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Document 52016AE5417

Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo — Programma di lavoro annuale dell’Unione per la normazione europea per il 2017» [COM(2016) 357 final]

GU C 75 del 10.3.2017, p. 40–43 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

10.3.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 75/40


Parere del Comitato economico e sociale europeo su «Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale europeo — Programma di lavoro annuale dell’Unione per la normazione europea per il 2017»

[COM(2016) 357 final]

(2017/C 075/07)

Relatrice unica:

Elżbieta SZADZIŃSKA

Consultazione

Commissione europea, 17 agosto 2016

Base giuridica

Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

Sezione competente

Mercato unico, produzione e consumo

Adozione in sezione

17 novembre 2016

Adozione in sessione plenaria

14 dicembre 2016

Sessione plenaria n.

521

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

206/0/3

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il Comitato economico e sociale europeo accoglie con favore il programma di lavoro annuale dell’Unione per la normazione europea per il 2017, che è parte di un pacchetto globale in materia di normazione.

1.2.

Il programma presentato dalla Commissione per il 2017 costituisce la prosecuzione e il complemento delle misure previste nel programma per il 2016, sulle quali il Comitato si è già espresso in pareri precedenti (1).

1.3.

Non è la prima volta che il Comitato sottolinea l’importanza delle norme ai fini di una maggiore concorrenza sul mercato unico nonché dello sviluppo di prodotti e servizi innovativi e del miglioramento della loro qualità e della loro sicurezza per i consumatori, i lavoratori, le imprese e l’ambiente.

1.4.

In quanto rappresentante della società civile organizzata, il Comitato sostiene un sistema di normazione che risponda ai bisogni sia della società che dell’economia.

1.5.

Il Comitato ribadisce che garantire l’inclusività e il pluralismo del sistema europeo di normazione grazie al coinvolgimento delle organizzazioni di cui all’allegato III del regolamento (UE) n. 1025/2012 significa assicurare una maggiore trasparenza e accessibilità del sistema stesso. Tale partecipazione dei rappresentanti della società al sistema di normazione non dovrebbe, peraltro, essere limitata al livello dell’UE: anche i sistemi di normazione nazionali, infatti, dovrebbero essere aperti a questi soggetti.

1.6.

L’elaborazione delle norme serve anzitutto a sostenere la legislazione e le politiche dell’UE (è il caso delle norme legate al «nuovo approccio legislativo», di quelle riguardanti l’Unione dell’energia ecc.). Inoltre, lo sviluppo della digitalizzazione nell’industria, nella filiera di approvvigionamento e nei servizi fa sì che le norme relative alle TIC ed ai servizi assumano un rilievo cruciale per l’esercizio di un’attività nei diversi settori dell’economia. La Commissione conclude pertanto che l’adozione di misure in entrambi questi ambiti costituirà una priorità, e il Comitato appoggia tale conclusione.

1.7.

Al tempo stesso, il Comitato sottolinea che è essenziale sostenere la competitività delle PMI coinvolgendole nel processo di elaborazione e applicazione delle norme, nonché mediante opportune misure di formazione intese a sensibilizzarle riguardo ai benefici derivanti dalle norme stesse.

1.8.

Dai negoziati ancora in corso sul TTIP e da quelli già conclusisi sul CETA è emerso che, considerate le differenze tra i diversi sistemi, la normazione è il principale punto oggetto di discussione. Per questo motivo, ad avviso del Comitato, occorre informare i soggetti interessati riguardo alle differenze tra i sistemi di normazione delle parti negoziali, nonché indicare i potenziali rischi e i benefici derivanti da tali differenze.

1.9.

Ribadendo la posizione già espressa in altri pareri (2), il Comitato sostiene la proposta di instaurare un dialogo interistituzionale sulla normazione.

1.10.

Il Comitato ritiene inoltre che meriti di essere sostenuta anche la proposta della Commissione di effettuare degli studi sull’impatto delle norme sull’economia e sulla società.

2.   Le proposte della Commissione europea

2.1.

Conformemente al regolamento (UE) n. 1025/2012, nella comunicazione in esame la Commissione presenta il programma di lavoro annuale dell’Unione per il 2017 nel campo della normazione europea.

2.2.

Tale programma è parte di un pacchetto globale, che comprende anche la comunicazione della Commissione Norme europee per il XXI secolo, il documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla normazione dei servizi e la comunicazione adottata in ottemperanza all’obbligo, imposto dall’articolo 24 del suddetto regolamento, di presentare una relazione sull’applicazione di quest’ultimo.

