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Document 52012AE1054

Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Educazione all'energia» (parere esplorativo)

GU C 191 del 29.6.2012, p. 11–17 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

29.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 191/11


Parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Educazione all'energia» (parere esplorativo)

2012/C 191/03

Relatore: IOZIA

La presidenza danese del Consiglio dell'UE, in data 11 gennaio 2012, ha deciso, conformemente al disposto dell'articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, di consultare il Comitato economico e sociale europeo sul tema:

Educazione all'energia

(parere esplorativo).

La sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione, incaricata di preparare i lavori del Comitato in materia, ha formulato il proprio parere in data 11 aprile 2012.

Alla sua 480a sessione plenaria, dei giorni 25 e 26 aprile 2012 (seduta del 25 aprile), il Comitato economico e sociale europeo ha adottato il seguente parere all'unanimità.

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1   La commissaria all'Azione per il clima Connie Hedegaard ha dichiarato: «Le sfide dello sviluppo globale non si possono vincere se i poteri economici mondiali non ripensano il loro modello di sviluppo».

1.2   Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) è consapevole del ruolo strategico dell'educazione all'energia. È necessario un significativo cambiamento comportamentale per la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, prevista anche dalla Tabella di marcia al 2050 della Commissione europea. Il coinvolgimento della società civile è indispensabile per raggiungere gli obiettivi dell'UE ed in particolare quello a medio termine relativo alla riduzione di almeno il 20 % di consumo energetico entro il 2020.

1.3   I principali obiettivi dell'educazione all'energia riguardano la lotta al cambiamento climatico ed il recupero dell'armonia tra uomo e natura. Abbiamo la responsabilità di guardare avanti, capire ed anticipare i bisogni della società futura. Oggi è un momento estremamente importante e decisivo, nel quale Unione europea, governi nazionali, autorità locali, scuole, università, centri di ricerca, imprese, industrie, banche, organizzazioni sindacali, ONG e media sono coinvolti in un approccio integrato e a diversi livelli.

1.4   Le esperienze dirette maturate dalle ONG nell'approfondire modelli e strumenti di educazione all'energia sono di estrema importanza. Lo scambio tra le istanze professionali presenti all'interno del variegato mondo dell'associazionismo e i docenti dei diversi gradi di istruzione renderà l'educazione all'energia particolarmente incisiva. La combinazione delle migliori pratiche con l'esperienza didattica sono la chiave per ottenere risultati di qualità.

1.5   Il CESE ritiene necessario sviluppare metodi di educazione, istruzione e formazione innovativi da combinare con metodi esistenti e validati. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione giocheranno un ruolo fondamentale in questo campo.

1.6   Il CESE appoggia la nuova iniziativa del SET-Plan «Energy Education and Training Initiative» che combina le istanze del mondo accademico, degli istituti di ricerca e dell'industria. La collaborazione pubblico-privato, in particolare nel settore della ricerca e dell'innovazione, ha dato ottimi risultati e va sostenuta anche in futuro. Il CESE raccomanda alla Commissione di non far mancare il proprio sostegno a queste iniziative.

1.7   L'educazione all'energia potrà aiutare a risolvere i problemi legati alla povertà ed alla precarietà energetica. Tutti i cittadini devono avere il diritto di poter usufruire di energia a prezzi accessibili.

1.8   L'Unione europea deve tenere nella necessaria considerazione la priorità dell'educazione all'energia, e dedicare appropriate risorse all'interno del prossimo quadro finanziario pluriennale.

1.9   Col presente parere il CESE ritiene sempre più necessario sostenere «EDEN», la Rete europea di forum nazionali per l'educazione all'energia e all'ambiente basata sulle iniziative esistenti a livello locale, nazionale, europeo ed internazionale in questo settore.

2.   Introduzione

2.1   L'educazione è uno dei principali vettori di cambiamento comportamentale. Il presente parere mette in rilievo il suo ruolo vitale in questo processo e rafforza il concetto «La migliore energia è quella risparmiata»  (1).

