Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52006AR0385

    Parere del Comitato delle regioni — Pacchetto allargamento 2006 — I paesi candidati potenziali

    GU C 197 del 24.8.2007, p. 16–20 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    24.8.2007   

    IT

    Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

    C 197/16


    Parere del Comitato delle regioni — Pacchetto allargamento 2006 — I paesi candidati potenziali

    (2007/C 197/04)

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    osserva che il futuro dei paesi dei Balcani occidentali è nell'Unione europea e riconosce i progressi realizzati dai paesi candidati potenziali nell'attuazione della tabella di marcia verso la realizzazione della loro prospettiva europea,

    rileva inoltre che un esame realistico della situazione in atto evidenzia che, nonostante tutti i progressi già compiuti, permangono gravi problemi nei principali ambiti politici ed economici come pure in relazione alla società civile, problemi la cui soluzione richiederà ancora sforzi considerevoli da parte di tutti gli interessati,

    desidera sottolineare che il ritmo al quale i paesi candidati potenziali entreranno nell'UE dipenderà in primo luogo dai risultati dei rispettivi processi di riforma, e al tempo stesso anche dalla capacità di integrazione dell'UE,

    insiste a questo proposito sul fatto che non si tratta di una mera questione «tecnica», e che la capacità di integrazione comprende non solo il buon funzionamento istituzionale dell'UE, ma anche il sostegno dell'opinione pubblica degli Stati membri alle decisioni dell'UE,

    osserva che, se la cooperazione tra l'UE e la regione dei Balcani occidentali è un dato reale per quanto riguarda le riforme in materia di liberalizzazione degli scambi, privatizzazioni, revisione normativa e promozione degli investimenti esteri, manca a tutt'oggi un quadro che disciplini in modo chiaro la collaborazione al livello regionale e locale. Il gruppo di lavoro Balcani occidentali è stato creato dal Comitato delle regioni nel febbraio 2006 proprio per definire un tale quadro e assegnare così allo sviluppo sociale ed economico di questi paesi a livello locale e regionale un maggiore risalto nell'agenda politica dell'UE,

    ricorda che seguire il processo di allargamento al livello nazionale, regionale e locale rappresenta una sfida di prim'ordine, data la rilevanza della questione per il futuro dell'Unione europea e la necessità di stabilizzare i Balcani occidentali. Per questo era importante che il Comitato delle regioni creasse una sede di discussione politica intesa a promuovere l'avanzamento di tale processo, favorendo tra l'altro il dialogo con tutte le parti interessate in vista di una definizione delle proprie posizioni politiche.

    I.   Raccomandazioni politiche

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio — Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2006-2007 comprendente una relazione speciale sulla capacità dell'Unione europea di accogliere nuovi Stati membri

    COM(2006) 649 def.

    IL COMITATO DELLE REGIONI

    Strategia di ampliamento e sfide generali

    1.

    osserva che il futuro dei paesi dei Balcani occidentali è nell'Unione europea, e riconosce i progressi compiuti dai paesi candidati potenziali nell'attuazione della tabella di marcia verso la realizzazione della loro prospettiva europea;

    2.

    osserva inoltre che un esame realistico della situazione in atto evidenzia che, nonostante tutti i progressi già compiuti, permangono gravi problemi nei principali ambiti politici ed economici come pure in relazione alla società civile, problemi la cui soluzione richiede ancora sforzi considerevoli da parte di tutti gli interessati;

    3.

    insiste fermamente sulla necessità di portare avanti i processi di riforma necessari per la stabilizzazione dell'intera regione. Al riguardo comprende il dilemma che le prospettive di adesione a più lungo termine pongono per i paesi candidati potenziali: infatti, quanto più si allontana l'obiettivo dell'adesione, tanto più grande è il rischio che il processo di riforma perda il suo slancio. Ritiene tuttavia che ciò non debba condurre all'allentamento dei criteri d'adesione o alla rinuncia al principio della massima ottemperanza alle condizioni fissate, e osserva che bisogna creare incentivi sufficienti e fornire assistenza per facilitare la continuazione del processo di riforma a tutti i livelli;

    4.

    accoglie con favore tutte le misure dell'UE atte a stabilizzare lo sviluppo dei singoli paesi, soprattutto per quanto riguarda la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, come pure l'assistenza nella creazione di strutture amministrative efficaci, misure che devono necessariamente associare i livelli regionale e locale; in questo contesto plaude anche a tutte le iniziative volte a sostenere i paesi candidati potenziali nello sviluppo autonomo della cooperazione politica ed economica nella regione;

    5.

    desidera inoltre sottolineare che il ritmo al quale i paesi candidati potenziali entreranno nell'UE dipenderà in primo luogo dai risultati dei rispettivi processi di riforma, e al tempo stesso anche dalla capacità di integrazione dell'UE;

