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Document 52021IP0430

Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2021 sulla situazione degli artisti e la ripresa culturale nell'Unione europea (2020/2261(INI))

GU C 184 del 5.5.2022, p. 88–98 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

5.5.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 184/88


P9_TA(2021)0430

Situazione degli artisti e ripresa culturale nell'Unione europea

Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2021 sulla situazione degli artisti e la ripresa culturale nell'Unione europea (2020/2261(INI))

(2022/C 184/06)

Il Parlamento europeo,

visti il preambolo e gli articoli 2, 3 e 4 del trattato sull'Unione europea,

visti gli articoli 6 e 167 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, in particolare l'articolo 19,

vista la raccomandazione dell'UNESCO relativa allo statuto dell'artista,

vista la convenzione dell'UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali,

vista la comunicazione della Commissione del 22 maggio 2018 dal titolo «Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura» (COM(2018)0268),

vista la comunicazione della Commissione del 22 maggio 2018 dal titolo «Una nuova agenda europea per la cultura» (COM(2018)0267),

viste le conclusioni del Consiglio del 15 novembre 2018 sul piano di lavoro per la cultura 2019-2022 (1),

vista la sua risoluzione del 13 dicembre 2016 su una politica dell'UE coerente per le industrie culturali e creative (2),

vista la sua risoluzione del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti (3),

vista la sua risoluzione del 17 settembre 2020 sulla ripresa culturale dell'Europa (4),

vista la direttiva (UE) 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE (5),

vista la direttiva 2010/13/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 marzo 2010, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi (direttiva sui servizi di media audiovisivi) (6),

visto il regolamento (UE) 2021/818 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013 (7),

visto il regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 marzo 2021, che istituisce il programma Copernicus e che abroga il regolamento (UE) 2015/1017 (8),

viste le conclusioni della presidenza tedesca del Consiglio del 20 novembre 2020 sull'uguaglianza di genere nel settore della cultura,

viste le conclusioni del Consiglio del 18 maggio 2021 sulla ripresa, la resilienza e la sostenibilità dei settori culturali e creativi,

visto il pilastro europeo dei diritti sociali,

vista la relazione del gruppo di lavoro di esperti degli Stati membri istituito nel quadro del metodo di coordinamento aperto (MCA) del 22 marzo 2018 sul ruolo delle politiche pubbliche nello sviluppo del potenziale in termini di imprenditorialità e di innovazione dei settori culturali e creativi,

visto lo studio dal titolo «The Situation of Artists and Cultural Workers and the post-COVID-19 Cultural Recovery in the European Union — Background Analysis» (La situazione degli artisti e degli operatori culturali e la ripresa culturale post-COVID-19 nell'Unione europea — Analisi del contesto), pubblicato dalla Direzione generale delle Politiche interne dell'Unione il 1o febbraio 2021 (9),

visto il documento dal titolo «The Situation of Artists and Cultural Workers and the post-COVID-19 Cultural Recovery in the European Union: Policy Recommendations» (La situazione degli artisti e degli operatori culturali e la ripresa culturale post-COVID-19: raccomandazioni politiche), pubblicato dalla Direzione generale per le Politiche interne dell'Unione il 4 maggio 2021 (10),

visto l'articolo 54 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A9-0283/2021),

A.

considerando la sua risoluzione del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti, in cui il Parlamento ha già esplicitamente invitato gli Stati membri a sviluppare o applicare un quadro giuridico e istituzionale al fine di sostenere la creazione artistica mediante l'adozione o l'attuazione di una serie di misure coerenti e globali che riguardino la situazione contrattuale, la sicurezza sociale, l'assicurazione malattia, la tassazione diretta e indiretta e la conformità alle norme europee;

B.

considerando che, nella sua risoluzione del 17 settembre 2020 sulla ripresa culturale dell'Europa, il Parlamento ha nuovamente sottolineato la necessità di migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori del settore culturale e creativo e ha esortato la Commissione a istituire un quadro europeo sulle condizioni di lavoro nelle industrie e nei settori culturali e creativi (CCSI);

C.

considerando che la cultura ha un valore intrinseco in quanto espressione di umanità, democrazia e impegno civico e può avere un ruolo fondamentale nel promuovere lo sviluppo sostenibile;

D.

considerando che la cultura e la libertà delle arti contribuiscono in misura significativa alla vivacità della società e consentono a tutti i segmenti della stessa di esprimere la propria identità, favorendo la coesione sociale e il dialogo interculturale e gettando le basi di un'Unione europea sempre più unita, nonché svolgendo un ruolo fondamentale nella promozione della transizione digitale e della transizione verde;

E.

considerando che la cultura, le arti, il patrimonio culturale e la diversità culturale hanno un grande valore per la società europea da un punto di vista culturale, educativo, democratico, ambientale, sociale, economico e dei diritti umani e dovrebbero essere promossi e sostenuti; che i CCSI europei contribuiscono in modo sostanziale a una comune identità europea e ai nostri valori, alla nostra salute mentale e alla nostra ricchezza economica e, a lungo termine, alla creazione di una sfera pubblica europea;

F.

considerando che i CCSI europei rappresentano tra il 4 e il 7 % del PIL dell'UE, nonché 8,7 milioni di posti di lavoro nell'UE;

G.

considerando che le competenze dell'Unione nel settore della cultura sono state finora limitate; che il Parlamento ha dovuto lottare strenuamente per ottenere un aumento significativo della dotazione di bilancio del programma Europa creativa; che Europa creativa è l'unico programma dell'Unione dedicato alla cultura; che la dotazione di questo programma è ancora molto al di sotto delle esigenze dei nostri artisti europei e dei CCSI nel loro complesso;

H.

