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Document JOC_2001_180_E_0260_01

Proposta di decisione del Consiglio relativa a un'ulteriore assistenza finanziaria eccezionale al Kosovo [COM(2001) 81 def. — 2001/0045(CNS)]

GU C 180E del 26.6.2001, p. 260–261 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52001PC0081

Proposta di Decisione del Consiglio relativa a un'ulteriore assistenza finanziaria eccezionale al Kosovo /* COM/2001/0081 def. - CNS 2001/0045 */

Gazzetta ufficiale n. 180 E del 26/06/2001 pag. 0260 - 0261


Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa a un'ulteriore assistenza finanziaria eccezionale al Kosovo

(presentata dalla Commissione)

RELAZIONE

1. Introduzione

La Missione delle Nazioni Unite per l'amministrazione temporanea del Kosovo (UNMIK) è stata istituita nel giugno 1999 dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite mediante la risoluzione 1244 (1999) del 10 giugno 1999. All'UNMIK è stato conferito il mandato di stabilire nella provincia una presenza civile internazionale e di provvedere a titolo temporaneo strutture amministrative che consentano alla popolazione del Kosovo di godere di una sostanziale autonomia. L'UNMIK, che è sotto la direzione del rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite (RSSG), si compone di quattro elementi (i "pilastri"): l'aiuto umanitario, l'amministrazione civile, la strutturazione istituzionale e la ricostruzione e sviluppo economici, posti rispettivamente sotto la guida dell'UNHCR, delle NU, dell'OCSE e dell'UE.

Sin di suoi inizi, l'obiettivo dell'UNMIK è consistito nel consolidare le strutture centrali e comunali e integrare la popolazione del Kosovo nell'amministrazione temporanea della provincia. A tale riguardo, un risultato di rilievo è stato l'insediamento all'inizio del 2000 della Struttura amministrativa congiunta ad interim (JIAS), dotata di ampio raggio di azione, in quanto assorbe le strutture legislativa, esecutiva e giudiziaria esistenti. Questa struttura amministrativa comprende il Consiglio di transizione del Kosovo (KTC), che è l'organo consultivo della JIAS al più alto livello, il Consiglio ad interim (IAC), che funge da gabinetto consultivo e al tempo stesso da commissione esecutiva del RSSG, e 20 dipartimenti amministrativi, sotto la duplice guida di un cittadino kosovaro e di un funzionario dell'UNMIK. A livello locale, il 28 ottobre 2000 si sono svolte le elezioni comunali, il che costituisce un gran passo verso la democratizzazione.

La Comunità europea ha risposto con prontezza alla crisi del Kosovo mettendo personale e attrezzature a disposizione della Forza internazionale di sicurezza (KFOR), fornendo aiuto umanitario tramite l'ECHO (l'Ufficio umanitario della Comunità europea) e istituendo in Kosovo, all'inizio del luglio 1999, una Task Force (TAFKO) responsabile dell'attuazione del programma CE di ricostruzione del Kosovo in attesa del costituirsi dell'Agenzia europea per la ricostruzione (AER). Quest'Agenzia, istituita formalmente il 20 febbraio 2000, ha ereditato 134,5 milioni di euro di stanziamenti d'impegno del 1998 e 1999 e disponeva di 261 milioni di euro di stanziamenti d'impegno per il 2000. Tali fondi sono serviti per programmi di assistenza nei seguenti settori: energia, ricostruzione delle abitazioni, trasporti, approvvigionamento idrico, smaltimento dei rifiuti, sviluppo imprenditoriale, agricoltura e sostegno all'amministrazione locale. Nell'utilizzo dei fondi l'Agenzia ha seguito ritmi estremamente rapidi: circa il 90% delle dotazioni sono state affidate a ditte appaltatrici, versando loro entro la fine del 2000 già il 60% degli importi. Nel dicembre 2000 sono stati previsti a favore del Kosovo, nel contesto della procedura Notenboom, altri stanziamenti d'impegno di 175 milioni di euro, che serviranno anch'essi per lavori in appalto e saranno versati come parte del programma di assistenza del 2001. Più in generale, la Commissione europea ha organizzato insieme con la Banca mondiale due conferenze di donatori per il Kosovo (a Bruxelles, nel giugno e novembre 1999) allo scopo di assicurare il finanziamento delle attività di ricostruzione dell'UNMIK.

Nonostante le complesse circostanze, l'UNMIK, e in particolare il suo quarto pilastro responsabile della ricostruzione e sviluppo economici, hanno compiuto concreti progressi nell'attuazione del programma economico presentato alla seconda conferenza dei donatori per il Kosovo tenutasi a Bruxelles il 17 novembre 1999. Con il sostegno dell'FMI e della Banca mondiale, si sono fatti molti passi avanti, strutturando un solido quadro istituzionale ed economico comprendente la legalizzazione della circolazione del marco tedesco, che è così divenuta la valuta più diffusa nella provincia, istituendo un sistema bancario e di pagamenti funzionante e promuovendo il processo di ricostruzione e lo sviluppo del settore privato. L'UNMIK ha conseguito risultati di rilievo anche nel settore tributario, assicurando un'adeguata contabilità di bilancio, creando una base di prelievo e tenendo sotto controllo le spese pubbliche.