2.2   Nel 2009 il Comitato economico e sociale europeo ha già elaborato un parere esplorativo richiesto dal commissario all'Energia sul tema Bisogni di istruzione e formazione per una società basata su un'energia senza emissioni di carbonio  (2). Oggi il CESE ribadisce le raccomandazioni formulate in quella sede e propone ulteriori considerazioni alla luce degli sviluppi che si sono susseguiti.

2.3   Il cambiamento epocale che stiamo vivendo oggi e che vivranno le generazioni future a livello globale pone il tema dell'energia sostenibile in un contesto sempre più rilevante nelle scelte politiche, industriali, collettive ed individuali. Questo periodo di transizione, quasi una rivoluzione, porterà alla creazione di un sistema nel quale cambieranno completamente le nostre abitudini ed il nostro modo di pensare. Il tempo che abbiamo di fronte per gestire la transizione è limitato e pertanto occorre, prima possibile, avviare programmi ed iniziative di lungo periodo.

2.4   Energia e ambiente

2.4.1   L'energia rappresenta da sempre un elemento fondamentale nella vita dell'uomo. In particolare, il cambiamento radicale dello stile di vita e dei consumi dei cittadini ha fortemente contribuito alla crescita della domanda di energia. Nei prossimi decenni l'Europa dovrà affrontare numerose sfide legate all'energia, quali:

convivenza con gli effetti del cambiamento climatico,

aumento ed invecchiamento della popolazione,

migrazioni,

sicurezza nell'approvvigionamento delle fonti,

diminuzione della dipendenza dalle importazioni,

efficienza energetica,

lotta contro la povertà e precarietà energetica,

garanzia di accesso all'energia da parte di tutti i consumatori (privati e industrie),

mobilità sostenibile,

calamità naturali (inondazioni, terremoti, maremoti, ecc.),

scarsità delle risorse (energia, acqua, materie prime),

aumento della domanda globale di energia,

promozione delle fonti rinnovabili,

TIC (reti intelligenti, ecc.),

fattore umano (educazione, comportamento/abitudini),

globalizzazione,

sicurezza,

competitività.

2.5   Le priorità dell'Unione europea e l'educazione all'energia

2.5.1   L'Unione europea per raggiungere i principali obiettivi della politica energetica europea, quali sicurezza nell'approvvigionamento, competitività e sostenibilità, dovrebbe tenere ben presenti questi fattori di sfide future e porre in essere tutti i cambiamenti opportuni.

2.5.2   È necessario pertanto dare un nuovo impulso a questo processo. Tutti i cittadini dovrebbero essere consapevoli delle questioni energetiche e dei rischi connessi al fallimento del raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Un'educazione intelligente all'energia è la chiave del cambiamento comportamentale: ad esempio, nel campo delle radiazioni ionizzanti rilasciate dai residui radioattivi potenzialmente nocive per l'uomo e per l'ambiente (3), è indispensabile sviluppare specifiche azioni di educazione all'energia.

3.   L'educazione all'energia. Alcune considerazioni

3.1   L'educazione all'energia è uno degli strumenti importanti per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e per la promozione di una nuova cultura. La trasversalità del tema richiede inoltre un approccio integrato che inglobi differenti aspetti della vita moderna e della società civile, coinvolgendo tutti i settori (agricoltura, servizi, industria, costruzioni) e tutti i cittadini.

3.2   Il bisogno di un'educazione permanente, quale processo di formazione dell'individuo che si sviluppa lungo tutta la vita, scolastica e post scolastica, è oggi più forte che mai. Il CESE sottolinea l'importanza di strutturare un percorso educativo intelligente all'energia che unisca i vari momenti della vita associata, quali famiglia, scuola, luogo di lavoro, istituzioni culturali e ricreative.

3.3   Un comportamento razionale e responsabile ha bisogno di interventi atti a facilitare, motivare e rafforzare un uso più efficiente dell'energia. Servono informazioni chiare, comprensibili, credibili e soprattutto accessibili sulle tecniche che richiedono uso di energia. L'educazione gioca un ruolo vitale in quanto elemento di base indispensabile affinché la legislazione sul risparmio energetico e le misure di efficienza energetica possano guadagnare il consenso pubblico sia a livello dell'Unione europea che degli Stati membri.

