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Document JOC_2001_180_E_0177_01

Proposta di decisione del Consiglio relativa al programma quadro pluriennale 2002-2006 della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) di attività di ricerca e formazione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca [COM(2001) 94 def. — 2001/0054(CNS)] (Testo rilevante ai fini del SEE)

GU C 180E del 26.6.2001, p. 177–180 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

52001PC0094(02)

Proposta di decisione del Consiglio relativa al programma quadro pluriennale 2002-2006 della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) di attività di ricerca e formazione per la realizzazione dello spazio europeo della ricerca /* COM/2001/0094 def. - CNS 2001/0054 */

Gazzetta ufficiale n. 180 E del 26/06/2001 pag. 0177 - 0180


Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO RELATIVA AL PROGRAMMA QUADRO PLURIENNALE 2002-2006 DELLA COMUNITÀ EUROPEA DELL'ENERGIA ATOMICA (EURATOM) DI ATTIVITÀ DI RICERCA E FORMAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLO SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA (Presentate dalla Commissione)

RELAZIONE

1. Lo Spazio europeo della ricerca: una realtà in divenire

In poco più di un anno, lo Spazio europeo della ricerca è diventato il quadro di riferimento delle questioni relative alla politica di ricerca in Europa.

Proposto dalla Commissione nel mese di gennaio 2000, questo progetto è stato avallato dal Consiglio europeo di Lisbona nel mese di marzo 2000, in quanto elemento centrale del processo avviato per sviluppare, nell'Unione, l'economia e la società della conoscenza, fattori chiave dell'innovazione, della competitività, dell'occupazione, di una crescita economica sostenibile e della coesione sociale.

Le conclusioni del Consiglio europeo di Feira svoltosi nel giugno 2000 fanno riferimento a questo concetto, come pure quelle del Consiglio europeo di Nizza, svoltosi in novembre dello stesso anno, che invitano ad elaborare, per il Consiglio europeo che si svolgerà in primavera a Stoccolma, una relazione sui progressi realizzati nella sua attuazione.

La realizzazione dello Spazio europeo della ricerca è più necessario ed urgente che mai:

-i principali concorrenti tecnologici dell'Unione non rallentano le loro attività, ma al contrario le intensificano. Negli Stati Uniti la spesa pubblica destinata alla ricerca aumenterà di oltre 9% nel 2001, nel contesto di un incremento costante delle attività industriali nell'ultimo decennio;

-a seguito delle scoperte realizzate nel corso degli ultimi anni, si profilano prospettive interessanti nel settore delle scienze e delle tecnologie della vita. All'alba del 21° secolo, la grande sfida che la scienza deve affrontare è la concretizzazione dei progressi realizzati nell'analisi del genoma umano e del genoma degli altri organismi viventi: l'ingresso nell'era "post-genomica", con i relativi impatti previsti nel campo della sanità pubblica e della competitività delle industrie della biotecnologia;

-le scienze e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione svolgono un ruolo sempre più determinante per il rafforzamento della competitività dell'insieme dell'economia europea, il miglioramento delle condizioni di vita in Europa e la tutela del modello sociale europeo;

-la crisi della BSE e altri recenti sviluppi in materia di sicurezza alimentare hanno dimostrato che l'Unione deve oggi e dovrà presumibilmente in futuro affrontare sempre più spesso problemi che incidono notevolmente sull'economia, la società e i cittadini - problemi di cui la scienza detiene spesso la soluzione;

-lo sviluppo sostenibile, nelle sue varie dimensioni, è diventato un obiettivo fondamentale dell'Unione. La sua attuazione determinerà bisogni crescenti di ricerche specifiche, in numerosi settori e su argomenti che richiedono spesso approcci interdisciplinari.

Le poste in gioco, e le sfide legate in generale alle prospettive offerte dalle tecnologie del futuro, richiedono un'integrazione molto più estesa delle attività e delle capacità di ricerca europee.

Questo processo deve necessariamente coinvolgere pienamente i paesi candidati che dovranno essere incentivati ed incoraggiati ad integrare le loro attività con quelle svolte a livello europeo, in modo che la ricerca possa svolgere il ruolo che le spetta nella dinamica dell'allargamento dell'Unione.

Con le prime fasi dell'attuazione del progetto di Spazio europeo della ricerca sono stati realizzati i primi passi concreti in questa direzione. A seguito delle risoluzioni dei Consigli Ricerca del 15 giugno e del 16 novembre, sono stati avviati i lavori concernenti il benchmarking delle politiche di ricerca e di innovazione, la cartografia dell'eccellenza e l'individuazione degli ostacoli alla mobilità dei ricercatori.

La relazione sui progressi realizzati nell'attuazione dello Spazio europeo della ricerca, preparata per il Consiglio europeo di Stoccolma, stilerà un bilancio su quanto è stato realizzato e quanto resta da fare e sulle azioni da intraprendere per concretizzare ulteriormente questo concetto.

La realizzazione dello Spazio europeo della ricerca sarà per definizione il risultato di uno sforzo comune dell'Unione e degli Stati membri che hanno una chiara responsabilità nell'attuazione del progetto, nonché degli altri paesi europei, in particolare i paesi candidati all'adesione.

L'Unione è comunque chiamata a svolgere un ruolo specifico attraverso i suoi strumenti legislativi come, ad esempio, il brevetto comunitario, ma anche mediante il suo strumento finanziario di promozione della ricerca e della cooperazione europea in questo settore, e cioè il programma quadro.

2. un Programma quadro di nuova concezione

Come sottolineato dalla comunicazione della Commissione del gennaio 2000 "Verso uno Spazio europeo della ricerca" [1], il programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell'Unione deve comunque essere profondamente ridisegnato in funzione di questo progetto.

[1] COM (2000) 6

La comunicazione della Commissione di ottobre 2000 sugli orientamenti delle azioni future nel settore della ricerca [2] contiene suggerimenti sulle modalità di realizzazione e ha dato il via ad un dibattito sulla questione.

[2] COM (2000) 612

La presente proposta dà una forma concreta a queste indicazioni. A seguito degli orientamenti proposti, si basa sulle prime conclusioni del dibattito al Parlamento europeo, al Consiglio e nell'insieme delle istituzioni e tiene conto dei pareri espressi, nell'ambito di un'amplissima consultazione, dagli Stati membri, la comunità scientifica e l'industria, anche nel quadro di un forum elettronico [3].

[3] http://europa.eu.int/comm/research/area_fr.html

Il programma quadro di ricerca dell'Unione è stato finora uno strumento di incentivazione della cooperazione e di sostegno alla collaborazione.

La presente proposta deve consentire di rafforzare il suo contributo allo sviluppo dell'eccellenza scientifica e tecnica in Europa, nei paesi dell'Unione ma anche nei paesi terzi europei, in particolare i paesi candidati, sia nelle università che nell'industria.

Dovrebbe inoltre rafforzare il suo impatto sul processo di innovazione in Europa e consolidare il suo contributo alle attività volte all'integrazione della ricerca europea.

La finalità essenziale di questo nuovo programma quadro è contribuire a garantire la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca nella prospettiva di un rafforzamento dell'innovazione in Europa, parallelamente agli sforzi realizzati in questo senso a livello nazionale, regionale ed europeo.

