This document is an excerpt from the EUR-Lex website
Document C2008/058/04
Minutes of the sitting of Thursday, 22 November 2007# Annex I Alphabetical list of members of the Joint Parliamentary Assembly# Annex II Record of attendance at the session from 19 to 22 November in Kigali (Rwanda)# Annex III Annex of the sitting of Monday, 19 November 2007# Annex IV Resolutions adopted# — Resolution on elections and electoral processes in ACP and EU countries# — Resolution on the impact of foreign direct investment (FDI) in the African, Caribbean and Pacific States# — Resolution on access to healthcare and medicines, with a particular focus on neglected diseases# — Resolution on natural disasters in ACP States: EU funding for preparedness (EDF funds) and relief (ECHO funds)# — Resolution on the situation in the Democratic Republic of Congo, particularly in the East of the country, and its impact on the region# Annex V Kigali Declaration for development-friendly Economic Partnership Agreements (EPAs)
Processo verbale della seduta di giovedì 22 novembre 2007
Allegato I Elenco alfabetico dei membri dell'Assemblea parlamentare paritetica
Allegato II Elenco di presenza della sessione del 19 - 22 novembre a Kigali (Ruanda)
Allegato III Allegato della seduta di lunedì 19 novembre 2007
Allegato IV Risoluzioni approvate
— Risoluzione sulle elezioni e i processi elettorali nei paesi ACP e UE
— Risoluzione sull'impatto degli investimenti esteri diretti (IED) nei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico
— Risoluzione sull'accesso all'assistenza medico-sanitaria e ai farmaci, con particolare attenzione per le malattie trascurate
— Risoluzione sulle catastrofi naturali negli Stati ACP: finanziamenti UE destinati alla preparazione (fondi FES) e all'aiuto (fondi ECHO)
— Risoluzione sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo, in particolare nella parte orientale, e il suo impatto sulla regione
Allegato V Dichiarazione di Kigali per gli accordi di partenariato economico (APE) orientati allo sviluppo
Processo verbale della seduta di giovedì 22 novembre 2007
Allegato I Elenco alfabetico dei membri dell'Assemblea parlamentare paritetica
Allegato II Elenco di presenza della sessione del 19 - 22 novembre a Kigali (Ruanda)
Allegato III Allegato della seduta di lunedì 19 novembre 2007
Allegato IV Risoluzioni approvate
— Risoluzione sulle elezioni e i processi elettorali nei paesi ACP e UE
— Risoluzione sull'impatto degli investimenti esteri diretti (IED) nei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico
— Risoluzione sull'accesso all'assistenza medico-sanitaria e ai farmaci, con particolare attenzione per le malattie trascurate
— Risoluzione sulle catastrofi naturali negli Stati ACP: finanziamenti UE destinati alla preparazione (fondi FES) e all'aiuto (fondi ECHO)
— Risoluzione sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo, in particolare nella parte orientale, e il suo impatto sulla regione
Allegato V Dichiarazione di Kigali per gli accordi di partenariato economico (APE) orientati allo sviluppo
GU C 58 del 1.3.2008, p. 7–46
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
1.3.2008 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 58/7 |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE 2007
(2008/C 58/04)
(La seduta ha inizio alle 9.10)
PRESIDENZA: KINNOCK
Copresidente
1. Sostituti:
La copresidente comunica i seguenti sostituti: Berman (in sostituzione di Arif), Czarnecki (in sostituzione di Aylward), García Margallo y Marfil (in sostituzione di López-Istúriz White), Hutchinson (in sostituzione di Rosati), Klaß (in sostituzione di Gaubert), Neris (in sostituzione di Bullmann) e Pomés Ruiz (in sostituzione di Coelho).
2. Approvazione del processo verbale della seduta di mercoledì 21 novembre 2007
Il processo verbale è approvato.
3. Dichiarazione di Louis Michel, commissario responsabile dello sviluppo e degli aiuti umanitari
Dichiarazione del commissario Michel a nome della Commissione.
4. Seguito dato dalla Commissione alla risoluzione adottata in occasione della 13a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, tenutasi a Wiesbaden (Germania)
Il commissario fa riferimento a un documento distribuito che descrive in dettaglio il seguito dato dalla Commissione alle risoluzioni approvate a Wiesbaden.
5. Discussione con la Commissione
Intervengono: Deerpalsing (Maurizio), Martens, Jímenez (Repubblica dominicana), Hutchinson, Thwalia (Swaziland), Schmidt O., Mporogomyi (Tanzania), Aubert, William (Seicelle), Bowis, Ramotar (Guyana), Lehideux, Sithole (Sudafrica), Fernandes, Rodgers (Suriname), Berman, Thomas (St Kitts e Nevis) e Reid (Giamaica).
Il commissario Michel replica alle osservazioni formulate nel corso della discussione.
6. Votazione sulle proposte di risoluzione contenute nelle relazioni delle tre commissioni permanenti
— |
Relazione su elezioni e processi elettorali nei paesi ACP-UE (ACP-UE/100.123/07/def.), commissione per gli affari politici. Correlatori: Betty Amongi (Uganda) e Miguel Ángel Martínez Martínez. La risoluzione è approvata all'unanimità. |
— |
Relazione sull'impatto degli investimenti esteri diretti (IED) negli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP-UE/100.126/07/def.), commissione per lo sviluppo economico, le finanze e il commercio. Correlatori: Astrid Lulling e Timothy Harris (Saint Kitts e Nevis). Gli emendamenti 1, 2, 3, 4, 5 e 6 sono respinti. La risoluzione modificata è approvata con 5 astensioni. |
— |
Relazione sull'accesso all'assistenza medico-sanitaria e ai farmaci, con particolare attenzione per le malattie trascurate (ACP-UE/100.083/07/def.), commissione per gli affari sociali e l'ambiente. Correlatori: Martin Magga (Isole Salomone) e John Bowis. Il correlatore UE presenta due emendamenti orali, entrambi approvati. Anche gli emendamenti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 sono approvati. La risoluzione modificata è approvata all'unanimità. |
7. Votazione sulle proposte di risoluzione d'urgenza
— |
Proposta di risoluzione di compromesso sulle catastrofi naturali negli Stati ACP: finanziamenti UE destinati alla preparazione (fondi FES) e all'aiuto (fondi ECHO) (ACP-UE/100.173/07/comp.); sostituisce le risoluzioni APP/100.161, APP/100.162, APP/100.163, APP/100.164, APP/100.165, APP/100.166. Gli emendamenti 1 e 2 sono approvati. La risoluzione modificata è approvata all'unanimità. |
— |
Proposta di risoluzione di compromesso sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo, in particolare nella parte orientale del paese, e il suo impatto sulla regione (ACP-UE/100.174/07/comp.); sostituisce le risoluzioni APP 100.167, APP 100.168, APP 100.169, APP 100.170, APP 100.171 e APP 100.172. È resa nota una rettifica alla versione EN del progetto di risoluzione. La risoluzione è approvata all'unanimità. |
8. Approvazione della Dichiarazione di Kigali sul commercio
La copresidente Kinnock mette in evidenza l'importanza dell'approvazione della Dichiarazione di Kigali sul commercio.
L'Assemblea approva la Dichiarazione per acclamazione.
Interviene: Berman.
9. Varie
Ould Guelaye (Mauritania) ringrazia le autorità ruandesi, in particolare il presidente Kagame e il Parlamento ruandese, della loro ospitalità e di tutti gli sforzi compiuti per organizzare la 14a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica a Kigali e le iniziative sociali di contorno.
10. Data e luogo della 15a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE
La 15a sessione dell'APP si terrà a Lubiana (Slovenia) dal 17 al 20 marzo 2008.
(La seduta termina alle 11.10)
René RADEMBINO-CONIQUET e
Glenys KINNOCK
Copresidenti
Sir John KAPUTIN e
Dietmar NICKEL
Cosegretari generali
ALLEGATO I
ELENCO ALFABETICO DEI MEMBRI DELL'ASSEMBLEA PARLAMENTARE PARITETICA
Rappresentanti dei paesi ACP |
Rappresentanti del Parlamento europeo |
RADEMBINO-CONIQUET (GABON), copresidente |
KINNOCK, copresidente |
BENIN (VP) |
GAHLER (VP) |
CAMERUN (VP) |
MANTOVANI (VP) |
GUINEA EQUATORIALE (VP) |
… (VP) |
GHANA (VP) |
CARLOTTI (VP) |
GIAMAICA (VP) |
MITCHELL (VP) |
ISOLE SALOMONE (VP) |
AUBERT (VP) |
KENYA (VP) |
LULLING (VP) |
NIUE (VP) |
BIELAN (VP) |
SEICELLE (VP) |
POLFER (VP) |
SURINAME (VP) |
MARTÍNEZ MARTÍNEZ (VP) |
ZAMBIA (VP) |
BOWIS (VP) |
ZIMBABWE (VP) |
GOUDIN (VP) |
ANGOLA |
AGNOLETTO |
ANTIGUA E BARBUDA |
ALLISTER |
BAHAMAS |
ARIF |
BARBADOS |
AYLWARD |
BELIZE |
BEREND |
BOTSWANA |
BORRELL FONTELLES |
BURKINA FASO |
BULLMAN |
BURUNDI |
BUSK |
CAPO VERDE |
CALLANAN |
CIAD |
CASHMAN |
COMORE |
COELHO |
CONGO (Repubblica del) |
CORNILLET |
CONGO (Repubblica democratica del) |
DEVA |
COSTA D'AVORIO |
DILLEN |
DOMINICA |
DOMBROVSKIS |
ERITREA |
FERNANDES |
ETIOPIA |
FERREIRA |
FIGI |
GAUBERT |
GAMBIA |
GOMES |
GIBUTI |
GRABOWSKA |
GRENADA |
GRÖNER |
GUINEA |
GURMAI |
GUINEA-BISSAU |
HALL |
GUYANA |
HAUG |
HAITI |
HERRANZ GARCĺA |
ISOLE COOK |
HOLM |
ISOLE MARSHALL (Repubblica delle) |
JÖNS |
KIRIBATI |
IRUJO AMEZAGA |
LESOTHO |
KACZMAREK |
LIBERIA |
KORHOLA |
MADAGASCAR |
KOZLIK |
MALAWI |
LANGENDRIES |
MALI |
LEHIDEUX |
MAURITANIA |
LÓPEZ-ISTÚRIZ WHITE |
MAURIZIO |
LOUIS |
MICRONESIA (Stati federati di) |
MARTENS |
MOZAMBICO |
McAVAN |
NAMIBIA |
MAYER |
NAURU (Repubblica di) |
MORILLON |
NIGER |
NOVAK |
NIGERIA |
PLEGUEZUELOS AGUILAR |
PALAU |
RIBEIRO E CASTRO |
PAPUA NUOVA GUINEA |
ROITHOVÁ |
REPUBBLICA CENTRAFRICANA |
ROSATI |
REPUBBLICA DOMINICANA |
SBARBATI |
RUANDA |
SCHEELE |
SAINT KITTS E NEVIS |
SCHLYTER |
SAINT LUCIA |
SCHMIDT F. |
SAINT VINCENT E GRENADINE |
SCHMIDT O. |
SAMOA |
SCHNELLHARDT |
SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE |
SCHRÖDER |
SENEGAL |
SORNOSA MARTÍNEZ |
SIERRA LEONE |
SPERONI |
SOMALIA |
STURDY |
SUDAFRICA |
VAN HECKE |
SUDAN |
VAN LANCKER |
SWAZILAND |
VENETO |
TANZANIA |
VENTRE |
TIMOR ORIENTALE |
de VILLIERS |
TOGO |
WIELAND |
TONGA |
WIJKMAN |
TRINIDAD E TOBAGO |
ZÁBORSKÁ |
TUVALU |
ZANI |
UGANDA |
ZĪLE |
VANUATU |
ZIMMER |
COMMISSIONE PER GLI AFFARI POLITICI
Membri ACP |
Membri PE |
NZOMUKUNDA (BURUNDI), Copresidente |
CALLANAN, Copresidente |
LUTUNDULA (CONGO, Repubblica democratica del) VP |
JÖNS, VP |
DUGUID (BARBADOS), VP |
POLFER, VP |
ANGOLA |
BIELAN |
BELIZE |
CARLOTTI |
BENIN |
COELHO |
FIGI |
DILLEN |
GIBUTI |
GAHLER |
GRENADA |
GAUBERT |
GUINEA |
GOMES |
GUINEA EQUATORIALE |
GRABOWSKA |
HAITI |
GRÖNER |
ISOLE COOK |
GURMAI |
LIBERIA |
HERRANZ GARCÍA |
MAURITANIA |
KACZMAREK |
NAMIBIA |
LÓPEZ ISTÚRIZ |
NIGERIA |
LOUIS |
NIUE |
MANTOVANI |
PAPUA NUOVA GUINEA |
MARTÍNEZ MARTÍNEZ |
SAINT VINCENT E GRENADINE |
MORILLON |
SUDAN |
SCHMIDT F. |
TOGO |
VAN HECKE |
TUVALU |
VENTRE |
UGANDA |
WIELAND |
ZIMBABWE |
ZANI |
|
ZIMMER |
COMMISSIONE PER LO SVILUPPO ECONOMICO, LE FINANZE E IL COMMERCIO
Membri ACP |
Membri PE |
EVERISTUS (SAINT LUCIA), Copresidente |
SCHLYTER, Copresidente |
SEBETELA (BOTSWANA), VP |
DOMBROVSKIS, VP |
DARBO (CIAD), VP |
RIBEIRO E CASTRO, VP |
CAMERUN |
AGNOLETTO |
CONGO (Repubblica del) |
BEREND |
COSTA D'AVORIO |
BULLMANN |
ERITREA |
BUSK |
ETIOPIA |
CORNILLET |
GABON |
DEVA |
GHANA |
FERREIRA |
GUYANA |
IRUJO AMEZAGA |
KENYA |
KINNOCK |
MALI |
KOZLÍK |
MAURIZIO |
LANGENDRIES |
MICRONESIA (Stati federati di) |
LEHIDEUX |
PALAU |
LULLING |
SAINT KITTS E NEVIS |
MAYER |
SAMOA |
McAVAN |
SENEGAL |
PLEGUEZUELOS AGUILAR |
SIERRA LEONE |
ROSATI |
SUDAFRICA |
SPERONI |
SWAZILAND |
STURDY |
TANZANIA |
VAN LANCKER |
TONGA |
de VILLIERS |
TRINIDAD E TOBAGO |
ZĪLE |
ZAMBIA |
WIJKMAN |
COMMISSIONE PER GLI AFFARI SOCIALI E L'AMBIENTE
Membri ACP |
Membri PE |
OUMAROU (NIGER), Copresidente |
SCHEELE, Copresidente |
MAGGA (ISOLE SALOMONE), VP |
NOVAK, VP |
SITHOLE (MOZAMBICO), VP |
ARIF, VP |
ANTIGUA E BARBUDA |
ALLISTER |
BAHAMAS |
AUBERT |
BURKINA FASO |
AYLWARD |
CAPO VERDE |
BORRELL FONTELLES |
COMORE |
BOWIS |
DOMINICA |
CASHMAN |
GAMBIA |
FERNANDES |
GUINEA BISSAU |
GOUDIN |
GIAMAICA |
HALL |
ISOLE MARSHALL (Repubblica delle) |
HAUG |
KIRIBATI |
HOLM |
LESOTHO |
KORHOLA |
MADAGASCAR |
MARTENS |
MALAWI |
MITCHELL |
NAURU |
ROITHOVA |
REPUBBLICA DOMINICANA |
SBARBATI |
RUANDA |
SCHMIDT O. |
SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE |
SCHNELLHARDT |
SEICELLE |
SCHRÖDER |
SOMALIA |
SORNOSA MARTÍNEZ |
SURINAME |
VENETO |
TIMOR ORIENTALE |
… (GUE/NGL) |
VANUATU |
ZÁBORSKÁ |
ALLEGATO II
ELENCO DI PRESENZA DELLA SESSIONE DEL 19-22 NOVEMBRE A KIGALI (RUANDA)
RADEMBINO-CONIQUET (Gabon), Copresidente |
KINNOCK, Copresidente |
DE SOUSA (Angola) |
AGNOLETTO |
HUMPHREY (Barbados) (1) |
|
DAYORI (Benin) (VP) |
AUBERT (VP) |
SEBETELA (Botswana) |
|
TAPSOBA (Burkina Faso) |
BEREND |
NZOMUKUNDA (Burundi) |
BERMAN (in sostituzione di ARIF) |
DANATA (Camerun) (VP) |
BOWIS (VP) |
DARBO (Ciad) |
CALLANAN |
BOUNKOULOU (Congo, Repubblica del) |
CARLOTTI (VP) |
GOYA KITENGA (Congo, Repubblica democratica del) |
CASHMAN |
AMON-AGO (Costa d'Avorio) |
CZARNECKI (in sostituzione di AYLWARD) |
NAIB (Eritrea) |
|
TOGA (Etiopia) |
|
RATURAGA (Figi) (1) |
FERNANDES |
OBIANG NDONG (Gabon) |
|
BAAH (Ghana) (VP) |
GARCIA-MARGALLO Y MARFIL (in sostituzione di LOPEZ-ISTURIZ) (4) (5) |
REID (Giamaica) (VP) (1) |
|
ABDI SAID (Gibuti) |
GRABOWSKA |
SALOMON (Guinea equatoriale) |
|
RAMOTAR (Guyana) |
HALL |
SOREL (Haiti) |
HAUG |
RASMUSSEN (Isole Cook) |
HUTCHINSON (in sostituzione di ROSATI) |
MA'AHANUA (Isole Salomone) |
IRUJO AMEZAGA |
KAHENDE (Kenya) (VP) (1) |
JÖNS |
MAFURA (Lesotho) |
KACZMAREK |
KOLLIE (Liberia) |
KLASS (in sostituzione di GAUBERT) |
ZAFILAZA (Madagascar) |
LEHIDEUX |
MATOLA (Malawi) |
|
IMBARCAOUNANE (Mali) |
LULLING (VP) |
GUELAYE (Mauritania) |
MALDEIKIS (in sostituzione di ZILE) |
DEERPALSING (Maurizio) |
|
SITHOLE (Mozambico) |
MARTENS |
MUSHELENGA (Namibia) |
MARTÍNEZ MARTÍNEZ (VP) |
ISSOUFOU (Niger) |
MITCHELL (VP) |
WAZIRI (Nigeria) |
MORGANTINI (in sostituzione di HOLM) (2) |
McCLAY (Niue) (1) |
NERIS (in sostituzione di BULLMANN) |
AIMO (Papua Nuova Guinea) |
NOVAK |
JIMENEZ (Repubblica dominicana) |
|
POLISI (Ruanda) |
|
THOMAS (Saint Kitts e Nevis) (1) |
ROITHOVÁ |
MARIE (Saint Lucia) |
SBARBATI |
STRAKER (St Vincent e Grenadine) |
|
DIAGNE (Senegal) |
SCHMIDT O. |
WILLIAM (Seicelle) (VP) |
SCHRÖDER |
LAHAI (Sierra Leone) |
|
SITHOLE (Sudafrica) |
|
DEKUEK (Sudan) |
VAN HECKE |
RODGERS (Suriname) (VP) |
VAN LANCKER |
THWALA (Swaziland) |
VENETO |
MPOROGOMYI (Tanzania) |
WIELAND |
ATCHA (Togo) |
|
MUGAMBE (Uganda) |
ZIMMER |
TASUL (Vanuatu) |
|
NJOBVU (Zambia) (VP) |
|
MAGADU (Zimbabwe) (VP) |
|
Hanno partecipato inoltre alla riunione:
ANGOLA VALENTE ALBERTO |
BARBADOS GODDARD |
BOTSWANA BATLHOKI |
BURKINA FASO OUEDRAOGO YERBANGA |
BURUNDI MASABO KAVAKURE NAHIMANA SINDARUSIBA NIYONGABO MABOBORI |
CAMERUN AWUDU MBAYA HAMATOU KOUR BAH OUMAROU SANDA |
CIAD MAHAMAT OUMAR MALLOUN HAHAMAT HAMDANE DJIMAI |
CONGO (Repubblica del) IBOVI ODZOCKI MBERI |
CONGO (Repubblica democratica del) KUTEKALA KAMBAYI BIE BONGENDE KILUBALONGO |
COSTA D'AVORIO AMANI |
ERITREA TEKLE |
ETIOPIA ALI CHRISTOS ABERA AHMEDIN KEBEDE NEGUSSIE |
GABON MBOUMBA NDIMAL MAKONGO MOUBELOU |
GHANA OPPONG-NTIRI |
HAITI RICARD MELIUS ELOUNE NELSON |
KENYA WAMBUA |
LESOTHO TIHELI |
LIBERIA BARCALY DUNAH |
MALAWI KALICHERO |
MAURITANIA ZAMEL AHMEDOU |
MAURIZIO GUNNESSEE |
MOZAMBICO ERNESTO MIGUEL MATE |
NIGER ABDOURHAMANE BAKO CAZALICA |
NIGERIA SHU'AIBU ABDUL'AZIZ ADEFIDIPE |
RUANDA MUKABARANGA HIGIRO KANTENGWA MUNYABAGISHA KANZAYIRE NKUSI |
SENEGAL DIOP SOW SALL |
SIERRA LEONE KABBA |
SUDAFRICA THETJENG BASSON MAGAU |
SUDAN MUSTAFA ALLOBA BEDRI JERVASE YAK |
SURINAME SOMOHARDJO MANSARAM BRADLEY |
