Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document JOC_2001_180_E_0156_01

    Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al programma quadro pluriennale 2002-2006 di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca [COM(2001) 94 def. — 2001/0053(COD)] (Testo rilevante ai fini del SEE)

    GU C 180E del 26.6.2001, p. 156–176 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    52001PC0094(01)

    Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al programma quadro pluriennale 2002-2006 di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione per la realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca /* COM/2001/0094 def. - COD 2001/0053 */

    Gazzetta ufficiale n. 180 E del 26/06/2001 pag. 0156 - 0176


    roposta di DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO RELATIVA AL PROGRAMMA QUADRO PLURIENNALE 2002-2006 DI AZIONI COMUNITARIE DI RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E DIMOSTRAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLO SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA (Presentate dalla Commissione)

    RELAZIONE

    1. Lo Spazio europeo della ricerca: una realtà in divenire

    In poco più di un anno, lo Spazio europeo della ricerca è diventato il quadro di riferimento delle questioni relative alla politica di ricerca in Europa.

    Proposto dalla Commissione nel mese di gennaio 2000, questo progetto è stato avallato dal Consiglio europeo di Lisbona nel mese di marzo 2000, in quanto elemento centrale del processo avviato per sviluppare, nell'Unione, l'economia e la società della conoscenza, fattori chiave dell'innovazione, della competitività, dell'occupazione, di una crescita economica sostenibile e della coesione sociale.

    Le conclusioni del Consiglio europeo di Feira svoltosi nel giugno 2000 fanno riferimento a questo concetto, come pure quelle del Consiglio europeo di Nizza, svoltosi in novembre dello stesso anno, che invitano ad elaborare, per il Consiglio europeo che si svolgerà in primavera a Stoccolma, una relazione sui progressi realizzati nella sua attuazione.

    La realizzazione dello Spazio europeo della ricerca è più necessario ed urgente che mai:

    -i principali concorrenti tecnologici dell'Unione non rallentano le loro attività, ma al contrario le intensificano. Negli Stati Uniti la spesa pubblica destinata alla ricerca aumenterà di oltre 9% nel 2001, nel contesto di un incremento costante delle attività industriali nell'ultimo decennio;

    -a seguito delle scoperte realizzate nel corso degli ultimi anni, si profilano prospettive interessanti nel settore delle scienze e delle tecnologie della vita. All'alba del 21° secolo, la grande sfida che la scienza deve affrontare è la concretizzazione dei progressi realizzati nell'analisi del genoma umano e del genoma degli altri organismi viventi: l'ingresso nell'era "post-genomica", con i relativi impatti previsti nel campo della sanità pubblica e della competitività delle industrie della biotecnologia;

    -le scienze e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione svolgono un ruolo sempre più determinante per il rafforzamento della competitività dell'insieme dell'economia europea, il miglioramento delle condizioni di vita in Europa e la tutela del modello sociale europeo;

    -la crisi della BSE e altri recenti sviluppi in materia di sicurezza alimentare hanno dimostrato che l'Unione deve oggi e dovrà presumibilmente in futuro affrontare sempre più spesso problemi che incidono notevolmente sull'economia, la società e i cittadini - problemi di cui la scienza detiene spesso la soluzione;

    -lo sviluppo sostenibile, nelle sue varie dimensioni, è diventato un obiettivo fondamentale dell'Unione. La sua attuazione determinerà bisogni crescenti di ricerche specifiche, in numerosi settori e su argomenti che richiedono spesso approcci interdisciplinari.

    Le poste in gioco, e le sfide legate in generale alle prospettive offerte dalle tecnologie del futuro, richiedono un'integrazione molto più estesa delle attività e delle capacità di ricerca europee.

    Questo processo deve necessariamente coinvolgere pienamente i paesi candidati che dovranno essere incentivati ed incoraggiati ad integrare le loro attività con quelle svolte a livello europeo, in modo che la ricerca possa svolgere il ruolo che le spetta nella dinamica dell'allargamento dell'Unione.

    Con le prime fasi dell'attuazione del progetto di Spazio europeo della ricerca sono stati realizzati i primi passi concreti in questa direzione. A seguito delle risoluzioni dei Consigli Ricerca del 15 giugno e del 16 novembre, sono stati avviati i lavori concernenti il benchmarking delle politiche di ricerca e di innovazione, la cartografia dell'eccellenza e l'individuazione degli ostacoli alla mobilità dei ricercatori.

    La relazione sui progressi realizzati nell'attuazione dello Spazio europeo della ricerca, preparata per il Consiglio europeo di Stoccolma, stilerà un bilancio su quanto è stato realizzato e quanto resta da fare e sulle azioni da intraprendere per concretizzare ulteriormente questo concetto.

    La realizzazione dello Spazio europeo della ricerca sarà per definizione il risultato di uno sforzo comune dell'Unione e degli Stati membri che hanno una chiara responsabilità nell'attuazione del progetto, nonché degli altri paesi europei, in particolare i paesi candidati all'adesione.

    L'Unione è comunque chiamata a svolgere un ruolo specifico attraverso i suoi strumenti legislativi come, ad esempio, il brevetto comunitario, ma anche mediante il suo strumento finanziario di promozione della ricerca e della cooperazione europea in questo settore, e cioè il programma quadro.

    2. un Programma quadro di nuova concezione

    Come sottolineato dalla comunicazione della Commissione del gennaio 2000 "Verso uno Spazio europeo della ricerca" [1], il programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell'Unione deve comunque essere profondamente ridisegnato in funzione di questo progetto.

    [1] COM (2000) 6

    La comunicazione della Commissione di ottobre 2000 sugli orientamenti delle azioni future nel settore della ricerca [2] contiene suggerimenti sulle modalità di realizzazione e ha dato il via ad un dibattito sulla questione.

    [2] COM (2000) 612

    La presente proposta dà una forma concreta a queste indicazioni. A seguito degli orientamenti proposti, si basa sulle prime conclusioni del dibattito al Parlamento europeo, al Consiglio e nell'insieme delle istituzioni e tiene conto dei pareri espressi, nell'ambito di un'amplissima consultazione, dagli Stati membri, la comunità scientifica e l'industria, anche nel quadro di un forum elettronico [3].

    [3] http://europa.eu.int/comm/research/area_fr.html

    Il programma quadro di ricerca dell'Unione è stato finora uno strumento di incentivazione della cooperazione e di sostegno alla collaborazione.

    La presente proposta deve consentire di rafforzare il suo contributo allo sviluppo dell'eccellenza scientifica e tecnica in Europa, nei paesi dell'Unione ma anche nei paesi terzi europei, in particolare i paesi candidati, sia nelle università che nell'industria.

    Dovrebbe inoltre rafforzare il suo impatto sul processo di innovazione in Europa e consolidare il suo contributo alle attività volte all'integrazione della ricerca europea.

    La finalità essenziale di questo nuovo programma quadro è contribuire a garantire la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca nella prospettiva di un rafforzamento dell'innovazione in Europa, parallelamente agli sforzi realizzati in questo senso a livello nazionale, regionale ed europeo.

    Il rapporto tra le attività di ricerca dell'Unione e le attività di ricerca nazionali sta cambiando. L'attuazione del programma quadro 2002-2006 implica l'istituzione di un vero partenariato tra l'Unione e i suoi Stati membri, ma anche con altri organismi di cooperazione scientifica europea, partenariato che a sua volta sarà rafforzato dall'attuazione stessa del programma.

    I grandi principi sui quali si baserà questo programma quadro sono:

    -concentrazione su un numero limitato di aree prioritarie di ricerca in cui l'azione dell'Unione può apportare il più grande valore aggiunto;

    -definizione delle varie azioni in modo da consentire loro di esercitare un effetto strutturante più marcato sulle attività di ricerca svolte in Europa, grazie ad un collegamento più forte con le iniziative nazionali e regionali, nonché con le altre iniziative europee;

    -semplificazione e razionalizzazione delle condizioni di attuazione, grazie ai metodi di intervento definiti e alle procedure decentrate di gestione previste.

    Nell'insieme del programma quadro, ed in particolare per le attività di ricerca destinate specificatamente a sostenere l'attuazione delle politiche comunitarie, si provvederà a garantire un'ottima diffusione dei risultati e la loro chiara formulazione in modo da risultare facilmente comprensibili per i responsabili delle decisioni, ai fini della loro valorizzazione nell'attuazione delle politiche pubbliche.

    Due dimensioni fondamentali di questo nuovo programma quadro sono, d'altro canto, la piena partecipazione dei paesi candidati all'insieme delle sue attività, in quanto paesi associati alla sua attuazione [4], nonché la sua notevole apertura sul resto del mondo, dimostrata in particolare dalla possibilità per i ricercatori e gli organismi di paesi terzi [5] di avere accesso ad una parte importante delle attività.

    [4] I paesi associati all'attuazione del programma quadro di ricerca dell'Unione sono i paesi dello Spazio Economico Europeo, i paesi candidati, la Svizzera e Israele.

    [5] Nell'intero documento, l'espressione "paese terzo" si riferisce ai paesi non membri dell'Unione non associati al programma quadro.

    Nell'ottica della comunicazione della Commissione "Verso uno Spazio europeo della ricerca" [6], nell'attuazione del programma quadro si terrà pienamente conto della dimensione regionale della ricerca europea, incentivando la cooperazione interregionale, tenendo conto delle specificità economiche, sociali e regionali e garantendo il sostegno alle dinamiche tecnologiche regionali.

    [6] COM (2000) 6

    Conformemente agli obiettivi e agli orientamenti del piano d'azione attuato a seguito della comunicazione della Commissione "Donne e società" [7] e delle risoluzioni adottate dal Consiglio [8] e dal Parlamento europeo [9] su questo tema, si provederà a garantire l'aumento della partecipazione delle donne all'insieme delle attività del programma quadro e a rafforzare, mediante queste attività, il posto e il ruolo delle donne nel campo della scienza e della ricerca in Europa.

    [7] COM (1999) 76

    [8] Risoluzione del 20 maggio 1999, GU C 201 del 16 luglio 1999

    [9] Risoluzione del 3 febbraio 2000 PE 284.656.

    3. Concentrare le attività

    Le aree tematiche prioritarie di ricerca proposte sono stati definite in base ai criteri di "valore aggiunto europeo" indicati nella comunicazione della Commissione di ottobre 2000, e cioè l'esigenza di riunire una massa critica di risorse finanziarie ed umane; l'esigenza di combinare le competenze complementari presenti nei vari paesi e di ricorrere a studi comparati su scala europea; i collegamenti con le priorità e gli interessi dell'Unione o ancora il carattere necessariamente transnazionale delle ricerche in questione.

    Questi criteri sono stati applicati conformemente ai due principi indicati: elaborazione di una graduatoria delle priorità prevedibili in funzione degli obiettivi stabiliti ed esclusione delle aree in cui il contributo dell'UE avrebbe un impatto minore.

    La comunicazione di ottobre 2000 indicava, a titolo di esempio, un certo numero di temi che, a prima vista, soddisfacevano questi criteri. Queste indicazioni hanno suscitato numerose osservazioni e sono state oggetto di un ampio dibattito, svoltosi anche grazie ad un "forum elettronico", che ha coinvolto la comunità scientifica, l'industria ed i responsabili nazionali della ricerca.

    L'elenco è stato definito più precisamente e completato e la strategia definita è stata applicata sia nella scelta delle aree tematiche prioritarie che, all'interno di queste, nella selezione dei temi specifici.

    Sono state individuate sette aree tematiche, e nel loro ambito sono stati selezionati una serie di temi, legati a problematiche economiche e sociali di particolare importanza per l'Unione, in cui l'azione di quest'ultima apporta un valore aggiunto specifico per ragioni che possono variare in funzione dei temi.

    Per garantire la concentrazione delle attività in queste aree tematiche prioritarie, l'azione dell'Unione sarà attuata esclusivamente mediante tre importanti strumenti di intervento in grado di esercitare un impatto significativo, visti il loro effetto integrativo e l'ampiezza delle risorse umane e finanziarie mobilitate.

    Le esigenze scientifiche e tecnologiche legate all'attuazione delle politiche dell'Unione rivestono anch'esse un carattere prioritario e, oltre al contributo fornito in materia dalle azioni svolte nelle aree tematiche prioritarie, saranno oggetto di interventi specifici.

    L'attuazione dello Spazio europeo della ricerca, tuttavia, richiede in alcuni campi un intervento nell'intero settore scientifico e tecnologico.

    In quest'ottica, alcune categorie di attività, in particolare quelle destinate a contribuire alla strutturazione dello Spazio europeo della ricerca, saranno aperte all'insieme dei temi e delle aree.

    4. tre grandi assi della realizzazione dello Spazio europeo della ricerca

    L'organizzazione generale del programma quadro rispecchia i grandi assi della realizzazione dello Spazio europeo della ricerca; il programma quadro è, infatti, costituito da tre grandi gruppi di azioni.

    4.1. Integrare la ricerca

    4.1.1. Nelle aree tematiche prioritarie

    Le modalità di intervento previste per l'attuazione delle azioni svolte nelle aree prioritarie di ricerca del programma quadro sono definite in modo da ottimizzare l'impatto delle attività svolte in queste aree in Europa.

    Ciascuna corrisponde ad un tipo di esigenza in materia di organizzazione della ricerca in Europa.

    I tre grandi strumenti utilizzati in queste aree sono le reti di eccellenza, i progetti integrati e la partecipazione dell'UE a programmi eseguiti congiuntamente da vari Stati membri, ai sensi dell'articolo 169 del trattato.

    L'uso di questi strumenti determinerà la mobilitazione di una quantità di risorse finanziarie di gran lunga superiore a quella finora riunita per le azioni comuni e comporterà un'interpenetrazione più marcata delle attività nazionali, tra loro e con quelle dell'Uniane.

    L'obiettivo delle reti di eccellenza è il rafforzamento dell'eccellenza europea mediante un'integrazione sostenibile delle capacità di ricerca presenti nelle varie regioni europee in alcune aree di importanza cruciale, mediante l'associazione di entità di ricerca per la realizzazione di "programmi comuni di attività". L'istituzione e il funzionamento di queste reti dovrebbero sfociare nella nascita di veri e propri "centri di eccellenza virtuali" di dimensioni significative.

    Concepiti come azioni di ampia portata e svolti preferibilmente nel quadro di partenariati pubblici/privati, i progetti integrati determineranno un'ampia mobilitazione di fondi attorno ad obiettivi ben definiti, in termini di prodotti o di processi, ma anche, spesso, di conoscenze scientifiche e tecnologiche.

    Le modalità di funzionamento delle reti e dei progetti integrati, avviati a seguito di inviti a presentare proposte, sono stabilite in modo da garantire un ampio grado di autonomia di gestione ai consorzi che li attuano. Le dimensioni e gli aspetti legati all'innovazione, all'infrastruttura, alle risorse umane e al rapporto scienza/società saranno adeguatamente considerati ed integrati nell'attuazione di queste due categorie di azioni.

    La partecipazione dell'Unione ai programmi di ricerca degli Stati membri eseguiti congiuntamente è una possibilità offerta dal trattato che finora non è mai stata utilizzata. L'attuazione di questa opzione richiede un importante lavoro preliminare di esplorazione e concertazione, attualmente in corso in vari settori.

    4.1.2. In altre dimensioni dell'integrazione della ricerca

    Il programma quadro di ricerca dell'Unione è chiamato anche a soddisfare le esigenze scientifiche e tecnologiche legate all'attuazione delle politiche comunitarie.

    A tal fine sotto la voce "Integrare la ricerca" è stato definito un gruppo specifico di azioni denominato "Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione"; queste azioni sono comunque destinate anche ad assistere l'Unione affinché possa anticipare le esigenze emergenti, reagire rapidamente di fronte ai nuovi sviluppi scientifici e tecnologici e essere presente alle frontiere della conoscenza.

    Le azioni avviate in quest'ottica potranno essere attuate mediante progetti la cui forma e tipologia sarà adeguata alla natura specifica delle esigenze e delle ricerche.

    Data la loro natura e i loro obiettivi, queste attività saranno attuate nell'ambito di decisioni annuali. La Commissione sceglierà gli argomenti delle attività svolte mediante inviti a presentare proposte, sulla base della valutazione di un gruppo interno di utilizzatori che rappresentano le varie politiche comunitarie. Detto gruppo si ispirerà ai pareri di una struttura consultiva indipendente composta da esperti scientifici e industriali di alto livello.

    Nelle aree di sua competenza, conformemente alla missione di sostegno scientifico e tecnologico delle politiche dell'Unione europea assegnatali, il CCR parteciperà a queste azioni. Le sue priorità di bilancio saranno determinate da un gruppo interno di utilizzatori. Le priorità d'azione del CCR avranno come comune denominatore la sicurezza dei cittadini nei suoi vari aspetti.

