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Document 92001E000327

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0327/01 di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione. Cloro nelle piscine.

GU C 318E del 13.11.2001, pp. 34–35 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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92001E0327

INTERROGAZIONE SCRITTA E-0327/01 di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione. Cloro nelle piscine.

Gazzetta ufficiale n. 318 E del 13/11/2001 pag. 0034 - 0035


INTERROGAZIONE SCRITTA E-0327/01

di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione

(13 febbraio 2001)

Oggetto: Cloro nelle piscine

Le informazioni pubblicate dalla stampa riguardanti ricerche di laboratorio effettuate dall'Università di Lovanio, secondo cui il cloro utilizzato per disinfettare l'acqua causa seri problemi polmonari nei bambini di età inferiore ai nove anni, hanno provocato grosse inquietudini.

Ha la Commissione preso in esame i risultati di tali ricerche e qual è il suo parere al riguardo?

Inoltre, quali misure intende prendere?

Risposta del Commissario Byrne a nome della Commissione

(26 aprile 2001)

Lo studio citato dall'Onorevole parlamentare è stato eseguito dall'Università di Louvain per valutare gli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute polmonare dei bambini, paragonando i bambini che vivono in zone urbane e quelli che vivono in zone rurali del Belgio. Fra gli altri risultati, lo studio evidenzia un rapporto causa-effetto fra la frequentazione di piscine come parte delle attività sportive/ricreative scolastiche e l'insorgenza di problemi polmonari. Sebbene non siano state identificate patologie specifiche, le condizioni di salute dei bambini esaminati evidenziano una funzionalità compromessa della barriera protettiva polmonare e una maggior propensione alle reazioni allergiche di tipo asmatico. Gli autori hanno avanzato l'ipotesi che un eventuale motivo delle osservazioni potrebbe essere idividuato nell'aerazione inadeguata delle piscine coperte oggetto dello studio. La scarsa aerazione delle piscine avrebbe permesso un accumulo nell'aria, con successiva inalazione da parte dei bambini, di prodotti chimici tossici derivati dal cloro (ipoclorito e cloramina).

I risultati dello studio non sorprendono, data la tossicità del cloro e dei suoi derivati. In effetti, conseguenze simili a quelle evidenziate nello studio sono state individuate in passato a seguito di un'esposizione prolungata al cloro e ai suoi derivati in condizioni di aerazione insufficiente. I gas tossici si formano normalmente in tutte le situazioni in cui si utilizza cloro o ipoclorito (candeggina) per disinfettare acqua (acqua potabile, piscine, wc, ecc.) che potrebbero contenere materie organiche. In condizioni di utilizzazione all'aria aperta o con aerazione adeguata,

i gas vengono diluiti nell'aria. Per questo motivo, il cloro o l'ipoclorito disponibili in commercio sotto forma di soluzione sono corredati di un'adeguata etichettatura con avvertenze per l'utilizzatore per un uso dei prodotti in condizioni di aerazione adeguata.

D'altra parte, i possibili rischi sanitari collegati all'uso del cloro nelle piscine debbono essere valutati rispetto ai vantaggi sanitari connessi al loro uso, dal momento che sono lo strumento più efficace per disinfettare.

Alla luce di questo studio e conoscendo i rischi sanitari connessi al cloro, la Commissione ritiene che la soluzione più adeguata per prevenire i rischi in questione sia un'aerazione ottimale delle piscine coperte. La necessità di un'aerazione adeguata è ben nota alle competenti autorità degli Stati membri responsabili in primo luogo della salute e delle misure igieniche connesse alle condizioni specifiche di questo tipo di impianto.

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