TANZANIA CHECHE MWAKILUMA |
TOGO SAGBO |
UGANDA ATIM-OGWAL AMONGI DOMBO |
ZAMBIA MBEWE |
ZIMBABWE CHAMISA MUCHENGETI MANDIZHA |
|
CONSIGLIO ACP-UE
TELEFONI, vice primo ministro responsabile per l'industria, il commercio, il lavoro e il turismo, presidente in carica del consiglio ACP (Samoa)
CRAVINHO, segretario di Stato agli Affari esteri (Portogallo), presidente in carica del Consiglio UE (Portogallo)
COMMISSIONE EUROPEA
MICHEL, membro della Commissione, responsabile dello sviluppo e degli aiuti umanitari
CESE
DEFAYE
DANTIN
COULIBALY
CSUPORT
SOMVILLE
MAKEKA
CTA
BURGUET
BOTO
ECOWAS
SOFOLA
SEGRETARIATO ACP
KAPUTIN, cosegretario generale
SEGRETARIATO UE
NICKEL, cosegretario generale
(1) Paese rappresentato da un non parlamentare.
(2) Presente il 19 novembre 2007.
(3) Presente il 20 novembre 2007.
(4) Presente il 21 novembre 2007.
(5) Presente il 22 novembre 2007.
ALLEGATO III
ALLEGATO DELLA SEDUTA DI LUNEDÌ 19 NOVEMBRE 2007
Accreditamento dei delegati non parlamentari
BARBADOS
Errol HUMPHREY
Ambasciatore, ambasciata delle Barbados a Bruxelles
FIGI
Tupou RATURAGA
Consigliere, ambasciata di Figi a Bruxelles
GIAMAICA
Esmond REID
Primo consigliere, ambasciata della Giamaica a Bruxelles
ISOLE SALOMONE
S.E. Joseph MA'AHANUA
Ambasciatore, ambasciata delle Isole Salomone a Bruxelles
KENYA
S.E. Marx G.N. KAHENDE
Ambasciatore, ambasciata del Kenya a Bruxelles
NIUE
S.E. Todd McCLAY
Ambasciatore, rappresentanza speciale di Niue a Bruxelles
SAINT KITTS E NEVIS
Arnold THOMAS
Incaricato d'affari
Ambasciata di Saint Kitts e Nevis a Bruxelles
ALLEGATO IV
RISOLUZIONI APPROVATE
— |
su elezioni e processi elettorali nei paesi ACP-UE (ACP-UE/100.123/07/def.) |
— |
sull'impatto degli investimenti esteri diretti (IED) nei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP-UE/100.126/07/def.) |
— |
sull'accesso all'assistenza medico-sanitaria e ai farmaci, con particolare attenzione per le malattie trascurate (ACP UE/100.083/07/def.) |
— |
sulle catastrofi naturali nei paesi ACP: finanziamenti UE destinati alla preparazione (fondi FES) e all'aiuto (fondi ECHO) (ACP-UE/100.173/07/def.) |
— |
sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo, in particolare nella parte orientale, e il suo impatto sulla regione (ACP-UE/100.174/07/def.) |
RISOLUZIONE (1)
sulle elezioni e i processi elettorali nei paesi ACP e UE
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
— |
riunita a Kigali (Ruanda) dal 19 al 22 novembre 2007, |
— |
visto l'articolo 17, paragrafo 1, del regolamento, |
— |
visto l'Accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 («Accordo di Cotonou») (2) e modificato a Lussemburgo il 25 giugno 2005 (3), e in particolare gli articoli 8, 17 par. 2, 20, 31, 33, 96 e 97, |
— |
evidenziando che «un ambiente politico che garantisca pace, sicurezza e stabilità, rispetto per i diritti umani, i principi democratici e lo Stato di diritto, e il buon governo è parte integrante di uno sviluppo a lungo termine» (Accordo di Cotonou, Preambolo), |
— |
evidenziando che, ai sensi dell'articolo 9 dell'accordo di partenariato ACP-UE, «il rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, tra cui il rispetto dei diritti civili fondamentali, la democrazia basata sullo Stato di diritto e una governance trasparente e responsabile costituiscono parte integrante dello sviluppo sostenibile», |
— |
evidenziando che, ai sensi dell'articolo 11 dell'accordo di partenariato ACP-UE, le parti perseguono una politica attiva, globale e integrata di pacificazione e prevenzione e risoluzione dei conflitti, sulla base del principio dell'ownership, e che essa è incentrata in particolare sullo sviluppo di capacità regionali, |
— |
vista la sua risoluzione sul dialogo politico ACP-UE (articolo 8 dell'Accordo di Cotonou), adottata durante l'ottava sessione all'Aia il 25 novembre 2004, |
— |
vista la sua risoluzione sul risanamento post-bellico negli Stati ACP, adottata alla nona sessione tenutasi a Bamako il 21 aprile 2005, |
— |
vista la sua relazione sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'attuazione dell'accordo di partenariato di Cotonou, adottata durante la decima sessione tenutasi a Edimburgo il 24 novembre 2005, |
— |
vista la sua risoluzione sul ruolo dell'integrazione regionale nella promozione della pace e della sicurezza, adottata durante la undicesima sessione tenutasi a Vienna il 22 giugno 2006, |
— |
vista la risoluzione sulla cooperazione ACP-UE e la partecipazione ai processi elettorali negli Stati ACP e il ruolo dell'Assemblea paritetica (ACP-UE 2748/99/def.), |
— |
vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo in materia di assistenza e monitoraggio delle elezioni da parte dell'UE (COM(2000)0191), |
— |
vista la risoluzione del Parlamento europeo del 25 aprile 2002 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sul ruolo dell'Unione europea nella promozione dei diritti umani e della democratizzazione nei paesi terzi (4), |
— |
vista la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2001 sulla comunicazione della Commissione in materia di assistenza e monitoraggio delle elezioni da parte dell'UE (5), |
— |
viste le risoluzioni del Parlamento europeo del 31 marzo 2004 sulla governance nella politica di sviluppo dell'Unione europea (6) e del 6 aprile 2006 sull'efficacia degli aiuti e sulla corruzione nei paesi in via di sviluppo (7), |
— |
visti la Dichiarazione di principi per l'osservazione elettorale internazionale e il Codice di condotta per gli osservatori elettorali internazionali del 24 ottobre 2005, approvati dal Parlamento europeo il 16 maggio 2007, |
— |
visti la Carta delle Nazioni Unite, l'Atto costitutivo dell'Unione africana, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e tutti gli strumenti giuridici pertinenti, internazionali e regionali, |
— |
visto il Nuovo partenariato per lo sviluppo dell'Africa (NEPAD), che ha istituito un meccanismo di revisione delle prestazioni dei governi africani in tutti i settori attraverso il meccanismo di valutazione inter pares (APRM), |
— |
visti gli strumenti giuridici delle Nazioni Unite e altri strumenti analoghi, che richiedono l'istituzione di meccanismi di assistenza immediata e sostenibile alle vittime della discriminazione per eliminare gli squilibri creati dalla storia, dalle tradizioni o dai costumi, che escludono le donne dalla partecipazione alla sfera pubblica, |
— |
visti l'articolo 21, paragrafo 3 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e gli impegni OCSE assunti a Copenaghen nel 1990, |
— |
vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000, |
— |
vista la proposta di regolamento del Consiglio che istituisce un'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, |
— |
visti tutti gli accordi conclusi tra l'Unione europea e i paesi terzi, |
— |
vista la relazione della commissione per gli affari politici (ACP-UE 100.123/07/def.), |
A. |
considerando che lo sviluppo e il consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto, nonché il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, sono un obiettivo globale della politica estera e di sicurezza comune (PESC) e parte integrante della politica estera dell'Unione europea, |
B. |
considerando che gli sforzi per promuovere il rispetto dei diritti umani e della democrazia quali obiettivi fondamentali delle politiche UE nelle relazioni esterne falliranno se i principi intrinseci che li caratterizzano non riceveranno una priorità adeguata rispetto agli interessi economici, politici e di sicurezza, |
C. |
considerando che la riduzione della povertà, obiettivo primario della politica di sviluppo dell'Unione, richiede una democrazia realmente partecipativa e governi responsabili e immuni alla corruzione, |
D. |
considerando che l'Assemblea paritetica, che rappresenta i cittadini degli Stati ACP-UE, è un elemento essenziale delle relazioni ACP-UE e può apportare un contributo essenziale all'approfondimento della dimensione politica della futura cooperazione ACP-UE, |
E. |
considerando che l'Accordo di Cotonou attribuisce all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il mandato di promuovere i processi democratici attraverso il dialogo e la consultazione, |
F. |
considerando che l'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE è un forum unico nel suo genere per il dialogo tra parlamentari dei paesi ACP e UE, anche per questioni che attengono ai diritti umani e alla democrazia, |
G. |
considerando che la democrazia a livello politico implica ben di più del semplice atto di votare periodicamente e riguarda l'intero processo di partecipazione dei cittadini al processo decisionale, |
H. |
considerando che i diritti dei cittadini di partecipare alla gestione della vita pubblica possono essere realizzati appieno soltanto attraverso una vasta gamma di meccanismi politici democratici, |
I. |
considerando la necessità di rafforzare le capacità dei parlamenti dei paesi in via di sviluppo, per consentire loro di esercitare di fatto i poteri di sorveglianza del potere esecutivo e di autorità di bilancio, |
J. |
considerando che la partecipazione dei soggetti non statali e della società civile è vitale nel funzionamento della democrazia, come lo è il ruolo che chiese e comunità o organizzazioni religiose, leader tradizionali delle comunità e società civile, sotto forma di ONG nazionali e forum, potrebbero svolgere nella promozione della pace o nelle attività di mediazione, attraverso la creazione di opportunità per discutere e superare le divergenze, |
K. |
considerando che la libertà dei mezzi di comunicazione è uno degli elementi essenziali per elezioni democratiche, dato che i cittadini hanno il diritto di essere informati sulle diverse posizioni politiche, e che tutte le forze politiche democratiche e i candidati alle elezioni devono avere libero accesso ai media, |
L. |
considerando che la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo afferma che tutti i cittadini devono avere il diritto di eleggere rappresentanti scelti liberamente nel corso di elezioni a voto segreto, periodiche e autentiche, con un suffragio universale ed equo, e nel rispetto dello Stato di diritto, nei cui confronti l'Unione europea e gli Stati ACP si sono impegnati, assumendosi vari obblighi giuridici, |
M. |
considerando che l'Unione europea dovrebbe svolgere un ruolo centrale nel sostenere gli Stati ACP, nel promuovere i diritti umani e la democrazia, nell'incoraggiare il rafforzamento di tali diritti attraverso la sua azione esterna e nel rispondere in maniera rapida ed efficace a violazioni gravi e persistenti dei diritti umani, |
N. |
considerando che la parità tra uomini e donne e la partecipazione femminile al processo decisionale, a livello sia legislativo, sia esecutivo, sono elementi essenziali del buon governo, |
O. |
considerando che l'universalità, l'individualità e l'indivisibilità dei diritti umani, non solo civili e politici, ma anche economici, sociali e culturali devono essere garantite e promosse, |
P. |
considerando che il pluralismo politico, la libertà di espressione, un equo accesso ai mezzi di comunicazione durante le campagne elettorali, la segretezza del voto e il rispetto dei diritti fondamentali dei candidati sono elementi essenziali di elezioni democratiche, libere ed eque, |
Q. |
considerando che il processo elettorale è essenziale nel determinare in quale misura i principi basilari del pluralismo politico vengono rispettati, e che pertanto gli Stati devono organizzare le elezioni nel rispetto di standard riconosciuti a livello internazionale e regionale, |
R. |
considerando che l'osservazione delle elezioni e l'assistenza durante il processo elettorale sono elementi essenziali della strategia globale dell'UE per il rispetto dei diritti umani, il rafforzamento della democrazia e dello Stato di diritto e la promozione dello sviluppo nelle sue relazioni con i paesi in via di sviluppo, |
S. |
considerando che la promozione della democrazia attraverso il sostegno elettorale si deve basare sulla preventiva osservazione del contesto politico del paese in questione e che il monitoraggio delle elezioni deve far parte di un processo continuo di osservazione e di sostegno alla democratizzazione, |
T. |
considerando che il monitoraggio delle elezioni, soprattutto da parte di parlamentari democraticamente eletti, è essenziale per rafforzare la legittimità del processo elettorale, aumentare la fiducia dell'opinione pubblica nelle elezioni, evitare brogli elettorali, migliorare la tutela dei diritti umani e contribuire alla soluzione dei conflitti, |
U. |
considerando che delegazioni e missioni di osservazione elettorale ACP-UE costituite in maniera equilibrata possono, nel contempo, apportare un contributo importante per ridurre la gravità di situazione critiche nei paesi in questione, |
V. |
considerando che il Parlamento europeo dovrebbe assumere un ruolo di primo piano nel monitoraggio delle elezioni da parte dell'UE, tenuto conto della sua legittimità democratica e della sua specifica competenza, e considerando che il suo intervento alza il profilo politico di tali missioni, |
W. |
profondamente preoccupata del fatto che molti Stati ACP instabili, in fase di transizione dal conflitto alla democrazia con limitate capacità istituzionali per organizzare elezioni libere, eque e sicure possano ripiombare facilmente nel conflitto, se non sostenuti da peacekeeper elettorali per tutelare gli scrutini e i processi elettorali, |
X. |
preoccupata, inoltre, del fatto che la presenza di forze di sicurezza armate davanti ai locali elettorali, la proliferazione delle armi leggere e di piccolo calibro e la militarizzazione dei cittadini in numerosi paesi ACP aumentano il pericolo di intimidazioni, persecuzioni e manifestazioni di violenza durante le elezioni, rendendo così difficoltoso per molti recarsi a votare, |
Y. |
considerando che la partecipazione delle donne, in quanto soggetti dei processi democratici, alle decisioni nell'ambito della cooperazione ACP-UE non è soddisfacente e richiede misure specifiche per porre rimedio agli squilibri, |
Z. |
considerando che Stati ACP-UE quali il Ruanda, la Svezia, il Sudafrica, l'Uganda e altri hanno ottenuto una rappresentanza femminile nei parlamenti nazionali pari al 30 %, grazie all'istituzionalizzazione di forme diverse di azioni positive a favore delle donne, |
AA. |
convinta che vi sia la necessità di un'educazione civica istituzionalizzata, oltre che della formazione e della sensibilizzazione pubblica per i candidati, gli elettori e il personale elettorale, |
AB. |
considerando che è necessario che i governi nazionali prevedano finanziamenti pubblici per i partiti politici, al fine di evitarne la dipendenza da influenze esterne, e che impediscano ai partiti che dipendono da fonti esterne di esercitare la loro influenza per favorire determinati interessi in tali paesi e di diffondere la corruzione, |
AC. |
riconoscendo che la creazione e il rafforzamento di quadri istituzionali che promuovano la democrazia, il buon governo, la pace e al sicurezza, la responsabilità e i diritti umani sono fondamentali per elezioni e processi elettorali liberi ed equi, |
AD. |
precisando che in numerosi paesi ACP ai partiti di opposizione viene impedito in vari modi di operare liberamente per reclutare iscritti, nonché di esercitare i loro diritti di libertà di assemblea, di associazione e di espressione. |
Principi democratici e prassi
1. |