3.4   L'educazione all'energia deve partire dalla scuola materna e primaria. I bambini sono ben consapevoli dei temi legati all'energia e sono molto ricettivi a nuove idee e abitudini. Essi possono influenzare la visione e le azioni dei genitori e della gente che li circonda. Gli alunni di oggi saranno gli operai, gli impiegati, gli insegnanti, gli ingegneri, gli architetti, i politici e gli imprenditori di domani. Le decisioni che prenderanno nel corso della loro vita influenzeranno drasticamente l'utilizzo delle risorse della nostra società.

3.5   Temi riguardanti tutti gli aspetti legati all'energia ed al cambiamento climatico dovrebbero essere inclusi nei piani di studi di tutti gli Stati membri, partendo dalla scuola primaria e secondaria, passando all'Università fino ad arrivare alla specializzazione. È di fondamentale importanza formare i giovani di oggi alle nuove professioni. L'educazione all'energia può fornire competenze pratiche applicabili ai futuri requisiti del settore energetico, e quindi facilitare la creazione di posti di lavoro nel breve-medio e lungo periodo.

3.6   La liberalizzazione del mercato dell'energia e le nuove tecnologie di questo settore pongono nuove sfide ai consumatori che fino ad ora hanno acquistato l'energia da imprese monopolistiche. Educazione e formazione all'energia dovrebbero anche includere ad esempio: «come poter utilizzare i contatori intelligenti in modo tale da risparmiare energia?»; «quali sono i diritti dei consumatori e le obbligazioni quando si firma un contratto con un fornitore di energia?»; «come si calcola la nostra impronta di CO2 (carbon footprint)?» e «l'etichettatura verde». I materiali contenuti nell'esperienza di «Dolceta» www.dolceta.eu sono stati di estrema importanza e il CESE raccomanda vivamente di non disperderli mantenendoli visibili al largo pubblico.

3.7   L'educazione all'energia continua anche al di fuori della scuola. I bambini ed i giovani sono in grado di influenzare la più ampia comunità sociale attraverso la famiglia e gli amici, sensibilizzando in questo modo gli adulti verso l'adozione di comportamenti virtuosi. Per raggiungere risultati significativi è importantissimo quindi dare continuità all'azione educativa e garantirla a tutti i cittadini. È opportuno estendere e potenziare fortemente la formazione ampliandola ad una pluralità di soggetti, adulti e professionisti (ad es. ingegneri, architetti, opinion makers). È altresì necessaria una politica mirata di formazione dei formatori.

3.8   Il processo di apprendimento è molto complesso. I soggetti attivi coinvolti nel processo sono molteplici, ciascuno con specifici ruoli chiave. Il CESE sottolinea l'importanza di esaminare, per ogni gruppo di riferimento, il metodo migliore di educazione e quindi la messa a punto di programmi didattici e formativi appropriati, tenendo conto dell'età, del sesso, delle differenze culturali e del livello di istruzione. Strumenti nuovi, quali i social network andrebbero cautamente esplorati e sviluppati.

4.   Il ruolo dell'Unione europea

4.1   L'Unione europea può contribuire allo sviluppo della qualità dell'istruzione e della formazione, incoraggiando la cooperazione tra Stati membri e, se necessario, sostenendo ed integrando le loro attività (artt. 149 e 150 del Trattato). Accanto alla necessità cronica di alzare gli standard educativi in tutte le aree, l'Unione europea dovrebbe porre particolare attenzione al fabbisogno di conoscenze e abilità nel settore dell'energia. La pagina web www.energy.eu offre già un contributo importante. L'Europa ha bisogno di chimici che lavorano alla cattura dell'energia solare e di ingegneri che disegnano e costruiscono reti intelligenti e non solo. Inoltre a livello europeo andrebbe evitato «l'effetto bandwagons» come l'esempio dei sussidi alla produzione di biocarburanti nei paesi in via di sviluppo che hanno portato ad effetti indesiderati, come nel caso delle coltivazioni di jatropha, pianta oleaginosa spontanea del deserto, in alcuni paesi africani.

