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PARERE
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Comitato economico e sociale europeo
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Revisione del regolamento TEN-T e sui corridoi merci ferroviari
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Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti, che modifica il regolamento (UE) n. 2021/1153 e il regolamento (UE) n. 913/2010 e abroga il regolamento (UE) n. 1315/2013
[COM(2021) 812 final - 2021/0420 (COD)]
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TEN/764
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Relatore: Stefan BACK
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Consultazione
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Consiglio dell'Unione europea, 17/02/2022
Parlamento europeo, 07/03/2022
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Base giuridica
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Art. 172 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
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Decisione dell'Assemblea plenaria
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25/10/2021
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Sezione competente
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Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione
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Adozione in sezione
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10/03/2022
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Adozione in sessione plenaria
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23/03/2022
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Sessione plenaria n.
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568
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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222/1/7
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) accoglie con favore la proposta in esame, considerando che l'attuale regolamento TEN-T è stato adottato nel 2013 e che era pertanto giunto il momento di proporre un nuovo quadro aggiornato, adattato al contesto attuale di questa politica e basato sugli insegnamenti tratti dal regolamento in vigore. Ad esempio, il regolamento TEN-T aggiornato costituirà la base infrastrutturale necessaria per un'attuazione efficace degli obiettivi della Commissione inclusi nel Green Deal, nella strategia per una mobilità sostenibile e intelligente e nel piano d'azione per le ferrovie. Per di più, l'attuazione della TEN-T nel quadro attuale non è stata soddisfacente, avendo fatto registrare ritardi significativi, e il CESE accoglie pertanto con favore il rafforzamento delle norme di attuazione.
1.2Il CESE considera opportuna la misura volta ad armonizzare progressivamente i requisiti della rete centrale e della rete globale e a fare della loro distinzione una questione di tempistica.
1.3Analogamente, il CESE approva l'attenzione rivolta ai corridoi europei come mezzo per promuovere trasporti efficienti e la multimodalità, nonché il forte meccanismo di monitoraggio e il rafforzamento del ruolo dei coordinatori europei.
1.4Il CESE accoglie inoltre con favore il valore aggiunto rappresentato dagli effetti sinergici derivanti da un migliore coordinamento dei corridoi europei con i corridoi ferroviari per il trasporto merci.
1.5Il CESE apprezza il rilievo che la proposta riconosce alla coesione nell'attuazione della rete, e prende atto che ciò significa garantire l'accessibilità e la connettività di tutte le regioni dell'Unione per il traffico sia dei passeggeri che delle merci, nonché un coordinamento e un'interconnessione efficienti tra, rispettivamente, il traffico a lunga distanza, regionale e locale, e il trasporto nei nodi urbani. Il CESE si compiace pertanto anche del fatto che l'articolo 58 della proposta imponga agli Stati membri di far sì che i piani nazionali in materia di trasporti e di investimenti siano coerenti con la politica dei trasporti dell'Unione.
Collegamenti efficienti per il trasporto ferroviario di merci, con infrastrutture che consentano una velocità adeguata, contribuendo alla puntualità, consentiranno alle ferrovie di svolgere appieno il loro ruolo nella catena del trasporto intermodale, dato che l'insufficiente puntualità delle ferrovie ha fortemente ostacolato l'affermazione della multimodalità, compresa la ferrovia, come opzione attraente.
1.6Per quanto riguarda le due funzioni aggiuntive di coordinatore, concernenti lo spazio marittimo europeo e il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS), il CESE ritiene che la rapida attuazione dell'ERTMS richiederà anche un notevole sostegno finanziario, tenuto conto dei relativi costi. Il CESE accoglie pertanto con favore la proposta della Commissione di valutare l'esenzione del finanziamento pubblico dell'ERTMS dall'obbligo di notifica ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato. Il CESE chiede inoltre che venga eseguito uno studio di fattibilità sull'attuazione dell'ERTMS entro il 2030, tenendo conto anche delle questioni di finanziamento.