    6.

    insiste al riguardo sul fatto che non si tratta di una mera questione «tecnica»: la capacità di integrazione comprende non solo il buon funzionamento istituzionale dell'UE, ma anche il sostegno dell'opinione pubblica degli Stati membri alle decisioni dell'UE; rammenta quindi ai responsabili politici europei l'importanza di dare ascolto all'opinione pubblica, ma in ogni caso anche di mostrare capacità di leadership per ottenere il sostegno dei cittadini in merito ai futuri ampliamenti che nell'insieme abbiano ottenuto una valutazione positiva;

    7.

    propone che le istituzioni promuovano azioni per consentire ai cittadini e alle loro associazioni di esprimere e scambiare pubblicamente le loro opinioni in merito al processo di allargamento;

    8.

    riconosce l'importanza, la ricchezza e il valore che i Balcani occidentali, i singoli paesi e le loro popolazioni apporteranno all'intera Unione europea;

    9.

    sostiene di conseguenza tutti gli sforzi intrapresi per realizzare i processi di preadesione e di adesione nella stretta osservanza dei criteri fissati, criteri che — viste anche le possibili ripercussioni sulle politiche comuni — vanno definiti con la massima trasparenza, in modo da consentire un ampio dibattito politico sui futuri allargamenti. Solo a tale condizione sarà possibile ottenere la necessaria adesione da parte dell'opinione pubblica. Il CdR, così come i suoi membri, parteciperà attivamente a questo confronto, nella consapevolezza che il futuro dei paesi dei Balcani occidentali rappresenta un importante banco di prova per il progetto comune europeo;

    10.

    esorta tutte le parti interessate della regione a partecipare in modo attivo e costruttivo alla risoluzione delle questioni controverse che a tutt'oggi ostacolano una prospettiva comune: la questione del Kosovo riveste chiaramente un'enorme importanza in questo senso, dato il suo impatto sull'intera regione;

    11.

    sollecita con vigore, nel periodo precedente all'adesione all'UE, misure appropriate che, senza scalfire in alcun modo le prospettive di adesione, contribuiscano da un lato a migliorare stabilmente le opportunità di uno sviluppo costruttivo dei paesi dei Balcani occidentali interessati, e dall'altro a favorire il processo di preadesione all'UE tramite provvedimenti concreti;

    12.

    riconosce a questo riguardo l'importanza annessa dalle popolazioni dei Balcani occidentali alle prospettive di facilitazione dei visti, e fa proprio il desiderio delle popolazioni di incrementare i contatti reciproci anche attraverso un maggior numero di borse di studio per gli studenti e i giovani lavoratori della regione;

    13.

    sostiene l'adozione di misure mirate alla cooperazione transfrontaliera e interregionale con gli enti locali e regionali degli Stati membri dell'Unione europea e le iniziative in materia di cooperazione interstatale nella regione dei Balcani occidentali, le quali andrebbero estese al maggior numero possibile di ambiti di intervento;

    14.

    osserva che, se la cooperazione tra l'UE e la regione dei Balcani occidentali è un dato reale per quanto riguarda le riforme in materia di liberalizzazione degli scambi, privatizzazioni, revisione normativa e promozione degli investimenti esteri, manca a tutt'oggi un quadro che disciplini in modo chiaro la collaborazione al livello regionale e locale. Il gruppo di lavoro Balcani occidentali è stato creato dal Comitato delle regioni nel febbraio 2006 proprio per definire un tale quadro e assegnare così allo sviluppo sociale ed economico di questi paesi a livello locale e regionale un maggiore risalto nell'agenda politica dell'UE;

    15.

    ricorda che seguire il processo di allargamento al livello nazionale, regionale e locale rappresenta una sfida di prim'ordine, data la rilevanza della questione per il futuro dell'Unione europea e la necessità di stabilizzare l'area dei Balcani occidentali. Per questo era importante che il Comitato delle regioni creasse una sede di discussione politica intesa a promuovere l'avanzamento di tale processo, favorendo tra l'altro il dialogo con tutte le parti interessate in vista di una definizione delle proprie posizioni politiche;

    16.

    osserva che, con la costituzione del gruppo di lavoro, il CdR intende promuovere un dialogo permanente con i rappresentanti politici di livello locale e regionale dei Balcani occidentali, nonché incoraggiare e sostenere l'organizzazione di campagne d'informazione e comunicazione sul processo di allargamento negli enti locali e nelle regioni dell'Europa e dei Balcani occidentali.