    La partecipazione delle PMI alle reti di eccellenza e ai progetti integrati dovrebbe essere considerevole. A titolo integrativo, sono previste azioni specifiche per questo tipo di impresa.

    A tale proposito, il programma quadro 2002-2006 introdurrà due innovazioni destinate a incentivare lo sviluppo dell'economia della conoscenza nello Spazio europeo della ricerca: l'estensione delle attività di "ricerca cooperativa" svolte in collaborazione da PMI e centri di ricerca o università, alle PMI ad alta tecnologia; l'istituzione a livello europeo di un sistema di "ricerca collettiva", svolta cioè da centri di ricerca tecnica per interi settori industriali.

    La cooperazione internazionale costituirà una dimensione importante delle azioni realizzate in questa parte del programma quadro

    Le azioni avviate in questo ambito assumeranno molteplici forme. Nelle aree tematiche prioritarie si porteranno avanti iniziative destinate a garantire la coerenza del contributo dell'Europa agli sforzi internazionali e azioni di cooperazione bilaterale integrata con paesi o gruppi di paesi terzi, ad esempio le economie emergenti. In alcuni casi, i ricercatori o gli organismi di paesi terzi potranno partecipare alle reti di eccellenza e ai progetti integrati in settori di particolare interesse per questi paesi. Questa partecipazione dovrebbe rappresentare una parte considerevole delle attività di cooperazione internazionale del programma quadro.

    D'altra parte si attueranno azioni di cooperazione specifica con determinati paesi o gruppi di paesi, come i paesi terzi mediterranei, la Russia, gli Stati della CSI, e i paesi in via di sviluppo, nel quadro del sostegno alla politica estera e alla politica di aiuto allo sviluppo dell'Unione.

    L'insieme delle azioni di cooperazione internazionale saranno attuate conformemente agli obiettivi della politica estera e della politica di aiuto allo sviluppo dell'Unione, senza trascurare la necessità di garantire la migliore circolazione possibile delle conoscenze e delle tecnologie a livello mondiale.

    4.2. Strutturare lo Spazio europeo della ricerca

    Il secondo grande gruppo di attività del programma quadro si compone di quattro categorie di azioni destinate a strutturare lo Spazio europeo della ricerca in quattro dimensioni fondamentali, evocate nella comunicazione della Commissione di gennaio 2000:

    -La ricerca e l'innovazione, in relazione agli obiettivi della comunicazione "L'innovazione in un'economia fondata sulla conoscenza" [10], in cui si prevede il rafforzamento delle azioni in materia di "intelligenza" economica e tecnologica.

    [10] COM (2000) 567

    -Le risorse umane e la mobilità dei ricercatori: i mezzi attualmente assegnati a questo settore saranno notevolmente incrementati. Si proporranno nuovi tipi di borse, in particolare per rafforzare la capacità dell'Europa di attirare ricercatori dei paesi terzi, nonché un sistema di sostegno alle équipe di ricerca di livello eccellente nell'Unione.

    -Le infrastrutture di ricerca, ivi comprese le infrastrutture di comunicazione a larga banda per la ricerca, ed in particolare l'introduzione di un meccanismo destinato a sostenere l'esecuzione di iniziative integrate che riguardano azioni su più livelli: accesso transnazionale, collegamento in rete, progetti di ricerca, servizi su scala europea.

    -Le problematiche scienza/società, a seguito degli orientamenti presentati nel documento di lavoro dei servizi della Commissione di novembre 2000 "Scienza, società e cittadini" [11].

    [11] SEC (2000) 1973

    4.3. Rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca

    Il programma quadro 2002-2006 contribuirà inoltre alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e dell'innovazione rafforzandone le basi in due modi diversi.

    Innanzitutto, mediante delle azioni destinate a rafforzare il coordinamento delle attività di ricerca e innovazione svolte in Europa, sul piano nazionale e sul piano europeo:

    -sostegno al collegamento in rete delle attività nazionali di ricerca e di innovazione, nonché all'apertura reciproca dei programmi nazionali in questi settori;

    -sostegno alla cooperazione scientifica svolta nell'ambito dei vari quadri di cooperazione scientifica e tecnologica europea; rafforzamento dei collegamenti tra le attività dell'Unione e quelle svolte da altri organismi come la Fondazione europea della scienza (FES), l'ESA, il CERN e l'EMBL, l'ESO [12] o altri organismi dello stesso tipo e sostegno a favore della loro collaborazione in quanto questi organismi hanno instaurato rapporti più stretti e intendono avviare iniziative congiunte.

    [12] ESA: Agenzia spaziale europea; CERN:Organizzazione europea per la ricerca nucleare; EMBL: Laboratorio europeo di biologia molecolare; ESO:Organizzazione europea per le ricerche astronomiche nell'emisfero australe.

    Saranno avanzate proposte concrete in questo senso, ma anche a favore del coordinamento dei progetti integrati con Eureka, e quello delle varie azioni del programma quadro con l'"Iniziativa Innovazione 2000" della Banca europea per gli investimenti (BEI).

    Si mirerà ad una forte complementarietà con le azioni svolte nell'ambito della cooperazione COST [13], particolarmente adatta al collegamento in rete di attività nazionali.

    [13] COST: Cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica

    In secondo luogo, mediante azioni di sostegno allo sviluppo coerente delle politiche di ricerca e di innovazione in Europa:

    -sostegno alle attività necessarie per conseguire gli obiettivi stabiliti dal Consiglio europeo di Lisbona nel quadro dello Spazio europeo della ricerca in materia di benchmarking delle politiche di ricerca e innovazione, cartografia dell'eccellenza e ostacoli alla mobilità;

    -attività in materia di prospettiva, statistiche ed indicatori scientifici e tecnologici necessari per creare un ambiente più favorevole all'innovazione in Europa.

    5. Un'attuazione efficace e snellita

    La definizione delle modalità di attuazione del programma quadro è caratterizzata da una chiara volontà di semplificazione, snellimento e maggiore efficacia.

    La comunità scientifica e l'industria si sono espresse ripetutamente a favore di una semplificazione ed uno snellimento delle procedure di gestione dei programmi di ricerca dell'Unione. Il rapporto di valutazione quinquennale del programma quadro, a sua volta, ha evidenziato la necessità di un'evoluzione in questo senso.

    L'attuale sistema di gestione dei programmi prevede l'approvazione da parte della Commissione di qualsiasi cambiamento, anche minimo, apportato ai progetti di ricerca realizzati. Da ciò deriva una certa rigidità nell'esecuzione ed una complessità delle procedure che provocano spesso dei ritardi. Questa centralizzazione non è più adatta, oltretutto, alle esigenze di una ricerca di alta qualità e un'attuazione basata fondamentalmente su progetti di portata limitata non costituisce la modalità ideale di esecuzione di progetti su scala europea. Questo nuovo programma quadro prevede delle modalità di attuazione che offrono alle imprese, ai centri di ricerca e alle università maggiore libertà e flessibilità nell'esecuzione delle attività di ricerca che svolgeranno congiuntamente.

    I partecipanti al programma quadro saranno incoraggiati, in vista di un finanziamento e previa valutazione su base concorrenziale, a definire e presentare programmi di attività a lungo termine che prevedono elementi di dimensioni variabili.

    Le reti di eccellenza e i progetti integrati saranno pertanto gestiti con grande autonomia dai partecipanti che potranno, tra l'altro:

    -associare altri partner alle attività che intraprendono;

    -definire, nell'ambito del loro programma di attività, progetti di portata limitata e pubblicare inviti a presentare proposte;

    -adeguare il contenuto di questi programmi in funzione delle esigenze.

    I programmi di attività saranno regolarmente valutati e si prenderanno le misure adeguate per incentivare la partecipazione delle PMI di tutte le regioni dell'Unione.

    L'evoluzione prevista verso una maggiore decentralizzazione delle responsabilità di attuazione delle attività di ricerca permetterà alla Commissione di proporre una riduzione globale dei costi amministrativi di gestione dei programmi. Alcuni aspetti della gestione delle azioni specifiche di ricerca a favore delle PMI e di sostegno alla mobilità dei ricercatori saranno d'altra parte affidati ad organismi esterni che opereranno sotto la responsabilità della Commissione.

    Per migliorare l'efficacia rispetto ai costi delle azioni comunitarie nel campo della ricerca e ottimizzare l'uso dei fondi pubblici europei, le proposte di programmi specifici saranno formulate in modo da prevedere la definizione di obiettivi misurabili destinati ad essere oggetto di una verifica regolare.

    6. Prossime tappe

    La presente proposta definisce un programma quadro concepito appositamente per contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, nell'ottica delle conclusioni del dibattito svoltosi nel corso del 2000 in seno alle istituzioni.

    E' necessario garantire che il dibattito e l'adozione e attuazione del programma quadro avvengano in condizioni ottimali.

    La Commissione prevede di presentare le proposte concernenti i programmi specifici concepiti in funzione dei grandi assi del programma quadro solo quando le varie istituzioni avranno espresso il loro parere sulla presente proposta.

    Per consentire l'attuazione di questo nuovo programma quadro entro i termini stabiliti, la sua adozione è prevista entro la fine del primo semestre del 2002.

    2001/0053 (COD)

    Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al programma quadro pluriennale 2002-2006 di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Atto rilevante ai fini del SEE)

    IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 166, paragrafo 1,

    vista la proposta della Commissione,

    visto il parere del Comitato economico e sociale,

    visto il parere del Comitato delle regioni,

    deliberando secondo la procedura di cui all'articolo 251 del trattato,

    considerando quanto segue:

    (1) L'articolo 163 del trattato assegna alla Comunità l'obiettivo di rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche della sua industria, favorire lo sviluppo della sua competitività internazionale e promuovere le azioni di ricerca ritenute necessarie ai sensi di altre politiche comunitarie.

    (2) A norma dell'articolo 165 del trattato, la Comunità e gli Stati membri coordinano le loro attività in materia di ricerca e sviluppo tecnologico per garantire la coerenza reciproca delle politiche nazionali e della politica comunitaria in materia.

    (3) L'articolo 166 del trattato prevede l'adozione di un programma quadro pluriennale che comprende l'insieme delle azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (in appresso RST).

    (4) La Commissione ha presentato nel corso del 2000 due comunicazioni sulle prospettive e gli obiettivi dell'istituzione di uno Spazio europeo della ricerca [14], la prima sulla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e la seconda sugli orientamenti per le azioni dell'Unione nel settore della ricerca 2002-2006 [15]. "L'innovazione in un'economia fondata sulla conoscenza" è stata altresì oggetto di una comunicazione della Commissione del corso del 2000 [16].

    [14] COM(2000) 6 def. del 18.1.2000

    [15] COM(2000) 612 def. del 4.10.2000

    [16] COM(2000) 567 def. del 20.9.2000

    (5) I Consigli europei di Lisbona di marzo 2000 e di Santa Maria de Feira di giugno 2000, nelle loro conclusioni, hanno sollecitato la rapida istituzione dello Spazio europeo della ricerca e dell'innovazione, nella prospettiva della creazione di posti di lavoro e della crescita economica.

    (6) Il Parlamento europeo [17]- [18], il Consiglio [19]- [20], il Comitato economico e sociale [21] e il Comitato delle regioni [22] si sono anch'essi espressi a favore della realizzazione dello Spazio europeo della ricerca.

    [17] Risoluzione del 18 maggio 2000 PE 290.465, pag.48

    [18] Risoluzione del 15 febbraio 2001

    [19] Risoluzione del 15 giugno 2000 GU C 205 del 19.7.2000, pag.1

    [20] Risoluzione del 16 novembre 2000 GU C 374 del 28.12.2000, pag.1

    [21] Parere del 24 maggio 2000 GU C 204 del 18.7.2000, pag.70

    [22] Parere del 12 aprile 2000 GU C 226 dell'8.8.2000, pag.18

    (7) Il 19 ottobre 2000 la Commissione ha presentato le conclusioni, corredate dalle sue osservazioni, della valutazione esterna della realizzazione e dei risultati delle azioni comunitarie condotte nei cinque anni precedenti la valutazione stessa [23].

    [23] COM (2000) 659 def. del 19.10. 2000

    (8) E' pertanto necessario, per il periodo 200-2006, adottare un programma quadro in grado di esercitare un effetto strutturante sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico in Europa e contribuire in maniera significativa alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca.

    (9) A norma dell'articolo 166, paragrafo 1, del trattato, è opportuno procedere alla definizione degli obiettivi e delle priorità scientifiche e tecnologiche delle azioni previste, dell'importo globale massimo e delle modalità della partecipazione finanziaria della Comunità al programma quadro 2002-2006. Sarà necessario stabilire anche le quote rispettive di tutte le azioni previste e indicare le grandi linee di queste azioni, nel rispetto degli obiettivi di tutela degli interessi finanziari della Comunità.

    (10) Il Centro comune di ricerca è chiamato ad apportare un contributo all'attuazione del programma quadro, in particolare nei settori in cui può offrire una competenza neutra e indipendente e svolgere un ruolo nell'esecuzione delle altre politiche comunitarie.

    (11) E' opportuno che le attività di ricerca svolte nell'ambito del programma quadro siano realizzate nel rispetto dei principi etici fondamentali, in particolare quelli che figurano nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

    (12) A seguito alla comunicazione della Commissione "Donne e scienza" [24] e alle risoluzioni del Consiglio [25] e del Parlamento europeo [26] sullo stesso tema, è stato avviato un piano d'azione destinato a consolidare e incrementare il posto e il ruolo delle donne nel campo della scienza e della ricerca in Europa.

    [24] COM (1999) 76

    [25] Risoluzione del 20 maggio 1999 GU C 201 del 16 luglio 1999

    [26] Risoluzione del 3 febbraio 2000 PE 284.656

    (13) E' opportuno da una parte che la Commissione presenti regolarmente una relazione sui progressi dell'attuazione del programma quadro 2002-2006 e, dall'altra, che provveda a fare eseguire in tempo utile una valutazione indipendente della realizzazione delle azioni intraprese e comunque prima della presentazione della proposta del programma quadro successivo.

    HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE

    Articolo 1

    1. Per il periodo 2002-2006 è adottato un programma quadro pluriennale di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione, in appresso denominato il «programma quadro 2002-2006 ».

    2. Il programma quadro 2002-2006 comprende l'insieme delle azioni della Comunità ai sensi dell'articolo 164 del trattato.

    3. L'allegato I fissa gli obiettivi scientifici e tecnologici e le relative priorità, nonché le linee generali delle azioni previste.

    Articolo 2

    1. L'importo globale massimo della partecipazione finanziaria della Comunità all'insieme del programma quadro 2002-2006 ammonta a 16,270 miliardi di euro; le quote rispettive di ciascuna azione sono precisate all'allegato II della presente decisione.

    2. Le modalità della partecipazione finanziaria della Comunità sono stabilite dal regolamento finanziario applicabile al bilancio generale della Comunità europee, integrate dall'allegato III della presente decisione.

    Articolo 3

    Tutte le attività di ricerca svolte nell'ambito del programma quadro 2002-2006 devono essere realizzate nel rispetto dei principi etici fondamentali.

    Articolo 4

    Lo stato di avanzamento del programma quadro 2002-2006, e in particolare dei suoi obiettivi e priorità, è illustrato in maniera dettagliata nella relazione che la Commissione pubblicherà ogni anno ai sensi dell'articolo 173 del trattato.

    Articolo 5

    Prima di presentare la sua proposta relativa al programma quadro successivo, la Commissione affida a esperti indipendenti di alto livello la valutazione delle realizzazioni delle azioni comunitarie nel corso del quinquennio precedente la valutazione stessa. La Commissione comunica le conclusioni della valutazione, corredate dalle sue osservazioni, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni.

    Articolo 6

    Il programma quadro 2002-2006 è aperto alla partecipazione:

    -dei paesi del SEE, conformemente alle condizioni previste negli accordi SEE;

    -dei paesi candidati dell'Europa centrale e orientale (PECO), conformemente alle condizioni previste negli accordi europei, nei loro protocolli aggiuntivi e nelle decisioni dei rispettivi Consigli di associazione;

    -di Cipro, Malta e la Turchia, sulla base di accordi bilaterali da concludere con questi paesi;

    -della Svizzera e di Israele, sulla base di accordi bilaterali da concludere con questi paesi.

    Fatto a Bruxelles, il [...]

    Per il Parlamento europeo Per il Consiglio

    Il Presidente [...]

    ALLEGATO I: OBIETTIVI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI E GRANDI LINEE DELLE AZIONI

    Le azioni attuate nell'ambito del programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico 2002-2006 saranno realizzate conformemente agli obiettivi generali assegnati dal trattato al programma quadro:

    -rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell'industria della Comunità;

    -favorire lo sviluppo della sua competitività;

    -promuovere le azioni di ricerca ritenute necessarie ai sensi di altri capi del trattato.