Il rapporto tra le attività di ricerca dell'Unione e le attività di ricerca nazionali sta cambiando. L'attuazione del programma quadro 2002-2006 implica l'istituzione di un vero partenariato tra l'Unione e i suoi Stati membri, ma anche con altri organismi di cooperazione scientifica europea, partenariato che a sua volta sarà rafforzato dall'attuazione stessa del programma.

I grandi principi sui quali si baserà questo programma quadro sono:

-concentrazione su un numero limitato di aree prioritarie di ricerca in cui l'azione dell'Unione può apportare il più grande valore aggiunto;

-definizione delle varie azioni in modo da consentire loro di esercitare un effetto strutturante più marcato sulle attività di ricerca svolte in Europa, grazie ad un collegamento più forte con le iniziative nazionali e regionali, nonché con le altre iniziative europee;

-semplificazione e razionalizzazione delle condizioni di attuazione, grazie ai metodi di intervento definiti e alle procedure decentrate di gestione previste.

Nell'insieme del programma quadro, ed in particolare per le attività di ricerca destinate specificatamente a sostenere l'attuazione delle politiche comunitarie, si provvederà a garantire un'ottima diffusione dei risultati e la loro chiara formulazione in modo da risultare facilmente comprensibili per i responsabili delle decisioni, ai fini della loro valorizzazione nell'attuazione delle politiche pubbliche.

Due dimensioni fondamentali di questo nuovo programma quadro sono, d'altro canto, la piena partecipazione dei paesi candidati all'insieme delle sue attività, in quanto paesi associati alla sua attuazione [4], nonché la sua notevole apertura sul resto del mondo, dimostrata in particolare dalla possibilità per i ricercatori e gli organismi di paesi terzi [5] di avere accesso ad una parte importante delle attività.

[4] I paesi associati all'attuazione del programma quadro di ricerca dell'Unione sono i paesi dello Spazio Economico Europeo, i paesi candidati, la Svizzera e Israele.

[5] Nell'intero documento, l'espressione "paese terzo" si riferisce ai paesi non membri dell'Unione non associati al programma quadro.

Nell'ottica della comunicazione della Commissione "Verso uno Spazio europeo della ricerca" [6], nell'attuazione del programma quadro si terrà pienamente conto della dimensione regionale della ricerca europea, incentivando la cooperazione interregionale, tenendo conto delle specificità economiche, sociali e regionali e garantendo il sostegno alle dinamiche tecnologiche regionali.

[6] COM (2000) 6

Conformemente agli obiettivi e agli orientamenti del piano d'azione attuato a seguito della comunicazione della Commissione "Donne e società" [7] e delle risoluzioni adottate dal Consiglio [8] e dal Parlamento europeo [9] su questo tema, si provederà a garantire l'aumento della partecipazione delle donne all'insieme delle attività del programma quadro e a rafforzare, mediante queste attività, il posto e il ruolo delle donne nel campo della scienza e della ricerca in Europa.

[7] COM (1999) 76

[8] Risoluzione del 20 maggio 1999, GU C 201 del 16 luglio 1999

[9] Risoluzione del 3 febbraio 2000 PE 284.656.

3. Concentrare le attività

Le aree tematiche prioritarie di ricerca proposte sono stati definite in base ai criteri di "valore aggiunto europeo" indicati nella comunicazione della Commissione di ottobre 2000, e cioè l'esigenza di riunire una massa critica di risorse finanziarie ed umane; l'esigenza di combinare le competenze complementari presenti nei vari paesi e di ricorrere a studi comparati su scala europea; i collegamenti con le priorità e gli interessi dell'Unione o ancora il carattere necessariamente transnazionale delle ricerche in questione.

Questi criteri sono stati applicati conformemente ai due principi indicati: elaborazione di una graduatoria delle priorità prevedibili in funzione degli obiettivi stabiliti ed esclusione delle aree in cui il contributo dell'UE avrebbe un impatto minore.

La comunicazione di ottobre 2000 indicava, a titolo di esempio, un certo numero di temi che, a prima vista, soddisfacevano questi criteri. Queste indicazioni hanno suscitato numerose osservazioni e sono state oggetto di un ampio dibattito, svoltosi anche grazie ad un "forum elettronico", che ha coinvolto la comunità scientifica, l'industria ed i responsabili nazionali della ricerca.

L'elenco è stato definito più precisamente e completato e la strategia definita è stata applicata sia nella scelta delle aree tematiche prioritarie che, all'interno di queste, nella selezione dei temi specifici.

Sono state individuate sette aree tematiche, e nel loro ambito sono stati selezionati una serie di temi, legati a problematiche economiche e sociali di particolare importanza per l'Unione, in cui l'azione di quest'ultima apporta un valore aggiunto specifico per ragioni che possono variare in funzione dei temi.

Per garantire la concentrazione delle attività in queste aree tematiche prioritarie, l'azione dell'Unione sarà attuata esclusivamente mediante tre importanti strumenti di intervento in grado di esercitare un impatto significativo, visti il loro effetto integrativo e l'ampiezza delle risorse umane e finanziarie mobilitate.

Le esigenze scientifiche e tecnologiche legate all'attuazione delle politiche dell'Unione rivestono anch'esse un carattere prioritario e, oltre al contributo fornito in materia dalle azioni svolte nelle aree tematiche prioritarie, saranno oggetto di interventi specifici.

L'attuazione dello Spazio europeo della ricerca, tuttavia, richiede in alcuni campi un intervento nell'intero settore scientifico e tecnologico.

In quest'ottica, alcune categorie di attività, in particolare quelle destinate a contribuire alla strutturazione dello Spazio europeo della ricerca, saranno aperte all'insieme dei temi e delle aree.

4. tre grandi assi della realizzazione dello Spazio europeo della ricerca

L'organizzazione generale del programma quadro rispecchia i grandi assi della realizzazione dello Spazio europeo della ricerca; il programma quadro è, infatti, costituito da tre grandi gruppi di azioni.

4.1. Integrare la ricerca

4.1.1. Nelle aree tematiche prioritarie

Le modalità di intervento previste per l'attuazione delle azioni svolte nelle aree prioritarie di ricerca del programma quadro sono definite in modo da ottimizzare l'impatto delle attività svolte in queste aree in Europa.

Ciascuna corrisponde ad un tipo di esigenza in materia di organizzazione della ricerca in Europa.

I tre grandi strumenti utilizzati in queste aree sono le reti di eccellenza, i progetti integrati e la partecipazione dell'UE a programmi eseguiti congiuntamente da vari Stati membri, ai sensi dell'articolo 169 del trattato.

L'uso di questi strumenti determinerà la mobilitazione di una quantità di risorse finanziarie di gran lunga superiore a quella finora riunita per le azioni comuni e comporterà un'interpenetrazione più marcata delle attività nazionali, tra loro e con quelle dell'Uniane.

