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Document 52025IE0015
Opinion of the European Economic and Social Committee – How to address the loss of purchasing power and the risk of rising inequalities, exclusion and marginalisation (own-initiative opinion)
Parere del Comitato economico e sociale europeo — Come affrontare la perdita di potere d'acquisto e il rischio di un aumento delle disuguaglianze, dell'esclusione e dell'emarginazione (parere d'iniziativa)
Parere del Comitato economico e sociale europeo — Come affrontare la perdita di potere d'acquisto e il rischio di un aumento delle disuguaglianze, dell'esclusione e dell'emarginazione (parere d'iniziativa)
EESC 2025/00015
GU C, C/2025/4208, 20.8.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/4208/oj (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
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Gazzetta ufficiale |
IT Serie C |
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C/2025/4208 |
20.8.2025 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo
Come affrontare la perdita di potere d'acquisto e il rischio di un aumento delle disuguaglianze, dell'esclusione e dell'emarginazione
(parere d'iniziativa)
(C/2025/4208)
Relatrice:
María del Carmen BARRERA CHAMORRO|
Consiglieri |
Ioannis GRIGORIADIS (per la relatrice del II gruppo) Tellervo KYLÄ-HARAKKA-RUONALA (per il I gruppo) |
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Decisione dell’Assemblea plenaria |
5.12.2024 |
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Base regolamentare |
Articolo 52, paragrafo 2, del Regolamento interno |
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Sezione competente |
Occupazione, affari sociali e cittadinanza |
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Adozione in sezione |
22.5.2025 |
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Adozione in sessione plenaria |
19.6.2025 |
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Sessione plenaria n. |
597 |
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Esito della votazione (favorevoli/contrari/astenuti) |
140/74/15 |
PREAMBOLO
Il presente parere fa parte di un più ampio pacchetto di pareri del CESE incentrati sulla crisi del costo della vita. In questo pacchetto il CESE esamina i diversi aspetti della sfida strategica rappresentata dalla questione del costo della vita e presenta una serie di raccomandazioni complete e di vasta portata rivolte ai responsabili politici sia europei che nazionali, alle organizzazioni della società civile e ad altri portatori di interessi. Il pacchetto comprende sette «pareri settoriali» (1), ognuno dei quali è dedicato a temi riguardanti uno specifico settore d'intervento. Inoltre, in un «parere quadro» (2) a parte vengono presentate le raccomandazioni politiche generali utili per affrontare la crisi del costo della vita nel suo complesso e sviluppare la resilienza contro le crisi future.
1. Conclusioni e raccomandazioni
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1.1. |
Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) osserva che la crisi del costo della vita è stata scatenata e aggravata dalla pandemia e dai conflitti scoppiati di recente nel mondo, con una serie di ripercussioni per i cittadini e per le imprese d’Europa. Le conseguenze sono state un’erosione del tenore di vita e notevoli difficoltà economiche. Malgrado alcune risposte politiche, il rischio di esclusione sociale, di disuguaglianza e di emarginazione rimane elevato, e permangono sfide significative in particolare per le PMI. È necessaria un’attuazione risoluta delle azioni politiche. |
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1.2. |
Un’economia dell’UE più solida, equa e competitiva e con livelli più elevati di lavoro dignitoso migliorerà la resilienza dell’UE alle crisi. Sono particolarmente importanti le condizioni di sostegno per le imprese, in particolare le PMI, e la salvaguardia del tessuto imprenditoriale. |
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1.3. |
Il CESE ritiene che gli investimenti nelle persone e nell’economia, una tassazione progressiva, servizi pubblici di qualità a prezzi abbordabili e un sostegno mirato alle persone più vulnerabili, accompagnati da una politica industriale sia a breve che a lungo termine, oltre ad iniziative volte a rafforzare la competitività, siano essenziali per attenuare la crisi del costo della vita e proteggere dagli shock futuri. |
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1.4. |
Il CESE fa presente che il dialogo sociale rimane uno strumento politico importante, ma non sufficientemente utilizzato, per affrontare le sfide del mercato del lavoro e i rischi, dovuti alla crisi, di perdita di potere d’acquisto. Rafforzare la contrattazione collettiva al fine di aumentare i salari e migliorare la protezione sociale dei lavoratori, contemperando questa esigenza con quella degli sviluppi in materia di produttività, può contribuire a ridurre le disuguaglianze e a eliminare i rischi di esclusione ed emarginazione. |
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1.5. |
Parallelamente, è necessario intensificare il dialogo con le organizzazioni della società civile, che svolgono un ruolo cruciale nell’affrontare le disuguaglianze, in particolare tra le categorie più vulnerabili. |
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1.6. |
Il CESE riconosce che gli aumenti salariali, in particolare del salario minimo, sono importanti in quanto fattori essenziali per contrastare la perdita di potere d’acquisto e il relativo impatto in termini di disuguaglianza, esclusione ed emarginazione, oltre che per garantire la ridistribuzione della ricchezza. Il CESE pone l’accento sull’effetto positivo sugli aumenti salariali dell’adozione della direttiva relativa a salari minimi adeguati. Incoraggia gli Stati membri a intensificare gli sforzi per continuare ad attuare tale direttiva al fine di conseguire i suoi obiettivi, anche fornendo piani d’azione nazionali per aumentare la copertura della contrattazione collettiva laddove questa sia inferiore all’80 %. |
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1.7. |
Il CESE riconosce la necessità di rafforzare la capacità dell’UE di anticipare le crisi future. A tal fine, il Comitato sottolinea che le parti sociali e gli attori della società civile a tutti i livelli, sia nazionale che europeo, hanno un ruolo importante in questo processo e una comprovata capacità di adattamento e di risposta alle situazioni più difficili, nonché di contribuire alle misure anticrisi. |
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1.8. |
Il CESE raccomanda che, per attenuare i rischi di disuguaglianza, esclusione sociale ed emarginazione connessi alla perdita di potere d’acquisto, vengano attuate adeguate politiche di fissazione dei prezzi ai livelli appropriati in diversi settori, compresi massimali per i prezzi dell’energia, e in particolare delle bollette energetiche, al fine di impedire la speculazione sulla risorsa fondamentale che è l’energia, dato il loro impatto su altri beni essenziali come le derrate alimentari e i relativi prezzi. Sarebbe quindi auspicabile e opportuno riformare il funzionamento del mercato energetico dell’UE, al fine di garantire un sistema energetico efficiente che assicuri un approvvigionamento energetico a prezzi accessibili. |
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1.9. |
Il CESE riconosce che la crisi della perdita di potere d’acquisto è concomitante con una crisi abitativa senza precedenti. Raccomanda quindi di mettere in campo quanto prima politiche abitative per alloggi a prezzi accessibili, nel pieno rispetto delle competenze degli Stati membri in questo settore, unitamente a una strategia europea di lotta alla deprivazione abitativa, un fenomeno che sempre più spesso colpisce anche i lavoratori. |
