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Document 52018AE4405

Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce il programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell’energia atomica (2021-2025) che integra Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione» [COM(2018) 437 final — 2018/0226 (NLE)]

EESC 2018/04405

GU C 110 del 22.3.2019, p. 132–135 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

22.3.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 110/132


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla «Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce il programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell’energia atomica (2021-2025) che integra Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione»

[COM(2018) 437 final — 2018/0226 (NLE)]

(2019/C 110/24)

Relatrice:

Giulia BARBUCCI

Consultazione

Commissione europea, 12/07/2018

Consiglio dell’Unione europea, 13/07/2018

Base giuridica

Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

 

 

Sezione competente

Trasporti, energia, infrastrutture, società dell’informazione

Adozione in sezione

20/11/2018

Adozione in sessione plenaria

12/12/2018

Sessione plenaria n.

539

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

208/3/4

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie favorevolmente la proposta di regolamento per il programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) 2021-2025, evidenziandone la continuità con i programmi precedenti per la ricerca e lo sviluppo della fusione, della fissione e della sicurezza nucleare, e il JRC, affrontando altresì nuove aree d’intervento quali la protezione dalle radiazioni e la dismissione delle centrali nucleari.

1.2.

Il CESE considera il budget di Euratom adeguato agli obiettivi prefissati e ritiene fondamentale mantenere questa dotazione finanziaria indipendentemente dai risultati del negoziato sulla Brexit. A tal proposito il Comitato ritiene altresì cruciale gestire con estrema attenzione l’uscita del Regno Unito dal programma Euratom, in particolare per quanto concerne le linee di ricerca già avviate, le infrastrutture condivise e l’impatto sociale sul personale (es. condizioni di lavoro) dentro e fuori il suolo britannico.

1.3.

Il CESE considera il progetto JET un fattore cruciale per lo sviluppo del progetto ITER, di cui peraltro ITER rappresenta la conseguente evoluzione dal punto di vista scientifico. Per tale ragione, il Comitato ritiene importante che JET continui ad essere operativo (o come progetto UE o come progetto condiviso UE-Regno Unito) fino a che il progetto ITER non sia operativo.

1.4.

Il CESE ritiene che gli aspetti innovativi introdotti nel programma, quali la sua semplificazione, l’ampliamento degli obiettivi (radiazioni ionizzanti e dismissione di impianti), la migliore sinergia con il programma Orizzonte Europa e la possibilità di finanziare azioni di istruzione e formazione per ricercatori (es. Marie Skłodowska-Curie), rispondano ad aspettative dei cittadini e rafforzino l’efficienza e l’efficacia del programma.

1.5.

Il Comitato ritiene che la sicurezza nucleare deve intendersi secondo un concetto dinamico, che implica il costante monitoraggio ed adeguamento della normativa vigente in base alle più recenti scoperte e innovazioni, coprendo tutto lo spettro di vita degli impianti. Particolare attenzione deve essere prestata agli impianti posti al confine tra paesi UE, rafforzando il coordinamento tra le autorità nazionali e locali e garantendo l’effettivo coinvolgimento di cittadini e lavoratori.

1.6.

Il CESE considera che l’educazione, a partire dalla scuola dell’obbligo, e la formazione rappresentino un fattore essenziale per avvicinare i giovani alle materie scientifiche e tecnologiche. Questo elemento è cruciale per aumentare in futuro il numero di ricercatori europei del settore, che attualmente non sono sufficienti a coprire la domanda del sistema produttivo e di ricerca.

2.   Introduzione

2.1.

La proposta di regolamento per il programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) 2021-2025 si inserisce nel pacchetto legislativo del programma quadro di ricerca e innovazione «Orizzonte Europa» 2021-2027 (1). Il programma proposto avrà durata quinquennale in base all’articolo 7 del trattato Euratom, con possibilità di una proroga di due anni per allinearlo alla durata di «Orizzonte Europa» e del «Quadro Finanziario Pluriennale» (QFP).

2.2.

Il programma «Orizzonte Europa» avrà una dotazione finanziaria di 100 miliardi di EUR per il periodo 2021-2027, di cui 2,4 miliardi di EUR saranno destinati al programma Euratom. Il programma quadro «Orizzonte Europa» stabilisce altresì la cornice di riferimento in merito agli strumenti e alle modalità di partecipazione così come per le disposizioni in materia di attuazione, valutazione e governance. I settori di ricerca sostenuti da Euratom non sono compresi in «Orizzonte Europa» sia per motivi giuridici (trattati distinti), sia per motivi gestionali (evitare duplicazioni) rafforzando le sinergie tra programmi.

