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Documento 92000E002351

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2351/00 di William Abitbol (UEN) alla Commissione. Presa di controllo dell'FEI da parte della BEI.

GU C 89E del 20.3.2001, pagg. 187-188 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

sito web del Parlamento europeo

92000E2351

INTERROGAZIONE SCRITTA E-2351/00 di William Abitbol (UEN) alla Commissione. Presa di controllo dell'FEI da parte della BEI.

Gazzetta ufficiale n. 089 E del 20/03/2001 pag. 0187 - 0188


INTERROGAZIONE SCRITTA E-2351/00

di William Abitbol (UEN) alla Commissione

(13 luglio 2000)

Oggetto: Presa di controllo dell'FEI da parte della BEI

Dopo averne ottenuto l'autorizzazione dal suo Consiglio dei governatori il 5 giugno scorso, la Banca europea per gli investimenti ha raccolto il 19 giugno la maggioranza richiesta degli azionisti del Fondo europeo per gli investimenti consentendole di prendere il controllo su quest'ultimo.

Così, con un'abile manovra che modifica la struttura di proprietà del Fondo, la BEI ha ottenuto, con il pretesto di una razionalizzazione della sua azione, l'evizione significativa e sufficiente dell'azionariato privato, nonostante l'opposizione delle banche francesi, che si ritrovano sole in una lotta che eppure interessa tutta la rete europea delle banche di facile accesso, e attraverso esse, il tessuto delle nostre PMI-PMI.

Tralasciando l'operazione stessa, contestabile sotto molti riguardi, conviene occuparsi delle sue conseguenze immediate: il blocco dell'attività effettiva del Fondo a favore delle PMI e la sospensione dei contratti in corso.

Ancor peggio, al di là dell'assenza di strutture operative di tale Fondo nuova formula, per non dire assoggettato, è opportuno osservare che l'affrettata abrogazione degli statuti precedenti che permettevano di riservare l'attività dell'FEI alle PMI europee consentirà ormai ad istituti non bancari non europei di beneficiare di elargizioni dispensate, fino a prova contraria, con il denaro pubblico proveniente dagli Stati membri mldr.

Di fronte a tali prospettive, le PMI europee temono giustamente un'ulteriore complicazione dell'accesso al finanziamento, e insieme a loro ci si può chiedere se la BEI, ormai unica padrona, abbia veramente l'intenzione di fare, attraverso il Fondo, dell'aiuto alle PMI europee la principale priorità della sua azione.

È disposta la Commissione a precisare al Parlamento quale ruolo intende svolgere, in quanto seconda azionista del Fondo, onde esigere che la BEI faccia chiarezza sugli obiettivi prioritari che essa assegna al Fondo, e in particolare per ottenere da quest'ultimo alcune garanzie sulla continuazione e la qualità delle prestazioni offerte alle PMI-PMI europee per progetti realizzati all'interno del territorio dell'Unione?

Risposta data dal sig. Solbes Mira a nome della Commissione

(4 ottobre 2000)

In seguito alla revisione dello statuto del Fondo europeo per gli investimenti (FEI), approvata dagli azionisti del FEI nell'assemblea generale del 19 giugno 2000, il FEI conserverà un azionariato tripartito formato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), dalla Commissione e da un gruppo di banche (istituzioni finanziarie). Il mantenimento di tale struttura ha rappresentato un obiettivo comune per la BEI, la Commissione e le istituzioni finanziarie.

Nel quadro della proposta generale di riforma, la BEI ha offerto alle istituzioni finanziarie un pacchetto che consente loro di scegliere di rimanere azionisti del FEI oppure, in alternativa di cedere la loro quota alla BEI qualora per qualsiasi motivo, non intendano mantenere la loro partecipazione nel FEI ristrutturato.

L'obiettivo principale della riforma è di assicurare la continuità di un efficace sostegno alle piccole e medie imprese (PMI) all'interno della Comunità, rafforzando il FEI all'interno del gruppo BEI e concentrando nel FEI le attività di capitale di rischio delle due istituzioni. Ciò permette di ottenere una maggior chiarezza nella ripartizione dei ruoli rispettivi di eliminare sovrapposizioni, sfruttare sinergie e ottimizzare l'impatto a favore delle PMI(1). La BEI ha sempre sottolineato come queste fossero le ragioni principali alla base della riforma del FEI.

La riforma, che ha avuto il sostegno del Consiglio Ecofin ed è stata approvata dal consiglio dei governatori della BEI, risponde alla richiesta fatta dal Consiglio europeo alle istituzioni finanziarie della Comunità di intensificare gli sforzi per promuovere il capitale di rischio per le imprese ad alta tecnologia e di nuova costituzione. A questo scopo la BEI trasferirà al FEI anche la gestione delle sue considerevoli attività inerenti al capitale di rischio.

Il compito statutario del FEI è di contribuire al perseguimento degli obiettivi comunitari. Le attività in corso del FEI devono essere portate avanti in stretta collaborazione con i suoi azionisti

Le attività del FEI a sostegno alle PMI continueranno quindi grazie a risorse sia proprie che di terzi (tra cui le iniziative crescita e ambiente e crescita e occupazione, che implicano l'utilizzo di fondi di bilancio). Nuovi compiti legati all'amministrazione di risorse speciali potrebbero essere assunti dal FEI, a condizione che siano compatibili con i suoi compiti istituzionali. Il gruppo BEI continuerà a fornire tutti i prodotti offerti dal FEI, incluse le garanzie per i progetti delle reti transeuropee (TEN).

La Commissione e le istituzioni finanziarie continueranno ad esercitare la loro influenza sull'attività del FEI attraverso i loro rappresentanti nel consiglio di amministrazione e nel collegio di revisori dei conti. Inoltre la BEI si è impegnata al rispetto degli interessi degli azionisti di minoranza accordando loro un'adeguata influenza nella direzione strategica del FEI.

(1) Le attività del FEI, fondato nel 1994, si rivolgevano a due particolari aree di interesse comunitario, vale a dire le reti transeuropee (TEN) e le piccole e medie imprese (PMI). Nel 1997 il Consiglio Europeo di Amsterdam ha invitato la BEI a sviluppare attività autonome di capitale di rischio. In risposta, la BEI ha istituito il Programma di azione speciale di Amsterdam, il cosiddetto PASA, per promuovere la crescita e l'occupazione con nuove iniziative a sostegno delle infrastrutture e delle PMI. Le nuove iniziative prese della BEI in conformità al PASA sono state attuate rapidamente, sovrapponendosi con il campo delle attività del FEI rivolte alle PMI, e in modo particolare con quelle inerenti al capitale di rischio.

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