In questo settore, la Comunità ha appoggiato il costituirsi delle funzioni amministrative essenziali nell'ambito del bilancio consolidato del Kosovo ed ha apportato un contributo fondamentale per il loro stabilizzarsi. Nel febbraio 2000, in seguito a una proposta della Commissione [1], il Consiglio ha deciso di concedere al Kosovo un'assistenza finanziaria comunitaria a titolo eccezionale per l'importo massimo di 35 milioni di euro in forma di sovvenzioni [2]. Previa consultazione del Comitato economico e finanziario (CEF), i fondi sono stati messi a disposizione dell'UNMIK tramite la sua Autorità tributaria centrale (CFA), in due quote (a marzo e ad agosto 2000). Quest'assistenza eccezionale, facente parte della dotazione globale della Comunità europea per l'assistenza, intendeva integrare le risorse fornite dalla Banca mondiale e da donatori bilaterali.

[1] COM(1999) 598 def., GU C 56 del 29.2.2000, pp. 66-67.

[2] Decisione del Consiglio 2000/140/CE del 14 febbraio 2000, GU L 47 del 19.2.2000, pp. 28-29.

Inoltre la Commissione ha liberato a febbraio 10 milioni di euro a titolo di sostegno finanziario ed ha stanziato altri 28 milioni di euro per finanziare le spese d'importazione di elettricità ancora nel 2000. Entrambi tali finanziamenti, a carattere eccezionale, rientravano nell'ambito del programma OBNOVA. Quindi l'impegno comunitario di sostegno finanziario ammonta in totale a 73 milioni di euro (circa 142 milioni DEM) pari al 48% del disavanzo totale per il 2000 (compreso il sostegno finanziario mirato di circa 100 milioni DEM), stimato a titolo provvisorio a 300 milioni DEM (153 milioni di euro).

2. Recenti sviluppi in campo economico e finanziario

2.1. La situazione economica generale

In mancanza di fonti statistiche affidabili, è difficile presentare dati quantitativi sullo sviluppo economico nel Kosovo. Già prima della crisi della primavera 1999 l'economia del Kosovo risentiva dell'isolamento internazionale della Repubblica federale di Iugoslavia (RFI), della lentezza nelle riforme economiche e della totale assenza d'investimenti da quasi un decennio. Come conseguenza del conflitto, le abitazioni e le infrastrutture pubbliche sono state danneggiate, la produzione agricola e industriale si sono arrestate e si erano bloccate persino le poche funzioni basilari di pagamento svolte dal settore finanziario formale. Nell'ottobre 1999, secondo le stime dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) il tasso di disoccupazione era di molto superiore al 50%, in una popolazione comprendente una rilevante percentuale di giovani [3].

[3] OIL (Lajos Hethy): "Employment and Workers' Protection in Kosovo" (L'occupazione e la tutela dei lavoratori nel Kosovo), ottobre 1999.

Dopo il conflitto, l'attività economica ha registrato una ripresa piuttosto rapida: secondo le stime, la produzione agricola è ora a oltre il 75% del suo livello prebellico e le costruzioni e alcuni servizi correlati agli scambi commerciali sono in pieno boom. La produzione industriale, invece, accusa ancora molta lentezza. È probabile che la ripresa postbellica continuerà, poiché proseguirà il boom delle costruzioni, indotto in gran parte dal grande programma di ricostruzione finanziato dai donatori internazionali.

Secondo stime non ufficiali, nel 1995 il PIL pro capite era di circa 500 USD. Alcune stime preliminari, effettuate dall'FMI a titolo alquanto precario, danno come risultato un PIL pro capite attualmente dell'ordine di 650-850 USD, mentre i dati dell'UNMIK suggeriscono una cifra forse superiore ai 1.000 USD. Una fonte importante del reddito familiare restano le rimesse degli emigranti.

Secondo indizi basati sulla casistica, sinora l'inflazione non costituisce un problema e non si registrano lamentele per l'aumento dei prezzi o per la penuria di beni essenziali. Le importazioni sono stimate a circa l'80% del PIL, mentre le esportazioni sono praticamente nulle, anche se vi sono alcuni scambi non ufficiali con il resto della Serbia. Per quanto riguarda gli altri settori della politica economica, se ne parla più a lungo qui di seguito.

2.2. I settori della politica economica

Sino a tutto l'inverno 1999/2000, l'UNMIK ha dovuto dedicarsi in particolar modo ad assicurare che continuassero a funzionare le infrastrutture di base, in condizioni di emergenza, ed a migliorarle nei limiti del possibile. I risultati sono stati abbastanza soddisfacenti in alcuni settori, meno in altri. Sin dall'inizio, l'UNMIK ha avuto seri problemi per assicurare l'approvvigionamento energetico in condizioni di affidabilità: nonostante l'ingente assistenza tecnica e finanziaria dei donatori, in particolare della Comunità, e nonostante i considerevoli miglioramenti conseguiti, l'approvvigionamento di energia è tuttora soggetto a riduzioni e razionamento. I miglioramenti sono più evidenti in altri settori: l'aeroporto di Pristina è operativo dal gennaio 2000 e a giugno si sono iniziati grandi riparazioni della rete stradale. L'UNMIK e la KFOR hanno ripristinato alcuni dei principali collegamenti ferroviari, è ripreso il servizio postale internazionale e interno, si è istituita una rete di telefonia mobile e sono in corso grandi lavori d riparazione della telefonia fissa.