2.3.

Il CESE ha dedicato un parere ad hoc alla proposta di programma «Orizzonte Europa» (2), al quale questo parere è correlato nella visione e nelle raccomandazioni. Il CESE ha altresì elaborato altri due pareri connessi a questo, sul progetto ITER (3) e sullo smantellamento delle centrali nucleari (4).

3.   Sintesi della proposta

3.1.

Il programma Euratom di ricerca e formazione riguarda le diverse applicazioni dell’energia nucleare in Europa, sia per la produzione energetica sia per altri scopi in altri settori (es. radiazioni ionizzanti nel settore medico). Gli sforzi dall’Unione europea sono finalizzati a favorire l’innovazione e lo sviluppo di tecnologie sicure, riducendo i rischi e garantendo una radioprotezione ottimale. Euratom, quindi, consente di integrare i contributi degli Stati membri mettendo a fattor comune i processi di innovazione, ricerca e formazione.

3.2.

La proposta stabilisce il bilancio e gli obiettivi comuni di ricerca sia per le azioni dirette (svolte direttamente dalla Commissione attraverso il Centro comune di ricerca — JRC), sia per le azioni indirette (intraprese da soggetti pubblici o privati finanziati con il programma), da attuarsi a norma dei programmi di lavoro convenuti con gli Stati membri.

3.3.

Il programma Euratom 2021-2025 sarà attuato in regime di gestione diretta. Tuttavia, se la Commissione lo riterrà opportuno ed efficace, potrà ricorrere ad un regime di gestione concorrente e/o indiretta, affidando per contratto l’esecuzione di determinate parti del programma a Stati membri, persone o imprese e a Stati terzi, organizzazioni internazionali o a cittadini di Stati terzi, conformemente all’articolo 10 del trattato Euratom.

3.4.

Il programma proposto proseguirà le principali attività di ricerca del programma Euratom attualmente in corso (radioprotezione, sicurezza nucleare sia degli impianti sia nel quadro della politica-internazionale, gestione dei rifiuti radioattivi ed energia da fusione), ma dando maggiore attenzione alla disattivazione e anche ad applicazioni diverse dalla generazione di energia come le radiazioni ionizzanti. Il budget proposto di 1 675 000 000 di EUR per il periodo 2021-2025 è distribuito tra ricerca e sviluppo per la fusione nucleare (724 563 000 EUR), la fissione nucleare, la sicurezza nucleare e la protezione dalle radiazioni (330 930 000 EUR) e il JRC (619 507 000 EUR).

3.5.

L’ampliamento della gamma di obiettivi accresce la trasversalità dello strumento, mettendolo più al servizio dei cittadini. In particolare, il numero crescente di applicazioni delle radiazioni ionizzanti richiede la protezione delle persone e dell’ambiente da un’esposizione superflua alle radiazioni. Le tecnologie radiologiche ionizzanti sono usate ogni giorno in Europa in diversi settori, in primis nel settore medico. Di conseguenza, anche la ricerca sulla radioprotezione sarà sviluppata in modo trasversale, sia nell’ambito della produzione di energia nucleare sia per il settore medico, senza escludere altre forme di utilizzo nel settore industriale, dell’agricoltura, dell’ambiente e della sicurezza.

3.6.

Altro elemento innovativo è la ricerca per lo sviluppo e la valutazione di tecnologie per la disattivazione e la bonifica ambientale degli impianti nucleari, a seguito di una loro crescente richiesta. Questo aspetto è cruciale per chiudere il cerchio con gli altri aspetti di sicurezza già trattati dal programma attualmente in corso: sicurezza nucleare (ossia la sicurezza dei reattori e del ciclo di combustibile), gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, protezione radiologica e preparazione alle emergenze (incidenti radioattivi e ricerca su radioecologia) e azioni per implementare le politiche per la sicurezza nucleare, salvaguardie e non proliferazione.

3.7.

Dette iniziative saranno integrate da un’azione specifica volta a sostenere lo sviluppo di un’energia da fusione, una fonte di energia potenzialmente inesauribile e dal minore impatto ambientale. In particolare la proposta si concentra sul garantire continuità all’attuazione della «tabella di marcia in materia di fusione», che dovrebbe portare alla costruzione della prima centrale nella seconda metà del secolo in corso. Per questa ragione l’UE continuerà a sostenere il progetto ITER con un programma specifico (5) ed, in ottica futura, il progetto DEMO.

