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Document 52023DC0543

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO Settima relazione annuale sullo strumento per i rifugiati in Turchia

COM/2023/543 final

Bruxelles, 22.9.2023

COM(2023) 543 final

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Settima relazione annuale sullo strumento per i rifugiati in Turchia


Indice

1.    Introduzione    

1.1.    Turchia e crisi dei rifugiati    

1.2    Risposta dell'UE alla crisi e creazione dello strumento    

2.    Funzionamento dello strumento    

3.    Capacità finanziaria, durata e natura del finanziamento    

4.    Attuazione dello strumento    

5.    Controllo e valutazione    

6.    Audit    

7.    Comunicazione e visibilità    

8.    Conclusione e sviluppi futuri    

1.Introduzione

Ai sensi dell'articolo 8, paragrafo 1, della decisione della Commissione del 24 novembre 2015 relativa al coordinamento delle iniziative dell'Unione e degli Stati membri tramite un meccanismo di coordinamento ("decisione") 1 , la Commissione informa regolarmente il Parlamento europeo e il Consiglio sull'attuazione dello strumento per i rifugiati in Turchia ("strumento"). L'articolo 8, paragrafo 2, della decisione prevede che la Commissione riferisca annualmente al Parlamento europeo e al Consiglio in merito all'attuazione dello strumento. La prima relazione annuale sullo strumento è stata pubblicata nel marzo 2017 2 . Tutte le relazioni annuali sono reperibili sul sito web dello strumento per i rifugiati. La data ultima per la presente relazione è febbraio 2023.

1.1.Turchia e crisi dei rifugiati

Data la posizione geografica, la Turchia rappresenta un importante paese di accoglienza e di transito di rifugiati e migranti. Il paese ospita più di quattro milioni di rifugiati, il numero più alto al mondo. Di questi, oltre 3,5 milioni sono rifugiati siriani registrati 3 , e 305 000 circa sono rifugiati e richiedenti asilo registrati, provenienti principalmente da Afghanistan, Iraq, Iran e Somalia 4   5 . Questo numero così elevato di persone ha avuto un enorme impatto sulle comunità di accoglienza. Lo sfollamento protratto di rifugiati siriani e il crescente numero di arrivi irregolari dall'Afghanistan in Turchia dopo la crisi dell'estate 2021 complicano sempre più la coesione sociale tra i rifugiati, i migranti e le comunità di accoglienza, specialmente in un contesto caratterizzato da recessione economica.

Mentre continua a compiere sforzi enormi per dare accoglienza a oltre quattro milioni di rifugiati e migranti e soddisfarne i bisogni, la Turchia ha ribadito l'impegno a favore dell'attuazione della dichiarazione UE-Turchia del marzo 2016 6 . Nonostante la Turchia non abbia dovuto far fronte a un massiccio afflusso di migranti e rifugiati in conseguenza del deteriorarsi delle condizioni di sicurezza in Afghanistan, la pressione lungo il confine turco-iraniano non accenna a diminuire. La dichiarazione ha continuato a produrre risultati nel 2022, anno in cui gli arrivi di migranti irregolari sono tuttavia aumentati su tutte le rotte rispetto al 2021. Inoltre, benché i reinsediamenti di rifugiati negli Stati membri dell'UE siano ripresi dopo una breve interruzione dovuta alla pandemia di COVID-19, la Turchia ha mantenuto la sospensione dei rinvii dalle isole greche imposta nel marzo 2020.

Il Consiglio europeo dell'ottobre 2020 ha convenuto di avviare un'agenda positiva UE-Turchia, indicando quattro settori prioritari: miglioramento del funzionamento dell'unione doganale e rilancio delle discussioni sul relativo ammodernamento; migrazione e sostegno ai rifugiati; dialoghi ad alto livello; contatti interpersonali e mobilità. Il Consiglio europeo del giugno 2021 ha ribadito che l'UE è pronta a dialogare con la Turchia in modo graduale, proporzionato e reversibile per intensificare la cooperazione in una serie di settori di interesse comune, ferme restando le condizionalità stabilite a marzo 2021 e in precedenti conclusioni del Consiglio europeo. Un dialogo ad alto livello UE-Turchia in materia di migrazione e sicurezza si è svolto ad Ankara nell'ottobre 2021.

Terremoti in Turchia e Siria — febbraio 2023

A seguito dei devastanti terremoti in Turchia e Siria nel febbraio 2023, l'Unione europea ha immediatamente mobilitato squadre di ricerca e soccorso per la Turchia, a seguito della sua richiesta di attivare il meccanismo unionale di protezione civile, e 21 Stati membri hanno inviato squadre di ricerca e soccorso e unità mediche. È stato inoltre attivato il sistema satellitare dell'UE Copernicus per fornire servizi di mappatura di emergenza e il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'UE è stato in contatto diretto con le autorità turche per coordinare l'ulteriore sostegno eventualmente necessario. L'UE continuerà a sostenere la popolazione turca; il 20 marzo ha organizzato a Bruxelles una conferenza dei donatori per mobilitare fondi della comunità internazionale a sostegno della popolazione della Turchia e della Siria, attraverso impegni per un totale di 7 miliardi di EUR, anche a favore degli 1,7 milioni di rifugiati presenti nelle zone colpite.

Il Consiglio europeo del giugno 2021 ha invitato la Commissione a presentare senza indugio proposte formali per il proseguimento dei finanziamenti a favore dei rifugiati siriani e delle comunità di accoglienza in Turchia, Giordania, Libano e altre parti della regione, in linea con la dichiarazione dei membri del Consiglio europeo del marzo 2021 e nel contesto della politica migratoria globale dell'UE. La Commissione ha stanziato 3 miliardi di EUR attinti al bilancio dell'UE per sostenere i rifugiati in Turchia per il periodo 2021-2023 e ha finora impegnato 2,2 miliardi di EUR per i bisogni di base e il sostegno socioeconomico, l'istruzione, la gestione delle frontiere e la protezione.