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1.10. |
Il CESE ritiene che sia fondamentale ricavare degli insegnamenti dalle crisi ed elaborare politiche di prevenzione. Ha recentemente affermato che le istituzioni dell’UE dovrebbero valutare la necessità di introdurre uno strumento finanziario permanente, basato sull’esperienza del programma SURE (strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza), con l’obiettivo di stabilizzare la spesa sociale degli Stati membri in caso di shock economici esterni e di sostenere i lavoratori e le imprese nei settori industriali e nelle regioni maggiormente interessati dai processi di transizione ecologica e digitale (3). Il CESE ritiene inoltre che, se si vogliono ottenere dei risultati, negli Stati membri dell’UE si debbano continuare a compiere progressi nell’attuazione della raccomandazione relativa a un adeguato reddito minimo. |
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1.11. |
Il CESE sottolinea che l’istruzione/educazione ha una funzione molto rilevante in quanto solido fattore di prevenzione dell’esclusione, dell’emarginazione e della disuguaglianza. Investire di più nell’istruzione/educazione e nelle competenze costituisce una leva importante per aumentare i redditi e i posti di lavoro di qualità; il CESE esorta pertanto l’UE e gli Stati membri ad incrementare gli investimenti nell’istruzione/educazione. Il CESE sottolinea l’importanza di politiche ben concepite per affrontare le carenze di competenze e di manodopera, che sono segnalate dalle imprese come uno dei principali ostacoli agli investimenti e alla crescita. |
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1.12. |
Il CESE reputa che, per attenuare la perdita del potere d’acquisto in Europa, si debbano sviluppare i servizi essenziali e sociali, compresi quelli forniti dai soggetti dell’economia sociale, in modo da superare gli ostacoli all’accesso. Osserva che il principio 20 del pilastro europeo dei diritti sociali contiene un elenco non esaustivo di servizi essenziali. Il CESE considera tali servizi una componente essenziale di sistemi di protezione sociale trasformativi che offrono aiuto e sostegno ai più vulnerabili e garantiscono nel contempo servizi di prevenzione. |
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1.13. |
Il CESE ritiene che il semestre europeo, con il relativo quadro di convergenza sociale, rimanga uno degli strumenti principali per monitorare le politiche e le misure adottate dagli Stati membri per affrontare la crisi causata dalla perdita di potere d’acquisto e il suo impatto in termini di disuguaglianza e di esclusione sociale, nonché l’insieme delle relative sfide per l’economia e la società europee. Il CESE sottolinea l’importanza di rafforzare il ricorso alle valutazioni dell’impatto distributivo, per garantire che le politiche in tutti gli ambiti non aggravino la povertà o le disuguaglianze, tenendo conto nel contempo della prospettiva di genere e di quella dei giovani. Il corrispondente utilizzo di dati disaggregati dovrebbe essere preso in considerazione in tutte le politiche sociali. Il CESE ribadisce che è importante prendere in considerazione gli indicatori sociali allo stesso livello degli indicatori economici ai fini dell’elaborazione delle misure e delle politiche. |
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1.14. |
Le politiche che attuano il pilastro europeo dei diritti sociali devono essere considerate nel contesto più ampio della transizione giusta dell’UE. È necessario affrontare le disuguaglianze strutturali e proteggere in via prioritaria i gruppi vulnerabili, che sono quelli maggiormente colpiti dagli effetti della transizione in corso, tra cui la perdita di potere d’acquisto. Gli Stati membri devono mantenere solide reti di sicurezza sociale, e il CESE esorta l’UE a incoraggiarli a migliorare i sistemi di sicurezza sociale per fornire un’adeguata protezione del reddito in caso di malattia, disoccupazione o pensionamento. È altresì necessario mantenere e rafforzare gli investimenti nell’istruzione/educazione, nella formazione e nella promozione di una maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Occorre garantire un’adeguata spesa pubblica in questi settori (4). |
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1.15. |
Il CESE ritiene essenziale che gli Stati membri cerchino soluzioni per attenuare l’impatto della perdita di potere d’acquisto in termini di disuguaglianza e si concentrino sulle questioni dell’esclusione e dell’emarginazione, progettando azioni e investimenti che vadano a sostegno della salute, dell’inclusione sociale e dell’assistenza di prossimità, rafforzando in tal modo il benessere e la resilienza nell’erogazione dell’assistenza. |
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1.16. |
Il CESE accoglie con favore la recente relazione del Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS) sull’impatto della crisi del costo della vita sui diritti sociali ed esorta gli Stati membri a rispettarne le raccomandazioni (5). |
2. Osservazioni generali
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2.1. |
Il CESE prende atto con preoccupazione della perdita di potere d’acquisto e dell’aumento del costo della vita che le famiglie europee subiscono, a seguito degli effetti combinati della pandemia di COVID-19, della guerra della Russia nei confronti dell’Ucraina, della successiva crisi energetica e di un’impennata senza precedenti dell’inflazione. Le perturbazioni delle catene di approvvigionamento globali hanno fortemente contribuito al rialzo dei prezzi e a un ulteriore e sensibile aumento del costo della vita. Il riscaldamento globale e la crisi climatica hanno inoltre determinato un aumento dei prezzi dei principali prodotti agricoli (6). |
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2.2. |
Nel 2023 nell’Unione europea 94,6 milioni di persone (pari al 21 % della popolazione) erano esposte al rischio di povertà o di esclusione sociale (At Risk Of Poverty or social Exclusion - AROPE) (7), e il 10,6 % della popolazione non era in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione. Il costo degli alloggi ha ridotto il reddito disponibile e, nel 2023, per il 10,6 % delle famiglie residenti in zone urbane e per il 7 % di quelle in zone rurali nell’UE i costi abitativi superavano il 40 % del reddito disponibile (8). |
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2.3. |
Nonostante il calo dell’inflazione, i cittadini devono tuttora affrontare le difficoltà dovute all’aumento del costo della vita. L’aumento dei prezzi, il costo della vita e la situazione economica figuravano tra le principali preoccupazioni dei cittadini che si sono recati alle urne (9), oltre che del 40 % dei giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni (10). |
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2.4. |
I prezzi elevati dell’energia ostacolano gravemente la competitività delle industrie, delle imprese e, in particolare, delle PMI europee, determinando anche un aumento dei prezzi dei prodotti e dei servizi che forniscono. |
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2.5. |
Sebbene gli effetti della perdita di potere d’acquisto siano avvertiti dalla maggior parte delle famiglie, le famiglie a reddito basso e medio-basso sono quelle più esposte nella maggior parte degli Stati membri (11). Fattori quali il genere, l’età, la disabilità, l’appartenenza etnica, il livello di reddito e l’accesso (o meno) alla proprietà immobiliare possono anch’essi incidere in modo sproporzionato sulla capacità delle persone di soddisfare le loro esigenze di base. |
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2.6. |