Per accrescere l'efficienza del processo di ricostruzione, nell'aprile 2000 l'UNMIK ha presentato un vasto programma d'investimenti pubblici ("Kosovo: Ricostruzione 2000") nel quale si indicano minuziosamente le esigenze prioritarie d'investimenti per la ricostruzione in tutti i settori nel corso del 2000, nell'intento di orientare l'assistenza dei donatori e migliorarne il coordinamento. Presso il dipartimento per la ricostruzione si è costituita un'unità specifica per il coordinamento tra i donatori, che funge da interlocutore focale per i donatori ed è incaricata di estendere il programma agli anni successivi.

Il sostegno della Comunità tramite la TAFKO e successivamente l'Agenzia europea per la ricostruzione si è sviluppato in coordinamento con l'UNMIK. Nel 2000 l'AER ha gestito 395 milioni di euro, ai quali si è aggiunta a fine anno un'altra quota di 175 milioni di euro: l'Agenzia è quindi responsabile dell'utilizzo di una dotazione totale di 571 milioni di euro versati dalla CE per il programma di assistenza al Kosovo.

Lo sviluppo del settore privato è considerato un settore di priorità cruciale per la trasformazione dell'economia kosovara. L'UNMIK procede con una strategia mista, definita tra l'altro in un "Libro Bianco" trasmesso all'IAC nel maggio 2000, che prevede sostegno alle imprese esistenti e incentivi per la costituzione di nuove. Per le imprese pubbliche esistenti, la strategia dell'UNMIK mira ad attirare investitori privati mediante concessioni, locazioni o contratti di gestione. Un primo esempio di contratto di gestione che l'UNMIK spera di ripetere per altre imprese medie e grandi è quello concluso con la Swiss Holderbank per il cementificio Sharr, nel quale è prevista una concessione decennale per lo sfruttamento della fabbrica come contropartita di un ingente investimento e della ristrutturazione industriale. Un elemento importante di tale contratto è il tentativo di ottenere il consenso sociale su questa forma di commercializzazione mediante il versamento di una parte dei profitti a un fondo dei lavoratori. A metà agosto è stato firmato un accordo tra l'UNMIK e un gruppo di grandi società minerarie per iniziare il ripristino del complesso minerario e metallurgico Trepca nel Kosovo settentrionale: il consorzio così costituito dovrà intraprendere azioni di riparazione o di sostituzione delle attrezzature di sicurezza e di produzione.

Il "Libro Bianco", che di recente è stato oggetto di revisione, comprende anche, come elementi principali, la commercializzazione a breve termine delle imprese non private, il completamento del quadro giuridico, la definizione dei diritti di proprietà e la necessità di ottenere il consenso sociale sulla privatizzazione. Nel lungo termine le imprese pubbliche saranno trasferite a un'Agenzia imprenditoriale del Kosovo (KEA), la quale ne deciderà la ristrutturazione e la commercializzazione. Sinché perdurerà l'incertezza istituzionale, la privatizzazione resta estremamente difficile.

Altri progressi si sono compiuti nel definire un adeguato quadro giuridico e istituzionale per lo sviluppo del settore privato: per esempio, è stata completata la registrazione delle imprese del Kosovo, quasi 26.000. Sono già stati completati o sono in fase avanzata di elaborazione testi di legge improntati al diritto commerciale moderno.

In base alle raccomandazioni dell'FMI, l'Autorità preposta al settore bancario e ai pagamenti nel Kosovo (BPK), istituita nel novembre 1999, ha compiuto considerevoli progressi nell'elaborare il quadro giuridico e normativo per un valido sistema bancario e dei pagamenti. I progressi sono stati più rapidi del previsto nel settore delle licenze e della vigilanza bancarie. Si sono definiti i termini delle richieste di licenze per le banche e per istituti microfinanziari non bancari, e si sono redatti moduli e manuali intesi a facilitare in grande misura le procedure di richiesta e di concessione delle licenze. La BPK ha adottato un numero considerevole di regolamenti prudenziali e di vigilanza, per stabilire i fondamenti essenziali di una moderna funzione di vigilanza basata sulle migliori prassi normative internazionali. Per esempio, le banche alle quali è stata accordata la licenze saranno tenute ad applicare le norme contabili internazionali ed a procedere ad un audit esterno. La BPK ha già iniziato la formazione di cittadini kosovari quali addetti preposti alla vigilanza bancaria.

L'unica banca che ha ottenuto la licenze nel Kosovo (la MEB) sembra funzionare sinora senza difficoltà, espandendo di continuo il suo ambito operativo e la sua gamma di prodotti e incrementando il numero e le qualifiche del proprio personale. Gli addetti alla vigilanza bancaria presso la BPK hanno completato il loro rapporto ispettivo sulla MEB; inoltre hanno accordato l'approvazione preliminare, cioè l'autorizzazione a prepararsi all'apertura, a sette richieste di autorizzazione ad aprire banche. Ma le nuove banche hanno problemi per raccogliere capitale sufficiente; inoltre sono necessarie indagini su alcuni grandi azionisti e si devono ancora risolvere questioni di proprietà delle sedi: di conseguenza, non si sa quando saranno rilasciate le licenze definitive. La BPK ha anche concesso l'approvazione a nove gruppi microfinanziari e non bancari perché offrano la possibilità di depositi limitati e di microcrediti, essenzialmente nel settore non bancario del mercato. Otto di questi istituti sono già operativi.

