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Asiakirja 52019AE4496

    Parere del Comitato economico e sociale europeo su«Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all’agenda strategica per l’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) 2021-2027: promuovere il talento e la capacità d’innovazione in Europa» [COM(2019) 330 final — 2019/00152 (COD)]e«Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (rifusione)» [COM(2019) 331 final — 2019/00151 (COD)]

    EESC 2019/04496

    GU C 47 del 11.2.2020, s. 69—75 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    11.2.2020   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 47/69


    Parere del Comitato economico e sociale europeo su

    «Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all’agenda strategica per l’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) 2021-2027: promuovere il talento e la capacità d’innovazione in Europa»

    [COM(2019) 330 final — 2019/00152 (COD)]

    e

    «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (rifusione)»

    [COM(2019) 331 final — 2019/00151 (COD)]

    (2020/C 47/10)

    Relatore generale: Antonello PEZZINI

    Consultazione

    Parlamento europeo, 18.7.2019

    Consiglio, 26.7.2019

    Base giuridica

    Articoli 173, paragrafo 3, e 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

    Sezione competente

    Mercato unico, produzione e consumo

    Decisione dell’Ufficio di presidenza

    24.9.2019

    Adozione in sessione plenaria

    31.10.2019

    Sessione plenaria n.

    547

    Esito della votazione

    (favorevoli/contrari/astenuti)

    168/0/1

    1.   Conclusioni e raccomandazioni

    1.1.

    Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) appoggia pienamente la sinergia tra l’EIT e il programma quadro pluriennale UE di ricerca e innovazione, proposta nel regolamento rivisto, nell’ambito della razionalizzazione introdotta con Orizzonte Europa, che si presenta con un’architettura semplificata nei temi della ricerca e innovazione.

    1.2.

    Il CESE è convinto che «l’innovazione aperta» di Orizzonte Europa offrirà un unico punto di contatto agli innovatori ad alto potenziale, tramite il Consiglio europeo per l’innovazione, e intensificherà la cooperazione con gli ecosistemi e con gli operatori, in sinergia con l’EIT, evitando doppioni e sovrapposizioni, assicurando effettive complementarietà, come indicato dal Consiglio in merito alla proposta di programma d’attuazione di Orizzonte Europa (1).

    1.3.

    In tale ambito, l’EIT dovrebbe apparire come uno dei principali motori di innovazione per obiettivi, in grado di affrontare le sfide della società in aree quali: ecosistemi di innovazione sostenibile; innovazione e capacità imprenditoriali in una prospettiva di apprendimento permanente; incremento di operatività degli istituti di istruzione superiore; nuove soluzioni rivolte al mercato, per affrontare le sfide globali; sinergie e valore aggiunto, all’interno di tutto il programma Orizzonte Europa.

    1.4.

    Secondo il CESE, l’EIT e le sue comunità della conoscenza e dell’innovazione (CCI) dovrebbero svolgere un ruolo più incisivo nel panorama dell’innovazione, nazionale e regionale, dell’UE; dovrebbero affinare le proprie capacità, per un maggiore e migliore coordinamento con tutti gli attori interessati ai vari livelli; e aumentare le loro azioni verso tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, con l’obiettivo di potenziare la cultura imprenditoriale dell’UE.

    1.5.

    Il CESE raccomanda che l’EIT mantenga ed enfatizzi l’unicità del suo valore aggiunto, quale leader europeo nell’educazione con alte competenze specialistiche nell’apprendimento imprenditoriale (learning by doing), individuando e sperimentando nuovi metodi di insegnamento e di apprendimento. Il marchio EIT dovrebbe essere riconosciuto dai principali organismi di accreditamento internazionali ed essere esportato al di fuori della cerchia delle CCI e dei loro partner, per fertilizzare una comunità dell’innovazione sempre più ampia, in collaborazione con i paesi extra-UE, Asia e USA in particolare.

    1.6.

    A parere del CESE, l’EIT dovrebbe sostenere lo sviluppo di nuovi prodotti, caratterizzati da una forte valenza commerciale, arricchiti da esperienze educative, diffuse a livello internazionale, sulla falsariga dei dottorati industriali. Ciò favorirebbe, senza dubbio, un coinvolgimento più forte e più attivo di nuovi partner commerciali nelle attività delle CCI.