    Per conseguire più adeguatamente questi obiettivi, il programma quadro è ristrutturato intorno a tre assi:

    1. Integrare la ricerca europea;

    2. Strutturare lo Spazio europeo della ricerca;

    3. Rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca.

    Le attività svolte in relazione agli ultimi due obiettivi mirano a strutturare lo Spazio europeo della ricerca in varie dimensioni strettamente legate alla ricerca e che costituiscono il suo contesto, nonché a contribuire ad istituire o consolidare le basi del suo funzionamento. Si svolgeranno pertanto in tutti i settori della scienza e della tecnica.

    Le attività corrispondenti al primo asse, che comprenderanno la maggior parte delle azioni svolte mediante il programma quadro, sono destinate a integrare gli sforzi e le attività di ricerca su scala europea e saranno realizzate:

    -in un numero limitato di aree tematiche prioritarie, esclusivamente mediante strumenti potenti dal forte effetto integratore come le reti di eccellenza, i progetti integrati e la partecipazione dell'Unione a programmi nazionali di ricerca eseguiti congiuntamente, ai sensi dell'articolo 169 del trattato;

    -in settori corrispondenti all'anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione, sia che si tratti di esigenze specifiche delle politiche dell'Unione che di bisogni nuovi ed emergenti;

    -nell'insieme della scienza e della tecnologia per le azioni complementari di ricerca per le PMI.

    Le attività di cooperazione internazionale faranno parte integrante delle azioni svolte nell'ambito del primo asse del programma quadro e si tratterà di

    -nelle aree tematiche prioritarie:

    -iniziative destinate a garantire all'Europa una posizione di primo piano nelle attività internazionali di ricerca sulle questioni di dimensione planetaria, nonché la coerenza del contributo dell'Europa a queste ultime;

    -azioni di cooperazione bilaterale integrata con paesi o gruppi di paesi terzi;

    -la partecipazione di ricercatori e organismi di paesi terzi [27] a progetti e reti in settori di particolare interesse per questi paesi.

    [27] Paesi terzi: paesi non membri dell'Unione non associati al programma quadro. I paesi associati al programma quadro, i cui organismi e ricercatori in virtù di detta associazione possono partecipare alle sue attività alle stesse condizioni di cui beneficiano gli Stati membri dell'Unione, sono i paesi dello Spazio Economico Europeo, i paesi candidati, la Svizzera e Israele.

    -Nell'ambito dell'anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione, di azioni specifiche di cooperazione con determinati paesi o gruppi di paesi.

    Per l'attuazione della maggior parte delle attività del programma quadro, vige, in linea di principio, la regola del contributo finanziario sulla base di inviti concorrenziali a presentare proposte e della valutazione della qualità scientifica e tecnologica di queste proposte da parte di esperti dello stesso livello (peer review).

    1. Integrare la ricerca europea

    1.1 Aree tematiche prioritarie di ricerca

    Le azioni svolte in questa parte del programma quadro mirano a riunire una massa critica di mezzi e sostenere una forte integrazione delle capacità di ricerca in Europa in settori in cui se ne avverte maggiormente l'esigenza, data la loro importanza per la competitività industriale europea o la vasta portata politica e sociale delle questioni in oggetto.

    Sono state individuate sette aree tematiche prioritarie.

    1.1.1. Genomica e biotecnologia per la salute

    Obiettivo

    Con le azioni svolte in quest'area s'intende aiutare l'Europa a valorizzare, mediante attività integrate di ricerca, i risultati delle scoperte realizzate nella decodificazione dei genomi degli organismi viventi, soprattutto a vantaggio della sanità pubblica e dei cittadini e per rafforzare la competitività dell'industria biotecnologica europea.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    I lavori di ricerca "post-genomica" basati sull'analisi del genoma umano e di genomi di organismi modello (animali, vegetali e microbici) dovrebbero portare a numerose applicazioni in diversi settori, in particolare nella messa a punto di nuovi strumenti diagnostici e nuove terapie in grado di lottare contro le malattie ancora non controllate, che costituiscono importanti mercati potenziali.

    Questi lavori richiedono tuttavia impegni finanziari intensi e sostenuti. Negli Stati Uniti le attività di ricerca pubbliche e private nel campo della post-genomica sono in costante e notevole aumento: quasi 2 miliardi di finanziamenti pubblici l'anno, gestiti essenzialmente dal NIH [28] (i cui stanziamenti di bilancio complessivi aumenteranno del 14,4% nel 2001) e il doppio di finanziamenti provenienti dal settore industriale.

    [28] National Institutes of Health

    L'attività di ricerca europea oggi è sostanzialmente più debole e meno coerente. L'avvio di programmi pubblici di ricerca sulla post-genomica in vari Stati membri costituisce un passo importante nella giusta direzione. Nell'insieme, gli sforzi realizzati in questo campo sono tuttora insufficienti e frammentari.

    Le attività industriali europee sono anch'esse notevolmente inferiori: 70 % delle imprese operanti nel campo della genomica sono negli Stati Uniti e una parte considerevole e crescente degli investimenti privati europei avviene in questo paese.

    Per consentire all'Unione di migliorare la propria posizione in questo settore e di beneficiare pienamente delle ricadute economiche e sociali degli sviluppi previsti, è opportuno incrementare notevolmente gli investimenti ed integrare le attività di ricerca svolte in Europa in un'azione coerente.

    Azioni previste

    Le azioni svolte dalla Comunità a tal fine riguarderanno gli aspetti seguenti:

    -Conoscenze fondamentali e strumenti di base nel campo della genomica funzionale:

    -espressione genica e proteomica;

    -genomica strutturale;

    -genomica comparativa e genetica delle popolazioni;

    -bioinformatica;

    -Applicazione delle conoscenze e delle tecnologie della genomica nella biotecnologia della salute:

    -piattaforme tecnologiche per lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici, di prevenzione e terapeutici;

    -sostegno alla ricerca innovativa nelle "start-up" nel campo della genomica.

    -Applicazione delle conoscenze e delle tecnologie in genomica e medicina, nel campo:

    -della lotta contro il cancro, le malattie degenerative del sistema nervoso, la malattie cardiovascolari e la malattie rare;

    -della lotta contro la resistenza ai medicinali;

    -dello studio dello sviluppo umano, del cervello e del processo di invecchiamento.

    Si ricorrerà ad una strategia più ampia per la lotta contro le tre malattie infettive legate alla povertà (AIDS, malaria e tubercolosi) che sono oggetto di un'azione di lotta prioritaria a livello dell'Unione e sul piano internazionale.

    1.1.2. Tecnologie per la Società dell'informazione

    Obiettivo

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'area, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona e gli obiettivi dell'iniziativa e-Europe, è incentivare,in Europa, lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni alla base della costruzione della Società dell'informazione, al fine di rafforzare la competitività dell'industria europea e offrire ai cittadini europei di tutte le regioni dell'Unione la possibilità di beneficiare al massimo dello sviluppo della società della conoscenza.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    All'alba del 21° secolo, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione rivoluzionano il funzionamento dell'economia e della società e generano nuove modalità di produzione, commercio e comunicazione. Oggi, l'impegno dell'Europa a favore di queste tecnologie è ancora insufficiente e molto inferiore rispetto a quello che avviene oltre Atlantico. Gli Stati Uniti, considerando i finanziamenti pubblici e privati, consacrano a questo settore il triplo dei mezzi rispetto all'Europa.

    D'altra parte questo settore è diventato il secondo settore economico dell'Unione, con un mercato annuale di 2000 miliardi di euro. Offre lavoro ad oltre due milioni di persone e questa cifra è in costante aumento.

    Successi industriali e commerciali come quello ottenuto dall'Europa nel campo delle comunicazioni mobili grazie allo standard GSM non si ripeteranno, se non si investirà in maniera concertata una massa critica di mezzi di ricerca e si garantirà l'integrazione a livello europeo delle attività pubbliche e private.

    L'obiettivo dell'intelligenza diffusa

    Per esercitare un impatto ottimale in termini economici e sociali, le attività devono concentrarsi sulla prossima generazione delle tecnologie con le quali computer, interfacce e reti saranno maggiormente integrati nell'ambiente quotidiano e renderanno accessibili, grazie ad interazioni facili e "naturali", un'infinità di servizi ed applicazioni. Questa visione dell'"intelligenza diffusa" mira a porre l'utilizzatore, cioè l'essere umano, al centro del futuro sviluppo della società della conoscenza. Le azioni della Comunità si concentreranno sulle priorità tecnologiche che consentiranno di concretizzare questa visione. Si intende mobilitare la comunità dei ricercatori intorno a iniziative mirate, come lo sviluppo delle generazioni future dei sistemi di comunicazione mobile, al fine di conseguire obiettivi a medio e lungo termine, offrendo nello stesso tempo la possibilità di reagire di fronte a richieste e bisogni nuovi dei mercati e delle politiche pubbliche.

    Azioni previste

    Le azioni intraprese riguarderanno le priorità tecnologiche seguenti:

    Ricerche di carattere integrativo in aree tecnologiche di interesse prioritario per i cittadini e le imprese

    Ad integrazione e nel contesto dei progressi attesi nello sviluppo delle tecnologie di base, ricerche destinate a fornire soluzioni ad importanti problematiche sociali ed economiche, e pertanto orientate a

    -i sistemi di intelligenza diffusa che consentano a tutti, indipendentemente da età e condizioni, di accedere alla Società dell'informazione, nonché i sistemi interattivi e intelligenti per la salute, la mobilità e la sicurezza, il tempo libero, la tutela del patrimonio culturale e il monitoraggio dell'ambiente;

    -il commercio elettronico e mobile, nonché le tecnologie che rafforzano la sicurezza delle transazioni e delle infrastrutture, i nuovi strumenti e i nuovi metodi di lavoro, le tecnologie per la formazione e l'istruzione ed i sistemi di capitalizzazione della conoscenza, di gestione integrata dell'imprese e per l'e-governement;

    -le piattaforme ed i sistemi distribuiti su vasta scala, tra cui i sistemi a base di GRID che consentono di apportare soluzioni efficaci a problemi complessi in settori come l'ambiente, l'energia, la sanità, i trasporti e il design industriale.

    Infrastrutture di comunicazione e di trattamento dell'informazione

    Sistemi di accesso, trasmissione, immagazzinamento, distribuzione e localizzazione dell'informazione destinati a soddisfare le esigenze crescenti di connessione e trattamento dell'informazione; l'attività di ricerca sull'infrastruttura di comunicazione e calcolo riguarderà in via prioritaria:

    -le nuove generazioni di sistemi e reti di comunicazioni senza filo e mobili; i sistemi satellitari di comunicazione; le tecnologie integralmente ottiche; l'integrazione e la gestione delle reti di comunicazione; le tecnologie abilitanti necessarie per lo sviluppo di sistemi, infrastrutture e servizi, in particolare audiovisivi;

    -le tecnologie e configurazioni di software che garantiscono servizi multifunzionali e i sistemi distribuiti; l'ingegneria e il controllo di sistemi complessi e su larga scala di elevata affidabilità e robustezza.

    Componenti e microsistemi

    Componenti miniaturizzati e a costi ridotti, basati su nuovi materiali ed integranti ampie funzionalità; l'attività si concentrerà su:

    -lo sviluppo e la produzione di componenti micro ed optoelettronici e fotonici,

    -la nanoelettronica, le microtecnologie e i microsistemi, e la ricerca pluridisciplinare sui nuovi materiali e i dispositivi quantici; nuovi modelli e concetti di trattamento dell'informazione.

    Gestione dell'informazione e interfacce

    Ricerche sugli strumenti di gestione dell'informazione e sulle interfacce che consentono interazioni più agevoli, ovunque e in qualsiasi momento, con i servizi e le applicazioni basati sulla conoscenza; le ricerche si concentreranno su:

    -i sistemi di rappresentazione e gestione della conoscenza basati sul contesto e la semantica, tra cui i sistemi cognitivi, nonché gli strumenti di creazione, organizzazione, condivisione e diffusione del contenuto digitale.

    -Le interfacce multisensoriali capaci di comprendere ed interpretare l'espressione naturale dell'uomo attraverso le parole, i gesti e i sensi; gli ambienti virtuali, nonché i sistemi multilinguistici e multiculturali, indispensabili per la costruzione della società della conoscenza su scala europea.

    1.1.3. Nanotecnologie, materiali intelligenti, nuovi processi di produzione

    Obiettivo

    L'obiettivo delle azioni svolte in questo settore è aiutare l'Europa a dotarsi di una massa critica di capacità necessaria per sviluppare e valorizzare, all'insegna dell'eco-efficienza, le tecnologie di punta alla base dei prodotti, servizi e processi di fabbricazione dei prossimi anni, basati principalmente sulla conoscenza e l'intelligenza.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    L'industria manifatturiera produce oggi beni e servizi per un valore di circa 4.000 miliardi di euro l'anno. In un mercato mondiale sempre più concorrenziale, deve mantenere e rafforzare la sua competitività soddisfacendo nello stesso tempo le esigenze dello sviluppo sostenibile. A tal fine è necessario impegnarsi per mettere a punto, sviluppare e diffondere le tecnologie avanzate: nanotecnologie, materiali basati sulla conoscenza, nuovi processi di produzione.

    Situate alla frontiera dell'ingegneria quantica, della tecnologia dei materiali e della biologia molecolare, le nanotecnologie, che rappresentano sicuramente uno degli elementi chiave della prossima rivoluzione industriale, sono oggetto di ingenti investimenti da parte dei concorrenti dell'Unione (negli Stati Uniti, 500 milioni di finanziamenti pubblici nel 2001 cioè il doppio dei mezzi precedentemente assegnati e oltre il quintuplo dei fondi previsti oggi in Europa.

    L'Europa, che vanta delle competenze importanti in alcuni settori interessati come la nanofabbricazione e la nanochimica, deve investire maggiori risorse e in modo più coordinato.

    Nel campo dei materiali, l'obiettivo è sviluppare i materiali intelligenti a forte valore aggiunto con applicazioni previste in settori come i trasporti, l'energia o il settore biomedico, per i quali esiste un mercato potenziale di svariate decine di miliardi di euro.

    Lo sviluppo di sistemi di produzione flessibili, integrati e puliti richiede d'altra parte un notevole sforzo di ricerca nel campo dell'applicazione delle nuove tecnologie alla fabbricazione e alla gestione.

    Azioni previste

    Nanotecnologie:

    -ricerca interdisciplinare a lungo termine per la comprensione dei fenomeni, la gestione dei processi e lo sviluppo di strumenti di ricerca;

    -architetture supramolecolari e macromolecole;

    -nanobiotecnologie;

    -tecniche di nanoingegneria per la creazione di materiali e componenti;

    -sviluppo di dispositivi e di strumenti di manipolazione e controllo;

    -applicazioni in settori quali la sanità, la chimica, l'energia, l'ottica e l'ambiente.

    Materiali intelligenti:

    -sviluppo delle conoscenze fondamentali;

    -tecnologie associate alla produzione e alla trasformazione dei nuovi materiali;

    -ingegneria di supporto.

    Nuovi processi di produzione:

    -sviluppo di sistemi di fabbricazione flessibili e intelligenti che integrino i progressi delle tecnologie di produzione virtuale, i sistemi interattivi di supporto al processo decisionale e l'ingegneria di alta precisione;

    -ricerche sistemiche necessarie per gestire i residui e i rischi;

    -sviluppo di nuovi concetti che ottimizzino il ciclo di vita dei sistemi, dei prodotti e dei servizi industriali.

    1.1.4. Aeronautica e spazio

    Obiettivo

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'area è duplice: consolidare, integrando le sue attività di ricerca, la posizione dell'industria europea nel settore aerospaziale di fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita a livello mondiale; contribuire a valorizzare il potenziale di ricerca europeo in questo settore ai fini di una maggior sicurezza e una migliore tutela dell'ambiente.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    Distinti sul piano tecnologico ed economico, ma affini per la loro portata industriale e politica e gli operatori coinvolti, l'aeronautica e lo spazio sono settori in cui l'Europa registra successi commerciali ed economici. Negli Stati Uniti tuttavia gli investimenti sono tuttora da tre a sei volti superiori, a seconda dei settori.

    In un ambiente concorrenziale sempre più esigente, i bisogni prevedibili su scala mondiale in materia di trasporto aereo ammontano a circa 14 000 nuovi aeromobili nei prossimi quindici anni, equivalenti ad un mercato di 1 000 miliardi di euro. Lo sforzo di integrazione delle capacità industriali e delle attività di sviluppo che ha garantito i successi europei in questo campo deve oggi essere accompagnato da uno sforzo simile in materia di ricerca, sui temi e gli argomenti prioritari.