Nel 2023 il 24,8 % dei minori nell’Unione europea era esposto al rischio di povertà o di esclusione sociale (AROPE), il che evidenzia il persistere di elevati livelli di povertà infantile in una delle regioni più ricche del mondo. I tassi di povertà infantile sono aumentati in 16 Stati membri, mentre il rischio complessivo di povertà è diminuito nell’UE nel suo insieme (12). Le donne e le famiglie con figli minori sono particolarmente vulnerabili: quasi la metà (48 %) dei genitori si priva di alimenti per poter nutrire i figli (13). La povertà lavorativa è diminuita solo leggermente, attestandosi all’8,3 % nel 2023 (- 0,2 punti percentuali). Nonostante l’effetto protettivo del lavoro, molti lavoratori continuano a essere a rischio di povertà (AROPE) (14). |
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2.7. |
Il CESE sottolinea che l’istruzione ha una funzione molto rilevante in quanto indicatore di previsione dei livelli di povertà. Nel 2023 quasi un terzo (il 28,8 %) della popolazione dell’UE con un basso livello di istruzione era considerato soggettivamente povero. |
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2.8. |
I servizi pubblici rispondono alle esigenze di base dei cittadini, contribuendo al loro benessere e alla loro coesione sociale e garantendo stabilità economica. Servizi pubblici di qualità, accessibili e a prezzi abbordabili sono inoltre essenziali per contribuire ad attenuare l’impatto dell’aumento del costo della vita, in particolare per coloro che si trovano nel quintile inferiore della distribuzione del reddito, che risentono in modo sproporzionato dell’aumento del costo della vita. |
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2.9. |
Il CESE esprime inoltre preoccupazione per gli effetti di una guerra commerciale tra gli Stati Uniti e l’UE sull’inflazione, sull’economia della stessa UE, sulle imprese e sul potere d’acquisto dei cittadini, in particolare di quelli più vulnerabili. Sottolinea che l’UE e gli Stati membri devono adottare misure adeguate per scongiurare tali potenziali impatti. |
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2.10. |
Il CESE osserva che, nonostante i recenti miglioramenti (15) dell’economia, le nuove incertezze determinano nuovamente un rallentamento della crescita, mentre l’inflazione continua a destare preoccupazione. I salari reali rimangono al di sotto dei livelli del 2019 e persistono differenze significative tra i salari medi in Europa (16). La disuguaglianza in termini di ricchezza rimane un problema significativo nell’Unione: il 10 % della popolazione più abbiente detiene il 56 % della ricchezza netta, mentre il 50 % dei cittadini più poveri ne detiene appena il 5 % (17). |
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2.11. |
La perdita di potere d’acquisto delle famiglie europee potrebbe trasformarsi in un grave problema di salute pubblica. La denutrizione o la malnutrizione rappresentano una minaccia reale per segmenti significativi della popolazione (18). Circa un decimo delle famiglie si trova ad affrontare una spesa sanitaria catastrofica, vale a dire pagamenti per l’assistenza sanitaria non rimborsabili che superano le risorse a loro disposizione per la salute (19). Questo può incidere sull’assistenza preventiva e provocare ritardi nelle diagnosi, con gravi ripercussioni sulle persone e sui sistemi sanitari. |
3. Osservazioni particolari
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3.1. |
La crisi del costo della vita ha aggravato le difficoltà e aumentato l’insicurezza finanziaria in tutta Europa, ma il suo impatto è differente da un paese all’altro (20). Vi è una notevole sovrapposizione nelle misure adottate dai governi per compensare le variazioni del livello di reddito e nella priorità assegnata ai diversi tipi di sostegno.
Anche se trovare soluzioni alla crisi del costo della vita è in larga misura di competenza dei singoli Stati membri, rimane comunque un ampio margine di manovra per mettere in campo misure a livello dell'UE volte a scongiurare nuove crisi e a rafforzare la resilienza alle crisi stesse, oltre che per un apprendimento reciproco a sostegno delle disposizioni adottate a livello nazionale con una serie di buone pratiche, che andrebbero studiate ed emulate. |
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3.2. |
Il CESE ritiene che un dialogo sociale e una contrattazione collettiva più solidi e ben funzionanti, in linea con le pratiche di ciascuno Stato membro in materia di relazioni industriali e nel pieno rispetto dell’autonomia delle parti sociali, siano strumenti preziosi per affrontare la perdita di potere d’acquisto e le sfide a essa collegate. |
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3.3. |
Il CESE osserva che i periodi di elevata inflazione creano sfide specifiche per le parti sociali e che le tornate e gli accordi di contrattazione collettiva potrebbero non affrontare il problema dell’aumento dell’inflazione. Tuttavia, prende anche atto dell’ampia gamma di meccanismi esistenti con i quali i contratti collettivi tentano di agganciare i salari alle tendenze inflazionistiche al fine di evitare perdite impreviste di potere d’acquisto, e osserva che le parti sociali possono anche adottare meccanismi ad hoc per far fronte a una crisi inflazionistica. Nell’Unione europea persistono carenze sia di competenze sia di manodopera che, secondo le imprese, costituiscono uno dei principali ostacoli agli investimenti e alla crescita. Allo stesso tempo, quasi il 25 % delle persone in età lavorativa nell’UE rimane inattivo (21), e questo mette in risalto l’importanza di politiche attive del mercato del lavoro ben concepite. Sono necessari scambi di migliori pratiche sulle riforme dei servizi pubblici per l’impiego al fine di migliorarne l’efficienza e di intensificare la cooperazione tra i servizi per l’impiego pubblici e privati. |
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3.4. |
Come previsto dalla direttiva relativa a salari minimi adeguati nell’UE, gli Stati membri con un tasso di copertura della contrattazione collettiva inferiore all’80 % dovrebbero mettere rapidamente a disposizione un quadro di condizioni favorevoli alla contrattazione collettiva e, in consultazione con le parti sociali, elaborare i loro piani d’azione nazionali per promuovere tale contrattazione. La Commissione dovrebbe fornire un sostegno adeguato, anche a favore dei progetti di rafforzamento delle capacità in corso, e adottare le opportune misure di esecuzione. |
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3.5. |
Il ruolo specifico del dialogo sociale deve essere pienamente riconosciuto e rispettato, pur riconoscendone il ruolo distinto rispetto al dialogo civile. Le organizzazioni della società civile possono svolgere un ruolo cruciale nel processo partecipativo di elaborazione delle politiche, per quanto riguarda le questioni non legate al lavoro, rappresentando le persone al di fuori del mercato del lavoro formale, e possono anche contribuire ad affrontare le disuguaglianze, in particolare tra i gruppi più vulnerabili. |
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3.6. |
Uno dei criteri di cui tenere conto nell’adeguamento dei salari minimi dovrebbe consistere anche nel salvaguardare il potere d’acquisto. Il CESE accoglie con favore l’aumento dei salari minimi nazionali annunciato per il 2025, in particolare gli aumenti significativi nella maggior parte degli Stati membri dell’Europa centrale e orientale (22). Per quanto riguarda i nuovi importi minimi per il 2025, rileva che si osservano rivalutazioni strutturali strettamente connesse alle disposizioni della direttiva relativa a salari minimi adeguati (23). |
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3.7. |