1.2Risposta dell'UE alla crisi e creazione dello strumento

Nel 2015 l'Unione europea e i suoi Stati membri hanno deciso di intensificare l'impegno politico e finanziario al fine di sostenere gli sforzi profusi dalla Turchia per accogliere i rifugiati. In risposta alla richiesta di finanziamenti aggiuntivi consistenti a sostegno dei rifugiati in Turchia, presentata dagli Stati membri dell'UE, la Commissione ha creato lo strumento per i rifugiati in Turchia con decisione del 24 novembre 2015, modificata una prima volta il 10 febbraio 2016 7 e successivamente il 14 marzo e il 24 luglio 2018. Si tratta di un meccanismo volto a coordinare la mobilitazione delle risorse messe a disposizione nell'ambito del bilancio dell'UE e dei contributi aggiuntivi degli Stati membri integrati nel bilancio dell'UE come entrate con destinazione specifica esterne. Gli Stati membri si sono impegnati politicamente a fornire contributi nazionali nel quadro dell'intesa comune con la Commissione europea, adottata dai rappresentanti dei governi degli Stati membri il 3 febbraio 2016 e aggiornata in occasione dell'accordo sulla seconda rata dello strumento 8 . L'intesa comune ha istituito un quadro di condizionalità. Per la prima rata dello strumento (2016-2017) sono stati stanziati complessivamente 3 miliardi di EUR, importo che è stato messo a disposizione in aggiunta ai 345 milioni di EUR 9 già assegnati dalla Commissione alla Turchia in risposta alla crisi dei rifugiati siriani prima dell'avvio dello strumento e che ha integrato gli aiuti bilaterali degli Stati membri 10 . Un importo supplementare di 3 miliardi di EUR è stato messo a disposizione per la seconda rata dello strumento (2018-2019), il cui totale è salito così a 6 miliardi di EUR. Lo strumento è diventato operativo il 17 febbraio 2016 con la prima riunione del suo comitato direttivo, a seguito della quale la Commissione si è mossa rapidamente per concludere i contratti relativi ai primi progetti nell'ambito dello strumento. Al 31 dicembre 2020 la Commissione aveva stipulato contratti per l'intera dotazione operativa dello strumento: su un totale di 6 miliardi di EUR, a fine 2022 ne erano stati erogati 5 miliardi.

Il 18 marzo 2016 i capi di Stato o di governo dell'Unione europea e della Turchia hanno ribadito l'impegno ad attuare il piano d'azione comune e si sono accordati su ulteriori misure volte ad approfondire le relazioni UE-Turchia e ad affrontare la crisi migratoria 11 . La Turchia e l'Unione europea hanno riconosciuto la necessità di ulteriori sforzi rapidi e decisi. Nello specifico la dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo 2016 ("dichiarazione") ha fra l'altro esortato a porre fine alla migrazione irregolare dalla Turchia verso l'UE smantellando il modello di attività dei trafficanti e offrendo ai migranti un'alternativa al mettere a rischio la propria vita, così come ad accelerare l'attuazione dello strumento.

Nel 2022 gli arrivi in Grecia, Italia e Bulgaria dalla Turchia sono stati in tutto 33 460, rispetto ai 21 295 del 2021 (pari a un incremento del 58 %). In particolare sono arrivate in Grecia 15 582 persone rispetto alle 7 443 del 2021 (un aumento del 209 %); in Italia ne sono arrivate 15 805 rispetto alle 12 916 del 2021 (un aumento del 22 %) e in Bulgaria ne sono arrivate 1 900 contro le 936 del 2021 (un aumento di oltre il 200 %). Sono stati registrati 173 arrivi dalla Turchia in Romania. La rotta migratoria dalla Turchia a Cipro è rimasta assai attiva. Nel 2022 il numero totale degli arrivi irregolari nelle zone di Cipro controllate dal governo è stato di 18 260 (17 437 dei quali attraverso la linea verde e 823 con imbarcazioni provenienti sia dalla Siria che dalla Turchia): si tratta di un aumento del 56 % rispetto al 2021.

La Turchia continua a essere confrontata a una forte pressione migratoria. Nel 2022 il numero di migranti irregolari espulsi dalla Turchia verso paesi terzi è stato di 124 441, un aumento del 161 % rispetto al 2021. Secondo la presidenza per la gestione della migrazione, rispetto al 2021 la Turchia nel 2022 ha rilevato un aumento del 206 % dei rimpatri di cittadini afghani, un aumento del 28 % dei rimpatri di cittadini pakistani e un aumento del 180 % dei rimpatri di stranieri di altra cittadinanza. Nel 2022 è stato impedito a 280 206 migranti irregolari di entrare nel paese.

L'attuazione del programma di reinsediamento "uno a uno" previsto nel quadro della dichiarazione è proseguita. Tra l'aprile 2016 e il febbraio 2023 sono stati reinsediati nell'UE dalla Turchia 37 397 rifugiati siriani. Dal 2016 i rinvii di migranti in Turchia dalle isole greche, effettuati nel quadro della dichiarazione, sono stati 2 140. Le autorità turche non hanno revocato la decisione del marzo 2020 di sospendere le operazioni di rinvio nell'ambito della dichiarazione e da allora non ne sono state più effettuate, nonostante le reiterate richieste delle autorità greche e della Commissione europea 12 . Gli Stati membri non hanno avviato il programma volontario di ammissione umanitaria, che può essere attivato una volta che siano cessati o almeno diminuiti considerevolmente e in modo duraturo gli attraversamenti irregolari tra la Turchia e l'UE.

2.Funzionamento dello strumento 

Lo strumento è un meccanismo di coordinamento che consente di mobilitare rapidamente, efficacemente ed efficientemente l'assistenza dell'UE ai rifugiati in Turchia nel rispetto di una sana gestione finanziaria. Permette la mobilitazione ottimale degli strumenti di finanziamento dell'UE vigenti, sotto forma di assistenza umanitaria e/o di assistenza allo sviluppo, al fine di rispondere ai bisogni dei rifugiati e delle comunità di accoglienza in modo globale e coordinato 13 .

Il comitato direttivo dello strumento formula orientamenti strategici riguardanti le priorità, i tipi di azioni da sostenere, gli importi da stanziare e gli strumenti finanziari da mobilitare, nonché, se del caso, le condizioni relative all'attuazione degli impegni assunti dalla Turchia nell'ambito del piano d'azione comune UE-Turchia del 29 novembre 2015 (di seguito "piano d'azione comune") 14 . Nel 2022, vale a dire durante il settimo anno di attuazione dello strumento, il comitato direttivo si è riunito due volte (il 23 giugno e l'8 dicembre).

Altrettanto importanti sono la sostenibilità degli interventi dello strumento e la cotitolarità da parte delle autorità turche. L'individuazione dei settori a cui destinare l'assistenza in via prioritaria si basa su una valutazione globale e indipendente dei bisogni 15 , con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili. La valutazione dei bisogni è stata aggiornata nel 2018 16 .

Lo strumento coordina i finanziamenti forniti dagli strumenti di finanziamento esterno seguenti 17 : aiuto umanitario 18 , strumento europeo di vicinato 19 , strumento di cooperazione allo sviluppo 20 , strumento di assistenza preadesione (IPA) 21 e strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP) 22 . Le misure finanziate dal bilancio dell'Unione sono attuate conformemente alle norme e alle regole finanziarie dell'Unione applicabili alla gestione diretta e a quella indiretta.

L'attuazione dell'assistenza è subordinata al rigoroso rispetto da parte della Turchia degli impegni assunti nel piano d'azione comune e nella dichiarazione.

