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Document 52021AE5221

Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione di previsione strategica 2021: capacità e libertà di azione dell’UE [COM(2021) 750 final]

EESC 2021/05221

GU C 290 del 29.7.2022, p. 35–39 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

29.7.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 290/35


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione di previsione strategica 2021: capacità e libertà di azione dell’UE

[COM(2021) 750 final]

(2022/C 290/06)

Relatrice:

Sandra PARTHIE

Consultazione

Commissione, 1.3.2022

Base giuridica

Articolo 304 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea

Sezione competente

Mercato unico, produzione e consumo

Adozione in sezione

4.3.2022

Adozione in sessione plenaria

23.3.2022

Sessione plenaria n.

568

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

199/3/0

1.   Preambolo

1.1.

Poiché la relazione della CE e il parere sono stati redatti prima dell’aggressione russa, della guerra in Ucraina e della conseguente crisi umanitaria, i loro effetti non sono rispecchiati nel parere. Il CESE sottolinea che questi tragici eventi hanno ovviamente gravi ripercussioni sul nostro stile di vita e chiede pertanto che le attività di previsione strategica del Centro comune di ricerca e della Commissione europea attualmente in corso per la prossima relazione di previsione strategica pongano l’accento, molto più di quanto previsto in precedenza, sugli effetti geopolitici di questi cambiamenti strategici, che vanno, tra l’altro, dall’aumento dei prezzi dell’energia all’incremento della spesa per la sicurezza e la difesa, ai nuovi flussi migratori e all’insicurezza degli approvvigionamenti, non solo in Europa ma anche altrove.

2.   Conclusioni e raccomandazioni

2.1.

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) continua a valutare con grande compiacimento l’integrazione della metodologia di previsione nel processo di elaborazione delle politiche dell’Unione europea. Poiché la previsione strategica è un processo partecipativo, il CESE continua ad attendersi che questa decisione rafforzi le sinergie e aumenti il coinvolgimento strutturale di tutte le istituzioni dell’UE, incluso il CESE. In tale contesto il CESE sottolinea che il sistema europeo di analisi strategica e politica (ESPAS) costituisce un buon esempio di collaborazione interistituzionale dell’UE.

2.2.

Il CESE ritiene che le quattro principali tendenze globali siano pertinenti per la questione fondamentale della capacità e della libertà di azione dell’UE. Esse rappresentano le grandi tendenze generali centrali del nostro tempo, e rimarranno fondamentali per la definizione delle politiche europee. Il loro sviluppo, tuttavia, rimane a vasto raggio e tocca vari aspetti, ma manca di approfondimenti di singole questioni. Il CESE si rammarica specificamente del fatto che non si sia tenuto adeguatamente conto della dimensione sociale e che non siano state considerate le questioni concernenti la gioventù e la giustizia intergenerazionale, sebbene tali questioni vengano sviluppate nella relazione di base del Centro comune di ricerca Shaping and securing the EÙs Open Strategic autonomy by 2040 and beyond (Plasmare e garantire l’autonomia strategica aperta dell’UE entro il 2040 e oltre) (1).

2.3.

Il CESE riconosce che il tema scelto per la relazione di previsione strategica 2021 riveste grande rilevanza politica ed è in grado di creare le giuste condizioni quadro per un’interdipendenza ben gestita e un’autonomia strategica aperta, basata su valori condivisi, sulla coesione, su una solida governance multilaterale e su una cooperazione fondata su regole. Chiede tuttavia che si faccia un uso adeguato dei metodi del processo di previsione per determinare i temi futuri. È fondamentale valutare gli sviluppi nel corso del tempo, vale a dire che gli attuali investimenti in ricerca e sviluppo o il numero di brevetti devono essere confrontati non solo con quelli della Cina o degli Stati Uniti, ma anche con i livelli precedenti, per potere vedere con chiarezza se stiamo andando nella giusta direzione.

2.4.