    1.7.

    Per coinvolgere meglio le PMI, le CCI dovrebbero esplorare nuovi sistemi per sfruttare e promuovere l’«effetto di prossimità», coinvolgendo, in particolare, i centri territoriali, che dovrebbero rappresentare, per gli attori regionali e locali, il punto di accesso alle piattaforme di innovazione globale.

    1.8.

    L’EIT e le CCI dovrebbero, ciascuna, sviluppare le proprie strategie di finanziamento delle imprese e dello sviluppo, per sostenere il percorso di consolidamento delle imprese innovative. Anche le reti con il mondo finanziario e con i fondi del capitale di rischio dovrebbero essere rafforzate.

    1.9.

    Il CESE raccomanda che la distribuzione delle CCI rispetti maggiormente l’equilibrio geopolitico e copra meglio il territorio dell’UE, a cominciare dalla CCI «Industrie culturali e creative», anche nell’ottica di coperture di aree, come quella Adriatico/Balcanica e quella cinese.

    1.10.

    Per quanto attiene alla decisione proposta sull’agenda strategica per l’innovazione (ASI) per il periodo 2021-2027, il CESE ritiene che il processo dovrebbe caratterizzarsi per un approccio olistico e dovrebbe coprire tutti i tipi di partenariati (P2P, PPP, EIT-CCI, FET-Flagships), come richiesto nelle conclusioni del Consiglio, per garantire una panoramica completa di ciò che viene fatto attraverso i partenariati e per realizzare gli obiettivi politici.

    1.11.

    Il CESE condivide, in linea di massima, l’agenda strategica per l’innovazione, così come descritta in allegato alla proposta di decisione, nella misura in cui le misure proposte si svilupperanno in pieno allineamento con il piano strategico di Orizzonte Europa, come indicato nella posizione comune di PE e Consiglio sul 9o programma quadro (PQ) (2).

    1.12.

    Il CESE apprezza lo sforzo dichiarato con il quale «l’EIT continuerà ad adoperarsi per la semplificazione al fine di alleviare gli oneri amministrativi superflui che gravano sulle CCI e per consentire un’attuazione, agile ed efficiente, dei piani annuali e della strategia pluriennale».

    1.13.

    Il CESE ritiene che l’EIT sia tenuta a produrre un rapporto su tutti i prodotti innovativi di successo, posti sul mercato nella sua decennale esperienza (value for money).

    1.14.

    Il CESE ritiene altresì importanti: gli sforzi di rendicontazione e di monitoraggio, con precisi indicatori d’impatto; la valutazione del rendimento operativo delle CCI; le effettive realizzazioni; i risultati e i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi, in linea con il quadro di Orizzonte Europa.

    2.   Introduzione

    2.1.

    Le difficoltà dell’Europa nel trasformare le invenzioni in prodotti e servizi commerciabili hanno indotto l’UE a rivedere le sue politiche in materia di ricerca, per cercare di porre rimedio alle sue incapacità di convertire tempestivamente in innovazione orientata al mercato la sua eccellenza nella ricerca fondamentale.

    2.2.

    L’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), sul quale il CESE ha avuto modo di pronunciarsi (3), è stato creato dall’Unione europea nel 2008 per rafforzare la sua capacità d’innovazione e costituisce parte integrante del programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione (PQ).

    2.3.

    Allo stato attuale, l’EIT è il più grande ecosistema di innovazione integrata in Europa. Esso riunisce partner di imprese, istituti di ricerca e di istruzione, e sostiene le CCI. Queste comunità rappresentano partenariati europei di ampio respiro, in grado sia di affrontare specifiche sfide globali sia di rafforzare gli ecosistemi dello sviluppo, promuovendo l’integrazione dell’istruzione con la ricerca, per creare ambienti favorevoli all’innovazione e per stimolare la creazione di imprese innovative, in stretta complementarità con il Consiglio europeo per l’innovazione (EIC).

    2.4.

    Da parte sua, l’attuale PQ 2014-2020 «Orizzonte 2020» finanzia in modo esplicito l’innovazione con nuovi strumenti pubblici introdotti per potenziare l’innovazione dell’Europa e incoraggiare ulteriormente la partecipazione delle imprese alle attività d’innovazione, quali: i partenariati pubblico-privato, come le iniziative tecnologiche congiunte (JTI); i regimi di prestito e di garanzia, come l’RSFF; e il capitale di rischio, come il GIF (4).

