuta i
progressi compiuti dai paesi nell'applicazione dello Small Business Act su base
annuale, comprese le loro prestazioni con riferimento al suo principio 9
"permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in
opportunità", integrando in tal modo il monitoraggio del piano d'azione
verde. 2. Promozione del coordinamento, della collaborazione
e dello scambio di migliori pratiche a livello regionale, nazionale ed europeo §
Il
meccanismo di governance dello Small Business Act, comprendente l'analisi delle
prestazioni delle PMI e la rete dei Garanti per le PMI, sarà utilizzato per
creare una piattaforma in vista dello scambio di migliori pratiche tra gli
Stati membri circa l'assistenza alle PMI al fine di trasformare le sfide
ambientali in opportunità di business. In particolare, la rete dei Garanti per
le PMI sarà utilizzata per dibattere l'attuazione di tali pratiche, i risultati
e gli ostacoli. §
Sarà
avviato un coordinamento con il gruppo di lavoro ad alto livello EcoAP al fine
di assicurare il flusso continuo di informazioni, la coerenza e il migliore
sfruttamento delle sinergie tra le diverse iniziative. Ogni qualvolta
pertinente si cercherà un coordinamento con i gruppi a livello europeo che si
occupano di altri settori, quali l'ambiente, l'occupazione, l'istruzione, la
cooperazione allo sviluppo, ecc. [1] Per gestione efficiente delle risorse si intende l'uso sostenibile
delle risorse limitate della Terra, riducendo al minimo l'impatto sull'ambiente
e consentendo, nel contempo, la crescita economica (tramite il disaccoppiamento
relativo dell'utilizzo dei materiali). [2] "Guide to resource
efficiency in manufacturing: Experiences from improving resource efficiency in
manufacturing companies". Europe INNOVA (2012). [3] Meyer, B. et al. (2011), "Macroeconomic modelling of
sustainable development and the links between the economy and the
environment". Studio per la Commissione europea (DG Ambiente), disponibile sul sito: http://ec.europa.eu/environment/enveco/studies_modelling/pdf/report_macroeconomic.pdf. [4] Statistiche sui
rifiuti di Eurostat (2011). [5] Per la definizione di
PMI si rinvia al sito: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/sme-
definition/index_en.htm. [6] Per maggior informazioni si rinvia al sito: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/index_en.htm. [7] Per "economia verde" si intende un modello "che
garantisca crescita e sviluppo, tuteli la salute e il benessere dell'uomo, crei
posti di lavoro dignitosi, riduca le ineguaglianze, investa sulla biodiversità,
compresi i servizi ecosistemici che presta (il capitale naturale) per il suo
valore intrinseco e per il suo contributo essenziale al benessere umano e alla
prosperità economica e sulla sua protezione." (definizione tratta dalla
decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novembre
2013, su un programma generale di azione dell'Unione in materia di ambiente
fino al 2020 "Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta"). [8] Il piano d'azione verde per le PMI è incentrato sulla gestione
efficiente delle risorse in generale, senza soffermarsi in particolare
sull'efficienza energetica o sulla generazione di energie rinnovabili, che sono
già state oggetto di specifiche comunicazioni e proposte legislative della
Commissione. [9] http://ec.europa.eu/environment/ecoap/index_en.htm. [10] Ad esempio, l'UE sosterrà le iniziative
pertinenti al piano d'azione verde attraverso la politica di coesione. Gli
Stati membri hanno deciso di destinare alle PMI, all'economia a basse emissioni
di carbonio e alla ricerca e sviluppo più di 100 miliardi di euro della
dotazione del Fondo europeo di sviluppo regionale. [11] Le iniziative previste nella comunicazione non hanno alcuna incidenza
sul bilancio dell'UE al di là degli stanziamenti già previsti nella
programmazione finanziaria ufficiale della Commissione. [12] Il documento di lavoro dei servizi della
Commissione che accompagna il piano contiene un elenco di azioni, precisando,
se del caso, il calendario della loro attuazione nel periodo 2014-2020. [13] Per la relazione sui risultati della consultazione pubblica si rinvia
al sito: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/public-consultation-green-action-plan/index_en.htm. [14] Tali informazioni comprenderanno riferimenti alle risorse finanziarie
destinate alle iniziative e all'efficacia di queste ultime, come previsto dalla
governance del piano d'azione verde. [15] "Guide to
resource efficiency in manufacturing: Experiences from improving resource
efficiency in manufacturing companies". Europe INNOVA (2012). [16] Tutti i dati di questa
sezione sono tratti dall'Eurobarometro Flash "SMEs,
resource efficiency and green markets" del 2013: ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_381_en.pdf. [17] Calogirou C., S. Y. Sørensen, P. B. Larsen, S. Alexopoulou et al. (2010), "SMEs and the
environment in the European Union", PLANET SA e Danish Technological
Institute, pubblicato dalla Commissione europea, DG Imprese e industria. http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=4711. [18] Per maggiori
informazioni si rinvia al sito: http://een.ec.europa.eu/. [19] Statistiche sui rifiuti di Eurostat (2011). [20] Un'economia circolare mantiene il valore aggiunto dei prodotti per un
periodo di tempo il più lungo possibile ed elimina i rifiuti. Le risorse insite
nei prodotti restano produttive anche quando il prodotto raggiunge la fine
della sua vita, assicurando ulteriore valore. [21] L'economia simbiotica è basata sulla pratica che i sottoprodotti di
un'impresa o di un settore (compresi energia, acqua, logistica e materiali)
sono utilizzati da un'altra impresa o da un altro settore. 23 Eurobarometro
Flash "SMEs, resource efficiency and green markets"
del 2013: ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_381_eapdf. [23] IDEA Consult, ECORYS, 2009. Studio sulla
competitività dell'ecoindustria dell'UE; Ministero federale dell'ambiente,
della conservazione della natura e della sicurezza nucleare, 2009, "Greentech - Made in Germany 2.0". [24] Eurobarometro
Flash "SMEs, resource efficiency and green markets"
del 2013: ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_381_eapdf. [25] In tale impegno della Commissione rientrano la comunicazione
"Integrazione degli aspetti ambientali nella normazione europea" (COM
(2004) 130 def.) e la comunicazione "Una visione strategica per le norme
europee: compiere passi avanti per favorire e accelerare la
crescita sostenibile dell'economia europea entro il 2020" (COM (2011) 311
def.). [26]Una proposta
negoziabile è un progetto o una proposta sufficientemente sostenuta sotto il
profilo finanziario e concettuale da presentare potenzialità di successo in
sede di richiesta di finanziamento da parte di finanziatori istituzionali. [27] Per la relazione sui risultati della consultazione pubblica si rinvia al
sito: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/public-consultation-green-action-plan/index_en.htm. [28] Per maggiori
informazioni si rinvia al sito: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/sme-envoy/index_en.htm. [29] Per maggiori informazioni si rinvia al sito:
http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/index_en.htm.