La BPK ha continuato a sviluppare il proprio sistema di pagamenti, così da offrire servizi di pagamento all'UNMIK, all'amministrazione civile del Kosovo e alle ONG. È stato installato un moderno sistema, donato dalla Norvegia, che è divenuto operativo nel giugno 2000, e si sta ora provvedendo alla formazione del personale. La BPK ha assunto tra i propri incarichi le importazioni di denaro liquido e gli invii di denaro liquido all'interno della provincia. Si è iniziato il processo di preparazione del passaggio, nel 2002, dal marco tedesco all'euro. Infine, la BPK assumerà presto la responsabilità della regolamentazione e della vigilanza nel settore delle assicurazioni.

Uno sviluppo istituzionale di pari importanza è stato promosso dall'UNMIK in campo tributario. Il costituirsi dell'Autorità tributaria centrale (CFA), nel novembre 1999, è stato un primo importante passo verso la creazione di un sistema moderno di gestione del bilancio. La CFA, che in seguito è stata integrata nella JIAS, ha responsabilità specifiche per l'elaborazione e l'esecuzione del bilancio del Kosovo. L'Amministrazione tributaria dell'UNMIK ha iniziato ufficialmente i suoi lavori nell'aprile 2000 e da allora sta costituendo una struttura organizzativa basata su funzioni di amministrazione tributaria (trattamento delle dichiarazioni, audit, esazione, servizi ai e formazione dei contribuenti, ricorsi ecc.). A fine ottobre erano stati assunti e formati 151 impiegati locali ed erano stati aperti uffici tributari regionali nelle cinque regioni e uffici tributari locali in due comuni. Attualmente l'amministrazione si occupa di due imposte; l'imposta sulle vendite nei settori alberghiero, delle sostanze alimentari e delle bevande e l'imposta presuntiva. Il Servizio doganale dell'UNMIK si è costituito ufficialmente a fine agosto 1999, sotto l'egida della Missione di assistenza in materia doganale dell'CE nel Kosovo (CAM-K). Attualmente lavorano per tale servizio 97 funzionari doganali, coadiuvati da guardie e altri ausiliari, il cui compito essenziale è riscuotere i dazi ai punti di passaggio delle frontiere internazionali, sulla linea di confine amministrativo (ABL) con il Montenegro e su un punto di esazione fiscale all'interno della provincia.

Dopo una prima fase nella quale la CFA ha avuto qualche problema ad incrementare e stabilizzare il livello delle entrate ed a controllare le spese, soprattutto per le retribuzioni nei servizi pubblici e per le infrastrutture, la situazione del bilancio mostra segni di sostanziale miglioramento, in particolare dall'estate 2000. Le entrate hanno registrato un andamento molto favorevole, raggiungendo a fine novembre l'importo di 216,6 milioni DEM. Per quanto riguarda le spese, gli esborsi effettivi a fronte degli importi del bilancio sono inferiori alle previsioni: al novembre 2000, il totale delle spese ammontava a 321,8 milioni DEM. In agosto si sono iniziati alcuni aggiustamenti, con storni di stanziamenti di bilancio tra i dipartimenti, lasciando pressoché immutato il totale delle spese (430,8 milioni DEM). Allo stato dei fatti, la CFA prevede per il 2000 un disavanzo di circa 300 milioni DEM, che sarà finanziato integralmente dall'assistenza esterna.

I risultati positivi degli ultimi mesi vanno ponderati in funzione di alcuni rischi potenziali: le entrate derivano tuttora quasi esclusivamente dai dazi doganali, dalle accise e dall'imposta sulle vendite, che probabilmente si ridurranno in inverno. È stata sospesa l'introduzione della ritenuta alla fonte del 15% sulle retribuzioni, poiché le NU hanno rifiutato di accordare la rinuncia alla regola generale che era stata loro chiesta per esentare da tale imposta le retribuzioni del personale locale NU. L'assenza di ogni forma d'imposizione fiscale aggrava il divario di livello retributivo tra il personale locale che lavora direttamente per le NU e il personale (compresi i magistrati ed i direttori dei dipartimenti kosovari) che lavora per l'amministrazione locale del Kosovo. Un altro settore nel quale la CFA è dovuta rimanere particolarmente vigilante per evitare gravi slittamenti è stato il controllo delle spese dei dipartimenti che spendono molto: ciò riguarda in particolare la situazione dei servizi pubblici, in special modo il settore dell'energia.