Ed è sempre in quest’ottica che occorre richiamare l’attenzione anche sull’effetto stabilizzatore complessivo che i regimi di reddito minimo hanno per l’economia. Il CESE insiste sulla necessità di mantenere i redditi minimi in linea con l’inflazione, e in particolare con l’aumento del costo della vita, e reputa che tale adeguamento dovrebbe aver luogo con cadenza regolare. Inoltre, riveste un’importanza fondamentale anche il rafforzamento dell’attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 30 gennaio 2023, relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva (24). |
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3.8. |
Il CESE ritiene che si debbano garantire condizioni di lavoro dignitose grazie all’attuazione e all’applicazione delle norme vigenti a livello nazionale e dell’UE in materia, tra l’altro, di rispetto del principio di non discriminazione, protezione sociale, protezione della salute e della sicurezza, riqualificazione professionale e miglioramento delle competenze dei lavoratori, dialogo sociale e rappresentanza sindacale, salari dignitosi, nonché parità di genere e, in particolare, parità di retribuzione per un lavoro di pari valore. |
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3.9. |
Sarebbe poi necessario monitorare e valutare i livelli di povertà ed esclusione digitali nell’UE in relazione all’accesso ai servizi essenziali (25). |
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3.10. |
L’accesso a un’alimentazione sana e a prezzi abbordabili deve entrare a far parte dei beni e servizi essenziali, collegato al tema della buona salute delle persone e del pianeta nell’ambito del Green Deal europeo (26). |
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3.11. |
Il CESE sottolinea la necessità di investimenti più efficaci nei servizi pubblici e nelle infrastrutture, comprese l’assistenza sanitaria e l’istruzione, tenendo conto al tempo stesso delle questioni della salute e dell’alloggio per garantire alloggi sociali adeguati e a prezzi accessibili, insieme ad altri investimenti sociali. Un sostegno mirato alle organizzazioni dell’economia sociale può contribuire a rafforzare le infrastrutture sociali, a creare posti di lavoro di qualità e a garantire l’accesso ai servizi essenziali a prezzi abbordabili. Avverte che questi investimenti non dovrebbero essere messi a repentaglio da un aumento degli investimenti nell’industria della difesa, in particolare in un periodo in cui molti Stati membri si trovano ad affrontare vincoli di bilancio e un ritorno ai tagli ai finanziamenti destinati a servizi pubblici essenziali. Chiede inoltre misure che rafforzino la crescita economica e la produttività per consentire investimenti che siano al servizio del bene comune. |
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3.12. |
Il CESE sottolinea che il diritto all’alimentazione, a un alloggio adeguato, all’acqua e ai servizi igienico-sanitari sono da considerarsi diritti umani, di cui tutti i cittadini europei dovrebbero potere realmente beneficiare. Il concetto di «alloggi adeguati» comprende sia l’accessibilità economica (27) che la capacità di riscaldare adeguatamente la propria abitazione, compresa – nei casi in cui sia opportuno farlo – la prevenzione delle interruzioni permanenti della fornitura energetica per le persone in situazioni di vulnerabilità come misura di garanzia per prevenire l’esclusione e la povertà. |
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3.13. |
Secondo il CESE, è essenziale che l’applicazione delle norme UE per il mercato interno e in materia di concorrenza preveda delle eccezioni nel caso dell’erogazione di servizi essenziali, al fine di proteggere l’accesso dei cittadini ai servizi, anche quando vige un obbligo di servizio pubblico (28). |
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3.14. |
Il CESE raccomanda di garantire la conformità con il corpus legislativo sui servizi di interesse generale e con altre normative, e in particolare il regolamento su alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno, la direttiva sui servizi, le misure di protezione dei consumatori e la disciplina di qualità per i servizi di interesse generale nell’UE (29). |
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3.15. |
Il CESE reputa che si debbano sviluppare ulteriormente i servizi essenziali e sociali per attenuare la perdita del potere d’acquisto in Europa e superare gli ostacoli all’accesso, e osserva che il principio 20 del pilastro europeo dei diritti sociali contiene un elenco non esaustivo di servizi essenziali. |
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3.16. |
La lotta alla povertà e all’esclusione energetiche deve diventare una priorità fondamentale. Nel quadro dell’obiettivo di riduzione della povertà del pilastro europeo dei diritti sociali gli Stati membri dispongono di una serie di strumenti politici che stabiliscono obiettivi chiari e valutano e affrontano le esigenze delle famiglie vulnerabili (30). |
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3.17. |
Il CESE ritiene che il semestre europeo, con il relativo quadro di convergenza sociale, rimanga uno degli strumenti principali per monitorare le politiche e le misure adottate dagli Stati membri per affrontare la crisi causata dalla perdita di potere d’acquisto e il suo impatto in termini di disuguaglianza e di esclusione sociale, nonché l’insieme delle relative sfide per l’economia e la società europee. Il CESE sottolinea l’importanza di rafforzare il ricorso alle valutazioni dell’impatto distributivo, per garantire che le politiche in tutti gli ambiti non aggravino la povertà o le disuguaglianze (31), tenendo conto nel contempo della prospettiva di genere e di quella dei giovani. Il corrispondente utilizzo di dati disaggregati dovrebbe essere preso in considerazione, se del caso, in tutte le politiche sociali. Il CESE ribadisce che è importante prendere in considerazione gli indicatori sociali allo stesso livello degli indicatori economici ai fini dell’elaborazione delle misure e delle politiche. |
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3.18. |
Il CESE ritiene che si debbano analizzare e valutare con attenzione gli insegnamenti ricavati dalla crisi della COVID-19, che hanno legittimato l’applicazione di politiche di bilancio meno severe mediante il ricorso alla clausola di salvaguardia generale, e che debbano essere previsti meccanismi per attivare gli investimenti e le riforme necessari a livello interno ed evitare tagli agli investimenti sociali nel lungo periodo (32). |
Bruxelles, 19 giugno 2025
Il presidente
del Comitato economico e sociale europeo
Oliver RÖPKE
(1) Pareri del CESE sui temi Reindustrializzazione dell'Europa — Opportunità per le imprese, i lavoratori e i cittadini nel contesto della crisi del carovita (GU C, C/2025/4206, 17.8.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/4206/oj), Superare le crisi — Misure per un'economia europea resiliente, coesa e inclusiva (GU C, C/2025/3195, 2.7.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/3195/oj), Come le disfunzioni del mercato unico contribuiscono all'aumento del costo della vita (GU C, C/2025/3189, 2.7.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/3189/oj), Eliminare gradualmente le sovvenzioni ai combustibili fossili garantendo nel contempo la competitività europea, attenuando la crisi del costo della vita e promuovendo una transizione giusta (GU C, C/2025/3191, 2.7.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/3191/oj), Frammentazione delle catene di approvvigionamento e impatto sul costo della vita (GU C, C/2025/4209, 17.8.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/4209/oj), Come affrontare la perdita di potere d'acquisto e il rischio di un aumento delle disuguaglianze, dell'esclusione e dell'emarginazione , Aumenti dei prezzi nei trasporti, nell'energia e nell'edilizia abitativa: il ruolo di servizi pubblici di qualità nelle misure di contrasto al carovita (GU C, C/2025/3192, 2.7.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/3192/oj).