chiede a tutti gli Stati di riconoscere l'importanza delle elezioni, che costituiscono uno dei capisaldi per garantire la democrazia, e di comprender che elezioni libere ed eque e istituzioni nazionali legittime sono una condizione preliminare della democrazia; |
2. |
afferma che esistono principi democratici universali e norme contenute in strumenti giuridici internazionali e regionali che devono essere un principio guida cui devono conformarsi gli Stati mentre vengono costituiti istituzioni e quadri democratici; |
3. |
afferma che esistono principi e standard democratici universali sanciti in strumenti giuridici internazionali e regionali, che devono costituire per gli Stati i principi guida a cui conformarsi nella fase di creazione di istituzioni e quadri di riferimento democratici; |
4. |
sostiene l'adozione, da parte degli Stati, di un sistema politico (con rappresentanza maggioritaria/a maggioranza relativa, proporzionale o mista) che rispecchi il loro contesto storico e culturale e che si basi sui principi fondamentali della partecipazione di tutti i cittadini al governo democratico; |
5. |
sostiene l'adozione, da parte degli Stati, di un modello di gestione elettorale basato su un modello indipendente, che tenga conto dello sviluppo storico e culturale dello Stato in questione e possa garantire elezioni libere ed eque; sottolinea inoltre che l'organo di gestione elettorale debba essere libero da qualunque ingerenza del governo e che il suo organico debba essere composto da funzionari indipendenti e neutrali; |
6. |
rileva che nell'ambito dei preparativi di ogni elezione si deve, da un lato, prevenire abusi nell'applicazione del diritto elettorale e frodi elettorali e, dall'altro, garantire, con un onere amministrativo accettabile, che tutti gli aventi diritto al voto siano iscritti nelle liste elettorali con una procedura possibilmente semplice, comprensibile e poco onerosa; |
7. |
sottolinea che durante lo svolgimento delle elezioni si deve, da un lato, garantire che la votazione avvenga in assenza di impedimenti o intimidazioni e, dall'altro, rispettare l'obbligo di uno scrutinio esente da manipolazioni e di una comunicazione dei risultati trasparente e accessibile al pubblico in ogni fase elettorale; |
8. |
rileva che le misure adottate dalle autorità o da terzi nel tentativo deliberato di influenzare la preparazione, lo svolgimento o il seguito di un'elezione ovvero di falsificarne i risultati devono essere adeguatamente sanzionate a livello penale; |
9. |
sollecita tutti gli Stati a rafforzare ulteriormente il ruolo delle donne sulla scena politica, a) come elettrici, b) come candidate, attraverso quote di genere volontarie o costituzionali e incentivi alle donne affinché si candidino; |
10. |
sollecita i governi a istituire un regime giuridico che promuova mezzi di comunicazione indipendenti, liberi ed equilibrati, assicurandosi che lo Stato non abbia una posizione monopolistica o dominante e incoraggiando un ampio spettro di media privati, senza che predomini un gruppo o un individuo; |
11. |
invita i responsabili politici ad assicurare un'informazione oggettiva sulle elezioni — ad esempio sulle procedure di registrazione, i sistemi elettorali, gli orari di apertura dei seggi, i partiti o i candidati in competizione, ecc. — nei mass media, in particolare la televisione ma soprattutto la radio, dal momento che attraverso la radio si possono raggiungere anche la popolazione analfabeta e gli abitanti di regioni periferiche; è importante inoltre che tali informazioni siano diffuse anche nelle lingue locali e regionali; |
12. |
chiede a tutti i governi di riconoscere standard internazionali sui diritti umani, compresi quelli relativi alla libertà di espressione e di assemblea, nonché alla promozione dei diritti dell'opposizione a partecipare a pieno titolo al processo elettorale; |
13. |
sollecita tutti gli Stati a provvedere alla parità di trattamento e alla pari rappresentanza e uguaglianza politica dei cittadini (in particolare di quei gruppi che sono tradizionalmente emarginati o costituiscono una minoranza) e di impartire una formazione completa e universale in materia elettorale; |
14. |
sollecita tutti gli Stati a istituire meccanismi giuridici per la protezione della partecipazione effettiva dell'opposizione garantendo a quest'ultima la libertà di mobilitare e promuovere politiche alternative per favorire la concorrenza politica; |
Democrazia e buon governo
15. |
sollecita gli Stati ACP-UE ad applicare concretamente politiche nazionali basate sul rispetto di valori, principi e standard di democrazia e diritti umani, finalizzate a costruire lo Stato di diritto, assicurare la trasparenza dei processi elettorali, rafforzare l'efficienza dei servizi giuridici e di sicurezza e lottare contro politiche discriminatorie di esclusione e di violenza durante le elezioni; |
16. |
chiede agli Stati ACP-UE di integrare le questioni di genere nelle politiche nazionali introducendo disposizioni di legge che consolidino le azioni positive (quote) a favore delle donne e assicurino che i meccanismi di azioni positive riescano a garantire una rappresentanza minima delle donne in incarichi decisionali pari ad almeno il 30 %; |
17. |
chiede agli Stati di assicurare che le leggi sui partiti politici affrontino la questione dell'inclusione paritetica delle donne nelle liste elettorali dei partiti, promuovano la democrazia interna in tali partiti mediante disposizioni chiare e forniscano un sostegno particolare nella campagna elettorale alle donne in difficoltà finanziarie affinché possano farsi pubblicità nello stesso modo dei candidati uomini, che hanno generalmente più possibilità; |
18. |
incoraggia gli Stati a istituire organi elettorali costituzionalmente indipendenti, che non siano soggetti alle direttive e al controllo di autorità responsabili, a titolo esemplificativo, di organizzare, condurre e supervisionare le elezioni; fissare i limiti territoriali dei collegi elettorali; compilare, archiviare, riesaminare e aggiornare i registri elettorali; valutare e decidere in merito a reclami elettorali presentati prima e durante lo scrutinio ed elaborare e condurre programmi di educazione alle elezioni per gli elettori; |
19. |
chiede agli Stati ACP di prevedere sanzioni tangibili in caso di abuso di fondi elettorali, promesse sleali e omaggi di propaganda effettuati allo scopo di influenzare l'esito elettorale, incetta di voti, minaccia di violenze in caso di votazione controversa e brogli elettorali; |
20. |
chiede ai paesi ACP di istituire un quadro nazionale per finanziare tutti i partiti politici proporzionalmente alla rappresentanza che il partito detiene nell'assemblea nazionale, come avviene in Sudafrica, Namibia, Seychelles ed esorta i paesi ACP a vietare il finanziamento esterno dei partiti politici; |
Importanza del ciclo elettorale
21. |
sottolinea che un'elezione non può avere successo se non si presta sufficiente attenzione a tutti e tre gli stadi del processo elettorale (il periodo preelettorale, il periodo elettorale e il periodo postelettorale) poiché ciascuno di essi è, a suo modo, essenziale e occorre prenderne atto; |
22. |
sollecita tutti gli Stati a impegnarsi a fondo nelle elezioni, attraverso un organo di gestione delle elezioni che favorisca la libertà di espressione e la libertà di tutti i partiti di mobilitare e reclutare membri; |
23. |
chiede che la registrazione degli elettori avvenga in maniera trasparente e con il coinvolgimento di tutti i cittadini e che preveda l'educazione su vasta scala degli elettori; chiede inoltre che la lista elettorale sia pronta a tempo debito, in modo tale che tutti i cittadini possano prendere conoscenza della loro iscrizione e vi sia tempo sufficiente per le eventuali contestazioni, prima che i cittadini si rechino alle urne; |
24. |
chiede agli organi di gestione di fare tutto quanto in loro potere per garantire una giornata elettorale equa e sicura, con agevole accesso ai seggi elettorali e trasparenza nel conteggio e nella proclamazione dei risultati; |
25. |
sollecita i candidati e i partiti a fare tutto quanto in loro potere per prevenire violenze e intimidazioni durante le elezioni; |
26. |
sottolinea la necessità che gli osservatori elettorali seguano il codice di condotta per l'osservazione internazionale delle elezioni (firmato all'ONU nell'ottobre 2005) e che le loro raccomandazioni siano tenute in debita considerazione dagli Stati che richiedono l'osservazione; |
27. |
chiede a tutti gli Stati di prevedere norme che assicurino la massima trasparenza nel processo elettorale, il che implica la partecipazione di osservatori indipendenti nazionali che, sulla base di una procedura di accreditamento, siano autorizzati ad accedere a tutti i seggi elettorali, ad assistere alle operazioni elettorali dall'apertura dei seggi fino al termine dello scrutinio e ad esprimere la loro valutazione sullo svolgimento delle elezioni, impegnandosi tuttavia ad un'assoluta neutralità politica; |
28. |
chiede agli Stati di consentire anche a rappresentanti accreditati dei partiti di accedere liberamente ai seggi elettorali dall'apertura alla chiusura degli stessi e fino al termine dello scrutinio, purché tali rappresentanti si comportino in maniera estremamente neutrale e non facciano pubblicità per il proprio partito; si dichiara convinta che un'osservazione critica da parte di forze politiche concorrenti riduca notevolmente il pericolo di abusi e brogli elettorali; |
29. |
ribadisce la necessità di designare, in seno all'APP e in un rapporto paritetico tra Stati ACP e Unione europea, osservatori elettorali da inviare in tutti i paesi ACP nei quali l'Unione europea si è impegnata a sostenere il processo democratico e sottolinea l'importanza di decentrare queste delegazioni di osservatori elettorali in diverse zone urbane e regioni, in modo da ottenere un quadro quanto più possibile differenziato della situazione; |
30. |
ritiene assolutamente necessario che gli osservatori elettorali si sottopongano ad un briefing sul paese interessato e la sua situazione politica e sociale e arrivino sul posto in tempo utile per poter raccogliere informazioni e familiarizzarsi con il luogo del loro intervento e ripartano dal paese solo quando l'esito delle elezioni è ormai delineato; infatti, solo così è possibile esprimere un giudizio attendibile; |
31. |
chiede che tutte le leggi elettorali nazionali ammettano mezzi di ricorso per le elezioni, che dovranno essere presi in esame tramite meccanismi efficaci da un sistema giudiziario indipendente, e chiede di riconoscere l'importanza del periodo postelettorale; |
32. |
chiede che il sostegno postelettorale a un governo che nasce da elezioni legittime e che soddisfa standard internazionali e regionali sia invece negato con decisione ai governi che non siano il risultato di elezioni libere ed eque; |
33. |
chiede alla comunità internazionale dei donatori e in particolare alla Commissione europea di organizzare un sostegno postelettorale per rafforzare le istituzioni democratiche neoelette, le organizzazioni della società civile, e alla NSA specificamente di monitorare l'attuazione della democrazia nel paese; |
Pace e sicurezza
34. |
chiede agli Stati ACP-UE che il disarmo, la smobilitazione e la reintegrazione di ex combattenti e miliziani sia una priorità assoluta di tutti i programmi di ricostruzione post-bellica, per assicurare che il periodo che conduce alle riforme democratiche per tenere le elezioni sia sicuro e senza violenze; |
35. |
chiede agli Stati in generale, e agli Stati ACP-UE in particolare, di sostenere e rafforzare l'applicazione e il controllo del protocollo di Nairobi sulle armi leggere e di piccolo calibro, per assicurarsi che tali armi non siano utilizzate per intimidire gli oppositori e gli elettori durante il periodo elettorale; |
36. |
sollecita i paesi ACP e dell'UE a istituire meccanismi che assicurino che tutti gli Stati che escono da conflitti, quali DRC, Ruanda, Sierra Leone, Liberia ecc. siano sostenuti attraverso il dispiegamento di personale di peacekeeping nel periodo preelettorale e in seguito, mentre in quei paesi si compiono le riforme democratiche; |
Partenariato ACP-UE
37. |
chiede all'UE di creare un punto focale da cui coordinare il sostegno alla democratizzazione e l'assistenza/osservazione delle elezioni; sollecita inoltre l'UE a parlare con una sola voce sulle questioni che riguardano la democrazia e le elezioni; |
38. |
raccomanda che tutte e tre le istituzioni UE abbiano ruoli definiti e complementari nell'ambito dell'assistenza/osservazione della democrazia e delle elezioni e che sfruttino al meglio l'efficienza e la capacità dell'UE; |
39. |
riconosce l'importanza della democrazia nella prevenzione di conflitti (violenti) e nel successo di uno sviluppo economico a lungo termine; |
40. |
riconosce il lavoro svolto dalla Commissione europea nel processo di osservazione delle elezioni e sottolinea il ruolo importante svolto dai membri del Parlamento europeo in seno alle delegazioni UE di osservazione delle elezioni; esprime altresì la volontà di continuare la buona cooperazione già instaurata; |
41. |
sottolinea l'importanza di un approccio chiaro e coerente nella politica CE in merito al processo elettorale, con la continuità e l'armonizzazione dell'osservazione elettorale e l'assistenza per garantire il rispetto del ciclo elettorale; |
42. |
chiede agli Stati membri dell'UE e ai paesi ACP di lavorare insieme per rafforzare la cooperazione nel settore dello sviluppo democratico e dei processi elettorali; raccomanda inoltre ulteriori missioni comuni ACP-UE, soprattutto nell'ambito della democratizzazione; |
43. |
sollecita gli Stati UE e ACP a sostenere la collaborazione con altre organizzazioni internazionali, soggetti non statali, ONG, società civile, autorità locali e movimenti di base per migliorare o consolidare il sostegno alla governance democratica; |
44. |
chiede agli Stati di impegnarsi nel rafforzamento delle capacità e nella formazione degli amministratori elettorali e parlamentari (oltre a sostenere e rafforzare i partiti politici); |
45. |
sollecita il rispetto e la garanzia della parità di accesso al voto e ai diritti civili/politici di gruppi svantaggiati ed emarginati quali disabili, minoranze etniche e altre minoranze e sfollati. |
Ruolo della società civile
46. |
raccomanda iniziative di formazione ad alto livello rivolte alla società civile, ai parlamenti nazionali, al parlamento panafricano e al personale dell'amministrazione elettorale, da tenersi con congruo anticipo, su base permanente e non soltanto prima del periodo elettorale; |
47. |
sollecita gli Stati ad appoggiare un approccio sostenibile per migliorare la capacità interna di amministrare i processi elettorali e consolidare la democratizzazione; |
48. |
sollecita gli Stati a osservare i processi elettorali ogni qualvolta esistano le condizioni per lo svolgimento di elezioni democratiche e i paesi interessati lo richiedano, quale mezzo per garantirne il carattere libero ed equo e per promuovere iniziative di assistenza elettorale attraverso una migliore pianificazione e attuazione delle attività; |
49. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio dei ministri ACP-UE, alla Commissione dell'Unione africana, al Parlamento panafricano e ai parlamenti nazionali e regionali, alla Commissione europea, alla Presidenza del Consiglio e all'Unione africana). |
(1) Approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 22 novembre 2007 a Kigali (Ruanda).
