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Document 52009IP0165

Attuazione del regolamento sui Fondi strutturali 2007–2013 Risoluzione del Parlamento europeo del 24 marzo 2009 sull'attuazione del regolamento sui Fondi strutturali per il periodo 2007–2013: risultati dei negoziati relativi alle strategie nazionali e ai programmi della politica di coesione (2008/2183(INI))

GU C 117E del 6.5.2010, p. 79–84 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

6.5.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 117/79


Martedì 24 marzo 2009
Attuazione del regolamento sui Fondi strutturali 2007–2013

P6_TA(2009)0165

Risoluzione del Parlamento europeo del 24 marzo 2009 sull'attuazione del regolamento sui Fondi strutturali per il periodo 2007–2013: risultati dei negoziati relativi alle strategie nazionali e ai programmi della politica di coesione (2008/2183(INI))

2010/C 117 E/13

Il Parlamento europeo,

visto il trattato CE e in particolare l'articolo 2 e l'articolo 3, paragrafo 2,

vista la comunicazione della Commissione del 14 maggio 2008 sui risultati dei negoziati relativi alle strategie e ai programmi della politica di coesione per il periodo di programmazione 2007-2013 (COM(2008)0301),

visti il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione (1) (regolamento generale sul FESR, sul FSE e sul Fondo di coesione),

vista la decisione 2006/702/CE del Consiglio, del 6 ottobre 2006, sugli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione (2) (orientamenti strategici in materia di coesione),

visti i risultati dei negoziati relativi alle strategie e ai programmi della politica di coesione per il periodo di programmazione 2007-2013 – Schede per Stato membro,

vista la quarta relazione sulla coesione economica e sociale (COM(2007)0273) («quarta relazione sulla coesione»),

vista la proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1083/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, per quanto riguarda alcune disposizioni relative alla gestione finanziaria (COM(2008)0803),

vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale per quanto riguarda l'ammissibilità degli investimenti a favore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili nell'edilizia abitativa (COM(2008)0838),

vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo dell’FSE (COM(2008)0813),

vista la sua risoluzione del 21 ottobre 2008 sulla governance e il partenariato a livello nazionale e regionale e per progetti di politica regionale (3),

visto l'articolo 45 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale e i pareri della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A6-0108/2009),

A.

considerando che la Commissione ha pubblicato la summenzionata comunicazione sulla base dei risultati dei negoziati con gli Stati membri sui quadri di riferimento strategico nazionali e sui programmi operativi,

B.

considerando che, in conformità dell'articolo 158 del trattato, al fine di rafforzare la sua coesione economica e sociale, la Comunità mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite o insulari, comprese le aree rurali,

C.

considerando che gli ultimi due allargamenti dell'Unione europea hanno comportato un notevole ampliamento delle disparità regionali nella Comunità che occorre affrontare in modo adeguato al fine di promuovere uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile,

D.

considerando che le recenti relazioni in materia di coesione denotano una tendenza all’aggravamento delle disparità territoriali fra le regioni dell’Unione europea e, a livello subregionale, delle disparità caratterizzate da fenomeni quali la segregazione territoriale, risultate nell'emergere di una certa forma di ghettizzazione, e il costante declino di alcune aree remote e prevalentemente agricole,

E.

considerando che nell'ottobre 2006 il Consiglio ha adottato i summenzionati orientamenti strategici in materia di coesione, quale quadro indicativo per gli Stati membri ai fini dell'elaborazione dei quadri di riferimento strategico nazionali e dei programmi operativi per il periodo 2007-2013,

F.

considerando che le tre priorità indicate negli orientamenti strategici in materia di coesione intendono rendere l’Europa e le sue regioni più attraenti per gli investimenti e l’occupazione, promuovere la conoscenza e l’innovazione a favore della crescita e creare posti di lavoro migliori e più numerosi,

G.

considerando che tradurre tali priorità in programmi operativi dovrebbe consentire alle regioni di affrontare le sfide della globalizzazione, dei cambiamenti strutturali, demografici e climatici e di rafforzare lo sviluppo sostenibile,

H.

considerando notevoli diversità nel modo in cui gli Stati membri hanno attuato le summenzionate priorità nell'ambito dei rispettivi programmi operativi, a seconda dell'obiettivo di sviluppo regionale, convergenza o competitività e occupazione regionale in cui rientra ciascuna specifica regione,