(2) Parere del CESE ECO/660 sul tema Raccomandazioni della società civile organizzata per affrontare la crisi del costo della vita (in corso di elaborazione).
(3) Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo — Contributo del Comitato economico e sociale europeo al programma di lavoro della Commissione europea per il 2025 (GU C, C/2025/760, 11.2.2025, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/760/oj), punto 8.11.
(4) Promoting and protecting health amidst the rising cost-of-living crisis [Promuovere e proteggere la salute in un contesto di crisi di aumento della costo della vita], EuroHealthNet.
(5) Cost of Living Crisis [La crisi del costo della vita], Comitato europeo dei diritti sociali.
(6) Prezzi agricoli 2023 — Eurostat.
(7) Poverty & Social Exclusion 2023 [Povertà ed esclusione sociale 2023] — Eurostat.
(8) Housing in Europe — 2023 [Situazione degli alloggi in Europa — 2023] — Eurostat.
(9) Indagine post-elettorale dell'UE 2024.
(10) Indagine sui giovani 2024.
(11) Labour market and wage developments in Europe [Il mercato del lavoro e le dinamiche salariali in Europa] — Commissione europea.
(12) Children's Realities in Europe: Progress & Gaps [Le realtà dei minori in Europa: progressi e carenze] — EUROCHILD.
(13) Progressive Yearbook 2023 — FEPS (Fondazione europea di studi progressisti), pag. 101.
(14) Employment and Social Developments in Europe 2024 [Occupazione e sviluppi sociali in Europa 2024] — Commissione europea, pag. 35.
(15) https://www.oecd.org/en/publications/oecd-economic-outlook-interim-report-march-2025_89af4857-en.html.
(16) Employment Outlook 2024 [Prospettive dell'occupazione in Europa 2024] — OCSE.
(17) https://www.imf.org/en/Blogs/Articles/2024/11/18/new-european-wealth-gauge-helps-policymakers-address-inequality.
(18) Almost 1 out of 10 in the EU could not afford proper meal [Quasi una persona su 10 nell'UE non può permettersi un pasto adeguato] — Articoli di informazione — Eurostat.
(19) Health at a Glance: Europe 2022 [La salute in sintesi: Europa 2022] — OCSE.
(20) Progressive Yearbook 2023 — FEPS (Fondazione europea di studi progressisti).
(21) Share of population economically inactive in European countries in 2024 [Quote di popolazione inattiva nei paesi europei nel 2024] — Statista.
(22) Aumenti dei salari minimi nazionali 2025 — Eurofound.
(23) Aumenti dei salari minimi nazionali 2025 — Eurofound.
(24) Raccomandazione del Consiglio del 2023 relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l'inclusione attiva (GU C 41 del 3.2.2023, pag. 1).
(25) Relazione dell'EAPN (European Anti-Poverty Network = Rete europea di lotta alla povertà), Equal Access to Affordable, Quality Essential Services [Parità di accesso a servizi essenziali di qualità e a prezzi abbordabili], Bruxelles: EAPN, 2022.
(26) Relazione dell'EAPN (European Anti-Poverty Network = Rete europea di lotta alla povertà), Equal Access to Affordable, Quality Essential Services [Parità di accesso a servizi essenziali di qualità e a prezzi abbordabili], Bruxelles: EAPN, 2022.
(27) Alloggi cari e inadeguati in Europa — Eurofound, pag. 35.
(28) Relazione dell'EAPN (European Anti-Poverty Network = Rete europea di lotta alla povertà), Equal Access to Affordable, Quality Essential Services [Parità di accesso a servizi essenziali di qualità e a prezzi abbordabili], Bruxelles: EAPN, 2022.
(29) Relazione dell'EAPN (European Anti-Poverty Network = Rete europea di lotta alla povertà), Equal Access to Affordable, Quality Essential Services [Parità di accesso a servizi essenziali di qualità e a prezzi abbordabili], Bruxelles: EAPN, 2022.
(30) Documento informativo di Eurofound (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro), The cost of living crisis and energy poverty in the EU: Social impact and policy responses [La crisi del costo della vita e la povertà energetica nell'UE: impatto sociale e risposte politiche], Dublino: Eurofound, 2022.
(31) Cfr. la Dichiarazione di La Hulpe.
(32) Cfr. la Dichiarazione di La Hulpe.
