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Document 91999E000282
WRITTEN QUESTION No. 282/99 by Riccardo NENCINI Poor environmental and health conditions in the 'Tamburi' district (Taranto)
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 282/99 dell'on. Riccardo NENCINI Situazione deprecabile sul piano ambientale e sanitario nel rione "Tamburi" (Taranto)
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 282/99 dell'on. Riccardo NENCINI Situazione deprecabile sul piano ambientale e sanitario nel rione "Tamburi" (Taranto)
GU C 341 del 29.11.1999, p. 83
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
INTERROGAZIONE SCRITTA n. 282/99 dell'on. Riccardo NENCINI Situazione deprecabile sul piano ambientale e sanitario nel rione "Tamburi" (Taranto)
Gazzetta ufficiale n. C 341 del 29/11/1999 pag. 0083
INTERROGAZIONE SCRITTA E-0282/99 di Riccardo Nencini (PSE) alla Commissione (17 febbraio 1999) Oggetto: Situazione deprecabile sul piano ambientale e sanitario nel rione "Tamburi" (Taranto) Si manifesta da tempo nella città di Taranto, e particolarmente nel rione "Tamburi", contiguo al complesso siderurgico ILVA e alla raffineria della Shell, una situazione deprecabile sul piano ambientale e sanitario. Nel 1997 l'accertata incidenza di neoplasie testimonia incontestabili dati che portano Taranto ai primi posti nella graduatoria mondiale dei grandi rischi da inquinamento ambientale. Il 90 % circa dei materiali utilizzati dalla ILVA contiene amianto (analisi fatta dalla A.S.L. di Taranto) e ciò provoca l'incremento di malattie gravi correlate ad esso. E' la Commissione a conoscenza di detta situazione e intende essa assumere provvedimenti in merito? Risposta data dalla sig.ra Bjerregaard in nome della Commissione (31 marzo 1999) A tutt'oggi, la Commissione non è al corrente della situazione descritta dall'onorevole interpellante. Per quanto riguarda la prevenzione o la riduzione della contaminazione atmosferica, si può partire dall'idea che il complesso siderurgico e la raffineria menzionati dall'onorevole interpellante ricadano sotto la direttiva 84/360/CEE del Consiglio del 28 giugno 1984 concernente la lotta contro l'inquinamento atmosferico provocato dagli impianti industriali(1). Ai sensi di tale direttiva, gli Stati membri prendono le misure necessarie affinché l'esercizio di questo tipo di impianti sia soggetto all'obbligo di un'autorizzazione preliminare rilasciata dalle autorità competenti. L'autorizzazione può essere rilasciata soltanto quando sono state prese tutte le misure appropriate di prevenzione dell'inquinamento atmosferico, compresa l'utilizzazione della migliore tecnologia disponibile, sempreché l'applicazione di tali misure non comporti costi eccessivi. Le autorità debbono inoltre essersi assicurate che l'utilizzazione dell'impianto non generi un inquinamento atmosferico rilevante. Gli Stati membri debbono inoltre applicare politiche e strategie, comportanti misure adeguate, per adattare progressivamente gli impianti esistenti alla miglior tecnologia disponibile. Le raffinerie di petrolio e gli impianti di produzione e trasformazione dei metalli figurano esplicitamente nell'allegato I della direttiva. L'amianto è compreso nell'allegato II, dove sono elencate le principali sostanze inquinanti. La direttiva, peraltro, non fissa valore limite per le emissioni di sostanze contaminanti. Sulla base dei soli elementi forniti dall'onorevole parlamentare, non è possibile concludere che vi sia stata infrazione alla normativa comunitaria. (1) GU L 188 del 16.7.1984.