(2) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
(3) GU L 287 del 28.10.2005, pag. 4.
(4) GU C 131 E del 5.6.2003, pag. 147.
(5) GU C 343 del 5.12.2001, pag. 270.
RISOLUZIONE (1)
sull'impatto degli investimenti esteri diretti (IED) nei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
— |
riunita a Kigali (Ruanda) dal 19 al 22 novembre 2007, |
— |
visto l'articolo 17, paragrafo 1, del regolamento, |
— |
visti gli obiettivi dell'accordo di partenariato ACP-UE (2) firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 nel settore degli investimenti e del sostegno allo sviluppo del settore privato nonché del commercio, |
— |
viste le relazioni dell'UNCTAD (2005/2006) sugli investimenti mondiali e la propria relazione sullo «sviluppo economico in Africa: Ripensare il ruolo degli investimenti (2006)», |
— |
vista la relazione UNIDO concernente l'indagine sugli investitori esteri in Africa (2005/2006), |
— |
vista la sua dichiarazione di Città del Capo del marzo 2002 sui futuri negoziati di nuovi accordi commerciali, |
— |
vista la dichiarazione ONU (2000) concernente gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) e l'impegno ad eradicare la povertà, |
— |
visti gli impegni della comunità internazionale assunti nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sulle finanze destinate allo sviluppo (Monterrey 2002), in particolare per quanto riguarda la mobilitazione di risorse internazionali e il rafforzamento del flusso netto di risorse finanziarie e della cooperazione tecnica per lo sviluppo, al fine di conseguire tra l'altro gli OSM, |
— |
vista la relazione della commissione per lo sviluppo economico, le finanze e il commercio (ACP-UE 100.126/07/def.), |
A. |
considerando che gli IED svolgono un ruolo importante nel processo di sviluppo dei paesi destinatari, fornendo in particolare sia il capitale che la tecnologia e quindi apportando competenze, capacità e accesso al mercato, che contribuisce ad una migliore efficienza nell'utilizzo delle risorse e ad una maggiore produttività, |
B. |
considerando che il flusso dei capitali privati verso i paesi in via di sviluppo è andato aumentando negli ultimi anni e riveste crescente importanza in quanto fonte di finanziamento comparabile all'aiuto ufficiale allo sviluppo (AUS), |
C. |
ritenendo che gli IED possano svolgere un ruolo importante nella trasformazione delle economie africane, ma che il loro impatto dipenda dalla qualità e non dalla quantità, e sottolineando che nelle relazioni UE-Africa la sfida da affrontare sta nel pensare criticamente al modo in cui attrarre e regolare il tipo di IED capaci di sostenere una crescita equa, creando occupazione e favorendo e migliorando l'industria locale, |
D. |
ritenendo che gli IED possano svolgere un ruolo importante nella trasformazione delle economie africane, ma che il loro impatto dipenda dalla qualità e non dalla quantità, e sottolineando che nelle relazioni UE-Africa la sfida da affrontare sta nel pensare criticamente al modo in cui attrarre e regolare il tipo di IED capaci di sostenere una crescita equa, creando occupazione e favorendo e migliorando l'industria locale, |
E. |
consapevole degli ostacoli ai flussi IED che sono molto diversi fra regioni ACP e all'interno di queste ultime fra cui, tra l'altro, questioni fondamentali di governance, l'assetto giuridico e il clima societario, la forza delle istituzioni, il livello d'intermediazione finanziaria e fattori di localizzazione come i trasporti e le infrastrutture, l'istruzione, la disponibilità di manodopera qualificata e la sanità, |
F. |
considerando che gran parte delle economie ACP ha varato una normativa che offre un'ampia gamma di garanzie e di opportunità per gli investitori esteri fra le quali una riduzione delle limitazioni alla proprietà di terreni e di immobili e delle restrizioni valutarie, garantendo quindi agli investitori esteri il diritto a rimpatriare capitali ed utili, |
G. |
considerando che varie economie ACP applicano una normativa che consente agli investitori esteri di partecipare ai programmi di privatizzazione e offrono generosi incentivi fiscali, |
H. |
considerando che i paesi ACP hanno concluso 210 trattati bilaterali per gli investimenti con Stati membri UE e sempre più spesso anche con altri paesi in via di sviluppo, |
I. |
considerando che la disponibilità di ulteriori risorse finanziarie, fra cui maggiori afflussi di IED e opportunità commerciali, riveste notevole importanza per la stabilità economica e sociale nonché per lo sviluppo sostenibile dei paesi ACP. |
Importanza degli IED
1. |
ritiene che, a fronte delle inadeguate risorse per finanziare lo sviluppo a lungo termine e della sempre maggior difficoltà di conseguire gli OSM entro il 2015, la ricerca di IED ha assunto un posto di primo piano nelle strategie di ripresa economica; |
2. |
sottolinea l'esigenza di sostenere i paesi ACP nell'attrarre maggiori flussi di investimenti esteri diretti e il trasferimento di idonee tecnologie, al fine di rafforzarne lo sviluppo e la competitività; |
3. |
ritiene che le politiche volte ad attrarre gli IED debbano essere riesaminate tenendo seriamente conto del punto di vista del rapporto costi/benefici, in cui devono rientrare anche il degrado ambientale, i problemi sociali e il contributo agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'economia nazionale. |
Ambiente societario
4. |
ribadisce la primaria responsabilità dei paesi ACP per il loro sviluppo e la cruciale importanza della proprietà nazionale dello sforzo di sviluppo, compresi una stabilità macro-economica e un ambiente commerciale sostenuti; |
5. |
sottolinea l'importanza critica di fattori di localizzazione come le infrastrutture economiche e sociale, l'ambiente commerciale, le locali condizioni di mercato, la disponibilità di risorse, iniziative pro-attive per la promozione degli investimenti nonché la disponibilità di risorse per influenzare le decisioni ad investire in un determinato paese; |
6. |
si compiace della più recente attenzione prestata al rafforzamento della governance e della trasparenza, affinché i vantaggi raggiungano i poveri; |
7. |
sottolinea che vari paesi ACP richiedono ancora una grande spinta negli investimenti pubblici per superare gli elevati costi di trasporto della regione, mercati generalmente di piccoli dimensioni, un'agricoltura scarsamente redditizia, condizioni agro-climatiche avverse, un elevato onere connesso alle malattie e una lenta diffusione delle tecnologie dall'estero. |
Promuovere gli IED europei
8. |
riconosce che i motori del paese destinatario — i fattori di attrazione — e la cooperazione regionale possono apportare una maggiore stabilità finanziaria, un migliore coordinamento strategico, una migliore pianificazione delle infrastrutture e un modello più dinamico di sviluppo industriale che possono contribuire a un clima più favorevole per gli investimenti per le aziende ad un tempo nazionali ed estere; |
9. |
invita i paesi ACP ad approfondire progressivamente la loro iniziativa d'integrazione regionale e la divisione del lavoro; |
10. |
sottolinea inoltre l'importanza critica dei motori del paese di origine — i fattori di spinta — che comprendono tra l'altro le condizioni di mercato e commerciali, le condizioni economiche e le politiche governative nazionali; |
11. |
esorta gli Stati membri dell'UE e la Commissione europea a mantenere un elevato standard di monitoraggio e revisione contabile delle aziende transnazionali europee, soprattutto in settori sensibili, ritenendoli responsabili per più elevati standard di responsabilità societaria, condividendo le informazioni raccolte presso i responsabili decisionali del paese destinatario e predisponendo misure disciplinari e regimi di compensazione qualora vi siano prove palesi di danni all'economia del paese destinatario; |
12. |
invita gli Stati membri dell'UE a adottare un quadro collettivo per la commercializzazione delle opportunità d'investimento nei paesi ACP, oltre a incoraggiare l'ampliamento dei trattati bilaterali per gli investimenti (TBI) al di là dell'attuale concentrazione sulla Germania, il Regno Unito, il Belgio, la Francia e i Paesi Bassi; |
13. |
esorta inoltre gli Stati membri dell'UE a adottare in via d'urgenza un quadro collettivo di misure innovative per la promozione degli investimenti che comprenda, tra l'altro, la forniture di tangibili incentivi finanziari e di altro tipo alle proprie imprese ed istituzioni a trasferire tecnologie verso i paesi ACP e la messa a disposizione di crediti d'imposta alle aziende che investono nei paesi ACP; |
14. |
sottolinea la necessità di analizzare le connessioni fra IED e investimenti locali e l'esigenza di una discussione strutturata sui modi per promuovere i legami tra imprese transnazionali e aziende locali, ivi compresa la necessità di promuovere il dialogo pubblico/privato, per eliminare le principali barriere agli investimenti; |
15. |
è preoccupato per la scarsità d'informazioni sulle conseguenze che può avere, a livello nazionale e regionale, l'inclusione di disposizioni sugli investimenti negli accordi di partenariato economico (APE); |
16. |
invita la Commissione europea a comunicare all'APP una volta all'anno la quota di IED provenienti dall'Europa, rispetto agli IED provenienti da altre parti del mondo. |
Utilizzo degli strumenti dell'Accordo di Cotonou per promuovere gli IED
17. |
esorta la Banca europea per gli investimenti a rafforzare e migliorare le prestazioni del Fondo investimenti, onde rendere tale strumento una valida risorsa per il settore privato dei paesi ACP; |
18. |
esorta inoltre le parti dell'APC a conferire al Fondo investimenti un mandato per la promozione di investimenti, soprattutto facendone uno strumento per la promozione di joint-venture a fianco dell'attuale mandato; |
19. |
esorta la Commissione europea e le parti dell'APC a stabilire, nell'ambito del 10o FSE, un Fondo/un'agenzia a garanzia degli investimenti ACP con un idoneo finanziamento, come previsto all'articolo 77, paragrafo 4 dell'Accordo di partenariato di Cotonou; |
20. |
sottolinea l'urgente esigenza di ridefinire il ruolo e il mandato delle istituzioni paritetiche ACP-UE — il Centro per lo sviluppo delle imprese e il Centro tecnico per l'agricoltura e la cooperazione rurale — allo scopo di affidare loro mandati mirati per la promozione degli investimenti con un commensurato finanziamento integrativo; |
21. |
esorta la Commissione europea e gli Stati membri dell'UE a rafforzare il livello del sostegno tecnico e finanziario alle Agenzie di promozione degli investimenti nazionali e regionali ACP, anche conferendo loro un esplicito mandato «per gli investimenti dall'esterno»; |
22. |
sottolinea l'esigenza di affrontare, soprattutto nel quadro della cooperazione ACP-UE, i deficit strutturali cui sono esposti i paesi ACP nell'attrarre e mantenere i flussi IED; esorta tutte le parti dell'APC a porre una attenzione particolare sulla mobilitazione di risorse a favore dello sviluppo delle infrastrutture, degli investimenti sociali ed economici e del buon governo; |
23. |
sottolinea inoltre l'esigenza di garantire che il previsto aumento dei flussi di IED verso gli Stati ACP, soprattutto in termini di risorse naturali, crei un equilibrato impatto sullo sviluppo attraverso idonee politiche ed istituzioni; esorta i paesi ACP ad assolvere ai loro impegni di sviluppo al riguardo e la comunità internazionale a sostenere questo processo; |
24. |
incarica il suoi Copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio dei ministri ACP-UE, alla Commissione europea, alla Banca mondiale, alla Banca europea per gli investimenti e alla Banca africana di sviluppo. |
(1) Adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 22 novembre 2007 a Kigali (Ruanda)
RISOLUZIONE (1)
sull'accesso all'assistenza medico-sanitaria e ai farmaci, con particolare attenzione per le malattie trascurate
L'Assemblea parlamentare paritetica,
— |
riunita a Kigali (Ruanda) dal 19 al 22 novembre 2007, |
— |
visto l'articolo 17, paragrafo 1, del regolamento, |
— |
visti gli articoli 177, 178, 179, 180, 181 e 181 bis del trattato che istituisce la Comunità europea, |
— |
visti gli obiettivi comuni dell'Unione europea (UE) definiti nel «Consenso europeo sullo sviluppo» (2), |
— |
visto l'Accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 («Accordo di Cotonou») (3) e modificato a Lussemburgo il 25 giugno 2005 (4), |
— |
vista la comunicazione della Commissione intitolata «Accelerare i progressi verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio — Il contributo dell'Unione europea» (5), |
— |
visto il ruolo crescente dei partenariati pubblico-privato nella fornitura di beni pubblici globali, come definito nella comunicazione della Commissione intitolata «Salute e riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo» (6), |
— |
vista la comunicazione della Commissione intitolata «Strategia di azione comunitaria riguardante la penuria di risorse umane nel settore della sanità nei paesi in via di sviluppo» (7), |
— |
vista la relazione 2006 dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sulla situazione sanitaria nel mondo intitolata «Lavorare insieme per la salute» (8), |
— |
vista la risoluzione della 59a Assemblea mondiale della sanità (AMS), del 27 maggio 2006, sul tema «Sanità pubblica, innovazione, ricerca sanitaria essenziale e diritti di proprietà intellettuale: verso una strategia e un piano d'azione globali» (9), |
— |
visto il Partenariato tra l'Unione europea e i paesi in via di sviluppo nel campo delle prove cliniche (EDCTP), |
— |
visto il Settimo programma quadro della Comunità europea per le attività di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013) (10), approvato il 18 dicembre 2006, |
— |
vista la sua risoluzione, del 19 febbraio 2004, sulle malattie legate alla povertà e la salute riproduttiva nei paesi ACP nel contesto del nuovo FES (ACP-UE 3640/04/def.) (11), |
— |
vista la sua risoluzione del 25 novembre 2004 sugli aiuti alimentari e la sicurezza alimentare (ACP-UE 3692/04/def.) (12), |
— |
vista la risoluzione del Parlamento europeo dell'8 settembre 2005 sulle malattie principali e trascurate nei paesi in via di sviluppo (13), |
— |
vista la relazione della commissione per gli affari sociali e l'ambiente (ACP-UE/100.083/07/def.), |
A. |
considerando che la salute costituisce un diritto fondamentale, una condizione preliminare per lo sviluppo e la prosperità economica e che pertanto l'accesso ai servizi medico-sanitari e ai farmaci dovrebbe essere al centro delle politiche di sviluppo, |
B. |
considerando che l'accesso all'assistenza medico-sanitaria rappresenta una questione di sicurezza e di diritti umani a livello globale, dal momento che la comparsa e la recrudescenza di malattie trasmissibili possono provocare povertà, disabilità, morbilità e instabilità su vasta scala e diffondersi rapidamente in tutto il mondo, |
C. |
considerando che, per quanto concerne il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio entro la data stabilita del 2015, i progressi compiuti sono inadeguati, il che mette in evidenza la necessità di un maggiore impegno in tal senso, |
D. |
considerando che ogni giorno muoiono 27 000 persone a causa dell'impossibilità di accedere a farmaci essenziali, |
E. |
considerando che il 25 % dei 10 milioni di bambini muore ogni anno a causa di malattie che possono essere prevenute grazie ai vaccini, |
F. |
considerando che ogni anno oltre 28 milioni di bambini non sono immunizzati nel primo anno di vita, |
G. |
considerando che, oltre all'onere rappresentato dalle tre principali malattie mortali che sono l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi (TB), esiste una lunga serie di altre malattie che complessivamente interessano un numero di persone stimato intorno al miliardo, ovvero un sesto della popolazione mondiale, |
H. |
considerando che queste malattie trascurate comprendono la tripanosomiasi africana (malattia del sonno), l'ulcera di Buruli, il morbo di Chagas, la dengue, gli elminti gastrointestinali, la diarrea infantile, la leishmaniosi (kala azar), la lebbra, la filariasi linfatica (elefantiasi), l'oncocerchiasi (cecità fluviale), la schistosomiasi (febbre della lumaca), il tracoma, nonché il diabete, le malattie mentali e l'epilessia, |
I. |