ALLEGATO
I seguenti emendamenti sono stati respinti nel corso del dibattito, ma hanno ottenuto almeno un quarto dei voti espressi (articolo 74, paragrafo 3, del Regolamento interno):
EMENDAMENTO 5
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 3.3
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE osserva che i periodi di elevata inflazione creano sfide specifiche per le parti sociali e che le tornate e gli accordi di contrattazione collettiva potrebbero non affrontare il problema dell’aumento dell’inflazione. Tuttavia, prende anche atto dell’ampia gamma di meccanismi esistenti con i quali i contratti collettivi tentano di agganciare i salari alle tendenze inflazionistiche al fine di evitare perdite impreviste di potere d’acquisto , e osserva che le parti sociali possono anche adottare meccanismi ad hoc per far fronte a una crisi inflazionistica . Nell’Unione europea persistono carenze sia di competenze sia di manodopera che, secondo le imprese, costituiscono uno dei principali ostacoli agli investimenti e alla crescita. Allo stesso tempo, quasi il 25 % delle persone in età lavorativa nell’UE rimane inattivo[1], e questo mette in risalto l’importanza di politiche attive del mercato del lavoro ben concepite. Sono necessari scambi di migliori pratiche sulle riforme dei servizi pubblici per l’impiego al fine di migliorarne l’efficienza e di intensificare la cooperazione tra i servizi per l’impiego pubblici e privati. |
Il CESE osserva che i periodi di elevata inflazione creano sfide specifiche per le parti sociali e che le tornate e gli accordi di contrattazione collettiva potrebbero non affrontare il problema dell’aumento dell’inflazione. Tuttavia, prende anche atto dei vari meccanismi specifici per paese esistenti con i quali i contratti collettivi tentano di agganciare i salari alle tendenze inflazionistiche al fine di evitare perdite impreviste di potere d’acquisto. Nell’Unione europea persistono carenze sia di competenze sia di manodopera che, secondo le imprese, costituiscono uno dei principali ostacoli agli investimenti e alla crescita. Allo stesso tempo, quasi il 25 % delle persone in età lavorativa nell’UE rimane inattivo[1], e questo mette in risalto l’importanza di politiche attive del mercato del lavoro ben concepite. Sono necessari scambi di migliori pratiche sulle riforme dei servizi pubblici per l’impiego al fine di migliorarne l’efficienza e di intensificare la cooperazione tra i servizi per l’impiego pubblici e privati. |
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Motivazione
È preferibile fare un riferimento esplicito ai diversi meccanismi applicati in alcuni Stati membri.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
82 |
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Voti contrari: |
111 |
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Astensioni: |
7 |
EMENDAMENTO 6
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 3.4
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Come previsto dalla direttiva relativa a salari minimi adeguati nell’UE, gli Stati membri con un tasso di copertura della contrattazione collettiva inferiore all’80 % dovrebbero mettere rapidamente a disposizione un quadro di condizioni favorevoli alla contrattazione collettiva e, in consultazione con le parti sociali, elaborare i loro piani d’azione nazionali per promuovere tale contrattazione. La Commissione dovrebbe fornire un sostegno adeguato, anche a favore dei progetti di rafforzamento delle capacità in corso, e adottare le opportune misure di esecuzione. |
Come previsto dalla direttiva relativa a salari minimi adeguati nell’UE, gli Stati membri con un tasso di copertura della contrattazione collettiva inferiore all’80 % dovrebbero mettere a disposizione un quadro di condizioni favorevoli alla contrattazione collettiva e, in consultazione con le parti sociali, elaborare i loro piani d’azione nazionali per promuovere tale contrattazione. La Commissione dovrebbe fornire un sostegno adeguato, anche a favore dei progetti di rafforzamento delle capacità in corso, e adottare le opportune misure di esecuzione . Tuttavia, la direttiva è oggetto di una causa pendente dinanzi alla CGUE (C-19/23) che ne mette in discussione la legittimità . |
Motivazione
È opportuno chiarire che la direttiva relativa a salari minimi adeguati nell'UE è ancora oggetto di una causa pendente (C-19/23) dinanzi alla CGUE.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
81 |
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Voti contrari: |
119 |
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Astensioni: |
7 |
EMENDAMENTO 7
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 3.6
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Uno dei criteri di cui tenere conto nell’adeguamento dei salari minimi dovrebbe consistere anche nel salvaguardare il potere d’acquisto. Il CESE accoglie con favore l’ aumento dei salari minimi nazionali annunciato per il 2025, in particolare gli aumenti significativi nella maggior parte degli Stati membri dell’Europa centrale e orientale[1]. Per quanto riguarda i nuovi importi minimi per il 2025, rileva che si osservano rivalutazioni strutturali strettamente connesse alle disposizioni della direttiva relativa a salari minimi adeguati [2]. |
Secondo la direttiva relativa a salari minimi adeguati nell’UE, uno dei criteri di cui tenere conto nella determinazione o nell’adeguamento dei salari minimi è il potere d’acquisto dei salari minimi legali . Il CESE prende atto dell’ aumento dei salari minimi nazionali annunciato per il 2025, in particolare gli aumenti significativi nella maggior parte degli Stati membri dell’Europa centrale e orientale[1]. Per quanto riguarda i nuovi importi minimi per il 2025, rileva che l’aumento dei salari minimi è superiore all’inflazione e che si osservano rivalutazioni strutturali[2]. |
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Motivazione
Secondo la direttiva relativa a salari minimi adeguati nell'UE, i criteri di cui all'articolo 5 riguardano i salari minimi legali. Il documento Eurofound citato in nota sottolinea che l'aumento dei salari minimi osservato è superiore all'inflazione.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
84 |
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Voti contrari: |
124 |
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Astensioni: |
4 |
EMENDAMENTO 8
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 3.7
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Ed è sempre in quest’ottica che occorre richiamare l’attenzione anche sull’effetto stabilizzatore complessivo che i regimi di reddito minimo hanno per l’economia. Il CESE insiste sulla necessità di mantenere i redditi minimi in linea con l’inflazione, e in particolare con l’aumento del costo della vita , e reputa che tale adeguamento dovrebbe aver luogo con cadenza regolare . Inoltre, riveste un’importanza fondamentale anche il rafforzamento dell’attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 30 gennaio 2023, relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva[1]. |
Ed è sempre in quest’ottica che occorre richiamare l’attenzione anche sull’effetto stabilizzatore complessivo che i regimi di reddito minimo hanno per l’economia. Gli Stati membri dovrebbero valutare con cadenza periodica i livelli dei redditi minimi e, se del caso, adeguarli per rispondere al mutare delle condizioni, soprattutto per quanto riguarda l’aumento del costo della vita. Inoltre, riveste un’importanza fondamentale anche il rafforzamento dell’attuazione della raccomandazione del Consiglio, del 30 gennaio 2023, relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva[1]. |
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Motivazione
L'inflazione non è l'unico fattore causale dell'aumento del costo della vita.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
82 |
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Voti contrari: |
121 |
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Astensioni: |
4 |
EMENDAMENTO 9
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 3.10
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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L’accesso a un’alimentazione sana e a prezzi abbordabili deve entrare a far parte dei beni e servizi essenziali , collegato al tema della buona salute delle persone e del pianeta nell’ambito del Green Deal europeo[1]. |
