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Document 52024DC0703

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Seconda relazione sull'attuazione del piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico e per le attività di pesca che sfruttano questi stock, e sulla delega di poteri conferiti alla Commissione da tale piano pluriennale

COM/2024/703 final

Bruxelles, 4.9.2024

COM(2024) 703 final

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Seconda relazione sull'attuazione del piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico e per le attività di pesca che sfruttano questi stock,
e sulla delega di poteri conferiti alla Commissione da tale piano pluriennale

{SWD(2024) 703 final}


CONCLUSIONI

Sia l'ambiente marino che gli stock ittici del Mar Baltico hanno continuato a deteriorarsi dalla prima relazione 1 . L'attuazione del piano pluriennale per il Mar Baltico (di seguito "piano pluriennale") 2 ha contribuito a ridurre la pressione di pesca. Tuttavia, secondo il Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM), per alcuni stock sono divenuti predominanti fattori di mortalità diversi dalla pesca, in particolare per i due stock di merluzzo bianco i cui a livelli di biomassa continuano a essere storicamente bassi. Anche diversi stock di aringa si trovano in uno stato problematico.

La valutazione complessiva dei portatori di interessi e degli Stati membri consultati mostra opinioni divergenti in merito al piano pluriennale. Il consiglio consultivo per il Mar Baltico (BSAC) 3 ritiene utile il piano pluriennale, ma è deluso dei risultati. Il settore ha un parere per lo più negativo sul piano pluriennale, anche se alcuni hanno un'opinione neutra. Le ONG sono divise tra opinioni negative e positive, come i tre Stati membri che hanno risposto.

La Commissione continua a ritenere che il piano pluriennale si sia dimostrato uno strumento utile per attuare la politica comune della pesca (PCP) 4 , in particolare per fissare le possibilità di pesca. Come indicato nella prima relazione, il piano pluriennale prevede norme per una gestione della pesca adattata a livello regionale. Per gli stock ittici per i quali esistono grandi quantità di dati (o un rendimento massimo sostenibile, MSY) che hanno formato oggetto di valutazione, il piano pluriennale consente di utilizzare limiti superiori nella fissazione dei totali ammissibili di catture (TAC), assicurando flessibilità per gli stock più sani. Per gli stock la cui biomassa è inferiore ai livelli minimi, il piano pluriennale crea una rete di sicurezza che garantisce che i contingenti siano ridotti il più possibile e siano adottate misure correttive supplementari di ricostituzione.

La Commissione ritiene che alcune decisioni difficili adottate dal Consiglio in merito agli stock del Mar Baltico siano state rese possibili dal quadro messo in atto dal piano pluriennale che abbina la rete di sicurezza alle flessibilità. In assenza di un piano pluriennale avrebbe potuto essere difficile per il Consiglio trovare un accordo sulle misure correttive per sostenere la ricostituzione degli stock deboli e probabilmente i contingenti sarebbero stati fissati a un livello più alto. D'altro canto, il piano pluriennale ha consentito di disporre di flessibilità per gli stock più sani con il ricorso all'intervallo superiore dell'FMSY a determinate condizioni. Il piano pluriennale ha fatto sì che ad oggi tutte le attività di pesca siano gestite in linea con l'MSY o che siano adottate misure per riportarle all'MSY. Stock sani sono l'unica base per la redditività a lungo termine dell'industria della pesca e dei settori connessi.

Tuttavia, nonostante i TAC siano stati fissati al livello dell'FMSY o al di sotto di esso, la dimensione di molti stock ittici è diminuita e la loro struttura per età e dimensioni è peggiorata, con un impatto negativo sulle attività di pesca correlate. Inoltre è diventato sempre più difficile applicare le norme del piano pluriennale e adoperarsi per gestire tutti gli stock a livello di FMSY in un contesto di pesca multispecifica con un numero crescente di stock deboli. Il deterioramento degli stock ittici si è verificato in un contesto in cui l'ecosistema del Mar Baltico sta attraversando un cambiamento cruciale e non è equilibrato. Vi sono inoltre indicazioni di gravi inesattezze nella dichiarazione delle catture di specie pelagiche, che potrebbero sia i) compromettere l'accuratezza e l'affidabilità delle valutazioni degli stock pelagici che ii) contribuire alla pesca eccessiva. Infine la Russia fissa autonomamente i propri TAC, che non sono in linea con l'MSY e non rispettano i migliori pareri scientifici disponibili.

La Commissione continua tuttavia a concludere che il piano pluriennale costituisce uno strumento stabile a lungo termine per l'attuazione della PCP nel Mar Baltico. Il piano pluriennale: i) determina minore incertezza nella fissazione dei contingenti; ii) consente l'adozione di misure correttive per gli stock soggetti a pressione (anche in caso di chiusura della pesca); iii) rende il processo di fissazione dei contingenti più trasparente per i portatori di interessi e gli Stati membri; e iv) consente al settore della pesca di pianificare meglio le attività di pesca.