    Albania

    17.

    sostiene che restano necessari sforzi considerevoli per rafforzare le strutture decentrate e, di conseguenza, le condizioni per lo sviluppo della democrazia locale. La riforma e l'ammodernamento dell'amministrazione non dovrebbero tradursi nello smantellamento delle capacità amministrative locali e regionali, bensì contribuire al loro potenziamento;

    18.

    accoglie con favore i progressi realizzati nel settore della tutela delle minoranze ed esprime nel contempo preoccupazione per l'esiguità delle risorse impiegate nella lotta al traffico di esseri umani. Urgono dei miglioramenti, specie in relazione alle categorie più vulnerabili della società come i bambini Rom; richiama l'attenzione sull'importante ruolo che spetta ai responsabili al livello locale e regionale nell'attuazione del quadro normativo in questo ambito;

    19.

    accoglie con favore, tenuto conto dell'attuale progetto di legge sul finanziamento dei comuni, tutte le misure in grado di contribuire al miglioramento delle dotazioni finanziarie per il livello locale e regionale e di estenderne il raggio d'azione alla promozione degli investimenti a tali livelli;

    20.

    accoglie con favore i miglioramenti nella pubblica amministrazione, in particolare in un settore finora poco trasparente come gli appalti pubblici (su cui esiste anche un nuovo progetto di legge ora in discussione al Parlamento), e propone che il livello locale e regionale sia coinvolto maggiormente nell'ulteriore definizione del quadro normativo;

    21.

    accoglie con favore i tangibili miglioramenti della situazione economica e si attende ulteriori sforzi per soddisfare gli impegni derivanti dall'accordo di stabilizzazione e associazione firmato nel 2006;

    22.

    visto l'esito delle elezioni amministrative svoltesi il 18 febbraio 2007, prende atto delle conclusioni della missione di monitoraggio dell'OSCE e chiede che in futuro ci si adoperi maggiormente per garantire elezioni conformi agli standard internazionali;

    23.

    plaude ai progressi nella lotta alla corruzione e alla tutela dei diritti dell'uomo e si aspetta ulteriori sforzi per migliorare ancora la situazione in questi settori.

    Bosnia-Erzegovina

    24.

    richiama alla necessità di attuare riforme costituzionali e di rispettare gli obblighi derivanti dall'accordo di stabilizzazione e associazione con l'UE, in modo tale che nei prossimi mesi si possa dare maggiore impulso anche al processo di adesione;

    25.

    sostiene tutte le misure in grado di contribuire alla stabilizzazione della Bosnia-Erzegovina, e attribuisce al riguardo particolare importanza al rafforzamento della democrazia locale in entrambe le entità. Il miglioramento che ne deriverebbe nelle condizioni politiche su scala locale potrebbe contribuire in misura non trascurabile alla stabilizzazione della situazione globale;

    26.

    accoglie con favore i progressi ottenuti nella lotta alla corruzione e nel settore dei diritti umani e della tutela delle minoranze, ed esorta ad intensificare ulteriormente gli sforzi intrapresi finora a questo riguardo. Una democrazia locale vitale e il rafforzamento della società civile potrebbero dare un importante contributo a tal fine;

    27.

    invoca con forza una collaborazione attiva con il Tribunale penale internazionale dell'Aia;

    28.

    sostiene tutte le misure in grado di favorire la creazione di un autentico mercato interno nel paese, e nota che le attività condotte al livello locale possono svolgere un ruolo importante in tal senso;

    29.

    caldeggia per lo stesso motivo un rafforzamento istituzionale e finanziario del livello locale, che vada di pari passo con lo sviluppo di un'amministrazione efficiente;

    30.

    invoca sforzi sinceri da ambo le parti per giungere a una cooperazione più costruttiva e plaude ai risultati ottenuti da organizzazioni non governative ed enti non profit nel quadro della nuova strategia per lo sviluppo dell'autonomia locale.

    Montenegro

    31.

    dà atto degli sforzi che il paese ha intrapreso dopo l'indipendenza per costruire strutture statali e plaude ai progressi già realizzati in questa direzione;

    32.

    accoglie con particolare favore la riforma degli enti locali in atto, la quale è stata avviata con una serie di proposte legislative volte a rafforzare le amministrazioni locali, in linea con il programma di lavoro per un'autonomia locale più efficiente;

    33.

    accoglie anche con favore l'intento del governo di allestire un organo di coordinamento per monitorare il processo di decentramento, tra l'altro con il compito di precisare maggiormente le competenze e le relative risorse finanziarie;

    34.

    accoglie infine con favore il nuovo codice etico per i dipendenti pubblici, che si applica anche ai dipendenti delle amministrazioni locali. Nel quadro della riforma della pubblica amministrazione, tale codice contribuirà a colmare ulteriormente le carenze che permangono in ambiti come, ad esempio, la lotta alla corruzione;

    35.

    dà atto dei progressi realizzati nella lotta alla corruzione e plaude alla collaborazione in atto con il Tribunale penale internazionale dell'Aia;

    36.

    invoca il rafforzamento delle misure volte a tutelare i diritti delle minoranze, con particolare attenzione alla situazione dei Rom e dei profughi.