Per quanto riguarda i finanziamenti, l'importo totale degli impegni dei donatori a favore del bilancio 2000 è di circa 300 milioni DEM (comprese sovvenzioni specifiche di circa 100 milioni DEM), di cui al 30 novembre era già stato versato il 90%. A parte il riporto di 29 milioni DEM dal 1999, le sovvenzioni non specifiche a favore del bilancio comprendono circa 28 milioni DEM degli USA, circa 8 milioni DEM del Canada, 15 milioni DEM del Giappone e 10 milioni DEM della Banca mondiale, in totale 61 milioni DEM. La Comunità ha elargito circa 88 milioni DEM (compresi i 35 milioni di euro dell'assistenza eccezionale ed i 10 milioni di euro finanziati nell'ambito del programma OBNOVA) e ha riservato 28 milioni di euro per le importazioni di energia, la maggior parte dei quali sono stati liberati a fine 2000. Il rimanente viene da altri donatori bilaterali. Dati i favorevoli sviluppi finanziari, sembra che la CFA sia stata in grado di riportare una certa somma nel bilancio 2001.

3. Prospettive per il 2001

Come si è detto, dopo il conflitto l'attività economica ha registrato un rapido incremento. In alcuni settori (per esempio i servizi), oggi l'attività è probabilmente molto maggiore di quanto non sia mai stata in passato. Sebbene difficile da quantificare, secondo le previsioni la ripresa postbellica dovrebbe proseguire. È probabile che continui per qualche anno il boom delle costruzioni, indotto dal grande programma di ricostruzione dei donatori internazionali. La presenza internazionale nel Kosovo (NU, KFOR, istituzioni governative, ONG ecc.) costituisce un'importante fonte di reddito, di cui è probabile il persistere ancora per qualche tempo.

Secondo alcune stime preliminari dell'FMI, il tasso di crescita del PIL dovrebbe essere dell'ordine del 10-15% all'anno nei prossimi due anni. Benché queste stime vadano rivedute quando sarà disponibile una base statistica più valida, esse costituiscono una ragionevole ipotesi di lavoro per elaborare prospettive a medio termine. Com'è ovvio, potranno incidere su tali prospettive gli sviluppi a Belgrado.

Nonostante alcune pressioni al rialzo dei prezzi, si prevede che l'inflazione resterà moderata. Alcuni dei provvedimenti di riforma già previsti (tra gli altri, introduzione dell'IVA, aumento delle accise e revisione dei dazi doganali sui prodotti alimentari) si tradurranno probabilmente in aumenti dei prezzi al consumo, anche se nella fase attuale è impossibile anticiparne l'esatta incidenza. Altre pressioni al rialzo dei prezzi delle sostanze alimentari potrebbero risultare dalla cessazione graduale, nei prossimi mesi, degli aiuti umanitari, compresi gli aiuti alimentari, anche se potrà ridurre tali pressioni il previsto incremento della produzione agricola interna.

L'espandersi del settore privato creerà nuove possibilità di lavoro e contribuirà a ridurre la disoccupazione. Tuttavia, dato il tasso molto elevato di disoccupazione, è probabile che nel medio periodo essa resterà elevata.

Nella sua strategia a medio termine in materia tributaria, l'UNMIK riconosce la necessità di progredire verso l'autofinanziamento del bilancio, accrescere la sostenibilità finanziaria e ridurre le sovvenzioni dei donatori a favore del bilancio generale. Per quanto riguarda le entrate, ciò implica l'esigenza di aumentare le entrate locali ampliando la base imponibile e introducendo un'altra serie d'imposte. Si assumeranno altri funzionari doganali e tributari e si condurrà un'adeguata campagna di educazione dei contribuenti. Per quanto riguarda le spese, l'UNMIK dovrà limitare le spese operative, tra l'altro resistendo alle pressioni per gli aumenti retributivi e per la preservazione dell'entità numerica elevata del personale. Nel 2001 sarà forse possibile ridurre alcuna spesa per merci e servizi connesse alle attività di avvio dei dipartimenti, ma nuove pressioni risulteranno dall'esigenza di affrontare la problematica sociale. Promuovere la stabilità sociale mediante l'istruzione, la sanità e l'assistenza sociale di base resterà una priorità. Secondo la CFA, le prestazioni di assistenza sociale - e la manutenzione stradale - potrebbero richiedere ingenti aumenti delle spese e accresceranno ancora le pressioni per lo sviluppo della base di prelievo. Ciò corrisponde alle raccomandazioni della Banca mondiale, la quale consiglia di dedicarsi nel prossimo futuro ad alcuni aspetti della politica sociale prevista, anche nella prospettiva della prevista riduzione dei programmi di aiuti umanitari finanziati dai donatori.

Su questo sfondo, il bilancio delle pubbliche amministrazioni del Kosovo per il 2001, adottato a fine dicembre, prospetta entrate da fonti locali per l'importo di quasi 338 milioni DEM (rispetto alla stima di 210 milioni DEM nel 2000). Tuttavia, simili stime dipendono in enorme misura dall'introduzione sollecita dell'IVA e dell'imposta sul reddito. Secondo le proiezioni, le spese ammonteranno a circa 500 milioni DEM, con qualche ritocco nella ripartizione tra i dipartimenti. Ciò richiederà grandi sforzi per ridurre il numero di pubblici dipendenti e per controllare il totale dei costi retributivi, in particolare nei pubblici servizi e nei dipartimenti dell'istruzione e della sanità. In base a tali ipotesi, ed includendo le spese per le importazioni di energia (come raccomanda il Gruppo di pilotaggio a livello operativo: WLSG) [4], il disavanzo dovrebbe essere di circa 180 milioni DEM (escluse le spese in conto capitale).