L'obiettivo delle reti di eccellenza è il rafforzamento dell'eccellenza europea mediante un'integrazione sostenibile delle capacità di ricerca presenti nelle varie regioni europee in alcune aree di importanza cruciale, mediante l'associazione di entità di ricerca per la realizzazione di "programmi comuni di attività". L'istituzione e il funzionamento di queste reti dovrebbero sfociare nella nascita di veri e propri "centri di eccellenza virtuali" di dimensioni significative.

Concepiti come azioni di ampia portata e svolti preferibilmente nel quadro di partenariati pubblici/privati, i progetti integrati determineranno un'ampia mobilitazione di fondi attorno ad obiettivi ben definiti, in termini di prodotti o di processi, ma anche, spesso, di conoscenze scientifiche e tecnologiche.

Le modalità di funzionamento delle reti e dei progetti integrati, avviati a seguito di inviti a presentare proposte, sono stabilite in modo da garantire un ampio grado di autonomia di gestione ai consorzi che li attuano. Le dimensioni e gli aspetti legati all'innovazione, all'infrastruttura, alle risorse umane e al rapporto scienza/società saranno adeguatamente considerati ed integrati nell'attuazione di queste due categorie di azioni.

La partecipazione dell'Unione ai programmi di ricerca degli Stati membri eseguiti congiuntamente è una possibilità offerta dal trattato che finora non è mai stata utilizzata. L'attuazione di questa opzione richiede un importante lavoro preliminare di esplorazione e concertazione, attualmente in corso in vari settori.

4.1.2. In altre dimensioni dell'integrazione della ricerca

Il programma quadro di ricerca dell'Unione è chiamato anche a soddisfare le esigenze scientifiche e tecnologiche legate all'attuazione delle politiche comunitarie.

A tal fine sotto la voce "Integrare la ricerca" è stato definito un gruppo specifico di azioni denominato "Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione"; queste azioni sono comunque destinate anche ad assistere l'Unione affinché possa anticipare le esigenze emergenti, reagire rapidamente di fronte ai nuovi sviluppi scientifici e tecnologici e essere presente alle frontiere della conoscenza.

Le azioni avviate in quest'ottica potranno essere attuate mediante progetti la cui forma e tipologia sarà adeguata alla natura specifica delle esigenze e delle ricerche.

Data la loro natura e i loro obiettivi, queste attività saranno attuate nell'ambito di decisioni annuali. La Commissione sceglierà gli argomenti delle attività svolte mediante inviti a presentare proposte, sulla base della valutazione di un gruppo interno di utilizzatori che rappresentano le varie politiche comunitarie. Detto gruppo si ispirerà ai pareri di una struttura consultiva indipendente composta da esperti scientifici e industriali di alto livello.

Nelle aree di sua competenza, conformemente alla missione di sostegno scientifico e tecnologico delle politiche dell'Unione europea assegnatali, il CCR parteciperà a queste azioni. Le sue priorità di bilancio saranno determinate da un gruppo interno di utilizzatori. Le priorità d'azione del CCR avranno come comune denominatore la sicurezza dei cittadini nei suoi vari aspetti.

La partecipazione delle PMI alle reti di eccellenza e ai progetti integrati dovrebbe essere considerevole. A titolo integrativo, sono previste azioni specifiche per questo tipo di impresa.

A tale proposito, il programma quadro 2002-2006 introdurrà due innovazioni destinate a incentivare lo sviluppo dell'economia della conoscenza nello Spazio europeo della ricerca: l'estensione delle attività di "ricerca cooperativa" svolte in collaborazione da PMI e centri di ricerca o università, alle PMI ad alta tecnologia; l'istituzione a livello europeo di un sistema di "ricerca collettiva", svolta cioè da centri di ricerca tecnica per interi settori industriali.

La cooperazione internazionale costituirà una dimensione importante delle azioni realizzate in questa parte del programma quadro

Le azioni avviate in questo ambito assumeranno molteplici forme. Nelle aree tematiche prioritarie si porteranno avanti iniziative destinate a garantire la coerenza del contributo dell'Europa agli sforzi internazionali e azioni di cooperazione bilaterale integrata con paesi o gruppi di paesi terzi, ad esempio le economie emergenti. In alcuni casi, i ricercatori o gli organismi di paesi terzi potranno partecipare alle reti di eccellenza e ai progetti integrati in settori di particolare interesse per questi paesi. Questa partecipazione dovrebbe rappresentare una parte considerevole delle attività di cooperazione internazionale del programma quadro.

D'altra parte si attueranno azioni di cooperazione specifica con determinati paesi o gruppi di paesi, come i paesi terzi mediterranei, la Russia, gli Stati della CSI, e i paesi in via di sviluppo, nel quadro del sostegno alla politica estera e alla politica di aiuto allo sviluppo dell'Unione.

L'insieme delle azioni di cooperazione internazionale saranno attuate conformemente agli obiettivi della politica estera e della politica di aiuto allo sviluppo dell'Unione, senza trascurare la necessità di garantire la migliore circolazione possibile delle conoscenze e delle tecnologie a livello mondiale.

4.2. Strutturare lo Spazio europeo della ricerca

Il secondo grande gruppo di attività del programma quadro si compone di quattro categorie di azioni destinate a strutturare lo Spazio europeo della ricerca in quattro dimensioni fondamentali, evocate nella comunicazione della Commissione di gennaio 2000:

-La ricerca e l'innovazione, in relazione agli obiettivi della comunicazione "L'innovazione in un'economia fondata sulla conoscenza" [10], in cui si prevede il rafforzamento delle azioni in materia di "intelligenza" economica e tecnologica.

[10] COM (2000) 567

-Le risorse umane e la mobilità dei ricercatori: i mezzi attualmente assegnati a questo settore saranno notevolmente incrementati. Si proporranno nuovi tipi di borse, in particolare per rafforzare la capacità dell'Europa di attirare ricercatori dei paesi terzi, nonché un sistema di sostegno alle équipe di ricerca di livello eccellente nell'Unione.

-Le infrastrutture di ricerca, ivi comprese le infrastrutture di comunicazione a larga banda per la ricerca, ed in particolare l'introduzione di un meccanismo destinato a sostenere l'esecuzione di iniziative integrate che riguardano azioni su più livelli: accesso transnazionale, collegamento in rete, progetti di ricerca, servizi su scala europea.

-Le problematiche scienza/società, a seguito degli orientamenti presentati nel documento di lavoro dei servizi della Commissione di novembre 2000 "Scienza, società e cittadini" [11].

[11] SEC (2000) 1973

4.3. Rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca

Il programma quadro 2002-2006 contribuirà inoltre alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e dell'innovazione rafforzandone le basi in due modi diversi.

Innanzitutto, mediante delle azioni destinate a rafforzare il coordinamento delle attività di ricerca e innovazione svolte in Europa, sul piano nazionale e sul piano europeo:

-sostegno al collegamento in rete delle attività nazionali di ricerca e di innovazione, nonché all'apertura reciproca dei programmi nazionali in questi settori;

-sostegno alla cooperazione scientifica svolta nell'ambito dei vari quadri di cooperazione scientifica e tecnologica europea; rafforzamento dei collegamenti tra le attività dell'Unione e quelle svolte da altri organismi come la Fondazione europea della scienza (FES), l'ESA, il CERN e l'EMBL, l'ESO [12] o altri organismi dello stesso tipo e sostegno a favore della loro collaborazione in quanto questi organismi hanno instaurato rapporti più stretti e intendono avviare iniziative congiunte.