    2.5.

    Con una dotazione di oltre 300 milioni di EUR, per il periodo 2008-2013, 2,7 Mrd EUR, per il 2014-2020, e 3,1 Mrd per il 2021/2027, l’EIT intende svolgere un ruolo importante nel quadro della strategia Europa 2020 (5).

    2.6.

    L’EIT ha come obiettivo il miglioramento dei processi di innovazione, integrando formazione e imprenditorialità con ricerca e innovazione, con l’obiettivo esplicito di concentrarsi concretamente sui risultati tangibili e sui benefici concreti (6).

    2.7.

    L’attività dell’EIT si sviluppa attraverso le CCI: partenariati europei su vasta scala, che affrontano sfide sociali specifiche, riunendo organizzazioni dei settori dell’istruzione, della ricerca e dell’imprenditoria. L’EIT eroga sovvenzioni alle CCI e deve monitorare la loro attività, con un efficace controllo e diffusione dei risultati.

    2.8.

    L’EIT è ora integrato in Orizzonte Europa, in quanto parte del terzo pilastro (Europa innovativa), ma dovrebbero essere create sinergie e complementarità anche con le altre componenti del programma (7). Le CCI, come parte integrante dell’EIT, sono considerate «partenariati europei istituzionalizzati».

    2.9.

    In particolare, gli obiettivi generali dell’EIT si riflettono nelle sue aree di intervento, come identificate da Orizzonte Europa, che definisce anche: criteri di selezione, attuazione, monitoraggio, valutazione e cessazione dei partenariati europei, compresi quelli delle CCI-EIT.

    2.9.1.

    Val la pena ricordare le principali aree di intervento:

    rafforzare gli ecosistemi dell’innovazione sostenibile in tutta Europa;

    promuovere lo sviluppo di capacità imprenditoriali e di innovazione, in una prospettiva di apprendimento permanente;

    sostenere le trasformazioni verso una cultura imprenditoriale delle università;

    portare sul mercato nuove soluzioni, per rispondere alle sfide globali della società.

    2.10.

    L’EIT opera come un organismo decentrato dell’UE. La sua sede è a Budapest. L’EIT non è un centro di ricerca e non contribuisce direttamente al finanziamento di singoli progetti, ma offre sovvenzioni alle CCI.

    2.11.

    Le CCI sono selezionate mediante un invito aperto, sulla base di temi prioritari ad alto impatto sociale. L’EIT sostiene attualmente 8 CCI, che riuniscono imprese, università e centri di ricerca, in partenariati transfrontalieri (8).

    2.12.

    Ciascuna CCI mira a rafforzare le capacità di innovazione, gestendo un portafoglio equilibrato di attività in tre settori:

    progetti di sostegno all’innovazione volti a sostenere e sviluppare nuovi prodotti, servizi e soluzioni innovative;

    istruzione, programmi di istruzione e formazione innovativi, offerti da ciascuna CCI sotto forma di programmi post-laurea (MSc/PhD); corsi di sviluppo gestionale/professionale; moduli di apprendimento permanente; scuole estive, con un marchio di qualità EIT;

    attività di creazione e supporto alle imprese, con programmi di start-up, per aiutare gli imprenditori e i potenziali imprenditori a tradurre le loro idee in attività di successo, concentrandosi principalmente sull’accesso al mercato, sui finanziamenti, sulle reti, sul tutoraggio e coaching.

    2.13.

    Parallelamente, come parte della propria strategia di sensibilizzazione, ciascuna CCI è impegnata a svolgere attività di sensibilizzazione, comunicazione, divulgazione, compreso lo sviluppo del Regional Innovation Scheme (RIS) in stretta sinergia con l’EIT.

    2.14.

    Il CESE ha già avuto modo di sottolineare che le CCI «dovrebbero garantire che siano rappresentati i diversi paesi europei, segnatamente con riferimento alla sede dei poli di innovazione» e che «l’imprenditorialità sostenuta dal pilastro accademico dovrebbe essere rafforzata» (9).

    2.15.