3.Capacità finanziaria, durata e natura del finanziamento

La dotazione totale coordinata dallo strumento è di 6 miliardi di EUR, mobilitati in due rate. I progetti rientranti nella prima e nella seconda rata proseguiranno non oltre la metà del 2025; molti progetti della prima rata sono già completati e la maggior parte si concluderà prima. In via eccezionale, a causa della pandemia di COVID-19 è stato prorogato il periodo di attuazione dei progetti nell'ambito della misura speciale da 1,6 miliardi di EUR del 2016, consentendo a tutti i progetti in questione di raggiungere gli obiettivi dichiarati.

La prima rata ammontava a 3 miliardi di EUR, di cui 1 miliardo di EUR proveniente dal bilancio dell'UE e 2 miliardi di EUR sotto forma di contributi bilaterali dagli Stati membri 23 . Anche la seconda rata era pari a 3 miliardi di EUR, di cui 2 miliardi di EUR provenienti dal bilancio dell'UE e 1 miliardo di EUR dagli Stati membri 24 .

Per quanto riguarda le risorse provenienti dal bilancio dell'UE, dell'importo di 1 miliardo di EUR per il 2016-2017, 250 milioni di EUR sono stati mobilitati nel 2016 e 750 milioni di EUR nel 2017; dei 2 miliardi di EUR per il 2018-2019, 550 milioni di EUR sono stati mobilitati nel 2018 e il resto nel 2019.

Quanto ai contributi degli Stati membri, per la prima rata gli Stati membri hanno versato allo strumento 677 milioni di EUR nel 2016, 847 milioni di EUR nel 2017, 396 milioni di EUR nel 2018 e 80 milioni di EUR nel 2019. Per la seconda rata hanno versato 68 milioni di EUR nel 2018, 202 milioni di EUR nel 2019, 265 milioni di EUR nel 2020, 166 milioni di EUR nel 2021 e 165 milioni di EUR nel 2022; i pagamenti residui (134 milioni di EUR) sono previsti nel 2023. I contributi degli Stati membri sono versati direttamente al bilancio dell'UE sotto forma di entrate con destinazione specifica esterne ai sensi dell'articolo 21, paragrafo 2, lettera a), punto ii), del regolamento finanziario e destinati alle linee di bilancio dello strumento di assistenza preadesione e dell'aiuto umanitario.

Si continua a registrare una soddisfacente simmetria tra il ritmo con cui gli Stati membri versano i contributi allo strumento e il ritmo degli esborsi dallo strumento finanziati con tali contributi.

Nell'asse umanitario dello strumento 19,50 milioni di EUR sono stati destinati nel 2019 alla creazione di una riserva per finanziare eventuali risposte all'afflusso di nuovi rifugiati dalla Siria. Poiché la riserva non è stata utilizzata, nel 2020 l'importo è stato usato per contratti per azioni in materia di sanità e protezione, concludendo l'esercizio di programmazione della seconda rata.

Assistenza supplementare dell'UE ai rifugiati in Turchia, al di fuori del quadro dello strumento

Nel 2020 la Commissione ha stanziato 535 milioni di EUR a sostegno delle azioni umanitarie in Turchia al di fuori del quadro dello strumento. L'importo comprende 50 milioni di EUR per continuare a fornire assistenza nei settori della protezione, della sanità e dell'istruzione e 485 milioni di EUR nel quadro di un bilancio rettificativo per proseguire l'attuazione dei programmi della rete di sicurezza sociale di emergenza (ESSN) e del trasferimento condizionale di denaro contante per l'istruzione (CCTE). Tale assistenza è stata interamente oggetto di contratti ed erogata.

Facendo seguito alle conclusioni del Consiglio europeo del giugno 2021, la Commissione ha proposto di mobilitare altri 3 miliardi di EUR a favore dei rifugiati e delle comunità di accoglienza in Turchia per il periodo 2021-2023. I primi 560 milioni di EUR di questo finanziamento sono stati impegnati a fine 2021 per portare avanti il sostegno nei settori prioritari dei bisogni di base e dell'istruzione, della gestione della migrazione e del controllo delle frontiere. Nel 2022 sono stati impegnati altri 1 235 milioni di EUR nei settori prioritari dei bisogni di base e del sostegno socioeconomico (634 milioni di EUR) e della gestione delle frontiere (220 milioni di EUR). Quest'ultima misura mira a rafforzare con la fornitura di materiale, assistenza tecnica e formazione le capacità turche di controllo delle frontiere in risposta alla continua pressione migratoria alle frontiere orientali del paese.

Nel 2021 e nel 2022 sono inoltre stati impegnati 425 milioni di EUR (300 milioni di EUR nel 2021 e 125 milioni di EUR nel 2022) nell'ambito dell'assistenza umanitaria per proseguire i servizi di protezione e il sostegno per i bisogni di base.

Il saldo di 630 milioni di EUR dev'essere programmato nel 2023. È inoltre mobilitato nell'ambito degli strumenti HOME, parte del pacchetto da 3 miliardi di EUR, un totale di 150 milioni di EUR a sostegno del reinsediamento dei rifugiati negli Stati membri dell'UE, della migrazione e della gestione delle frontiere e delle attività di contrasto al traffico di migranti.

Il totale dell'assistenza dell'UE stanziato a favore dei rifugiati in Turchia dal 2011 ammonta a quasi 10 miliardi di EUR. Tra questi sono compresi 345 milioni di EUR di assistenza ai rifugiati mobilitati tra il 2011 e il 2016, 6 miliardi di EUR nell'ambito dello strumento, 535 milioni di EUR in finanziamenti ponte nel 2020 e 3 miliardi di EUR in finanziamenti aggiuntivi nel periodo 2021-2023.

Al 31 dicembre 2020 la Commissione aveva stipulato contratti per l'intera dotazione operativa dello strumento: su un totale di 6 miliardi di EUR, alla fine del 2022 erano stati erogati appena oltre 5 miliardi di EUR.

4.Attuazione dello strumento

Lo strumento è attuato sotto forma di assistenza umanitaria e allo sviluppo. Con la prima rata sono stati assegnati agli assi rispettivamente circa 1,4 miliardi di EUR e 1,6 miliardi di EUR. Dato il protrarsi della crisi siriana, gli interventi nell'ambito della seconda rata si concentrano sempre più sulle attività di sostegno socioeconomico e sulla creazione di possibilità di sostentamento. Con la seconda rata sono stati stanziati 1,04 miliardi di EUR per l'assistenza umanitaria e 1,9 miliardi di EUR per l'assistenza allo sviluppo 25 .

Per lo strumento nel suo insieme la ripartizione tra assistenza umanitaria e assistenza allo sviluppo è la seguente:

Per informazioni complete consultare online la tabella dei progetti 26 .

La programmazione dello strumento è stata completata nel dicembre 2019; a fine 2020 erano stati conclusi contratti per l'intera dotazione operativa di 6 miliardi di EUR, di cui 5 miliardi erano stati erogati a fine 2022.

È importante osservare che l'assistenza prestata nel quadro dello strumento si basa su progetti e che gli esborsi dipendono dai progressi compiuti nell'attuazione degli interventi dello strumento.