Riguardo allo spazio marittimo europeo, il CESE richiama l'attenzione sui ponti marittimi con collegamenti regolari e frequenti a mezzo traghetti, che potrebbero essere assimilabili ad infrastrutture e ammissibili al cofinanziamento come progetti di interesse comune.
1.7Il CESE si rammarica del fatto che non sia previsto un calendario fisso per le relazioni degli Stati membri sull'attuazione della rete globale.
1.8Il CESE apprezza pienamente il rilievo che viene dato a una consultazione ampia, adeguata e tempestiva con tutte le parti interessate in merito ai progetti previsti, e ricorda il suo parere del 2012 sul potenziale del CESE quale collegamento con la società civile.
1.9Il CESE prende atto con soddisfazione delle priorità generali per tutte le reti stabilite all'articolo 12, il quale prevede inoltre l'eliminazione degli ostacoli amministrativi, tecnici e operativi e l'ottimizzazione dell'uso dell'infrastruttura.
1.10Il CESE chiede che vengano adottate misure volte a rafforzare l'efficienza in tutti i campi, allo scopo di promuovere la multimodalità, ossia facendo il miglior uso possibile dei vantaggi offerti dai vari modi di trasporto per ottenere i migliori risultati possibili e nel contempo migliorando la sicurezza e riducendo l'onere ambientale. Il CESE richiama in particolare l'attenzione sull'importanza di un'interfaccia tra il trasporto terrestre e altri modi di trasporto che consenta alle vie navigabili interne, al trasporto marittimo a corto raggio e al trasporto aereo di contribuire pienamente alla catena multimodale.
1.11Il CESE ritiene che aumentare la resilienza della rete ai cambiamenti climatici, ai rischi naturali e alle catastrofi provocate dall'uomo sia fondamentale per creare una rete che generi valore duraturo per i cittadini e le imprese dell'UE. Gli aspetti relativi alla resilienza dovrebbero essere presi in considerazione prima possibile nella fase di pianificazione di un progetto.
1.12Il CESE sottolinea che, in caso di problemi o emergenze di traffico, si dovrebbe preferire la soluzione più sostenibile.
1.13Il CESE apprezza l'attenzione rivolta ai sistemi basati sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e alla loro capacità di facilitare lo sviluppo del trasporto multimodale. Ritiene importante che sia sviluppato in via altamente prioritaria l'ampio potenziale della digitalizzazione per migliorare le prestazioni dei trasporti.
1.14Il CESE richiama inoltre l'attenzione sulla possibilità di migliorare, mediante mezzi digitali, la verifica del rispetto delle norme in materia di orario di lavoro e di riposo, specie nel trasporto ferroviario, e chiede che venga messo a punto un sistema di questo tipo.
1.15Il CESE si compiace dell'inclusione dei nodi urbani e dei terminali multimodali tra gli elementi specifici della TEN-T, essendo entrambi essenziali per il buon funzionamento dei trasporti. Il CESE osserva che, se i criteri funzionali stabiliti nella proposta sono rispettati, un unico terminale multimodale potrebbe servire più di un nodo urbano.
1.16Il CESE osserva che nell'infrastruttura ferroviaria la dotazione di strutture per il personale è molto disomogenea. Ritiene che le infrastrutture per i lavoratori debbano comprendere almeno percorsi sicuri, possibilità di pernottamento, stanze di sosta al passo coi tempi (raffrescamento, riscaldamento, servizi igienici), servizi di pubblica utilità e strutture igienico-sanitarie.
1.17Il CESE prende nota dei requisiti relativi alle aree di riposo di cui all'articolo 29, paragrafo 2, lettera b), e suggerisce di introdurre norme minime comuni anche per tali zone.