    Il CESE ha altresì rilevato che «le CCI si concentrano in pochi paesi» e ha auspicato «che vengano condotti sforzi specifici, al fine di stabilire, nel maggior numero possibile di Stati membri, collegamenti con laboratori, imprese e istituti di ricerca» (10).

    2.16.

    Da parte sua il PE ha invitato la Commissione a mantenere le CCI nell’attuale EIT, sottolineando l’importanza della trasparenza e di un ampio coinvolgimento delle parti interessate, e ad «analizzare in che modo l’EIT e le CCI possano interagire con il Consiglio europeo per l’innovazione (CEI)» (11).

    2.17.

    Il PE ha peraltro rilevato, dalla relazione della Corte dei conti, che le CCI non hanno utilizzato integralmente le sovvenzioni concesse dall’Istituto, principalmente a causa di un’attuazione incompleta dei piani d’azienda (12). Inoltre, il rapporto speciale della Corte dei conti UE sull’EIT ha indicato che il complesso quadro operativo e i problemi di gestione dell’Istituto ne hanno ostacolato l’efficacia generale, con diverse debolezze.

    2.18.

    Il Consiglio, da parte sua, ha riconosciuto il comprovato valore aggiunto dei partenariati strategici e delle iniziative, come l’EIT e le azioni Marie Skłodowska-Curie (13), e, nell’accordo sul futuro programma «Orizzonte Europa», il terzo pilastro (Europa innovativa) si concentrerà sul potenziamento delle innovazioni di punta e dirompenti, mediante l’istituzione di un Consiglio europeo per l’innovazione. Quest’ultimo fungerà da sportello unico per gli innovatori ad alto potenziale (14).

    3.   Le proposte della Commissione europea

    3.1.

    Le proposte mirano ad assicurare una maggiore apertura e trasparenza delle CCI e un allineamento dell’EIT con il prossimo programma di ricerca e innovazione dell’UE (2021-2027) e, in particolare, con l’approccio proposto per i partenariati europei, all’interno di Orizzonte Europa, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il potenziale di innovazione dell’UE.

    3.2.

    Con una dotazione proposta di 3 miliardi di EUR, pari a un aumento di 600 milioni di EUR (+ 25 %) rispetto all’attuale agenda strategica per l’innovazione (2014-2020), si ritiene che l’EIT possa finanziare efficacemente le attività esistenti e nuove CCI e sostenere le capacità di innovazione di 750 istituti di istruzione superiore.

    3.3.

    L’EIT dovrebbe attuare attività volte a:

    rafforzare gli ecosistemi dell’innovazione sostenibile in tutta Europa;

    promuovere lo sviluppo di capacità imprenditoriali e di innovazione, in una prospettiva di apprendimento permanente, e sostenere la trasformazione imprenditoriale degli istituti di istruzione superiore dell’UE;

    portare sul mercato nuove soluzioni, per rispondere alle sfide globali.

    3.4.

    La proposta di rifusione del regolamento EIT (15) mira a garantire maggiore chiarezza giuridica e migliore allineamento con il programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE, con una nuova base giuridica e introduce, inoltre, un modello di finanziamento semplificato per l’EIT per favorire in maniera più efficace investimenti pubblici e privati aggiuntivi, rafforzando la struttura amministrativa dell’EIT.

    3.5.

    La proposta di decisione sull’agenda strategica per l’innovazione (ASI) per il periodo 2021-2027 — che deve essere in linea con il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa — prevede di perseguire i seguenti obiettivi:

    aumento dell’impatto, a livello regionale, delle CCI, grazie a reti EIT rafforzate, con un maggior numero di istituti d’istruzione superiore, di imprese e di organizzazioni di ricerca coinvolti, in collegamento con le strategie di specializzazione intelligente regionali;

    potenziamento della capacità di innovazione dell’istruzione superiore;

    lancio di nuove CCI. L’EIT farà nascere due nuove CCI, selezionate nei settori più pertinenti, per le priorità programmatiche di Orizzonte Europa. La prima incentrata sulle industrie culturali e creative e una seconda che verrà individuata in una fase successiva, nel 2025.

    4.   Osservazioni generali

    4.1.