I rifugiati e i richiedenti asilo non siriani sono oggetto di particolare attenzione. Gli interventi finanziati dallo strumento mirano sempre a includere le comunità locali che accolgono i rifugiati.

L'assistenza umanitaria nell'ambito dello strumento mira ad aiutare i rifugiati più vulnerabili offrendo loro un sostegno dignitoso per soddisfare i bisogni di base e offrire protezione. Colma inoltre le lacune attraverso agenzie specializzate e partner nei settori della sanità e dell'istruzione nelle situazioni di emergenza. La fornitura di aiuto umanitario dell'UE è guidata dal Consenso europeo sull'aiuto umanitario del 2007 27 , in virtù del quale l'UE, in quanto attore umanitario, rispetta i principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza, come previsto dall'articolo 214 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e dal regolamento relativo all'aiuto umanitario (regolamento (CE) n. 1257/96) 28   29 .

Nell'asse umanitario dello strumento sono stati attuati complessivamente 65 progetti attraverso 21 partner nell'ambito sia della prima che della seconda rata. Si tratta di progetti che soddisfano i bisogni di base e offrono protezione, istruzione e assistenza sanitaria ai rifugiati più vulnerabili in Turchia. Con la prima rata circa 1,4 miliardi di EUR sono stati destinati all'assistenza umanitaria e sono stati oggetto di contratti, con esborsi pari a 1,3 miliardi di EUR, mentre per la seconda rata, al 31 gennaio 2023 risultavano erogati 1,035 milioni di EUR a fronte di 1,04 miliardi di EUR oggetto di contratti.

Oltre a rispondere ai bisogni a lungo termine dei rifugiati nei settori della sanità, dell'istruzione e dello sviluppo socioeconomico, in particolare per quanto riguarda l'accesso ai servizi pubblici e alle possibilità di sostentamento e le infrastrutture municipalizzate, l'assistenza allo sviluppo si concentra sui gruppi vulnerabili e include una dimensione di genere nei propri interventi, ad esempio proteggendo le donne e le ragazze dalla violenza sessuale e di genere e migliorando l'accesso ai servizi che si occupano di salute sessuale e riproduttiva.

Per quanto riguarda l'asse dello strumento dedicato allo sviluppo, l'attuazione di 26 progetti oggetto di contratti nell'ambito della prima rata ha continuato a registrare buoni progressi. Di questi progetti, 15 sono stati attuati nell'ambito del fondo fiduciario regionale dell'UE in risposta alla crisi siriana (EUTF), per un importo totale di 293 milioni di EUR, oltre allo stanziamento gestito direttamente tramite lo strumento di assistenza preadesione 30 .

Le erogazioni ai partner esecutivi hanno raggiunto circa 2,6 miliardi di EUR su un totale di 3,5 miliardi di EUR destinati agli aiuti allo sviluppo nel quadro di entrambe le rate dello strumento 31 . Nell'ambito della seconda rata, gli 1,9 miliardi di EUR stanziati risultavano tutti oggetto di contratti nel dicembre 2020 e, di questi, a fine dicembre 2022 era stato erogato poco più di 1 miliardo di EUR. Nell'asse dello strumento dedicato allo sviluppo figurano 17 contratti.

Nel 2022 l'attuazione dello strumento ha risentito dell'inflazione molto elevata in Turchia e dei problemi legati ai tassi di cambio che hanno reso necessario il ridimensionamento di alcuni progetti, con conseguente diminuzione del numero di realizzazioni. I cambiamenti rilevanti delle condizioni di mercato e il tasso di inflazione hanno inciso negativamente in particolare sugli appalti per diverse azioni.

L'aumento dell'inflazione, la svalutazione della lira turca e i corrispondenti aumenti di prezzo dei materiali da costruzione hanno rappresentato una sfida per l'attuazione dei progetti, in particolare per i progetti di infrastrutture. La Commissione sta effettuando una valutazione dei progetti interessati per determinare eventuali carenze nel completamento e ha intensificato l'interazione con i partner esecutivi e le missioni in loco. Al momento dell'elaborazione della relazione la valutazione è ancora in corso.

Interventi dello strumento per settore prioritario

I progressi registrati per settore prioritario nell'attuazione dell'assistenza finanziata nell'ambito di entrambe le rate dello strumento sono descritti nelle relazioni semestrali sul monitoraggio dello strumento 32 . Sono stati conseguiti risultati considerevoli nella prestazione di assistenza ai rifugiati e sono state interessate le comunità di accoglienza nei settori prioritari indicati di seguito.

Istruzione

Lo strumento ha assegnato oltre 1,5 miliardi di EUR al settore prioritario dell'istruzione, tra cui 545 milioni di EUR 33 per le infrastrutture scolastiche.

Nell'asse umanitario dello strumento sono stati assegnati all'istruzione oltre 181 milioni di EUR. Il CCTE sostiene l'iscrizione e la frequenza scolastica dei minori rifugiati attraverso pagamenti mensili alle famiglie di rifugiati a condizione che gli alunni frequentino regolarmente le lezioni. La componente pecuniaria del CCTE è stata finanziata nell'asse umanitario fino all'ottobre 2022, a seguito dell'integrazione di 85 milioni di EUR risultante dal bilancio rettificativo concordato nel luglio 2020, mentre le attività di sostegno alla capacità per una transizione agevole sono proseguite fino a dicembre 2022. Il programma è stato trasferito all'asse dedicato allo sviluppo nell'ottobre 2022. A ottobre 2022 avevano beneficiato del CCTE 811 181 minori. Finanziata nell'ambito dell'assistenza supplementare per i rifugiati in Turchia, la quarta fase del CCTE è stata firmata a settembre 2022 per un importo di 210 milioni di EUR, completando nel settore dell'istruzione la transizione dall'aiuto umanitario all'assistenza allo sviluppo a lungo termine.