[12] ESA: Agenzia spaziale europea; CERN:Organizzazione europea per la ricerca nucleare; EMBL: Laboratorio europeo di biologia molecolare; ESO:Organizzazione europea per le ricerche astronomiche nell'emisfero australe.

Saranno avanzate proposte concrete in questo senso, ma anche a favore del coordinamento dei progetti integrati con Eureka, e quello delle varie azioni del programma quadro con l'"Iniziativa Innovazione 2000" della Banca europea per gli investimenti (BEI).

Si mirerà ad una forte complementarietà con le azioni svolte nell'ambito della cooperazione COST [13], particolarmente adatta al collegamento in rete di attività nazionali.

[13] COST: Cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica

In secondo luogo, mediante azioni di sostegno allo sviluppo coerente delle politiche di ricerca e di innovazione in Europa:

-sostegno alle attività necessarie per conseguire gli obiettivi stabiliti dal Consiglio europeo di Lisbona nel quadro dello Spazio europeo della ricerca in materia di benchmarking delle politiche di ricerca e innovazione, cartografia dell'eccellenza e ostacoli alla mobilità;

-attività in materia di prospettiva, statistiche ed indicatori scientifici e tecnologici necessari per creare un ambiente più favorevole all'innovazione in Europa.

5. Un'attuazione efficace e snellita

La definizione delle modalità di attuazione del programma quadro è caratterizzata da una chiara volontà di semplificazione, snellimento e maggiore efficacia.

La comunità scientifica e l'industria si sono espresse ripetutamente a favore di una semplificazione ed uno snellimento delle procedure di gestione dei programmi di ricerca dell'Unione. Il rapporto di valutazione quinquennale del programma quadro, a sua volta, ha evidenziato la necessità di un'evoluzione in questo senso.

L'attuale sistema di gestione dei programmi prevede l'approvazione da parte della Commissione di qualsiasi cambiamento, anche minimo, apportato ai progetti di ricerca realizzati. Da ciò deriva una certa rigidità nell'esecuzione ed una complessità delle procedure che provocano spesso dei ritardi. Questa centralizzazione non è più adatta, oltretutto, alle esigenze di una ricerca di alta qualità e un'attuazione basata fondamentalmente su progetti di portata limitata non costituisce la modalità ideale di esecuzione di progetti su scala europea. Questo nuovo programma quadro prevede delle modalità di attuazione che offrono alle imprese, ai centri di ricerca e alle università maggiore libertà e flessibilità nell'esecuzione delle attività di ricerca che svolgeranno congiuntamente.

I partecipanti al programma quadro saranno incoraggiati, in vista di un finanziamento e previa valutazione su base concorrenziale, a definire e presentare programmi di attività a lungo termine che prevedono elementi di dimensioni variabili.

Le reti di eccellenza e i progetti integrati saranno pertanto gestiti con grande autonomia dai partecipanti che potranno, tra l'altro:

-associare altri partner alle attività che intraprendono;

-definire, nell'ambito del loro programma di attività, progetti di portata limitata e pubblicare inviti a presentare proposte;

-adeguare il contenuto di questi programmi in funzione delle esigenze.

I programmi di attività saranno regolarmente valutati e si prenderanno le misure adeguate per incentivare la partecipazione delle PMI di tutte le regioni dell'Unione.

L'evoluzione prevista verso una maggiore decentralizzazione delle responsabilità di attuazione delle attività di ricerca permetterà alla Commissione di proporre una riduzione globale dei costi amministrativi di gestione dei programmi. Alcuni aspetti della gestione delle azioni specifiche di ricerca a favore delle PMI e di sostegno alla mobilità dei ricercatori saranno d'altra parte affidati ad organismi esterni che opereranno sotto la responsabilità della Commissione.

Per migliorare l'efficacia rispetto ai costi delle azioni comunitarie nel campo della ricerca e ottimizzare l'uso dei fondi pubblici europei, le proposte di programmi specifici saranno formulate in modo da prevedere la definizione di obiettivi misurabili destinati ad essere oggetto di una verifica regolare.

6. Prossime tappe

La presente proposta definisce un programma quadro concepito appositamente per contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, nell'ottica delle conclusioni del dibattito svoltosi nel corso del 2000 in seno alle istituzioni.

E' necessario garantire che il dibattito e l'adozione e attuazione del programma quadro avvengano in condizioni ottimali.

La Commissione prevede di presentare le proposte concernenti i programmi specifici concepiti in funzione dei grandi assi del programma quadro solo quando le varie istituzioni avranno espresso il loro parere sulla presente proposta.

Per consentire l'attuazione di questo nuovo programma quadro entro i termini stabiliti, la sua adozione è prevista entro la fine del primo semestre del 2002.

2001/0054 (CNS)

Proposta di Decisione del Consiglio relativa al programma quadro pluriennale 2002-2006 della Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM) di attività di ricerca e formazione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, in particolare l'articolo 7,

vista la proposta della Commissione,

visto il parere del Parlamento europeo,

visto il parere del Comitato economico e sociale,

considerando quanto segue:

(1) Ai sensi dell'articolo 7 del trattato può essere adottato un programma quadro pluriennale che comprende l'insieme delle attività di ricerca, comprese le attività di dimostrazione e formazione nel campo dell'energia nucleare, da realizzare mediante programmi di ricerca e di formazione.

(2) La Commissione ha presentato nel corso del 2000 due comunicazioni sulle prospettive e gli obiettivi della creazione di uno Spazio europeo della ricerca [14], la prima sulla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e la seconda sugli orientamenti per le azioni dell'Unione nel settore della ricerca 2002-2006 [15]. "L'innovazione in un'economia fondata sulla conoscenza" è stata altresì oggetto di una comunicazione della Commissione [16].

[14] COM(2000) 6 def. del 18.1.2000.

[15] COM(2000) 612 def. del 4.10.2000

[16] COM(2000) 567 def. del 20.9.2000

(3) I Consigli europei di Lisbona di marzo 2000 e di Santa Maria de Feira di giugno 2000, nelle loro conclusioni hanno sollecitato la rapida istituzione dello Spazio europeo della ricerca e dell'innovazione, nella prospettiva della creazione di posti di lavoro e della crescita economica.

(4) Il Parlamento europeo [17]- [18], il Consiglio [19]- [20], il Comitato economico e sociale [21] e il Comitato delle regioni [22] si sono anch'essi espressi a favore della realizzazione dello Spazio europeo della ricerca.

[17] Risoluzione del 18 maggio 2000 PE 290.465, pag.48

[18] Risoluzione del 15 febbraio 2001

[19] Risoluzione del 15 giugno 2000 GU C 205 del 19.7.2000, pag.1

[20] Risoluzione del 16 novembre 2000 GU C 374 del 28.12.2000, pag.1

[21] Parere del 24 maggio 2000 GU C 204 del 18.7.2000, pag.70.

[22] Parere del 12 aprile 2000 GU C 226 dell'8.8.2000, pag.18.