considerando che i CCSI comprendono principalmente micro, piccole e medie organizzazioni e imprese con accesso limitato ai mercati finanziari, nonché artisti, operatori culturali, lavoratori free lance e imprenditori autonomi, i quali hanno maggiori probabilità di lavorare a tempo parziale e spesso attingono a redditi irregolari e misti provenienti da fonti diverse;

I.

considerando che i tassi relativi al lavoro autonomo sono più elevati (33 %) nei CCSI rispetto all'occupazione nell'intero sistema economico (14 %) e che i lavoratori culturali e artistici hanno maggiori probabilità di lavorare a tempo parziale, il che pone difficoltà nell'accesso a misure di sostegno e reti di sicurezza, e riduce la generale resilienza dei lavoratori autonomi nei CCSI;

J.

considerando che in alcuni Stati membri taluni professionisti della cultura e della creatività non godono di alcun status giuridico;

K.

considerando che le misure di contenimento adottate in risposta alla pandemia di COVID-19 hanno gravemente compromesso il fragile ecosistema culturale e creativo, mettendo in tal modo in pericolo la creazione e l'espressione culturali e artistiche e indebolendo il contributo delle arti e della cultura al nostro benessere, alla diversità culturale, alla democrazia e ad altro ancora; che i CCSI hanno registrato perdite di fatturato superiori al 30 % nel 2020, ossia una perdita cumulativa di 199 miliardi di EUR, con perdite nei settori della musica e delle arti dello spettacolo rispettivamente del 75 % e del 90 % (11);

L.

considerando che la cultura è un ecosistema che genera non solo un elevato valore economico (pari al 4,4 % del PIL dell'UE in termini di fatturato totale e che dà lavoro a circa 7,6 milioni di persone), ma ha anche un notevole impatto sociale, contribuendo a società democratiche, sostenibili, libere, eque e inclusive e rispecchiando e rafforzando la nostra diversità e i valori, la storia e le libertà dell'Europa;

M.

considerando che è stato dimostrato in modo concludente che il contenuto culturale distribuito durante i periodi di confinamento a causa della pandemia di COVID-19 ha migliorato notevolmente la condizione psicologica dei cittadini europei e ha impedito un peggioramento dei problemi di salute mentale causati dal prolungato isolamento;

N.

considerando che occorre sostenere la cultura e gli artisti tradizionali al fine di tutelare il patrimonio culturale;

O.

considerando che lo sviluppo del quadro multidimensionale europeo per le condizioni di lavoro nell'ambito dei CCSI richiederà il coordinamento con le politiche dell'UE in materia di occupazione, concorrenza, mercato interno, politica sociale, diritti fondamentali, uguaglianza e diritto d'autore e finanziamenti per la cultura, come pure il monitoraggio permanente dei progressi compiuti dagli Stati membri riguardo al miglioramento delle condizioni di lavoro nei CCSI e la condivisione delle migliori pratiche nel pieno rispetto dei settori di competenza dell'Unione europea e dei suoi Stati membri;

P.

considerando che, dopo la richiesta del Parlamento di migliorare la situazione degli artisti nelle sue risoluzioni di giugno 2007, novembre 2016 e settembre 2020, non sono stati compiuti grandi progressi e la maggior parte delle richieste contenute nelle risoluzioni rimane valida, in particolare alla luce delle rilevanti differenze tra i regimi di sostegno agli artisti e ai professionisti della cultura nei diversi Stati membri, e alla luce del fatto che la situazione degli artisti è peggiorata e pertanto la maggior parte delle richieste del Parlamento ha assunto carattere di urgenza;

Q.

considerando che la crisi di COVID-19 ha messo in evidenza le vulnerabilità preesistenti dei CCSI, ovvero il loro carattere di intermittenza, eterogeneità e instabilità, i fragili mezzi di sussistenza di artisti e operatori culturali, nonché i bilanci limitati di molte istituzioni culturali e l'insufficienza dei finanziamenti pubblici, che la crisi ha comportato situazioni ancora più precarie per artisti, professionisti e lavoratori del settore culturale e creativo, in quanto i mancati guadagni di liberi professionisti e lavoratori atipici, che costituiscono la maggioranza dei CCSI, sono stati spesso aggravati dalla fragilità o dall'assenza di regimi nazionali di sicurezza sociale e di misure di supporto dedicate;

R.

considerando che l'attuale impatto della pandemia ha impedito alla maggioranza degli artisti e dei lavoratori del settore culturale e creativo di svolgere le loro attività e di mantenere i loro posti di lavoro, generando al contempo incertezza sulle prospettive future che stanno già inducendo i professionisti a lasciare il settore, il che avrà un effetto duraturo sulla composizione e la diversità dei CCSI europei nel loro complesso e scoraggerà i giovani, come pure le persone provenienti dai gruppi emarginati, dal lavorare in tali settori e diminuirà la creatività della società europea e l'economia dell'UE nel suo insieme;

S.

considerando che molti Stati membri hanno adottato misure di emergenza sostanziali per aiutare i CCSI a sopravvivere alla crisi; che, tuttavia, il sostegno ha variato notevolmente da uno Stato membro all'altro, non sempre si è dimostrato adeguato a tutti i CCSI e talvolta è stato fornito con ritardi che hanno messo a rischio parti dei CCSI; che, tuttavia, tale sostegno non era disponibile per diverse categorie di lavoratori nel settore culturale, per gli artisti e professionisti della mediazione culturale a causa del loro particolare status lavorativo e pertanto non era sufficiente a garantire condizioni di lavoro sostenibili; che il sostegno pubblico tardivo e talvolta insufficiente ha portato il settore a dover contare sul proprio sostegno, sottolineando la necessità di meccanismi di supporto funzionanti per salvaguardare i diritti sociali degli artisti e dei professionisti della cultura e per proteggere la diversità dell'espressione culturale;

T.