Benché l’approccio del ricorso alla previsione strategica e gli aspetti di attualità della relazione non vengano messi in discussione, rimane poco chiaro cosa distingua la relazione di previsione strategica 2021 come vera risorsa di previsione. Manca un nesso chiaro tra la scelta delle tendenze, il futuro o i futuri considerati e le conclusioni logiche della questione centrale della relazione.

Oltre alla mancanza di una evidente metodologia di previsione, la seconda relazione di previsione strategica della Commissione (2021) non fornisce un quadro logico, coerente e orientato all’azione per l’elaborazione delle politiche dell’UE, che consenta ai responsabili politici di definire le priorità strategiche e di agire.

2.5.

Un tema molto importante per un approfondimento è il ruolo degli attori non statali, in particolare le società multinazionali, nei sistemi di governo odierni. A giudizio del CESE si dovrebbe aumentare l’autonomia strategica per lo meno degli attori il cui status consente loro, di fatto, di stabilire regole e norme, come le grandi imprese tecnologiche, le banche e gli attori finanziari operanti a livello mondiale, e le organizzazioni della società civile.

2.6.

La dimensione di previsione della relazione realizzerà appieno il suo potenziale per i responsabili politici dell’UE solo se sarà concepita fondamentalmente come un esercizio aperto, pluralistico e interdisciplinare, che coinvolga le parti sociali organizzate e la società civile, in particolare il CESE, in tutte le fasi del processo di previsione in vista delle (future) relazioni di previsione strategiche.

2.7.

In questo contesto il CESE fa appello specificamente al Centro comune di ricerca affinché coinvolga pienamente il Comitato nel suo ciclo di previsione e lo sostenga nella cernita delle attività di previsione in corso condotte dalle organizzazioni della società civile, dai sindacati e dalle associazioni di imprese. Il CESE propone inoltre di sostenere le organizzazioni della società civile dell’UE nello sviluppo delle competenze in materia di previsione e nell’esecuzione di attività di previsione nel quadro di un processo strutturato, insieme al Centro comune di ricerca, ad esempio sotto forma di progetto pilota con membri del CESE e organizzazioni della società civile.

2.8.

Pertanto, sebbene l’aspirazione sia pienamente apprezzata, vi sono ancora margini di miglioramento per le prossime relazioni di previsione per quanto riguarda i seguenti aspetti:

la relazione deve collegare meglio le megatendenze e le pietre angolari strategiche dal punto di vista della coerenza, della probabilità e della pertinenza;

il processo di previsione in vista della prossima relazione dovrebbe offrire al CESE e ad altri attori pertinenti opportunità concrete per apprendere, contribuire e migliorare la sua qualità;

il CESE in particolare ha già elaborato una serie di pareri concernenti l’imminente relazione di previsione 2022, ossia la duplice transizione verde e digitale (2);

a questo proposito, il CESE suggerisce alla Commissione di elaborare, in collaborazione con il Centro comune di ricerca, un ciclo di consultazione annuale per contribuire alla preparazione della relazione annuale di previsione. La Commissione dovrebbe coinvolgere il CESE e il Comitato europeo delle regioni, nonché altre istituzioni dell’UE, ad esempio offrendo seminari periodici ad hoc e associando i membri del CESE alle attività di previsione soggiacenti della DG Centro comune di ricerca e del segretariato generale;

dovrebbe essere istituito un gruppo di riflessione con le parti sociali e gli attori della società civile per discutere in che modo tale gruppo di destinatari possa beneficiare delle relazioni di previsione strategiche della Commissione e come le future relazioni potrebbero essere elaborate in modo da offrire loro il massimo valore;

richiesta guidata dalla Commissione di un coinvolgimento — da parte della rete ministeriale — delle parti sociali e dei rappresentanti della società civile nelle attività della rete in materia di previsione.

2.9.