L’accesso a un’alimentazione sana e a prezzi abbordabili deve essere migliorato garantendo condizioni favorevoli per un’agricoltura e una produzione alimentare sostenibili nell’UE , collegato al tema della buona salute delle persone e del pianeta nell’ambito del Green Deal europeo[1]. |
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Motivazione
Le nuove definizioni non possono garantire l'accesso a un'alimentazione sana e a prezzi abbordabili; quest'ultima richiede invece una produzione alimentare fiorente e sostenibile all'interno dell'UE.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
87 |
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Voti contrari: |
120 |
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Astensioni: |
2 |
EMENDAMENTO 10
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 3.11
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE sottolinea la necessità di investimenti più efficaci nei servizi pubblici e nelle infrastrutture, comprese l’assistenza sanitaria e l’istruzione, tenendo conto al tempo stesso delle questioni della salute e dell’alloggio per garantire alloggi sociali adeguati e a prezzi accessibili, insieme ad altri investimenti sociali. Un sostegno mirato alle organizzazioni dell’economia sociale può contribuire a rafforzare le infrastrutture sociali, a creare posti di lavoro di qualità e a garantire l’accesso ai servizi essenziali a prezzi abbordabili. Avverte che questi investimenti non dovrebbero essere messi a repentaglio da un aumento degli investimenti nell’industria della difesa, in particolare in un periodo in cui molti Stati membri si trovano ad affrontare vincoli di bilancio e un ritorno ai tagli ai finanziamenti destinati a servizi pubblici essenziali. Chiede inoltre misure che rafforzino la crescita economica e la produttività per consentire investimenti che siano al servizio del bene comune. |
Il CESE sottolinea la necessità di investimenti più efficaci nei servizi pubblici e nelle infrastrutture, comprese l’assistenza sanitaria e l’istruzione, tenendo conto al tempo stesso delle questioni della salute e dell’alloggio per garantire alloggi sociali adeguati e a prezzi accessibili, insieme ad altri investimenti sociali. Un sostegno mirato alle organizzazioni dell’economia sociale può contribuire a rafforzare le infrastrutture sociali, a creare posti di lavoro di qualità e a garantire l’accesso ai servizi essenziali a prezzi abbordabili. Chiede inoltre misure che rafforzino la crescita economica e la produttività per consentire investimenti nelle diverse dimensioni del bene comune. Il CESE sottolinea che il finanziamento dei servizi essenziali deve essere garantito sempre e comunque. |
Motivazione
È importante garantire il finanziamento adeguato dei servizi essenziali, senza mettere le une contro le altre le diverse componenti del bene comune.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
86 |
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Voti contrari: |
123 |
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Astensioni: |
3 |
EMENDAMENTO 12
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 3.13
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Secondo il CESE, è essenziale che l’applicazione delle norme UE per il mercato interno e in materia di concorrenza preveda delle eccezioni nel caso dell’ erogazione di servizi essenziali, al fine di proteggere l’accesso dei cittadini ai servizi, anche quando vige un obbligo di servizio pubblico[1]. |
Secondo il CESE, è essenziale promuovere l’applicazione delle norme UE per il mercato interno e in materia di concorrenza per quanto riguarda l’ erogazione di servizi essenziali, al fine di proteggere l’accesso dei cittadini ai servizi, anche quando vige un obbligo di servizio pubblico[1]. |
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Motivazione
È importante che i cittadini possano beneficiare del mercato interno e della concorrenza basata su regole anche per quanto riguarda i servizi essenziali.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
96 |
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Voti contrari: |
121 |
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Astensioni: |
3 |
EMENDAMENTO 13
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 3.17
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE ritiene che il semestre europeo, con il relativo quadro di convergenza sociale, rimanga uno degli strumenti principali per monitorare le politiche e le misure adottate dagli Stati membri per affrontare la crisi causata dalla perdita di potere d’acquisto e il suo impatto in termini di disuguaglianza e di esclusione sociale, nonché l’insieme delle relative sfide per l’economia e la società europee. Il CESE sottolinea l’importanza di rafforzare il ricorso alle valutazioni dell’impatto distributivo, per garantire che le politiche in tutti gli ambiti non aggravino la povertà o le disuguaglianze[1], tenendo conto nel contempo della prospettiva di genere e di quella dei giovani. Il corrispondente utilizzo di dati disaggregati dovrebbe essere preso in considerazione, se del caso, in tutte le politiche sociali. Il CESE ribadisce che è importante prendere in considerazione gli indicatori sociali allo stesso livello degli indicatori economici ai fini dell’elaborazione delle misure e delle politiche. |
Il CESE ritiene che il semestre europeo, con il relativo quadro di valutazione della situazione sociale, rimanga uno degli strumenti principali per monitorare le politiche e le misure adottate dagli Stati membri per affrontare la crisi causata dalla perdita di potere d’acquisto e il suo impatto in termini di disuguaglianza e di esclusione sociale, nonché l’insieme delle relative sfide per l’economia e la società europee. Inoltre, il CESE ritiene che il quadro di convergenza sociale offra un’opportunità per migliorare il coordinamento degli sforzi compiuti dagli Stati membri per conseguire una convergenza sociale verso l’alto. Tale quadro dovrebbe inoltre portare a utilizzare meglio l’attuale architettura di governance nell’UE. Il CESE sottolinea l’importanza di rafforzare il ricorso alle valutazioni dell’impatto distributivo, per garantire che le politiche in tutti gli ambiti non aggravino la povertà o le disuguaglianze[1], tenendo conto nel contempo della prospettiva di genere e di quella dei giovani. Il corrispondente utilizzo di dati disaggregati dovrebbe essere preso in considerazione, se del caso, in tutte le politiche sociali. Il CESE ribadisce che è importante prendere adeguatamente in considerazione gli indicatori sociali ai fini dell’elaborazione delle misure e delle politiche. |
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Motivazione
Il riferimento al quadro di valutazione della situazione sociale è più pertinente in questo contesto. Nell'ultima frase del punto emendato, l'avverbio «adeguatamente» ha un significato più ampio e copre tutti gli aspetti pertinenti da considerare. In uno spirito di compromesso, proponiamo inoltre di aggiungere nel punto un paio di riferimenti al quadro di convergenza sociale.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
96 |
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Voti contrari: |
130 |
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Astensioni: |
2 |
EMENDAMENTO 1
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 1.6
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE riconosce che gli aumenti salariali, in particolare del salario minimo , sono importanti in quanto fattori essenziali per contrastare la perdita di potere d’acquisto e il relativo impatto in termini di disuguaglianza, esclusione ed emarginazione, oltre che per garantire la ridistribuzione della ricchezza. Il CESE pone l’accento sull’effetto positivo sugli aumenti salariali dell’adozione della direttiva relativa a salari minimi adeguati. Incoraggia gli Stati membri a intensificare gli sforzi per continuare ad attuare tale direttiva al fine di conseguire i suoi obiettivi, anche fornendo piani d’azione nazionali per aumentare la copertura della contrattazione collettiva laddove questa sia inferiore all’80 %. |
Il CESE riconosce che i salari e i salari minimi, unitamente alla protezione sociale, alle politiche attive del mercato del lavoro e ai sistemi fiscali , sono importanti in quanto fattori essenziali per contrastare la perdita di potere d’acquisto in modo equo, riducendone quindi l’ impatto in termini di disuguaglianza, esclusione ed emarginazione, e garantendo la ridistribuzione della ricchezza. |
Motivazione