1.18Analogamente, il CESE accoglie con favore la maggiore attenzione rivolta ai collegamenti con i paesi vicini, compresi i paesi partner quali gli Stati membri dello Spazio economico europeo e la Svizzera, nonché con i paesi in via di adesione. Il CESE constata che questo obiettivo è inteso a promuovere l'estensione ai paesi terzi della politica in materia di TEN-T, compresi gli obiettivi di sostenibilità, coesione, efficienza e maggiori benefici per gli utenti.
1.19Il CESE accoglie inoltre con favore l'attenzione rivolta alla partecipazione di soggetti di paesi terzi ai progetti TEN-T, in vista dei riflessi sulla sicurezza e l'ordine pubblico, e l'obbligo di notifica che impone agli Stati membri di consentire una valutazione d'impatto anche al di fuori del quadro generale sul controllo degli investimenti esteri diretti nell'UE. Ciò garantisce anche l'interoperabilità e le norme dell'UE.
1.20Il CESE considera inoltre accettabile la possibilità di adeguare, attraverso atti delegati, gli elementi infrastrutturali e la configurazione dei corridoi.
1.21Il CESE si compiace del fatto che si proponga ora di includere nel regolamento un obbligo di manutenzione dell'infrastruttura TEN-T da parte degli Stati membri. Il CESE avrebbe apprezzato anche in tale contesto un meccanismo di monitoraggio e sanzioni confacenti in caso di manutenzione inadeguata.
1.22Il CESE accoglie con favore gli obiettivi relativi alle infrastrutture di trasporto a livello mondiale definiti nella strategia di connettività Global Gateway della Commissione.
2.Contesto
2.1Il 14 dicembre 2021 la Commissione ha presentato una proposta di nuovo regolamento che sostituisce l'attuale regolamento sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti ((UE) 1315/2013) (nel seguito "la proposta") (COM(2021) 812 - 2021/0420 (COD)), quale azione chiave del Green Deal europeo e della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente.
2.2La proposta mantiene la struttura della rete centrale e della rete globale della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Per la rete centrale il termine per l'attuazione rimane il 2030, con il 2040 come ulteriore tappa intermedia per una rete centrale estesa, mentre per la rete globale il termine è fissato al 2050.
2.3I quattro obiettivi specifici dell'attuale regolamento TEN-T (efficienza, coesione, sostenibilità e maggiori benefici per gli utenti) sono mantenuti e sviluppati ulteriormente.
2.4La proposta mira a risolvere i problemi dei ritardi nella preparazione e nell'attuazione dei progetti, allineando gli interessi, gli obiettivi e le responsabilità nazionali e della rete TEN-T, e rafforzando il monitoraggio, specie per quanto riguarda i corridoi di trasporto europei, le priorità orizzontali ERTMS e lo spazio marittimo europeo, in cui il ruolo del coordinatore europeo è rafforzato e i piani di lavoro acquistano valore giuridico mediante atti di esecuzione.
2.5La proposta assicura l'allineamento dei corridoi merci ferroviari con i corridoi europei attraverso modifiche al regolamento (UE) n. 913/2010 e prevede il coordinamento tra i due strumenti.
2.6La proposta introduce un obbligo degli Stati membri in materia di manutenzione della rete TEN‑T.
2.7In caso di ritardi significativi nell'attuazione delle reti, ove tale ritardo non sia obiettivamente giustificato e il problema non venga risolto entro sei mesi, la Commissione può revocare il cofinanziamento dell'UE.
3.Osservazioni generali
3.1Il CESE accoglie con favore la proposta, considerando che l'attuale regolamento TEN-T è stato adottato nel 2013 e che l'agenda della politica dei trasporti dell'UE è molto cambiata da allora, poiché al Libro bianco sui trasporti del 2011 è succeduta la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente del 2020 che, tra l'altro, si concentra sulla sostenibilità, la digitalizzazione e la promozione della ferrovia/multimodalità.
Inoltre, le esperienze di attuazione della rete TEN-T nel quadro dell'attuale regolamento TEN-T non sono state soddisfacenti e hanno fatto registrare ritardi significativi.