3.8.

Infine, oltre, alle attività di ricerca, la proposta prevede la possibilità per i ricercatori nucleari di partecipare ai programmi di istruzione e formazione (es. azioni Marie Skłodowska-Curie), per mantenere un elevato livello di competenze, così come un apposito sostegno finanziario per consentire l’accesso alle infrastrutture di ricerca europee e internazionali (incluso il JRC).

4.   Osservazioni generali

4.1.

Il CESE accoglie favorevolmente la proposta di regolamento per il programma Euratom 2021-2025. In modo particolare, il Comitato valuta positivamente le crescenti interazioni nel quadro del programma «Orizzonte Europa», al fine di garantire meccanismi comuni di governance, accesso e gestione dei fondi, così come l’integrazione tra le attività di ricerca e formazione, evitando inutili duplicazioni.

4.2.

Il CESE considera il budget destinato ad Euratom adeguato agli obiettivi che l’UE si è prefissata nel settore del nucleare. Per tale ragione, ritiene fondamentale mantenere questa dotazione finanziaria indipendentemente dai risultati del negoziato sulla Brexit. A tal proposito il Comitato ritiene altresì cruciale gestire con estrema attenzione l’uscita del Regno Unito dal programma Euratom in particolare per quanto concerne le linee di ricerca già avviate, le infrastrutture condivise e l’impatto sociale sul personale (es: condizioni di lavoro) dentro e fuori il suolo britannico (6).

4.3.

Il CESE, in particolare, evidenzia che il progetto ITER necessita per la sua implementazione del supporto del progetto JET (Joint European Taurus) il cui impianto, situato nel Regno Unito, è finanziato da Euratom. Infatti, attraverso il progetto JET vengono, tra gli altri, testate parti dell’impianto ITER attualmente in costruzione e che, di fatto, rappresenta dal punto di vista scientifico l’evoluzione del progetto JET. Tale impianto è unico al mondo e non può essere sostituito. Per tale ragione, il Comitato ritiene importante che JET continui ad essere operativo (o come progetto UE o come progetto condiviso UE-Regno Unito) fino a che il progetto ITER non sia operativo.

4.4.

Il Comitato sostiene l’impianto della proposta di regolamento, principalmente finalizzata a dare continuità alle attività di ricerca e alle progettualità già in essere, come il progetto ITER che rappresenta un obiettivo importante nei processi di decarbonizzazione (7), approvvigionamento energetico e sviluppo industriale (8). Il nuovo programma contiene, inoltre, delle interessanti novità, ampliando il ventaglio delle attività di ricerca e innovazione finanziabili orientate allo sviluppo e alla crescita.

4.5.

Il CESE considera molto favorevolmente la proposta di includere tra le azioni finanziabili quelle sulle radiazioni ionizzanti, ampliando la trasversalità del programma in linea con quanto stabilito dal programma «Orizzonte Europa» in materia di sfide per la società. A tal proposito è importante che i risultati dei processi di ricerca e innovazione in termini di brevetti e nuove tecnologie siano diffusi in modo rapido e sistematico, dato il loro vasto campo di applicazione (9).

4.6.

È importante che i risultati ottenuti attraverso il finanziamento e gli sforzi congiunti su scala europea siano comunicati ai cittadini. Ciò rafforzerà la fiducia dei cittadini nella scienza e nella ricerca, così come la consapevolezza circa l’importanza dell’Unione europea e di una specifica strategia per il miglioramento della qualità di vita di tutti.

4.7.

Il Comitato valuta altresì positivamente l’estensione dei finanziamenti per la ricerca e la condivisione di conoscenze sulla disattivazione e della bonifica ambientale degli impianti nucleari, sia per far fronte a crescenti esigenze degli Stati membri, sia per chiudere il cerchio nella gestione dei processi legati alla produzione di energia nucleare, che deve necessariamente concludersi con una bonifica ambientale sicura degli impianti dismessi.

4.8.

Il CESE ritiene che l’estensione del programma alle attività di istruzione e formazione, come per le azioni di Marie Skłodowska-Curie, sia cruciale per mantenere elevati standard di competenze all’interno dell’UE. Tuttavia, è importante stabilire obiettivi anche in termini quantitativi oltre che qualitativi, poiché ad oggi i ricercatori europei del settore non sono sufficienti a coprire tutte le esigenze del sistema produttivo e di ricerca europeo (10).