1.Introduzione

Il piano pluriennale impone alla Commissione di riferire al Parlamento europeo e al Consiglio in merito ai risultati e all'impatto del piano per gli stock e per le attività di pesca che sfruttano tali stock, in particolare per quanto concerne il conseguimento degli obiettivi. La prima relazione è stata pubblicata nel 2020 e questa seconda relazione si concentra sugli sviluppi pertinenti intervenuti da allora. Essa tratta anche l'obbligo di presentare relazioni a norma dell'articolo 16, paragrafo 2, del piano pluriennale sulla delega di poteri conferita alla Commissione.

Gli obiettivi del piano pluriennale consistono nel: i) contribuire al conseguimento degli obiettivi della politica comune della pesca (PCP); ii) garantire che la pesca ricostituisca e mantenga gli stock ittici al di sopra di livelli in grado di produrre l'MSY; iii) contribuire ad eliminare i rigetti in mare evitando e riducendo le catture accidentali e ad attuare l'obbligo di sbarco per le specie interessate; e v) applicare l'approccio basato sugli ecosistemi al fine di ridurre al minimo gli effetti negativi delle attività di pesca sull'ambiente. Il piano pluriennale contiene norme per la fissazione delle possibilità di pesca per determinati stock ittici, inclusa una valutazione dell'MSY. Contiene inoltre norme specifiche di controllo e conferisce alla Commissione il potere di adottare atti delegati riguardanti: i) determinati stock oggetto di catture accessorie; ii) esenzioni dall'obbligo di sbarco; e iii) alcune misure tecniche.

Il piano pluriennale comprende: i) il merluzzo bianco, l'aringa e lo spratto come specie bersaglio; e ii) catture accessorie di passera di mare, passera pianuzza, rombo chiodato e rombo liscio 5 . Le specie bersaglio rappresentano circa il 95 % delle catture totali nel Mar Baltico 6 . I regolamenti annuali del Consiglio sulle possibilità di pesca nel Mar Baltico fissano TAC e contingenti per gli stock bersaglio, nonché per la passera di mare e il salmone.

La presente relazione si basa i) sui più recenti pareri del CIEM sugli stock pertinenti nel Mar Baltico 7 ; ii) sulle sue panoramiche dell'ecosistema 8 e della pesca 9 ; iii) sull'analisi ad opera del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca della Commissione (CSTEP) delle relazioni nazionali del 2021 concernenti l'obbligo di sbarco 10 e sulla relazione economica annuale del 2023 11 ; e iv) sulle informazioni a disposizione della Commissione. Inoltre sono stati consultati il gruppo degli Stati membri del Mar Baltico 12 , il consiglio consultivo per il Mar Baltico e i rispettivi membri 13 . Infine sono state prese in considerazione anche la prima e la seconda relazione 14 on the implementation of the Technical Measures Regulation (EU) 2019/1241 sull'attuazione del regolamento (UE) 2019/1241 sulle misure tecniche 15 .

2.Sviluppi nei settori pertinenti

La presente relazione illustra gli sviluppi nell'attuazione del piano pluriennale dal 2020 nei cinque settori seguenti: livelli di pesca, rigetti, approccio basato sugli ecosistemi, cooperazione regionale e aspetti socioeconomici.

2.1.Le possibilità di pesca fissate dal 2020

Dal 2014 non è disponibile la valutazione dell'MSY per il merluzzo bianco del Baltico orientale, né quella per l'aringa del Golfo di Botnia al momento della fissazione del TAC per il 2021 o quella per il merluzzo bianco del Baltico occidentale per il 2024.

Nei quattro esercizi di fissazione dei TAC per le campagne di pesca dal 2021 al 2024 è stato necessario fissare un totale di 32 TAC contemplati dal piano pluriennale. Di questi, 18 casi non richiedono osservazioni specifiche e 14 invece sì 16 .

Per la prima serie di 18 casi, la Commissione ha proposto TAC pari o inferiori all'FMSY in 17 casi. Poiché entrambi gli stock di merluzzo bianco si trovano in una situazione drammatica e costituiscono catture accessorie inevitabili nella pesca del pesce piatto, la Commissione ha sistematicamente proposto TAC per la passera di mare nell'intervallo inferiore dell'FMSY, per il 2024, anche al di sotto del parere del CIEM. Per l'aringa del Golfo di Riga, la Commissione, conformemente al piano pluriennale e alla sua proposta di chiudere la pesca mirata dell'aringa del Baltico centrale, ha proposto per il 2024 un TAC che riteneva rientrante nell'intervallo superiore dell'FMSY. Dei 18 casi summenzionati, il Consiglio ha seguito la proposta della Commissione in nove casi. Negli altri nove casi ha aumentato il TAC entro gli intervalli applicabili dell'FMSY del piano pluriennale (aringa del Baltico centrale per il 2022 e il 2023, aringa del Golfo di Riga per il 2024 17 , passera di mare per il 2021 e il 2022 e spratto per ogni anno).