Il CESE raccomanda di riconfigurare i suoi stessi processi di lavoro per quanto riguarda le relazioni annuali di previsione, in modo da fornire conoscenze, competenze e proposte specifiche ex ante, ossia durante il processo di elaborazione delle rispettive relazioni, invece di limitarsi a commentare tali relazioni ex post. Riteniamo che ciò migliorerà le informazioni raccolte per le relazioni annuali di previsione, in quanto i membri del CESE hanno legami forti e profondi con i rispettivi settori della società e dell’economia e sono in grado di individuare meglio i cosiddetti «segnali deboli» fondamentali in relazione agli sviluppi pertinenti. Inoltre, il CESE può trasmettere e diffondere i risultati e le conoscenze di previsione, aiutando in tal modo gli attori nazionali della società civile a comprendere meglio le decisioni politiche adottate dall’UE.

2.10.

Infine, il CESE incoraggia la Commissione a continuare a sviluppare l’agenda di previsione strategica dell’UE. Il CESE è convinto che l’ulteriore integrazione della previsione nel processo decisionale dell’UE sia la via da seguire, e ribadisce la sua offerta di aiutare la Commissione e le altre istituzioni dell’UE a conseguire questo obiettivo.

3.   Osservazioni generali

3.1.

Il CESE si compiace del fatto che la relazione evidenzi l’importanza di un mercato unico aperto, competitivo e pienamente funzionante per consentire alle imprese di crescere fino a raggiungere le dimensioni necessarie per poter competere a livello mondiale. Ciò vale anche per la raccomandazione, contenuta nella relazione, di attuare pienamente l’Unione dei mercati dei capitali e l’Unione bancaria, che secondo il CESE contribuiscono direttamente alla resilienza dell’UE alle crisi finanziarie, alla tutela dei depositanti e a una ripresa economica solida e stabile (3).

3.2.

Il CESE accoglie con favore la pubblicazione degli orientamenti e degli strumenti riveduti per legiferare meglio, che si concentrano sulla definizione delle modalità d’uso della previsione strategica nelle valutazioni e nelle valutazioni d’impatto. Per garantire il buon esito della sua applicazione, è fondamentale che la Commissione fornisca una formazione e risorse adeguate al proprio personale incaricato di effettuare valutazioni e valutazioni d’impatto.

3.3.

Nel quadro delle sue risposte a un panorama più impegnativo per la governance, la relazione sottolinea la necessità di una governance partecipativa e inclusiva per rafforzare la fiducia e la legittimità a tutti i livelli, aumentando l’importanza di piattaforme come il CESE. Riteniamo che, oggi più che mai, disporre di un portavoce della società civile su scala europea sia fondamentale per consentire una governance efficace nel 21o secolo e per raggiungere soluzioni di ampia portata e sostenibili, piuttosto che soluzioni semplici.

3.4.

Il CESE prende atto del follow-up (4) dato dalla Commissione europea al parere del CESE sulla Relazione di previsione strategica 2020: tracciare il percorso verso un’Europa più resiliente (5), e sente l’esigenza di rispondere agli aspetti che ritiene ancora pertinenti, dato che non sono stati sufficientemente affrontati nella relazione di previsione strategica 2021:

il documento concernente il follow-up sostiene che la previsione era stata inclusa nella relazione di previsione strategica 2020. Dal punto di vista del CESE, tuttavia, manca la trasparenza sul modo in cui i principi e le metodologie di previsione sono stati utilizzati per giungere alle conclusioni della relazione e sul modo in cui gli attori esterni sono stati inclusi nelle attività di previsione. Ad esempio non è stato offerto al CESE un percorso chiaro per il suo coinvolgimento;

il documento concernente il follow-up sottolinea che le singole questioni devono essere ulteriormente sviluppate e specificate, come richiesto dal CESE, e dovrebbero essere integrate in proposte concernenti le politiche, e che la relazione di previsione offre solo un punto di partenza per la riflessione. Per il CESE l’attuale formato della relazione non è adatto a formulare proposte concernenti le politiche, né offre punti di partenza concreti per la riflessione;

il documento concernente il follow-up sottolinea inoltre l’importanza di descrivere la situazione attuale e lo status quo in un’analisi di previsione. Il CESE concorda sul fatto che, tradizionalmente, si tratta del primo passo di un’analisi di previsione. Tuttavia, al di là del suo attuale impiego nelle relazioni di previsione strategica, dovrebbe costituire un punto di partenza per un’analisi orientata al futuro, che costituirebbe per i membri del CESE un modo più pertinente per ricavare raccomandazioni d’azione.