[4] Il WLSG è l'organo coadiuvante del Gruppo di pilotaggio ad alto livello (HLSG) e comprende essenzialmente esperti dei paesi del G8 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Russia, USA), della presidenza dell'UE, delle IFI (FMI, Banca mondiale, BERS e BEI) e del Patto di stabilità. Lo hanno costituito i capi di Stato e di Governo in seguito al Vertice di Colonia, allo scopo di orientare il processo di coordinamento dei donatori per la ricostruzione economica, la stabilizzazione, la riforma e lo sviluppo del Sud-est europeo. L'HLSG/WLSG sono presieduti congiuntamente dalla Banca mondiale e dalla Commissione europea.

Infine, di recente l'UNMIK ha presentato un nuovo Programma di pubblici investimenti per la ricostruzione (PRIP) per il periodo 2001-2003. Questo Programma, che beneficia del sostegno della Banca mondiale, si basa sul PRIP 2000, ma per i costi di ciascun progetto vengono elaborate stime più precise. Inoltre, si è stabilito un nesso più stretto tra il PRIP e il bilancio consolidato del Kosovo, nell'intento di assicurare coerenza e compatibilità tra spese in conto capitale e spese ordinarie già al livello dell'elaborazione del bilancio, il che si può considerare un primo passo per assicurare che, a tempo debito, le spese in conto capitale diventino parte del bilancio ordinario.

4. Una possibile ulteriore assistenza finanziaria eccezionale della Comunità

Nonostante considerevoli progressi nello sviluppare una base interna di prelievo, il Kosovo continua a dipendere dai finanziamenti di donatori esterni per assicurare le funzioni amministrative essenziali e per stabilire un contesto valido e stabile per lo sviluppo economico. Il Kosovo non può beneficiare dell'assistenza finanziaria prevista nei programmi dell'FMI o della Banca mondiale, né è in grado di ottenere prestiti al suo interno o sul mercato finanziario internazionale.

In queste circostanze, senza una sollecita assistenza ufficiale dall'esterno, in forma di sovvenzioni, vi è il rischio che risulti gravemente compromessa la possibilità di altri progressi verso la creazione di una moderna economia di mercato e l'avvio di una crescita economica sostenibile. La conseguenza più immediata saranno la paralisi delle funzioni amministrative di base (compresi il settore giudiziario e l'esazione fiscale) e l'aumento dei costi, a detrimento del tenore di vita della popolazione. Sarebbe in pericolo la stabilità economica, sociale e politica non soltanto nel Kosovo, ma più in generale nella regione balcanica.

Tenuto conto di tali considerazioni, sembra opportuno fornire al Kosovo una seconda assistenza finanziaria eccezionale della Comunità, in un'iniziativa congiunta della comunità dei donatori internazionali. Il fabbisogno finanziario globale del bilancio 2001 è stimato attualmente a circa 180 milioni DEM (90 milioni di euro): la Commissione propone quindi di concedere al Kosovo un'ulteriore assistenza finanziaria eccezionale per l'importo massimo di 30 milioni di euro, un ordine di grandezza che sembra adeguato rispetto al disavanzo di bilancio previsto per l'esercizio 2001. Inoltre, la Commissione intende stanziare a parte un importo massimo di 20 milioni di euro a titolo di assistenza finanziaria mirata da concedere nel 2001 per eventuali esigenze specifiche d'importazioni di elettricità.

Prima di presentare la sua proposta, la Commissione ha consultato il Comitato economico e finanziario, che ha appoggiato tale iniziativa.

L'assistenza prevista sarà erogata in almeno due quote. La sua attuazione concreta sarà subordinata alle condizioni per un adeguato aggiustamento macroeconomico e strutturale, il che implica che l'UNMIK proseguirà le sue attività intese a promuovere il processo di ricostruzione, lo sviluppo del settore privato, l'istituzione di un valido sistema bancario e dei pagamenti e altre azioni volte ad accrescere la base di prelievo, controllare le spese pubbliche ed assicurare la trasparenza di bilancio.

2001/0045 (CNS)

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa a un'ulteriore assistenza finanziaria eccezionale al Kosovo

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 308,

vista la proposta della Commissione [5],

[5] GU C ... del..., p. ...

visto il parere del Parlamento europeo [6],

[6] GU C ... del..., p. ...

considerando quanto segue:

(1) Prima di presentare la sua proposta, la Commissione ha consultato il Comitato economico e finanziario.

(2) Il 10 giugno 1999 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 1244 (1999) [7] avente lo scopo di promuovere un'autonomia sostanziale e l'istituzione di un governo autonomo nel Kosovo all'interno della Repubblica federale di Iugoslavia, in attesa di una risoluzione definitiva.

[7] S/RES/1244 (1999) adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella sua 4011a riunione, il 10 giugno 1999.

(3) In base alla risoluzione 1244 (1999), la comunità internazionale ha istituito una forza internazionale di sicurezza (KFOR) e un'amministrazione civile temporanea, la Missione ad interim delle Nazioni Unite nel Kosovo (UNMIK).