considerando che la mobilità transfrontaliera rimane una componente essenziale della carriera degli artisti e degli operatori culturali; che, tuttavia, la maggior parte degli attuali strumenti di finanziamento a sostegno della mobilità non stimola sufficientemente la mobilità sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale e ostacola l'equilibrio tra la vita lavorativa e la vita privata degli artisti e dei professionisti della cultura;

U.

considerando che il piano di lavoro del Consiglio per la cultura per il periodo 2019-2022 rende prioritaria la creazione di un ecosistema a sostegno degli artisti e dei professionisti del settore culturale e creativo e riconosce la necessità di un'azione comune in questo settore; che vi è un'urgente necessità di tale azione comune;

V.

considerando che nell'UE coesistono diverse definizioni di artista e operatore culturale, che rendono difficile una potenziale armonizzazione; che molti lavoratori dei CCSI, ivi compresi, a titolo esemplificativo, scrittori, traduttori letterari, produttori e tecnici, risentono di una situazione di incertezza causata dalla mancanza di una definizione coerente del loro status;

W.

considerando che diversi Stati membri dispongono di una legislazione specifica che prevede uno status speciale per gli artisti al fine di garantire loro l'accesso alle prestazioni sociali; che, tuttavia, tale legislazione varia notevolmente da uno Stato membro all'altro, il che ostacola il riconoscimento reciproco dello status degli artisti e dei lavoratori del settore culturale e creativo, e la cooperazione e la mobilità transfrontaliere, creando in tal modo ostacoli alla creazione, all'espressione e alla libera circolazione a livello culturale e artistico e, in definitiva, alla diversità culturale europea e alla sostenibilità sociale;

X.

considerando che il sostegno finanziario ai CCSI varia notevolmente da uno Stato membro all'altro in termini di entità degli stanziamenti, priorità chiave e valori, il che contribuisce a un'ulteriore divergenza sulla sostenibilità delle carriere degli operatori culturali nei diversi paesi e ostacola l'inclusività, la sostenibilità e l'equilibrio della collaborazione e della mobilità transfrontaliere;

Y.

considerando che gli artisti e gli operatori del settore culturale e creativo tendono a dedicarsi a modelli di lavoro atipici per via della natura stessa del settore e sono spesso soggetti a condizioni di lavoro precarie che impediscono il loro accesso a una piena protezione sociale e li escludono dal pagamento delle pensioni, dell'assistenza sanitaria e della disoccupazione;

Z.

considerando che la remunerazione degli artisti e degli operatori dei settori culturali e creativi è spesso instabile e incerta e proviene da fonti diverse, quali contratti, diritti d'autore, sovvenzioni e sussidi, il che rende il loro reddito altamente imprevedibile, li lascia in situazioni precarie e indebolisce la loro resilienza;

AA.

considerando che la pandemia di COVID-19 e le misure di confinamento hanno fortemente limitato i possibili flussi di entrate della stragrande maggioranza di artisti, interpreti, esecutori e operatori culturali; che le attuali entrate derivanti dai diritti d'autore e dai diritti connessi sono rimaste una delle poche fonti di reddito residue; che in molti Stati membri tali diritti non sono adeguatamente rispettati dalle piattaforme di distribuzione, che esercitano pressioni sui titolari affinché rinuncino ai loro diritti, talvolta in perpetuo, nell'ambito dei loro contratti, limitando in tal modo fortemente la capacità degli stessi di trarre sostentamento dalle loro attività;

AB.

considerando che gli autori, gli interpreti o esecutori e tutti i creatori di contenuti culturali dovrebbero avere accesso a norme minime garantite in materia di sicurezza sociale, tra cui i fondi per l'occupazione e le casse sanitarie e pensionistiche, in modo da potersi dedicare pienamente al proprio processo artistico e alla propria creatività;

AC.

considerando che la mancanza di contrattazione collettiva, e gli ostacoli che incontra, per gli artisti autonomi e i lavoratori del settore culturale e creativo contribuiscono ulteriormente a minare la loro posizione sul mercato del lavoro e comportano la mancanza di adeguate tutele sociali e un impatto negativo a lungo termine sulla loro posizione e sicurezza; che la gestione collettiva dei diritti d'autore rappresenta un'importante fonte di reddito per la maggior parte dei creatori e degli artisti in Europa, assicura loro una remunerazione a carattere continuativo e dovrebbe altresì tutelare i creatori dalle pratiche sleali adottate delle aziende grandi e dominanti operanti nel settore dei media e delle piattaforme di streaming;

AD.

considerando che la mobilità transfrontaliera è un elemento essenziale del lavoro di artisti, autori, interpreti e di tutti i creatori e gli operatori dei settori culturali e creativi, ma è spesso ostacolata da procedure burocratiche, dalla mancanza di informazioni chiare e da una pletora di norme e requisiti amministrativi in tutti gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda la protezione sociale, la fiscalità e le complicate e dispendiose procedure riguardanti le specifiche esigenze di trasporto delle attrezzature artistiche fragili; che tali ostacoli alla mobilità culturale transfrontaliera ledono il principio della libera circolazione;

AE.

considerando che le sovvenzioni pubbliche sono considerate la forma più vitale ed efficace di sostegno finanziario per i CCSI, ma sono spesso insufficienti, di natura eccessivamente burocratica e di difficile accesso o del tutto inaccessibili, in particolare per i gruppi emarginati, e talvolta non obiettive a causa dell'influenza politica che scoraggia gli aspiranti artisti e creatori in particolare dal fare richiesta; che, inoltre, la mancanza di una strategia di finanziamento globale europea per il settore da parte della Commissione, le diverse fonti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale e la loro mancata integrazione ostacolano anche l'accesso alle sovvenzioni pubbliche;

AF.

considerando che sui lavoratori free lance grava il massimo grado di incertezza per quanto riguarda l'accesso sia ai regimi sociali che alle sovvenzioni, ai fondi e alle altre opportunità di finanziamento a livello nazionale e dell'UE;

AG.