I 14 casi che presentano un contesto particolare riguardano l'aringa del Baltico occidentale ed entrambi gli stock di merluzzo bianco per l'intero periodo e l'aringa del Golfo di Botnia e del Baltico centrale per il 2024.

2.1.1.Aringa del Baltico occidentale

Dal 2018 il CIEM stima che la biomassa riproduttiva dello stock di aringa del Baltico occidentale sia inferiore al valore di riferimento Blim, che è il punto di sicurezza più basso al di sotto del quale lo stock potrebbe avere difficoltà a ricostituirsi tempestivamente e la capacità riproduttiva potrebbe ridursi in misura tale da impedire una ricostituzione al di sopra di tale livello nell'anno successivo. Il CIEM ha pertanto raccomandato di interrompere tutte le attività di pesca dell'aringa del Baltico occidentale. Il TAC è stato notevolmente ridotto nel 2019 e nel 2020 (in totale -82 % rispetto al TAC del 2018). Dato che la biomassa era solo circa la metà del valore di riferimento minimo, la Commissione ha proposto per il 2021 di dimezzare il livello del TAC e il Consiglio si è dichiarato favorevole. Poiché la situazione non è migliorata, la Commissione ha proposto per il 2022 di chiudere la pesca mirata e di fissare un TAC più basso (50 % del TAC del 2021) per le catture accessorie inevitabili in altre attività di pesca. Il Consiglio si è dichiarato favorevole ma ha introdotto una deroga per taluni pescatori dediti alla pesca costiera su piccola scala. Per il 2023 il Consiglio ha approvato la proposta di rinnovo delle norme del 2022. Per il 2024, dato lo stato critico dello stock, la Commissione ha proposto di sospendere la deroga per i pescatori dediti alla pesca su piccola scala e di fissare un TAC inferiore per le catture accessorie. Tuttavia il Consiglio ha deciso un rinnovo integrale, mantenendo così la deroga.

2.1.2.Merluzzo bianco del Baltico orientale

Dal 2019 il CIEM stima che la biomassa dello stock di merluzzo bianco del Baltico orientale sia inferiore al Blim e ha pertanto raccomandato di sospendere tutte le attività di pesca di tale specie. Dalla campagna di pesca 2020 il Consiglio ha convenuto di chiudere la pesca mirata del merluzzo bianco del Baltico orientale. Inoltre il TAC per le catture accessorie inevitabili in altre attività di pesca è rimasto invariato a 595 tonnellate dal 2021. La pesca ricreativa nella principale zona di distribuzione è stata vietata ed è stata effettuata una chiusura estiva della pesca di quattro mesi nel periodo della riproduzione con una deroga per alcuni pescatori dediti alla pesca costiera su piccola scala, estesa dal Consiglio a talune attività di pesca pelagica dal 2021. Data la grave situazione, il piano pluriennale e l'ex Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca sono stati modificati nel 2020 per rafforzare alcune misure di gestione e offrire agli operatori di ritirare i loro pescherecci 18 .

2.1.3.Merluzzo bianco del Baltico occidentale

Dal 2020 il merluzzo bianco del Baltico occidentale è stato caratterizzato da una crescente incertezza nella valutazione degli stock, che ha portato infine al declassamento del parere per il 2024. Inoltre dal 2021 il CIEM non è più in grado di fornire pareri separati per le catture commerciali e per quelle nell'ambito della pesca ricreativa.

Per il 2021 la Commissione ha proposto un TAC (-11 %) nell'intervallo inferiore dell'FMSY i) perché si stimava che la biomassa riproduttiva dello stock non si fosse ancora ricostituita al di sopra del valore di riferimento MSY Btrigger, che è il punto di sicurezza al di sotto del quale devono essere adottate misure di gestione adeguate; e ii) per evitare il trasferimento nelle sottodivisioni 22-23 dello sforzo di pesca della sottodivisione 24, in cui era stata introdotta una chiusura estiva della pesca mirata del merluzzo bianco nel periodo della riproduzione a causa della grande abbondanza di merluzzo bianco del Baltico orientale in tale zona. La Commissione ha inoltre proposto di mantenere invariati il limite di cattura per la pesca ricreativa e la chiusura primaverile della pesca nel periodo della riproduzione nelle sottodivisioni 22-23, e di prorogare di due mesi la chiusura estiva della pesca nel periodo della riproduzione nella sottodivisione 24, in modo da allinearla alla chiusura estiva nelle sottodivisioni 25-26. Il Consiglio si è dichiarato favorevole, ma ha aumentato il TAC del 5 % (4 000 tonnellate), ha prorogato di un mese la chiusura estiva della pesca nel periodo della riproduzione nella sottodivisione 24 e ha introdotto una deroga alle chiusure della pesca nel periodo della riproduzione nelle sottodivisioni 22-24 per alcune attività di pesca pelagica.