considerando che a causa delle limitazioni delle terapie esistenti, le malattie trascurate generano un pesante fardello di disabilità e povertà, ma ricevono finanziamenti comparativamente scarsi per la ricerca, anche nell'Unione europea, |
J. |
considerando che l'attività di ricerca volta allo sviluppo di farmaci è principalmente rivolta ai medicinali che si vendono nei paesi sviluppati e destinati a curare malattie che colpiscono il mondo sviluppato, |
K. |
considerando che occorrono una ricerca e uno sviluppo maggiormente «traslazionali», grazie ai quali la conoscenza scientifica e la ricerca di base si traducano in prove cliniche e determinino la registrazione di nuovi prodotti, |
L. |
considerando che la coinfezione TB/HIV rappresenta un grave pericolo — eppure soltanto lo 0,5 % dei pazienti affetti da HIV sono sottoposti al test per diagnosticare la tubercolosi, e soltanto il 7 % dei pazienti affetti da tubercolosi sono sottoposti al test HIV, il che dimostra la necessità di maggiori aiuti finanziari e maggiori risorse nonché di una maggiore collaborazione tra programmi e servizi specializzati in malattie specifiche, |
M. |
considerando che la tubercolosi multifarmacoresistente (MDR-TB) è molto difficile da diagnosticare e da curare, |
N. |
considerando che i farmaci contraffatti rappresentano il 6-10 % del mercato mondiale e che secondo le stime il 25 % dei farmaci utilizzati in Africa sarebbero contraffatti, |
O. |
considerando che la prevenzione costituisce il modo più efficace per combattere le malattie sessualmente trasmissibili e che l'accesso all'informazione sulla pianificazione familiare nonché sulla salute materna e riproduttiva e ai relativi servizi svolge un ruolo importante ai fini della riduzione della povertà e della lotta contro l'HIV/AIDS, e viceversa, |
P. |
considerando che secondo le stime a livello mondiale esiste un deficit di 4,3 milioni di professionisti medico-sanitari, compreso, in particolare, un deficit di 2,4 milioni di medici, infermieri e ostetrici in 57 paesi tra i più poveri del mondo — problema che risulta ancora più grave nelle zone rurali, |
Q. |
considerando che donne e ragazze hanno accesso all'istruzione e che esiste una percentuale più elevata di donne che lavorano nel settore sanitario, il che incoraggia altre donne a usufruire dei servizi sanitari, |
R. |
considerando che spesso l'aiuto è troppo a breve termine e troppo imprevedibile per finanziare le spese ricorrenti a lungo termine del settore sanitario, può essere complesso a causa del gran numero di organizzazioni internazionali coinvolte, e non sempre è conforme alle priorità dei governi e alle loro azioni in materia di sviluppo di capacità, |
S. |
considerando che le politiche condotte dall'FMI e dalla Banca mondiale comportano notevoli ostacoli per i paesi poveri imponendo norme eccessivamente rigide in materia di spesa pubblica, che sono incompatibili con il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio in materia di salute, acqua e igiene. |
Priorità alla sanità
1. |
esorta i paesi ACP a destinare il 15 % della spesa pubblica annua alla sanità («Dichiarazione di Abuja» (14)) ed esorta l'Unione europea a raggiungere l'obiettivo, stabilito dal Parlamento europeo, consistente nell'assegnare alla sanità e all'istruzione il 20 % degli impegni di assistenza finanziaria; |
2. |
sottolinea che gli Stati membri devono mantenere la promessa di destinare lo 0,7 % del reddito nazionale a titolo dell'aiuto esterno e garantire che tale aiuto sia coordinato, prevedibile e a lungo termine; |
3. |
invita l'UE, l'FMI e la Banca mondiale ad astenersi dall'imporre norme eccessivamente rigide in materia di spesa pubblica e dal promuovere riforme inappropriate del mercato dei servizi pubblici tramite condizioni per la concessione di aiuti, consulenza tecnica e accordi commerciali; |
4. |
è convinto che la sanità debba godere di una posizione molto più importante nei Documenti strategici per paese (in vista del 10o Fondo europeo di sviluppo), nei Documenti strategici per la riduzione della povertà e nei Quadri di spesa a medio termine, in particolare nell'ambito dei loro rispettivi bilanci, e che tali documenti e quadri dovrebbero garantire che l'analisi su cui si basano contribuisca a stabilire le priorità dell'azione nel settore sanitario; |
5. |
rileva l'importanza della leadership e della responsabilità politica a livello nazionale ed invita i governi degli Stati ACP e la Commissione a garantire che la società civile e le comunità interessate ed emarginate siano associate alla formulazione e all'attuazione delle politiche; |
6. |
sostiene che gli impegni di aiuto dovrebbero riflettere la situazione e i risultati globali in materia di sanità dei vari paesi beneficiari, al di là dell'HIV/AIDS, della tubercolosi e della malaria; |
7. |
appoggia la raccomandazione, formulata nella relazione 2006 sulla situazione sanitaria nel mondo, di destinare al potenziamento dei sistemi sanitari il 50 % dell'assistenza internazionale per lo sviluppo destinata alla salute, e l'altra metà di tale finanziamento al potenziamento delle risorse umane; |
8. |
riconosce la necessità di rafforzare i sistemi sanitari nei paesi ACP prevedendo, segnatamente, di migliorare l'accesso ai medicinali essenziali e generici, di ridurre la burocrazia tramite una gestione razionalizzata, di migliorare il rapporto costi/efficacia, di aumentare l'efficienza riorganizzando i servizi e decentrando i sistemi sanitari, e di assegnare le risorse in modo da rispondere meglio alle esigenze della popolazione; |
9. |
sostiene tutti gli interventi destinati a migliorare l'accesso ai farmaci essenziali, soprattutto per le comunità povere e vulnerabili dei paesi ACP; |
10. |
incoraggia la creazione e il consolidamento di quadri regolamentari nazionali in campo sanitario e di sistemi assicurativi di qualità per razionalizzare la pianificazione e la supervisione delle attività dei fornitori pubblici e privati di servizi sanitari e medicinali; |
11. |
rileva il ruolo positivo che i partenariati pubblico/privato, i partenariati per lo sviluppo pubblico e i partenariati Nord/Sud possono svolgere ai fini del rafforzamento del settore sanitario, in particolare nei paesi sottosviluppati e in quelli in via di sviluppo. |
Prevenzione
12. |
rileva che la prevenzione delle malattie dovrebbe trovarsi al centro delle politiche governative, grazie a campagne di vaccinazione, alla sicurezza alimentare (nutrizione) e all'approvvigionamento di acqua potabile pulita e di buoni impianti igienico-sanitari, nonché mediante programmi di controllo del tabagismo e campagne educative in materia di igiene, sessualità sicura, promozione di stili di vita sani e altri aspetti sanitari; |
13. |
rileva che l'informazione e i vaccini rappresentano il modo più efficace rispetto ai costi per impedire e controllare le malattie infettive e che esiste un margine significativo per una copertura più vasta dei vaccini esistenti, per l'introduzione di vaccini nuovi e sottoutilizzati e per lo sviluppo di vaccini di qualità superiore adatti ai paesi in via di sviluppo; |
14. |
sollecita l'adozione di misure preventive, in particolare la distribuzione su vasta scala di reti antimalaria durevoli trattate con insetticidi, l'eliminazione dei bacini di acqua stagnante, una formazione che consenta di riconoscere i sintomi, la realizzazione di test TB sui pazienti affetti da HIV e viceversa, nonché l'attuazione di programmi in materia di salute sessuale e riproduttiva e di HIV/AIDS che prevedano le relative forniture; |
15. |
incoraggia le ditte farmaceutiche impegnate in azioni volte ad ampliare l'accesso a farmaci essenziali e a basso costo nei paesi ACP, concentrandosi in particolare sulle malattie trascurate. |
Capacità e infrastruttura
16. |
ritiene che l'infrastruttura e le catene logistiche nel settore sanitario siano l'elemento fondamentale per migliorare i risultati dell'assistenza medico-sanitaria, tra cui il personale, le cliniche e gli ospedali, e i canali di approvvigionamento e distribuzione di farmaci e vaccini; |
17. |
invita a compiere ulteriori sforzi per ripristinare, sviluppare e potenziare i sistemi sanitari, aumentando i bilanci annuali e grazie all'assistenza dell'UE, al fine di migliorare l'accesso a servizi di qualità, alla diagnostica, ai vaccini e ai farmaci, in particolare per i poveri e le categorie a rischio; |
18. |
accoglie con favore gli sforzi compiuti da partenariati globali per la sanità, come l'Alleanza globale per le vaccinazioni e l'immunizzazione (GAVI) e il Fondo globale per lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria (GFATM) per sostenere il rafforzamento dei sistemi sanitari nei paesi in via di sviluppo; |
19. |
sollecita l'adozione di iniziative volte ad offrire un accesso locale accelerato a servizi diagnostici adeguati, a medicinali sicuri, accessibili e in numero sufficiente nonché a metodi sicuri per la raccolta di sangue e a forniture di sangue sicure, che prevedano la relativa formazione, assistenza tecnica e infrastruttura, anche nelle zone rurali; e sottolinea l'importanza di garantire che tutti i programmi di immunizzazione vietino il riutilizzo delle forniture mediche; |
20. |
osserva che la raccolta di dati affidabili e il monitoraggio dei parametri sanitari fondamentali consentono lo sviluppo di politiche basate su fatti provati, che possono risultare più efficaci; |
21. |
appoggia l'opera del Programma di prequalifica dell'OMS per valutare e fornire nuovi farmaci essenziali nonché rafforzare lo sviluppo di capacità; |
22. |
si compiace della comunicazione della Commissione intitolata «Strategia d'azione comunitaria in merito alla carenza di risorse umane per la sanità nei paesi in via di sviluppo» e auspica un rafforzamento delle misure in tale campo; ricorda la necessità di offrire migliori condizioni di lavoro e migliori opportunità di formazione e di carriera per il personale medico nonché incentivi per trattenerlo sul posto, accordi di gemellaggio e programmi di scambio; |
23. |
sollecita i governi dei paesi ACP a rendere la società più equa, soprattutto per quanto riguarda le donne e le ragazze, cercando di conseguire la parità di genere in ordine tanto al livello di istruzione quanto alla situazione professionale, nonché a rafforzare lo status sociale e l'autonomia delle donne; |
24. |
incoraggia l'Unione europea ad elaborare e applicare un codice di condotta comunitario per l'assunzione etica di lavoratori del settore medico-sanitario e ad appoggiare l'adozione di un codice mondiale, al fine di evitare la «fuga di cervelli» dai paesi in via di sviluppo verso i paesi sviluppati; è convinto che l'assistenza comunitaria e internazionale debba garantire un finanziamento a lungo termine delle risorse umane a titolo di investimento nel sistema sanitario; |
25. |
ritiene che gli investimenti nei settori dell'approvvigionamento idrico, degli impianti igienico-sanitari e delle infrastrutture, così come la sensibilizzazione in merito al rapporto tra sanità, acqua pulita, impianti sanitari e igiene, siano fondamentali ai fini della lotta contro le malattie trasmissibili per via idrica e dell'efficacia dei sistemi di assistenza sanitaria. |
Ricerca e sviluppo
26. |
si compiace dell'adozione, da parte dell'Assemblea mondiale della sanità, della risoluzione sulla sanità pubblica, l'innovazione, la ricerca sanitaria essenziale e i diritti di proprietà intellettuale, che spiana la strada verso la definizione delle esigenze e delle priorità dei paesi in via di sviluppo in materia di ricerca in campo sanitario; |
27. |
si compiace dell'inserimento delle malattie trascurate e dell'accento posto sulla ricerca traslazionale nell'ambito del Settimo programma quadro di ricerca dell'UE; chiede alla Commissione di sostenere gli istituti desiderosi di cooperare con le iniziative sanitarie pubbliche in tali settori e di garantire che i nuovi farmaci risultanti dalla ricerca finanziata con fondi pubblici non saranno brevettati bensì resteranno accessibili a tutti; |
28. |
rileva che tale maggiore impegno politico a livello comunitario e internazionale deve ora essere accompagnato da un sostegno finanziario a lungo termine e da una maggiore cooperazione tra paesi partner, università e industria per ottenere risultati nello sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e di farmaci sicuri ed efficaci; |
29. |
riconosce il ruolo svolto dall'EDCTP nell'organizzare prove cliniche per nuovi farmaci e vaccini adeguati alle condizioni cliniche, etiche e sociali e locali dei paesi afflitti da malattie endemiche, e chiede che le attività dell'EDCTP siano estese in modo da contemplare altre malattie trascurate ed altre fasi di sviluppo clinico (fase I e IV); |
30. |
chiede che i medicinali siano sottoposti a prove cliniche specifiche in base al genere; sottolinea la necessità di sensibilizzare maggiormente i ricercatori del settore medico in ordine ai diversi stili e condizioni di vita di uomini e donne, in modo da tenerne conto nell'elaborazione di nuovi farmaci e vaccini; |
31. |
sollecita il potenziamento delle capacità locali in materia di ricerca, prove cliniche e produzione, segnatamente lo sviluppo, nelle regioni colpite, di laboratori regionali e nazionali che producono farmaci generici, e l'attuazione di progetti integrati, a partire dall'individuazione di nuove malattie fino alla concezione/fabbricazione di nuovi farmaci e chiede che la ricerca comprenda anche una ricerca sui sistemi operativi e sanitari che miri ad una realizzazione più efficace degli interventi e tenga conto degli aspetti culturali per quanto riguarda la prescrizione, l'uso, l'accesso, il prezzo accessibile e la distribuzione dei farmaci; |
32. |
sollecita la promozione di una serie di misure volte a migliorare l'accesso e il prezzo accessibile dei farmaci, segnatamente attraverso prezzi differenziati, donazioni e sconti, premi all'innovazione, crediti d'imposta, incentivi, impegni anticipati di acquisto e impegni anticipati di mercato per i vaccini (in base ai quali i donatori si impegnano specificamente a sovvenzionare l'acquisto di vaccini che soddisfano norme prestabilite); chiede altresì il trasferimento di tecnologie e know-how di fabbricazione ai paesi afflitti da malattie endemiche; |
33. |
accoglie con favore approcci innovativi quali gli «Advance Market Commitments» per accelerare lo sviluppo e il potenziamento della produzione di farmaci e vaccini per i paesi in via di sviluppo; |
34. |
ritiene che l'esame e la registrazione dei farmaci dovrebbero tener conto delle priorità dei paesi vittime di malattie endemiche, tramite procedure specifiche destinate a una migliore valutazione del rapporto rischi/benefici dei farmaci destinati a curare le malattie trascurate; |
35. |
è convinto che i Partenariati pubblico-privato per lo sviluppo (PPPs) offrano un modello positivo per l'istituzione di una collaborazione tra le società farmaceutiche e la ricerca pubblica al fine di elaborare terapie innovative e potenziare lo sviluppo di capacità; |
36. |
ricorda che i paesi in via di sviluppo hanno il diritto di ricorrere alle forme di flessibilità loro concesse dall'Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPS), in particolare nei settori non lucrativi non applicabili al mercato OCSE, mantenendo degli incentivi attraverso la tutela della proprietà intellettuale nonché affrontando le questioni di regolamentazione concernenti la registrazione e la commercializzazione dei farmaci; tali diritti possono risultare utili nell'ambito di eventuali controversie con l'industria farmaceutica relative al rilascio di licenze per nuovi farmaci e ai diritti di proprietà intellettuale, quando esistono questioni di interesse pubblico superiore in campo sanitario; |
37. |
rileva il recente esempio del Brasile, che ha sfruttato tutte le possibilità offerte dall'Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPS) in ordine alla concessione obbligatoria di licenze per farmaci e ad altri aspetti dei diritti di proprietà intellettuale; |
38. |
è profondamente preoccupato per il fatto che taluni governi di Stati ACP impongono tariffe, dazi all'importazione e tasse sugli ingredienti farmaceutici attivi, sui prodotti farmaceutici finiti e sui vaccini, che pertanto rendono i farmaci inaccessibili alle comunità povere; esorta la Commissione ad indagare sulla materia e ad incoraggiare i governi ad abolire tali imposte; |