considerando che la pandemia di COVID-19 ha messo in luce la dipendenza degli artisti dal sostegno finanziario pubblico e privato a breve termine e dal sostegno basato su progetti a medio termine e che ciò ha rivelato le complessive difficoltà strutturali del settore;

AH.

considerando che l'accesso ai finanziamenti rimane la sfida principale, soprattutto per gli operatori minori nell'ambito dei CCSI, tra cui i singoli artisti, i collettivi di artisti e gli operatori del settore culturale e creativo, che spesso non possono beneficiare di prestiti e garanzie bancarie, il che aumenta l'importanza dell'accesso e della disponibilità di sovvenzioni e sussidi pubblici e privati; ribadisce l'importanza di sostenere tutti i settori culturali, comprese le professioni della mediazione culturale, che svolgono un ruolo fondamentale come interfaccia tra il pubblico e l'opera artistica o il patrimonio, garantendo in tal modo l'accesso e la diffusione della cultura a un vasto pubblico;

AI.

considerando che molti degli investitori privati e dei finanziatori pubblici hanno ridotto o completamente interrotto il loro sostegno finanziario ai progetti culturali, soprattutto a quelli con una dimensione transfrontaliera, durante la crisi; che ciò mette in luce l'importanza di finanziamenti pubblici affidabili e costanti;

AJ.

considerando che l'istruzione e la cultura sono fondamentali per costruire società inclusive e coese per tutti, promuovere l'integrazione e sostenere la competitività europea;

AK.

considerando che i servizi di streaming con sede al di fuori dell'UE hanno aumentato i loro investimenti nelle infrastrutture dei CCSI degli Stati membri, allo scopo di creare ulteriori contenuti destinati alla distribuzione online;

AL.

considerando che gli artisti sono spesso vittime di razzismo, xenofobia, discriminazione ed esclusione sulla base della loro identità percepita, in conseguenza di razzismo e «tokenism» a livello strutturale e istituzionale, con il risultato di tensioni nelle relazioni e nelle collaborazioni con le pertinenti istituzioni e di impedimenti alla loro libertà artistica;

AM.

considerando che gli artisti con disabilità sono esclusi dalla strategia e dai finanziamenti nei CCSI per mancanza di considerazione nei loro confronti, per esempio in termini di mobilità limitata o di sfide poste dalle procedure burocratiche di finanziamento;

AN.

considerando che, sebbene la partecipazione delle donne ai CCSI sia elevata, persistono numerose discriminazioni basate sul genere, nonché la mancanza di accesso, un divario retributivo di genere e ostacoli alla rappresentanza e alla visibilità; che le donne raramente occupano ruoli creativi primari o posizioni decisionali nelle istituzioni culturali; che le donne artiste sono spesso ridotte al silenzio ed esposte a critiche sproporzionate a causa del loro lavoro e che le donne e gli artisti LGBTIQ+ hanno maggiori probabilità di essere vittime di attacchi o di essere sottoposti a restrizioni;

AO.

considerando che gli artisti e i professionisti della cultura appartenenti a gruppi emarginati, tra cui donne, giovani, rappresentanti di minoranze etniche e geografiche, persone provenienti da ambienti socioeconomici vulnerabili, persone con disabilità e persone LGBTIQ+, hanno meno opportunità di accesso alle carriere artistiche e culturali e meno prospettive di carriera a lungo termine nel settore; che l'impatto della pandemia di COVID-19 è stato particolarmente forte sulle donne e ha acuito gli ostacoli già esistenti incontrati da suddetti gruppi in termini di accesso, parità di retribuzione, rappresentanza e visibilità nei CCSI;

AP.

considerando che la libertà di espressione e la libertà delle arti, sancite dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, sono attualmente a rischio in diversi Stati membri come conseguenza dell'ingerenza dello Stato e delle restrizioni di natura politica e sono talvolta ostacolate dal ricorso alla legislazione antiterrorismo o dalle accuse secondo cui le opere artistiche insulterebbero sentimenti religiosi o simboli nazionali o andrebbero considerate offensive o sconvenienti, dando luogo anche a casi di autocensura;

AQ.

considerando che la situazione dei programmi nazionali di aiuti durante la crisi è stata e continua a essere frammentata, in modo particolare riguardo agli aiuti destinati agli operatori dei CCSI che non rientrano nelle definizioni nazionali di «artista», tra cui, ad esempio, liberi professionisti come gli scrittori e gli autori;

AR.

considerando che, alla luce delle conseguenze della pandemia, un'intera generazione di giovani artisti e operatori culturali avrà difficoltà a trovare un impiego nei settori culturali o a iscriversi agli studi artistici superiori a causa del minor numero di opportunità; considerando che gli artisti con meno di 30 anni assistono a un peggioramento della loro situazione di precarietà, dal momento che hanno maggiori probabilità di essere disoccupati, di dover accettare lavori non retribuiti e di essere oggetto di sfruttamento sul lavoro, a causa, ad esempio, della mancata corresponsione dei compensi o della precarietà dei contratti;

1.   

esorta la Commissione e gli Stati membri a riconoscere il valore intrinseco e il ruolo fondamentale della cultura per la società e i suoi progressi, per il nostro benessere e per l'economia e l'inclusività e a tradurre tale riconoscimento in un sostegno finanziario e strutturale adeguato e continuo;

2.   

si rammarica per il fatto che l'attività culturale sia stata spesso considerata non essenziale; ricorda che la cultura svolge un ruolo fondamentale nella nostra società, tanto più durante una crisi, e chiede pertanto di riaprire quanto prima tutti gli spazi della cultura; riconosce che per far sì che il settore culturale e creativo sopravviva alle sfide attuali, è essenziale non solo garantire un sostegno immediato e porre in essere tutte le misure di emergenza necessarie, ma anche riflettere su un rilancio ordinato di tale settore fondamentale, fornendo un sostegno strutturale attraverso programmi di innovazione e risorse finanziarie, ma anche mediante opportunità di apprendimento in tale ambito per le generazioni più giovani;