È giunto il momento di proporre un quadro, adattato all'attuale contesto strategico, creando un'infrastruttura compatibile con, ad esempio, il Green Deal europeo, la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente e il piano d'azione per le ferrovie, sulla base degli insegnamenti tratti dall'attuale regolamento. Il CESE ha sottolineato questa necessità di aggiornamento nella sua relazione di valutazione del 2020.
3.2Il CESE approva la misura che prevede di armonizzare sempre più i requisiti dell'infrastruttura della rete centrale e della rete globale e di distinguere sostanzialmente tra le due categorie, stabilendo il termine del 2030 per la realizzazione della rete centrale, il termine del 2040 per la cosiddetta rete centrale estesa e il termine del 2050 per la rete globale. Per quanto riguarda la scadenza del 2030, il CESE mantiene i dubbi circa la fattibilità espressi nella sua relazione di valutazione del 2020, ma ritiene che tale scadenza vada mantenuta per fare pressione sugli Stati membri.
3.3Il CESE apprezza inoltre il rilievo che viene dato alla coesione, anche attraverso la connettività e l'accessibilità per tutti in tutta l'UE, sia per i passeggeri che per le merci, e su lunghe e brevi distanze, nonché l'obbligo per gli Stati membri di garantire nelle loro azioni nazionali la coerenza con la politica dei trasporti dell'UE. I criteri minimi per l'infrastruttura ferroviaria miglioreranno le prospettive di multimodalità.
3.4Il CESE approva l'attenzione rivolta ai corridoi europei per la promozione del trasporto efficiente e della multimodalità. Sostiene anche il ruolo rafforzato dei coordinatori europei e il forte meccanismo di monitoraggio che assicurerà un'attuazione adeguata e tempestiva.
Il CESE esprime soddisfazione per il coordinamento della configurazione e della gestione dei corridoi ferroviari merci con i corridoi europei, che dovrebbe apportare un notevole valore aggiunto attraverso effetti sinergici.
3.5Il CESE osserva che sono nominati dei coordinatori europei anche per lo spazio marittimo europeo e l'ERTMS. Per quanto riguarda l'ERTMS, il CESE sottolinea la necessità di un sostegno finanziario per garantirne la rapida attuazione e accoglie con favore la proposta di esentare il sostegno statale dalla notifica degli aiuti di Stato. Il coordinatore dello spazio marittimo europeo dovrà assicurare l'integrazione dei collegamenti marittimi nella rete transeuropea dei trasporti, nonché la creazione e il miglioramento dei collegamenti marittimi a corto raggio. Il CESE sottolinea in particolare la grande utilità dei compiti volti a garantire un'interfaccia senza soluzione di continuità tra il trasporto marittimo, per vie navigabili interne e terrestre.
3.6Lo spazio marittimo europeo sostituisce le autostrade del mare, considerate troppo complesse. Il CESE richiama l'attenzione sui cosiddetti ponti marittimi, ossia dei collegamenti regolari e frequenti di traghetti ro-ro, i cui traghetti svolgono quasi la funzione di ponte. Il CESE si chiede se tali ponti marittimi non dovrebbero essere considerati collegamenti simili a un elemento infrastrutturale ed essere quindi ammissibili al cofinanziamento come progetto di interesse comune.
3.7Il CESE si rammarica del fatto che non sia stato stabilito un calendario fisso per la fornitura di informazioni da parte degli Stati membri sullo stato di avanzamento della realizzazione dei progetti al di fuori dei corridoi europei.
3.8Il CESE approva comunque il meccanismo di controllo e sanzione previsto in caso di ritardi nella realizzazione dei progetti senza una spiegazione soddisfacente. Il CESE si rammarica del fatto che l'unica sanzione chiaramente definita consista nella revoca del cofinanziamento, e invita la Commissione a presentare proposte, ad esempio, per un'ammenda giornaliera fintantoché il ritardo persista per negligenza.