4.1.1   Per il CESE è fondamentale che, nell'ambito dell'elaborazione del prossimo quadro finanziario pluriennale, la Commissione tenga in considerazione l'educazione all'energia quale parte integrante della strategia europea per il raggiungimento degli obiettivi in materia di energia e di clima che l'Unione si è prefissata per il 2020 e per il 2050.

4.2   Il ruolo delle pubbliche amministrazioni

4.2.1   Sulla base del principio di sussidiarietà, l'educazione è un settore di esclusiva competenza dei singoli Stati membri che hanno la piena responsabilità dei contenuti e dell'organizzazione dei propri sistemi di educazione e formazione. I governi nazionali dovrebbero favorire il coinvolgimento di tutti gli attori della società nella definizione delle priorità e nella creazione di programmi dedicati all'energia. Inoltre dovrebbero predisporre il monitoraggio delle informazioni e rendere disponibili diversi strumenti ai consumatori, come siti web per comparare i prezzi e/o dove reperire informazioni aggiornate sui diversi aspetti dell'energia.

4.2.2   La pubblica amministrazione deve fornire un esempio virtuoso. Le regioni, insieme a province ed enti locali, devono assicurare un efficace coordinamento delle attività nell'intento di contribuire alla costruzione di una cultura diffusa del risparmio energetico. La consapevolezza del cambiamento necessario, le tecniche di efficienza energetica e l'uso delle fonti rinnovabili devono divenire patrimonio di tutti i cittadini. Per questo motivo, accanto agli interventi normativi e tecnici, le istituzioni devono prevedere azioni capillari di informazione e sensibilizzazione rivolte a tutti i cittadini, imprese e associazioni di categoria. In quest'ambito, il CESE dà l'esempio con il suo programma interno EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) grazie a cui ha ottenuto il più alto livello della certificazione attribuita dall'agenzia per l'ambiente della regione di Bruxelles (IBGE «Ecodynamic Enterprise label»).

4.3   Il ruolo delle scuole

4.3.1   Molte delle nostre idee e conoscenze sono assorbite durante il periodo scolastico. La scuola oggi è fondata su un sistema tradizionale di apprendimento che riserva alcune lacune a livello nazionale. Non esistono salvo poche eccezioni, programmi dedicati all'educazione all'energia e all'ambiente e spesso manca personale docente con formazione formale, adeguata su questi temi. Per questi ed altri motivi la scuola in futuro dovrà offrire l'opportunità di approfondire la conoscenza sul risparmio energetico, sull'energia, la scienza, l'ambiente e il clima, contribuendo alla sensibilizzazione al tema dell'efficienza energetica e fornendo agli studenti competenze sociali ed analitiche per una valutazione razionale che determini una modifica degli atteggiamenti futuri. Le conoscenze nell'ambito dell'energia e dell'ambiente potrebbero essere incluse nelle competenze chiave del quadro di riferimento europeo per l'apprendimento permanente. Gli insegnanti ricoprono un ruolo decisamente importante e necessitano di materiale didattico-educativo appropriato rispetto al livello di insegnamento ed al tema insegnato. L'utilizzo di risorse aggiornate e la definizione di adeguate attività formative e di supporto per i docenti dovrebbero essere incluse in ogni programma didattico. Fondamentale il ruolo delle Università, così come previsto nel processo di Bologna che pone tra i suoi obiettivi la costruzione di un'organizzazione didattica sempre più in sintonia con il veloce mondo globale e con gli interessi della Comunità, tale da garantire, per controparte, una migliore spendibilità del titolo di studio nel mercato del lavoro all'interno di tutta l'area europea.

4.4   Il ruolo delle imprese

4.4.1   Il partenariato tra istituti d'istruzione e imprese, già supportato dal CESE nel 2009 (4), riveste un ruolo di fondamentale importanza. Grazie alla flessibilità tipica dei settori professionali ed in particolare delle PMI, il partenariato può costituire una delle principali risorse per la creazione di posti di lavoro in tempi di crisi, e dare un notevole impulso allo sviluppo dello spirito imprenditoriale e della creatività. Ricerca ed innovazione dovrebbero essere parte integrante in questo partenariato, in modo da favorire il trasferimento veloce di nuove tecnologie. I professionisti (ingegneri, architetti, ecc.) dovrebbero essere permanentemente educati sui nuovi sviluppi del settore di pertinenza. Seminari dedicati dovrebbero inoltre essere condotti sul luogo di lavoro su come risparmiare energia.