39. |
rileva l'importanza di conformarsi alle prescrizioni farmacologiche, al fine di limitare la resistenza, e di ricercare, ove possibile, dosaggi combinati e fissi e regimi farmacologici più brevi; |
40. |
esorta i paesi ACP e l'Unione europea a potenziare le azioni contro i farmaci contraffatti sostenendo un controllo di qualità efficace dei prodotti e dei materiali medici, rafforzando la cooperazione doganale e di polizia, e promuovendo una convenzione internazionale volta a criminalizzare la produzione e la vendita di farmaci contraffatti; |
41. |
esorta i paesi ACP ad impegnarsi e ad accelerare l'introduzione della Terapia combinata a base di derivati dell'artemisina (ACT), riconosciuta come il trattamento più efficace per combattere la malaria; invita i donatori a finanziarie i farmaci ACT e a sostenerne l'acquisto, la prequalifica e la fabbricazione; |
42. |
sottolinea l'interesse comune che i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo hanno, ad esempio, a stroncare la resistenza agli antibiotici e a scoprire antivirali e vaccini migliori contro l'influenza; fa presente che la ricerca sulle malattie trascurate può avere conseguenze secondarie positive per la comprensione di altre malattie: ad esempio, la ricerca sui vaccini e sul sistema immunitario può migliorare le conoscenze sulle allergie che colpiscono un numero sempre maggiore di persone in Europa; |
43. |
esorta ad attuare il Piano globale per la lotta alla tubercolosi ed è convinto che sia urgentemente necessario introdurre nuovi e rapidi test diagnostici per la tubercolosi, compresa la MDR-TB, adatti a scenari con risorse limitate, nonché garantire che tutti i farmaci per combattere la TB in corso di sviluppo siano sperimentati nel quadro di prove su pazienti affetti da TB-MDR; |
44. |
è convinto che la piaga dell'HIV/AIDS si possa affrontare garantendo l'accesso universale ai servizi di prevenzione, cura e assistenza, e in particolare l'accesso agli antivirali e alla consulenza e all'analisi volontaria, nonché grazie al potenziamento delle azioni volte a sviluppare microbicidi e vaccini; |
45. |
esorta la comunità internazionale di donatori a sostenere l'OMS e la sua Strategia di chemioterapia preventiva, aumentando l'accesso a forniture adeguate e affidabili di farmaci antielmintici di alta qualità (albendazolo, ivermectin, praziquantel) per prevenire e trattare le infezioni da parassiti, nonché ad istituire una struttura di approvvigionamento mondiale; |
46. |
chiede ai paesi ACP e all'Unione europea di impegnarsi a rafforzare l'assistenza per le persone affette da malattie mentali e da disordini o lesioni neurologiche, migliorando l'assistenza sanitaria di base e la riabilitazione sociosanitaria nonché, al contempo, intensificando la sensibilizzazione del pubblico e dei professionisti del settore e combattendo la stigmatizzazione e la discriminazione; |
47. |
è convinto che servizi in grado di diagnosticare, gestire e trattare condizioni quali il diabete salverebbero molte vite e ridurrebbero le disabilità; in particolare, occorrerebbe estendere l'accesso all'insulina e ai farmaci nonché istituire reti di specialisti e per la formazione di specialisti; |
48. |
esorta i governi dei paesi ACP e la Commissione a sostenere programmi per la prevenzione e la cura della fistola ostetrica, comprendenti in particolare l'applicazione di leggi sull'età legale per il matrimonio, la promozione dell'accesso universale all'assistenza ostetrica e all'educazione in materia di salute riproduttiva, nonché il reinserimento sociale delle ragazze e delle donne dopo il trattamento; |
49. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE, all'Organizzazione mondiale della sanità, alla Commissione, all'Unione Africana, alla Banca mondiale e all'FMI. |
(1) Approvata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 22 novembre 2007 a Kigali (Ruanda).
(2) Consenso europeo sullo sviluppo, Parte I, Sezione 1, GU C 46 del 24.2.2006.
(3) GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.
(4) GU L 287 del 28.10.2005, pag. 4.
(5) COM(2005) 132.
(6) COM(2002) 129, pag. 12.
(7) COM(2005) 642.
(8) http://www.who.int/whr/2006/whr06_en.pdf
(9) Risoluzione WHA 59.24 del 27 maggio 2006.
(11) GU C 120 del 30.4.2004, pag. 29.
(12) GU C 80 dell'1.4.2005, pag. 23.
(13) GU C 192 E del 17.8.2006, pag. 350.
(14) Dichiarazione di Abuja su HIV/AIDS, tubercolosi e altre malattie infettive correlate, approvata il 27 aprile 2001.
RISOLUZIONE (1)
sulle catastrofi naturali negli Stati ACP: finanziamenti UE destinati alla preparazione (fondi FES) e all'aiuto (fondi ECHO)
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
— |
riunitasi a Kigali (Ruanda), dal 19 al 22 novembre 2007, |
— |
visto l'articolo 17, paragrafo 2, del suo regolamento, |
— |
visto l'Accordo di Cotonou e, in particolare, gli articoli 30 (cooperazione regionale) e 32 (ambiente e risorse naturali), |
— |
vista l'iniziativa per l'ambiente del nuovo partenariato per lo sviluppo dell'Africa (NEPAD), |
— |
vista la decisione sui cambiamenti climatici e lo sviluppo e la decisione sulla realizzazione dell'iniziativa «Green Wall for the Sahara», adottata dall'Assemblea dell'Unione africana nella sessione del 29-30 gennaio 2007, |
— |
vista la decisione n. 3 della 79a sessione del Consiglio dei ministri ACP, svoltasi a Gaborone (Botswana) il 4 e 5 maggio 2004, che ha ribadito la necessità di integrare le politiche in materia di desertificazione e i problemi connessi ai terreni aridi per far fronte a questioni fondamentali di gestione sostenibile quali la siccità, la deforestazione e le risorse idriche, |
— |
vista la decisione n. 3/LXXIX/04 del quarto vertice dei capi di Stato e di governo ACP, tenutosi a Maputo (Mozambico) il 23 e 24 giugno 2004, che ha sottolineato l'estrema vulnerabilità di molti Stati, regioni e popolazioni ACP alle calamità naturali e ai problemi ambientali connessi, esortando a impegnarsi per sostenere iniziative proattive volte a combattere detti problemi, |
— |
viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo dell'8-9 marzo 2007, che hanno sottolineato l'importanza di raggiungere l'obiettivo strategico di contenere l'aumento della temperatura media mondiale entro 2 °C al di sopra dei livelli preindustriali, |
— |
visto l'accordo concluso tra UE, Canada e Giappone durante la riunione del G8 tenutasi a Heiligendamm nel giugno 2007, che prevede di ridurre almeno della metà il livello di emissioni globali di CO2 entro il 2050, |
— |
viste le relazioni del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), al quale è stato assegnato il Premio Nobel 2007 per la pace e, in particolare, la quarta relazione di valutazione del gruppo di lavoro II dell'IPCC intitolata «Impatti, adattamento e vulnerabilità», |
— |
vista la relazione di valutazione degli ecosistemi per il millennio del 2005, che ha analizzato l'utilizzo e il degrado di molte delle risorse naturali del pianeta, |
— |
vista la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e il suo protocollo di Kyoto, |
— |
vista l'Agenda 21, la dichiarazione di Rio su ambiente e sviluppo e la dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste, adottate da oltre 178 governi in occasione della conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo (UNCED), tenutasi a Rio de Janeiro (Brasile) dal 3 al 14 giugno 1992, i cui principi sono stati ribaditi con decisione nel corso del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile (WSSD) tenutosi a Johannesburg (Sudafrica) dal 26 agosto al 4 settembre 2002, |
— |
vista la convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione, adottata a Parigi il 17 giugno 1994 ed entrata in vigore il 26 dicembre 1996, |
— |
vista la relazione conclusiva della conferenza mondiale sulla riduzione dei rischi di catastrofi (RRC) del 18-22 gennaio 2005 e, in particolare, il quadro d'azione 2005-2015 di Hyogo: «Costruire la capacità di ripresa di nazioni e comunità a fronte di disastri naturali», |
— |
vista la risoluzione 57/256 dell'Assemblea generale dell'ONU del 20 dicembre 2002 sul riesame della strategia di Yokohama e del Piano d'Azione per un mondo più sicuro: direttiva per la prevenzione delle catastrofi naturali, la preparazione alle stesse e la mitigazione dei loro effetti, e la conferenza internazionale ONU «Barbados +10» sui piccoli Stati insulari in via di sviluppo, svoltasi a Mauritius nel gennaio 2005, |
— |
viste le proprie precedenti risoluzioni adottate il 1o aprile 1999 a Strasburgo sui cambiamenti climatici e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo nel contesto della cooperazione ACP-UE (2), il 19 febbraio 2004 ad Addis Abeba sui danni causati dai cicloni nel Pacifico, nell'Oceano Indiano e nei Carabi e sull'esigenza di una reazione rapida alle calamità naturali (3), il 25 novembre 2004 a l'Aia sui danni provocati dai cicloni nella regione dei Caraibi (4) e il 24 novembre 2005 a Edinburgo sulle cause e le conseguenze delle catastrofi naturali (5), |
— |
vista la relazione della sua commissione per gli affari sociali e l'ambiente (APP/3802/05), |
A. |
considerando che le catastrofi e l'impoverimento delle risorse naturali costituiscono una grave minaccia per la riduzione della povertà e per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, |
B. |
considerando che il contributo dei paesi ACP alle cause dei cambiamenti climatici è trascurabile, mentre essi devono sopportarne le conseguenze più gravi; considerando che i cambiamenti climatici possono rallentare il ritmo del progresso verso uno sviluppo sostenibile, direttamente, aumentando l'esposizione a impatti negativi, o indirettamente, erodendo la capacità di adattamento, |
C. |
considerando che l'impatto delle catastrofi naturali è particolarmente pregiudizievole per i paesi in via di sviluppo, dal momento che esso inverte gli effetti benefici della cooperazione per lo sviluppo, ostacola l'ulteriore crescita e l'eliminazione della povertà e causa gravi perdite di biodiversità, |
D. |
considerando che affrontare l'impatto a lungo termine delle catastrofi naturali mediante lo sviluppo e il rafforzamento, a livello nazionale e regionale, delle attività di riduzione del rischio di catastrofe, di ripresa e di gestione rappresenta per i paesi ACP una sfida fondamentale, |
E. |
considerando che i paesi ACP forniscono al mondo un ampio spettro di servizi ecosistemici, senza riceverne il dovuto compenso, |
F. |
considerando che i nuovi studi confermano che l'Africa è uno dei continenti più vulnerabili alla variabilità del clima, a causa di stress multipli e della bassa capacità di adattamento; considerando che, secondo le previsioni, entro il 2020, tra 75 e 250 milioni di africani saranno esposti a un aumento dello stress idrico a causa dei cambiamenti climatici; considerando che la produzione agricola, la pesca e l'accesso al cibo potrebbero essere seriamente compromessi, |
G. |
considerando che, secondo le previsioni, entro il 2050 i cambiamenti climatici potranno ridurre le risorse idriche fino a renderle insufficienti a soddisfare la domanda di acqua in molti piccoli stati insulari, per esempio nei Caraibi, nell'Oceano Indiano e nel Pacifico, aree particolarmente esposte all'innalzamento del livello del mare e alle catastrofi naturali, |
H. |
considerando che, verso la fine del XXI secolo, il previsto innalzamento del livello del mare potrà colpire le zone basse costiere altamente popolate e incrementare il rischio di inondazioni, mareggiate, erosione e altri rischi costieri che incidono sulle risorse locali e sul turismo, minacciando insediamenti, impianti e infrastrutture essenziali, |
I. |
considerando che gli stress non climatici possono acuire la vulnerabilità ai cambiamenti climatici e alle catastrofi naturali riducendo la resistenza, nonché ridurre la capacità di adattamento e gli effetti della politica di prevenzione e mitigazione, a causa dell'impiego di risorse per esigenze concorrenti, |
J. |
considerando che sono pochi i piani per la promozione della sostenibilità e la riduzione della vulnerabilità ai cambiamenti climatici e alle catastrofi naturali che includono la promozione della capacità di adattamento, |
K. |
considerando che la riduzione dei rischi di catastrofe è in primo luogo una responsabilità nazionale, e considerando la necessità di rafforzare la cooperazione e il partenariato a livello regionale e internazionale, |
L. |
considerando che le problematiche ambientali, la preparazione alle catastrofi e la relativa prevenzione, nonché la mitigazione dei cambiamenti climatici non sono integrate in tutti i programmi comunitari di aiuto esterno e negli strumenti connessi, pur essendo importanti per tutti i paesi, |
M. |
considerando che, nei prossimi decenni, le politiche per la promozione della sicurezza energetica e altri sforzi di mitigazione avranno una vasta incidenza sulle possibilità di raggiungere livelli di stabilizzazione inferiori delle emissioni di gas a effetto serra, |
N. |
considerando che i flussi finanziari verso i paesi in via di sviluppo mediante il meccanismo di sviluppo pulito (MSP), lo strumento mondiale per l'ambiente (GEF) e l'assistenza allo sviluppo per il trasferimento tecnologico sono stati finora limitati e distribuiti in maniera ineguale sotto il profilo geografico, |
O. |
considerando che rendere più sostenibile lo sviluppo modificandone gli scenari potrà contribuire considerevolmente alla mitigazione dei cambiamenti climatici, anche se l'attuazione potrebbe richiedere risorse per il superamento di molteplici ostacoli. |
1. |
sottolinea che le catastrofi naturali e i cambiamenti climatici rappresentano una minaccia per lo sviluppo sostenibile, l'eliminazione della povertà e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio e sottolinea l'importanza dell'obiettivo di sviluppo del millennio n. 7 (MDG 7), che consiste nell'assicurare la sostenibilità ambientale; |
2. |
constata il numero e la frequenza crescenti delle catastrofi naturali e il loro impatto devastatore, nonché la particolare vulnerabilità dei poveri in siffatte situazioni; ammette inoltre che distinguere le calamità naturali da quelle causate dall'uomo diviene sempre più complesso, nei casi in cui i rischi sono determinati non soltanto dai pericoli naturali, ma anche da attività umane e dalla mancanza di programmazione; |
3. |
sottolinea l'esigenza di una efficace risposta mondiale al problema delle catastrofi naturali nei paesi ACP, nell'ambito della quale i paesi industrializzati dovranno assumersi le loro responsabilità e guidare la lotta contro gli effetti dei gas a effetto serra, che hanno contribuito ai cambiamenti climatici; |
4. |
chiede ai governi e ai parlamenti dei paesi ACP e dell'Unione europea di vigilare affinché lo sfruttamento delle risorse naturali non comprometta i grandi equilibri ecologici; rileva al riguardo con preoccupazione che l'eccessiva deforestazione e l'abbattimento illegale di alberi possono condurre alla desertificazione e ad altri cambiamenti climatici, che vanno contrastati mediante politiche forestali responsabili ed efficaci, idonee misure di rimboschimento e pratiche agricole sostenibili, e invita le imprese che sfruttano le risorse naturali a rispettare le norme e i regolamenti ambientali; |
5. |
prende atto delle conseguenze dei cambiamenti climatici e delle relative sfide, in particolare sotto forma di eventi meteorologici estremi e di depauperazione delle risorse naturali, con gravi implicazioni in termini di sviluppo e di sicurezza, quali la maggiore vulnerabilità, i conflitti riguardanti le risorse naturali e le migrazioni a seguito di catastrofi naturali; sottolinea pertanto che la RRC deve occuparsi delle problematiche relative alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all'adattamento; |
6. |
osserva che le catastrofi naturali possono condurre a flussi migratori di larga scala e riconosce che, sebbene la RRC sia in primo luogo una responsabilità nazionale, i governi dei paesi ACP e dell'Unione europea devono dimostrare solidarietà alle nazioni colpite; |
7. |
sottolinea gli ammonimenti dell'Organizzazione mondiale della sanità sui rischi sanitari estremamente elevati provocati dal riscaldamento globale nei paesi meridionali, soprattutto per quanto concerne la malaria e i disturbi della vista, e sollecita un'azione a sostegno delle misure volte a prevenire, mitigare e gestire l'aggravarsi di tali problemi sanitari; |