    In questa prospettiva, la relazione "Vision 2020 [29]" degli alti responsabili industriali europei di questo settore raccomanda di ottimizzare le attività di ricerca europee, nazionali e private intorno ad una visione comune e agli obiettivi strategici nel campo della ricerca.

    [29] "European aeronautics: a vision for 2020" (report of the Group of Personalities)

    Nel settore dello spazio, a seguito della comunicazione della Commissione "L'Europa e lo spazio: comincia un nuovo capitolo" [30], l'Unione dovrà sostenere le ricerche che permetteranno ai mercati e alla società di beneficiare dei vantaggi offerti dallo spazio.

    [30] COM(2000) 597

    Azioni previste

    Aeronautica

    Nel campo della ricerca aeronautica, l'azione della Comunità riguarderà le ricerche e le attività di sviluppo tecnologico necessarie per:

    -rafforzare la competitività dell'industria europea in materia di aeromobili commerciali, motori e attrezzature;

    -ridurre gli effetti dannosi e il carico ambientale (emissioni di CO2 e di NOX, rumore);

    -rafforzare la sicurezza degli aeromobili in un traffico aereo in notevole aumento;

    -rafforzare la capacità e la sicurezza dei sistemi di trasporto aereo, a favore dell'istituzione del "Cielo unico europeo" (sistemi di controllo e gestione del traffico aereo).

    Spazio

    L'azione della Comunità in questo settore, svolta in stretto coordinamento con l'ESA, le altre agenzie spaziali e l'industria e destinata a rafforzare la coerenza degli ingenti investimenti necessari, si concentrerà sull'attuazione:

    -del progetto Galileo nel campo della navigazione satellitare;

    -della piattaforma GMES per il monitoraggio dell'ambiente e la sicurezza;

    -delle ricerche avanzate necessarie per l'integrazione del segmento spaziale e del segmento terrestre nel campo delle comunicazioni.

    1.1.5. Sicurezza alimentare e rischi per la salute

    Obiettivo

    L'obiettivo delle azioni svolte in questo campo è contribuire a stabilire delle basi scientifiche e tecnologiche integrate necessarie per lo sviluppo di un sistema di produzione e distribuzione di alimenti sicuri e sani e per la gestione dei rischi legati all'alimentazione (ricorrendo in particolare agli strumenti della biotecnologia) e dei rischi per la salute legati alle alterazioni dell'ambiente.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    Le recenti crisi alimentari, in particolare quella dell'ESB, hanno evidenziato sia la complessità delle questioni legate alla sicurezza alimentare sia la loro dimensione spesso internazionale e transfrontaliera. L'integrazione del mercato interno europeo nel settore dell'agricoltura e dell'alimentazione impone un intervento a livello europeo per il trattamento dei problemi e l'esecuzione delle ricerche collegate. In quest'ottica entro breve sarà istituita l'Autorità alimentare europea.

    I cittadini ed i consumatori si aspettano dalla ricerca che questa contribuisca a garantire che le derrate ed i prodotti commercializzati siano sicuri e sani e possano essere consumati in tutta sicurezza.

    A tal fine è necessario disporre di conoscenze scientifiche estremamente approfondite, precise ed aggiornate. Oltre alla salute pubblica, è in gioco la prosperità di un settore che rappresenta circa 600 miliardi di euro di fatturato annuo e 2,6 milioni di posti di lavoro.

    L'Europa deve inoltre poter apportare un contributo sostanziale alle attività di ricerca su queste problematiche che si pongono ormai a livello mondiale, nonché un apporto coerente, basato su conoscenze approfondite ed obiettive, al dibattito internazionale in materia.

    Le stesse osservazioni valgono per i vari aspetti dei problemi legati all'impatto sulla salute delle alterazioni dell'ambiente, che destano preoccupazioni crescenti nei cittadini europei e si manifestano spesso su scala internazionale. Per queste ragioni, ma anche per beneficiare della combinazione delle migliori competenze disponibili in settori complessi, le ricerche in oggetto devono svolgersi a livello europeo, in modo da garantire un vero coordinamento delle attività nazionali.

    Azioni previste

    L'azione della Comunità riguarderà le ricerche legate a vari aspetti della gestione del rischio alimentare e dei collegamenti tra salute ed alimentazione:

    -metodi di analisi ed individuazione dei contaminanti chimici e dei microorganismi patogeni (virus, batteri, parassiti e nuovi agenti come i prioni);

    -impatto dell'alimentazione animale e dell'utilizzo in questa alimentazione di sottoprodotti di origini diverse sulla salute umana;

    -procedure di "rintracciabilità", in particolare degli organismi geneticamente modificati, ivi compresi quelli basati sui recenti sviluppi nel campo della biotecnologia;

    -metodi di produzione più sicuri e di alimenti più sani, ivi compresi quelli basati sulle biotecnologie e sui processi dell'agricoltura biologica;

    -epidemiologia delle malattie legate all'alimentazione e delle predisposizioni genetiche;

    -impatto dell'alimentazione, in particolare dei prodotti contenenti organismi geneticamente modificati, sulla salute;

    -rischi ambientali per la salute, in particolare i rischi cumulativi, le vie di trasmissione all'uomo, gli effetti a lungo termine e le conseguenze dell'esposizione a dosi ridotte, nonché l'impatto sui gruppi più vulnerabili, in particolare i bambini.

    1.1.6. Sviluppo sostenibile e cambiamento globale [31]

    [31] Gli obiettivi prioritari in materia di ricerca nucleare sono presentati nell'allegato "Obiettivi scientifici e tecnologici" della proposta relativa al programma quadro Euratom.

    Obiettivo

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'area è rafforzare le capacità scientifiche e tecnologiche necessarie affinché l'Europa possa realizzare uno sviluppo sostenibile e contribuire significativamente alle attività svolte a livello internazionale per capire e gestire il cambiamento globale e preservare l'equilibrio degli ecosistemi.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    L'attuazione, su scala planetaria, di uno sviluppo sostenibile richiede in particolare:

    -l'elaborazione, lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che consentano di garantire un'utilizzazione più razionale delle risorse naturali, una minore produzione di rifiuti e la riduzione dell'impatto dell'attività economica sull'ambiente;

    -una conoscenza più approfondita dei meccanismi del cambiamento globale, in particolare del cambiamento del clima, e delle nostre capacità di previsione in questo campo.

    In campo tecnologico, come rilevato nel Libro verde della Commissione "Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico" [32], due settori particolarmente interessati sono l'energia ed i trasporti, responsabili di oltre l'80% delle emissioni totali di gas ad effetto serra e di oltre 90% delle emissioni di CO2.

    [32] COM (2000) 769

    Conformemente al protocollo di Kyoto, nel periodo 2008-2012, l'Unione deve ridurre dell'8%, rispetto ai livelli del 1990, le sue emissioni di gas ad effetto serra.

    Il conseguimento di questo obiettivo, fissato a breve termine, richiede la diffusione su vasta scala di tecnologie attualmente in fase di sviluppo.

    Al di là di questo obiettivo, l'attuazione di uno sviluppo sostenibile a lungo termine, nell'arco dei prossimi decenni, presuppone che siano disponibili a condizioni vantaggiose le fonti ed i vettori energetici più adeguati da questo punto di vista. Ciò richiede un'attività di ricerca sostenuta a più lungo termine.

    Sarà necessario svolgere attività di ricerca a medio e lungo termine anche per sviluppare il sistema europeo di trasporto sostenibile destinato a diventare uno degli obiettivi prioritari dell'Unione, come precisato nel Libro bianco sulla politica comune dei trasporti che la Commissione sta preparando.

    Nel campo dello studio del cambiamento climatico, le attività svolte attualmente a livello mondiale rappresentano circa 2 miliardi di euro l'anno. L'Europa contribuisce con circa 500 milioni di euro, contro i 900 milioni degli Stati Uniti.

    L'Unione europea ha sottoscritto gli accordi internazionali nei vari settori legati al cambiamento climatico, come il protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico o le convenzioni delle Nazioni Unite sulla biodiversità e la desertificazione. E' tenuta pertanto ad apportare un contributo sostanziale e coerente alle attività svolte su questi temi nell'ambito dei grandi programmi di ricerca internazionali.

    L'azione della Comunità può contribuire a garantire il coordinamento necessario della partecipazione europea all'impegno mondiale.

    Azioni previste

    Tecnologie per lo sviluppo sostenibile

    L'azione della Comunità in una prospettiva di breve e medio termine si concentrerà su un numero limitato di azioni di vasta portata nei settori seguenti:

    -energie rinnovabili, risparmio energetico, efficienza energetica, soprattutto in ambiente urbano, e trasporti non inquinanti, con lo sviluppo di veicoli di nuova concezione, in particolare per il trasporto stradale, e lo sviluppo di carburanti alternativi;

    -trasporto intelligente, in particolare sotto forma di tecnologie che consentono l'equilibramento, l'integrazione e l'aumento dell'interoperatività dei vari modi di trasporto, grazie ad esempio ad innovazioni nella gestione della catena logistica (soprattutto dei container).

    A più lungo termine, le azioni svolte si concentreranno in via prioritaria su:

    -le pile a combustibile per le applicazioni fisse e nei trasporti;

    -la tecnologia dell'idrogeno;

    -le tecnologie solari fotovoltaiche di nuova concezione e le utilizzazioni avanzate della biomassa.

    Cambiamento globale

    L'azione della Comunità riguarderà in via prioritaria gli aspetti seguenti:

    -impatto e meccanismi delle emissioni di gas ad effetto serra sul clima e dei "pozzi" di carbonio (oceani, foreste, suoli);

    -ciclo dell'acqua;

    -biodiversità, protezione delle risorse genetiche, funzionamento degli ecosistemi terrestri e marini e interazioni delle attività umane con questi ultimi;

    -meccanismi della desertificazione e delle catastrofi naturali legate al cambiamento climatico;

    -sistemi globali di osservazione del cambiamento climatico.

    1.1.7. Cittadini e governance nella società europea della conoscenza

    Obiettivo

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'area è mobilitare in uno sforzo coerente le capacità di ricerca europee, con la loro ricchezza e diversità, nel campo delle scienze economiche, politiche, sociali ed umane per comprendere e gestire le problematiche legate allo sviluppo della società della conoscenza e di nuovi tipi di rapporti tra i cittadini e le istituzioni.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    Ai Consigli europei di Lisbona di marzo 2000 e di Nizza di novembre 2000, l'Unione si è prefissata l'ambizioso obiettivo di "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale".

    In questa prospettiva, il Consiglio europeo di Lisbona ha sottolineato in particolare che le "le persone sono la principale risorsa dell'Europa" ribadendo la necessità per i sistemi europei di educazione e formazione di "essere adeguati alle esigenze della società dei saperi e alla necessità di migliorare il livello e la qualità dell'occupazione".

    La transizione dell'Europa verso l'economia e la società della conoscenza e lo sviluppo sostenibile di quest'ultima al servizio della qualità della vita di tutti i cittadini, risulteranno più agevoli se questi fenomeni saranno chiaramente compresi e gestiti. Ciò richiede un notevole sforzo di ricerca sulle problematiche di un progresso economico e sociale integrato e sostenibile, basato sui valori fondamentali della giustizia e della solidarietà che caratterizzano il modello sociale europeo. In questa prospettiva, le ricerche nel settore delle scienze economiche, politiche, sociali e umane devono in particolare contribuire a garantire l'adeguata gestione e la valorizzazione di informazioni e conoscenze che aumenta in maniera esponenziale, e la comprensione dei processi in atto in questo campo.

    In Europa, la questione si pone tra l'altro in riferimento a quella del funzionamento della democrazia e delle nuove forme di governance e nel contesto generale di quest'ultima. La posta in gioco è il rapporto dei cittadini con le istituzioni in un ambiente politico e decisionale complesso, caratterizzato dalla sovrapposizione dei livelli di decisione nazionale, regionale ed europeo e il ruolo crescente, nel dibattito politico, della società civile e dei suoi rappresentanti.

    Queste problematiche sono caratterizzate da un'evidente dimensione europea, addirittura intrinseca, che merita di essere analizzata tenendo a mente i loro aspetti globali.

    Nelle ricerche svolte a livello nazionale solo recentemente si è cominciato a tenere conto della dimensione europea che non beneficia ancora dell'attenzione che meriterebbe.

    Risulta più logico affrontare questi aspetti a livello europeo. Un'azione intrapresa a livello dell'Unione consente oltretutto di garantire la coerenza metodologica necessaria e di trarre il massimo beneficio dalla ricchezza legata alla varietà di strategie esistenti nell'Unione e alla diversità europea.

    Azioni previste

    L'azione della Comunità si concentrerà sui temi seguenti:

    Società della conoscenza

    -miglioramento della produzione, della trasmissione e dell'utilizzazione delle conoscenze in Europa;

    -opzioni e scelte per lo sviluppo di una società della conoscenza al servizio degli obiettivi che l'Unione si è prefissata nei Consigli europei di Lisbona e Nizza, in particolare in materia di miglioramento della qualità della vita, di politiche dell'occupazione e del mercato del lavoro, di istruzione e formazione permanente, di rafforzamento delle coesione sociale e di sviluppo sostenibile;

    -varietà delle dinamiche di transizione verso la società della conoscenza a livello locale, nazionale e regionale.

    Cittadinanza, democrazia e nuove forme di governance:

    -conseguenze dell'integrazione europea e dell'allargamento dell'Unione per la democrazia, la nozione di legittimità e il funzionamento delle istituzioni;

    -ridefinizione delle aree di competenza e responsabilità e nuove forme di governance;

    -questioni di sicurezza, legate alla soluzione dei conflitti e al ristabilimento della pace e della giustizia;

    -nascita di nuove forme di cittadinanza e identità, forme e impatto della diversità culturale in Europa.

    In termini concreti, l'azione della Comunità si concentrerà sul sostegno:

    -a ricerche e studi comparati transnazionali e allo sviluppo coordinato di statistiche e indicatori di qualità e quantità;

    -alle ricerche interdisciplinari a sostegno delle politiche pubbliche;

    -alla costituzione e valorizzazione su scala europea di infrastrutture di ricerca, di basi di dati e di conoscenze.

    1.2 Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione

    Le attività svolte a questo titolo mirano a:

    -rispondere alle esigenze scientifiche e tecnologiche delle politiche della Comunità e dell'Unione, nell'insieme dei settori corrispondenti a queste politiche, ivi comprese le aree tematiche prioritarie, per le quali non è necessario ricorrere ai tre grandi strumenti impiegati nelle aree prioritarie, ma che richiedono azioni e modi di intervento specifici;

    -rispondere in maniera flessibile e rapida a nuove esigenze scientifiche e tecnologiche particolari e a sviluppi importanti imprevedibili, nonché a determinati bisogni specifici che emergono alle frontiere della conoscenza, in particolare nei settori multitematici e interdisciplinari, anche se legati alle aree prioritarie.

    Queste attività rientrano nelle aree e riguardano gli argomenti seguenti:

    1.2.1 Attività svolte in base ad inviti a presentare proposte

    Riguardano due categorie di ricerca non esclusive:

    -Ricerche necessarie per l'elaborazione, l'attuazione e il controllo dell'applicazione delle politiche della Comunità e dell'Unione:

    -ricerche a sostegno dell'attuazione delle politiche comuni, come la politica agricola comune e la politica comune della pesca;

    -ricerche a sostegno degli obiettivi politici dell'Unione definiti, tra l'altro, nel Sesto programma d'azione per l'ambiente [33] e nel Libro verde "Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico" [34];

    [33] COM (2001) 31

    [34] COM (2000) 769

    -ricerche a sostegno degli obiettivi stabiliti per l'Unione dal Consiglio europeo, ad esempio quelli fissati dai Consigli europei di Lisbona e di Feira in materia di politica economica, nel campo della Società dell'informazione e della e-Europe, dell'impresa, della politica sociale e occupazionale, dell'istruzione e della formazione, ivi compresi gli strumenti e i metodi statistici necessari;

    -ricerche necessarie per altre politiche della Comunità e dell'Unione nei settori, ad esempio, della salute, soprattutto la sanità pubblica, dello sviluppo regionale, del commercio, delle relazioni esterne e dell'aiuto allo sviluppo o della giustizia e degli affari interni.

    -Ricerche che rispondono alle esigenze di determinati nuovi settori, interdisciplinari o multidisciplinari, o alle frontiere della conoscenza, soprattutto al fine di aiutare la ricerca europea a far fronte a sviluppi specifici importanti e inattesi, anche nei settori legati alle aree prioritarie.