(5) Il 19 ottobre 2000 [23] la Commissione ha presentato le conclusioni, corredate dalle sue osservazioni, della valutazione esterna della realizzazione e dei risultati delle azioni comunitarie condotte nei cinque anni precedenti la valutazione stessa.

[23] COM (2000) 659 def. del 19.10.2000.

(6) E' pertanto necessario, per il periodo 2000-2006, adottare un nuovo programma quadro destinato a contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca.

(7) Il programma quadro 2002-2006 stabilisce gli obiettivi e le priorità scientifiche e tecniche delle azioni previste e indica le grandi linee di queste azioni che saranno attuate nel rispetto degli obiettivi di tutela degli interessi finanziari della Comunità.

(8) Nella presente decisione, ai sensi del punto 34 dell'accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e sul miglioramento della procedura di bilancio [24] , è inserito un importo di riferimento finanziario per l'intera durata del programma quadro, senza che questo modifichi le competenze dell'autorità di bilancio stabilite dal trattato.

[24] GU C 172 del 18.6.1999, pag.1

(9) Il Centro comune di ricerca (CCR) è chiamato ad apportare un contributo all'attuazione del programma quadro, in particolare nei settori in cui può offrire competenze neutre e indipendenti e svolgere un ruolo ai fini dell'attuazione delle altre politiche comunitarie.

(10) E' opportuno che le attività di ricerca svolte nell'ambito del programma quadro siano realizzate nel rispetto dei principi etici fondamentali, in particolare quelli che figurano nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

(11) A seguito alla comunicazione della Commissione "Donne e scienza" [25] e alle risoluzioni del Consiglio [26] e del Parlamento europeo [27] sullo stesso tema, è stato avviato un piano d'azione destinato a consolidare e incrementare il posto e il ruolo delle donne nel campo della scienza e della ricerca in Europa.

[25] COM (1999) 76

[26] Risoluzione del 20 maggio 1999, GU C 201 del 16 luglio 1999.

[27] Risoluzione del 3 febbraio 2000, PE 284.656.

(12) E' opportuno da una parte che la Commissione presenti regolarmente una relazione sui progressi dell'attuazione del programma quadro 2002-2006 e, dall'altra, che provveda a fare eseguire una valutazione indipendente della realizzazione delle azioni intraprese in tempo utile e prima della presentazione da parte della Commissione della sua proposta relativa al programma quadro successivo.

(13) Il Comitato scientifico e tecnico è stato consultato dalla Commissione e ha reso il suo parere,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

1. Per il periodo 2002-2006 è adottato un programma quadro pluriennale di azioni di ricerca e di formazione nel settore dell'energia nucleare, in appresso denominato «programma quadro 2002-2006 ».

2. Il programma quadro 2002-2006 comprende l'insieme delle attività di ricerca, sviluppo tecnologico, cooperazione internazionale, diffusione e valorizzazione, nonché di formazione nei settori seguenti:

-Trattamento e stoccaggio dei residui

-Fusione termonucleare controllata

-Altre attività EURATOM

-Attività EURATOM del Centro comune di ricerca

3. L'allegato stabilisce gli obiettivi scientifici e tecnologici e le relative priorità e indica le grandi linee delle azioni previste.

Articolo 2

1. L'importo di riferimento finanziario per l'esecuzione del presente programma quadro nel periodo 2002-2006 ammonta a 1 230 milioni di euro, di cui 150 milioni di euro per il trattamento e lo stoccaggio dei residui, 700 milioni di euro per la fusione termonucleare controllata, 50 milioni di euro per altre attività EURATOM e 330 milioni di euro per le attività EURATOM del Centro comune di ricerca.

2. Le modalità della partecipazione finanziaria della Comunità sono stabilite dal regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee e saranno, se del caso, completate da uno o più programmi di ricerca e formazione che il Consiglio adotterà nell'attuazione della presente decisione.

Articolo 3

Tutte le attività di ricerca svolte nell'ambito del programma quadro 2002-2006 devono essere realizzate nel rispetto dei principi etici fondamentali.

Articolo 4

Ai sensi dell'articolo 7 del trattato, la Commissione pubblicherà ogni anno una relazione dettagliata relativa ai progressi realizzati nell'attuazione del programma quadro 2002-2006 ed in particolare dei suoi obiettivi e priorità.

Articolo 5

Prima di presentare la sua proposta relativa al programma quadro successivo, la Commissione affida a esperti indipendenti di alto livello la valutazione delle realizzazioni delle azioni comunitarie nel corso del quinquennio precedente la valutazione stessa. La Commissione comunica le conclusioni della valutazione, corredate dalle sue osservazioni, al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale.

Articolo 6

Il programma quadro 2002-2006 è aperto alla partecipazione:

-dei paesi del SEE, conformemente alle condizioni previste negli accordi SEE;

-dei paesi candidati dell'Europa centrale e orientale (PECO), conformemente alle condizioni previste negli accordi europei, nei loro protocolli aggiuntivi e nelle decisioni dei rispettivi Consigli di associazione;

-di Cipro, Malta e la Turchia, sulla base di accordi bilaterali da sottoscrivere con questi paesi;

-della Svizzera e di Israele, sulla base di accordi bilaterali da sottoscrivere con questi paesi.

Fatto a Bruxelles, il

Per il Consiglio

ALLEGATO: OBIETTIVI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI

1. Aree tematiche prioritarie di ricerca

1.1. Trattamento e stoccaggio dei residui

L'energia nucleare di fissione fornisce oggi il 35 % dell'elettricità nell'Unione e rappresenta un elemento del dibattito sulla lotta contro il cambiamento climatico e sulla riduzione della dipendenza energetica europea. Le centrali attualmente in attività continueranno ad essere sfruttate almeno per altri venti anni.

In una prospettiva a più lungo termine, si potrebbero sviluppare nuove tecnologie di sfruttamento sicuro dell'energia nucleare da fissione per far fronte alle esigenze energetiche europee nei prossimi decenni, tenendo conto dei requisiti dello sviluppo sostenibile.

Lo sfruttamento dell'energia nucleare da fissione ai fini della produzione di energia deve oggi fare i conti con la questione dei residui, ed in particolare con l'attuazione su scala industriale di soluzioni tecniche per la gestione dei rifiuti a vita lunga.

Le attività di ricerca pubbliche e private europee in materia di tecnologie di trattamento e stoccaggio dei residui nucleari sono significative. Grazie al suo impatto in termini di coordinamento, l'azione dell'Unione in questo ambito consente di riunire queste attività in una massa critica e di garantire la coerenza degli orientamenti adottati dagli organismi di gestione dei residui e le industria interessate.

L'azione dell'Unione riguarderà il problema urgente dello stoccaggio dei residui e la questione, a più lungo termine, della riduzione del loro impatto. In questa prospettiva riguarderà gli aspetti seguenti:

-ricerche sui processi di stoccaggio a lungo termine in strati geologici profondi, con il collegamento in rete delle attività svolte nei tre grandi tipi di formazione geologica previsti;

-ricerche destinate a ridurre l'impatto dei residui, in particolare grazie allo sviluppo di nuove tipologie di reattori che producono meno residui e allo sviluppo di tecnologie che consentono di ridurre i rischi legati ai residui grazie a tecniche di suddivisione e trasmutazione.

