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Document 92002E003459
WRITTEN QUESTION E-3459/02 by Christopher Heaton-Harris (PPE-DE) to the Commission. Religious freedom in Hungary.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3459/02 di Christopher Heaton-Harris (PPE-DE) alla Commissione. Libertà religiosa in Ungheria.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3459/02 di Christopher Heaton-Harris (PPE-DE) alla Commissione. Libertà religiosa in Ungheria.
         GU C 65E del 13.3.2004, pp. 9–10
		 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
         
      
| 13.3.2004 | IT | Gazzetta ufficiale dell'Unione europea | CE 65/9 | 
(2004/C 65 E/009)
INTERROGAZIONE SCRITTA E-3459/02
di Christopher Heaton-Harris (PPE-DE) alla Commissione
(6 dicembre 2002)
Oggetto: Libertà religiosa in Ungheria
L'Ungheria, che è prossima all'adesione all'UE, mantiene tuttora una tradizione, vecchia di 15 anni, di apartheid religiosa e violazione dei diritti dell'uomo.
Il precedente governo ungherese ha adottato la legge LXXIV, 2001 (PA 153), che modifica radicalmente le modalità di accertamento del sostegno fornito dai contribuenti alle istituzioni religiose, sostituendo l'esplicita dichiarazione annuale dei contribuenti con ambigue statistiche tratte da un recente censimento concernente la fede nativa dei cittadini.
La legge, iniqua e incostituzionale, è destinata a favorire alcune religioni ben radicate, a spese di altre fedi.
In considerazione dei principi di rispetto e tolleranza dell'Unione europea, intende la Commissione sollecitare il governo ungherese ad abrogare tale legge, quale condizione per l'adesione?
Risposta comune
data dal sig. Verheugen in nome della Commissione
alle interrogazioni scritte E-3416/02 e E-3459/02
(21 gennaio 2003)
La libertà di religione e la separazione tra Stato e Chiesa sono garantite dalla Costituzione ungherese (1). Attualmente, le religioni ufficialmente riconosciute in Ungheria sono complessivamente 104.
La legge del 1997 sulle condizioni finanziarie applicabili alle attività religiose e pubbliche delle chiese disciplina il sostegno finanziario dello Stato alle chiese. Conformemente a tale legge, lo Stato ungherese destina alle chiese almeno lo 0,8 % delle entrate provenienti dalle imposte sul reddito. I contribuenti possono indicare nella dichiarazione dei redditi la chiesa prescelta, alla quale verrà destinato l'1 % dell'imposta sul reddito. All'occorrenza, lo Stato mette a disposizione risorse supplementari per raggiungere almeno lo 0,8 % delle entrate provenienti dalle imposte sul reddito, utilizzando come chiave di ripartizione tra le chiese beneficiare le percentuali relative derivate dalle dichiarazioni dei contribuenti.
Oltre alle sovvenzioni statali, dal 1o gennaio 2001 le chiese possono beneficiare di doni detraibili dalle imposte da parte di persone fisiche e giuridiche, alle rigide condizioni stabilite in una legge adottata nel 2000 (2). L'elenco delle chiese che soddisfano tali condizioni viene pubblicato ogni anno sulla Gazzetta ufficiale ungherese.
Nel novembre 2001, il governo precedente aveva deciso di modificare le intese in materia di sostegno alle chiese. Esso aveva quindi proposto l'adozione da parte del Parlamento dell'articolo 153 di una legge generale sulle finanze, che modifica dal gennaio 2003 il sistema di ripartizione tra le chiese. Le nuove disposizioni finanziarie si basavano sui risultati del censimento del 2001, che per la prima volta conteneva una domanda facoltativa sull'appartenenza ad una chiesa, in seguito a una raccomandazione formulata congiuntamente dal Comitato economico e sociale delle Nazioni Unite e da Eurostat nell'ambito della campagna mondiale sull'imminente censimento.
La domanda sulla religione inclusa nel censimento del 2001 sarebbe stata una domanda poco chiara, vista l'assenza di una lista di chiese tra cui scegliere e poiché era facoltà del compilatore dichiarare la religione, senza però alcun obbligo di risposta.
Ciononostante, alla domanda sulla religione hanno risposto circa 9 milioni di persone, 7,6 milioni delle quali hanno affermato di appartenere a circa 260 diverse chiese/religioni. Tali cifre hanno confermato essenzialmente le stime precedenti.
Per evitare eventuali ambiguità, il governo ha deciso di mantenere il regime di finanziamento delle chiese del 1997, mediante modifica che annulla l'articolo 153 adottato nel 2001. La Commissione accoglie favorevolmente tale modifica, che entrerà in vigore nel gennaio 2003, in seguito al voto del Parlamento ungherese del dicembre 2002.
(1) Cfr. l'articolo 60 della costituzione:
| 1. | Nella Repubblica ungherese, i cittadini hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, la libertà di coscienza e il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa. | 
| 2. | Tale diritto comprende la libera scelta o l'accettazione di una religione o di una fede religiosa, e la libertà di esprimere o di non esprimere pubblicamente o privatamente, praticare e insegnare tale religione e fede attraverso azioni e riti religiosi o in altra forma, individuale o associata. | 
| 3. | La chiesa e lo Stato sono indipendenti nella Repubblica di Ungheria. | 
| 4. | È richiesta una maggioranza dei due terzi dei voti dei membri del parlamento presenti per adottare la legge sulla libertà di fede e di religione. | 
(2) Legge CXXXIII del 2000. Vi sono tre condizioni alternative: la Chiesa deve:
| i) | aver beneficiato negli ultimi due anni di almeno l'1 % delle entrate del programma di sostegno dell'1 %, | 
| ii) | essere presente in Ungheria da almeno 100 anni oppure | 
| iii) | essere ufficialmente registrata in Ungheria da 30 anni. |