8. |
chiede che una strategia globale, soggetta a scadenze, integri la RRC, la preparazione alle catastrofi e le strategie per i cambiamenti climatici in tutti i piani di sviluppo nazionali, nonché nelle politiche di sviluppo e negli aiuti umanitari della UE; sottolinea che tali strategie devono sostenere l'azione della società civile, delle comunità e delle autorità locali nell'ambito di un approccio a lungo termine inteso a ridurre la vulnerabilità alle catastrofi; |
9. |
chiede agli Stati membri della UE di sostenere i paesi ACP nell'elaborazione di una RRC che sia orientata alle persone, di piani per far fronte ai cambiamenti climatici e di piani d'intervento prima delle crisi che comprendano strategie di mitigazione e adattamento, sistemi di allarme rapido, preparazione alle catastrofi e strategie di evacuazione, zone di sicurezza in caso di emergenza, regimi di assicurazione e il finanziamento di risorse umanitarie per una distribuzione rapida; chiede inoltre ai paesi ACP di garantire che tali azioni costituiscano una priorità a livello nazionale e locale, con una forte base istituzionale per l'attuazione e tenendo conto delle esigenze dei gruppi vulnerabili; |
10. |
chiede alla UE di stanziare almeno il 10 % dei nuovi finanziamenti aggiuntivi a favore del bilancio dell'assistenza umanitaria al fine di ridurre i rischi di catastrofe e di aumentare considerevolmente le risorse per la RRC, la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento all'interno del bilancio di aiuti allo sviluppo, senza pregiudicare altri sforzi, segnatamente nei settori della sanità di base e dell'istruzione; |
11. |
sottolinea che gli Stati e le regioni ACP chiedono il sostegno della comunità internazionale, necessario per migliorare le loro capacità nazionali e regionali di mitigazione delle catastrofi, di preparazione e di allarme rapido, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla riduzione e la previsione delle catastrofi e per reagire alle situazioni di emergenza; |
12. |
esprime rammarico per il livello molto basso di risorse assegnate allo strumento ACP-UE per le calamità naturali nonostante le crescenti esigenze, plaudendo tuttavia alla sua istituzione; chiede alla UE di assegnare risorse supplementari al suddetto strumento nell'ambito del decimo FES e di altre linee del bilancio comunitario, allo scopo di assistere adeguatamente gli Stati e le regioni ACP nell'ambito della RRC e dell'aiuto, ricostruzione e sviluppo (CARS), nonché del finanziamento di sistemi perfezionati di allarme e reazione rapidi; |
13. |
esorta, dunque, la Commissione europea a continuare, nell'ambito del decimo FES, a sostenere lo strumento ACP-UE per le calamità naturali e a estenderne ulteriormente la portata, destinando a tale scopo almeno 250 milioni di euro delle risorse stanziate per la cooperazione intra-ACP e utilizzando, inoltre, parte delle risorse della «riserva» proposta per l'assistenza alle regioni e agli Stati ACP, segnatamente i piccoli Stati insulari, nell'ambito dell'attuazione globale di un programma di preparazione alle catastrofi naturali e relativa gestione riservato ai paesi ACP, nonché della ricostruzione a lungo termine successiva alle catastrofi; |
14. |
ritiene che il Fondo europeo di sviluppo (FES) necessiti di finanziamenti sufficienti ad assistere i paesi in via di sviluppo per quanto concerne l'adattamento e la mitigazione degli effetti causati dai cambiamenti climatici, sottolinea al riguardo l'importanza della creazione di capacità, della prevenzione delle catastrofi, dell'istruzione, delle infrastrutture operative e dell'accesso ai medicinali e richiama l'attenzione sulla necessità di creare capacità nel campo della scienza, della valutazione dell'impatto e dell'adattamento, della previsione dei rischi e della preparazione di progetti relativi al meccanismo di sviluppo pulito (MSP); |
15. |
sottolinea la necessità di incrementare i finanziamenti per lo sviluppo delle pertinenti risorse umane per la prevenzione, la preparazione, la mitigazione e la gestione delle catastrofi e per l'adattamento ai cambiamenti climatici, nonché per il rafforzamento della cooperazione Sud-Sud nei suddetti settori; |
16. |
chiede alla Commissione europea e agli Stati membri della UE di adottare tutte le misure atte a consentire la mobilitazione più rapida possibile di un adeguato sostegno finanziario per le emergenze e gli aiuti umanitari; |
17. |
sottolinea che i profili ambientali dei paesi ACP devono essere costantemente aggiornati e che la dimensione dell'ambiente deve essere integrata nei documenti di strategia per paese (DSP), nei documenti di strategia regionali (DSR) e nei programmi tematici; sottolinea l'importanza di associare in tale processo i parlamenti nazionali e la società civile; |
18. |
ritiene che la politica per lo sviluppo non possa essere scissa da quella per l'ambiente e da altre politiche, e chiede un approccio organico alla politica per lo sviluppo sostenibile, che integri la dimensione ambientale nei documenti di strategia per paese e regionali dei paesi ACP, nonché in tutti i programmi e i progetti di sviluppo; |
19. |
chiede che l'Alleanza mondiale contro il cambiamento climatico (GCCA) diventi uno strumento chiave per la prevenzione e la preparazione alle catastrofi, nonché per l'adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici; |
20. |
esorta i governi ACP a elaborare piani di emergenza e di allarme pre-crisi che prevedano strategie di evacuazione, zone di sicurezza in caso di emergenza, regimi di assicurazione e il finanziamento di risorse umanitarie per una distribuzione rapida; |
21. |
sottolinea la necessità di un approccio realmente globale alle catastrofi naturali e ai cambiamenti climatici e chiede alla comunità internazionale di impegnarsi per realizzare soluzioni progressive internazionali; chiede, pertanto, l'avvio di negoziati in vista di un accordo mondiale generale per il dopo 2012, in occasione della Conferenza internazionale sul clima delle Nazioni Unite, che sia basato sul protocollo di Kyoto e ne estenda la portata; |
22. |
esorta i paesi sviluppati a destinare maggiori risorse ai meccanismi di finanziamento esistenti conformemente al protocollo di Kyoto e a trasformare tali contributi in impegni vincolanti; |
23. |
chiede che vengano promossi la condivisione delle migliori pratiche, il trasferimento di tecnologie e la sensibilizzazione, segnatamente per quanto concerne la pianificazione dell'assetto territoriale, la costruzione nelle zone a rischio, la costruzione di edilizia sicura e la protezione delle installazioni di importanza cruciale; |
24. |
chiede una migliore cooperazione a livello regionale e internazionale, allo scopo di agevolare la condivisione di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e il continuo finanziamento di soluzioni a basso contenuto di tecnologia, quali le radio per le località rurali e remote; |
25. |
invita i paesi ACP a concludere accordi regionali sulla gestione dei bacini fluviali, adottando misure coordinate sulle risorse idriche e della pesca; |
26. |
osserva che l'utilizzo delle energie rinnovabili, quali l'energia solare, eolica e la biomassa, renderebbe i paesi ACP meno dipendenti dal petrolio, chiede alla UE e ai suoi Stati membri di trasferire le idonee tecnologie e di fornire finanziamenti adeguati, ed esorta la Commissione europea a rivedere i propri criteri per l'ammissibilità agli strumenti per l'energia e l'acqua nell'ambito del decimo FES, includendovi la compatibilità ambientale, la vulnerabilità e l'insularità; |
27. |
chiede ai paesi ACP e UE di fissare un obiettivo specifico per l'utilizzo delle energie rinnovabili, e ritiene che tali energie debbano costituire il fulcro dei programmi di cooperazione per lo sviluppo ACP-UE, conformemente all'Accordo di Cotonou; |
28. |
incarica i suoi co-presidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE, alla Commissione europea, all'Unione africana e al Segretario generale delle Nazioni Unite. |
(1) Adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 22 novembre 2007 a Kigali (Ruanda)
(2) GU C 271 del 24.9.1999, pag. 30.
(3) GU C 120 del 30.4.2004, pag. 44.
RISOLUZIONE (1)
sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo, in particolare nella parte orientale, e il suo impatto sulla regione
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
— |
riunitasi a Kigali (Ruanda), dal 19 al 22 novembre 2007, |
— |
visto l'articolo 17, paragrafo 2, del suo regolamento, |
— |
viste le sue precedenti risoluzioni sulla Repubblica democratica del Congo (RDC) e la regione dei Grandi Laghi, |
— |
viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (ONU) sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo e le relative relazioni mensili del Segretario generale dell'ONU, |
— |
vista la risoluzione del Parlamento europeo del 15 dicembre 2004 sulla situazione nella RDC orientale (2), |
— |
visto il Patto per la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo nella regione dei Grandi Laghi, firmato a Nairobi (Kenya) il 16 dicembre 2006 dai capi di Stato e di governo dei paesi della regione dei Grandi Laghi, |
— |
vista la Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia del 20 novembre 1989, che vieta il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, |
— |
vista la relazione della missione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE sull'osservazione delle elezioni presidenziali e legislative tenutesi nella RDC rispettivamente il 30 luglio e il 29 ottobre 2006, |
— |
vista l'azione comune del Consiglio concernente la missione dell'Unione europea (UE) per fornire consulenza e assistenza nel quadro della riforma del settore della sicurezza nella RDC, |
— |
visto il processo Kimberley, volto, in definitiva, a porre fine alla circolazione di diamanti insanguinati e a migliorare la governance nei paesi ricchi di risorse naturali, mediante la verifica e la pubblicazione completa di tutti i pagamenti effettuati dalle imprese e degli introiti che i governi ricavano dal petrolio, dal gas e dai prodotti minerari, |
A. |
considerando che i molti anni di conflitto armato hanno causato, direttamente o indirettamente, 4 milioni di vittime dirette e indirette, l'evacuazione di almeno 1,5 milioni di persone, la maggior parte delle quali sono donne e bambini, nonché la distruzione delle infrastrutture socioeconomiche della RDC, |
B. |
ricordando con preoccupazione che, dalla fine del 2006, circa 300 000 persone che vivevano nella provincia del Kivu settentrionale sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a motivo del conflitto tra le forze armate regolari della RDC e le truppe ribelli del deposto generale Laurent Nkunda e altri gruppi armati che ha portato a 800 000 il totale degli sfollati, |
C. |
enormemente preoccupata per il crescendo di violenze, violazioni dei diritti umani su larga scala, stupri e altre forme di violenza sessuale perpetrate contro le donne delle province orientali del Kivu settentrionale e del Kivu meridionale, |
D. |
profondamente preoccupata per la persistenza e l'accrescersi del reclutamento di bambini soldati nella RDC orientale da parte di milizie armate, |
E. |
preoccupata per la situazione di insicurezza pressoché permanente nella RDC orientale che impedisce alle organizzazioni umanitarie di distribuire alla popolazione civile prodotti alimentari e di prima necessità quali i medicinali, |
F. |
considerando che la presenza di gruppi armati stranieri, ivi comprese le forze armate ex ruandesi (ex FAR)/Interahamwe (Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (FDLR)), che continuano a commettere impunemente atrocità quali omicidi, stupri, torture e raid, costringendo così i civili a spostarsi verso la parte orientale della RDC e nei paesi vicini, costituisce una minaccia per la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo del paese, |
G. |
considerando che il persistere dei conflitti e della presenza di gruppi armati ribelli nella regione dei Grandi Laghi costituisce una grave minaccia per la pace, la stabilità, la democrazia e lo sviluppo di quella regione; considerando che ciò pregiudica la cooperazione tra gli Stati e annulla gli sforzi della comunità internazionale tesi allo sviluppo di Stati democratici dinamici e prosperi in quella regione, nonché al miglioramento delle condizioni di vita delle loro popolazioni, |
H. |
considerando che è urgente, di conseguenza, adottare tutte le misure necessarie per porre fine ai conflitti, smantellare i gruppi armati e prevenire qualsiasi conflitto futuro in modo da consolidare la pace e la democrazia, promuovere la stabilità e lo sviluppo per il benessere di tutte le popolazioni della regione dei Grandi Laghi e consentire alle istituzioni legittime della RDC di dedicare le proprie energie alla ricostruzione del paese, devastato da ricorrenti conflitti, |
I. |
considerando che, sia nella RDC che nella regione dei Grandi Laghi, pace e sicurezza saranno possibili soltanto se si porrà fine alla minaccia costituita dalla presenza di gruppi armati stranieri e nazionali nella RDC e delle loro organizzazioni politiche, nonché mediante un completo disarmo di tutti i gruppi paramilitari che depredano la regione, |
J. |
considerando che il Tribunale penale internazionale (TPI) ha svolto indagini sui presunti crimini commessi nella RDC a partire dal 2004, |
K. |
visti gli impegni assunti a Kigali il 28 agosto 2007 dalle parti che hanno aderito al vertice «Tripartite plus», segnatamente i capi delle forze armate della RDC, del Ruanda, dell'Uganda e del Burundi, e gli impegni assunti il 16 settembre 2007 dai ministri degli Affari esteri degli stessi paesi, al fine di perseguire la pace neutralizzando le forze armate ribelli situate nei rispettivi territori; vista la dichiarazione congiunta dei ministri degli Affari esteri della RDC e del Ruanda emessa al termine della riunione tenutasi a Kinshasa il 3 e 4 settembre 2007, |
L. |
considerando che il comunicato congiunto del governo della RDC e del governo della Repubblica del Ruanda concernente un approccio comune per porre fine alle minacce contro la pace e la stabilità in ambedue i paesi e nella regione dei Grandi Laghi, firmato il 9 novembre 2007 dai ministri degli Affari esteri dei due paesi e promosso dall'ONU, alla presenza di rappresentanti degli Stati Uniti d'America e della UE, delinea nuove prospettive per la pace e la cooperazione tra gli Stati della regione, |
M. |
considerando che il Presidente della RDC, Joseph Kabila, e il suo omologo ugandese, Yoweri Museveni, si sono incontrati in Tanzania nel settembre 2007 allo scopo di istituire, con il sostegno dell'ONU, una forza militare comune per scacciare i ribelli dell'Esercito di resistenza del Signore (LRA) che causano instabilità nella regione, nonché per intraprendere congiuntamente prove di prospezione petrolifera, |
N. |
considerando che la RDC dispone, tra l'altro, di abbondanti ricchezze naturali del sottosuolo e risorse forestali, che devono essere gestite correttamente ed efficacemente per assicurare lo sviluppo economico e sociale di quel paese, |
O. |
vista l'Iniziativa per la trasparenza dell'industria estrattiva (EITI), alla quale la RDC ha aderito, |
P. |
vista la decisione del governo della RDC di sottoporre a revisione i contratti minerari e forestali firmati durante il periodo della guerra e la fase di transizione, |
Q. |
considerando che la nuova Costituzione, adottata il 18 dicembre 2005 dal popolo congolese, offre una solida base, necessaria per costruire uno Stato fondato sullo Stato di diritto e una società realmente democratica, |
R. |
considerando che le elezioni presidenziali e legislative multipartitiche tenutesi nella RDC rispettivamente il 30 luglio e il 29 ottobre 2006 hanno dato alla popolazione rinnovate speranze per un'epoca di pace, stabilità e prosperità dopo molti anni di dittatura e di guerra; considerando che le elezioni comunali sono attualmente in fase di preparazione, |
S. |
considerando che tutti i cittadini congolesi hanno diritto a uguale protezione da parte delle entità governative, segnatamente in materia di sicurezza, nonché all'incolumità delle loro persone e delle loro proprietà, |
T. |
considerando che il Parlamento congolese ha recentemente approvato una legge sullo statuto dell'opposizione politica nella RDC, volta a rafforzare la democrazia e il ruolo dell'opposizione politica nel governo del paese. |