Per il 2022, e da allora in poi, il CIEM ha stimato che le dimensioni dello stock erano effettivamente inferiori al Blim da oltre 10 anni riducendo di conseguenza il proprio parere sulle catture. Inoltre il CIEM non era più in grado di fornire pareri separati per le catture commerciali e per quelle nell'ambito della pesca ricreativa. La Commissione ha proposto di chiudere le attività di pesca mirata del merluzzo bianco del Baltico occidentale e di fissare un TAC inferiore (-92 %) per le catture accessorie inevitabili in altre attività di pesca. Ha inoltre proposto di: i) aggiungere due settimane alla chiusura primaverile della pesca nel periodo della riproduzione; ii) applicare tale chiusura anche ai pescatori dediti alla pesca ricreativa; iii) ridurre il limite di cattura per la pesca ricreativa al di fuori di tale chiusura a un merluzzo bianco al giorno; e iv) vietare alcune tecniche di cattura e rilascio nell'ambito della pesca ricreativa. Il Consiglio ha fatto propria la posizione della Commissione, ma ha limitato la riduzione del TAC al -88 % (489 tonnellate), ha esteso la deroga alla chiusura primaverile della pesca nel periodo della riproduzione a determinate draghe per i molluschi bivalvi e non ha disciplinato le tecniche di cattura e rilascio nell'ambito della pesca ricreativa.

Per il 2023 il CIEM ha aumentato il proprio parere sulle catture, pur stimando che la biomassa dello stock fosse a un minimo storico e sottolineando che le previsioni a breve termine erano altamente incerte. Il Consiglio ha approvato la proposta di rinnovo integrale del TAC e delle misure di accompagnamento per il 2022.

Per il 2024 il CIEM ha declassato il proprio parere a parere precauzionale. Il parere sulle catture prevedeva solo 24 tonnellate, che non erano sufficienti a coprire le catture accessorie di altre attività di pesca. La Commissione ha proposto di vietare ogni tipo di pesca ricreativa del merluzzo bianco e di ridurre il TAC per le catture accessorie (-72 %). Il Consiglio ha approvato il divieto, ma ha limitato la riduzione del TAC al -30 % (136 tonnellate).

2.1.4.Aringa del Golfo di Botnia e del Baltico centrale per il 2024

Per il 2024 il CIEM ha stimato che la biomassa di aringa del Golfo di Botnia fosse scesa al di sotto del Btrigger e quella di aringa del Baltico centrale persino al di sotto del Blim. Il CIEM ha affermato inoltre che, anche in assenza di catture, la probabilità che la biomassa di entrambi gli stock scendesse/rimanesse al di sotto del Blim era superiore al 5 %. Sulla base dell'articolo 4, paragrafo 6, del piano pluriennale, la Commissione ha proposto di chiudere le attività di pesca mirata per entrambi gli stock e di fissare un TAC per le catture accessorie inevitabili in altre attività di pesca. Il Consiglio ha deciso di mantenere aperte le attività di pesca mirata, di fissare il TAC nell'intervallo inferiore dell'FMSY (rispettivamente -31 % e -43 %) e di introdurre un divieto di un mese nel periodo della riproduzione per le attività di pesca che utilizzano reti da traino pelagiche nella zona di gestione dell'aringa del Baltico centrale.

2.1.5.Sintesi

Per l'intero periodo, i TAC per gli stock che dispongono di una valutazione dell'MSY (vale a dire tutti gli stock ad eccezione del merluzzo bianco del Baltico occidentale per il 2024 e del merluzzo bianco del Baltico orientale) sono stati fissati in linea con l'FMSY al momento della fissazione dei TAC, ad eccezione dell'aringa del Baltico occidentale. Tuttavia i relativi volumi di catture sono quasi dimezzati dal 2017 e alcune attività di pesca sono state chiuse dal 2020 (merluzzo bianco del Baltico orientale) o dal 2022 (merluzzo bianco del Baltico occidentale e aringa del Baltico occidentale).