    Serbia

    37.

    fa riferimento al proprio parere dell'ottobre 2006 sui Balcani occidentali, dove si afferma che tutti questi paesi restano i benvenuti nell'Unione europea, e ribadisce il proprio costante sostegno agli enti locali e regionali serbi;

    38.

    deplora la decisione del Parlamento serbo di respingere il progetto del mediatore ONU Martti Ahtisaari sul futuro status del Kosovo e si augura che dal prosieguo dei negoziati emerga una soluzione costruttiva e condivisa da tutte le parti; esorta le autorità di Belgrado a partecipare in modo attivo e costruttivo alle consultazioni per risolvere la questione del Kosovo;

    39.

    accoglie con favore i progressi realizzati nello sviluppo di una pubblica amministrazione efficace, ma esorta nel contempo ad impegnarsi con eguale energia, in linea con il principio di sussidiarietà, per mettere a punto strutture amministrative decentrate e locali;

    40.

    raccomanda alla Commissione, nel quadro dell'assistenza da essa fornita al rafforzamento delle istituzioni, di annettere particolare attenzione alle capacità amministrative del livello locale, in particolare contribuendo al rispetto delle leggi e migliorando la comunicazione e la cooperazione tra governo centrale ed enti territoriali;

    41.

    esorta la Serbia a ratificare quanto prima la Carta europea dell'autonomia locale;

    42.

    plaude ai progressi ottenuti nella lotta alla corruzione e invoca ulteriori sforzi al riguardo;

    43.

    esorta a una collaborazione senza riserve con il Tribunale penale internazionale dell'Aia;

    44.

    accoglie con favore i progressi tangibili conseguiti nei negoziati sulle facilitazioni in materia di visti e sulle riammissioni.

    Kosovo

    45.

    plaude agli sforzi dell'inviato speciale delle Nazioni Unite Martti Ahtisaari per definire il futuro status del Kosovo e sottolinea la necessità di trovare nell'immediato futuro una soluzione praticabile in grado di salvaguardare i diritti dell'intera popolazione;

    46.

    esorta le autorità di Pristina a partecipare in modo attivo e costruttivo alle consultazioni per risolvere la questione del Kosovo;

    47.

    accoglie con favore i progressi ottenuti nella lotta alla corruzione, dà atto degli sforzi intrapresi finora nel settore dei diritti dell'uomo e della tutela delle minoranze, e ne invoca di ulteriori;

    48.

    accoglie con favore l'elaborazione, da parte delle istituzioni del Kosovo, di un programma quadro per la riforma dell'amministrazione locale, finalizzato a migliorare la sicurezza e le condizioni di vita nei comuni;

    49.

    sottolinea che, malgrado tutti i progressi realizzati, le capacità amministrative al livello locale restano insufficienti sia sul piano gestionale che su quello strategico e della pianificazione.

    Bruxelles, 6 giugno 2007.

    Il presidente

    del Comitato delle regioni

    Michel DELEBARRE

    II.   Procedura

    Titolo

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio — Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2006-2007 comprendente una relazione speciale sulla capacità dell'Unione europea di accogliere nuovi Stati membri

    Riferimenti

    COM(2006) 649 def.

    Base giuridica

    Articolo 265, primo comma, del TCE

    Base regolamentare

     

    Data della consultazione da parte della Commissione europea

    8.11.2006

    Data della decisione dell'Ufficio di presidenza

    25.4.2006

    Commissione competente

    Commissione Relazioni esterne e cooperazione decentrata (RELEX)

    Relatore

    Wolfgang GIBOWSKI (DE/PPE), sottosegretario di Stato, rappresentante del Land Bassa Sassonia presso il governo federale

    Nota di analisi

    7.12.2006

    Esame in commissione

    25.1.2007

    Data dell'adozione in commissione

    29.3.2007

    Esito del voto in commissione

    Adottato a maggioranza

    Data dell'adozione in sessione plenaria

    6.6.2007

    Precedente parere del Comitato

    CdR 115/2006 fin  (1)— Parere in merito alla comunicazione della Commissione I Balcani occidentali sulla strada verso l'UE: consolidare la stabilità e rafforzare la prosperità

    (COM(2006) 27 def.).

    Relatore: Franz SCHAUSBERGER (AT/PPE), adottato durante la sessione plenaria del CdR del 14.6.2006


    (1)  GU C 51 del 6.3.2007, pag. 16.


    Top