L'attuazione della sovvenzione diretta bandiera dello strumento (PIKTES II 34 ) al ministero dell'Istruzione nazionale (MoNE), pari a 400 milioni di EUR, si è conclusa nel gennaio 2023; l'assistenza ha proseguito con il nuovo progetto PIKTES+ 35 per un bilancio totale di 300 milioni di EUR finanziato nell'ambito dell'assistenza supplementare per i rifugiati in Turchia. PIKTES sostiene il ministero aumentando le iscrizioni, la permanenza e la transizione al sistema di educazione formale per i minori rifugiati, mantenendo nel contempo la qualità dell'istruzione e la coesione sociale. A fine marzo 2022, poco più di 747 000 minori siriani erano iscritti a corsi di istruzione formale. Oltre 44 000 alunni frequentavano la scuola dell'infanzia, oltre 328 000 la scuola primaria, 282 323 la scuola secondaria di primo grado e 77 361 la scuola secondaria di secondo grado, mentre oltre 7 500 alunni seguivano un percorso di istruzione secondaria formale a distanza. A giugno 2022 avevano beneficiato di corsi di recupero 63 489 minori rifugiati e altri 41 038 avevano usufruito di corsi di sostegno grazie allo strumento. In termini di sostegno alle capacità di insegnamento del sistema di istruzione, sono stati impiegate 3 321 unità tra corpo insegnante, consulenti e personale di sostegno (insegnanti e consulenti di orientamento PIKTES); 22 834 insegnanti della scuola pubblica e 15 917 membri del personale amministrativo scolastico sono stati retribuiti tramite PIKTES II. Per contribuire a creare ambienti che favoriscano l'apprendimento, nelle scuole sono stati impiegati 3 020 addetti alle pulizie e 1 580 addetti alla sicurezza. A giugno 2022 nell'ambito di PIKTES II erano stati formati in diversi temi attinenti all'istruzione inclusiva 3 886 insegnanti, 10 126 insegnanti della scuola pubblica e 8 154 membri del personale amministrativo scolastico.

Il numero di rifugiati e di studenti delle comunità di accoglienza che ricevono borse di studio finanziate dallo strumento per frequentare corsi di istruzione e formazione tecnica e professionale (TVET) o istituti di istruzione superiore ha raggiunto i 29 049. La maggior parte di questi studenti era costituita da rifugiati. È stato rispettato l'equilibrio di genere.

Lo strumento ha continuato a sostenere lo sviluppo delle infrastrutture scolastiche e a ridurre il sovraffollamento scolastico. Il numero di strutture scolastiche ammodernate e completate ha registrato un significativo progresso. Un importante risultato dell'ammodernamento è stata l'installazione di 8 700 lavagne interattive nelle scuole primarie e secondarie. A oggi sono state ammodernate con l'aiuto dello strumento più di 12 000 strutture. Sono state costruite in totale 117 scuole; 108 scuole hanno iniziato a offrire servizi didattici. Un progetto specifico del valore di 40 milioni di EUR, oggetto di contratti nell'ambito della prima rata, si propone di fornire energia a 120 scuole grazie a due parchi solari e a pannelli fotovoltaici installati sui tetti. È stata portata a termine l'installazione sui tetti di tre scuole, mentre in altre 48 i lavori sono stati completati in media al 90 %. In 41 scuole sono iniziati i lavori di ristrutturazione per aumentare l'efficienza energetica: a fine 2022 si sono registrati progressi pari al 70 %.

Protezione

Nel quadro dello strumento sono stati assegnati complessivamente circa 211 milioni di EUR alla protezione, prevalentemente tramite progetti nell'asse umanitario.

L'asse umanitario dello strumento ha contribuito alla registrazione e alla verifica dei rifugiati al fine di consentirne la regolarizzazione dello status in Turchia e di agevolarne l'accesso ai servizi. Oltre agli interventi a sé stanti volti a colmare le lacune e a rispondere a bisogni specifici, in particolare delle persone a rischio, la protezione è stata integrata negli altri pilastri della strategia di risposta umanitaria (bisogni di base, sanità e istruzione). L'obiettivo generale è aiutare più efficacemente i rifugiati a superare le proprie vulnerabilità, regolarizzarne lo status e collegarli a una rete più ampia di servizi sia pubblici che dell'ONU/delle ONG. Durante il periodo di riferimento l'assistenza è rimasta incentrata sui gruppi più vulnerabili (migranti lavoratori stagionali agricoli, gruppi chiave di rifugiati, ecc.) I progetti finanziati nel quadro del fondo fiduciario dell'UE in risposta alla crisi siriana hanno incluso un'assistenza specifica per l'accoglienza dei rifugiati nei centri comunitari e il successivo orientamento dei più vulnerabili verso servizi adeguati.

Nell'asse dello strumento dedicato allo sviluppo, un contratto di sovvenzione diretta è stato stipulato alla fine del 2020 con il ministero della Famiglia, del lavoro e dei servizi sociali per un importo di 20 milioni di EUR. Il progetto è volto a migliorare la prestazione di servizi sociali di prevenzione e protezione ai rifugiati più vulnerabili e alle comunità di accoglienza. Nel 2022 sono stati aperti otto dei 18 nuovi centri di servizi sociali e sono stati registrati progressi verso l'apertura di sei centri di assistenza diurna per anziani. Sono state inoltre avviate attività preparatorie, in particolare l'allestimento di 75 unità di protezione di minori, la creazione di dieci centri mobili di servizi sociali, la fornitura di sostegno materiale alle unità di protezione e monitoraggio della violenza e la formazione di circa 4 000 membri del personale centrale e provinciale del ministero della Famiglia e dei servizi sociali.

Salute

Nell'ambito dello strumento sono stati assegnati 800 milioni di EUR al settore prioritario della sanità.

Il principale pilastro del sostegno dello strumento è SIHHAT, progetto finanziato con due dotazioni consecutive: 300 milioni di EUR nel 2016 e 210 milioni di EUR nel 2020. SIHHAT sostiene le iniziative del ministero turco della Salute volte a fornire un accesso equo e gratuito all'assistenza sanitaria a 4 milioni di rifugiati. Sono operativi in totale 187 centri sanitari per migranti in 30 province e circa 4 000 operatori sanitari lavorano in strutture sostenute dall'UE, il 75 % dei quali è di origine siriana. L'attuazione di SIHHAT II prosegue a buon ritmo, con risultati tangibili. Nel 2022 sono iniziati i preparativi per SIHHAT III. SIHHAT III dovrebbe garantire la continuità dei servizi di assistenza sanitaria per i rifugiati dopo il 2023, quando SIHHAT II dovrebbe cessare.

La costruzione dei due ospedali finanziati nell'ambito dello strumento (a Dörtyol, nella provincia di Hatay, e a Kilis) è stata completata. Entrambi gli ospedali sono stati ufficialmente aperti rispettivamente a giugno e a dicembre 2022 e sono ora pienamente operativi. Forniscono ai rifugiati e alle comunità di accoglienza servizi di assistenza sanitaria secondaria di qualità. A integrazione di SIHHAT lo strumento costruisce e rinnova centri sanitari per migranti, acquista kit per la maternità e l'igiene e rinnova le unità di fisioterapia.

La transizione dei servizi di riabilitazione fisica dall'assistenza umanitaria all'assistenza allo sviluppo è quasi completata. Il partner umanitario riesce a garantire un accesso sicuro e inclusivo ai servizi per i rifugiati con disabilità e altre vulnerabilità, in linea con la preparazione delle unità di riabilitazione fisioterapica costruite nel quadro di Shifa 36 , progetto finanziato dall'UE attuato dalla Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB).

Nella preparazione di SIHAT III la Commissione intende prestare particolare attenzione ai gruppi vulnerabili (rifugiati al di fuori della provincia di registrazione, non siriani, membri della comunità LGBTQI+ e rifugiati con disabilità) e a servizi specifici, tra cui la salute riproduttiva e mentale e il sostegno psicosociale.

