91998E3582

INTERROGAZIONE SCRITTA E-3582/98

di Alexandros Alavanos (GUE/NGL) alla Commissione

(3 dicembre 1998)

Oggetto: Divieto di impiego di antibiotici nell'allevamento degli animali

Secondo un rapporto scientifico discusso di recente in un congresso medico internazionale svoltosi a Copenaghen l'impiego incontrollato di antibiotici per l'ingrasso e la cura di animali e pesci crea gravissimi problemi nel sistema immunitario dell'uomo e costituisce un rischio per la salute umana.

Poiché la tutela della salute dei consumatori costituisce un elemento primario per l'Unione europea, può la Commissione far sapere se intende adottare con urgenza provvedimenti che vietino l'impiego di antibiotici nell'allevamento degli animali?

Risposta data dal sig. Fischler in nome della Commissione

(4 febbraio 1999)

Secondo le conclusioni della conferenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (Berlino, ottobre 1997), del Comitato economico e sociale, dell'Ufficio internazionale delle epizoozie e della conferenza sulla minaccia microbica (Copenaghen, settembre 1998), la resistenza agli antibiotici dev'essere ritenuta un problema estremamente importante, complesso e di portata internazionale.

Da parte loro, il 14 dicembre 1998, alla riunione dei ministri dell'agricoltura, il Consiglio e la Commissione hanno dichiarato che è essenziale prevenire l'instaurarsi di resistenze ad antibiotici usati nella medicina umana. Tale dichiarazione ribadisce l'opinione espressa dalla Commissione e dal Consiglio durante la riunione dei ministri della sanità, il 12 novembre 1998.

Questa preoccupazione generale della resistenza agli antibiotici, nonché motivi di precauzione, hanno indotto il Consiglio ad adottare, il 17 dicembre 1998, la proposta(1) di divieto, presentata dalla Commissione, di quattro antibiotici autorizzati nell'alimentazione animale, onde riservare l'impiego degli stessi, oppure di antibiotici appartenenti alla stessa famiglia, alla medicina umana.

Su richiesta della Commissione, il comitato scientifico direttivo dovrà esprimere un parere generale in merito alla resistenza agli agenti antimicrobici, tenendo conto dell'impiego di tali sostanze nella medicina umana e veterinaria, nell'alimentazione degli animali e nel settore fitosanitario.

(1) COM(98) 763 def.