I salari sono solo una delle dimensioni del potere d'acquisto, e il testo attuale del progetto di parere trascura il tema dei disoccupati e di coloro che si trovano per altri motivi in condizioni di vulnerabilità.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
90 |
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Voti contrari: |
119 |
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Astensioni: |
5 |
EMENDAMENTO 2
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 1.8
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE raccomanda che, per attenuare i rischi di disuguaglianza, esclusione sociale ed emarginazione connessi alla perdita di potere d’acquisto, vengano attuate adeguate politiche di fissazione dei prezzi ai livelli appropriati in diversi settori, compresi massimali per i prezzi dell’energia, e in particolare delle bollette energetiche, al fine di impedire la speculazione sulla risorsa fondamentale che è l’energia , dato il loro impatto su altri beni essenziali come le derrate alimentari e i relativi prezzi. Sarebbe quindi auspicabile e opportuno riformare il funzionamento del mercato energetico dell’UE, al fine di garantire un sistema energetico efficiente che assicuri un approvvigionamento energetico a prezzi accessibili. |
Il CESE raccomanda che, per attenuare i rischi di disuguaglianza, esclusione sociale ed emarginazione connessi alla perdita di potere d’acquisto, vengano attuate adeguate politiche di fissazione dei prezzi ai livelli appropriati in diversi settori, compresa la politica energetica , dato l’impatto dei prezzi dell’energia su altri beni essenziali come le derrate alimentari e i relativi prezzi. Sarebbe quindi sommamente auspicabile e opportuno incoraggiare la transizione energetica verde e riformare il funzionamento del mercato energetico dell’UE, al fine di garantire un sistema energetico efficiente che assicuri un approvvigionamento energetico a prezzi accessibili. |
Motivazione
Attuare correttamente e adeguatamente la transizione verso l'energia pulita è il modo più sostenibile per abbassare i prezzi dell'energia.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
86 |
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Voti contrari: |
126 |
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Astensioni: |
6 |
EMENDAMENTO 3
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 1.13
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE ritiene che il semestre europeo, con il relativo quadro di convergenza sociale, rimanga uno degli strumenti principali per monitorare le politiche e le misure adottate dagli Stati membri per affrontare la crisi causata dalla perdita di potere d’acquisto e il suo impatto in termini di disuguaglianza e di esclusione sociale, nonché l’insieme delle relative sfide per l’economia e la società europee. Il CESE sottolinea l’importanza di rafforzare il ricorso alle valutazioni dell’impatto distributivo, per garantire che le politiche in tutti gli ambiti non aggravino la povertà o le disuguaglianze, tenendo conto nel contempo della prospettiva di genere e di quella dei giovani. Il corrispondente utilizzo di dati disaggregati dovrebbe essere preso in considerazione in tutte le politiche sociali. Il CESE ribadisce che è importante prendere in considerazione gli indicatori sociali allo stesso livello degli indicatori economici ai fini dell’elaborazione delle misure e delle politiche. |
Il CESE ritiene che il semestre europeo, con il relativo quadro di valutazione della situazione sociale, rimanga uno degli strumenti principali per monitorare le politiche e le misure adottate dagli Stati membri per affrontare la crisi causata dalla perdita di potere d’acquisto e il suo impatto in termini di disuguaglianza e di esclusione sociale, nonché l’insieme delle relative sfide per l’economia e la società europee. Inoltre, il CESE ritiene che il quadro di convergenza sociale offra un’opportunità per migliorare il coordinamento degli sforzi compiuti dagli Stati membri per conseguire una convergenza sociale verso l’alto. Tale quadro dovrebbe inoltre portare a utilizzare meglio l’attuale architettura di governance nell’UE. Il CESE sottolinea l’importanza di rafforzare il ricorso alle valutazioni dell’impatto distributivo, per garantire che le politiche in tutti gli ambiti non aggravino la povertà o le disuguaglianze, tenendo conto nel contempo della prospettiva di genere e di quella dei giovani. Il corrispondente utilizzo di dati disaggregati dovrebbe essere preso in considerazione in tutte le politiche sociali. Il CESE ribadisce che è importante prendere adeguatamente in considerazione gli indicatori sociali ai fini dell’elaborazione delle misure e delle politiche. |
Motivazione
Il riferimento al quadro di valutazione della situazione sociale è più pertinente in questo contesto. Nell'ultima frase del punto emendato, l'avverbio «adeguatamente» ha un significato più ampio e copre tutti gli aspetti pertinenti da considerare. (Il progetto di parere della sezione SOC al punto 1.14 conteneva in effetti i termini « Social Scoreboard= quadro di valutazione della situazione sociale» e la sezione SOC ha accettato il punto con questa formulazione, ossia «quadro di valutazione della situazione sociale». Nel testo del parere della sezione SOC trasmesso alla sessione plenaria, tuttavia, i termini erano stati modificati in « Social Convergence Framework = quadro di convergenza sociale»). In uno spirito di compromesso, proponiamo inoltre di aggiungere nel punto un paio di riferimenti al quadro di convergenza sociale.
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
93 |
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Voti contrari: |
130 |
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Astensioni: |
2 |
EMENDAMENTO 15
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 1.3
Modificare come segue:
I seguenti punti del parere della sezione sono stati modificati conformemente ai relativi emendamenti approvati dall'Assemblea, ma hanno tuttavia ottenuto oltre un quarto dei voti espressi (articolo 74, paragrafo 4 del Regolamento interno):
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE ritiene che gli investimenti nelle persone e nell’economia, una tassazione equa , servizi pubblici di qualità a prezzi abbordabili e un sostegno mirato alle persone più vulnerabili, accompagnati da una politica industriale sia a breve che a lungo termine, nonché iniziative tese a rafforzare la competitività, siano essenziali per attenuare la crisi del costo della vita e proteggere dagli shock futuri. |
Il CESE ritiene che gli investimenti nelle persone e nell’economia, una tassazione progressiva , servizi pubblici di qualità a prezzi abbordabili e un sostegno mirato alle persone più vulnerabili, accompagnati da una politica industriale sia a breve che a lungo termine, nonché iniziative tese a rafforzare la competitività, siano essenziali per attenuare la crisi del costo della vita e proteggere dagli shock futuri. |
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
111 |
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Voti contrari: |
109 |
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Astensioni: |
4 |
EMENDAMENTO 14
SOC/823
Perdita di potere d'acquisto / disuguaglianze, esclusione, emarginazione
Punto 1.16
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE prende atto della recente relazione del Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS) sull’impatto della crisi del costo della vita sui diritti sociali e delle sue raccomandazioni agli Stati firmatari della Carta sociale europea nell’ambito del Consiglio d’Europa [1]. |
Il CESE accoglie con favore la recente relazione del Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS) sull’impatto della crisi del costo della vita sui diritti sociali ed esorta gli Stati membri a rispettarne le raccomandazioni [1]. |
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[1] Cost of Living Crisis [La crisi del costo della vita], Comitato europeo dei diritti sociali. |
[1] Cost of Living Crisis [La crisi del costo della vita], Comitato europeo dei diritti sociali. |
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Esito della votazione |
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Voti favorevoli: |
140 |
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Voti contrari: |
76 |
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Astensioni: |
15 |
ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/4208/oj
ISSN 1977-0944 (electronic edition)