Il consiglio consultivo per il Mar Baltico e i suoi membri esprimono gli stessi pareri negativi sul ruolo del piano pluriennale per quanto riguarda la fissazione dei TAC di cui alla prima relazione. Due membri esprimono preoccupazione per il fatto che i valori di riferimento dell'MSY siano errati e/o troppo bassi. I tre Stati membri che hanno risposto sono divisi tra valutazioni positive e negative. Inoltre alcuni sottolineano che i) gli aspetti non legati alla pesca sembrano essere considerati in misura insufficiente nell'approccio MSY; ii) dovrebbero essere prese in considerazione le relazioni interspecie; e iii) sarebbe necessaria una maggiore flessibilità.

La Commissione resta del parere che senza il piano pluriennale sarebbe stato più difficile concordare TAC coerenti e in linea con gli obiettivi della PCP.

2.2.Obbligo di sbarco e rigetti

Uno degli obiettivi principali della PCP riformata è l'attuazione dell'obbligo di sbarco e l'eliminazione progressiva dei rigetti evitando e riducendo le catture accidentali. L'obbligo di sbarco si applica alle specie gestite da un TAC. Nel Mar Baltico l'obbligo di sbarco è entrato in vigore il 1º gennaio 2015 per il merluzzo bianco, l'aringa, lo spratto e il salmone e il  gennaio 2017 per la passera di mare. Per facilitarne l'attuazione, l'articolo 7 del piano pluriennale conferisce alla Commissione il potere di adottare atti delegati su determinate esenzioni. Nel novembre 2020 è stata aggiunta nel piano pluriennale una base giuridica per l'adozione di esenzioni legate all'alto tasso di sopravvivenza per il salmone del Mar Baltico 19 .

Secondo le stime del CIEM 20 , le pratiche in materia di rigetti non sono cambiate molto da quando è entrato in vigore l'obbligo di sbarco. I rigetti di specie pelagiche continuano a essere molto bassi e i rigetti dichiarati ufficialmente per le altre attività di pesca sono stati notevolmente ridotti, sebbene proseguano i rigetti illegali. Nella sua valutazione delle relazioni annuali 2021 degli Stati membri sull'obbligo di sbarco 21 , lo CSTEP ha indicato che l'attuazione in generale ha continuato a essere debole e che il rischio di non conformità nel 2021 è rimasto elevato o molto elevato per diverse attività di pesca nel Mar Baltico. Va osservato che la deroga alla regola generale del "margine di tolleranza" di cui all'articolo 13 del piano pluriennale per gli sbarchi non sottoposti a cernita sarà gradualmente eliminata entro gennaio 2028 22 .

I portatori di interessi consultati che hanno espresso un parere hanno opinioni divergenti sui rigetti. Uno Stato membro che ha risposto non ha alcun parere, mentre gli altri due e alcuni membri del settore non ritengono che questo costituisca un problema. Altre parti del settore e le ONG condividono il parere del CIEM e dello CSTEP. Quasi tutti i portatori di interessi consultati ritengono che il piano pluriennale non abbia contribuito a ridurre i rigetti e che non consenta di tenere conto della situazione della pesca multispecifica. Il consiglio consultivo per il Mar Baltico aggiunge che le pratiche di rigetto non sono state adeguatamente controllate.

La Commissione resta del parere che il problema persistente dei rigetti in mare sia principalmente una questione di controllo ed esecuzione da affrontare nell'ambito del sistema di controllo della pesca dell'UE.

2.3.Approccio basato sugli ecosistemi

L'articolo 2, paragrafo 3, del regolamento di base della PCP stabilisce che la politica comune della pesca deve applicare l'approccio basato sugli ecosistemi alla gestione della pesca al fine di ridurre l'impatto negativo delle attività di pesca sugli ecosistemi marini. L'articolo 3, paragrafo 3, del piano pluriennale stabilisce che il piano stesso deve essere coerente con la normativa ambientale dell'UE, in particolare con l'obiettivo del conseguimento del buono stato ecologico entro il 2020, come richiesto dalla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino 23 .

Tale direttiva quadro prevede 11 descrittori qualitativi per la determinazione del buono stato ecologico. Il piano pluriennale mira a garantire che siano soddisfatte le condizioni di cui al descrittore 3 (il più rilevante per la gestione della pesca) e a contribuire al rispetto degli altri descrittori pertinenti proporzionalmente al ruolo relativo svolto dalla pesca 24 . Il descrittore 3 è direttamente collegato alla fissazione delle possibilità di pesca 25 . Il primo criterio riguarda la pressione di pesca, il secondo la biomassa e il terzo la distribuzione per età e dimensioni. I primi due criteri sono disciplinati dalle norme in materia di fissazione dei TAC del piano pluriennale. Per quanto riguarda il terzo criterio, nel febbraio 2024 il CIEM ha pubblicato un parere speciale che individua gli indicatori, ma non ha potuto fornire soglie né suggerire opzioni di gestione 26 .