Infrastrutture municipalizzate

Le infrastrutture municipalizzate sono una priorità fondamentale dello strumento. Lo strumento sostiene diversi comuni con la fornitura di servizi municipalizzati essenziali, tra cui l'approvvigionamento idrico, i servizi igienico-sanitari e la gestione dei rifiuti solidi. Sostiene inoltre le infrastrutture locali attraverso la fornitura di servizi ricreativi. La costruzione di un impianto per il trattamento meccanico dei rifiuti biologici a Gaziantep è stata completata nell'ottobre 2021. Sono stati firmati nove contratti su 36 per l'acqua, le acque reflue e i rifiuti solidi, mentre dei 26 impianti per la gioventù e lo sport, 22 sono stati appaltati e sono attualmente in fase di costruzione.

Bisogni di base e sostegno socioeconomico

Nell'ambito dello strumento sono stati assegnati più di 2,83 miliardi di EUR ai bisogni di base e al sostegno socioeconomico.

Gli interventi in questo settore prioritario mirano a garantire il soddisfacimento dei bisogni di base dei rifugiati più vulnerabili e a rafforzare la resilienza e l'autonomia dei rifugiati. Dovrebbero infatti consentire il loro graduale affrancamento dall'assistenza sociale in una prospettiva di maggiore autonomia e di maggiori possibilità di sostentamento.

Nel quadro dell'assistenza per i bisogni di base prevista dallo strumento più di 2,6 milioni di rifugiati hanno ricevuto un sostegno diretto che ha permesso loro di vivere dignitosamente. La maggior parte del sostegno è fornita tramite la rete di sicurezza sociale di emergenza (ESSN), programma umanitario di assistenza sociale che attualmente eroga a più di 1,6 milioni di rifugiati contributi in denaro da prelevare ogni mese mediante una carta di debito. 1,225 milioni di EUR sono stati assegnati alla terza fase dell'ESSN. Il proseguimento del sostegno dell'ESSN è garantito fino al secondo trimestre 2023 37 , con finanziamenti di follow-up assegnati nell'ambito del sostegno aggiuntivo ai rifugiati al di fuori dello strumento.

Nel quadro della seconda rata dello strumento la Commissione ha firmato una sovvenzione diretta da 245 milioni di EUR con il ministero della Famiglia e dei servizi sociali al fine di garantire un sostegno finanziario mensile equiparabile all'assistenza sociale prestata alle persone vulnerabili nell'ambito del sistema di previdenza sociale turco, ossia il programma integrativo ESSN (C-ESSN). Dopo una fase preparatoria i pagamenti ai beneficiari sono iniziati a luglio 2021 e continueranno almeno fino a maggio 2023. Il progetto, attuato in parallelo con l'ESSN, fornisce sostegno alle famiglie monoparentali, ad anziani e disabili e alle persone con disabilità gravi. La delegazione dell'UE e il personale dell'antenna locale di ECHO si riuniscono periodicamente ad Ankara per coordinare l'attuazione parallela dell'ESSN e del C-ESSN. Nel 2022 la continuità dei programmi C-ESSN ed ESSN 38 è stata garantita nell'ambito dei 3 miliardi di EUR di sostegno aggiuntivo ai rifugiati mobilitati per il periodo 2021-2023 39 .

Prosegue il sostegno socioeconomico aggiuntivo previsto per i rifugiati in grado di accedere al mercato del lavoro. Questo tipo di sostegno è volto ad aumentare l'occupabilità dei rifugiati e in tal senso prevede programmi di formazione professionale, specialistica e linguistica, di orientamento professionale e di formazione sul luogo di lavoro e una semplificazione delle procedure di rilascio dei permessi di lavoro a favore sia dei rifugiati siriani che delle comunità di accoglienza. Sovvenzioni agli imprenditori e una formazione all'imprenditorialità sono erogate a start-up e a imprese esistenti create sia dai rifugiati siriani che dalle comunità di accoglienza, in collaborazione con l'Organizzazione turca per lo sviluppo della piccola e media industria (KOSGEB) e con la Banca turca per lo sviluppo e gli investimenti (TKYB). Un altro progetto sostiene lo sviluppo e l'attuazione di un modello di imprenditoria sociale femminile al fine di fornire tanto alle rifugiate siriane vulnerabili quanto alle donne turche un'attività generatrice di reddito su base duratura. Altri due progetti si propongono di sostenere l'occupazione nell'agricoltura. I progetti dovrebbero proseguire non oltre la metà del 2025. Nel 2022 la continuità del sostegno socioeconomico ai rifugiati è stata garantita nell'ambito dei 3 miliardi di EUR di sostegno aggiuntivo ai rifugiati mobilitati per il periodo 2021-2023.

Gestione della migrazione

Con la prima rata lo strumento ha finanziato due progetti in questo settore prioritario per un importo totale di 80 milioni di EUR. Un primo progetto ha fornito sostegno dell'UE per rafforzare la capacità della guardia costiera turca di eseguire operazioni di ricerca e salvataggio. Il secondo progetto si proponeva invece di sostenere la direzione generale per la gestione della migrazione nella gestione dei rientri dall'UE. Entrambi i progetti sono stati portati a termine.

Aspetti di genere nei progetti dello strumento

Il terzo piano d'azione dell'UE sulla parità di genere "Insieme verso un mondo garante della parità di genere 2021-2025" continua a orientare l'attuazione degli interventi nell'ambito dello strumento. Nel 2022 sono rimasti temi prioritari la promozione, la tutela e il rispetto dei diritti umani di donne e ragazze in tutta la loro diversità, la parità di genere e l'emancipazione di donne e ragazze. Le considerazioni di genere sono state integrate in tutti i progetti dello strumento e monitorate costantemente mediante dati disaggregati (76 indicatori). L'integrazione della dimensione di genere è stata abbinata ad azioni specifiche sviluppate con partner esecutivi che vantano un'esperienza consolidata in questo tipo di approccio e sono in grado di instaurare un dialogo con le autorità turche.

Lo strumento ha svolto un ruolo rilevante nel migliorare l'occupabilità delle donne. Oltre 26 000 donne hanno completato con successo una formazione professionale di breve durata, mentre circa 40 000 donne hanno beneficiato di servizi di consulenza in materia di occupazione. Consulenza o sostegno finanziario sono stati estesi anche a circa 500 imprese di proprietà femminile.

Lo strumento ha offerto preziosi corsi di lingua turca alle rifugiate: circa 25 000 adulte e 20 000 studentesse li hanno completati con successo. Circa 55 000 bambine rifugiate hanno usufruito dell'istruzione prescolastica messa a disposizione attraverso i progetti finanziati dallo strumento. Sono state inoltre assegnate borse di studio a 15 000 studentesse. Si rilevi che quasi il 50 % del corpo insegnante e del personale scolastico assunto dallo strumento è costituito da donne.

