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Document 92000E001358

INTERROGAZIONE SCRITTA P-1358/00 di Francesco Musotto (PPE-DE) alla Commissione. Danni provocati dalla persistente siccità in Sicilia.

GU C 89E del 20.3.2001, pp. 30–31 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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92000E1358

INTERROGAZIONE SCRITTA P-1358/00 di Francesco Musotto (PPE-DE) alla Commissione. Danni provocati dalla persistente siccità in Sicilia.

Gazzetta ufficiale n. 089 E del 20/03/2001 pag. 0030 - 0031


INTERROGAZIONE SCRITTA P-1358/00

di Francesco Musotto (PPE-DE) alla Commissione

(19 aprile 2000)

Oggetto: Danni provocati dalla persistente siccità in Sicilia

La prolungata siccità e l'intensificarsi del fenomeno dimostrano quanto il problema stia perdendo la sua episodicità per assumere le caratteristiche di una costante, con la quale l'agricoltura della regione dovrà imparare a convivere nel prossimo futuro.

Alcune colture invernali sono andate distrutte, mentre quelle primaverili sono gravemente compromesse, con ricadute negative sulle aziende che si trovano a dover fare i conti con la globalizzazione dei mercati e sulla già drammatica situazione occupazionale del settore.

Considerando che gran parte delle risorse idriche vengono sempre più convogliate per usi civili, si chiede pertanto alla Commissione:

1. se ha intenzione di programmare un progetto specifico che preveda l'incremento delle risorse idriche, mediante l'utilizzo di fonti di approvvigionamento non convenzionali, l'approvvigionamento in falde attraverso piani di trivellazione, la realizzazione di laghetti collinari per le aree interne e la concessione di incentivi alle aziende per la maggiore diffusione di sistemi irrigui a minore espansione (impianti a goccia);

2. se l'UE può chiedere ai paesi membri lo stato di attuazione delle norme riguardanti l'unificazione delle competenze in materia di gestione delle acque a livello regionale.

Risposta data dalla sig.ra Wallström a nome della Commissione

(8 giugno 2000)

Gli aspetti quantitativi della gestione delle risorse idriche sono regolati dall'articolo 175 (ex articolo 130s), paragrafo 2 del trattato CE. A tutt'oggi tale articolo non è mai stato utilizzato per l'adozione di una normativa comunitaria sulla gestione delle risorse idriche: non esistono quindi norme comunitarie sull'unificazione delle competenze regionali in tale ambito. Inoltre, la Commissione non intende proporre normative in materia di gestione quantitativa di tali risorse. La gestione delle risorse idriche e, conseguentemente, la loro distribuzione rimangono di competenza dei singoli Stati membri.

Attualmente la proposta di direttiva che istituisce un quadro per la politica comunitaria in materia di acque(1) ha raggiunto le fasi finali della procedura di codecisione tra il Consiglio e il Parlamento e dovrebbe essere adottata nel luglio o settembre 2000. Sebbene il bacino idrografico nella sua interezza sia proposto quale unità geografica fondamentale per la gestione delle risorse idriche, la quantità è utilizzata solo come parametro ausiliare per ottenere un buono stato ecologico e biologico dell'ecosistema acquatico. La proposta è intesa a proteggere e migliorare la qualità ecologica e chimica delle acque e non prevede l'istituzione di nuove competenze per la Comunità in materia di gestione quantitativa delle risorse idriche.

La proposta intende promuovere una gestione efficace delle risorse idriche e, in particolare, l'utilizzo di pratiche e tecniche per il risparmio dell'acqua, come ad esempio gli impianti irrigui a goccia, come parte delle misure che gli Stati membri possono adottare dove sussista il rischio di non conseguire uno stato ecologico e chimico delle acque corrispondente ai livelli desiderati.

Le recenti modifiche apportate alla politica comune in materia di agricoltura intendono, da un lato, tutelare le comunità rurali e, dall'altro, migliorare la protezione ambientale. Tra gli strumenti utilizzati per raggiungere questi obiettivi figurano le misure agro-ambientali, la politica in materia di sviluppo rurale e i programmi di sviluppo regionale finanziati in parte dalla sezione orientamento del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG), nell'ambito della quale, se adattate alle condizioni di zone rurali specifiche, le soluzioni proposte possono ricevere finanziamenti comunitari.

Il quadro di sostegno comunitario per le regioni italiane dell'obiettivo 1, tra cui la Sicilia, garantisce le misure necessarie a migliorare le infrastrutture idriche per l'agricoltura delle zone rurali, al duplice fine di incrementare la disponibilità delle risorse e migliorare l'efficienza dei sistemi di gestione.

(1) GU C 342 E del 30.11.1999.

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