    Il CESE plaude al ruolo dell’EIT nella promozione della competitività dell’UE attraverso il suo sostegno all’ecosistema dell’innovazione, nella misura in cui l’Istituto ha saputo contribuire allo sviluppo del cosiddetto «triangolo della conoscenza».

    4.2.

    Il CESE è convinto che «l’innovazione aperta» offrirà un unico punto di contatto agli innovatori ad alto potenziale, tramite il Consiglio europeo per l’innovazione, e intensificherà la cooperazione con gli ecosistemi e con gli operatori dei processi innovativi.

    4.3.

    In tale ambito, l’EIT dovrebbe essere uno dei principali motori di innovazione per obiettivi, per affrontare le sfide della società in aree quali:

    ecosistemi di innovazione sostenibile in tutta Europa;

    innovazione e capacità imprenditoriali, in una prospettiva di apprendimento permanente, compreso l’aumento di capacità degli istituti di istruzione superiore;

    nuove soluzioni, rivolte al mercato, per affrontare le sfide globali;

    sinergie e valore aggiunto, all’interno di tutto «Orizzonte Europa».

    4.4.

    L’EIT e le CCI dovrebbero svolgere un ruolo più incisivo, nel panorama dell’innovazione dell’UE, a livello nazionale e regionale, e dovrebbero rafforzare le proprie capacità, per un maggiore e migliore coordinamento con tutti gli attori interessati.

    4.5.

    L’EIT dovrebbe rivolgersi a tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, potenziando la cultura imprenditoriale dell’UE, tramite il coinvolgimento di tutte le forze sociali, creare sinergie con il Consiglio europeo per l’innovazione (EIC) e dare valore aggiunto a molti progetti, nell’ambito di Orizzonte Europa.

    4.6.

    Secondo il CESE, l’EIT e le CCI dovrebbero dare priorità sia al rafforzamento sistematico dei contatti tra le grandi e medie imprese, attive nelle CCI, sia alle nuove imprese e start up, che vengono coinvolte dalle iniziative delle CCI.

    4.7.

    L’EIT e le CCI dovrebbero sviluppare le proprie strategie rivolte al finanziamento delle imprese, per sostenere il potenziamento delle imprese innovative, attraverso opportuni collegamenti con il mondo finanziario e con i fondi di capitale di rischio.

    4.8.

    Il CESE ritiene che il sostegno finanziario dell’EIT dovrebbe essere bilanciato in base alle dimensioni, al tipo e alla maturità del settore. Le piccole e medie imprese si trovano in maggiori difficoltà di fronte agli oneri normativi, e dovrebbero essere sostenute finanziariamente.

    4.9.

    Per coinvolgere meglio le PMI, le CCI dovrebbero esplorare modi per sfruttare e promuovere l’«effetto di prossimità», in particolare attraverso i centri territoriali, che dovrebbero rappresentare, per gli attori regionali e locali, il punto di accesso alle piattaforme di innovazione globale, fornendo strutture e supporto mirati alle PMI.

    4.10.

    Il CESE ritiene che i centri territoriali siano fondamentali per il futuro delle CCI. L’integrazione nei sistemi di innovazione locali e la funzione di gatekeeper efficace, per i partner esterni, sono due aspetti cruciali per la futura sostenibilità finanziaria della CCI.

    4.11.

    L’apertura e la trasparenza delle CCI dovrebbero essere aumentate. Le procedure e i criteri per essere selezionati come partner delle CCI (completo, associato ecc.) dovrebbero essere resi pubblici. Le regole per la selezione di attività/progetti (ad esempio per proposte di innovazione) dovrebbero essere rese ampiamente disponibili e diffuse in tutta la UE, e i meccanismi di feedback adeguati dovrebbero essere introdotti e monitorati da organismi indipendenti.

    4.12.

    Il CESE raccomanda che l’EIT mantenga ed enfatizzi l’unicità del suo valore aggiunto nel campo dell’istruzione, quale leader europeo nell’educazione ad alto livello e sviluppi competenze specialistiche dell’apprendimento imprenditoriale sul terreno (learning by doing). Il marchio EIT dovrebbe essere riconosciuto dai principali organismi di accreditamento internazionali.

    4.13.

    A parere del CESE, l’EIT dovrebbe sostenere lo sviluppo di nuovi prodotti con una forte presenza commerciale integrata nell’esperienza educativa a livello internazionale, sulla falsariga dei dottorati industriali.