3.5.

Per quanto riguarda i 10 settori in cui l’UE potrebbe rafforzare la propria autonomia strategica aperta e la propria leadership mondiale, pur essendo generalmente pertinenti, dal punto di vista del CESE essi non sono presentati come conclusioni strategiche logiche derivanti da un quadro che tenga conto delle tendenze e delle incertezze. Pertanto, non si può presumere che presentino pietre miliari strategiche di portata generale e precise dal punto di vista della previsione.

3.6.

Il CESE ritiene che non vi sia alcuna effettiva carenza di previsione o pianificazione strategica da parte della Commissione. A giudizio del CESE, la vera questione è la mancanza di volontà politica da parte dei responsabili politici dell’UE di trasformare la previsione in proposte di ampia portata. Se manca la volontà politica, anche le previsioni non porteranno all’adozione delle misure auspicate.

3.7.

Sottolineando le carenze di un processo di previsione chiuso, con una consultazione limitata, il CESE rileva che non si fa riferimento alla questione dell’aumento dell’inflazione e dei prezzi dell’energia, entrambi elementi fondamentali della questione dell’autonomia strategica. Nell’ambito del suo ruolo consultivo il CESE sta già elaborando pareri prospettici (6) per contribuire alla capacità dell’UE di integrare meglio la previsione nel processo decisionale.

3.8.

Inoltre la relazione non menziona il ruolo dei sistemi di sicurezza sociale, compreso lo sviluppo dello Stato sociale. Sembra che in generale gli aspetti sociali della questione siano trascurati, a favore degli aspetti tecnologici ed economici. I cittadini dell’UE si aspettano dallo Stato un elevato livello di sicurezza sociale e di protezione sociale. Pertanto, alla luce dell’autonomia strategica, resta da chiedersi in che modo saranno finanziati in futuro i sistemi di sicurezza sociale. Il CESE apprezzerebbe molto un’analisi più approfondita di questo tema, eseguita con strumenti di previsione.

3.9.

La relazione di previsione strategica 2021 presenta un elenco completo di sfide, ma non fornisce orientamenti chiari sulle priorità e sulle azioni prioritarie, né proposte sul modo in cui le imprese o i lavoratori possono o dovrebbero prepararsi a far fronte a tali sfide. Molte tendenze possono interessare contemporaneamente i cittadini e le imprese. Si tratta di un’occasione sprecata, che il CESE potrebbe contribuire a risolvere, data la sua pertinenza nell’affrontare le sfide di alto livello e nel tradurre le soluzioni proposte nella vita di tutti i giorni, specie in quella di datori di lavoro e lavoratori.

3.10.

La relazione non è attualmente all’altezza del suo titolo, in quanto documento di previsione, come descritto, ad esempio, nel precedente documento Strategic Foresight Primer (La previsione strategica: nozioni di base) del Centro europeo di strategia politica (EPSC) (7). Un buon esempio pratico di relazione di previsione trasparente sotto il profilo metodologico è il documento Tackling Obesities: Future Choices (8) (Affrontare l’obesità: le scelte future), commissionato dal servizio di previsione del governo del Regno Unito.

3.11.

La relazione fa specificamente riferimento alla rete di previsione a livello di UE dei «ministri per il futuro» e al relativo sviluppo delle capacità di previsione a livello nazionale. Il CESE esorta la Commissione a garantire, anche in questa rete, che attori come il CESE siano attivamente presi in considerazione nell’attuazione degli esercizi di previsione, piuttosto che essere meri destinatari dei relativi risultati.