3.   

invita la Commissione a mettere ulteriormente a punto il quadro di politica industriale per l'ecosistema dei CCSI e a consolidarlo in una strategia coerente, competitiva e a lungo termine, al fine di promuovere la competitività delle industrie e dei settori culturali e creativi e il loro valore strategico per l'economia e lo stile di vita europei e consentire loro di realizzare il proprio potenziale in termini di creazione di posti di lavoro e di crescita; pone l'accento sul potenziale dei CCSI in termini di occupazione giovanile e reindustrializzazione e, in particolare, sulle crescenti opportunità per i giovani create dall'ambiente digitale nei CCSI;

4.   

invita la Commissione e gli Stati membri a includere i CCSI nell'ambito di tutti gli strumenti di sostegno finanziario, quali InvestEU e NextGenerationEU; sottolinea l'importanza di convogliare queste risorse sulla base delle particolarità dei diversi settori e delle dimensioni dei potenziali beneficiari, al fine di garantire soluzioni compatibili che non creino ulteriori disuguaglianze all'interno dell'UE;

5.   

invita gli Stati membri e la Commissione a riconoscere il valore aggiunto europeo della cooperazione transfrontaliera e a eliminare tutti gli ostacoli alla mobilità transfrontaliera sostenibile e inclusiva nell'UE e con i paesi terzi per gli artisti e i professionisti della cultura;

6.   

invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere e fornire ad autori, interpreti e altri professionisti creativi e lavoratori dei CCSI informazioni e orientamenti chiari sulle opportunità di mobilità, nonché a rivedere e, ove necessario, modificare i requisiti amministrativi in tutti gli Stati membri, anche in materia di visti, fiscalità, sicurezza sociale e accesso alla formazione e riconoscimento dei titoli nel campo dell'educazione artistica, compresi l'istruzione e la formazione professionale e i riconoscimenti accademici, al fine di semplificare e unificare l'accesso ai requisiti di cui sopra, nonché ai programmi e ai fondi dell'Unione che possono soddisfare le loro esigenze, come Europa creativa, compresi quelli non direttamente o specificamente mirati ai CCSI; chiede programmi specifici dedicati alla mobilità dei giovani creatori e innovatori al fine di promuovere gli scambi e l'innovazione nei settori della cultura e della creatività;

7.   

accoglie con favore l'istituzione di punti di informazione sulla mobilità per fornire assistenza agli artisti e ai professionisti della cultura e sostenere la mobilità sostenibile; invita gli Stati membri a istituire almeno uno di questi punti di informazione sulla mobilità per offrire un sostegno gratuito e personalizzato agli artisti e agli operatori dei settori culturali e creativi; raccomanda alla Commissione di fornire informazioni coerenti e più complete in merito alla mobilità, su misura per i lavoratori dei settori culturali transfrontalieri nonché per autori, interpreti e creatori, attraverso iniziative quali strumenti e manuali aggiornati;

8.   

invita la Commissione a fornire agli artisti informazioni chiare sulle questioni riguardanti la mobilità nell'ambito delle relazioni tra l'UE e il Regno Unito;

9.   

condanna il fatto che la maggior parte degli Stati membri non sia riuscita ad attuare la direttiva (UE) 2019/790 sul diritto d'autore nel mercato unico digitale entro il termine del 7 giugno 2021; si rammarica del fatto che la Commissione abbia pubblicato gli orientamenti solo tre giorni prima del termine per l'attuazione; ritiene che ciò dimostri la necessità di un regolamento che disciplini anche le questioni procedurali;

10.   

esorta gli Stati membri a consentire ai professionisti della cultura e della creatività di detrarre dalle loro imposte le spese professionali connesse alla loro attività artistica e dei costi connessi alle attrezzature o alla formazione (miglioramento del livello delle competenze e riqualificazione);

11.   

pone l'accento sulla necessità di dati e statistiche dettagliati, disaggregati per genere e comparabili riguardanti l'occupazione nell'ambito della cultura e il reddito nei CCSI;

12.   

incoraggia un rafforzamento delle sinergie tra il settore culturale e quello dell'istruzione e la promozione di una maggiore partecipazione delle scuole e delle istituzioni artistiche e culturali alle attività nell'ambito di Erasmus+ e di altre azioni all'interno dei programmi dell'Unione, sia per gli studenti che per gli insegnanti; invita gli Stati membri a includere e promuovere pienamente l'accesso all'istruzione artistica, all'istruzione e alla formazione professionale e ai riconoscimenti accademici, nell'ambito di un approccio olistico a favore della ripresa dei CCSI e della società nel suo insieme; prende atto dell'importanza di offrire l'accesso all'apprendimento permanente, al miglioramento del livello delle competenze e alla riqualificazione e alla formazione continua, tra l'altro, mediante programmi di tutoraggio e la messa a punto di materiale formativo a livello europeo per la transizione dall'istruzione all'occupazione culturale e creativa;

13.   

invita gli Stati membri a recepire la direttiva (UE) 2019/790 sul diritto d'autore nel mercato unico digitale, ponendo fortemente l'accento sulla tutela delle opere culturali e creative e di coloro che le creano, in particolare, per garantire un'equa, adeguata e proporzionata remunerazione per gli autori e gli artisti; invita la Commissione a monitorare attentamente l'effettiva attuazione di tali fondamentali principi;

14.   