1.2. Fusione termonucleare controllata

La fusione termonucleare controllata costituisce una delle opzioni a lungo termine per l'approvvigionamento energetico all'insegna dello sviluppo sostenibile, in particolare per la fornitura centralizzata di elettricità di base.

Per motivi legati alla complessità delle conoscenze fisiche fondamentali e ai problemi tecnologici non ancora risolti, gli sviluppi da realizzare ai fini dell'applicazione della fusione alla produzione di energia avverranno in più tappe, di cui ciascuna, oltre a durare anche svariate decine di anni, condizionerà la seguente.

Le attività svolte nell'ambito del programma di ricerca europeo integrato sulla fusione termonucleare controllata attuato dall'Unione europea hanno consentito all'Europa di occupare una posizione di primo piano nel campo della ricerca sulla fusione per confinamento magnetico.

Lo stato di avanzamento delle ricerche e i risultati ottenuti, in particolare sul tokamak europeo JET, consentono attualmente di prevedere il passaggio al "Next Step": la realizzazione di una macchina in grado di produrre reazioni di fusione in condizioni paragonabili a quelle di un reattore di produzione di energia.

Nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale ITER, il completamento dei lavori di preparazione di un progetto dettagliato di "Next Step" consentirà di prendere una decisione sull'avvio di questo progetto e la costruzione della macchina.

Con questa macchina si intende dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica della produzione di energia da fusione. Le modalità precise di realizzazione del progetto dipenderanno dall'esito delle negoziazioni attualmente in corso nel quadro della cooperazione internazionale e dai suoi futuri sviluppi, in particolare dalle decisioni adottate in merito al contributo dell'Europa al progetto ITER e alla localizzazione della macchina. Si dovrà elaborare una disciplina giuridica adeguata.

La partecipazione dell'Unione europea all'iniziativa ITER richiede l'attuazione di un programma di accompagnamento contenente gli elementi seguenti:

-l'utilizzazione della macchina JET in modo da beneficiare dei miglioramenti in corso e la possibile partecipazione alle attività di ricerca necessarie per portare a termine lo smantellamento del JET alla fine del suo ciclo di vita.

-Il proseguimento delle ricerche sulla fisica e la tecnologia di fusione che comprendono: lo studio e la valutazione di formule alternative di confinamento magnetico, con in particolare il proseguimento della costruzione dello "stellarator" Wendelstein 7-X e l'utilizzo degli impianti esistenti nelle Associazioni Euratom; attività coordinate in materia di ricerca tecnologica, in particolare ricerche sui materiali da fusione.

La realizzazione del "Next Step" mobiliterà risorse umane e finanziarie significative. Le attività in corso dei partner europei dell'Euratom in materia di fusione dovranno essere adeguate di conseguenza, una volta che sarà stata presa una decisione sulla costruzione di ITER.

2. Altre attività nel campo della sicurezza nucleare

In base ad inviti a presentare proposte, e a sostegno delle politiche dell'Unione nel campo della sanità, dell'energia e dell'ambiente:

-ricerche nel campo della radioprotezione, in particolare in materia di quantificazione dei rischi associati ai livelli ridotti di esposizione;

-studi di concetti innovativi per nuovi processi più sicuri di sfruttamento dell'energia nucleare;

-istruzione e formazione in materia di sicurezza nucleare e radioprotezione.

7. Attività del Centro comune di ricerca

Conformemente alla sua missione di sostegno scientifico e tecnico alle politiche dell'Unione, il CCR concentrerà le sue attività sui settori seguenti:

7.1. Sicurezza nucleare

Trattamento e stoccaggio dei residui, in particolare tecniche di suddivisione e trasmutazione degli attinidi a lunga durata di vita; radioprotezione; sicurezza dei reattori nucleari attuali (con priorità ai reattori dei paesi candidati), nonché ai reattori di nuova generazione; controllo delle materie fissili e sostegno alla non proliferazione; controllo delle attività di smantellamento degli impianti nucleari obsoleti.

7.2. Misure e materiali di riferimento

Metrologia dei radionuclidi, in particolare nel caso di attività ridotte e di prove interlaboratorio nell'ambito di reti di laboratori di eccellenza; interazione dei neutroni e della materia per la generazione di dati di base per gli studi sulla trasmutazione dei residui e lo sviluppo di nuovi sistemi.

SCHEDA FINANZIARIA LEGISLATIVA

Settore politico: Ricerca

Attività: Attività di ricerca e formazione ai sensi del trattato Euratom

Titolo dell'azione:

Proposta di decisione del Consiglio relativa al programma quadro pluriennale 2002-2006 della Comunità europea dell'energia atomica di attività di ricerca e formazione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, in appresso denominato «il programma quadro Euratom».

1. LINEA DI BILANCIO + TITOLO

Sottosezione B6

2. CIFRE AGGREGATE

2.1. Dotazione complessiva dell'azione (parte B): 1 230 milioni di euro in SI

2.2. Periodo di applicazione:

2002-2006

Le modalità di rinnovo dell'azione sono stabilite dall'articolo 7 del trattato Euratom.

2.3. Stima complessiva pluriennale delle spese

a) Scadenzario stanziamenti d'impegno/stanziamenti di pagamento (intervento finanziario) (cfr. punto 6.1.1)

milioni di euro (alla 3a decimale)

>SPAZIO PER TABELLA>

b) Assistenza tecnica e amministrativa (ATA) e spese di sostegno (DDA) (cfr. punto 6.1.2)

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

c) Incidenza finanziaria complessiva delle risorse umane e altre spese di funzionamento (cfr. punti 7.2 e 7.3)

>SPAZIO PER TABELLA>

>SPAZIO PER TABELLA>

2.4. Compatibilità con la programmazione finanziaria e le prospettive finanziarie

x( Proposta compatibile con la programmazione finanziaria esistente

( Questa proposta richiede una riprogrammazione della relativa rubrica delle prospettive finanziarie,

( ivi compreso, se del caso, un ricorso alle disposizioni dell'accordo interistituzionale.

2.5 Incidenza finanziaria sulle entrate

( Nessuna incidenza finanziaria (riguarda aspetti tecnici relativi all'attuazione di una misura)

x( Incidenza finanziaria - l'effetto sulle entrate è descritto qui di seguito:

Alcuni Stati associati contribuiranno al finanziamento del programma quadro Euratom.

Conformemente agli articoli 92 e 96 del regolamento finanziario, il Centro comune di ricerca può beneficiare di entrate provenienti da attività concorrenziali di vario tipo e di altre prestazioni per conto terzi.

Conformemente all'articolo 27 del regolamento finanziario, alcune entrate possono essere reimpiegate.

Milioni di euro (alla 1a decimale)

>SPAZIO PER TABELLA>

3. CARATTERISTICHE DEL BILANCIO

>SPAZIO PER TABELLA>

4. BASE GIURIDICA

Articolo 7 del trattato Euratom

5. DESCRIZIONE E GIUSTIFICAZIONE

5.1. Necessità dell'intervento comunitario

La ricerca s'impone come una componente fondamentale dell'economia e della società della conoscenza che si sviluppano su scala mondiale. Oggi più che mai, si rivela uno dei motori fondamentali del progresso economico e sociale, un fattore chiave della competitività delle imprese, dell'occupazione e della qualità della vita. La scienza e la tecnologia costituiscono d'altra parte un elemento centrale del processo decisionale.