3.12.

Il CESE incoraggia la Commissione a continuare a sviluppare l’agenda di previsione strategica dell’UE. Come indicato nel parere, è necessario apportare diverse modifiche. Il CESE è tuttavia convinto che l’ulteriore integrazione della previsione nel processo decisionale dell’UE sia la via da seguire, e ribadisce la sua offerta di aiutare la Commissione e le altre istituzioni dell’UE a conseguire questo obiettivo. La previsione raggiungerà i suoi obiettivi dichiarati solo se si tratta di un esercizio aperto e pluralistico nonché di un esercizio interdisciplinare diversificato, che coinvolge le parti sociali e la società civile organizzata, in particolare il CESE, in tutte le fasi del processo di previsione.

Bruxelles, 23 marzo 2022.

La presidente del Comitato economico e sociale europeo

Christa SCHWENG


(1)  https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC125994/open_strategic_autonomy_2040_online_1.pdf

(2)  Pareri del CESE: GU C 311 del 18.9.2020, pag. 36; GU C 364 del 28.10.2020, pag. 143; GU C 440 del 18.12.2020, pag. 99; GU C 429 del 11.12.2020, pag. 268; GU C 429 del 11.12.2020, pag. 51; GU C 429 del 11.12.2020, pag. 66; GU C 429 del 11.12.2020, pag. 187; GU C 429 del 11.12.2020, pag. 259; GU C 374 del 16.9.2021, pag. 84.

(3)  https://www.eesc.europa.eu/it/policies/policy-areas/financial-services-and-capital-markets

(4)  Pagg. 187-200: https://www.eesc.europa.eu/sites/default/files/files/04_eesc_follow-up_report_april_2021_gri.pdf

(5)  GU C 220 del 9.6.2021, pag. 67.

(6)  Cfr. esempi recenti di pareri prospettici del CESE:

GU C 374 del 16.9.2021, pag. 73;

GU C 129 dell'11.4.2018, pag. 36;

CCMI/184 — Prevedere i cambiamenti strutturali e settoriali e ripensare le culture industriali: verso nuove frontiere di ripresa e resilienza nelle diverse parti d’Europa;

GU C 220 del 9.6.2021, pag. 118;

GU C 341 del 24.8.2021, pag. 1.

Il CESE organizza inoltre attività che promuovono dibattiti prospettici, come ad esempio:

Convegno della sezione ECO sugli «Aspetti economici della previsione strategica e del processo decisionale dell'UE» (giugno 2021);

Convegno della sezione REX sul tema «La geopolitica del Green Deal europeo, una panoramica trasversale delle implicazioni geopolitiche del Green Deal europeo» (dicembre 2021);

Dibattito della sezione REX nella riunione della sezione: «Previsione strategica: una visione per il futuro dell’Europa».

(7)  «Cosa non è la previsione strategica? Non si tratta di una relazione — un intervento accuratamente concepito e mirato. La previsione strategica è un processo di apprendimento che offre a un decisore nuove prospettive di aggiornamento sulla situazione attuale, che spesso suscita perplessità, è disordinato sotto il profilo sociale e causa incertezza. Tale processo vede l’incertezza come amica e non il contrario. Non si tratta di una relazione, ma di un mezzo per raggiungere una finalità differente. L’intervento accuratamente concepito e mirato concentra il processo di apprendimento sociale sulle esigenze di un gruppo specifico di utenti e sulle loro necessità (ossia la previsione delle loro utilizzazioni)». Commissione europea, Centro europeo di strategia politica, Wilkinson, A., Strategic Foresight Primer, Ufficio delle pubblicazioni, 2017, consultato il 16 gennaio 2022 all’indirizzo https://data.europa.eu/doi/10.2872/71492

(8)  Tackling obesities: Future choices — project report. Consultato il 14 gennaio 2022 all’indirizzo https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/287937/07-1184x-tackling-obesities-future-choices-report.pdf


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