sottolinea l'importanza delle licenze territoriali nel modello imprenditoriale della maggior parte delle entità dei CCSI; rammenta la revisione intermedia della Commissione del regolamento sui blocchi geografici ingiustificati; pone l'accento sulla necessità, prima di considerare qualsiasi misura di follow-up, di tenere conto del parere dei titolari dei diritti nell'ambito nelle discussioni sui contenuti protetti dal diritto d'autore; rammenta che i proventi derivanti dai diritti d'autore rappresentano non solo la parte essenziale dell'equa remunerazione di artisti e creatori, ma anche di molti piccoli operatori dei CCSI; rammenta che qualsiasi drastico cambiamento in tale ambito potrebbe comportare conseguenze drammatiche per molti di essi;

15.   

si rammarica del fatto che il recepimento nazionale della direttiva (UE) 2019/790 e della direttiva (UE) 2019/789 (12) abbia subito un certo ritardo, mentre soltanto pochi Stati membri hanno colto l'opportunità offerta dall'articolo 18 di attuare adeguati meccanismi di remunerazione; esorta gli Stati membri a tradurre l'articolo 18 della direttiva (UE) 2019/790 in meccanismi di remunerazione efficaci;

16.   

invita la Commissione a promuovere la gestione collettiva dei diritti nell'attuazione delle direttive di recente adozione sul diritto d'autore, come pure nelle sue prossime iniziative, al fine di garantire un'equa remunerazione dei creatori e un ampio accesso del pubblico alle opere culturali e creative;

17.   

sollecita la Commissione ad attuare efficacemente iniziative in materia di parità di genere, inclusione e integrazione nei settori della cultura e dell'audiovisivo tramite il programma Europa Creativa e a monitorarne i risultati;

18.   

invita la Commissione a valutare l'impatto delle piattaforme di musica in streaming in Europa, al fine di garantire la trasparenza dei loro algoritmi di raccomandazione, dal momento che determinano in larga misura il contenuto che i consumatori ascoltano e vedono nelle playlist e nelle interfacce utente dei servizi, e a considerare l'introduzione di obblighi positivi intesi a promuovere la diversità culturale e la reperibilità delle opere europee nei loro servizi;

19.   

condanna fermamente gli stereotipi, il sessismo e le molestie sessuali nell'ambito delle industrie e dei CCSI;

20.   

si compiace delle iniziative di alcuni Stati membri volte a incoraggiare la parità di genere nell'ambito delle procedure di selezione per i posti di maggiore responsabilità all'interno delle istituzioni culturali pubbliche;

21.   

prende atto del ruolo fondamentale della cultura e delle arti nel promuovere la diversità culturale, incoraggiare società inclusive e favorire la lotta contro tutti i tipi di discriminazione;

22.   

sottolinea che l'attuale pandemia ha sottolineato l'importanza della sfera digitale e amplificato la dipendenza di artisti e utenti dalle piattaforme digitali dominanti; sottolinea, a tale riguardo, la necessità di una maggiore trasparenza; ricorda che per alcuni artisti e creatori la cui attività era prevalentemente subordinata agli eventi pubblici, questo cambiamento di paradigma economico rappresenta una sfida in termini di stabilità dei proventi; è preoccupato per il fatto che in questo nuovo modello imprenditoriale, molti artisti e creatori non possono ottenere lo stesso ammontare di entrate in quanto la pratica delle piattaforme di streaming dominanti o di grandi dimensioni di imporre clausole di buyout priva gli autori delle loro royalties e ostacola la remunerazione adeguata e proporzionata dei creatori; chiede pertanto alla Commissione di valutare la situazione e di adottare misure per garantire che le entrate siano debitamente ed equamente distribuite a tutti i creatori, artisti e titolari di diritti;

23.   

plaude alla valutazione d'impatto iniziale della Commissione e alla recente consultazione pubblica sulla contrattazione collettiva per i lavoratori autonomi, che sta esaminando la possibilità di rimuovere gli ostacoli in materia di concorrenza alla contrattazione collettiva a favore di lavoratori autonomi e free lance; esorta, a tale riguardo, la Commissione ad adottare l'approccio più ampio possibile, al fine di garantire l'accesso alla contrattazione collettiva per tutti i lavoratori autonomi, compresi gli artisti e gli operatori culturali; invita la Commissione a valutare ulteriormente le attuali norme sugli aiuti di Stato, la loro applicazione ai CCSI e le eventuali necessità di adeguamento; invita gli Stati membri a riconoscere il diritto di associazione per tutti i lavoratori dei CCSI e a promuovere la contrattazione collettiva;

24.   

sottolinea che il lavoro atipico (contratti a tempo parziale e a tempo determinato, lavoro temporaneo e lavoro autonomo economicamente dipendente) è una pratica comune nel settore dei media e della cultura, che spesso porta a situazioni lavorative precarie per artisti e professionisti della cultura; sottolinea l'urgente necessità di migliorare le condizioni di lavoro nell'ambito dei CCSI; incoraggia gli Stati membri a utilizzare la convergenza verso l'alto per stabilire norme minime per gli artisti e i professionisti della cultura in relazione alle condizioni di lavoro, all'equa remunerazione e alla sicurezza sociale, tenendo conto delle particolari caratteristiche dei CCSI, quali il lavoro stagionale e la qualità non monetizzabile della creatività;

25.   

invita la Commissione a proporre uno statuto europeo dell'artista, definendo un quadro europeo sulle condizioni di lavoro e norme minime comuni a tutti i paesi dell'UE, nel pieno rispetto delle responsabilità degli Stati membri e dell'UE in materia di mercato del lavoro e di politica culturale, tramite l'adozione o l'applicazione di una serie di orientamenti coerenti ed esaustivi, riguardanti, tra le altre cose, i contratti, i mezzi di rappresentanza e di gestione collettiva, la sicurezza sociale, l'assicurazione malattia e disoccupazione, i regimi pensionistici, la fiscalità diretta e indiretta, le barriere non tariffarie e le asimmetrie dell'informazione; accoglie con favore, a tale proposito, come primo passo, le prossime discussioni nell'ambito dell'MCA tra gli Stati membri sullo statuto degli artisti; chiede di istituire un gruppo di lavoro nell'ambito dell'MCA per favorire la condivisione delle migliori pratiche tra gli Stati membri e per agevolare il monitoraggio dei progressi in relazione al miglioramento delle condizioni lavorative degli artisti;