4.5   Il ruolo delle banche

4.5.1   Il settore bancario riveste un ruolo di notevole importanza per l'economia e la società. Le banche sono presenti in numerose fasi della vita quotidiana della gente e oltre ad essere un intermediario di denaro, dovrebbero essere un intermediario di fiducia. Attraverso finanziamenti agevolati dedicati, accompagnati da adeguate attività informative, potrebbero sostenere le attività di educazione all'energia ed all'ambiente, incentivando quindi investimenti verdi in svariati settori dell'economia (costruzioni, trasporti, ecc.)

4.6   Il ruolo dei sindacati

4.6.1   Le organizzazioni dei lavoratori possono dare un grande contributo alla realizzazione di un processo nel quale educazione e formazione professionale siano strumenti di un unico disegno di civiltà e di sviluppo sostenibile. L'economia verde, ad esempio, necessita di personale qualificato, che sia in grado di adattarsi ai cambiamenti che lo sviluppo tecnologico, la ricerca e l'innovazione propongono. Anche sul piano dei comportamenti individuali, la funzione del sindacato può essere strategica, attraverso azioni di sensibilizzazione dei propri aderenti, iniziative anche di natura contrattuale, che premino i comportamenti virtuosi e i risparmi energetici acquisiti. La cooperazione tra imprese e organizzazioni dei lavoratori su questo terreno potrà dare risultati importanti.

4.7   Il ruolo della società civile (ONG)

4.7.1   Le organizzazioni dei consumatori e le organizzazioni ambientaliste ricoprono un ruolo di fondamentale importanza vista la loro funzione straordinaria di trasferimento di competenze e conoscenze. Esse dovrebbero essere coinvolte nella sensibilizzazione ai temi del consumo e all'efficienza energetica a tutti i livelli: programmazione, disegno, decisione dei contenuti, distribuzione delle informazioni, suggerimenti, disseminazione, valutazione dei risultati.

4.7.2   Le ONG dovrebbero essere le interlocutrici naturali delle autorità nazionali e dovrebbero essere sostenute nella loro azione educatrice, i cui benefici si riverberano verso l'intera società. Programmi di educazione informale, rapporto con i docenti, organizzazione di visite educative sul campo, mini campus dedicati e pubblicazioni adatte per le diverse fasce di età sono le attività che dovrebbero essere devolute a organizzazioni attive ed esperte in materia di educazione all'energia.

4.8   Il ruolo dei media e dei social network

4.8.1   Nella diffusione di una corretta informazione e di attività di educazione di massa per tutte le età, i media assumono un valore ed una funzione strategica. Nei programmi di diffusione di temi legati all'energia e all'ambiente, i messaggi dovrebbero sempre essere scientificamente approfonditi e culturalmente neutrali. Occorre evitare di usare gli strumenti mediatici, in particolare la TV, senza sottoporre ad un rigoroso esame i contenuti delle informazioni. Gli interessi che ruotano intorno all'ambiente ed all'energia sono enormi e capaci di influenzare, in un senso o nell'altro, le persone che non hanno strumenti cognitivi e critici idonei per valutare consapevolmente le informazioni ricevute.

4.8.2   I social network hanno una funzione altrettanto importante e delicata, tenendo conto che si rivolgono essenzialmente ad un pubblico giovane, facilmente emozionabile e disponibile ad appassionarsi per temi così importanti. Tutti coloro che utilizzano questi media dovrebbero conformarsi ad un codice di disciplina ed accettare di essere «scrutinati» ed eventualmente di modificare informazioni di dubbio significato o tendenziose.

4.8.3   È indubbio che in futuro questi strumenti saranno sempre più importanti (oggi ci sono più persone connesse ai social network di quante persone popolavano la terra all'inizio del 1900). La massa di informazioni disponibili cambierà il linguaggio e la tipologia dell'informazione. L'educazione risentirà di questi cambiamenti e occorrerà saper tradurre messaggi articolati e complessi in pillole semplici, adatte a tutti. http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_social_networking_websites.

