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Dokumentas 92000E001723

INTERROGAZIONE SCRITTA P-1723/00 di Mauro Nobilia (UEN) alla Commissione. Il progetto di emendamento della direttiva 97/67/CE del 15 dicembre 1997.

GU C 53E del 20.2.2001, p. 179–180 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

Europos Parlamento svetainė

92000E1723

INTERROGAZIONE SCRITTA P-1723/00 di Mauro Nobilia (UEN) alla Commissione. Il progetto di emendamento della direttiva 97/67/CE del 15 dicembre 1997.

Gazzetta ufficiale n. 053 E del 20/02/2001 pag. 0179 - 0180


INTERROGAZIONE SCRITTA P-1723/00

di Mauro Nobilia (UEN) alla Commissione

(20 maggio 2000)

Oggetto: Il progetto di emendamento della direttiva 97/67/CE del 15 dicembre 1997

Premesso che: è in discussione un progetto di emendamento della direttiva 97/67/CE(1), che contiene ipotesi di rilevante abbassamento della soglia di peso/prezzo, di totale liberalizzazione della pubblicità diretta e della posta transfrontaliera in uscita e introduce il concetto di servizi speciali, che ricomprenderebbe anche il recapito della normale corrispondenza se generata per mezzo di nuove tecnologie;

la dimensione degli oneri del servizio universale varia fortemente da uno Stato membro all'altro in ragione, tra l'altro, di fattori strutturali e che tale proposta pone gravemente a rischio la sostenibilità dell'onere del servizio universale rendendo strutturalmente necessario ricorrere, in Paesi quali l'Italia, a forme di compensazione a carico degli operatori privati e/o della fiscalità generale;

si chiede:

- in che misura la Commissione ha tenuto conto delle risoluzioni del Parlamento europeo (14/1/99 e 18/2/00) per quanto riguarda sia l'illustrazione degli studi di fattibilità e sostenibilità alla base delle proposte di liberalizzazione che l'indicazione di procedere a una consultazione dei singoli fornitori del servizio universale per valutare gli effetti delle ipotesi in discussione;

- se la Commissione è consapevole del fatto che si avvantaggiano gli Stati membri più forti e che già erano, al momento della emanazione della prima direttiva, strutturalmente avvantaggiati che hanno intrapreso già da anni una strategia di espansione a discapito degli Stati membri più deboli;

- se gli effetti della liberalizzazione in Svezia sull'occupazione, sui prezzi e sul bilancio sono positivi;

- se la Commissione ha approfonditamente valutato l'impatto differenziato del progetto di emendamento della direttiva 97/67/CE sui vari Stati membri, e in particolare sull'Italia, che sta compiendo enormi sforzi per recuperare qualità e volumi nell'ambito di un generale contenimento dei costi, e che sarà fortemente danneggiata da una liberalizzazione così drastica e dagli effetti in parte imprevedibili, con il concreto rischio di creare, non solo in Italia, ripercussioni di carattere sociale e occupazionale del tutto inaccettabili;

- se la Commissione ha valutato che la genericità del concetto servizi speciali potrebbe condurre a una notevole contrazione dell'area riservata liberalizzando di fatto fino all'80 % del mercato e a una grave violazione del principio della proporzionalità tra obblighi di servizio universale e mezzi utilizzati per raggiungere tali obiettivi impedendo la sostenibilità economica dei primi.

(1) GU L 15 del 21.1.1998, pag. 14.

Risposta del sig. Bolkestein in nome della Commissione

(23 giugno 2000)

La proposta di revisione della direttiva postale 97/67/CE del Parlamento e del Consiglio del 15 dicembre 1997 concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali della Comunità ed il miglioramento della qualità del servizio, recentemente adottata dalla Commissione, mira all'ulteriore liberalizzazione progressiva e controllata del mercato dei servizi postali come previsto l'articolo 7, paragrafo 3, di quest'ultima. Detta proposta poggia su una serie di studi di impatto realizzati su iniziativa della Commissione e sulle informazioni fornitele dalle parti interessate, in particolare dai fornitori del servizio universale. Per l'intera durata del lavoro, la Commissione ha tenuto inella massima considerazione le posizioni espresse dai membri dei Parlamento, in particolare le risoluzioni del 14 gennaio 1999 e 18 febbraio 2000.

Nel 1997 la direttiva 97/67/CE aveva già considerato i servizi a valore aggiunto, sotto la denominazione nuovi servizi (servizi chiaramente distinti dai servizi classici), come non facenti parte del servizio universale e che non possono quindi essere riservati ai fornitori di servizi universali. Introducendo nella proposta di modifica della direttiva una definizione dei servizi speciali, la Commissione ha voluto precisare il concetto generale di servizi a valore aggiunto e quindi attribuirgli una più elevata sicurezza giuridica. La proposta della Commissione non modifica pertanto il regime di prestazione di detti servizi che deve da molto tempo essere quello della libera concorrenza.

Nel suo approccio relativo al settore postale la Commissione considera attentamente la situazione di ciascun Stato membro e, sulla base del principio di sussidiarietà, lascia a questi ultimi la decisione di attuare i mezzi atti a garantire il mantenimento del servizio universale. In questo senso e stando al testo adottato dal Parlamento e dal Consiglio, la direttiva 97/67/CE consente agli Stati membri di assicurare il mantenimento del servizio universale, segnatamente mediante un servizio riservato adeguato alla situazione rispettiva, e atto ad essere integrato da un fondo di compensazione abbinato al regime di licenze. La proposta di revisione della direttiva non modifica il dispositivo.

Come prescritto dalla direttiva 97/67/CE, il processo di liberalizzazione del mercato dei servizi postali è progressivo e controllato, con un conseguente congruo adattamento di ciascun Stato membro all'evoluzione del quadro comunitario.

Le strategie di espansione di taluni operatori postali riguardano principalmente segmenti aperti alla concorrenza da numerosi anni e si basano sostanzialmente sulla necessità di adattamento del settore postale al nuovo assetto economico.

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