I.

considerando che il regolamento generale sul FESR, sul FSE e sul Fondo di coesione prevede che gli Stati membri che hanno aderito all'Unione europea anteriormente al 1o maggio 2004 stanzino il 60 % della spesa totale destinata all'obiettivo «convergenza» e il 75 % della spesa destinata all'obiettivo «competitività regionale e occupazione» a priorità correlate alla strategia di Lisbona; considerando inoltre che agli Stati membri che hanno aderito all'Unione europea il 1o maggio 2004 o successivamente è stato consigliato di adottare lo stesso approccio,

J.

considerando che la sostenibilità, la prevenzione di ogni tipo di discriminazione, il buon governo e l'applicazione del principio di partenariato, insieme a una forte capacità istituzionale e amministrativa, sono elementi essenziali per una riuscita attuazione della politica di coesione,

K.

considerando che la politica di coesione deve essere sufficientemente forte e flessibile al fine di svolgere un importante ruolo nel quadro degli sforzi dell'Unione volti a contrastare gli effetti dell'attuale crisi economica globale,

1.

riconosce gli sforzi compiuti da tutti gli Stati membri per inserire nei propri programmi operativi le tre priorità indicate negli orientamenti strategici in materia di coesione, che corrispondono agli obiettivi dell'agenda di Lisbona,

2.

rileva l’avvio piuttosto lento del nuovo periodo di programmazione in molti Stati membri, che potrebbe compromettere l'utilizzo efficace dei fondi; si dichiara tuttavia fiducioso che gli impegni assunti durante il negoziato e il processo di approvazione dei programmi operativi saranno rispettati nell’interesse delle regioni e dell’Unione nel suo insieme;

Mitigare le disparità regionali

3.

constata la determinazione degli Stati membri nell'affrontare le specifiche esigenze territoriali imputabili all'ubicazione geografica e allo sviluppo economico e istituzionale, mediante l'elaborazione di strategie volte a ridurre gli squilibri intraregionali e interregionali; ricorda a tale proposito le misure proposte dagli Stati membri per affrontare le particolari sfide relative allo sviluppo di regioni con caratteristiche geografiche specifiche, quali le zone montuose, insulari e ultraperiferiche, le città di confine periferiche, le regioni con problemi di spopolamento e le regioni di confine; ribadisce che uno sviluppo sano sul piano economico e ambientale e la riduzione delle disparità regionali restano i principali obiettivi della politica regionale dell'Unione europea;

4.

si rammarica che in molti quadri di riferimento strategici nazionali e in molti programmi operativi non siano sufficientemente applicati e documentati i principi della sostenibilità, della parità delle opportunità e della non discriminazione, nonché del partenariato; critica il fatto che ciononostante la Commissione abbia approvato programmi operativi che presentavano tali carenze e non abbia insistito affinché gli Stati membri o le regioni apportassero miglioramenti;

5.

rileva che l’esperienza passata ha dimostrato che la convergenza tra i paesi può mascherare un divario crescente tra le regioni e al loro interno; nota inoltre che tali disparità regionali e locali sono osservabili sotto diverse angolature, ossia in termini di occupazione, produttività, reddito, livello di istruzione e capacità di innovazione; sottolinea altresì l'importanza della dimensione territoriale della coesione per superare tali problemi;

Politica di coesione e attuazione dell'agenda di Lisbona

6.

apprezza gli sforzi compiuti dalle autorità nazionali volti a garantire che lo stanziamento medio della spesa per la realizzazione dell'agenda di Lisbona costituisca il 65 % dei fondi disponibili nelle regioni dell'obiettivo «convergenza» e l'82 % nelle regioni dell'obiettivo «competitività regionale e occupazione», il che di fatto supera quanto richiesto inizialmente;

7.

è convinto che in questo settore siano necessari molti più investimenti; è del parere che, alla luce della revisione di medio periodo dell'attuazione dei Fondi strutturali, vadano adottati orientamenti comunitari più severi e destinate risorse finanziarie maggiori a favore di questi obiettivi e più specificamente che almeno il 5 % dei Fondi strutturali debba necessariamente essere speso per il miglioramento dell'efficienza energetica delle abitazioni esistenti; a questo proposito chiede alla Commissione di dare seguito alle conclusioni del Consiglio «Competitività» del 9-10 ottobre 2008 sull'efficienza energetica; sottolinea il ruolo chiave e il potenziale di sviluppo che rappresentano le energie rinnovabili per le regioni dell'Unione europea sia in termini di creazione di posti di lavoro che di promozione dello sviluppo locale sostenibile;

8.

incoraggia le regioni nei loro sforzi intesi a conseguire gli obiettivi di Lisbona attraverso un'attuazione completa ed efficace dei propri programmi operativi; invita anche la Commissione a monitorare da vicino la loro attuazione al fine di garantire la traduzione nella pratica degli obiettivi nonché di informare il Parlamento riguardo ai problemi emersi;

9.