(4) L'UNMIK comprende quattro elementi (i "pilastri"), del quarto dei quali, responsabile della ricostruzione economica, ha assunto la guida l'Unione europea [8].

[8] "International civil presence in Kosovo" (La presenza civile internazionale nel Kosovo): relazione del Segretario generale a norma del paragrafo 10 della risoluzione 1244 (1999) del Consiglio di sicurezza, S/1999/672, 12 giugno 1999, II.5.

(5) L'UNMIK ha preso iniziative per far partecipare alle sue attività i principali partiti politici e le comunità etniche del Kosovo e prosegue su questa linea d'azione.

(6) L'UNMIK, e in particolare il suo quarto pilastro, hanno compiuto considerevoli progressi nell'istituire un quadro istituzionale, giuridico e politico atto a creare un'economia solida, basata sui principi di mercato; ha introdotto un sistema bancario e di pagamenti funzionante ed ha promosso lo sviluppo del settore privato. L'UNMIK ha compiuto progressi anche nello sviluppo della base di prelievo e nel tenere sotto controllo le spese.

(7) L'UNMIK ha istituito un'Autorità tributaria centrale, il cui compito è assicurare procedure trasparenti e affidabili nella gestione del bilancio del Kosovo.

(8) Secondo le stime presentate dall'UNMIK di concerto con il Fondo monetario internazionale (FMI), il Kosovo necessita di sostegno esterno per progredire ulteriormente verso una solida economia di mercato e un'amministrazione civile; si ritiene necessaria un'assistenza finanziaria esterna a carattere eccezionale dell'importo di circa 90 milioni di euro sino a tutto il 2001.

(9) L'UNMIK ha presentato richiesta di assistenza finanziaria eccezionale; la comunità internazionale ritiene che fornire un supporto esterno al bilancio, equamente ripartito tra i donatori, è essenziale per contribuire a sopperire al rimanente fabbisogno di finanziamenti, calcolato in base al bilancio elaborato per il Kosovo dall'UNMIK.

(10) Il Kosovo non è in grado di ottenere prestiti né all'interno né sul mercato finanziario internazionale, né è ammissibile come membro delle Istituzioni finanziarie internazionali: di conseguenza, non può beneficiare dell'assistenza finanziaria prevista nei programmi di tali Istituzioni.

(11) Sebbene l'attività economica abbia registrato una ripresa piuttosto rapida dopo il conflitto, il livello di sviluppo economico del Kosovo è basso e, secondo le stime, il suo PIL pro capite è inferiore a quello degli altri paesi della regione e uno dei più bassi in Europa.

(12) L'attuale basso livello di sviluppo economico del Kosovo risulta da un lungo periodo d'incuria e dai danni della guerra, a cui non è possibile porre rimedio in tempi brevi e che richiedono invece un valido sostegno per un considerevole lasso di tempo, per potervi introdurre istituzioni sostenibili e conseguire una crescita economica duratura.

(13) La Comunità ha ritenuto che fosse un provvedimento opportuno aiutare il Kosovo a ridurre le sue ristrettezze finanziarie nelle attuali circostanze di eccezionale difficoltà e nel 2000 ha già fornito assistenza finanziaria in forma di sovvenzioni a fondo perduto per un ammontare di 35 milioni di euro [9].

[9] Decisione del Consiglio 2000/140/CE del 14 febbraio 2000, GU L 47 del 19.2.2000, pp. 28-29.

(14) L'assistenza finanziaria della Comunità in nesso con altri donatori, in forma di sovvenzioni a fondo perduto da porre a disposizione dell'UNMIK a sostegno della popolazione del Kosovo, continua ad essere il provvedimento opportuno.

(15) Ferme restando le competenze dell'autorità di bilancio, l'assistenza finanziaria farà parte della dotazione per gli aiuti al Kosovo prevista per il 2001, soggetta quindi alla disponibilità di stanziamenti nel bilancio generale.

(16) L'assistenza finanziaria eccezionale dovrebbe essere gestita dalla Commissione europea.

(17) Per l'adozione della presente decisione il trattato non prevede poteri diversi da quelli di cui all'articolo 308.

DECIDE:

Articolo 1

1. In aggiunta all'assistenza finanziaria già decisa dal Consiglio il 14 febbraio 2000 (decisione 2000/140/CE), la Comunità metterà a disposizione dell'UNMIK un'assistenza finanziaria eccezionale in forma di sovvenzioni a fondo perduto per l'importo massimo di 30 milioni di euro, nell'intento di alleviare la situazione finanziaria del Kosovo, facilitare l'introduzione e il proseguimento delle funzioni amministrative essenziali e favorire lo sviluppo di un sano contesto economico.

2. Tale assistenza sarà gestita dalla Commissione in stretta consultazione con il Comitato economico e finanziario e assicurandone la coerenza con gli accordi o intese conclusi tra l'FMI e l'UNMIK o altre autorità del Kosovo riconosciute a livello internazionale.

Articolo 2

1. Si conferiscono alla Commissione i poteri di concordare con l'UNMIK, previa consultazione del Comitato economico e finanziario, le condizioni di carattere economico alle quali è subordinata l'assistenza. Simili condizioni dovranno essere coerenti con gli accordi di cui all'articolo 1, paragrafo 2.