3.9Il CESE sostiene pienamente l'importanza attribuita a un'adeguata consultazione degli interessati, sia degli enti ai diversi livelli che della società civile, e lo scambio di informazioni sulle migliori pratiche in materia che la Commissione dovrà garantire. In tale contesto, il CESE ricorda il suo parere del 2012 Libro bianco sui trasporti: verso l'adesione e l'impegno della società civile e il progetto di orientamenti per la partecipazione dei cittadini e della società civile alle politiche e ai progetti dell'UE in materia di trasporti, discussi in un convegno organizzato dal gruppo di studio permanente del CESE Trasporti a Milano il 24-25 ottobre 2016. Il CESE sottolinea questo punto anche nella sua già citata valutazione del 2020. Il CESE insiste sulla necessità di avviare quanto prima ampie consultazioni, con particolare attenzione per la società civile organizzata e tenendo debitamente conto dei riscontri ricevuti.
3.10Il CESE apprezza i prerequisiti aggiuntivi per l'infrastruttura stabiliti al fine di promuovere il raggiungimento dell'obiettivo del Green Deal di ridurre le emissioni di CO2 del 90 % entro il 2050, come pure l'enfasi posta sugli aspetti ambientali, compresi i costi esterni, nella concezione dei progetti.
3.11Il CESE prende atto delle priorità generali per tutte le reti di cui all'articolo 12, che prevede l'eliminazione degli ostacoli amministrativi, tecnici e operativi e l'ottimizzazione dell'uso dell'infrastruttura (articolo 12, paragrafo 2, lettere (c) e (d)), Ciò è inoltre coerente con l'atteggiamento generalmente favorevole all'efficienza delle risorse e all'innovazione espresso all'articolo 43 sui servizi di trasporto merci sostenibili. In tale contesto, il CESE sottolinea l'importanza di una migliore resilienza delle reti alle catastrofi, che dovrebbe essere presa in considerazione già nella fase di pianificazione. Nel risolvere i problemi dovuti alla pressione sulla resilienza della rete andrebbero privilegiate le soluzioni sostenibili.
3.12Il CESE ritiene pertanto che l'obiettivo dovrebbe essere una maggiore efficienza in tutti i settori, tenendo presente che una maggiore efficienza in tutti i modi di trasporto contribuirà a migliorare le prestazioni ambientali, come indicato in un recente studio dell'agenzia svedese per la protezione dell'ambiente.
3.13Il CESE apprezza il fatto che, sia per la rete globale che per la rete centrale, gli Stati membri debbano garantire che l'infrastruttura ferroviaria consenta una lunghezza dei treni di 740 m senza un'autorizzazione speciale e che si debba prendere in considerazione la possibilità di sviluppare l'infrastruttura per treni di lunghezza superiore a 740 m e fino a 1 500 m e 25,0 t di carico per asse, previa analisi socioeconomica dei costi-benefici. Una disposizione relativa ai treni di 740 m su binari privati si applica anche all'infrastruttura di trasporto multimodale.
3.14Il CESE chiede che vengano adottate misure volte a rafforzare l'efficienza in tutti i campi, allo scopo di promuovere la multimodalità, ossia facendo il miglior uso possibile dei vantaggi offerti dai vari modi di trasporto per ottenere i migliori risultati possibili e nel contempo migliorando la sicurezza e riducendo l'onere ambientale. Il CESE richiama in particolare l'attenzione sull'importanza di un'interfaccia tra il trasporto terrestre e altri modi di trasporto che consenta alle vie navigabili interne, al trasporto marittimo a corto raggio e al trasporto aereo di contribuire pienamente alla catena multimodale.
3.15Considerando la disposizione menzionata nel punto precedente, è anche sorprendente che il tempo massimo di sosta dei treni ai valichi di frontiera previsto per i corridoi europei di trasporto non si applichi a entrambe le reti, centrale e globale.