L'impatto che le attività di pesca hanno sulla popolazione di focene nel Mar Baltico, classificata come specie in pericolo critico 27 , continua a essere motivo di preoccupazione. A seguito di due raccomandazioni comuni del gruppo BaltFish è stata adottata una normativa 28 per proteggere le focene, ma la Commissione ritiene che siano necessarie ulteriori azioni.

Il CIEM conferma che l'ecosistema del Mar Baltico sta attraversando un cambiamento cruciale e non è equilibrato. Numerose specie e numerosi habitat del Mar Baltico non presentano un buono stato ecologico in ragione dell'influenza umana sull'ambiente marino 29 . Le cinque pressioni più significative sul Mar Baltico sono le seguenti: i) l'arricchimento di nutrienti e sostanze organiche; ii) la pesca; iii) l'introduzione di composti contaminanti; iv) l'introduzione di specie non indigene; e v) l'abrasione e la perdita del substrato.

I portatori di interessi consultati ritengono, sebbene spesso per motivi molto diversi, che il piano pluriennale non abbia contribuito all'attuazione dell'approccio alla gestione della pesca basato sugli ecosistemi o sia stato addirittura controproducente a tal fine. Tuttavia alcuni sottolineano che, se (correttamente) attuato, il piano pluriennale ha le potenzialità per fornire un contributo in tal senso. Tutti i portatori di interessi concordano sul fatto che l'ecosistema ha un impatto significativo sugli stock ittici.

2.4.Cooperazione regionale

Come indicato nella prima relazione, i principali strumenti di regionalizzazione nell'ambito dell'attuale PCP sono: i) i consigli consultivi regionali istituzionalizzati, che devono essere consultati su vari temi e possono adottare raccomandazioni su qualsiasi argomento; e ii) l'adozione da parte degli Stati membri interessati di raccomandazioni comuni affinché la Commissione adotti atti delegati.

I portatori di interessi consultati continuano a non essere convinti del valore aggiunto del piano pluriennale per il rafforzamento della cooperazione regionale, ad eccezione di 2 dei 3 Stati membri che hanno risposto. Il consiglio consultivo per il Mar Baltico menziona in particolare la mancanza di risorse.

La Commissione continua a ritenere che il piano pluriennale fornisca il quadro giuridico necessario per rafforzare la cooperazione regionale, in particolare attraverso proposte comuni e la possibilità di rivolgersi ai consigli consultivi e ad altri portatori di interessi sulle questioni che incidono sul Mar Baltico. Ad esempio il BaltFish potrebbe tenere discussioni più approfondite con i portatori di interessi al momento di elaborare raccomandazioni comuni.

Va osservato che gli stock di merluzzo bianco, aringa del Baltico centrale, spratto e salmone sono condivisi con la Russia. Nel 2009 l'UE e la Russia hanno convenuto di cooperare nel settore della gestione degli stock ittici attraverso un comitato misto 30 . Tale comitato non si riunisce dal 2019 a causa della pandemia di COVID-19 e della guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina. Ciascuna parte fissa i propri TAC in modo autonomo, in quanto non è stato possibile concordare un accordo di ripartizione. L'UE applica i contingenti dell'ex Commissione internazionale per la pesca nel Mar Baltico 31 , mentre la Russia fissa TAC molto più elevati da diversi anni. Inoltre, contrariamente al parere del CIEM, la Russia continua a pescare il merluzzo bianco, anche se a livelli inferiori rispetto al passato, e non ha praticamente ridotto il suo TAC per l'aringa del Baltico centrale. La Russia non trasmette dati al CIEM dal 2022.

2.5.Sviluppi socioeconomici

Nel complesso, la pesca nel Mar Baltico è stata redditizia nel periodo 2013-2021. Tuttavia durante questo periodo alcuni segmenti della flotta baltica, in particolare le flotte per la pesca costiera su piccola scala, non sono stati in grado di coprire i costi operativi e la maggior parte degli indicatori socioeconomici tende a diminuire, spesso in modo sostanziale 32 . I dati sugli sviluppi dal 2021 non sono ancora stati comunicati, ma lo stato ambientale, il fatto che solo gli stock di passera di mare e aringa del Golfo di Riga siano in buone condizioni e le varie ripercussioni negative del protrarsi della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina hanno certamente avuto un impatto negativo.

