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Document 62015TN0141

Causa T-141/15: Ricorso proposto il 27 marzo 2015 — Repubblica ceca/Commissione

GU C 213 del 29.6.2015, p. 37–38 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

29.6.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 213/37


Ricorso proposto il 27 marzo 2015 — Repubblica ceca/Commissione

(Causa T-141/15)

(2015/C 213/62)

Lingua processuale: il ceco

Parti

Ricorrente: Repubblica ceca (rappresentanti: M. Smolek, J. Očková, agenti)

Convenuta: Commissione europea

Conclusioni

La ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

annullare la decisione di esecuzione (UE) 2015/103 della Commissione, del 16 gennaio 2015, recante esclusione dal finanziamento dell'Unione europea di alcune spese sostenute dagli Stati membri nell'ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) [notificata con il numero C(2015) 53], nella parte in cui esclude spese, per un importo complessivo di EUR 2 1 23  199,04, sostenute dalla Repubblica ceca;

condannare la Commissione europea alle spese.

Motivi e principali argomenti

A sostegno del ricorso, la ricorrente deduce due motivi.

1.

Primo motivo, vertente sulla violazione dell’articolo 5, del regolamento del Consiglio n. 479/2008 (1) e del principio della certezza del diritto, e quindi della tutela del legittimo affidamento

In tale motivo la ricorrente sostiene che la Commissione europea nella decisione impugnata ha effettuato una correzione finanziaria a causa dell’inammissibilità delle spese effettuate per le misure che sono state approvate nel modo previsto all’articolo 5, del regolamento n. 479/2008, violando con ciò tale disposizione e il principio della certezza del diritto, e quindi la tutela del legittimo affidamento.

2.

Secondo motivo, vertente sulla violazione dell’articolo 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea in combinato disposto con gli articoli 11 e 16 del regolamento della Commissione n. 885/2006 (2) e l’articolo 31, del regolamento del Consiglio n. 1290/2005

A tal proposito la ricorrente sostiene che è stato violato l’articolo 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea in combinato disposto con gli articoli 11 e 16 del regolamento della Commissione n. 885/2006 e l’articolo 31, del regolamento del Consiglio n. 1290/2005 (3), giacché la Commissione europea ha ulteriormente esteso le indagini VT/VI/2009/004/CZ e VT/VI/2009/101/CZ agli anni finanziari 2010-2012.


(1)  Regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio, del 29 aprile 2008, relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, che modifica i regolamenti (CE) n. 1493/1999, (CE) n. 1782/2003, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 3/2008 e abroga i regolamenti (CEE) n. 2392/86 e (CE) n. 1493/1999 (GU L 148, pag. 1).

(2)  Regolamento (CE) n. 885/2006 della Commissione, del 21 giugno 2006 , recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio per quanto riguarda il riconoscimento degli organismi pagatori e di altri organismi e la liquidazione dei conti del FEAGA e del FEASR (GU L 171, pag. 90).

(3)  Regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio, del 21 giugno 2005, relativo al finanziamento della politica agricola comune (GU L 209, pag. 1).


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