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Document 62010CN0109
Case C-109/10 P: Appeal brought on 1 March 2010 by Solvay SA against the judgment delivered by the General Court (Sixth Chamber) on 17 December 2009 in Case T-57/01 Solvay v Commission
Causa C-109/10 P: Impugnazione proposta il 1 °marzo 2010 dalla Solvay SA avverso la sentenza del Tribunale (Sesta Sezione) 17 dicembre 2009 , causa T-57/01, Solvay/Commissione
Causa C-109/10 P: Impugnazione proposta il 1 °marzo 2010 dalla Solvay SA avverso la sentenza del Tribunale (Sesta Sezione) 17 dicembre 2009 , causa T-57/01, Solvay/Commissione
GU C 161 del 19.6.2010, p. 14–15
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
19.6.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 161/14 |
Impugnazione proposta il 1o marzo 2010 dalla Solvay SA avverso la sentenza del Tribunale (Sesta Sezione) 17 dicembre 2009, causa T-57/01, Solvay/Commissione
(Causa C-109/10 P)
(2010/C 161/21)
Lingua processuale: il francese
Parti
Ricorrente: Solvay SA (rappresentanti: avv.ti P.-A. Foriers, R. Jafferali, F. Louis e A. Vallery)
Altra parte nel procedimento: Commissione europea
Conclusioni della ricorrente
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Annullare la sentenza pronunciata il 17 dicembre 2009; |
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conseguentemente, riesaminare il ricorso nei punti annullati e annullare la decisione della Commissione del 13 dicembre 2000, totalmente o in parte, secondo la portata dei motivi; |
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annullare l’ammenda di EUR 19 milioni ovvero, in subordine, ridurla notevolmente a titolo di risarcimento del grave pregiudizio subito dalla ricorrente per la straordinaria durata del procedimento; |
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condannare la Commissione alle spese dell’impugnazione e a quelle del procedimento dinanzi al Tribunale. |
Motivi e principali argomenti
La ricorrente adduce nove motivi a sostegno dell’impugnazione.
Con il primo motivo, che si articola in cinque capi, la ricorrente denuncia una violazione del diritto ad essere giudicata entro un termine ragionevole, in quanto la decisione della Commissione 13 dicembre 2000, 2003/6/CE (1), sarebbe stata adottata dopo più di un decennio dall’inizio degli accertamenti o, quantomeno, dall’avvio del procedimento a mezzo notifica degli addebiti da parte della Commissione alla ricorrente. In particolare, la Solvay accusa il Tribunale di non aver valutato globalmente il termine considerando tanto la fase amministrativa quanto la fase giurisdizionale del procedimento (primo capo); di non aver tenuto conto della durata del procedimento in primo grado (secondo capo); di aver subordinato la sanzione per superamento del termine ragionevole alla dimostrazione di una lesione concreta dei diritti della difesa, mentre i due principi sarebbero distinti e separati (terzo capo); di aver ritenuto inesistente nella fattispecie una tale lesione (quarto capo) e di aver travisato i fatti della causa considerando che la ricorrente avesse rinunciato a chiedere, in subordine, una riduzione dell’ammenda per irragionevolezza dei termini (quinto capo), quando invece essa avrebbe esplicitamente richiesto l’annullamento o, almeno, la riduzione dell’ammenda a tal titolo.
Con il secondo motivo, che consta di tre capi, la Solvay invoca una violazione degli artt. 14 e 20 del regolamento del Consiglio n. 17/62 (2), in quanto il Tribunale avrebbe approvato l’uso da parte della Commissione, nell’ambito di un procedimento di applicazione dell’art. 102 TFUE, di documenti acquisiti nel corso di accertamenti relativi ad un’eventuale partecipazione ad intese e/o pratiche concordate a titolo dell’art. 101 TFUE (primo capo). La ricorrente contesta al Tribunale di aver altresì accettato che la Commissione utilizzasse contro di essa documenti raccolti casualmente, ossia documenti che la Commissione, non sospettando nulla, non avrebbe potuto disporre di ricercare (secondo capo). Infine, il Tribunale avrebbe travisato i fatti di causa ammettendo una somiglianza materiale tra i fatti che la decisione di accertamento aveva lo scopo di appurare e quelli posti a fondamento della condanna della ricorrente (terzo capo).