Le debolezze strutturali dell'Europa in materia di ricerca, tuttavia, non sono state eliminate. Nel 1999, l'Unione europea ha investito nel campo della ricerca e dello sviluppo 70 miliardi di euro in meno rispetto agli Stati Uniti, posizionandosi dopo gli USA e il Giappone in termini di spese di ricerca rispetto al PIL (1,8 % contro, rispettivamente il 2,7 % e il 3,1 %), ma anche in termini di numero di ricercatori, numero di brevetti e di esportazioni di alta tecnologia per abitante.

La ricerca è chiamata a svolgere un ruolo ancora più importante e centrale nel funzionamento dell'economia e della società europea. Ciò richiede un consolidamento delle attività pubbliche e private di ricerca nell'Unione, ma anche il coordinamento delle azioni di ricerca degli Stati membri tra loro e con quelle dell'Unione.

E' precisamente in quest'ottica che la Commissione ha proposto nel gennaio 2000 la creazione di uno "Spazio europeo della ricerca [28]. La sua realizzazione sarà necessariamente il frutto di un impegno comune dell'Unione, degli Stati membri e degli operatori della ricerca.

[28] COM (2000) 612 del 4 ottobre 2000

Quest'iniziativa richiede in primo luogo una serie di azioni, soprattutto di natura giuridica e regolamentare, in particolare l'attuazione delle misure atte a rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione dei ricercatori, delle conoscenze e delle tecnologie in Europa.

Oltre alle iniziative di questo tipo, anche le azioni di sostegno finanziario alla ricerca dell'Unione svolgono un ruolo determinante.

Di norma i poteri pubblici sono legittimati a sostenere l'attività di ricerca nei settori in cui i risultati generati possiedono un valore di "bene pubblico" superiore al beneficio diretto che ne traggono coloro che svolgono la ricerca. Ciò vale per la ricerca fondamentale, ma anche per numerose attività di ricerca orientata. Il sostegno pubblico è legittimo e necessario quando le ricerche interessate possono contribuire, o addirittura sono indispensabili, all'attuazione di politiche pubbliche, ma anche quando contribuiscono alla soluzione di problemi che la società deve affrontare e al rafforzamento della competitività europea. Questo sostegno infatti incoraggia le imprese ad intraprendere ricerche rischiose e di lunga durata che non generano per loro un beneficio immediato, ma contribuiscono alla trasparenza del mercato delle conoscenze.

Il sostegno a livello europeo, ed in particolare a livello comunitario, si giustifica più specificatamente in base al suo "valore aggiunto europeo" che riguarda gli aspetti seguenti.

-costo e portata delle ricerche superiori alle capacità di un solo paese ed esigenza di riunire una "massa critica" di risorse finanziarie ed umane;

-interesse della collaborazione in termini economici (economie di scala) e di impatto positivo sulle attività private di ricerca e la competitività industriale;

-esigenza di combinare le competenze complementari presenti nei vari paesi, in particolare rispetto a problematiche interdisciplinari, e di ricorrere a studi comparati su scala europea;

-collegamenti con le priorità e gli interessi dell'Unione, nonché con la normativa e le politiche comunitarie;

-carattere necessariamente transnazionale delle ricerche, dovuto sia alla scala su cui si pongono i problemi (ambiente), sia a ragioni di carattere scientifico (studi comparati, epidemiologia).

D'altro canto, il valore aggiunto europeo dell'azione comunitaria nel campo della ricerca è stato valutato e confermato mediante una valutazione ex ante, nell'ambito della quale si sono definite anche le evoluzioni auspicabili, e una valutazione ex post delle azioni in corso.

-Disposizioni adottate a seguito della valutazione ex ante

I servizi della Commissione hanno effettuato una valutazione ex ante al momento dell'elaborazione della proposta di programma quadro che è giunta alle conclusioni seguenti:

-è necessario un nuovo programma quadro Euratom che contribuisca alla realizzazione dello Spazio economico europeo;

-Per la parte fissione, questa azione deve essere ampiamente modificata rispetto al passato, per quanto attiene alla portata e alle modalità di intervento, in particolare occorre:

-rafforzare i collegamenti con le attività di ricerca nazionali al fine di incrementare l'efficacia delle spese di ricerca in Europa;

-riorientare le azioni su un numero limitato di obiettivi che possono essere conseguiti solo a livello comunitario;

-adeguare le modalità di intervento in vista di un'efficacia, un impatto e una visibilità maggiori.

-Per la parte fusione, il completamento dei lavori di preparazione di un progetto dettagliato di "Next Step" nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale ITER, consentirà di prendere una decisione sull'avvio di questo progetto e la costruzione della macchina. Si intende dimostrare la fattibilità scientifica e tecnologica della produzione di energia da fusione. Le modalità precise di realizzazione del progetto dipendono dall'esito delle negoziazioni attualmente in corso nel quadro della cooperazione internazionale e dai suoi futuri sviluppi, in particolare dalle decisioni adottate in merito al contributo dell'Europa al progetto ITER e alla localizzazione della macchina.

Al fine di migliorare le prestazioni dell'Unione in termini di efficacia rispetto ai costi, queste misure di valutazione ex ante saranno completate con la definizione, nelle proposte relative ai programmi specifici, di obiettivi misurabili.

-Disposizioni adottate a seguito della valutazione ex post

Nella presente proposta si è tenuto conto delle raccomandazioni della valutazione quinquennale dei programmi quadro attraverso:

-l'inserimento delle azioni di ricerca dell'Unione nel contesto più ampio di una vera politica di ricerca europea;

-il rafforzamento della concentrazione dei programmi;

-il proseguimento delle ricerche necessarie per il conseguimento degli obiettivi delle politiche dell'Unione;

-l'evoluzione auspicata verso una gamma di strumenti più flessibili, tenendo conto di tutte le possibilità offerte dal trattato.

5.2. Attività previste e modalità degli interventi di bilancio

Nel campo della fissione e della radioprotezione, la Comunità partecipa finanziariamente a:

-nelle aree tematiche prioritarie di ricerca, a reti di eccellenza destinate a incentivare l'eccellenza mediante un'integrazione profonda e duratura delle capacità di eccellenza esistenti in vari Stati membri; a progetti integrati, di un ordine di grandezza di una decina di milioni di euro, eseguiti da consorzi che spesso comportano un'intensa collaborazione tra università e industria;

-ad attività di ricerca svolte a sostegno delle politiche comunitarie nel campo della sanità, dell'energia e dell'ambiente;

-ad azioni destinate alla valorizzazione dei risultati della ricerca e al trasferimento delle conoscenze;

-allo sviluppo delle risorse umane e alla mobilità dei ricercatori mediante sostegni globali o individuali e finanziamenti ad attività di insegnamento e formazione di livello eccellente che richiedono competenze multinazionali;

-al sostegno delle infrastrutture di ricerca in tutti i campi della scienza e della tecnologia, dal punto di vista dell'accesso transnazionale, per l'attuazione di iniziative integrate, la realizzazione di studi di fattibilità e, in misura limitata, lo sviluppo di nuove infrastrutture;

-ad attività di coordinamento delle politiche di ricerca e sviluppo tecnologico: apertura reciproca dei programmi nazionali, collegamento in rete di attività di ricerca realizzate a livello nazionale, iniziative di cooperazione scientifica svolte in altri contesti di cooperazione europea e di collaborazione tra gli organismi interessati.