è del parere che le risorse finanziarie destinate alle reti transeuropee di energia siano insufficienti, dal momento che tali reti sono essenziali per il completamento del mercato interno dell'energia;

10.

rammenta il ruolo importante svolto in particolare dalle piccole imprese e microimprese, in particolare quelle artigiane, per la coesione economica, sociale e territoriale mediante il loro rilevante contributo alla crescita e all'occupazione; chiede pertanto una politica attiva di sostegno a tutte le forme di innovazione di tali imprese e sollecita la Commissione a creare opportunità di mutua cooperazione fra le aziende, il settore pubblico, le scuole e le università, al fine di creare gruppi regionali di innovazione nello spirito della Strategia di Lisbona;

Far fronte alla globalizzazione e ai cambiamenti strutturali

11.

apprezza il fatto che tutti gli Stati membri abbiano destinato un importo significativo dei propri stanziamenti finanziari totali agli investimenti nell’attività di ricerca e sviluppo e innovazione, nello sviluppo di un'economia di servizi basata sulla conoscenza, nella promozione dell'imprenditorialità e dei servizi di sostegno alle imprese, nonché nell'attività di assistere le imprese e i lavoratori ad adattarsi a nuove condizioni; nota che, per la maggior parte delle regioni dell'obiettivo «convergenza» dell'Unione, la garanzia dell'accessibilità continua a rappresentare un problema rilevante, in quanto esse devono affrontare la questione della mancanza di infrastrutture di trasporto;

12.

è convinto che la politica industriale debba essere sostenuta attraverso i Fondi strutturali allo scopo di incrementare la competitività degli Stati membri e dell'Unione; appoggia pertanto la priorità nella politica di coesione volta a sbloccare il potenziale delle imprese, in particolare delle PMI;

Cambiamenti demografici e mercati del lavoro più inclusivi

13.

si congratula con gli Stati membri per il loro impegno ad attribuire priorità agli investimenti intesi a rafforzare la partecipazione al mondo del lavoro, a garantire le pari opportunità e quindi a sostenere le iniziative promosse dal FSE e dal programma PROGRESS per il periodo 2007-2013, che mirano a contribuire ad eliminare la discriminazione e a migliorare la situazione delle donne sul mercato del lavoro; accoglie con favore le misure adottate dagli Stati membri nei loro programmi finanziati dal FSE intese a potenziare le competenze e combattere la povertà e l’esclusione sociale; sottolinea l'importanza e la necessità di perseverare negli sforzi a favore dell'occupazione dato l'aggravarsi della crisi economica, tenendo particolarmente conto delle specifiche esigenze delle persone disabili e dei cittadini anziani in ogni fase dell’attuazione e della valutazione della politica di coesione;

14.

è favorevole al «principio del partenariato» applicato dalla Commissione nella politica di coesione e invita la Commissione a coinvolgere le organizzazioni femminili a livello locale e nazionale nella sua negoziazione e attuazione;

Far fronte alle sfide dello sviluppo sostenibile, dei cambiamenti climatici e dell'energia

15.

ritiene che tutti i programmi operativi dovrebbero contemplare misure intese a proteggere l'ambiente, contrastare il cambiamento climatico e promuovere l'efficienza energetica e apprezza gli impegni assunti dagli Stati membri per affrontare tali questioni, destinando loro circa un terzo del bilancio totale della politica di coesione; reputa tuttavia che gli specifici stanziamenti a favore della lotta al cambiamento climatico e della promozione dell'efficienza energetica non siano sufficienti a rispondere alle reali esigenze;

16.

ritiene essenziale lo sviluppo di poli di competitività attraverso i Fondi strutturali, visto che essi offrono un notevole potenziale per la creazione di posti di lavoro ben remunerati e la generazione di crescita ma anche per ridurre la pressione sulle grandi conurbazioni; a questo riguardo si compiace della continuazione del programma URBAN, ritenendo necessarie la rivitalizzazione delle zone urbane e il ripristino delle vecchie infrastrutture urbane;