3.16Il CESE prende atto con soddisfazione dell'attenzione rivolta ai sistemi TIC per i trasporti al fine di facilitare, tra l'altro, la gestione dei trasporti e lo scambio di informazioni tra i modi per agevolare lo sviluppo del trasporto multimodale, che è una delle priorità stabilite per sviluppare un trasporto merci sostenibile. Il CESE ritiene che occorra sviluppare quanto prima l'ampio potenziale della digitalizzazione per migliorare l'efficienza, la coerenza e la sostenibilità dei trasporti.
3.17Il CESE approva anche l'inclusione dei nodi urbani e dei terminali multimodali come elementi specifici della TEN-T. Entrambi sono fondamentali per il buon funzionamento dei trasporti, i primi perché sono essenziali all'inizio e alla fine del viaggio e i secondi per il loro ruolo chiave nel corretto funzionamento del trasporto multimodale. Il CESE osserva che i criteri proposti per l'ubicazione dei terminali consentono a un unico terminale di servire diversi nodi urbani.
3.18Il CESE, in tale contesto, fa riferimento al proprio parere sul trasporto multimodale e la logistica intermodale, nel quale sottolinea l'importanza della digitalizzazione e dei terminali multimodali per sviluppare la multimodalità.
3.19Il CESE accoglie con favore la maggiore attenzione prestata ai collegamenti con i paesi del vicinato, compresi paesi partner come gli Stati membri del SEE e la Svizzera, nonché con i paesi in via di adesione, in particolare i paesi dei Balcani occidentali, un tema ulteriormente sviluppato nella comunicazione della Commissione sull'estensione della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) ai paesi terzi del vicinato.
3.20In tale contesto, il CESE richiama inoltre l'attenzione sull'importanza di attuare la strategia di connettività Global Gateway della Commissione (JOIN(2021) 30) per promuovere gli investimenti a livello mondiale in un trasporto sostenibile, intelligente, resiliente e sicuro in tutti i modi di trasporto e riunire tutti i modi di trasporto in un sistema multimodale.
3.21Il CESE accoglie inoltre con favore l'attenzione prestata ai soggetti dei paesi terzi che partecipano ai progetti TEN-T e l'obbligo per gli Stati membri di notificare tale partecipazione alla Commissione, affinché questa possa valutarne l'impatto sulla sicurezza o sull'ordine pubblico nell'Unione in tutti i casi che non rientrano nel regolamento (UE) 2019/452 che istituisce un quadro per il controllo degli investimenti esteri diretti nell'Unione.
3.22Il CESE desidera esprimere il suo apprezzamento per la possibilità di adeguare, attraverso atti delegati, gli elementi infrastrutturali e la configurazione dei corridoi. I flussi di trasporto cambiano, e questa possibilità di adeguamento rende più facile garantire che l'infrastruttura di rete e la configurazione dei corridoi corrispondano alle realtà dei flussi di trasporto.
3.23Infine, il CESE desidera esprimere la propria soddisfazione per il fatto che la questione del mantenimento della TEN-T come obbligo per gli Stati membri sia ora inclusa nella proposta, come suggerito dal CESE stesso nella relazione di valutazione di cui sopra.
4.Osservazioni particolari
4.1Il CESE prende atto dell'esigenza di mettere a disposizione infrastrutture adeguate affinché il personale possa riposare nelle stazioni ferroviarie.
4.2Il CESE, dando seguito all'osservazione generale sulla digitalizzazione, osserva che si potrebbe ricorrere alla digitalizzazione per monitorare il rispetto della legislazione sociale, ad esempio nel settore ferroviario.
4.3Per quanto riguarda il trasporto su strada, il CESE ritiene che occorra definire criteri minimi non solo per le zone di parcheggio sicure (articolo 29, paragrafo 2, lettera c)), ma anche per le zone di riposo (articolo 29, paragrafo 2, lettera b)).
Bruxelles, 23 marzo 2022
Christa SCHWENG
Presidente del Comitato economico e sociale europeo
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