2. La Commissione accerterà a intervalli regolari, in consultazione con il Comitato economico e finanziario e di concerto con l'FMI e la Banca mondiale, che le politiche economiche nel Kosovo rispettino gli obiettivi e le condizioni di politica economica attinenti all'assistenza in oggetto.

Articolo 3

1. Tale assistenza sarà messa a disposizione dell'UNMIK in ameno due quote. Fermo restando il disposto dell'articolo 2, la prima quota sarà versata previo un memorandum d'intesa tra l'UNMIK e la Comunità.

2. Fermo restando il disposto dell'articolo 2, la seconda e ogni eventuale altra quota saranno versate a intervalli minimi di tre mesi qualora risultino soddisfatte le condizioni di politica economica di cui all'articolo 2, paragrafo 1.

3. I fondi saranno messi a disposizione dell'UNMIK tramite l'Autorità tributaria centrale, allo scopo esclusivo di sopperire al fabbisogno di bilancio del Kosovo.

Articolo 4

Saranno a carico dell'UNMIK, ove risulti opportuno, tutti i costi necessari perché la Comunità proceda ad attuare l'operazione prevista nella presente decisione.

Articolo 5

La Commissione trasmetterà al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione annuale comprendente una valutazione relativa all'attuazione della presente decisione.

Fatto a Bruxelles,

Per il Consiglio

Il Presidente

SCHEDA FINANZIARIA

1. Denominazione dell'azione

Un'ulteriore assistenza finanziaria eccezionale al Kosovo.

2. Linea di bilancio

B7-548 (bilancio 2001)

3. Base giuridica

L'imminente decisione del Consiglio basata sull'articolo 308 del trattato.

4. Descrizione dell'azione

4.1 Obiettivo generale

Concessione all'UNMIK di un'assistenza finanziaria eccezionale in forma di sovvenzioni a fondo perduto per l'importo massimo di 30 milioni di euro, dato che la posizione esterna del Kosovo dipende in grande misura dall'assistenza finanziaria esterna da parte di fonti ufficiali e nell'intento di assicurare nel Kosovo l'introduzione, la ripresa o il proseguimento delle funzioni amministrative essenziali.

4.2 Periodo in oggetto e condizioni per il rinnovo

Sino a tutto il 2001.

5. Classificazione della spesa o dell'entrata

Spesa non obbligatoria; stanziamenti dissociati.

6. Natura della spesa o dell'entrata

Sovvenzioni a fondo perduto (sussidio al 100%), da versare in almeno due quote successive.

7. Incidenza finanziaria

7.1 Metodo di calcolo del costo totale dell'azione (rapporto tra costi individuali e totali)

Secondo le attuali stime del quarto pilastro dell'UNMIK, approvate dall'FMI e dalla Banca mondiale, il fabbisogno totale di finanziamento esterno per il 2001 ammonta a 90 milioni di euro (escluse le spese in conto capitale). Viene proposto un contributo comunitario dell'importo massimo di 30 milioni di euro per sopperire a una parte sostanziale di tale fabbisogno. Al rimanente dovrebbero provvedere altri donatori bilaterali.

7.2 Ripartizione per elementi del costo dell'azione: scadenzario degli stanziamenti d'impegno e di pagamento

In milioni di euro (ai prezzi correnti)

ESERCIZIO DI BILANCIO // 2001

Stanziamenti d'impegno // 30

Stanziamenti di pagamento // 30

8. Misure antifrode previste

Le sovvenzioni saranno versate direttamente all'Autorità tributaria centrale (CFA) del Kosovo, che è sotto il controllo del quarto pilastro dell'UNMIK, solo dopo che i servizi della Commissione, in consultazione con il Comitato economico e finanziario e di concerto con i servizi dell'FMI e della Banca mondiale, avranno verificato che la politica economica e istituzionale sia attuata nel Kosovo in maniera soddisfacente e che siano rispettate le condizioni specifiche alle quali è subordinata l'assistenza.

A quest'assistenza si applicheranno procedure di verifica, controllo e audit sotto la responsabilità della Corte dei conti europea e dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).

9. Elementi di analisi costo-efficacia

9.1 Giustificazione dell'azione

L'assistenza in oggetto, sostenendo l'organizzazione della ricostruzione e sviluppo economici e la creazione di un'economia di mercato ben funzionante, migliorerà le prospettive di ripresa e di futura crescita economica del Kosovo, lo aiuterà ad affrontare le gravi conseguenze economiche e sociali dovute a investimenti insufficienti e ad incuria per oltre un decennio e al conflitto del 1999 e ne ridurrà, nel medio e lungo periodo, la dipendenza da finanziamenti esterni.

9.2 Controllo e valutazione dell'azione

L'assistenza in oggetto ha carattere eccezionale. Essa sarà messa a disposizione dell'UNMIK tramite la CFA.

I servizi della Commissione, in stretta collaborazione con l'Agenzia europea per la ricostruzione, controlleranno e valuteranno l'azione in oggetto di concerto con l'FMI e la Banca mondiale.

10. Spese amministrative (Sezione III, Parte A del bilancio)

Si tratta di un'azione a carattere eccezionale, che non comporterà nessun aumento del personale della Commissione e/odi altre spese amministrative.

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