Ad eccezione di un rispondente, i portatori di interessi concordano sul fatto che gli sviluppi socioeconomici sono stati negativi, anche se la maggior parte dei soggetti interpellati ritiene che vi siano differenze significative tra i settori. Il consiglio consultivo per il Mar Baltico e i suoi membri continuano a sostenere l'esistenza di un nesso causale con il piano pluriennale, da ricondursi all'evoluzione negativa delle scorte imputabile al piano stesso. I tre Stati membri che hanno risposto non riconoscono un tale nesso causale.

La Commissione resta del parere che il declino degli stock ittici e delle attività di pesca non sia dovuto all'attuazione del piano pluriennale, bensì a cambiamenti nell'ecosistema in generale. Il CIEM fa riferimento a inesattezze nella dichiarazione delle specie che potrebbero avere anch'esse effetti negativi. Solo un ecosistema sano e attività di pesca sostenibili possono assicurare a lungo termine la prosperità delle comunità dedite alla pesca.

3.Delega di poteri conferita alla Commissione dal piano pluriennale

Il piano pluriennale delega alla Commissione il potere di adottare atti delegati per le misure di conservazione delle specie oggetto di catture accessorie (articolo 6), l'obbligo di sbarco (articolo 7) e le misure tecniche (articolo 8) nella misura in cui non sono contemplati dal regolamento sulle misure tecniche.

Il conferimento di poteri di cui all'articolo 6 non è mai stato utilizzato. Durante il periodo di riferimento l'articolo 7 è stato utilizzato due volte per mantenere un'esenzione legata all'alto tasso di sopravvivenza per il salmone del Mar Baltico 33 ; l'articolo 8 non è stato utilizzato, in quanto il suo contenuto è stato per lo più sostituito dall'agosto 2019 dalla delega conferita dal più specifico regolamento sulle misure tecniche. Infine va osservato che finora gli Stati membri interessati non hanno fornito le informazioni necessarie per riesaminare entro la fine del 2020 un'esenzione concessa per la passera di mare 34 .

(1)

   COM(2020)494 final del 14.9.2020.

(2)

   Regolamento (UE) 2016/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2016, che istituisce un piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico e per le attività di pesca che sfruttano questi stock (GU L 191 del 15.7.2016, pag. 1).

(3)

    http://www.bsac.dk/BSAC/About-the-BSAC .

(4)

   Regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca (GU L 354 del 28.12.2013, pag. 22).

(5)

   Per il salmone del Mar Baltico, la Commissione ha proposto (COM(2011) 470 final del 12.8.2011) e successivamente ritirato un piano pluriennale (2020/C 321/03, GU C 321 del 29.9.2020, pag. 37) a seguito di una valutazione negativa del CIEM (parere del CIEM 2020 — sr.2020.02 ( https://doi.org/10.17895/ices.advice.6008 ).

(6)

   Parere del CIEM 2022 – Baltic Sea Ecoregion Fisheries Overview, versione 2 del 6 febbraio 2023, pag. 5 ( https://doi.org/10.17895/ices.advice.21646934 ).

(7)

    https://www.ices.dk/advice/Pages/Latest-Advice.aspx .

(8)

   Parere del CIEM 2022 – Baltic Sea Ecoregion Ecosystem Overview del 15 dicembre 2022 ( https://doi.org/10.17895/ices.advice.21725438 ).

(9)

   Cfr. nota 6.

(10)

   Relazione della 69a riunione plenaria dello CSTEP (PLEN-22-01), punto 6.1, pag. 16; relazione ad hoc "Evaluation of Member States Annual Reports on the Landing Obligation (for 2021), March 2022", documento di riferimento per la relazione della riunione plenaria.

(11)

   CSTEP 23-07, "The Annual Economic Report of the EU Fishing Fleet".

(12)

   Memorandum d'intesa sui principi e sui metodi di lavoro del forum per la pesca nel Mar Baltico (BaltFish) del 13 dicembre 2013,  http://www.bsac.dk/BSAC-Resources/Documents-section/BALTFISH .

(13)

   Il questionario e le risposte sono contenuti nel documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2024)703 che accompagna la presente relazione.

(14)

   COM(2021) 583 final del 23.9.2021 e COM(2024) 349 final del 30.7.2024.

(15)

   Regolamento (UE) 2019/1241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativo alla conservazione delle risorse della pesca e alla protezione degli ecosistemi marini attraverso misure tecniche, che modifica i regolamenti (CE) n. 1967/2006, (CE) n. 1224/2009 del Consiglio e i regolamenti (UE) n. 1380/2013, (UE) 2016/1139, (UE) 2018/973, (UE) 2019/472 e (UE) 2019/1022 del Parlamento europeo e del Consiglio, e che abroga i regolamenti (CE) n. 894/97, (CE) n. 850/98, (CE) n. 2549/2000, (CE) n. 254/2002, (CE) n. 812/2004 e (CE) n. 2187/2005 del Consiglio (GU L 198, 25.7.2019, pag. 105).