    Le attività svolte in questi settori sono attuate nelle condizioni, in base ai principi e con l'aiuto dei meccanismi seguenti:

    -le attività in questione assumono principalmente le forme seguenti:

    -progetti specifici mirati di portata generalmente limitata, svolti nell'ambito di partenariati di una dimensione adatta alle esigenze da soddisfare;

    -collegamento in rete di attività di ricerca svolte a livello nazionale, qualora il conseguimento degli obiettivi mirati richieda la mobilitazione delle capacità esistenti negli Stati membri.

    In alcuni casi debitamente giustificati, qualora gli obiettivi mirati possano essere più adeguatamente conseguiti attraverso questi mezzi, sarà possibile ricorrere, se pur in maniera limitata, agli strumenti utilizzati nelle aree tematiche prioritarie, come le reti di eccellenza, o addirittura, i progetti integrati.

    -la scelta dei temi, delle aree e degli argomenti di ricerca sarà operata dalla Commissione in base alle valutazioni di un gruppo interno di utilizzatori, che seguirà i pareri di una struttura di consulenza indipendente composta da esperti scientifici e industriali di alto livello;

    -per l'attuazione di queste attività ci si potrà avvalere di un meccanismo in due tappe: inviti a manifestare interesse aperti a tutte le entità e le organizzazioni nell'Unione per individuare con precisione e valutare, i bisogni; inviti a presentare proposte sui temi così scelti;

    -tra i progetti ritenuti da esperti dello stesso settore ("peer review") di una qualità scientifica e tecnologica sufficiente, la Commissione selezionerà quelli più adatti a contribuire al sostegno delle politiche di sua competenza.

    -Conformemente al loro approccio e ai loro obiettivi, le attività svolte in questo ambito saranno attuate in base a decisioni annuali.

    Queste attività comprendono, in particolare:

    -Attività specifiche di ricerca per le PMI

    La partecipazione delle PMI al programma quadro avviene perlopiù nell'ambito delle azioni svolte nelle aree tematiche prioritarie.

    Realizzate ai fini del sostegno alla competitività europea e alla politica dell'impresa e dell'innovazione, queste azioni specifiche mirano ad aiutare le PMI europee a rafforzare la loro capacità tecnologica nei settori tradizionali o nuovi e a sviluppare la loro capacità di operare su scala europea e internazionale.

    Queste azioni, che possono riguardare l'insieme dei settori scientifici e tecnologici, assumono la forma di:

    -Azioni di ricerca collettiva

    Azioni di ricerca a medio termine di ampia portata svolte su scala europea da centri di ricerca tecnica a beneficio di associazioni industriali o raggruppamenti di industrie, in interi settori industriali in cui predominano le PMI.

    -Azioni di ricerca cooperativa

    Azioni di ricerca svolte da centri di ricerca per conto di talune PMI di più paesi europei su temi di interesse comune, o da PMI ad alta tecnologia in collaborazione con centri di ricerca ed università.

    -Attività specifiche di cooperazione internazionale

    Svolte nell'ambito del sostegno alla politica estera e alla politica di aiuto allo sviluppo dell'Unione, queste attività specifiche rientrano nel campo della cooperazione in particolare con:

    -i paesi terzi mediterranei;

    -la Russia e i paesi della CSI;

    -i paesi in via di sviluppo.

    1.2.2. Attività del Centro comune di ricerca [35]

    [35] Le attività del CCR nel campo della ricerca nucleare sono descritti nell'allegato "Obiettivi scientifici e tecnologici" della proposta relativa al programma quadro Euratom. Il CCR svolgerà inoltre attività nel quadro delle azioni di strutturazione dello Spazio europeo della ricerca e potrà partecipare all'insieme delle attività di ricerca del programma quadro svolte in base ad inviti a presentare proposte, nelle aree tematiche prioritarie e nell'ambito della sezione "Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione". In collegamento con queste attività, svolgerà una quantità limitata di ricerca di carattere esplorativo.

    Conformemente alla sua missione di sostegno scientifico e tecnico alle politiche dell'Unione, il CCR concentrerà le sue attività su temi prioritari per la definizione e l'attuazione delle politiche settoriali. Le azioni svolte presenteranno una forte dimensione europea e si baseranno su un insieme di competenze particolari.

    Queste attività saranno svolte dal CCR nei suoi settori di competenza, nei quali dispone di impianti speciali, se non unici, ma anche nei settori in cui la sua neutralità rispetto agli interessi nazionali e privati gli consente di eseguire nel miglior modo possibile le attività di ricerca legate all'elaborazione e l'attuazione delle politiche comunitarie, nonché all'esecuzione dei compiti che ne derivano, che in parte incombono alla Commissione.

    Il CCR svolgerà queste attività in stretto coordinamento e in rete con gli ambienti scientifici, gli organismi nazionali di ricerca e le imprese in Europa.

    Le attività del CCR avranno come comune denominatore la sicurezza dei cittadini sotto i suoi vari aspetti: salute, ambiente, sicurezza nucleare, sicurezza del pubblico, lotta antifrode.

    Sono stati individuate due aree di ricerca specifiche (un terzo settore è coperto dalle attività svolte nell'ambito delle azioni Euratom):

    -Alimentazione, prodotti chimici e sanità:

    Sicurezza e qualità dell'alimentazione, in particolare la lotta contro la BSE; organismi geneticamente modificati; prodotti chimici; applicazioni biomediche (in particolare definizione di riferimenti in questo settore).

    -Ambiente e sviluppo sostenibile:

    Cambiamento climatico (ciclo del carbonio, modellizzazione, impatti) e tecnologie per lo sviluppo sostenibile (energie rinnovabili, strumenti di integrazione delle politiche); tutela ambientale in Europa; sviluppo di reti e misure di riferimento; sostegno tecnico agli obiettivi del GMES.

    D'altra parte sono previsti tre tipi di attività di carattere generale:

    -Prospettiva scientifica e tecnologica:

    Attività di prospettiva tecnico-economica basate sulle attività di rete europee;

    -Materiali e misure [36] di riferimento:

    [36] Le attività nel settore della metrologia in campo nucleare sono descritte nell'allegato "Obiettivi scientifici e tecnologici" della proposta relativa al programma quadro Euratom.

    Ufficio comunitario di riferimento e materiali di riferimento certificati; convalida e qualificazione di metodi relativi alle misure chimiche.

    -Sicurezza pubblica e lotta antifrode:

    Individuazione delle mine antipersona; prevenzione dei rischi naturali e tecnologici; rete di sostegno alla sicurezza informatica nell'Unione; tecnologie di controllo delle frodi.

    2. Strutturare lo Spazio europeo della ricerca

    2.1. Ricerca e innovazione

    Obiettivo

    L'obiettivo di queste azioni è incentivare, nella Comunità e nell'insieme delle sue regioni, l'innovazione tecnologica, la valorizzazione dei risultati della ricerca, il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie, nonché l'istituzione di imprese tecnologiche.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    La capacità relativamente limitata dell'Europa di trasformare i risultati delle ricerche e delle scoperte scientifiche e tecnologiche in successi industriali, economici e commerciali costituisce una delle sue debolezze più note. Le azioni di incentivazione dell'innovazione realizzate a livello europeo possono contribuire a incrementare il livello globale dei risultati dell'Europa e ad accrescere le capacità europee in questo campo, aiutando le imprese e gli innovatori nei loro tentativi di operare su scala europea e sui mercati internazionali. Ciò consentirà agli operatori dell'insieme delle regioni dell'Unione di beneficiare, grazie ad opportune iniziative, dell'esperienza e delle conoscenze acquisite in altre regioni.

    Azioni previste

    Queste attività integreranno le attività in materia di innovazione che rientrano in quelle eseguite sotto la voce "Integrare la ricerca".

    Si tratterà di azioni di sostegno generale all'innovazione, a complemento delle attività nazionali e regionali e in collegamento con queste, al fine di rafforzare la coerenza degli sforzi in questo ambito.

    Le azioni svolte in questo campo saranno destinate a sostenere:

    -il collegamento in rete degli operatori del sistema europeo dell'innovazione e lo svolgimento di analisi e studi, al fine di incentivare gli scambi di esperienze e di buone pratiche;

    -azioni di incentivazione delle cooperazioni transregionali in materia di innovazione e di sostegno alla creazione di imprese tecnologiche e all'elaborazione di strategie regionali in questo campo;

    -azioni di sperimentazione di nuovi strumenti e nuovi approcci in materia di innovazione tecnologica;

    -avvio o consolidamento di servizi di informazione, soprattutto elettronici (ad es. Cordis), nonché di servizi di assistenza in materia di innovazione (trasferimento tecnologico, tutela della proprietà intellettuale, accesso al capitale di rischio);

    -azioni nel campo dell' "intelligenza" economica e tecnologica (analisi delle evoluzioni tecnologiche, delle applicazioni e dei mercati e trattamento e diffusione di informazioni che possono essere utili per i ricercatori, gli imprenditori, in particolare le PMI, e gli investitori nelle loro decisioni);

    -analisi e valutazione delle attività in materia di innovazione svolte nel quadro dei progetti di ricerca comunitari e valorizzazione degli insegnamenti che se ne possono trarre per le politiche di innovazione.

    Parte di queste azioni saranno attuate in collegamento con quelle svolte dalla BEI (attraverso, in particolare, il FEI) nell'ambito del suo piano "Iniziativa Innovazione 2000", nonché dei Fondi strutturali.

    2.2. Risorse umane e mobilità

    Obiettivo

    Le attività svolte in questo ambito mirano a sostenere lo sviluppo, nell'insieme delle regioni comunitarie, di risorse umane abbondanti e di livello mondiale. Si tratterà di incentivare la mobilità transnazionale ai fini della formazione, dello sviluppo delle competenze o del trasferimento delle conoscenze, in particolare tra settori diversi; di sostenere l'eccellenza scientifica e di contribuire a rafforzare l'interesse che l'Europa suscita nei ricercatori dei paesi terzi. Nel perseguire questi obiettivi, si cercherà, adottando opportune misure, di trarre il massimo beneficio dal potenziale rappresentato da questo punto di vista da tutti i componenti della popolazione, in particolare le donne.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    La promozione della mobilità transnazionale è un mezzo semplice, particolarmente efficace e potente, di rafforzare l'eccellenza europea nel suo insieme e la sua distribuzione nelle varie regioni dell'Unione. Offre infatti la possibilità di migliorare notevolmente la qualità della formazione dei ricercatori, incoraggia la circolazione e la valorizzazione delle conoscenze, e aiuta ad istituire ovunque in Europa dei poli di eccellenza di livello internazionale in grado di suscitare un notevole interesse. Un'azione avviata a livello dell'Unione in questo campo, o in materia di risorse umane in generale, e poi portata ad un livello adeguato di massa critica, avrà necessariamente un impatto significativo.

    Azioni previste

    Svolte nell'insieme dei settori scientifici e tecnologici, queste attività assumeranno la forma di:

    -sostegni globali ad università, centri di ricerca, imprese e reti, per l'accoglienza di ricercatori europei e di paesi terzi;

    -borse individuali concesse a ricercatori europei ai fini della mobilità verso un altro paese europeo o un paese terzo, nonché a ricercatori dei paesi terzi di livello eccellente che desiderino venire in Europa;

    -meccanismi per il rientro nei paesi e regioni di origine e il reinserimento professionale, in collegamento con la concessione di sostegni globali e individuali;

    -partecipazione finanziaria a programmi nazionali o regionali di sostegno alla mobilità dei ricercatori, aperti a ricercatori di altri paesi europei;

    -sostegno alle équipe europee di ricerca situate al più alto livello dell'eccellenza, specialmente per le attività di ricerca di punta o interdisciplinari;

    -premi scientifici per lavori di livello eccellente realizzati da un ricercatore che abbia beneficiato di un sostegno finanziario dell'Unione a favore della mobilità.

    2.3. Infrastrutture di ricerca

    Obiettivo

    Le attività svolte a questo titolo sono destinate a contribuire alla creazione di un tessuto di infrastrutture di ricerca di altissimo livello in Europa e a incentivare il loro uso ottimale su scala europea.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    Lo sviluppo di un approccio europeo in materia di infrastrutture di ricerca e l'attuazione di azioni in questo campo a livello dell'Unione, possono contribuire significativamente a rafforzare il potenziale europeo di ricerca e la sua valorizzazione in vari modi: contribuendo a garantire un accesso più ampio alle infrastrutture esistenti nei vari Stati membri e a rafforzare la complementarietà degli impianti in attività; incentivando lo sviluppo o la creazione di infrastrutture che garantiscano un servizio su scala europea e scelte ottimali di costruzione, dal punto di vista europeo, e di sviluppo tecnologico regionale.

    Azioni previste

    Queste attività saranno attuate nell'insieme dei settori scientifici e tecnologici, ivi comprese le aree tematiche prioritarie. Si presterà particolare attenzione alla necessità per la ricerca europea, in tutti i settori e le discipline, di disporre di un'infrastruttura di comunicazione di elevata capacità e ad alta velocità (basata in particolare su strutture di tipo GRID), nonché di servizi di editoria elettronici. Definite e svolte sulla base, tra l'altro, del parere scientifico della Fondazione europea della scienza, queste azioni consisteranno in attività di sostegno a :

    -l'accesso transnazionale alle infrastrutture di ricerca ;

    -mediante infrastrutture o consorzi di infrastrutture di portata europea, attuazione di iniziative integrate che consentano di garantire la fornitura di servizi su scala europea e che riguardino, oltre all'accesso transnazionale, l'istituzione e il funzionamento di reti di cooperazione e l'esecuzione di progetti comuni di ricerca destinati ad incrementare il livello delle prestazioni delle infrastrutture in questione;

    -realizzazione di studi di fattibilità e di lavori preparatori in vista della creazione di infrastrutture nuove di portata europea;

    -ottimizzazione delle infrastrutture europee mediante un sostegno limitato allo sviluppo di infrastrutture nuove. Questo supporto può aggiungersi al contributo della BEI o dei Fondi strutturali al finanziamento di queste infrastrutture; gli studi di fattibilità dovrebbero sistematicamente valutare questa possibilità.

    2.4. Scienza/società

    Obiettivo

    L'obiettivo delle azioni svolte in questo ambito è incoraggiare lo sviluppo, in Europa, di rapporti armoniosi tra scienza e società e l'apertura nei confronti dell'innovazione grazie all'istituzione di nuovi rapporti e di un dialogo consapevole tra ricercatori, industriali, responsabili politici e cittadini.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    Le questioni scienza/società devono essere trattate ampiamente a livello dell'Unione data la loro marcata dimensione europea che è dovuta a più fattori: il più delle volte queste problematiche si pongono a livello europeo (come ad esempio, la questione della sicurezza alimentare), è importante poter beneficiare dell'esperienza e delle conoscenze (spesso complementari) acquisite nei vari paesi ed è necessario tenere conto delle varie opinioni in materia che rispecchiano la diversità culturale europea.

    Azioni previste

    Conformemente agli orientamenti delineati nel documento di lavoro dei servizi della Commissione "Scienza, società e cittadini in Europa" [37], le attività svolte in questo ambito, in tutti i settori scientifici e tecnologici, riguarderanno in via prioritaria i temi seguenti:

    [37] SEC (2000) 1973

    -Una società più vicina alla ricerca: scienza e governance; parere scientifico; coinvolgimento della società nella ricerca; analisi previsionale;

    -Un uso responsabile del progresso scientifico e tecnologico: rischio; competenze; applicazione del principio di precauzione; sistema di riferimento europeo; etica ;

    -Un dialogo più stretto tra scienza e società: nuove forme di dialogo; far conoscere la scienza ai cittadini; interesse dei giovani per le carriere scientifiche; le donne nella scienza e nella ricerca.

    Si tratterà di azioni di sostegno per :

    -il collegamento in rete e l'istituzione di legami strutturali tra le istituzioni e le attività corrispondenti a livello nazionale, regionale ed europeo;

    -lo scambio di esperienze e di buone pratiche;

    -la realizzazione di ricerche specifiche;

    -le iniziative di sensibilizzazione "ad alta visibilità" (ad esempio riconoscimenti e concorsi);

    -la creazione di basi di dati e di informazioni, nonché lo svolgimento di studi, soprattutto statistici e metodologici, sui vari temi.

    3. Rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca

    Obiettivo

    Le azioni svolte in quest'ambito mirano a rafforzare il coordinamento e sostenere lo sviluppo coerente delle politiche e delle attività di ricerca e di incentivazione dell'innovazione in Europa.

