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Document 92003E002222
WRITTEN QUESTION E-2222/03 by Bart Staes (Verts/ALE) to the Commission. Europe-wide harmonisation of insurance against acts of terrorism.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-2222/03 di Bart Staes (Verts/ALE) alla Commissione. Armonizzazione europea delle assicurazioni contro il terrorismo.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-2222/03 di Bart Staes (Verts/ALE) alla Commissione. Armonizzazione europea delle assicurazioni contro il terrorismo.
GU C 65E del 13.3.2004, pp. 119–121
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
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13.3.2004 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
CE 65/119 |
(2004/C 65 E/132)
INTERROGAZIONE SCRITTA E-2222/03
di Bart Staes (Verts/ALE) alla Commissione
(2 luglio 2003)
Oggetto: Armonizzazione europea delle assicurazioni contro il terrorismo
Dagli attentati di New York dell'11 settembre 2001 è emerso chiaramente che il terrorismo può avere conseguenze di portata sconosciuta. In primo luogo per le vittime e il loro ambiente, ma possono anche comportare gravi danni in senso economico, soprattutto a scapito degli assicuratori. Le richieste di indennizzo possono raggiungere cifre astronomiche.
Gli assicuratori olandesi hanno deciso di sostenere collettivamente il rischio terrorismo, perché le conseguenze sono possono essere enormi. A tal fine è stata istituita la «Nederlandse Herverzekeringsmaat-schappij voor Terrorismeschaden» (NHT), società con la quale gli assicuratori coprono collettivamente le conseguenze del terrorismo.
Nel 2003 l'importo totale da versare ammonterà ad 1 miliardo di euro, importo che, come spiega il sito multilingue www.terrorismeverzekerd.nl, «rappresenta una cifra massima, vale a dire che non si verserà di più». Tale importo è composto dai contributi di assicuratori, riassicuratori e Stato. Nel 2003 assicuratori e riassicuratori corrispondono assieme nel predetto fondo 700 milioni di euro. Le autorità olandesi provvedono a versare i restanti 300 milioni di euro. Ciò avviene, stando a www.terrorismeverzekerd.nl, «sulla base di una riassicurazione da parte dello Stato nei confronti degli assicuratori in cambio del pagamento di un premio.»
Il settore assicurativo belga è a conoscenza dell'iniziativa, ma ritiene che «sarebbe meglio adottare una normativa europea sui danni provocati dal terrorismo. In tal modo si evitano aste tra Stati membri. In caso contrario, sarebbe negativo se il Belgio restasse indietro, da solo.» (De Morgen, 23.6.2003).
La Commissione è conoscenza dell'assicurazione olandese contro il terrorismo? Il contributo erogato dall'autorità olandese è conforme alla normativa europea sull'equa concorrenza?
In caso affermativo:
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1. |
esiste un importo massimo che le autorità degli Stati membri possono versare in queste società con assicuratori privati? |
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2. |
E' esatto che gli Stati membri possono organizzare aste a favore del loro settore assicurativo? |
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3. |
La Commissione è disposta ad attuare un'armonizzazione a livello europeo, affinché non solo gli assicuratori, ma anche gli assicurati (a) possano trovare in tutta l'Unione le stesse condizioni e (b) i lavoratori e gli investitori del settore assicurativo si sentano ragionevolmente tutelati dall'imprevedibilità dei danni economici provocati dal terrorismo? |
Risposta data dal sig. Monti a nome della Commissione
(19 settembre 2003)
Una delle conseguenze dei fatti dell'11 settembre 2001 è stata la costituzione in Europa di vari consorzi di imprese di assicurazione, ognuno dei quali ha come attività la copertura di rischi situati nei territori nazionali. Questo potrebbe dare adito a problemi sotto il profilo della legislazione antitrust e, qualora esista un sostegno statale, anche di quella riguardante gli aiuti di Stato.
Per quanto riguarda gli aspetti antitrust, a quanto risulta alla Commissione, il consorzio delle imprese di assicurazione dei Paesi Bassi è stato notificato alle autorità garanti della concorrenza di tale Stato. Il consorzio tedesco Extremus e quello austriaco hanno comunicato i rispettivi accordi alla Commissione che attualmente li sta analizzando.
La Commissione è in stretto contatto con le autorità nazionali per garantire un approccio comune riguardo alla valutazione e al trattamento di tali consorzi.
La Commissione, inoltre, ha mantenuto stretti contatti con le autorità nazionali competenti in materia di assicurazioni al fine di valutare, fra l'altro, la situazione del mercato e la necessità di lanciare un'iniziativa a livello dell'Unione relativa all'assicurazione di rischi derivanti dal terrorismo. La stragrande maggioranza degli Stati membri non hanno considerato questa iniziativa necessaria; la Commissione però rimarrà vigilante riguardo all'evoluzione di questo dossier.
Non esiste nessun importo massimo per i contributi statali a tali consorzi. Normalmente i consorzi che ricevono contributi statali coprono solo rischi situati nel territorio del paese in questione. Tali consorzi quindi non si fanno concorrenza reciprocamente.
Qualora tali regimi ricevessero un contributo statale, essi potrebbero dare origine a problemi sotto il profilo degli aiuti di Stato. La Commissione ha esaminato alla luce delle norme relative a tali aiuti una serie di contratti di assicurazione contro atti derivanti da terrorismo, conseguenti agli atti del 11 settembre 2001, in particolare quelli relativi al settore dei trasporti aerei, e questo in quasi tutti gli Stati membri. Nella sua analisi la Commissione è stata attenta a rilevare le eventuali imperfezioni del mercato. La Commissione ha pubblicato due comunicazioni (1) sulle ripercussioni degli attacchi terroristici ed ha presentato una proposta di regolamento (2) che prevede delle condizioni minime in materia di assicurazione. Tale proposta è ancora in via di approvazione.
Al di fuori del settore del trasporto aereo, alla Commissione non è stato notificato nessun aiuto di Stato relativo a regimi come quelli cui si riferisce l'onorevole parlamentare.
(1) COM(2001) 574 def COM(2002) 320 def.
(2) COM(2003) 454 def.