5.   Osservazioni specifiche

5.1.

Il nuovo quadro per la sicurezza nucleare messo a punto dopo il disastro di Fukushima (11) risponde alle preoccupazioni dei cittadini. L’Unione europea ha stabilito un sistema di controlli sistematici («peer reviews») e meccanismi di sicurezza dinamici e multilivello che hanno aumentato gli standard di sicurezza degli impianti. Il Comitato raccomanda di monitorare la corretta attuazione di tale direttiva, così come di aggiornarla ed adeguarla alle nuove sfide, coprendo tutto lo spettro di vita degli impianti, dalla pianificazione di nuovi reattori all’adeguamento costante di quelli esistenti, fino alla loro dismissione (12). In tale contesto si ritiene che attività di monitoraggio svolte da soggetti esterni e indipendenti possano garantire il raggiungimento di più elevati standard di sicurezza.

5.2.

Poiché molti reattori sono situati al confine tra due o più paesi dell’UE è importante creare un quadro rafforzato di cooperazione tra gli Stati, al fine di stabilire meccanismi di reazione rapida agli incidenti transfrontalieri non prevedibili (13), garantendo una effettiva collaborazione e il coordinamento tra le autorità locali e nazionali interessate. Tale processo, in base all’articolo 8 della direttiva 2014/87/Euratom, deve prevedere anche un’effettiva e capillare attività di informazione e formazione rivolta ai lavoratori e ai cittadini, per i quali si prevedono forme di sostegno attraverso specifiche linee di finanziamento. Iniziative analoghe dovrebbero essere realizzate con i paesi terzi limitrofi con i quali si condividono medesimi rischi (14).

5.3.

Il Comitato ritiene che il subappalto potrebbe rappresentare un fattore di incertezza nella manutenzione delle centrali nucleari e quindi raccomanda che questo sia «limitato e strettamente controllato» (15).

5.4.

Il CESE ritiene fondamentale sostenere e favorire l’interesse dei giovani verso le materie scientifiche e tecnologiche, per le quali è necessario un coinvolgimento attivo e informato dei docenti scolastici. Questi ultimi, attraverso una costante formazione e aggiornamento, dovrebbero essere vettori positivi di conoscenza e favorire discussioni aperte con gli studenti sul tema, libere da pregiudizi e stereotipi.

5.5.

In particolare, il CESE sostiene le iniziative (anche attraverso il programma Erasmus+) volte alla diffusione nelle scuole delle STEAM, ossia Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica integrate con l’Arte. Con questo approccio gli studenti sono incoraggiati ad assumere un atteggiamento sistematico e sperimentale, poiché viene offerta loro l’opportunità di risolvere in modo creativo problemi del mondo reale. Le ricerche ed i progetti già finanziati dall’UE negli ultimi anni hanno dato risultati estremamente positivi, dimostrando che questo approccio stimola l’interesse per le materie tecniche, matematiche e scientifiche, che successivamente diventano una prima opzione per gli studenti al momento di scegliere il loro percorso universitario (16).

Bruxelles, 12 dicembre 2018

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Luca JAHIER


(1)  COM(2018) 435 final.

(2)  INT/858, Orizzonte Europa, (GU C 62 del 15.2.2019, pag. 33).

(3)  TEN/680, QFP e ITER, (Cfr. pagina 136 della presente Gazzetta ufficiale).

(4)  TEN/681, Quadro finanziario pluriennale, disattivazione nucleare e rifiuti radioattivi (Cfr. pagina 141 della presente Gazzetta ufficiale).

(5)  TEN/680, QFP e ITER, (Cfr. nota a pié di pagina n. 3).

(6)  https://www.nature.com/articles/d41586-018-06826-y (in inglese).

(7)  GU C 107 del 6.4.2011, p. 37.

(8)  GU C 229 del 31.7.2012, p. 60.

(9)  INT/858, Orizzonte Europa (Cfr. nota a pié di pagina n. 3).

(10)  GU C 237 del 6.7.2018, p. 38.

(11)  Direttiva 2014/87/EURATOM del Consiglio (GU L 219 del 25.7.2014, pag. 42) e direttive ad esso collegate.

(12)  GU C 341 del 21.11.2013, p.92.

(13)  GU C 318 del 29.10.2011, p. 127

(14)  GU C 487 del 28.12.2016, p. 104.

(15)  GU C 237 del 6.7.2018, p. 38.

(16)  GU C 75 del 10.3.2017, p. 6.


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