    Giustificazione dell'azione e valore aggiunto europeo

    La creazione dello Spazio europeo della ricerca si basa innanzitutto sul miglioramento della coerenza e del coordinamento delle attività e delle politiche di ricerca e di innovazione svolte a livello nazionale, regionale ed europeo. L'azione della Comunità può contribuire a incentivare le attività realizzate a tal fine e a costituire la base di informazioni, conoscenze e analisi indispensabile per portare a termine questo progetto.

    Azioni previste

    Svolte nell'insieme delle aree scientifiche e tecnologiche, queste attività assumeranno la forma descritta qui di seguito.

    -Per rafforzare il coordinamento delle attività di ricerca svolte in Europa sul piano nazionale e a livello europeo, azioni di sostegno finanziario per:

    -l'apertura reciproca dei programmi nazionali;

    -il collegamento in rete di attività di ricerca realizzate a livello nazionale e regionale;

    -attività di cooperazione scientifica e tecnologica svolte nell'ambito di altri quadri di cooperazione europea, ad esempio le attività della Fondazione europea della scienza;

    -collaborazione e iniziative comuni di organismi specializzati di cooperazione scientifica europea come il CERN, l'EMBL, l'ESO o l'ESA [38].

    [38] CERN: Organizzazione europea per la ricerca nucleare; EMBL: Laboratorio europeo di biologia molecolare; ESO: Organizzazione europea per le ricerche astronomiche nell'emisfero australe; ESA: Agenzia spaziale europea.

    Queste azioni saranno realizzate nel contesto generale delle attività avviate per ottimizzare il funzionamento globale della cooperazione scientifica e tecnologica europea e garantire la complementarietà delle sue varie componenti (che comprendono COST e Eureka).

    -Per sostenere lo sviluppo coerente delle politiche di ricerca e innovazione in Europa:

    -realizzazione di analisi e studi, lavori in materia di prospettiva, statistiche ed indicatori scientifici e tecnologici;

    -creazione e sostegno alle attività dei gruppi di lavoro specializzati e di istanze per la concertazione e il dibattito politico;

    -sostegno al benchmarking delle politiche di ricerca e innovazione a livello nazionale, regionale ed europeo;

    -sostegno alla realizzazione dei lavori di cartografia dell'eccellenza scientifica e tecnologica in Europa;

    -sostegno alla realizzazione dei lavori necessari per migliorare l'ambiente regolamentare e amministrativo della ricerca e dell'innovazione in Europa.

    ALLEGATO II: IMPORTO GLOBALE MASSIMO, QUOTE RISPETTIVE E RIPARTIZIONE INDICATIVA L'importo finanziario globale massimo e le quote rispettive delle varie azioni, quali sono indicate all'articolo 164 del trattato CE, sono:

    Milioni di euro

    Prima azione [39]: 13.570

    [39] Comprende le attività svolte sotto la voce "Integrare la ricerca", ad eccezione delle attività di cooperazione internazionale; le attività in materia di infrastrutture di ricerca e sul tema Scienza/società svolte sotto la voce "Strutturare lo Spazio europeo della ricerca"; nonché quelle svolte sotto la voce "Rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca".

    Seconda azione [40]: 600

    [40] Comprende le attività di cooperazione internazionale svolte sotto la voce "Integrare la ricerca", nelle aree prioritarie e nell'ambito dell'anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione.

    Terza azione [41]: 300

    [41] Comprende le attività specifiche sul tema "Ricerca e innovazione" svolte sotto la voce "Strutturare lo Spazio europeo della ricerca" ad integrazione delle attività in materia di innovazione realizzate nell'ambito delle attività di cui alla sezione '"Integrare la ricerca".

    Quarta azione [42]: 1.800

    [42] Comprende le attività in materia di risorse umane e di sostegno alla mobilità svolte sotto la voce "Strutturare lo Spazio europeo della ricerca".

    Importo globale massimo* 16.270 *Ripartizione indicativa:

    1) Integrare la ricerca [43] [44] 12.770

    [43] Si intende assegnare a delle PMI almeno il 15% dei mezzi finanziari previsti sotto questa voce.

    [44] di cui 600 milioni di euro in tutto per le attività di cooperazione internazionale.

    *Genomica e biotecnologia per la salute 2.000

    *Tecnologie per la Società dell'informazione 3.600

    *Nanotecnologie, materiali intelligenti, nuovi processi di produzione 1.300

    *Aeronautica e spazio 1,000

    *Sicurezza alimentare e rischi per la salute 600

    *Sviluppo sostenibile e cambiamento globale 1.700

    *Cittadini e governance nella società europea della conoscenza 225

    *Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione [45] 2.345

    [45] di cui 715 milioni di euro per le attività del CCR

    2) Strutturare lo Spazio europeo della ricerca 3.050

    *Ricerca e innovazione 300

    *Risorse umane 1.800

    *Infrastrutture di ricerca 900

    *Scienza/società

    3) Rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca 450

    *Sostegno al coordinamento delle attività 400

    *Sostegno allo sviluppo coerente delle politiche

    TOTALE 16.270 [46]

    [46] ai quali si aggiunge un importo di 1.230 mio di euro per il programma quadro Euratom, suddiviso indicativamente come segue: Trattamento e stoccaggio dei residui nucleari 150 mio di euro; Fusione termonucleare controllata 700 mio di euro [di cui 200 mio di euro per la partecipazione al progetto ITER]; altre attività 50 mio di euro; attività del CCR 330 mio di euro [di cui 110 mio di euro per il trattamento e lo stoccaggio dei residui].

    ALLEGATO III: STRUMENTI E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE FINANZIARIA DELLA COMUNITÀ

    Per contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, la Comunità partecipa finanziariamente, nell'ambito dei programmi specifici, alle attività di ricerca e di sviluppo tecnologico, comprese le attività di dimostrazione, svolte nelle aree tematiche prioritarie del programma quadro, nonché in altri settori e su altri temi della scienza e della tecnologia.

    La partecipazione finanziaria della Comunità a queste attività, che comprendono misure destinate a incentivare l'innovazione, avviene mediante la gamma di strumenti descritti qui di seguito.

    1. STRUMENTI

    1.1. Strumenti di integrazione della ricerca

    1.1.1. Reti di eccellenza

    Nelle aree tematiche prioritarie di ricerca del programma quadro, partecipazione finanziaria a reti di eccellenza.

    Il sostegno a queste reti è destinato a incentivare l'eccellenza in Europa mediante l'integrazione profonda e duratura delle capacità di eccellenza esistenti nelle università, centri di ricerca e industrie di vari Stati membri in una massa critica di competenze, sotto forma di "centri di eccellenza virtuali".

    L'azione di integrazione sarà garantita da un programma comune di attività che costituisce una parte importante delle attività delle entità collegate in rete. Queste entità dovranno possedere o acquisire l'autonomia di funzionamento necessaria per garantire un'integrazione progressiva delle loro attività con quelle di altre entità.

    I programmi di attività, dell'ordine di grandezza di svariati milioni di euro, saranno definiti in funzione di temi e argomenti di ricerca precisi, ma non di obiettivi o risultati stabiliti in anticipo. La loro esecuzione comporterà l'integrazione progressiva dei programmi di lavoro nelle aree interessate, una ripartizione precisa delle attività, un volume significativo di scambi di personale, nonché un ampio ricorso alle reti elettroniche d'informazione e comunicazione e alle modalità di lavoro virtuali e interattive. Questi programmi comporteranno necessariamente e in modo verificabile attività di gestione, trasferimento e valorizzazione delle conoscenze prodotte.

    Le reti di eccellenza saranno selezionate attraverso inviti a presentare proposte.

    L'apertura delle reti di eccellenza alla partecipazione di ricercatori di paesi europei diversi da quelli delle entità associate sarà incentivata mediante misure di sostegno alla mobilità. Gli organismi di paesi terzi e le organizzazioni di cooperazione scientifica europea potranno partecipare alle reti di eccellenza.

    1.1.2. Progetti integrati

    Nelle aree tematiche prioritarie di ricerca del programma quadro, partecipazione finanziaria a progetti integrati.

    Questi progetti, di un ordine di grandezza fino a svariate decine di milioni di euro, saranno eseguiti da consorzi che comporteranno spesso un'intensa collaborazione tra università e industria.

    Potranno eventualmente riguardare attività di ricerca "a rischio" e saranno comunque dotati di obiettivi chiaramente definiti in termini di conoscenze scientifiche e tecnologiche e di prodotti, processi o servizi. In alcuni casi i progetti integrati saranno costituiti da raggruppamenti ("clusters") di elementi orientati verso aspetti diversi di uno stesso obiettivo, integrati in un'azione unica dall'industria e dai partner di ricerca pubblici in base ad un calendario regolarmente aggiornato.

    La loro esecuzione comporterà necessariamente e in modo verificabile attività di diffusione, trasferimento e valorizzazione delle conoscenze, nonché di analisi e valutazione dell'impatto economico e sociale delle tecnologie interessate e dei fattori di successo della loro valorizzazione.

    La loro attuazione avverrà preferibilmente in base a piani di finanziamento globali che comportano un'importante mobilizzazione di fondi pubblici e privati, nonché il ricorso ad altri sistemi di collaborazione o finanziamento, in particolare Eureka o gli strumenti della BEI e del FEI.

    I progetti integrati saranno selezionati in base a inviti a presentare proposte. Saranno aperti alla partecipazione degli organismi di paesi terzi e delle organizzazioni di cooperazione scientifica europea. Saranno previste misure specifiche destinate ad incentivare la partecipazione delle PMI.

    Le reti di eccellenza ed i progetti integrati saranno gestiti in maniera ampiamente autonoma dai partecipanti che disporranno, in particolare, della possibilità di:

    -associare altri partner alle attività che intraprendono;

    -definire progetti di portata limitata in quanto elementi del loro programma di attività e di varare inviti a presentare proposte;

    -adeguare il contenuto di questi programmi in funzione delle esigenze.

    L'esecuzione dei programmi di attività realizzati dalle reti di eccellenza e nell'ambito dei progetti integrati sarà regolarmente soggetta a valutazione.

    1.1.3. Partecipazione a programmi nazionali eseguiti congiuntamente

    Nelle aree tematiche prioritarie di ricerca del programma quadro, partecipazione finanziaria a programmi nazionali eseguiti congiuntamente, ai sensi dell'articolo 169 del trattato.

    Si tratterà di programmi adeguatamente definiti e attuati dai governi e dalle organizzazioni nazionali di ricerca. La loro esecuzione congiunta prevede il ricorso ad una struttura specifica di attuazione e si baserà su programmi di lavoro armonizzati e inviti a presentare proposte comuni, congiunti o coordinati. Se del caso, comporterà l'instaurazione o l'utilizzazione di infrastrutture comuni.

    La Comunità potrà contribuire finanziariamente ai programmi eseguiti congiuntamente. Qualora questi programmi fossero aperti ad altri paesi europei, la Comunità potrà anche sostenere la partecipazione di ricercatori, équipe o istituzioni di questi paesi.

    1.1.4. Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione

    Gli strumenti di attuazione delle azioni svolte sotto la voce "Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione" sono descritti nell'allegato I.

    1.2. Strumenti per la strutturazione dello Spazio europeo della ricerca

    Gli strumenti di attuazione delle azioni svolte nei settori seguenti sono descritti nell'allegato I:

    -Ricerca e innovazione;

    -Risorse umane e mobilità;

    -Infrastrutture di ricerca;

    -Scienza/società.

    1.3. Strumenti di rafforzamento delle basi dello Spazio europeo della ricerca

    Gli strumenti di attuazione delle azioni svolte in questo ambito sono descritti nell'allegato I.

    2. Modalità di partecipazione finanziaria della Comunità

    La Comunità parteciperà finanziariamente all'attuazione delle azioni eseguite con l'ausilio degli strumenti sopra indicati, nel rispetto della disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo, nonché delle norme internazionali in questo campo, in particolare l'accordo dell'OMC sulle sovvenzioni e le misure compensative. Dovrà pertanto essere possibile adeguare di volta in volta l'importo e la forma della partecipazione finanziaria del programma quadro, soprattutto se si prevede l'intervento di altre fonti di finanziamento, anche comunitarie come la BEI e il FEI.

    Nel caso della partecipazione di organismi di regioni in ritardo di sviluppo, qualora un progetto benefici del tasso massimo autorizzato di cofinanziamento del programma quadro o di una sovvenzione globale, potrà essere concesso un contributo complementare dei Fondi strutturali, conformemente alle disposizioni del regolamento del Consiglio n. 1260/1999 [47].

    [47] GU L 161 del 26 giugno 1999.

    Nel caso della partecipazione di organismi dei paesi candidati, potrà essere concesso un contributo supplementare degli strumenti finanziari di preadesione in condizioni simili.

    La partecipazione finanziaria della Comunità sarà concessa nel rispetto del principio di cofinanziamento, ad eccezione dei finanziamenti destinati a studi, conferenze e appalti pubblici. In funzione della tipologia dei vari strumenti, la partecipazione finanziaria della Comunità potrà essere di natura globale o assumere la forma di una sovvenzione alle dotazioni di bilancio di ciascuna tappa dell'attuazione degli strumenti.

    La partecipazione finanziaria della Comunità sarà, in linea di principio, stabilita a seguito di procedure aperte di inviti a presentare proposte o bandi di gara.

    La Comunità può inoltre essere chiamata a contribuire sotto forma di sovvenzioni al capitale necessario per lo sviluppo di infrastrutture di ricerca.

    La Commissione attua le attività di ricerca in modo da garantire la tutela degli interessi finanziari della Comunità mediante controlli efficaci e, qualora si individuassero delle irregolarità, mediante sanzioni dissuasive e proporzionate.

    Nelle decisioni relative ai programmi specifici che attuano il programma quadro, non sono previste deroghe alle regole stabilite nella tabella riportata qui di seguito.

    Strumenti // Partecipazione finanziaria della Comunità nell'ambito del programma quadro

    Integrare la ricerca // [48]

    [48] Nel caso delle tre categorie di azioni eseguite sotto la voce "Integrare la ricerca", la partecipazione finanziaria della Comunità potrà coprire la partecipazione di organismi e ricercatori di paesi terzi.

    1. Partecipazione finanziaria a reti di eccellenza // La Comunità può concedere una sovvenzione globale sulla base dei risultati dell'attuazione di un programma comune di attività.

    2. Partecipazione finanziaria a progetti integrati. // La Comunità può concedere una sovvenzione al bilancio previsionale di questi progetti che non può superare il 50% del loro costo totale.

    3. Partecipazione finanziaria a programmi nazionali eseguiti congiuntamente. // La Comunità può concedere una sovvenzione al bilancio previsionale delle attività eseguite congiuntamente che non può superare il 50% del costo totale; questa sovvenzione può coprire globalmente la partecipazione di ricercatori e organismi di paesi terzi della Comunità a queste attività.

    4. Partecipazione finanziaria ad attività destinate ad anticipare le esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione, ivi comprese le azioni specifiche di ricerca per le PMI e delle attività specifiche di cooperazione internazionale. // La Comunità può concedere una sovvenzione al bilancio previsionale di queste attività che non deve superare il 50% del loro costo totale; potrà farsi carico della totalità del bilancio del CCR.

    Strutturare lo Spazio europeo della ricerca //

    1. Partecipazione finanziaria ad azioni di incentivazione dell'interazione tra ricerca e innovazione. // La Comunità può concedere una sovvenzione al bilancio previsionale di queste azioni.

    2. Partecipazione finanziaria ad azioni di sviluppo delle risorse umane e di rafforzamento della mobilità. // Per le borse e il sostegno all'eccellenza si tratta di importi complessivi.

    3. Partecipazione finanziaria ad azioni di sostegno a favore delle infrastrutture di ricerca. // La Comunità può concedere una sovvenzione al bilancio previsionale dei lavori tecnici preparatori, ivi compresi gli studi di fattibilità, che non può superare il 50% del loro costo totale; può concedere una sovvenzione globale per le attività transnazionali di accesso e di sviluppo di reti, nonché, sulla base dei risultati, per l'attuazione di iniziative integrate; può concedere una sovvenzione ai bilanci previsionali di sviluppo di nuove infrastrutture, che non può superare il 10% dei loro costi totali. .

    4. Partecipazione finanziaria a favore dello sviluppo di rapporti armoniosi tra scienza e società. // La Comunità può concedere una sovvenzione per i bilanci previsionali di queste iniziative.

    Rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca. //

    1. Partecipazione finanziaria ad attività di coordinamento. // La Comunità può concedere una sovvenzione per i bilanci previsionali di queste attività.

    2. Partecipazione finanziaria a misure di sostegno destinate allo sviluppo coerente delle politiche di ricerca. // La Comunità può concedere una sovvenzione per i bilanci previsionali di queste misure.