17.

sottolinea che i regolamenti relativi ai Fondi strutturali stabiliscono che gli Stati membri e la Commissione devono garantire che la parità fra uomini e donne e l'integrazione della prospettiva di genere siano promosse nelle varie fasi di esecuzione di tali fondi;

18.

invita gli Stati membri a fornire ai cittadini, alle autorità locali e non governative e alle organizzazioni femminili tutte le informazioni relative alle possibilità di finanziamento, e in particolare informazioni concernenti programmi specifici, l'idoneità al cofinanziamento a partire dai Fondi strutturali, le regole di cofinanziamento e di rimborso nonché dove trovare gli inviti a presentare proposte nel quadro del periodo di programmazione 2007-2013;

19.

invita gli Stati membri a garantire che gli eccessivi ostacoli di tipo amministrativo non scoraggino le organizzazioni non governative, in particolare quelle che si occupano del sostegno alle donne in situazioni economiche sfavorevoli, alle donne migranti, alle donne appartenenti a minoranze etniche, alle donne disabili, alle donne con persone dipendenti a carico e alle donne vittime di violenze e torture, dal presentare domanda per ottenere il finanziamento dei progetti;

20.

osserva che esiste una sostanziale differenza tra gli Stati membri dell'Unione europea a 15 stati e quelli dell'Unione europea a 12 stati sul versante delle risorse stanziate nell'ambito della protezione ambientale e riconosce che per i nuovi Stati membri è essenziale destinare risorse molto più consistenti per il conseguimento degli obiettivi dell’Unione relativi all'ambiente, al clima e alla biodiversità, quali stabiliti dall'acquis comunitario;

21.

sottolinea l'importanza di consolidare le capacità di cooperazione e di effettivo assorbimento dei fondi disponibili utilizzando tutti i mezzi possibili, tra cui scambi delle migliori prassi, campagne di informazione, azioni comuni, scambi di nuova tecnologia e sviluppo di partenariati, in quanto ciò contribuirà all'efficace attuazione dei programmi di cooperazione avviati e in particolare all'aumento della capacità di assorbimento dei nuovi Stati membri;

22.

ritiene che in tempi di crisi economica gli Stati membri dovrebbero pensare a conseguire sinergie fra la protezione dell'ambiente e la creazione di posti di lavoro, secondo quanto indicato negli orientamenti strategici in materia di coesione, e destinare maggiori risorse a progetti che promuovono un’economia «verde», posti di lavoro «verdi» e un’innovazione «verde»;

Rafforzare la governance a più livelli e il partenariato

23.

ritiene che la governance a più livelli e il principio di partenariato siano elementi fondamentali per la legittimità dei programmi operativi e per la loro trasparenza ed efficacia durante la fase di programmazione e, in particolare, nell'ambito del processo di attuazione; accoglie pertanto con favore gli sforzi compiuti da tutti gli Stati membri, conformemente ai loro specifici quadri istituzionali e alle rispettive tradizioni, volti a rafforzare il principio di partenariato nei programmi per l'attuale periodo, ai sensi dell'articolo 11 del regolamento generale sul FESR, sul FSE e sul Fondo di coesione; raccomanda in particolare ai nuovi Stati membri, che hanno scarsa esperienza nel creare partenariati efficaci di rafforzare costantemente i principi di partenariato e di trasparenza nell'ambito dell'attuazione dei programmi operativi;

24.

invita gli Stati membri a evitare eccessivi ritardi nel rimborso dei costi relativi a progetti portati a termine, osservando che l’insolvenza dovuta a tali ritardi spesso impedisce ai beneficiari – soprattutto autorità locali e organizzazioni senza scopi di lucro – di avviare ulteriori iniziative specifiche al loro settore di attività;

25.

sottolinea che i ritardi nell'attuazione della politica strutturale sono dovuti in parte all'eccessiva rigidità delle procedure e che queste andrebbero pertanto semplificate, introducendo una chiara divisione delle responsabilità e delle competenze fra l'Unione europea, gli Stati membri e gli enti locali e regionali;

26.