I programmi di trasferimento di denaro hanno fornito pari benefici alle rifugiate: oltre un milione di donne ricevono trasferimenti regolari e incondizionati di risorse. Le famiglie di circa 400 000 studentesse hanno ricevuto un trasferimento condizionale di denaro contante per il sostegno scolastico. Al di là dei programmi di trasferimento di denaro, circa 500 000 rifugiate hanno ricevuto servizi di orientamento in materia di protezione, mentre circa 550 000 hanno usufruito di servizi di protezione forniti mediante progetti finanziati dallo strumento.

5.Controllo e valutazione

Monitoraggio

Il sistema di monitoraggio dello strumento è concepito per essere adattato, perfezionato e migliorato lungo tutta la durata di vita. Nel 2022 la rendicontazione sui risultati dello strumento ha continuato a basarsi sul quadro aggiornato dei risultati dello strumento 40 e sulla teoria del cambiamento 41 . Nel 2022 sono state pubblicate due relazioni di monitoraggio dello strumento, a giugno e a dicembre, consultabili sul sito web della DG NEAR 42 . La relazione relativa al periodo fino a dicembre 2022 è prevista per giugno 2023.

La Commissione continua a valersi dell'aiuto di un'équipe di assistenza tecnica (SUMAF 43 ) nello svolgimento dei compiti di monitoraggio dello strumento e rendicontazione. Alla fine del 2022 erano state completate 239 missioni di monitoraggio e sei missioni riguardanti il monitoraggio orientato ai risultati, 94 missioni di assistenza tecnica e 139 missioni di controllo/monitoraggio in loco; il 61 % di queste missioni ha riguardato in particolare i contratti in regime di gestione diretta 44 . Anche le azioni dello strumento finanziate nell'ambito dei piani di attuazione dell'assistenza umanitaria hanno continuato a essere monitorate, con 89 missioni di monitoraggio a livello di progetto completate nel periodo di riferimento.

Valutazione

La Commissione ha continuato ad attuare le raccomandazioni della valutazione strategica intermedia dello strumento 45 pubblicata nel luglio 2021.

6.Audit

La Corte dei conti europea ha avviato il secondo audit delle prestazioni dello strumento a novembre 2022. L'audit era in corso al momento della stesura della presente relazione. La Corte intende formulare le constatazioni e raccomandazioni nell'autunno 2023.

7.Comunicazione e visibilità

Nel 2022 le attività hanno continuato a migliorare la visibilità delle azioni dello strumento così che emergesse con maggior spicco il ruolo dell'UE nell'aiutare la Turchia ad accogliere la popolazione di rifugiati. Tra le priorità figuravano la sensibilizzazione, la visibilità e la comprensione fra i cittadini, i media, i responsabili delle politiche e gli altri portatori di interessi nell'UE, in Turchia e nella comunità internazionale.

Eventi, cerimonie e presenza mediatica

Nel primo semestre 2022 il capodelegazione ha effettuato quattro missioni a Denizli, Konya, Mardin e Dörtyol per dare maggiore visibilità alle azioni dell'UE, suscitando un notevole interesse. Tra gli altri eventi connessi ai progetti si annoverano l'inaugurazione del progetto Potenziare il settore privato a favore della coesione sociale ed economica in Turchia (FOSTER) a febbraio 2022, l'avvio del progetto Imprenditoria sociale, emancipazione e coesione nelle comunità di rifugiati e di accoglienza in Turchia (SEECO) a maggio, l'inaugurazione del nuovo ospedale statale di Kilis a giugno e la cerimonia di firma del progetto di trasferimento condizionale di denaro contante per l'istruzione a dicembre 2022, che segna il trasferimento ufficiale del CCTE dall'UNICEF al governo della Turchia. La visibilità delle attività e le azioni sono state promosse mediante comunicati stampa.

Nel 2022 è stato organizzato un viaggio stampa per visitare i progetti di aiuto umanitario finanziati dall'UE in Turchia dando luogo ad apposite pubblicazioni nei media europei, tra cui El País (ES), ANSA (IT), Público (PT), Deutsche Welle (DE), ARD (DE), EFE (ES) e NRK (NO). È stata inoltre realizzata, insieme all'IFRC, una campagna di comunicazione su larga scala per sensibilizzare sul programma ESSN. La campagna ha compreso promozioni di successo sui social media in Germania, Italia, Svezia, Turchia, Portogallo e Polonia.

8.Conclusione e sviluppi futuri

Nel 2022 l'attuazione dello strumento ha registrato importanti progressi. L'intera dotazione operativa dello strumento è stata oggetto di contratti e sono stati erogati 5 miliardi di EUR. Lo strumento ha continuato a fornire l'assistenza della quale i rifugiati e le comunità di accoglienza in Turchia hanno grande bisogno.

Le prossime tappe comprendono:

·il proseguimento dell'attuazione efficace di tutti i progetti a favore dei rifugiati e delle comunità di accoglienza, in linea con i principi di sana gestione finanziaria;

·il proseguimento delle attività di comunicazione relative allo strumento;

·l'organizzazione di un comitato direttivo dello strumento a giugno 2023;

·la programmazione e l'attuazione di ulteriori attività di sostegno a favore dei rifugiati e delle comunità di accoglienza in Turchia per dare continuità ai risultati dello strumento.

(1)

 Decisione C(2015) 9500 della Commissione, del 24.11.2015, relativa al coordinamento delle iniziative dell'Unione e degli Stati membri tramite un meccanismo di coordinamento – lo strumento per la Turchia a favore dei rifugiati, modificata dalla decisione C(2016) 855 della Commissione del 10.2.2016.

(2)

  https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52017DC0130&rid=1 . 

(3)

  https://en.goc.gov.tr/temporary-protection27 .

(4)

https://en.goc.gov.tr/irregular-migration.

(5)

 Una particolarità del sistema turco di asilo è legata al fatto che la Turchia ha sottoscritto il protocollo di New York del 1967 allegato alla convenzione di Ginevra del 1951 con una riserva. Di conseguenza la grande maggioranza dei rifugiati in Turchia non può presentare domanda per lo status di rifugiato a tutti gli effetti, ma soltanto per lo status di "rifugiato condizionato" che, se riconosciuto, limita la permanenza nel paese fino al momento in cui il rifugiato riconosciuto è "reinsediato in un paese terzo".

(6)

  https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/03/18/eu-turkey-statement/ .

(7)

Decisione C(2016) 60/03 della Commissione, del 10.2.2016, relativa allo strumento per i rifugiati in Turchia che modifica la decisione C(2015) 9500 della Commissione del 24 novembre 2015.

(8)

  https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-11329-2018-INIT/en/pdf .