1. |
chiede alle forze che partecipano ai conflitti nell'est della RDC di rispettare i diritti umani e il diritto umanitario internazionale, di porre fine a tutti gli attacchi contro i civili e di consentire alle agenzie umanitarie di prestare assistenza alla popolazione civile; |
2. |
chiede che gli autori di violazioni dei diritti umani, crimini di guerra, crimini contro l'umanità, violenze sessuali contro le donne e reclutamento di bambini soldati siano denunciati, identificati, perseguiti e puniti conformemente al diritto penale nazionale e internazionale; |
3. |
chiede al governo della RDC e alla missione delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo (MONUC) di garantire un adeguato livello di sicurezza per i membri delle organizzazioni umanitarie; |
4. |
chiede ai governi della UE e dei paesi ACP, al Consiglio della UE, alla Commissione europea, alle Nazioni Unite e all'Unione africana (UA) di fare il possibile per fornire aiuti efficienti e adeguati alla popolazione nella RDC orientale e di contribuire a far fronte alla catastrofe umanitaria; |
5. |
esprime grave preoccupazione riguardo alla situazione e al numero degli sfollati interni e dei rifugiati che si trovano tuttora nei paesi vicini, e chiede alle autorità della RDC e dei paesi di accoglienza di adottare tutti i provvedimenti necessari ad agevolare il rimpatrio in condizioni di sicurezza dei rifugiati congolesi, segnatamente mediante una piena collaborazione con partner quali il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (PAM) e l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR); |
6. |
chiede alla Commissione europea e al Consiglio di elaborare, in collaborazione con le organizzazioni non governative (ONG) e il governo della RDC, un programma umanitario per la RDC volto a fornire una maggiore e migliore assistenza sanitaria al popolo congolese; |
7. |
chiede alla Commissione europea di fornire sostegno, compreso l'aiuto finanziario, all'organizzazione di una conferenza di pace a Kivu, per consentire alla popolazione di partecipare alla ricerca di soluzioni durature; |
8. |
prende atto degli impegni reciproci assunti dal Burundi, dalla RDC, dall'Uganda e dal Ruanda, e in particolare del comunicato congiunto firmato dai governi del Ruanda e della RDC a Nairobi il 9 novembre 2007, in vista dell'elaborazione di una soluzione concertata e duratura ai problemi di sicurezza nella regione, e si congratula con le parti per gli sforzi compiuti; |
9. |
esorta tutte le parti interessate a onorare scrupolosamente gli impegni assunti, e chiede alle Nazioni Unite, all'Unione europea, all'Unione africana e ai partner degli Stati interessati, nonché al Gruppo degli amici della regione dei Grandi Laghi, di sostenere incisivamente e attivamente gli sforzi compiuti per attuare tali impegni e il Patto per la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo nella regione dei Grandi Laghi; |
10. |
invita il governo della RDC, con il sostegno della Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo (MONUC) — le cui risorse dovranno essere aumentate — e ai sensi del paragrafo 9, lettera b) del comunicato congiunto del 9 novembre 2007 a avviare urgentemente azioni militari per smantellare le (ex FAR)/Interahamwe quale organizzazione militare genocida nella RDC, e a far sì che siffatte operazioni vengano condotte simultaneamente alle operazioni volte a smantellare i gruppi armati illegali nel Kivu settentrionale e meridionale; |
11. |
plaude alla volontà espressa dal Ruanda e dalla RDC nel corso della riunione dei loro rispettivi ministri degli Affari esteri, tenutasi a Kinshasa il 3 e 4 settembre 2007, di normalizzare le relazioni tra i due paesi, e li incoraggia in tal senso; |
12. |
chiede che tutti gli Stati firmatari del Patto per la sicurezza, la stabilità e lo sviluppo nella regione dei Grandi Laghi lo ratifichino e lo applichino nella sua interezza; |
13. |
chiede che si compiano sforzi a livello nazionale e internazionale per rafforzare lo Stato di diritto nella RDC, segnatamente nei settori della governance e della sicurezza; |
14. |
chiede il ripristino e il rispetto dell'autorità dello Stato in tutto il paese, che comporta il disarmo di tutte le milizie; |
15. |
chiede alla comunità internazionale, ivi compresi gli Stati membri della UE e gli Stati ACP, di mantenere la promessa di collaborare con la RDC e contribuire a creare stabilità nell'est del paese; |
16. |
chiede alle Nazioni Unite, all'Unione europea, all'Unione africana e agli altri partner della RDC di continuare a sostenere gli sforzi compiuti dalle autorità di quel paese per attuare una riforma dell'esercito, della polizia, dei servizi di sicurezza e del sistema giudiziario in vista del ripristino dello Stato e della sua autorità, tutti elementi essenziali per il consolidamento della pace e della sicurezza nel paese, nonché nella regione dei Grandi Laghi; |
17. |
esprime soddisfazione per la creazione nella RDC di istituzioni democraticamente elette e chiede alle autorità del paese di adottare tutte le iniziative necessarie per consolidare la democrazia e garantire la partecipazione di tutte le forze attive nella nazione congolese al governo del paese sulla base dell'ordine costituzionale; |
18. |
esprime il proprio compiacimento per l'approvazione, da parte del Parlamento della RDC, di una legge che stabilisce lo status dell'opposizione politica, e ne auspica la rapida promulgazione e la riuscita applicazione; |
19. |
chiede il sostegno della UE e della comunità internazionale per l'organizzazione delle elezioni locali e comunali, originariamente previste per il 2007, quale ultima fase del processo elettorale congolese; |
20. |
prende atto della decisione di rivedere i contratti per lo sfruttamento minerario e forestale firmati nel periodo della guerra e nella fase di transizione ai fini della loro rinegoziazione, e chiede al governo della RDC di applicare meccanismi trasparenti per la gestione delle risorse naturali del paese, onde consentire al Parlamento e alla società civile di formulare proposte nell'interesse della popolazione congolese; |
21. |
ritiene che l'accesso alle ricchezze naturali del paese, nonché il loro controllo democratico e la loro equa ridistribuzione a favore dell'intera popolazione siano indispensabili per lo sviluppo sostenibile del paese; |
22. |
chiede alla Commissione europea e al Consiglio della UE di consolidare gli attuali rapporti di cooperazione con il governo della RDC nel settore del controllo dello sfruttamento delle risorse naturali del paese; |
23. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE, alla Commissione europea, ai governi della RDC e della regione dei Grandi Laghi, al Segretario generale delle Nazioni Unite e alla Commissione dell'Unione africana. |
(1) Adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 22 novembre 2007 a Kigali (Ruanda).
ALLEGATO V
Dichiarazione di Kigali
per gli accordi di partenariato economico (APE) orientati allo sviluppo
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, riunitasi a Kigali (Ruanda), dal 19 al 22 novembre 2007:
I. Introduzione
A. |
considerando che l'Accordo di Cotonou stabilisce il consenso delle parti per concludere nuovi accordi commerciali compatibili con l'OMC, rimuovendo progressivamente gli ostacoli al commercio fra loro e incrementando la cooperazione in tutte le aree rilevanti per il commercio, basandosi sull'acquis e migliorando l'accesso ai mercati, |
B. |
considerando che la creazione di mercati regionali rappresenta uno strumento chiave per un'applicazione riuscita degli APE, e considerando che l'integrazione regionale è un'importante base per lo sviluppo sociale ed economico degli Stati ACP, |
C. |
rammentando che l'obiettivo della cooperazione economica e commerciale ACP-UE è di promuovere lo sviluppo e di sostenere l'integrazione graduale degli Stati ACP nell'economia mondiale, |
D. |
ricordando che, stando alla dichiarazione di Città del Capo, l'obiettivo principale dei negoziati APE è di rafforzare le economie degli Stati ACP, |
E. |
sottolineando che la dichiarazione di Città del Capo ha chiesto che i negoziati siano strutturati in modo aperto e trasparente e tengano conto delle diversità per quanto riguarda le risorse e il livello di sviluppo tra le due parti che partecipano ai negoziati, |
F. |
riconoscendo che finora, per varie ragioni, nessun gruppo negoziale dei paesi ACP è stato in grado di portare a termine i negoziati per un APE globale. |
II. Il processo di negoziazione
1. |
constata che, stando a quanto dichiarato dagli Stati ACP, la Commissione europea ha esercitato su di essi pressioni affinché firmino un APE e che ciò è contrario allo spirito del partenariato ACP-UE; |
2. |
esorta la Commissione europea a riconoscere che i paesi ACP necessitano di più tempo per valutare in modo esaustivo le conseguenze degli accordi proposti, dato che i negoziati veri e propri si sono svolti soltanto nel corso degli ultimi due anni; |
3. |
constata con preoccupazione che la Commissione europea ha dichiarato che se gli accordi non saranno raggiunti, dal 1o gennaio 2008 saranno applicati dazi su molte esportazioni provenienti da paesi ACP non LDC (paesi meno sviluppati) e che ciò metterebbe a repentaglio il benessere e il sostentamento di milioni di lavoratori dei paesi ACP; |
4. |
prende atto del fatto che la Commissione ha recentemente dichiarato che è necessario adottare un approccio a due fasi, per evitare turbative commerciali nel caso di taluni paesi ACP, e continuare oltre il 31 dicembre 2007 i negoziati relativi ad APE globali e favorevoli allo sviluppo; |
5. |
sottolinea l'importanza dei mercati regionali ed evidenzia la necessità di evitare qualsiasi approccio a due fasi o altra iniziativa che possa minare il processo di integrazione regionale ACP in corso; |
6. |
sottolinea che la Commissione europea deve onorare gli impegni assunti nel quadro dell'Accordo di Cotonou, per assicurare che i paesi ACP, compresi i paesi non LDC, che non sono in grado di siglare un APE, dispongano di un nuovo quadro per le relazioni commerciali, equivalente alla loro situazione attuale e conforme all'articolo 37, paragrafo 6, dell'Accordo di Cotonou; |
7. |
chiede alle parti di includere una clausola di revisione periodica in tutti gli APE, al fine di valutarne l'attuazione e di consentire eventuali adeguamenti. |
III. Principi
Approccio globale
8. |
ritiene che tutti gli accordi raggiunti, siano essi accordi interinali o APE a tutti gli effetti, debbano assicurare che nessun paese venga a trovarsi in condizioni peggiori dopo la scadenza del termine di negoziazione; |
9. |
chiede che, nel caso degli accordi interinali, la soglia di accesso per i paesi meno sviluppati (LDC) sia abbassata per adeguarsi ai rispettivi livelli di sviluppo; |
10. |
sottolinea che il processo di integrazione regionale delle regioni APE deve essere un principio di base di tali accordi e che essi devono essere in armonia con le iniziative di integrazione regionale nei paesi ACP e contribuire al loro rafforzamento. |
Rafforzare l'accesso al mercato
11. |
riconosce che, nel caso dei paesi meno sviluppati che non sono ancora parti di accordi interinali, l'iniziativa «Tutto fuorché le armi» non è da sola sufficiente e dovrebbe essere integrata da norme d'origine migliorate e semplificate; |
12. |
sottolinea che la semplificazione delle norme d'origine è un prerequisito e che occorre garantire il necessario livello di flessibilità per l'applicazione dei nuovi accordi; |
13. |
sottolinea che la Commissione dovrebbe accordare trattamenti asimmetrici adeguati nel quadro degli accordi, in particolare per quanto riguarda la definizione di «praticamente tutti i settori del commercio», la copertura di prodotti sensibili, la durata dei periodi transitori e il ritmo della liberalizzazione, sulla base di quadri di valutazione dello sviluppo, salvaguardia e composizione delle dispute; |
14. |
constata che la conclusione di una nuova generazione di accordi di libero scambio, da parte della Commissione, potrebbe tradursi in un'ulteriore erosione dei rapporti commerciali preferenziali di cui i paesi ACP attualmente beneficiano; ritiene pertanto che la UE dovrebbe tenerne conto e fornire un'adeguata assistenza per l'adeguamento, il rafforzamento della competitività e la diversificazione nei paesi ACP; |
15. |
chiede che ai paesi ACP sia fornita l'assistenza finanziaria e tecnica che consenta loro di soddisfare le norme e i regolamenti comunitari in materia di importazioni e di beneficiare pienamente di un accesso migliorato al mercato. |
Esaminare i vincoli dell'offerta
16. |
esprime preoccupazione riguardo al fatto che talune regioni ACP non sono disposte a prendere in esame numerose proposte formulate dalla Commissione nell'area dei servizi, della concorrenza, della proprietà intellettuale e degli appalti pubblici, ed esorta la Commissione a dar prova di flessibilità in tale ambito; |
17. |
deplora i ritardi nella ratifica dell'Accordo di Cotonou riveduto, ritardi che potrebbero impedire l'applicazione del decimo FES, il che a sua volta potrebbe tradursi in una riduzione dell'assistenza annua alla cooperazione ACP-UE, e incoraggia tutte le parti a portare quanto prima a termine il processo di ratifica; |
18. |
sottolinea che un accordo del tipo «solo merci» deve comprendere disposizioni specifiche in materia di aiuti APE a favore del commercio, oltre ai finanziamenti a titolo del FES, per potenziare le capacità sul versante dell'offerta e per far fronte alle ripercussioni sociali della liberalizzazione del commercio nei paesi ACP; |
19. |
sottolinea inoltre il fatto che l'erogazione di risorse a titolo del FES non deve essere legata, né subordinata, alla firma degli APE. |
Diversificazione degli introiti governativi
20. |
invita ad attribuire un'attenzione maggiore alle sfide cui devono far fronte i paesi ACP per quanto riguarda la diversificazione degli introiti, in particolare, a seguito del fatto che i dazi sugli scambi commerciali con la UE dovrebbero essere aboliti; |
21. |
si compiace della proposta di creare fondi regionali APE, comprendenti un «meccanismo di adeguamento fiscale» finanziato dalla Commissione e dagli Stati membri della UE, per fornire assistenza finanziaria alle iniziative per la diversificazione degli introiti nei paesi ACP e per sostenere iniziative di commercio equo. |
Ripercussioni sul commercio estero della riforma della politica agricola comune
22. |
invita la UE ad assicurare che qualsiasi riforma della politica agricola comune (PAC) sia pienamente coerente con gli obiettivi della propria politica di aiuti allo sviluppo e di cooperazione con i paesi ACP; |
23. |
ritiene sia opportuno tener conto degli insegnamenti tratti dalle precedenti riforme agricole (compresi gli adeguamenti del settore delle banane e del rum, nonché la riforma della PAC nella UE) in sede di elaborazione e di applicazione delle misure di accompagnamento nel settore dello zucchero. |
La dimensione di genere
24. |
deplora il fatto che, finora, non siano state messe a punto misure specifiche e concrete per salvaguardare e promuovere i diritti delle donne e delle adolescenti, conformemente all'articolo 31 dell'Accordo di Cotonou, e che il processo di negoziazione degli APE non abbia tenuto conto della dimensione di genere; invita pertanto la Commissione ad effettuare un'analisi sistematica, nel corso dei negoziati e dopo la loro conclusione, dell'impatto sociale degli APE sui gruppi più vulnerabili. |
Conclusioni
25. |
è d'accordo sulla convocazione dell'Assemblea parlamentare paritetica per controllare e analizzare pubblicamente l'impatto sul commercio e lo sviluppo dell'applicazione degli APE, per migliorare la coerenza politica degli aiuti allo sviluppo e per mettere a punto meccanismi che assicurino la responsabilità e la regolare notifica sul contributo degli APE a uno sviluppo equo e sostenibile; |
26. |
conclude che l'Assemblea parlamentare paritetica continuerà a lavorare per assicurare che qualsiasi nuovo quadro per le relazioni commerciali non si tradurrà in condizioni peggiori per nessun paese e che, inoltre, le nuove disposizioni in materia di commercio contribuiranno alla prosperità e allo sviluppo sostenibile in tutti i paesi ACP. |