    4.13.1.

    Il CESE appoggia pienamente l’allineamento dell’EIT con il programma quadro pluriennale di ricerca e innovazione UE, proposto nel regolamento rivisto, nell’ambito di Orizzonte Europa e dei «partenariati europei» proposti.

    4.14.

    Secondo il CESE, è opportuna una ulteriore semplificazione del funzionamento sia dell’EIT — la cui governance deve essere rafforzata — che delle CCI, che dovrebbero, seguendo tutte le stesse regole, disporre di relazioni annuali e adottare piani aziendali pluriennali invece che annuali.

    4.15.

    Il CESE sottolinea la necessità di porre efficacemente rimedio ai rilievi della Corte dei conti UE quanto ad alcuni elementi chiave del modello dell’EIT che non sono stati adeguatamente concepiti per garantire che costituisca un sistema pubblico efficace e innovativo.

    4.16.

    Per quanto attiene alla decisione proposta sull’agenda strategica per l’innovazione (ASI) per il periodo 2021-2027, il CESE ritiene che il processo dovrebbe adottare un approccio olistico e coprire tutti i tipi di partenariati (P2P, PPP, EIT-CCI, FET-Flagships) di oggi, come richiesto nelle conclusioni del Consiglio.

    Bruxelles, 31 ottobre 2019

    Il Presidente

    del Comitato economico e sociale europeo

    Luca JAHIER


    (1)  Interinstitutional file 2018/0225 (COD) – 8550/19 del 15.4.2019.

    (2)  Interinstitutional file 2018/0224 (COD) – 7942/19 del 27.3.2019.

    (3)  GU C 161 del 13.7.2007, pag. 28; GU C 181 del 21.6.2012, pag. 122; GU C 62 del 15.2.2019, pag. 33

    (4)  JTI — iniziative tecnologiche congiunte sono state introdotte per rispondere meglio alle necessità dell’industria nei campi dedicati della ricerca. Sono organismi dell’UE indipendenti con la partecipazione dell’industria e, in alcuni casi, degli Stati membri. RSFF — meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi è stato lanciato per migliorare l’accesso al finanziamento del debito per i ricercatori, in speciale modo per gli investimenti a più alto rischio nel settore della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione. GIF — strumento a favore delle PMI innovative e a forte crescita nell’ambito del programma per la competitività e l’innovazione fornisce capitale di rischio alle PMI innovative e alle PMI ad alto potenziale di crescita.

    (5)  Articolo 3 del regolamento (UE) n. 1292/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, che modifica il regolamento (CE) n. 294/2008 che istituisce l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 174).

    (6)  Decisione n. 1312/2013 Decisione n. 1312/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, relativa all'agenda strategica per l'innovazione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT): il contributo dell'EIT a un'Europa più innovativa (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 892).

    (7)  V. nota 1.

    (8)  EIT Climate-KIC: Drivers of climate innovation in Europe and beyond; EIT Digital: For a strong, digital Europe; EIT Food: EIT Food connects businesses, research centres, universities and consumers; EIT Health: Together for healthy lives in Europe; EIT InnoEnergy: Pioneering change in sustainable Energy; EIT Manufacturing: Strengthening and increasing the competiveness of Europe’s manufacturing; EIT RawMaterials: Developing raw materials into a major strength for Europe; EIT Urban Mobility: Smart, green and integrated transport.

    (9)  GU C 62 del 15.2.2019, pag. 33

    (10)  GU C 181 del 21.6.2012, pag. 122

    (11)  Risoluzione del Parlamento europeo del 13 giugno 2017 sulla valutazione della messa in atto di Orizzonte 2020 in vista della sua valutazione intermedia e della proposta relativa al 9o Programma quadro (GU C 331 del 18.9.2018, pag. 30).

    (12)  Risoluzione (UE) 2019/1483 del Parlamento europeo, del 26 marzo 2019, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esercizio 2017 (GU L 249 del 27.9.2019, pag. 229).

    (13)  Conclusioni del Consiglio «Verso la prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione», 23.5.2018.

    (14)  Consiglio dell’UE — comunicato stampa 27.3.2019.

    (15)  Regolamento (UE) n. 1292/2013.


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