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Dokument 92000E002097

INTERROGAZIONE SCRITTA P-2097/00 di François Zimeray (PSE) alla Commissione. Relazioni UE-Iran.

GU C 89E del 20.3.2001, s. 147–148 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

stránkách Evropského parlamentu

92000E2097

INTERROGAZIONE SCRITTA P-2097/00 di François Zimeray (PSE) alla Commissione. Relazioni UE-Iran.

Gazzetta ufficiale n. 089 E del 20/03/2001 pag. 0147 - 0148


INTERROGAZIONE SCRITTA P-2097/00

di François Zimeray (PSE) alla Commissione

(16 giugno 2000)

Oggetto: Relazioni UE-Iran

Il Parlamento europeo ha approvato all'unanimità il 16 settembre scorso una proposta di risoluzione relativa alla situazione dei prigionieri accusati di spionaggio in Iran (risoluzione R5-0029/1999). La quinta conclusione di detta risoluzione sottolinea che il Parlamento europeo insiste sul fatto che qualunque dialogo tra l'Unione europea e la Repubblica islamica d'Iran deve essere subordinato al rispetto dei diritti umani fondamentali.

9 mesi dopo l'approvazione della risoluzione, 13 membri della Comunità ebraica d'Iran rimangono detenuti, i loro diritti di difesa non sono stati rispettati e sono oggetto di una parvenza di processo.

Vi sarei riconoscente di volermi far conoscere lo stato dettagliato delle discussioni, degli atti di cooperazione politica e/o economica e più generalmente delle eventuali relazioni passate o in corso tra l'UE e l'Iran dal mese di settembre 1999.

Risposta data dal sig. Patten a nome della Commissione

(17 luglio 2000)

La Commissione condivide in pieno le preoccupazioni relative al mancato rispetto dei diritti umani in Iran espresse nel progetto di risoluzione B5-0079/1999 del Parlamento. Nel quadro del dialogo globale con l'Iran, l'Unione affronta regolarmente le questioni riguardanti il rispetto dei diritti umani.

Per quanto riguarda il caso specifico dei 13 ebrei iraniani e degli 8 musulmani detenuti per spionaggio, nel 1999 sia l'Unione, sia alcuni Stati membri hanno preso una serie di iniziative. L'Unione ha sottolineato l'importanza di un processo libero ed equo e ha constatato con disappunto che il processo non era aperto agli osservatori. Dopo il verdetto del 1o luglio 2000, l'Unione ha espresso la sua preoccupazione e la speranza che la Corte d'appello riduca le condanne.

Il dialogo globale tra la Troika dell'Unione e l'Iran, iniziato nel 1998, continua con riunioni semestrali a livello di viceministri o segretari di Stato. Durante le riunioni (la prima si è tenuta ad Helsinki nel dicembre 1999 e l'ultima a Teheran nel giugno 2000) vengono regolarmente affrontate tutte le questioni principali, tra cui quelle relative ai diritti umani e a questo processo.

Da alcuni anni la Commissione fornisce all'Iran un aiuto finanziario a favore dei profughi attraverso l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (ACNUR) e organizzazioni non governative internazionali. Un programma di assistenza e mantenimento, attuato da Médecins sans frontières (MSF) Francia, è stato lanciato all'inizio dell'anno. Insieme ad un progetto umanitario (ospedale) avviato dopo il sisma di qualche anno fa, queste sono le uniche attività di cooperazione attualmente in fase di realizzazione in Iran.

Anche se la situazione politica in Iran continua a destare preoccupazione, gli sviluppi positivi registrati con le recenti elezioni parlamentari e la crescente vulnerabilità del paese di fronte alla pressione internazionale offrono nuove opportunità in vista di un dialogo costruttivo sulla questione dei diritti umani con il governo iraniano. La Commissione continuerà a seguire da vicino la situazione per cogliere ogni occasione di sostenere questo cambiamento positivo.

Nahoru