Nel campo della ricerca sull'energia da fusione la specificità delle attività in questo settore richiede l'adozione di modalità particolari di attuazione.

I progetti avviati sono realizzati secondo le procedure definite:

-nei contratti di associazione;

-nell'accordo "European Fusion Development agreement" (EFDA);

-in altri accordi multilaterali conclusi tra la Comunità e le organizzazioni associate e/o i soggetti giuridici che possono essere istituiti, previo parere del comitato consultivo competente;

-in altri contratti di durata limitata, in particolare con organismi degli Stati membri o degli Stati associati al programma quadro Euratom;

-negli accordi internazionali che riguardano dei progetti realizzati nell'ambito di una cooperazione con paesi terzi, come ITER.

Le attività di coordinamento e di sostegno della ricerca sull'energia da fusione potranno riguardare studi di sostegno alle summenzionate attività, il sostegno agli scambi di informazione, il ricorso a competenze esterne, ivi compresa la valutazione indipendente di attività, borse, azioni di formazione e pubblicazioni e altre azioni che favoriscano i trasferimenti tecnologici.

I destinatari dell'intervento di bilancio della Comunità sono i centri di ricerca, le università, le imprese e gli organismi nazionali o internazionali situati negli Stati membri e negli Stati associati europei che finanziano attività di ricerca. Questi ultimi possono anche fungere da intermediari dell'intervento di bilancio della Comunità. Qualora ciò fosse necessario per il conseguimento degli obiettivi del programma, le organizzazioni internazionali e gli organismi degli Stati membri della CSI possono, in via eccezionale, beneficiare di finanziamenti comunitari. Questi finanziamenti devono rivestire un'importanza fondamentale per la realizzazione degli obiettivi del programma.

La Comunità svolge direttamente attività di ricerca e sviluppo per mezzo del Centro comune di ricerca.

5.3. Modalità di attuazione

Il programma quadro stabilisce l'importo globale massimo e le modalità di partecipazione finanziaria della Comunità.

Questi importi coprono il finanziamento delle attività di ricerca, nonché le spese di personale e le spese amministrative.

6. INCIDENZA FINANZIARIA

6.1. Incidenza finanziaria complessiva sulla parte B (per tutto il periodo di programmazione)

Si ricorda che lo stanziamento di riferimento del programma quadro della Comunità europea ammonta a 16 270 milioni di euro. Il totale dei programmi quadro 2002-2006 ammonta a 17 500 milioni di euro.

6.1.1 Intervento finanziario, SI in milioni di euro (alla 3a decimale)

>SPAZIO PER TABELLA>

6.2. Calcolo delle spese per misura prevista nella parte B (per l'intero periodo di programmazione)

(Qualora siano previste più azioni, è opportuno fornire, per le misure concrete da adottare per ciascuna azione, le precisazioni necessarie per la stima del volume e del costo delle realizzazioni)

Si in milioni di euro CE (alla 3a decimale)

>SPAZIO PER TABELLA>

Illustrare, eventualmente le modalità di calcolo.

7. INCIDENZA SUGLI EFFETTIVI E SULLE SPESE AMMINISTRATIVE

Nell'ottica di una sana gestione delle risorse, le spese di personale e i costi amministrativi saranno esaminati attentamente tenendo conto della nuova struttura del programma quadro. Questo esame avverrà nell'ambito delle decisioni relative ai programmi specifici che attuano il programma quadro.

L'evoluzione prevista verso una maggiore decentralizzazione delle responsabilità di attuazione delle attività di ricerca consentirà alla Commissione di proporre una riduzione globale dei costi amministrativi di gestione dei programmi. Grazie ai nuovi strumenti e alle nuove modalità di attuazione, le spese di personale e i costi amministrativi rappresenteranno una parte minore delle risorse rispetto al passato: si dovrà tuttavia continuare a garantire la gestione dei progetti dei programmi quadro precedenti ancora in corso .

8. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

8.1 Sistema di monitoraggio

I progressi realizzati verso la creazione dello Spazio europeo della ricerca saranno oggetto di una valutazione regolare.

Il nuovo programma quadro, concepito per la prima volta per contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, è uno strumento attuato parallelamente ad altre azioni della Comunità e degli Stati membri in vista degli stessi obiettivi. La natura stessa della ricerca e i diversi tipi di azioni previsti ai vari livelli rendono il monitoraggio e la valutazione complessi.

Tuttavia sono già stati messi a punto o sono in fase di sviluppo vari strumenti per monitorare e valutare i risultati e l'impatto del programma quadro. Questi strumenti si basano essenzialmente su dati risultanti dai programmi specifici che attuano il programma quadro. Saranno descritti dettagliatamente nelle decisioni concernenti i programmi specifici.

Saranno messi a punto una serie di indicatori adatti alle particolarità del programma quadro che consentiranno di quantificare in particolare la produzione, la gestione e il collegamento in rete, la valorizzazione e l'impatto delle conoscenze risultanti dalle attività svolte a titolo del programma quadro. Questi indicatori saranno definiti in modo da tenere conto degli obiettivi stabiliti dal trattato, in particolare quello della promozione della parità fra uomini e donne di cui all'articolo 3, paragrafo 2, e quello del rafforzamento della coesione economica e sociale di cui all'articolo 158.

8.2 Modalità e periodicità della valutazione prevista

-Monitoraggio annuale: La Commissione, ricorrendo se del caso alle competenze necessarie, esamina costantemente il progresso dell'attuazione del programma quadro in relazione agli obiettivi stabiliti. Valuta in particolare se gli obiettivi, le priorità, gli strumenti, i mezzi finanziari e la gestione sono sempre adeguati all'evoluzione della situazione.

-Relazione annuale: la relazione annuale presentata al Parlamento europeo e al Consiglio, a norma dell'articolo 173 del trattato, illustra i progressi dell'attuazione del programma quadro. Detto documento conterrà in particolare i risultati del monitoraggio annuale, una descrizione delle attività svolte in materia di ricerca e sviluppo tecnologico e di diffusione dei risultati durante l'anno precedente, e il programma di lavoro dell'anno in corso.

-Valutazione quinquennale: prima di presentare la proposta relativa al programma quadro successivo, la Commissione affida ad esperti esterni di alto livello la valutazione della realizzazione delle azioni comunitarie svolte nel quinquennio precedente la valutazione stessa, rispetto agli obiettivi applicabili ai periodi in questione. Comunicherà le conclusioni di questa valutazione, corredate dalla sue osservazioni, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni.

9. MISURE ANTIFRODE

Le disposizioni antifrode saranno descritte insieme alle proposte di programmi specifici che attuano il programma quadro.

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