2.3.

Il programma di lavoro in materia di normazione per il 2017 integra le misure previste nel programma per il 2016, la maggior parte delle quali è in fase di attuazione.

2.4.

Tra le priorità strategiche della normazione europea per il 2017 figurano:

la normazione delle TIC per il mercato unico digitale (3),

la normazione dei servizi,

le norme e gli altri «prodotti» della normazione elaborati dalle organizzazioni europee di normazione (OEN) nei seguenti settori: mercato unico digitale connesso, Unione dell’energia resiliente corredata di una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici e mercato interno più approfondito e più equo con una base industriale più solida,

la collaborazione internazionale in materia di normazione,

il sostegno alla normazione da parte della ricerca scientifica.

2.5.

La Commissione intraprenderà inoltre le seguenti azioni per «rafforzare la base di conoscenze comprovate del ciclo di governance annuale sulla politica dell’UE in materia di normazione»:

lancerà uno studio per analizzare l’impatto economico e sociale della normazione,

istituirà un dialogo interistituzionale.

3.   Osservazioni generali

3.1.

Il CESE accoglie con favore questo nuovo programma di lavoro annuale in materia di normazione, in quanto — come ha già sottolineato in diverse occasioni — l’applicazione di norme nella produzione e nei servizi contribuisce a creare condizioni di concorrenza più eque sul mercato unico.

3.2.

Il Comitato valuta positivamente il fatto che la Commissione porti avanti le misure previste nel programma relativo al 2016, assicurando così la continuità e l’attuazione delle priorità della strategia per il mercato unico.

3.2.1.

Il programma di lavoro annuale per il 2017 sviluppa ed integra le priorità già attuate. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di adeguare il sistema della normazione europea a un contesto internazionale in continuo mutamento e alle sfide sul mercato mondiale.

4.   Le priorità strategiche della normazione europea

4.1.

In un’epoca di rapido sviluppo delle tecnologie dell’informazione, è necessario elaborare norme appropriate che garantiscano l’interoperabilità e la sicurezza nel ciberspazio.

4.1.1.

Tecnologie come le comunicazioni 5G, il cloud computing, l’Internet delle cose (Internet of Things — IoT) e i megadati sono impiegate in ambiti quali la sanità elettronica (eHealth), l’energia intelligente, le città intelligenti, le tecnologie produttive avanzate e le fabbriche intelligenti nonché i veicoli connessi e automatizzati, e richiedono norme di sicurezza informatica (cibersicurezza), gestione dei rischi e orientamenti in materia di controlli per gli organi di vigilanza e regolamentazione.

4.1.2.

Il livello di sicurezza, protezione dei dati e accessibilità nell’IoT deve ancora essere migliorato. La normazione in questo campo può essere una condizione preliminare per l’interoperabilità dell’IoT nonché per garantire ai consumatori la sicurezza in rete, la protezione dei dati e l’accessibilità.

4.2.

Il Comitato si compiace del fatto che la Commissione, prima di invitare le OEN ad elaborare nuove norme in materia di servizi, chiederà loro di procedere a una verifica delle norme pertinenti già in vigore.

4.2.1.

Al tempo stesso, il Comitato reputa che, d’ora in avanti, sia buona pratica informare le parti interessate riguardo a quali richieste di normazione della Commissione siano ancora in corso di esecuzione e quali, invece, siano state già adempiute o siano state disattese.

4.2.2.

Nell’effettuare la valutazione delle norme esistenti, si dovrebbe considerare se esse rispondano ai bisogni specifici delle persone particolarmente vulnerabili, come quelle con disabilità. Un esempio al riguardo potrebbe essere quello delle norme in materia di firma elettronica, che non soddisfano le esigenze dei consumatori con disabilità: in un caso come questo, sarebbe giustificato raccomandare l’elaborazione di una nuova norma.

4.2.3.

Quando vengono avviati nuovi processi di normazione, i bisogni specifici delle persone particolarmente vulnerabili, come quelle con disabilità, devono essere presi in considerazione, se del caso, nel quadro della definizione dei termini del processo di normazione. Si dovrebbe adottare una nuova procedura che consenta, laddove pertinente, agli esperti in materia di accessibilità e alle organizzazioni dei disabili di partecipare gratuitamente ai processi di normazione.

4.3.