    SCHEDA FINANZIARIA LEGISLATIVA

    Settore politico: Ricerca

    Attività: Azioni di ricerca ai sensi del trattato CE

    Titolo dell'azione:

    Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al programma quadro pluriennale 2002-2006 di azioni comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca; in appresso denominato «il programma quadro».

    1. LINEA DI BILANCIO + TITOLO

    Sottosezione B6

    2. CIFRE AGGREGATE

    2.1. Dotazione complessiva dell'azione (parte B): 16 270 milioni di euro in SI

    2.2. Periodo di applicazione:

    2002-2006

    Le modalità di rinnovo dell'azione sono stabilite dall'articolo 166 del trattato CE.

    2.3. Stima complessiva pluriennale delle spese

    a) Scadenzario stanziamenti d'impegno/stanziamenti di pagamento (intervento finanziario) (cfr. punto 6.1.1)

    milioni di euro (alla 3a decimale)

    >SPAZIO PER TABELLA>

    b) Assistenza tecnica e amministrativa (ATA) e spese di sostegno (DDA) (cfr. punto 6.1.2)

    >SPAZIO PER TABELLA>

    >SPAZIO PER TABELLA>

    c) Incidenza finanziaria complessiva delle risorse umane e altre spese di funzionamento (cfr. punti 7.2 e 7.3)

    >SPAZIO PER TABELLA>

    >SPAZIO PER TABELLA>

    2.4. Compatibilità con la programmazione finanziaria e le prospettive finanziarie

    x( proposta compatibile con la programmazione finanziaria esistente

    ( uesta proposta richiede una riprogrammazione della relativa rubrica delle prospettive finanziarie,

    ( vi compreso, se del caso, un ricorso alle disposizioni dell'accordo interistituzionale.

    2.5 Incidenza finanziaria sulle entrate

    ( Nessuna incidenza finanziaria (riguarda aspetti tecnici relativi all'attuazione di una misura)

    x( Incidenza finanziaria - l'effetto sulle entrate è descritto qui di seguito:

    Alcuni Stati associati contribuiranno al finanziamento del programma quadro.

    Alcuni Stati membri potranno contribuire al finanziamento dei programmi stabiliti ai sensi dell'articolo 169 del trattato.

    Conformemente agli articoli 92 e 96 del regolamento finanziario, il Centro comune di ricerca può beneficiare di entrate provenienti da attività concorrenziali di vario tipo e di altre prestazioni per conto terzi.

    Conformemente all'articolo 27 del regolamento finanziario, alcune entrate possono essere reimpiegate.

    Milioni di euro (alla 1a decimale)

    >SPAZIO PER TABELLA>

    3. CARATTERISTICHE DEL BILANCIO

    >SPAZIO PER TABELLA>

    4. BASE GIURIDICA

    Articolo 166 del trattato CE

    5. DESCRIZIONE E GIUSTIFICAZIONE

    5.1. Necessità dell'intervento comunitario

    La ricerca s'impone come una componente fondamentale dell'economia e della società della conoscenza che si sviluppano su scala mondiale. Oggi più che mai, si rivela uno dei motori fondamentali del progresso economico e sociale, un fattore chiave della competitività delle imprese, dell'occupazione e della qualità della vita. La scienza e la tecnologia costituiscono d'altra parte un elemento centrale del processo decisionale.

    Le debolezze strutturali dell'Europa in materia di ricerca, tuttavia, non sono state eliminate. Nel 1999, l'Unione europea ha investito nel campo della ricerca e dello sviluppo 70 miliardi di euro in meno rispetto agli Stati Uniti, posizionandosi dopo gli USA e il Giappone in termini di spese di ricerca rispetto al PIL (1,8 % contro, rispettivamente il 2,7 % e il 3,1 %), ma anche in termini di numero di ricercatori, numero di brevetti e di esportazioni di alta tecnologia per abitante.

    La ricerca è chiamata a svolgere un ruolo ancora più importante e centrale nel funzionamento dell'economia e della società europea. Ciò richiede un consolidamento delle attività pubbliche e private di ricerca nell'Unione, ma anche il coordinamento delle azioni di ricerca degli Stati membri tra loro e con quelle dell'Unione.

    E' precisamente in quest'ottica che la Commissione ha proposto nel gennaio 2000 la creazione di uno "Spazio europeo della ricerca [49]. La sua realizzazione sarà necessariamente il frutto di un impegno comune dell'Unione, degli Stati membri e degli operatori della ricerca.

    [49] COM (2000) 612 del 4 ottobre 2000

    Quest'iniziativa richiede innanzitutto una serie di azioni, soprattutto di natura giuridica e regolamentare, in particolare l'attuazione delle misure atte a rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione dei ricercatori, delle conoscenze e delle tecnologie in Europa.

    Oltre alle iniziative di questo tipo, anche le azioni di sostegno finanziario alla ricerca dell'Unione svolgono un ruolo determinante.

    Di norma i poteri pubblici sono legittimati a sostenere l'attività di ricerca nei settori in cui i risultati generati possiedono un valore di "bene pubblico" superiore al beneficio diretto che ne traggono coloro che svolgono la ricerca. Ciò vale per la ricerca fondamentale, ma anche per numerose attività di ricerca orientata. Il sostegno pubblico è legittimo e necessario quando le ricerche interessate possono contribuire, o addirittura sono indispensabili, all'attuazione di politiche pubbliche, ma anche quando contribuiscono alla soluzione di problemi che la società deve affrontare e al rafforzamento della competitività europea. Questo sostegno infatti incoraggia le imprese ad intraprendere ricerche rischiose e di lunga durata che non generano per loro un beneficio immediato, ma contribuiscono alla trasparenza del mercato delle conoscenze.

    Il sostegno a livello europeo, ed in particolare a livello comunitario, si giustifica più specificatamente in base al suo "valore aggiunto europeo" che riguarda gli aspetti seguenti.

    -costo e portata delle ricerche superiori alle capacità di un solo paese ed esigenza di riunire una "massa critica" di risorse finanziarie ed umane;

    -interesse della collaborazione in termini economici (economie di scala) e dell'impatto positivo sulle attività private di ricerca e la competitività industriale;

    -esigenza di combinare le competenze complementari presenti nei vari paesi, in particolare rispetto a problematiche interdisciplinari e di ricorrere a studi comparati su scala europea;

    -collegamenti con le priorità e gli interessi dell'Unione, nonché con la normativa e le politiche comunitarie;

    -carattere necessariamente transnazionale delle ricerche, dovuto sia alla scala su cui si pongono i problemi (ambiente), sia a ragioni di carattere scientifico (studi comparati, epidemiologia).

    D'altro canto, il valore aggiunto europeo dell'azione comunitaria nel campo della ricerca è stato valutato e confermato mediante una valutazione ex ante, nell'ambito della quale si sono definite anche le evoluzioni auspicabili, e una valutazione ex post delle azioni in corso.

    -Disposizioni adottate a seguito della valutazione ex ante

    I servizi della Commissione hanno effettuato una valutazione ex ante al momento dell'elaborazione della proposta di programma quadro che si basa in particolare su:

    -le raccomandazioni della valutazione quinquennale dei programmi quadro e dei programmi specifici, realizzata da esperti indipendenti nel corso del 2000;

    -la valutazione intermedia del Quinto programma quadro (1998-2002) della Commissione, presentata nel COM(2000)612 del 4.10.2000 e esposta dettagliatamente nel documento di lavoro dei servizi della Commissione SEC(2000)1780, del 23.10.2000;

    -le risposte ricevute a seguito delle ampie consultazioni sulle due comunicazioni riguardanti lo Spazio europeo della ricerca nel corso del 2000;

    -i lavori in corso nel quadro del processo di Lisbona, in particolare in materia di benchmarking delle politiche di RST, di cartografia dell'eccellenza scientifica e tecnologica, di sostegno alle infrastrutture dei ricerca.

    Questa valutazione è giunta alle conclusioni seguenti:

    -è necessario un nuovo programma quadro che contribuisca alla realizzazione dello Spazio economico europeo;

    -questa azione deve essere ampiamente modificata rispetto al passato, per quanto attiene alla portata e alle modalità di intervento, in particolare occorre:

    -rafforzare i collegamenti con le attività di ricerca nazionali al fine di incrementare l'efficacia delle spese di ricerca in Europa;

    -riorientare le azioni su un numero limitato di obiettivi che possono essere conseguiti solo a livello comunitario;

    -adeguare le modalità di intervento in vista di un'efficacia, un impatto e una visibilità maggiori.

    Al fine di migliorare le prestazioni dell'Unione in termini di efficacia rispetto ai costi, queste misure di valutazione ex ante saranno completate con la definizione, nelle proposte relative ai programmi specifici, di obiettivi misurabili che saranno oggetto di un controllo regolare.

    -Disposizioni adottate a seguito della valutazione ex post

    Al momento dell'elaborazione del programma quadro 2000-2006 si è tenuto conto delle raccomandazioni della valutazione quinquennale dei programmi quadro, svoltasi nel 2000, in particolare per quanto riguarda:

    -l'impatto positivo della concentrazione del programma quadro che "colma una lacuna in Europa consentendo ai ricercatori universitari e industriali di svolgere insieme dei lavori di natura applicata";

    -la complicata gestione amministrativa del programma 1998-2002 e la necessità di "ripensare le strutture e le procedure di gestione del programma quadro";

    -l'inserimento delle azioni di ricerca dell'Unione nel contesto più ampio di una vera politica di ricerca europea;

    -il rafforzamento della concentrazione dei programmi;

    -il proseguimento delle ricerche necessarie per il conseguimento degli obiettivi delle politiche dell'Unione;

    -l'evoluzione auspicata verso una gamma di strumenti più flessibili, tenendo conto di tutte le possibilità offerte dal Trattato.

    D'altra parte la valutazione intermedia del Quinto programma quadro ha portato a degli adeguamenti dei programmi di lavoro annuali dei programmi specifici al fine di concentrare maggiormente le attività e avviare dei progetti pilota per le misure previste per il prossimo programma quadro.

    5.2. Attività previste e modalità degli interventi di bilancio

    Il "valore aggiunto europeo" è innanzitutto legato alla forma specifica che devono assumere le azioni dell'Unione nel campo della ricerca, che sono destinate, ai sensi del trattato, a completare quelle realizzate dagli Stati membri.

    Si propone che la Comunità partecipi finanziariamente:

    -nelle aree tematiche prioritarie di ricerca, a reti di eccellenza destinate a incentivare l'eccellenza mediante un'integrazione profonda e duratura delle capacità di eccellenza esistenti in vari Stati membri;

    -nelle aree tematiche prioritarie di ricerca, a progetti integrati, di un ordine di grandezza fino a svariate decine di milioni di euro, eseguiti da consorzi che spesso comportano un'intensa collaborazione tra università e industria;

    -nella aree tematiche prioritarie di ricerca, a programmi nazionali eseguiti congiuntamente dai governi o dalle organizzazioni di ricerca degli Stati membri; la loro esecuzione congiunta potrà avvenire mediante programmi di lavoro armonizzati;

    -ad attività di ricerca svolte al fine di anticipare le esigenze scientifiche tecnologiche, a sostegno delle politiche comunitarie e al fine di rispondere in maniera rapida alle nuove esigenze;

    -ad azioni di ricerca collettiva e di ricerca cooperativa, svolte a vantaggio delle PMI nell'intero settore della scienza e della tecnica al fine di rafforzare la competitività europea;

    -ad azioni destinate a promuovere l'interazione tra ricerca e innovazione al fine di incentivare l'innovazione tecnologica, la valorizzazione dei risultati della ricerca, il trasferimento delle conoscenze, nonché la creazione di imprese tecnologiche nelle aree tematiche prioritarie o in altri settori di interesse per la competitività europea;

    -allo sviluppo delle risorse umane e alla mobilità dei ricercatori concedendo sostegno globali o individuali nell'insieme delle aree scientifiche e tecnologiche e mediante il sostegno alle équipe di ricerca al più elevato livello di eccellenza;

    -al sostegno delle infrastrutture di ricerca, anche di comunicazione, per la ricerca in campo scientifico e tecnologico, dal punto di vista dell'accesso transnazionale per l'attuazione di iniziative integrate, la realizzazione di studi di fattibilità e, a in misura limitata, lo sviluppo di infrastrutture nuove;

    -ad azioni di sostegno allo sviluppo di rapporti armoniosi tra la scienza e la società nell'insieme delle aree scientifiche e tecnologiche mediante l'istituzione di legami strutturali tra organismi e attività a livello europeo, lo scambio di esperienze, la realizzazione di ricerche e di iniziative di sensibilizzazione;

    -ad attività di coordinamento delle politiche di ricerca e sviluppo tecnologico: apertura reciproca dei programmi nazionali, collegamento in rete di attività di ricerca realizzate a livello nazionale, iniziative di cooperazione scientifica svolte in altri contesti di cooperazione europea e di collaborazione tra gli organismi interessati;

    -ad azioni di sostegno allo sviluppo coerente delle politiche di ricerca e di innovazione in Europa.

    I destinatari dell'intervento di bilancio della Comunità sono le imprese (in particolare le PMI), i centri di ricerca, le università e gli organismi nazionali o europei che finanziano delle attività di ricerca. Questi ultimi possono anche fungere da intermediari dell'intervento di bilancio della Comunità.

    La Comunità svolge direttamente attività di ricerca e sviluppo per mezzo del Centro comune di ricerca.

    5.3. Priorità e campi di intervento

    Il principio di "valore aggiunto europeo" deve comunque costituire la regola di base per la selezione delle priorità e dei campi di intervento dell'Unione nel settore della ricerca.

    (1) Le aree prioritarie in materia di integrazione della ricerca selezionate per il programma quadro sono:

    Aree tematiche prioritarie

    Genomica e biotecnologia per la salute

    Con le azioni svolte in quest'area s'intende aiutare l'Europa a valorizzare, mediante attività integrate di ricerca, i risultati delle scoperte realizzate nella decodificazione dei genomi degli organismi viventi, a beneficio della sanità pubblica e dei cittadini e per rafforzare la competitività dell'industria biotecnologica europea.

    L'attività di ricerca pubblica in Europa oggi è sostanzialmente più debole e meno coerente delle ricerche svolte negli Stati Uniti. L'avvio di programmi pubblici di ricerca sulla post-genomica in vari Stati membri costituisce un passo importante nella giusta direzione. Nell'insieme, gli sforzi realizzati in questo campo sono insufficienti e frammentari.

    Per consentire all'Unione di migliorare la propria posizione in questo settore e di beneficiare pienamente delle ricadute economiche e sociali degli sviluppi previsti, è opportuno aumentare notevolmente gli investimenti e integrare le attività di ricerca svolte in Europa in un'azione coerente.

    Tecnologie per la società dell'informazione

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'area è, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona e gli obiettivi dell'iniziativa e-Europe, incentivare in Europa, lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni alla base della costruzione della Società dell'informazione al fine di rafforzare la competitività dell'industria europea e offrire ai cittadini europei la possibilità di beneficiare al massimo dello sviluppo della società della conoscenza.

    Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione rivoluzionano il funzionamento dell'economia e della società e generano nuove modalità di produzione, commercio e comunicazione. Oggi, l'impegno dell'Europa a favore di queste tecnologie è ancora insufficiente e molto inferiore rispetto a quello che avviene oltre Atlantico. Gli Stati Uniti, addizionando i finanziamenti pubblici e privati, consacrano a questo settore il triplo dei mezzi rispetto all'Europa.

    Successi industriali e commerciali come quello ottenuto dall'Europa nel campo delle comunicazioni mobili grazie allo standard GSM si ripeteranno solo se si investirà in maniera concertata una massa critica di mezzi di ricerca, garantendo l'integrazione a livello europeo delle attività pubbliche e private.

    Per esercitare un impatto ottimale in termini economici e sociali, le attività devono concentrarsi sulla prossima generazione di queste tecnologie nelle quali computer, interfacce e reti saranno maggiormente integrati nell'ambiente quotidiano e renderanno accessibili, grazie ad interazioni facili e "naturali", un'infinità di servizi ed applicazioni.

    Nanotecnologie, materiali intelligenti, nuovi processi di produzione

    L'obiettivo delle azioni svolte in questo settore è aiutare l'Europa a sviluppare la massa critica di capacità necessarie per sviluppare e valorizzare, all'insegna dell'eco-efficienza, le tecnologie di punta alla base dei prodotti, servizi e processi di fabbricazione dei prossimi anni, basati principalmente sulla conoscenza e l'intelligenza.'

    L'industria manifatturiera produce oggi beni e servizi per un valore di circa 4.000 miliardi di euro l'anno. In un mercato mondiale sempre più concorrenziale, deve mantenere e rafforzare la sua competitività soddisfacendo nello stesso tempo le esigenze dello sviluppo sostenibile. A tal fine è necessario impegnarsi per mettere a punto, sviluppare e diffondere le tecnologie avanzate: nanotecnologie, materiali basati sulla conoscenza, nuovi processi di produzione.