5.   Le priorità del Comitato

Il CESE ritiene che l'attenzione dovrebbe essere concentrata sulle seguenti priorità:

5.1

Convivenza con gli effetti del cambiamento climatico, adattamento e necessità di professionalità adeguate. L'esistenza del cambiamento climatico è dimostrata da prove scientifiche ed ampiamente riconosciuta a livello globale. Alcuni eventi, come le inondazioni, avranno cadenza sempre maggiore. Adattarsi a questi fenomeni diventerà un aspetto cruciale per la nostra sopravvivenza. Inoltre, la mancanza di figure professionali adeguate potrebbe mettere a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi a breve, medio e lungo termine dell'Unione europea.

5.2

Efficienza energetica. L'efficienza energetica è al centro della strategia Europa 2020. Gli effetti congiunti della piena attuazione delle misure esistenti e di quelle nuove trasformeranno la nostra vita quotidiana e secondo la Commissione potranno generare un risparmio di 1 000 euro all'anno per famiglia, potenziare la competitività dell'industria europea, creare fino a 2 milioni di posti di lavoro e ridurre di 740 milioni di tonnellate le emissioni annue di gas a effetto serra (5). Gli acquirenti di energia giocano un ruolo importante per sostenere questo processo. Tutti, inclusi gli adulti, devono cambiare i loro comportamenti quindi è necessario fornire informazioni adeguate e affidabili sull'energia.

5.3

Lotta contro la povertà e precarietà energetica. La lotta contro la povertà e la precarietà energetica è una nuova priorità sociale che deve essere affrontata a tutti i livelli. I prezzi dei principali combustibili fossili continuano ad aumentare e sembra che tale tendenza si manterrà nei prossimi anni. Qualora non si agisca in modo rapido ed efficace, il numero dei consumatori di energia vulnerabili crescerà anch'esso in modo considerevole (6).

5.4

Garanzia di accesso all'energia da parte di tutti i consumatori (privati e industrie). L'energia è un bene comune e svolge un ruolo centrale nel garantire il benessere economico di uno Stato. È di fondamentale importanza garantire la disponibilità di energia a prezzi ragionevoli, che non varino eccessivamente e in modo imprevedibile negli anni a venire, garantendo l'accesso all'energia da parte di tutti i cittadini e consumatori.

5.5

Mobilità sostenibile. La crescente necessità di trasportare persone e cose aggrava il rischio di inquinamento e congestione soprattutto negli ambienti urbani. È necessario sviluppare una forma di mobilità che sia sostenibile, rispettosa dell'ambiente ed efficiente in termini di energia utilizzata. L'aspetto della co-modalità è importantissimo in questo settore.

5.6

Scarsità delle risorse (energia, acqua, materie prime). L'espansione della popolazione mondiale da 6 a 9 miliardi di persone accentuerà la concorrenza mondiale per le risorse naturali ed eserciterà pressioni sull'ambiente (7). Salvaguardare risorse fondamentali, come l'aria, l'acqua, la terra, le foreste e il cibo, è quindi fattore essenziale per la promozione di una crescita sostenibile e per la creazione di un'economia moderna.

5.7

Le TIC. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono oggi parte integrante della società dell'informazione e della conoscenza. Ad esempio la distribuzione intelligente dell'energia, a prezzi economicamente sostenibili, contribuirà in modo significativo al cambiamento comportamentale delle generazioni future.

6.   Alcune esperienze…

6.1   Numerose sono le iniziative e buone pratiche, in Europa e nel mondo, di attività educative per incentivare l'educazione all'energia e alla protezione dell'ambiente, molto spesso collegate alla riduzione dei gas inquinanti.