Il Comitato ha sottolineato a più riprese l’importanza dell’impatto delle norme sulla qualità dei prodotti e dei servizi nel mercato unico, ragion per cui valuta positivamente i piani della Commissione volti a migliorare l’elaborazione delle norme in materia di servizi sulla base del monitoraggio delle norme nazionali e delle esigenze del mercato nonché dell’individuazione dei settori nei quali si registra la necessità di nuove norme.

4.3.1.

Il CESE concorda con la proposta della Commissione secondo cui le OEN, prima di decidere di elaborare norme nazionali in materia di servizi, dovrebbero tenere conto della dimensione europea e considerare se non sia più utile elaborare una norma a livello dell’UE. Ciò, infatti, potrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli e i potenziali conflitti nel settore dei servizi.

4.4.

La sempre maggiore diffusione dei servizi online, sia privati che pubblici (ospedali, strutture di accoglienza, trasporti intelligenti ecc.), impone di trovare soluzioni tecniche che garantiscano maggiore riservatezza ai consumatori e limitino il rischio di un trattamento eccessivo dei loro dati personali.

4.5.

In futuro, il lavoro di normazione dovrebbe contribuire a migliorare la qualità, l’accessibilità e la sicurezza dei servizi di trasporto, nonché a ridurre l’inquinamento ambientale causato dai mezzi di trasporto.

4.6.

Nel settore dell’energia l’azione della Commissione punterà a collegare tra loro le infrastrutture, diversificare le fonti energetiche, limitare i consumi di energia e promuovere tecnologie rispettose del clima.

4.6.1.

Il Comitato condivide l’opinione secondo cui l’elaborazione di norme uniformi per le reti energetiche intelligenti migliorerà l’interoperabilità di queste ultime, e l’ottimizzazione di tutti gli elementi della rete contribuirà a ridurre i costi e ad accrescere l’efficienza e l’integrazione delle fonti di energia diffuse, comprese quelle rinnovabili. Ciò consentirà agli utenti finali di sfruttare appieno i vantaggi offerti dai sistemi energetici intelligenti.

4.7.

Il Comitato constata con soddisfazione che, nella comunicazione in esame, la Commissione solleva il problema della biodegradabilità degli imballaggi in plastica, della produzione sostenibile di sostanze chimiche da materie prime secondarie e dei metodi per la valutazione del rischio per le sostanze non repertoriate impiegate nella produzione di oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con alimenti.

4.7.1.

Considerata la gravità dei rischi in questione, le norme relative a questi settori dovrebbero imporre requisiti rigorosi a tutela sia della salute dei consumatori che dell’ambiente.

5.   La collaborazione internazionale

5.1.

La Commissione invita le OEN a promuovere nel mondo norme internazionali ed europee, allo scopo di sostenere l’industria europea e agevolarne l’accesso ai mercati.

5.2.

In una situazione in cui l’accordo CETA negoziato con il Canada suscita reazioni contrastanti negli Stati membri, e i negoziati sul TTIP sono ancora in corso, è necessario continuare a sottolineare il ruolo delle norme nel commercio mondiale.

5.2.1.

Il dialogo con i partner non europei (Cina, India ecc.) dovrebbe non solo apportare il beneficio dell’abbattimento delle barriere tecniche agli scambi, ma anche contribuire a promuovere il modello di normazione europeo e lo scambio di informazioni tra le organizzazioni di normazione nazionali ed europee, nonché l’attuazione delle norme ISO e IEC e — nei settori in cui la normazione internazionale è assente o insufficiente — l’elaborazione e l’attuazione di norme europee.

6.   La normazione a sostegno dell’innovazione

6.1.

Il Comitato sostiene l’idea di collegare strettamente la normazione con la ricerca scientifica e di tradurre le conoscenze in norme.

6.2.

Il dialogo tra gli istituti di ricerca e i comitati tecnici CEN e Cenelec nel quadro del programma Orizzonte 2020 dovrebbe condurre a un aumento dell’innovazione.

Bruxelles, 14 dicembre 2016

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Georges DASSIS


(1)  GU C 303 del 19.8.2016, pag. 81; e pareri del CESE sui temi Norme europee per il XXI secolo (INT/794, GU C 34 del 2.2.2017, pag. 86), e Priorità per la normazione delle TIC per il mercato unico digitale (GU C 487 del 28.12.2016, pag. 92).

(2)  Parere INT/794 sul tema Norme europee per il XXI secolo, cit. (GU C 34 del 2.2.2017, pag. 86).

(3)  Oggetto della comunicazione della Commissione COM(2016) 176 final, del 19 aprile 2016, in merito alla quale il CESE ha già adottato un parere (GU C 487 del 28.12.2016, pag. 92).


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