invita gli Stati membri a cooperare strettamente con gli enti locali e regionali durante la fase di programmazione dei quadri strategici di riferimento nazionali, onde garantire un'attuazione ottimale delle strategie nazionali e realizzare pienamente gli ideali sottesi al governo multilivello;

27.

sottolinea la necessità di promuovere la cooperazione fra i settori pubblico e privato sotto forma di partenariati pubblico-privato, per portare avanti un numero elevato di progetti di importanza chiave e moltiplicare in tal modo gli effetti degli investimenti;

28.

rileva la necessità di una valutazione del coordinamento e della complementarità dei programmi dei Fondi strutturali con i programmi di sviluppo rurale; osserva che l'esperienza acquisita sul campo indica che le sinergie fra i due tipi di programmi non sono sufficientemente sfruttate;

Sviluppare le capacità istituzionali

29.

apprezza la maggiore consapevolezza dell'importanza di rafforzare la capacità istituzionale e amministrativa per l'efficace attuazione delle politiche pubbliche e per la gestione dei fondi dell'Unione europea; esorta a compiere sforzi sostanziali in tutte le regioni della convergenza, al fine di potenziare la capacità istituzionale e rafforzare la professionalità delle autorità pubbliche;

30.

sottolinea la necessità di concentrare la coesione politica anche sulle zone rurali, visto che la coesione territoriale può essere raggiunta soltanto sviluppando un equilibrio urbano/rurale;

Integrazione delle politiche efficaci, miglioramento delle conoscenze e diffusione delle buone prassi

31.

apprezza in particolare l'integrazione da parte dei nuovi Stati membri dei risultati delle iniziative comunitarie URBAN ed EQUAL nei programmi operativi per il periodo 2007-2013; approva gli forzi compiuti dagli Stati membri volti a mettere in atto piani integrati per lo sviluppo urbano sostenibile, in quanto città e centri urbani sono sedi di industrie, responsabili della crescita economica e della creazione di posti di lavoro; ritiene inoltre che occorrerebbe sfruttare appieno le potenzialità dei programmi di cooperazione territoriale europea, come pure gli strumenti Jessica, Jaspers, Jeremie e Jasmine, al fine di accelerare lo sviluppo e registrare tassi di crescita più elevati;

32.

invita gli Stati membri a tener conto dell'impatto sulle donne e della dimensione di genere in tutti i progetti dei Fondi strutturali;

Conclusioni

33.

ritiene che non si possa formulare alcun giudizio di merito riguardo al modo in cui gli Stati membri hanno deciso di applicare il quadro fornito dagli orientamenti strategici in materia di coesione nell'ambito dell'elaborazione dei propri quadri strategici nazionali di riferimento e dei programmi operativi; apprezza il fatto che tutti gli Stati membri abbiano compiuto notevoli sforzi, in ogni fase, al fine di realizzare le priorità della politica di coesione, nel contesto delle loro esigenze e restrizioni specifiche;

34.

ritiene che la trasparenza nell'assegnazione dei finanziamenti e lo snellimento amministrativo che agevoli l'accesso all'informazione dei potenziali beneficiari dei Fondi strutturali rappresentino prerequisiti chiave per giungere agli obiettivi globali della politica di coesione;

35.

esorta gli Stati membri a rafforzare le procedure che istituiscono al fine di garantire il ricorso a un approccio integrato pienamente operativo per l'attuazione della politica di coesione, garantendo in tal modo di tenere in debito conto tutti gli aspetti di un particolare programma operativo;

36.

incoraggia la Commissione nel suo impegno ad assicurare che gli Stati membri gestiscano sistemi di controllo efficaci affinché la spesa comunitaria sia oggetto di una sana gestione finanziaria;

37.

constata che l'attuale crisi economica globale ha creato una nuova situazione in tutti gli Stati membri che richiede di riesaminare ed eventualmente adattare le priorità di investimento; accoglie con favore le summenzionate proposte della Commissione che modificano i regolamenti al fine di rispondere alle esigenze dell'Unione in queste circostanze eccezionali e ribadisce la propria posizione secondo cui la politica di coesione è cruciale per la ripresa economica, su tutto il territorio dell'Unione; respinge pertanto qualsiasi tentativo di rinazionalizzare la politica;

*

* *

38.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.


(1)  GU L 210 del 31.7.2006, pag. 25.

(2)  GU L 291 del 21.10.2006, pag. 11.

(3)  Testi approvati, P6_TA(2008)0492.


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