Con il terzo motivo, composto da sei capi, la ricorrente fa valere una violazione dei diritti della difesa da parte del Tribunale, il quale le avrebbe imposto di dimostrare che i documenti del fascicolo perduti dalla Commissione avrebbero potuto essere utili alla sua difesa (primo capo). In realtà, mancando qualsiasi esame provvisorio del fascicolo, non sarebbe escluso d’ufficio che detti documenti abbiano potuto influire sulla decisione adottata dalla Commissione (secondo e terzo capo). La ricorrente lamenta, infine, che il Tribunale abbia ritenuto che essa non avesse dimostrato che i documenti perduti avrebbero potuto essere utili alla sua difesa quanto all’esistenza di una posizione dominante (quarto capo), agli sconti praticati al gruppo Saint-Gobain (quinto capo) e alla definizione del mercato geografico rilevante (sesto capo).
Con il quarto capo la Solvay allega una violazione dei diritti della difesa, delle regole in materia di onere della prova e della presunzione di innocenza perché il Tribunale avrebbe deciso che i documenti scomparsi dal fascicolo non sarebbero stati utili alla sua difesa, laddove è sufficiente che tali documenti avessero potuto consentirle, più che la formulazione di motivi nuovi, la dimostrazione di motivi già formulati (primo capo) e che avessero avuto una benché minima possibilità di influire sul contenuto della decisione impugnata (secondo capo).
Con il quinto capo la ricorrente deplora la violazione del diritto di essere sentita dopo l’annullamento, da parte del Tribunale, di una prima decisione che le infliggeva un’ammenda e prima dell’adozione, da parte della Commissione, della decisione impugnata. In effetti, la sentenza impugnata non risponderebbe al ricorso di annullamento e non riconoscerebbe l’obbligo in capo alla Commissione di sentire l’impresa interessata allorquando il Tribunale abbia constatato con una precedente sentenza un’irregolarità di procedura che ha inficiato le misure preparatorie.
Con il sesto motivo la società ricorrente accusa il Tribunale di aver violato l’art. 102 TFUE e mancato all’obbligo di motivazione convalidando una definizione alternativa del mercato geografico rilevante, come mercato comunitario o come mercati nazionali.
Con il settimo motivo la Solvay critica, alla luce dell’obbligo di motivazione e dell’art. 102 TFUE, la valutazione della posizione dominante operata dal Tribunale nella sentenza impugnata, che il mercato rilevante abbia dimensioni comunitarie (primo capo) oppure dimensioni nazionali (secondo capo). Peraltro il Tribunale non avrebbe tenuto conto delle circostanze eccezionali comprovanti l’assenza di posizione dominante (terzo capo).
Con l’ottavo motivo la ricorrente deduce una violazione dell’art. 102 TFUE e un difetto assoluto di motivazione giacché il Tribunale avrebbe considerato lo sconto dell’1,5 % accordato al gruppo Saint-Gobain come uno sconto di fedeltà che influiva sulle condizioni di concorrenza.
Con il nono motivo la ricorrente denuncia un difetto assoluto di motivazione e una violazione dell’art. 102 TFUE in quanto il Tribunale constaterebbe una pratica discriminatoria nel sistema di sconti concessi ai partner commerciali, senza aver minimamente verificato se tale sistema abbia davvero alterato gli equilibri di concorrenza tra i clienti del fornitore dominante (primo capo). Per finire, la Solvay contesta al Tribunale di non aver tenuto conto della modesta incidenza del prezzo del carbonato di sodio sui costi complessivi dei suoi clienti (secondo capo).
(1) Decisione della Commissione 13 dicembre 2000, 2003/6/CE, relativa ad una procedura ai sensi dell’articolo 82 [CE] (COMP/33.133 — C: Carbonato di sodio — Solvay) (GU 2003 L 10, pag. 10).
(2) Regolamento del Consiglio 6 febbraio 1962, n. 17: Primo regolamento d’applicazione degli articoli [81 CE] e [82 CE] (GU 13, pag. 204).