(9)

 Finanziamenti mobilitati nel periodo 2013-2015 nell'ambito dei diversi strumenti di finanziamento esterno: strumento per gli aiuti umanitari (HUMA), strumento di assistenza preadesione (IPA) e strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (IcSP), compresa una serie di azioni attuate dal fondo fiduciario regionale dell'UE in risposta alla crisi siriana (EUTF).

(10)

 Fin dall'inizio della crisi nel 2011 l'UE ha attivato a sostegno del popolo siriano tutti gli strumenti politici e umanitari a sua disposizione, mobilitando collettivamente 24,9 miliardi di EUR sotto forma di aiuti umanitari e di assistenza alla stabilizzazione e alla resilienza  https://eeas.europa.eu/headquarters/headquarters-homepage/93313/node/93313_en .

(11)

  https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/03/18/eu-turkey-statement/ .

(12)

 Secondo una nuova decisione ministeriale greca, la Turchia sarà considerata un paese terzo sicuro per i richiedenti asilo provenienti da Pakistan, Bangladesh, Siria, Afghanistan e Somalia. Le domande presentate dai cittadini di questi paesi possono pertanto essere considerate inammissibili su tale base, e i richiedenti saranno rinviati in Turchia, dove si ritiene che si troveranno al sicuro e avranno la possibilità di richiedere lo status di rifugiato.

(13)

Decisione C(2015) 9500 della Commissione del 24.11.2015, articolo 2 "Obiettivi dello strumento".

(14)

Cfr. articolo 5, paragrafo 1, della decisione C(2015) 9500 della Commissione, modificata dalla decisione C(2016) 855 della Commissione.

(15)

  https://neighbourhood-enlargement.ec.europa.eu/system/files/2018-12/2016_needs_assessment_.pdf . 

(16)

  https://neighbourhood-enlargement.ec.europa.eu/system/files/2018-12/updated_needs_assessment.pdf . 

(17)

 I contributi dello strumento europeo di vicinato e dello strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) sono stati trasferiti e attuati rispettivamente nel quadro dello strumento di assistenza preadesione e del fondo fiduciario dell'UE. In linea di principio tutti i contributi dello strumento al fondo fiduciario dell'UE (provenienti dall'IPA e, in misura minore, dal DCI) sono stati attuati come assistenza non umanitaria.

(18)

Regolamento (CE) n. 1257/96 del Consiglio relativo all'aiuto umanitario (GU L 163 del 2.7.1996, pag. 1).

(19)

Regolamento (UE) n. 232/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento europeo di vicinato (GU L 77 del 15.3.2014, pag. 27).

(20)

 Regolamento (UE) n. 233/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (GU L 77 del 15.3.2014, pag. 44).

(21)

 Regolamento (UE) n. 231/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (GU L 77 del 15.3.2014, pag. 11).

(22)

Regolamento (UE) n. 230/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento inteso a contribuire alla stabilità e alla pace (GU L 77 del 15.3.2014, pag. 1).

(23)

 Per la ripartizione totale dei contributi degli Stati membri cfr. http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2016/02/03/refugee-facility-for-turkey/ .

(24)

  https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2018/06/29/facility-for-refugees-in-turkey-member-states-agree-details-of-additional-funding/ . 

(25)

Il saldo di 60 milioni di EUR è assegnato al supporto amministrativo e operativo all'attuazione dello strumento.

(26)

  https://ec.europa.eu/neighbourhood-enlargement/system/files/2022-01/Facility%20table_December%202021.pdf . 

(27)

 Dichiarazione comune del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri.

(28)

 Regolamento (CE) n. 1257/96 del Consiglio, del 20 giugno 1996, relativo all'aiuto umanitario.

(29)

 L'aiuto umanitario della Commissione europea si basa su piani annuali specifici per paese riguardanti l'attuazione dell'assistenza umanitaria. Il quadro di cooperazione tra la Commissione e i partner in questo settore è definito dagli accordi quadro finanziari e amministrativi della Commissione con le organizzazioni internazionali e dagli accordi quadro di partenariato con le organizzazioni non governative.

(30)

 I fondi dello strumento provenienti dallo strumento di assistenza preadesione sono gestiti conformemente alle norme sull'azione esterna di cui alla parte seconda, titolo IV, del regolamento finanziario e relative modalità di applicazione.

(31)

 L'importo comprende anche gli esborsi nell'ambito dei progetti attuati dal fondo fiduciario regionale dell'UE in risposta alla crisi siriana, ma non ancora imputati al bilancio dell'UE.

(32)

  https://neighbourhood-enlargement.ec.europa.eu/enlargement-policy/turkiye/eu-support-refugees-turkiye_it . 

(33)

 Sono inclusi nell'importo 40 milioni di EUR destinati a un progetto riguardante l'energia pulita previsto nell'ambito dell'EUTF (FRIT 1).

(34)

 Promoting Integration of Syrian Kids into the Education System II (PIKTES II) (Promuovere l'integrazione dei minori siriani nel sistema di istruzione turco).

(35)

 Promoting Inclusive Education for Kids in the Turkish Education System (PIKTES+) (Promuovere l'istruzione inclusiva per i minori nel sistema di istruzione turco).

(36)

Strengthening Health Infrastructure for All (Rafforzare le infrastrutture sanitarie per tutti).

(37)

  https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20200706IPR82727/585-milioni-di-euro-per-sostenere-i-rifugiati-siriani-nei-paesi-vicini . 

(38)

Nelle previsioni la DG NEAR subentrerà per la prossima fase del programma ESSN.

(39)

 La decisione di esecuzione della Commissione relativa al finanziamento della misura individuale per la fornitura di sostegno in denaro ai rifugiati più vulnerabili in Turchia per il 2022 e il 2023 (C(2022) 7822 final) è stata adottata il 4.1.2022 e la decisione di esecuzione della Commissione relativa al finanziamento della misura individuale volta a continuare a sostenere i bisogni di base e la transizione verso possibilità di sostentamento per i rifugiati in Turchia nel 2022 (C(2022) 8887) è stata adottata il 7.12.2022.

(40)

  https://neighbourhood-enlargement.ec.europa.eu/system/files/2022-06/Facility%20Results%20Framework_Jun2022.pdf . 

(41)

  https://neighbourhood-enlargement.ec.europa.eu/system/files/2022-06/Facility%20Theory%20of%20Change_Feb2022.pdf . 

(42)

https://neighbourhood-enlargement.ec.europa.eu/enlargement-policy/turkiye/eu-support-refugees-turkiye_it.

(43)

 Technical Assistance to Support the monitoring of Actions financed under the Facility for Refugees in Turkey (Assistenza tecnica a sostegno del monitoraggio delle azioni finanziate nell'ambito dello strumento per i rifugiati in Turchia) – IPA/2018/393-877.

(44)

Importi cumulativi, dal 2017.

(45)

  https://neighbourhood-enlargement.ec.europa.eu/strategic-mid-term-evaluation-facility-refugees-turkey-2016-201920_it . 

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