Escolha as funcionalidades experimentais que pretende experimentar

Este documento é um excerto do sítio EUR-Lex

Documento 92001E001216

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1216/01 di Joke Swiebel (PSE) alla Commissione. Dati relativi al numero di portatori di handicap che lavorano nelle istituzioni europee.

GU C 364E del 20.12.2001, pp. 64-65 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

Sítio Web do Parlamento Europeu

92001E1216

INTERROGAZIONE SCRITTA E-1216/01 di Joke Swiebel (PSE) alla Commissione. Dati relativi al numero di portatori di handicap che lavorano nelle istituzioni europee.

Gazzetta ufficiale n. 364 E del 20/12/2001 pag. 0064 - 0065


INTERROGAZIONE SCRITTA E-1216/01

di Joke Swiebel (PSE) alla Commissione

(24 aprile 2001)

Oggetto: Dati relativi al numero di portatori di handicap che lavorano nelle istituzioni europee

L'articolo 3, paragrafo 1, lettera a) della direttiva 2000/78/CE(1) che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro è stato modificato per mezzo di un emendamento del Parlamento europeo, successivamente incluso nella versione adottata dal Consiglio, imponendo anche alle istituzioni europee l'obbligo relativo alla parità di trattamento. Dispone la Commissione di dati (relativi al periodo sia precedente che successivo all'entrata in vigore della direttiva) sul numero di portatori di handicap - distinti per handicap - che lavorano nell'istituzione? In caso affermativo, può la Commissione fornire tali dati nella risposta alla presente interrogazione?

(1) GU L 303 del 2.12.2000, pag. 16.

Risposta data dal sig. Kinnock in nome della Commissione

(23 luglio 2001)

Le disposizioni della direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro devono essere attuate dagli Stati membri entro il 2 dicembre 2003, ma per l'applicazione delle disposizioni relative all'età e agli handicap tale termine può essere prorogato di tre anni, fino al 2 dicembre 2006.

La Commissione ha adottato nel 1998 un codice di condotta per l'occupazione dei disabili(1). Tale codice presenta una chiara esposizione della politica attuata dalle istituzioni europee in merito all'occupazione dei disabili e gli orientamenti in materia di assunzione, struttura della carriera (mobilità, formazione, fedelizzazione del personale), ambiente di lavoro (accessibilità degli edifici, attrezzature e arredamenti per uffici) nonché azioni di informazione e di sensibilizzazione destinate ai membri delle commissioni esaminatrici.

Nei concorsi per assunzione alla Commissione, i candidati sono invitati ad informarla di eventuali agevolazioni particolari occorrenti per la loro partecipazione, come documenti d'esame in braille, dettatura delle risposte ai documenti scritti, presenza di un accompagnatore, o altre disposizioni specifiche.

Dopo l'assunzione, la Commissione non mantiene separati i dati dei dipendenti disabili, poiché ritiene che la registrazione di tali informazioni potrebbe essere in contrasto con gli interessi personali dei funzionari in questione. La Commissione desidera sottolineare che a tutti i funzionari sono aperte le stesse possibilità di carriera.

Al fine di raccogliere informazioni generali per l'orientamento, nel 1999 è stata eseguita un'indagine non esaustiva da cui risulta che all'epoca la Commissione impiegava circa 40 disabili, con handicap che variavano da quelli a livello della percezione alle ridotte capacità motorie.

Nel documento consultivo relativo al miglioramento delle disposizioni di lavoro e delle prospettive di carriera per i disabili(2), pubblicato nell'ambito dei progetti di riforma, la Commissione dichiara di sentirsi tenuta ad offrire al proprio personale almeno le opportunità e i livelli di tutela che gli Stati membri prevedono in questo settore. Oltre ad un forte impegno a rispettare il codice del 1998, sono previste ulteriori iniziative tra cui ampliare la portata delle disposizioni previste dallo statuto, al fine di garantire ai disabili la parità di trattamento per quanto concerne l'assunzione e l'occupazione, e integrare il principio di non discriminazione nell'intera politica del personale.

Tra breve terminerà il periodo stabilito per la consultazione del personale e dei rappresentanti del personale su tale argomento e sui relativi documenti. La Commissione adotterà quindi la propria politica in materia, tenendo presenti i suggerimenti costruttivi che ha ricevuto per lo sviluppo di tale politica. Occorre sperare che essa otterrà l'appoggio delle altre istituzioni, incluso il Parlamento, per i cambiamenti allo Statuto che risulteranno necessari per l'ammodernamento ed il miglioramento della politica in materia.

(1) SEC(98) 1559/2.

(2) SEC(2000) 2084/4.

Início