6.2   Il progetto Défi Énergie, coordinato da Bruxelles Environnement all'insegna della campagna Sustainable Energy Europe, ha coinvolto circa 4 000 persone in 1 400 famiglie, con riduzione di emissioni di CO2 pari ad una tonnellata all'anno, o 380 euro in meno nella bolletta energetica www.ibgebim.be

6.3   La Fondazione nazionale Carlo Collodi con il progetto Pinocchio ripensa il mondo dedicato ai bambini della scuola primaria e articolato in tre fasi: la raccolta differenziata dei rifiuti, il risparmio dell'energia, le scelte etiche legate alla sostenibilità. http://www.pinocchio.it/fondazionecollodi/

6.4   La Fondazione internazionale Yehudi Menhuin, con il suo programma MUS-E® Arts at School attraverso l'utilizzo delle arti – musica, danza, canto, teatro ed arti visuali – sviluppa processi di apprendimento nuovi. Il progetto è attivo in 11 paesi, con 1 026 artisti che lavorano con 59 189 bambini in 623 scuole primarie. www.menuhin-foundation.com/

6.5   Il Forum spagnolo per il dialogo sociale sul mix energetico (Spanish Energy Mix Forum, SEMF), aperto a tutti gli attori nel campo dell'energia, si confronta sulle diverse fonti energetiche in Spagna. http://www.semforum.org/

6.6   L'Università Mediterranea d'estate (UMET) sull'energia sostenibile nel Mediterraneo coinvolge le università di Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, ed anche Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Turchia, ecc. Nel corso dei prossimi anni l'università vorrebbe estendere la propria organizzazione in altre città. http://www.ome.org/index.php

6.7   Il pianeta verde (La Belle Verte) è un film del 1996 diretto da Coline Serreau che tratta i problemi del mondo occidentale quali, per citarne alcuni, la frenesia, l'abuso di potere, l'inquinamento e lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali e degli spazi. http://www.youtube.com/watch?v=TTvoZkHugr0

6.8   Il programma della Commissione Energia intelligente per l'Europa supporta dal 2004 progetti di educazione all'energia. Per citarne alcuni, il «KidsCorner», «U4energy», «Flick the Switch», «Kids4future», «Rainmakers», «Youngenergypeople», «My Friend Boo» ecc. Nel campo della formazione professionale per il settore delle costruzioni si segnala il progetto «Build Up skills». http://ec.europa.eu/energy/intelligent/

6.9   My Friend Boo, una simpatica serie di cartoni animati, nell'ambito del programma IEE e prima nel suo genere in Europa, ha lo scopo di aiutare i giovani a capire temi come energia, cambiamento climatico, ambiente, conservazione e salute. http://www.myfriendboo.com/

6.10   Altre iniziative a livello europeo includono il Patto dei sindaci con oltre tremila città firmatarie. Il CESE fin dall'inizio ha sostenuto la diffusione di questo strumento nel maggior numero possibile di comuni europei (8), ottenendo un cambiamento di strategia da parte della Commissione. Concerto, Civitas, e la nuova iniziativa Città intelligenti e comunità intelligenti sono strumenti per condividere buone pratiche nel campo dei trasporti sostenibili, dell'uso appropriato ed intelligente dell'energia. L'iniziativa SET-PLAN Energy Education and Training Initiative che compendia e sviluppa un importante valore aggiunto all'intero progetto del SET-Plan.

6.11   A livello internazionale sono già state attivate diverse iniziative, quali NEED (National Energy Education Development Project), una rete di studenti, educatori, imprese, governo e comunità, iniziata ben 30 anni fa negli Stati Uniti http://www.need.org/; il programma Energy Education and Workforce Development del dipartimento di energia degli Stati Uniti http://www1.eere.energy.gov/education/; il sito web EnergyQuest dedicato all'educazione all'energia http://www.energyquest.ca.gov/.

7.   Audizione pubblica sull'educazione all'energia

7.1   Nel corso dell'audizione pubblica organizzata dal CESE sono state presentate numerose ed ulteriori esperienze interessanti nel campo dell'educazione all'energia ed all'ambiente.

7.2   Rappresentanti dell'EACI, dell'EU-ASE (European Alliance to save energy), della Fondazione Carlo Collodi, della Fondazione Yehudi Menuhin, della Solvay, del CIRCE, di Business Solutions Europa, della rete Elisan, e il responsabile per la DG Energia del Patto dei sindaci, ognuno con uno specifico punto di vista, hanno messo in grande evidenza la centralità del tema.