(16)

   L'allegato del documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la presente relazione contiene una tabella dettagliata in merito.

(17)

   Poiché il Consiglio ha deciso di mantenere aperta la pesca mirata dell'aringa del Baltico centrale, la questione della metodologia di calcolo di questo TAC è divenuta irrilevante.

(18)

   Regolamento (UE) 2020/1781 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2020, che modifica il regolamento (UE) 2016/1139, per quanto riguarda la riduzione di capacità di pesca nel Mar Baltico, e il regolamento (UE) n. 508/2014, per quanto riguarda l'arresto definitivo delle attività di pesca per le flotte che pescano il merluzzo bianco del Baltico orientale, il merluzzo bianco del Baltico occidentale e l'aringa del Baltico occidentale (GU L 400 del 30.11.2020, pag. 1).

(19)

   Regolamento (UE) 2020/1781, articolo 1, paragrafo 1. cfr. nota 18.

(20)

   Cfr. nota 6, pag. 8 e nota 8, pag. 8.

(21)

   Cfr. nota 10.

(22)

   Regolamento (UE) 2023/2842 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 novembre 2023, che modifica i regolamenti (CE) n. 1224/2009, (CE) n. 1967/2006 e (CE) n. 1005/2008 del Consiglio e i regolamenti (UE) 2016/1139, (UE) 2017/2403 e (UE) 2019/473 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i controlli nel settore della pesca (GU L, 2023/2842, 20.12.2023).

(23)

   Direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino (GU L 164 del 25.6.2008, pag. 19).

(24)

   Le attività di pesca incidono anche sui descrittori concernenti: la biodiversità (1); la rete trofica (4); l'integrità del fondo marino (6); e i rifiuti marini (10). Il contributo della pesca agli altri descrittori è nella migliore delle ipotesi indiretto e/o non sostanziale: introduzione di specie non indigene (2), eutrofizzazione di origine umana (5), condizioni idrografiche (7), livello di contaminanti nel mare (8), livello di contaminanti nei pesci e in frutti di mare (9), introduzione di energia, comprese le fonti sonore sottomarine (11).

(25)

   Recita: "le popolazioni di tutti i pesci e molluschi sfruttati a fini commerciali restano entro limiti biologicamente sicuri, presentando una ripartizione della popolazione per età e dimensioni indicativa della buona salute dello stock".

(26)

   Parere del CIEM 2024 – sr.2024.01 ( https://doi.org/10.17895/ices.advice.25265284 ).

(27)

   Cfr. nota 8, pag. 19.

(28)

   Regolamento delegato (UE) 2022/303 della Commissione, del 15 dicembre 2021, che modifica il regolamento (UE) 2019/1241 per quanto riguarda le misure volte a ridurre le catture accidentali della popolazione di focene del Baltico centrale (Phocoena phocoena) presenti nel Mar Baltico (GU L 46 del 25.2.2022, pag. 67).

(29)

   Cfr. nota 6, pag. 1 e nota 8, pag. 3.

(30)

   Accordo tra la Comunità europea e il governo della Federazione russa in materia di cooperazione nel settore della pesca e di conservazione delle risorse biologiche marine nel Mar Baltico (GU L 129 del 28.5.2009, pag. 2), in particolare articolo 14.

(31)

   Era l'organizzazione regionale di gestione della pesca per gli stock ittici del Mar Baltico.

(32)

   Cfr. nota 11, pagg. 103-109, 112-115. Va osservato che la relazione riguarda tutte le attività di pesca e non solo le attività di pesca degli stock contemplati dal piano pluriennale, che tuttavia rappresentano circa il 95 % di tutte le catture nel Mar Baltico.

(33)

   Regolamento delegato (UE) 2021/1417 della Commissione, del 22 giugno 2021, che integra il regolamento (UE) 2016/1139 per quanto riguarda le modalità specifiche relative all'obbligo di sbarco per il salmone del Mar Baltico per il periodo 2021-2023 (GU L 305 del 31.8.2021, pag. 3); regolamento delegato (UE) 2024/1296 della Commissione, del 28 febbraio 2024, che integra il regolamento (UE) 2016/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda un'esenzione dall'attuazione dell'obbligo di sbarco per il salmone nel Mar Baltico per il periodo 2024-2026 (GU L, 2024/1296, 7.5.2024).

(34)

   Articolo 6 del regolamento delegato (UE) 2018/306 della Commissione, del 18 dicembre 2017, che stabilisce le specifiche per l'attuazione dell'obbligo di sbarco per quanto riguarda il merluzzo bianco e la passera di mare nelle attività di pesca del Mar Baltico (GU L 60 del 2.3.2018, pag. 1).

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