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Document 92003E002825
WRITTEN QUESTION E-2825/03 by Nelly Maes (Verts/ALE) to the Commission. Linguistic diversity.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-2825/03 di Nelly Maes (Verts/ALE) alla Commissione. Diversità linguistica.
INTERROGAZIONE SCRITTA E-2825/03 di Nelly Maes (Verts/ALE) alla Commissione. Diversità linguistica.
GU C 65E del 13.3.2004, pp. 225–226
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
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13.3.2004 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
CE 65/225 |
(2004/C 65 E/240)
INTERROGAZIONE SCRITTA E-2825/03
di Nelly Maes (Verts/ALE) alla Commissione
(23 settembre 2003)
Oggetto: Diversità linguistica
Il Piano d'azione 2004-2006 per la promozione dell'apprendimento delle lingue straniere e la diversità linguistica menziona ripetutamente l'apprendimento di lingue «regionali» e «minoritarie». Si suppone che le autorità nazionali e regionali ricevano degli stimoli per appoggiare quelle comunità linguistiche il cui numero di persone madrelingua («native speakers») diminuisce di generazione in generazione. Anche queste lingue fanno parte del patrimonio culturale europeo.
La tutela di tali lingue dipenderà quindi dalla mera buona volontà degli Stati membri?
L'Unione europea non deve essa stessa giocare un ruolo attivo nell'appoggiare sia la formazione dei docenti sia quelle scuole che si assumono il compito di insegnare le summenzionate lingue?
Di quali strumenti dispone l'Unione europea per stimolare gli Stati membri nel caso fossero in difetto nell'offrire un aiuto a tale patrimonio culturale?
Risposta data dalla sig.ra Reding a nome della Commissione
(23 ottobre 2003)
La Commissione condivide il parere dell'onorevole parlamentare sul fatto che le lingue regionali e minoritarie fanno parte del patrimonio culturale europeo.
Tuttavia nel campo culturale essa interviene nell'ambito delle competenze che sono previste dall'articolo 151 del trattato CE, il quale precisa che: «l'azione della Comunità è intesa a incoraggiare la cooperazione tra Stati membri e, se necessario, ad appoggiare e a integrare l'azione di questi ultimi …». Con l'applicazione del principio della sussidiarietà, la responsabilità per la salvaguardia delle lingue regionali e minoritarie è di competenza degli Stati membri.
L'articolo 149 del trattato CE afferma che la Comunità contribuisce allo sviluppo di un'istruzione di qualità incentivando la cooperazione tra Stati membri e sostenendo e integrando la loro azione. L'azione della Comunità è inoltre intesa a «sviluppare la dimensione europea dell'istruzione, segnatamente con l'apprendimento e la diffusione delle lingue degli Stati membri». Le scuole che forniscono un insegnamento in una lingua regionale e minoritaria possono partecipare alle azione di Socrates/Comenius allo stesso titolo delle altre scuole. L'insegnamento di tali lingue può anche essere oggetto di progetti di cooperazione tra istituti di formazione per insegnanti finanziati nell'ambito di Socrates/Comenius, che offre anche borse di formazione per gli insegnanti. Solo le attività che hanno come scopo l'apprendimento di lingue come lingue straniere sono riservate, con la decisione che crea il programma Socrates, alle lingue ufficiali, l'irlandese e il lussemburghese.
D'altra parte il piano d'azione della Commissione «Promuovere l'apprendimento delle lingue e la diversità linguistica» prevede al punto III. 1.1 l'organizzazione di una conferenza nel 2005 per promuovere la cooperazione sulle questioni che hanno un'incidenza sulle lingue regionali e minoritarie nei sistemi educativi.