7.3   Il ruolo dell'educazione e della formazione professionale, la preparazione di tecnici e laureati in discipline scientifiche, la necessità di rafforzare il rapporto tra l'università, la ricerca e l'industria, la priorità dell'impegno delle autorità pubbliche contro la povertà e la precarietà energetica, il coinvolgimento delle realtà locali per sviluppare azioni e consapevolezza in un uso intelligente e sostenibile dell'energia, strumenti innovativi nella formazione extra-curriculare, informale e non, sono stati i temi portati al dibattito.

7.4   Uno specifico suggerimento è venuto dalla necessità di adottare un unico e comprensibile sistema di valutazione dell'energia, ad esempio utilizzando come unità di misura il rapporto EUR/MWh, per tutti i prodotti che consumano energia, al fine di misurarne in modo immediato l'efficienza e il costo.

7.5   Di estrema importanza la qualità dell'informazione e dei contenuti dell'educazione. Esiste un rischio concreto che possa essere manipolata per difendere interessi piuttosto che per creare scelte consapevoli. Particolare attenzione pertanto dovrà essere assicurata dai poteri pubblici per garantire l'indipendenza e la correttezza dei processi informativi ed educativi.

7.6   Uno dei punti più importanti che sono emersi riguarda il problema della difficoltà ad integrare in modo sistematico il materiale di educazione all'energia nei curricoli scolastici a causa della mancanza di tempo, di programmi troppo intensi e priorità diverse.

8.   EDEN: la rete europea dell'Educazione all'Energia ed all'Ambiente. Il Protocollo CESE- Fondazione nazionale Carlo Collodi

8.1   La rete europea di forum nazionali per l'educazione all'energia e all'ambiente, EDEN, come già proposto nel parere esplorativo Bisogni di istruzione e formazione per una società basata su un'energia senza emissioni di carbonio, potrebbe aiutare a colmare le lacune esistenti per raggiungere l'obiettivo UE di risparmio energetico di almeno il 20 % e contribuire alla realizzazione della visione europea del 2050 di un'economia basata su un uso efficiente delle risorse e su basse emissioni di carbonio, e a rafforzare l'indipendenza energetica e la sicurezza dell'approvvigionamento.

8.2   Per dare concreta attuazione alle proposte contenute nel parere e per sostenere la costituzione di una rete europea, Il CESE e la Fondazione Collodi hanno sottoscritto un protocollo di cooperazione il 26 marzo 2010, nel quale si impegnavano reciprocamente ad un lavoro comune. Pinocchio, il personaggio universalmente conosciuto del libro di Carlo Collodi, è stato scelto come mascotte e testimonial dell'iniziativa.

8.3   Questa rete europea, basata sulle organizzazioni attive nel campo dell'educazione all'efficienza energetica, alle energie rinnovabili e all'ambiente, agisce come canale di disseminazione nazionale, con idonei programmi e materiali, facilitando l'integrazione dell'energia pulita, l'uso più efficiente di tutte le risorse naturali, e la garanzia di norme elevate di protezione ambientale nei curricoli scolastici nazionali.

8.4   Ad oggi diverse organizzazioni hanno già aderito alla rete. Oltre al CESE ed alla Fondazione nazionale Carlo Collodi (IT), soci fondatori, sono attualmente presenti: Foundation Terra Mileniul III (RO), Arene île-de-France (FR), Les Péniches du Val de Rhône (FR), Municipality of Greenland (Greenland), Climate Action Network (RO), Mosaic Art and Sound (UK), Art For Green Life (UK/BE), CECE (ES), Intercollege (CY), Business Solutions Europa (BE), EU-ASE (BE), CIRCE (ES), Fondazione Menuhin (BE).

Bruxelles, 25 aprile 2012

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Staffan NILSSON


(1)  GU C 77 del 31.3.2009, pagg. 54-59.

(2)  GU C 277 del 17.11.2009, pag. 15.

(3)  GU C 218 del 23.7.2011, pag. 136.

(4)  GU C 228 del 22.9.2009, pagg. 9-13.

(5)  COM(2011) 109 final.

(6)  GU C 44 dell'11.2.2011, pag. 53.

(7)  COM(2010) 2020 final.

(8)  GU C 10 del 15.1.2008, pag. 22


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