    Aeronautica e spazio

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'area è consolidare, integrando le sue attività di ricerca, la posizione dell'industria europea nel settore aerospaziale di fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita a livello mondiale.

    Distinti sul piano tecnologico ed economico, ma affini per la loro portata industriale e politica e i soggetti coinvolti, l'aeronautica e lo spazio sono settori in cui l'Europa registra successi commerciali ed economici. Negli Stati Uniti tuttavia gli investimenti sono tuttora da tre a sei volti superiori, a seconda dei settori.

    In questa prospettiva, la relazione "Vision 2020 [50]" degli alti responsabili industriali europei di questo settore raccomanda di ottimizzare le attività di ricerca europee, nazionali e private intorno ad una visione comune.

    [50] "European aeronautics: a vision for 2020" (report of the Group of Personalities)

    Nel settore dello spazio, a seguito della comunicazione della Commissione "L'Europa e lo spazio: comincia un nuovo capitolo", la Comunità dovrà sostenere le ricerche che permetteranno ai mercati e alla società di beneficiare dei vantaggi offerti dallo spazio.

    Sicurezza alimentare e rischi per la salute

    L'obiettivo delle azioni svolte in questo campo è contribuire a stabilire le basi scientifiche e tecnologiche integrate necessarie per lo sviluppo di un sistema di produzione e distribuzione di alimenti sicuri e sani, per la gestione dei rischi legati all'alimentazione, avvalendosi in particolare degli strumenti della biotecnologia, e dei rischi per la salute legati alle alterazioni dell'ambiente.

    Le recenti crisi alimentari avvenute in Europa, in particolare quella della BSE, hanno evidenziato sia la complessità delle questioni legate alla sicurezza alimentare sia la loro dimensione spesso transfrontaliera. L'integrazione del mercato interno europeo nel settore dell'agricoltura e dell'alimentazione impone un intervento a livello europeo per il trattamento dei problemi e l'esecuzione delle ricerche collegate. In quest'ottica entro breve sarà istituita l'Autorità alimentare europea.

    Le problematiche legate all'impatto delle alterazione dell'ambiente sulla salute sono anch'esse caratterizzate da una forte dimensione europea che giustifica l'intervento a questo livello.

    Sviluppo sostenibile e cambiamento globale

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'area è rafforzare le capacità scientifiche e tecnologiche necessarie affinché l'Europa possa realizzare uno sviluppo sostenibile e contribuire significativamente alle attività svolte a livello internazionale per capire e gestire il cambiamento globale.

    L'Unione europea ha sottoscritto gli accordi internazionali nei vari settori legati al cambiamento climatico, come il protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico o le convenzioni delle Nazioni Unite sulla biodiversità e la desertificazione. E' tenuta pertanto ad apportare un contributo sostanziale e coerente alle attività svolte nell'ambito dei grandi programmi di ricerca internazionali su questi temi.

    Per attuare uno sviluppo sostenibile e breve e medio termine, è necessario attuare un importante sforzo di ricerca e di diffusione delle tecnologie più adeguate nei due settori più significativi da questo punto di vista: l'energia e i trasporti.

    Cittadini e governance nella società europea della conoscenza

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'area è mobilitare in uno sforzo coerente le capacità di ricerca europee, con la loro ricchezza e diversità, nel campo delle scienze economiche, politiche, sociali ed umane per comprendere e gestire le problematiche legate allo sviluppo della società della conoscenza e di nuovi tipi di rapporti tra i cittadini e le istituzioni.

    Risulta più logico affrontare questi aspetti a livello europeo. Un'azione intrapresa a livello dell'Unione consente oltretutto di garantire la coerenza metodologica necessaria e trarre il massimo beneficio dalla ricchezza legata alla varietà di strategie esistenti in Europa e alla diversità europea.

    L'azione dell'Unione si concentrerà su temi come il miglioramento della produzione, della trasmissione e dell'utilizzazione delle conoscenze in Europa, le conseguenze dell'integrazione europea e l'ampliamento dell'Unione per la democrazia o lo sviluppo di nuove forma di cittadinanza e di identità.

    Concretamente si concentrerà sul sostegno a studi comparati transnazionali, allo sviluppo di indicatori di qualità e di quantità e alla creazione e alla valorizzazione di basi di dati e conoscenze.

    Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione, ivi comprese le attività del Centro comune di ricerca

    Le attività svolte a questo titolo mirano a:

    -rispondere alle esigenze scientifiche e tecnologiche delle politiche della Comunità e dell'Unione, nell'insieme dei settori corrispondenti a queste politiche, ivi comprese le aree tematiche prioritarie, per le quali non è necessario ricorrere ai tre grandi strumenti impiegati nelle aree prioritarie, ma che richiedono azioni e modi di intervento specifici;

    -rispondere in maniera flessibile e rapida a nuove esigenze scientifiche e tecnologiche particolari e a sviluppi importanti imprevedibili, nonché a determinati bisogni specifici che emergono alle frontiere della conoscenza, in particolare nei settori multitematici e interdisciplinari, anche se legati alle aree prioritarie.

    Queste attività, che comprenderanno in particolare attività specifiche di ricerca per le PMI e attività di cooperazione internazionale, si situano nei settori e riguarderanno i temi seguenti:

    -Attività svolte in base ad inviti a presentare proposte

    Riguarderanno le ricerche:

    -necessarie per l'elaborazione, l'attuazione e il controllo dell'applicazione delle politiche dell'Unione in settori come l'agricoltura e la pesca, l'energia, l'ambiente, i trasporti, la sanità, l'occupazione e gli affari sociali, gli affari economici e monetari, l'istruzione, la cultura, le relazioni esterne, l'aiuto allo sviluppo, la giustizia e gli affari interni;

    -Ricerche che rispondono alle esigenze di determinati nuovi settori, interdisciplinari o multidisciplinari, o alle frontiere della conoscenza, soprattutto al fine di aiutare la ricerca europea a far fronte a sviluppi specifici importanti e inattesi. Data la loro natura e i loro obiettivi, queste attività saranno attuate nell'ambito di decisioni di bilancio annuali, sulla base di rigorosi meccanismi specifici di valutazione della pertinenza politica dei temi di intervento prescelti e della pertinenza scientifica e tecnologica degli argomenti selezionati.

    -Attività del Centro comune di ricerca [51]

    [51] Le attività del CCR nel campo della ricerca nucleare sono descritti nell'allegato "Obiettivi scientifici e tecnologici" della proposta relativa al programma quadro Euratom. Il CCR svolgerà inoltre attività nel quadro delle azioni di strutturazione dello Spazio europeo della ricerca e potrà partecipare all'insieme delle attività di ricerca del programma quadro svolte in base ad inviti a presentare proposte, nelle aree tematiche prioritarie e nell'ambito della sezione "Anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche dell'Unione". In collegamento con queste attività, svolgerà una quantità limitata di ricerca di carattere esplorativo.

    Conformemente alla missione di sostegno scientifico e tecnologico delle politiche dell'Unione europea, il CCR concentrerà le sue attività su temi prioritari per la definizione e l'attuazione delle politiche settoriali. Le azioni svolte presenteranno una forte dimensione europea e si baseranno su un insieme di competenze particolari.

    Queste attività saranno svolte dal CCR nei suoi settori di competenza, nei quali dispone di impianti speciali, se non unici, nonché nei settori in cui la sua neutralità rispetto agli interessi nazionali e privati gli consente di eseguire nel miglior modo possibile le attività di ricerca legate all'elaborazione e l'attuazione delle politiche comunitarie, nonché all'esecuzione dei compiti che ne derivano, che in parte incombono alla Commissione.

    Il CCR svolgerà queste attività in stretto coordinamento e in rete con gli ambienti scientifici, gli organismi nazionali di ricerca e le imprese europee.

    Le attività del CCR avranno come comune denominatore la sicurezza dei cittadini sotto i suoi vari aspetti: salute, ambiente, sicurezza nucleare, sicurezza del pubblico, lotta antifrode.

    (2) Le misure a favore della strutturazione dello Spazio europeo della ricerca riguardano i temi seguenti:

    Le relazioni tra ricerca e innovazione

    L'obiettivo di queste azioni è incentivare, in Europa, l'innovazione tecnologica, la valorizzazione dei risultati della ricerca, il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie, nonché l'istituzione e il finanziamento di imprese tecnologiche.

    Le azioni di incentivazione dell'innovazione realizzate a livello europeo possono contribuire a incrementare il livello globale dei risultati dell'Europa e ad accrescere le capacità europee in questo campo, aiutando le imprese e gli innovatori nei loro tentativi di operare su scala europea e sui mercati internazionali. Ciò consentirà agli operatori dell'insieme delle regioni dell'Unione di beneficiare, grazie ad opportune iniziative, dell'esperienza e delle conoscenze acquisite in altre regioni.

    Le risorse umane e la mobilità

    Le azioni svolte in questo ambito mirano a sostenere lo sviluppo nell'insieme delle regioni della Comunità, di risorse umane abbondanti di livello mondiale, mediante l'incentivazione della mobilità, il sostegno all'eccellenza e l'aiuto al rafforzamento dell'interesse che l'Europa suscita nei ricercatori di paesi terzi. - Nel perseguire questi obiettivi, si cercherà, adottando opportune misure, di trarre il massimo beneficio dal potenziale rappresentato da questo punto di vista da tutti le componenti della popolazione, in particolare le donne.

    In questo campo, un'azione di massa critica a livello dell'Unione può contribuire a rafforzare l'eccellenza europea nel suo insieme e la distribuzione nelle varie regioni dell'Unione. Si offrirà così la possibilità di migliorare significativamente la qualità della formazione dei ricercatori, incentivando la circolazione e la valorizzazione delle ricerche e contribuendo a costituire in Europa dei poli di eccellenza di livello internazionale e di attrazione.

    Le infrastrutture di ricerca

    Le attività svolte a questo titolo sono destinate a contribuire all'istituzione di un tessuto di infrastrutture di ricerca di altissimo livello in Europa e incentivare il loro uso ottimale su scala europea.

    Lo sviluppo di una strategia europea in materia di infrastrutture di ricerca e l'attuazione di azioni in questo campo a livello dell'Unione, possono contribuire significativamente a rafforzare il potenziale europeo di ricerca e la sua valorizzazione. Questi fenomeni contribuiranno, infatti, a garantire un accesso più ampio alle infrastrutture esistenti nei vari Stati membri e a rafforzare la complementarietà degli impianti in attività; incentiveranno lo sviluppo o la creazione di infrastrutture che garantiscono un servizio su scala europea e delle scelte ottimali di costruzione, dal punto di vista europeo, e di sviluppo tecnologico regionale.

    Collegamenti tra scienza e società

    L'obiettivo delle azioni svolte in quest'ambito è incoraggiare lo sviluppo, in Europa, di rapporti armoniosi tra scienza e società e l'apertura nei confronti dell'innovazione grazie all'istituzione di nuovi rapporti e di un dialogo consapevole tra ricercatori, industriali, responsabili politici e cittadini.

    Le questioni scienza/società devono essere ampiamente trattate a livello dell'Unione data la loro marcata dimensione europea dovuta al fatto che spesso queste problematiche si pongono a livello europeo, all'importanza di poter beneficiare dell'esperienza e delle conoscenze (spesso complementari) acquisite nei vari paesi e alla necessità di tenere conto delle varie opinioni in materia.

    (3) Le azioni realizzate per rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca comportano in particolare:

    La promozione dell'apertura reciproca dei programmi nazionali e il collegamento in rete o l'interazione delle attività di ricerca nazionali, europee e internazionali, delle analisi economiche, statistiche e di prospettiva, il benchmarking delle politiche di ricerca, la cartografia dell'eccellenza, il sostegno al miglioramento dell'ambiente regolamentare e amministrativo della ricerca e dell'innovazione in Europa.

    5.4. Modalità di attuazione

    Il programma quadro stabilisce l'importo globale massimo e le modalità di partecipazione finanziaria della Comunità, nonché le quote rispettive delle azioni previste.

    Questi importi coprono il finanziamento delle attività di ricerca, nonché le spese di personale e le spese amministrative.

    6. INCIDENZA FINANZIARIA

    6.1. Incidenza finanziaria complessiva sulla parte B (per tutto il periodo di programmazione)

    Si ricorda che lo stanziamento di riferimento del programma quadro della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) ammonta a 1 230 milioni di euro. Il totale dei programmi quadro 2002-2006 ammonta a 17 500 milioni di euro.

    6.1.1 Intervento finanziario SI in milioni di euro (alla 3a decimale)

    >SPAZIO PER TABELLA>

    6.2. Calcolo delle spese per misura prevista nella parte B (per l'intero periodo di programmazione)

    (Qualora siano previste più azioni, è opportuno fornire, per le misure concrete da adottare, le precisazioni necessarie per la stima del volume e del costo delle realizzazioni)

    SI in milioni di euro (alla 3a decimale)

    >SPAZIO PER TABELLA>

    Illustrare, eventualmente le modalità di calcolo.

    7. INCIDENZA SUGLI EFFETTIVI E SULLE SPESE AMMINISTRATIVE

    Nell'ottica di una sana gestione delle risorse, le spese di personale e i costi amministrativi saranno esaminati attentamente tenendo conto della nuova struttura del programma quadro. Questo esame avverrà nell'ambito delle decisioni relative ai programmi specifici che attuano il programma quadro.

    L'evoluzione prevista verso una maggiore decentralizzazione delle responsabilità di attuazione delle attività di ricerca consentirà alla Commissione di proporre una riduzione globale dei costi amministrativi di gestione dei programmi.

    Grazie ai nuovi strumenti e alle nuove modalità di attuazione, le spese di personale e i costi amministrativi rappresenteranno una parte minore delle risorse rispetto al passato: si dovrà tuttavia continuare a garantire la gestione dei progetti dei programmi quadro precedenti ancora in corso.

    8. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

    8.1 Sistema di monitoraggio

    I progressi realizzati verso la creazione dello Spazio europeo della ricerca saranno oggetto di una valutazione regolare.

    Il nuovo programma quadro, concepito per la prima volta per contribuire alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, è uno strumento attuato parallelamente ad altre azioni della Comunità e degli Stati membri in vista degli stessi obiettivi. La natura stessa della ricerca e i diversi tipi di azioni previsti ai vari livelli rendono il monitoraggio e la valutazione complessi.

    Tuttavia sono già stati messi a punto o sono in fase di sviluppo vari strumenti per monitorare e valutare i risultati e l'impatto del programma quadro. Questi strumenti si basano essenzialmente su dati provenienti dai programmi specifici che attuano il programma quadro. Saranno descritti dettagliatamente nelle decisioni relative ai programmi specifici.

    Saranno messi a punto una serie di indicatori adatti alle particolarità del programma quadro che consentiranno di quantificare in particolare la produzione, la gestione e il collegamento in rete, la valorizzazione e l'impatto delle conoscenze risultanti dalle attività svolte a titolo del programma quadro. Questi indicatori saranno definiti in modo da tenere conto degli obiettivi stabiliti dal trattato, in particolare quello della promozione della parità fra uomini e donne di cui all'articolo 3, paragrafo 2, e quello del rafforzamento della coesione economica e sociale di cui all'articolo 158.

    8.2 Modalità e periodicità della valutazione prevista

    -Monitoraggio annuale: La Commissione, ricorrendo se del caso alle competenze necessarie, esamina costantemente il progresso dell'attuazione del programma quadro in relazione agli obiettivi stabiliti. Valuta in particolare se gli obiettivi, le priorità, gli strumenti, i mezzi finanziari e la gestione sono sempre adeguati all'evoluzione della situazione.

    -Relazione annuale: la relazione annuale presentata al Parlamento europeo e al Consiglio, a norma dell'articolo 173 del trattato, illustra i progressi dell'attuazione del programma quadro. Detto documento conterrà in particolare i risultati del monitoraggio annuale, una descrizione delle attività svolte in materia di ricerca e sviluppo tecnologico e di diffusione dei risultati durante l'anno precedente, e il programma di lavoro dell'anno in corso.

    -Valutazione quinquennale: prima di presentare la proposta relativa al programma quadro successivo, la Commissione affida ad esperti esterni di alto livello la valutazione della realizzazione delle azioni comunitarie svolte nel quinquennio precedente la valutazione stessa, rispetto agli obiettivi applicabili ai periodi in questione. La Commissione comunica le conclusioni di questa valutazione, corredate dalle sue osservazioni, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni.

    9. MISURE ANTIFRODE

    Le disposizioni antifrode saranno descritte insieme alle proposte di programmi specifici che attuano il programma quadro.

    Top