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Document 91999E001917

INTERROGAZIONE SCRITTA P-1917/99 di Marco Pannella (TDI) al Consiglio. Cina ‐ Prassi della detenzione Custody and repatriation.

GU C 170E del 20.6.2000, pp. 124–125 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

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91999E1917

INTERROGAZIONE SCRITTA P-1917/99 di Marco Pannella (TDI) al Consiglio. Cina ‐ Prassi della detenzione Custody and repatriation.

Gazzetta ufficiale n. 170 E del 20/06/2000 pag. 0124 - 0125


INTERROGAZIONE SCRITTA P-1917/99

di Marco Pannella (TDI) al Consiglio

(15 ottobre 1999)

Oggetto: Cina Prassi della detenzione Custody and repatriation

Centinaia di migliaia di persone dei ceti più svantaggiati (bambini di strada, persone senza fissa dimora, malati mentali, migranti, ecc.) subiscono ogni anno in Cina arresti arbitrari, senza specifiche accuse né processi. Tale prassi repressiva, detta Custody and repatriation, è stata utilizzata su scala anche più vasta nelle settimane precedenti al 50o anniversario della Repubblica Popolare di Cina. Detta forma di detenzione che può durare più mesi, ha luogo in condizioni spaventose, subendo i prigionieri continue violenze fisiche, vivendo in condizioni igieniche deplorevoli, costretti ad orari di lavoro molto pesanti e ad un isolamento quasi totale. I detenuti debbono pagare inoltre il costo della loro detenzione nei cosiddetti centri di Custody and repatriation.

Quali iniziative ha intrapreso o intende intraprendere il Consiglio per indurre le autorità della RPC ad abolire immediatamente simile forma di detenzione amministrativa che è contraria allo spirito e alla lettera delle Convenzioni internazionali firmate dalla RPC?

Quali iniziative intende intraprendere il Consiglio affinché in attesa che venga totalmente abolita tale forma di detenzione arbitraria, le autorità cinesi garantiscano il libero accesso delle organizzazioni internazionali ai cosiddetti centri di Custody and repatriation?

In maniera più generale quali iniziative intende intraprendere il Consiglio per indurre la RPC a rispettare in maniera rigorosa e verificabile la Convenzione dei diritti civili e politici?

Risposta

(17 dicembre 1999)

1. L'Unione europea ha espresso preoccupazione per le violazioni dei diritti dell'uomo in Cina in varie occasioni: sia nelle sedi multilaterali che in occasione dei contatti bilaterali con le autorità cinesi e in particolare nell'ambito del dialogo sui diritti dell'uomo UE-Cina. In tale dialogo l'UE ha costantemente sollevato, tra le altre questioni, il problema della detenzione amministrativa e degli arresti arbitrari. L'UE ha vivamente esortato le autorità cinesi a modificare la politica seguita al riguardo e a conformarsi alle disposizioni dei patti internazionali relativi ai diritti civili e politici nonché ai diritti economici, sociali e culturali che tale paese ha sottoscritto negli ultimi due anni. L'UE ha altresì sottolineato l'importanza di dare un seguito alle raccomandazioni del Gruppo delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria dopo la visita effettuata in Cina. L'UE ha inoltre incoraggiato la Cina a proseguire la cooperazione con il CICR in merito all'accesso ai centri di detenzione. Infine l'UE ha proposto alla Cina lo sviluppo di progetti di assistenza tecnica per aiutare il Governo cinese nella ratifica e nell'attuazione dei patti delle Nazioni Unite suindicati.

2. L'ultima riunione nell'ambito del dialogo sui diritti dell'uomo UE-Cina si è tenuta il 19 ottobre a Pechino. In tale occasione le autorità cinesi hanno illustrato all'UE le riforme previste in materia di

detenzione amministrativa. Esse hanno inoltre riferito in merito alla buona cooperazione con il CICR per quanto concerne l'accesso ai centri di detenzione, manifestando la volontà di proseguirla. Infine esse hanno affermato la loro disponibilità a beneficiare dell'assistenza giuridica e dell'esperienza maturata dall'UE nella prospettiva della ratifica e dell'attuazione dei patti delle Nazioni Unite.

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