26.   

invita la Commissione a mappare le attuali definizioni di «artista» e «operatore culturale» negli Stati membri, al fine di pervenire a una posizione comune che si rifletta nel processo decisionale e nelle statistiche culturali dell'Unione; rileva che tali definizioni dovrebbero tenere conto della natura orientata ai processi delle attività culturali e riconoscere l'intensità di lavoro nelle diverse fasi del processo creativo; ritiene che tali definizioni dovrebbe inoltre essere in linea con la raccomandazione dell'UNESCO del 1980 relativa allo statuto dell'artista;

27.   

chiede maggiore portabilità e riconoscimento a livello transfrontaliero delle competenze, delle qualifiche e dei diplomi culturali e creativi al fine di agevolare la mobilità di chi lavora nei CCSI;

28.   

invita gli Stati membri e la Commissione a sostenere programmi e iniziative di formazione professionale per lo sviluppo della carriera di tutti gli autori, artisti interpreti o esecutori e creatori culturali, e in particolare a sostenerli nell'acquisizione di competenze digitali, imprenditoriali e di altra natura, al fine di trarre vantaggio dalle opportunità digitali per promuovere il loro lavoro e collaborare con altri artisti;

29.   

esorta tutti gli Stati membri ad adempire alla loro responsabilità e al loro obbligo di promuovere e difendere la libertà artistica, al fine di sostenere il diritto fondamentale alla libertà di espressione e garantire che i cittadini dell'UE possano godere e fruire liberamente di creazioni artistiche e partecipare alla cultura ed esorta la Commissione a sanzionare gli Stati membri che non rispettano i loro obblighi; invita la Commissione a svolgere ulteriori ricerche sull'argomento e a preparare una tabella di marcia per migliorare la tutela della libertà di espressione artistica in Europa; esorta gli Stati membri a istituire congiuntamente un dialogo strutturato tra artisti, esperti di diritto e soggetti interessati, al fine di stabilire norme comuni per la libertà di espressione artistica ed elaborare e attuare pertinenti orientamenti;

30.   

accoglie con favore le recenti conclusioni del Consiglio sulla ripresa, la resilienza e la sostenibilità dei CCSI, in particolare per quanto riguarda la richiesta di un mercato del lavoro equo e sostenibile e di protezione sociale per i professionisti dei CCSI, nonché la necessità di garantire il reddito degli artisti; invita gli Stati membri ad adoperarsi per una rapida attuazione di tali conclusioni;

31.   

invita gli Stati membri a garantire il pieno accesso alla protezione sociale per gli artisti e gli operatori culturali, indipendentemente dal loro status occupazionale, incluso l'accesso all'indennità di disoccupazione, all'assistenza sanitaria e alle pensioni; esorta gli Stati membri e la Commissione ad adottare misure specifiche per le diverse categorie di professioni creative, allo scopo di far fronte all'instabilità del reddito, al lavoro non retribuito e all'insicurezza del lavoro e per garantire un livello minimo di reddito;

32.   

invita gli Stati membri a tenere in debito conto, nella definizione di tutte le pertinenti politiche, dei programmi di finanziamento e delle attività, la situazione unica degli artisti appartenenti a gruppi emarginati, e a rimuovere tutti gli ostacoli alla realizzazione della parità di genere nel settore, in particolare con l'introduzione di misure che consentano la parità di accesso, partecipazione e rappresentanza di tutti gli operatori culturali e artisti;

33.   

invita gli Stati membri a intensificare il loro sostegno ai CCSI rafforzando gli investimenti pubblici e incoraggiando gli investimenti privati nei CCSI, nonché i partenariati pubblico-privato; invita gli Stati membri a garantire un accesso più agevole ai finanziamenti per gli artisti e tutti i creatori culturali;

34.   

invita gli Stati membri a diversificare le fonti di sostegno ai CCSI e a garantire che non si proceda a tagli finanziari o alla riduzione dei fondi esistenti, poiché il settore è ancora alle prese con le conseguenze dell'ultima serie di tagli;

35.   

invita la Commissione e gli Stati membri a facilitare l'accesso alle sovvenzioni e ai prestiti pubblici riducendo gli oneri amministrativi in tutte le fasi delle procedure di domanda e rendicontazione, e a garantire la trasparenza; sottolinea la necessità di promuovere sinergie tra tutti i pertinenti regimi di finanziamento dell'UE con importi specifici dedicati al settore culturale e creativo, come Orizzonte Europa, Europa creativa, InvestEU, Europa digitale, i fondi della politica di coesione e il dispositivo per la ripresa e la resilienza, che dovrebbero essere sfruttati per meglio sostenere gli artisti e gli operatori culturali e fornire flussi di finanziamento nuovi, accessibili e, ove possibile, regolari;

36.   

sottolinea l'importanza di indirizzare ai CCSI una proporzione adeguata delle misure di ripresa economica; ribadisce il suo invito alla Commissione e agli Stati membri a includere la cultura nei piani nazionali di ripresa e resilienza e a destinare alla cultura almeno il 2 % della dotazione di bilancio del dispositivo per la ripresa e la resilienza tramite misure concrete, inclusive e accessibili a tutti, senza lasciare indietro nessuno; è allarmato per il fatto che in alcuni Stati membri i piani presentati prevedono di stanziare una percentuale inferiore o mancano del tutto di finanziamenti dedicati a tali settori; invita la Commissione a pubblicare i dati sugli importi e le finalità dei fondi stanziati nei piani, al fine di garantire la trasparenza e agevolare il controllo democratico;

37.   

