92002E0649

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0649/02

di Nuala Ahern (Verts/ALE) alla Commissione

(11 marzo 2002)

Oggetto: Scarichi radioattivi

Nella sua ultima relazione annuale, pubblicata lo scorso gennaio, l'Istituto irlandese di radioprotezione (RPII) ha rivelato che la concentrazione di tecnezio 99 radioattivo nelle alghe marine, causata dai rifiuti radioattivi di Sellafield e dall'impianto di lavorazione del plutonio in Inghilterra, è 150 volte maggiore nel nord-est dell'Irlanda rispetto a quella rilevata nelle stesse sulle coste meridionali e occidentali. L'RPII ha anche riconfermato che lo scarico di rifiuti radioattivi di Sellafield continua ad essere un'importante fonte di contaminazione nell'ambiente marino irlandese. La relazione ha anche riportato che i livelli di tecnezio 99 sono ancora considerevolmente sopra i precedenti al 1994 e rimangono una causa significativa di preoccupazione.

Poiché le autorità del Regno Unito che si occupano di radioprotezione, e i ministri del governo continuano a minimizzare il pericolo costituito dalla permanenza di questi scarichi, ha intenzione la Commissione a questo punto di convocare una tavola rotonda di esperti, cui il pubblico possa accedere, al fine di verificare i motivi per cui diverse autorità competenti in materia di radioprotezione in due Stati membri hanno opinioni così disparate riguardo al rischio radioattivo di Sellafield?

Risposta della sig.ra Wallström a nome della Commissione

(11 aprile 2002)

Come confermato nella risposta all'interrogazione scritta E-0334/02(1) dell'onorevole parlamentare, la Commissione è consapevole del fatto che la concentrazione di radionuclidi nelle alghe marine può variare da un luogo all'altro, ma le concentrazioni assolute non hanno alcun impatto radiologico.

È in corso di aggiornamento la relazione L'esposizione della popolazione comunitaria alla radioattività nelle acque marine dell'Europa settentrionale, progettoMarína (Radioprotezione 47, 1990), che prenderà in considerazione tali argomenti. Suddetta relazione sarà sottoposta ad una ulteriore discussione durante l'incontro della Commissione Oslo-Parigi (OSPAR) ed in occasione di una conferenza internazionale pertinente. Di conseguenza, la Commissione non ritiene appropriato convocare anche una tavola rotonda di esperti che prenda in esame la questione.

(1) GU C 205 E del 29.8.2002, pag. 120.