ribadisce l'importanza di sostenere tutti i settori culturali, comprese le professioni della mediazione culturale, che svolgono un ruolo fondamentale come interfaccia tra il pubblico e l'opera artistica o il patrimonio, garantendo in tal modo l'accesso e la diffusione della cultura a un vasto pubblico;

38.   

sottolinea che i CCSI sono i primi settori ad essere colpiti dalla pandemia, sono stati i più colpiti nonché gli ultimi a riprendersi, mentre, viste le restrizioni sulle capienze degli eventi e degli spazi culturali, si prevede che la ripresa dei CCSI sarà ancora più lenta; sottolinea che la ripresa dei CCSI deve andare di pari passo con la transizione verso la sostenibilità del settore; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere la ripresa a breve termine dell'intero ecosistema culturale, a rafforzare la resilienza, la competitività e l'innovazione dei CCSI nel lungo termine e a rafforzare tali settori offrendo un sostegno equo e strutturato a tutti, soprattutto agli operatori più vulnerabili operanti al loro interno e a promuovere opportunità di lavoro per artisti, autori, interpreti, lavoratori culturali e professionisti della mediazione culturale, sostenendo la cooperazione tra gli ambiti disciplinari, e a garantire un controllo esaustivo della situazione socioeconomica di tali settori, con l'aiuto del quadro europeo sulle condizioni di lavoro, al fine di affrontare nel modo più efficace possibile in futuro eventuali gravi crisi e di accompagnare le loro transizioni verde e digitale;

39.   

sottolinea che qualsiasi azione intrapresa per contribuire alla ripresa dei CCSI non dovrebbe essere esclusivamente finalizzata alla ripresa economica, ma essere impiegata anche per migliorare le condizioni di lavoro degli artisti e dei professionisti della cultura, per il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione di tali lavoratori per consentire il loro coinvolgimento nell'era digitale e nel mondo digitale e per investire nel potere di innovazione verde dei CCSI, che sono un motore di sostenibilità, pionieri e facilitatori delle tecnologie dirompenti necessarie per far fronte ai cambiamenti climatici; pone l'accento sulle sfide imposte ai CCSI dalla digitalizzazione e pertanto sulla necessità di ripensare e rimodellare costantemente i modelli imprenditoriali, allo scopo di mettere a punto soluzioni orientate al mercato basate su big data, cloud computing, TIC, intelligenza artificiale e sull'importante ruolo delle piattaforme Internet; sottolinea l'importanza per i titolari di diritti dei CCSI europei dell'accesso ai dati di ascolto e ai sistemi di raccomandazione dei contenuti e della trasparenza degli stessi; evidenzia pertanto l'importanza di finanziamenti garantiti per la digitalizzazione, la conservazione e la disponibilità online dei contenuti culturali e creativi e del nostro patrimonio culturale europeo;

40.   

invita la Commissione e gli Stati membri a raccogliere e condividere dati affidabili sulle migliori pratiche e sui metodi di distribuzione degli aiuti ai CCSI; invita inoltre allo scambio delle migliori pratiche sui modi più efficienti per distribuire i finanziamenti per la ripresa nel breve e nel medio periodo, al fine di garantire la massima copertura dei CCSI, in modo che nessun artista o operatore culturale sia lasciato indietro;

41.   

pone l'accento sull'importanza della remunerazione degli autori, degli interpreti e degli esecutori online e offline, in particolare mediante la promozione della contrattazione collettiva;

42.   

invita la Commissione a effettuare un monitoraggio permanente dei CCSI tramite studi regolari sulla situazione degli artisti, onde disporre di dati precisi, affidabili, aggiornati e settoriali a livello europeo, al fine di progettare politiche solide, avere una migliore mappatura dei CCSI ed essere meglio preparati in caso di crisi future;

43.   

si compiace del fatto che durante la crisi molti ecosistemi culturali di lavoratori e organizzazioni si siano adattati ai nuovi formati di distribuzione digitale, adottando modalità innovative per raggiungere il proprio pubblico; sottolinea, tuttavia, che l'impegno digitale non dovrebbe sostituire le esperienze culturali di persona;

44.   

incoraggia la promozione dell'uso delle nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale, in modo che gli artisti possano esplorare nuove modalità di creazione e diffusione delle loro opere e beneficiare maggiormente delle opportunità offerte dall'ambiente digitale;

45.   

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.


(1)  GU C 460 del 21.12.2018, pag. 12.

(2)  GU C 238 del 6.7.2018, pag. 28.

(3)  GU C 125 E del 22.5.2008, pag. 223.

(4)  GU C 385 del 22.9.2021, pag. 152.

(5)  GU L 130 del 17.5.2019, pag. 92.

(6)  GU L 95 del 15.4.2010, pag. 1.

(7)  GU L 189 del 28.5.2021, pag. 34.

(8)  GU L 107 del 26.3.2021, pag. 30.

(9)  Studio — «The Situation of Artists and Cultural Workers and the post-COVID-19 Cultural Recovery in the European Union — Background Analysis», Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, Dipartimento tematico B — Politiche strutturali e di coesione, 1o febbraio 2021.

(10)  Documento — «The Situation of Artists and Cultural Workers and the post-COVID-19 Cultural Recovery in the European Union», Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, Dipartimento tematico B — Politiche strutturali e di coesione, 4 maggio 2021.

(11)  Ernst & Young, Rebuilding Europe: The cultural and creative economy before and after the COVID-19 crisis (Ricostruire l'Europa: l'economia culturale e creativa prima e dopo la crisi della COVID-19), gennaio 2021.

(12)  Direttiva (UE) 2019/789 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, che stabilisce norme relative all'esercizio del diritto d'autore e dei diritti connessi applicabili a talune trasmissioni online degli organismi di diffusione radiotelevisiva e ritrasmissioni di programmi televisivi e radiofonici e che modifica la direttiva 93/83/CEE del Consiglio (GU L 130 del 17.5.2019, pag. 82).


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