COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 1.7.2020
COM(2020) 276 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Sostegno all'occupazione giovanile: un ponte verso il lavoro per la prossima generazione
"[N]essuno Stato membro dovrebbe essere messo nella condizione di scegliere se rispondere alla crisi o investire nelle persone. Per questo motivo Next Generation EU aumenta il sostegno [...] a favore dell'occupazione giovanile per far sì che i cittadini acquisiscano le competenze, la formazione e l'istruzione necessarie per adattarsi a questo mondo in rapido cambiamento."
Presidente Ursula von der Leyen
1.Introduzione: investire nella prossima generazione
All'inizio del mandato la Commissione, guidata dal pilastro europeo dei diritti sociali, ha definito il suo programma per un'Europa sociale, incentrato sulle persone. Da allora ha dato priorità alle attività volte ad aiutare i giovani e sta tenendo fede all'impegno assunto. Sta rafforzando l'istruzione e la formazione, promuovendo l'occupazione giovanile, garantendo condizioni di lavoro eque e migliorando l'accesso alla protezione sociale per tutti, perché i giovani sono la prossima generazione e meritano di beneficiare di tutte le opportunità di sviluppare appieno il proprio potenziale per plasmare il futuro del nostro continente.
La pandemia di COVID-19 ha evidenziato la necessità di proseguire su questa strada e premere sull'acceleratore. Sebbene si tratti anzitutto di una crisi sanitaria, l'impatto della pandemia ha fatto precipitare l'UE in una recessione profonda
. L'aumento delle richieste di indennità di disoccupazione fa presagire nuove sfide. La disoccupazione aumenterà tra tutte le fasce di età, ma i giovani sono già stati colpiti in modo sproporzionato
: dall'inizio della crisi oltre uno su sei ha smesso di lavorare. Molti lavoravano in settori fortemente colpiti come i servizi di alloggio e ristorazione, le arti, l'intrattenimento, il commercio all'ingrosso e al dettaglio
, mentre altri stanno cercando di entrare nel mercato del lavoro proprio ora che tali settori non sono più in grado di assumere.
È il momento che gli Stati membri e le istituzioni europee rivolgano la loro attenzione verso la prossima generazione. La crisi finanziaria ed economica globale ci ha insegnato che la nostra risposta non può essere tardiva: i primi segnali di problemi che ignoriamo oggi possono ingigantirsi e causare danni irreparabili nel giro di qualche anno. Grazie alla flessibilità offerta dalle iniziative di investimento in risposta al coronavirus della Commissione, molti Stati membri hanno mobilitato rapidamente misure temporanee anticrisi. Con l'aiuto del Fondo sociale europeo (FSE) possono salvaguardare posti di lavoro e compensare le interruzioni dell'istruzione e della formazione durante la pandemia. Il nuovo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza (SURE)
permetterà inoltre di concedere fino a 100 miliardi di EUR sotto forma di prestiti a sostegno dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo e di misure analoghe per i lavoratori autonomi negli Stati membri. Sulla base della proposta della Commissione per Next Generation EU, il prossimo passo logico è aiutare i giovani a plasmare la ripresa dell'Europa.
Questi sforzi congiunti dovrebbero consentire di incrementare le opportunità per tutti i giovani. In molti Stati membri questi stanno vivendo addirittura la seconda recessione economica della loro vita: chi aveva 18 anni al culmine della precedente crisi dell'occupazione giovanile ne ha ora appena 25. È probabile che le sfide siano ancora più ardue per i gruppi discriminati o vulnerabili, in quanto le recessioni economiche tendono a inasprire le disuguaglianze. I giovani che fanno parte di gruppi vulnerabili, ad esempio i giovani appartenenti a minoranze razziali ed etniche, i giovani con disabilità o i giovani che vivono in alcune aree rurali o remote o in aree urbane svantaggiate, devono affrontare ulteriori ostacoli all'ingresso nel mercato del lavoro. Tra i giovani con disabilità si registrano ad esempio tassi di occupazione sensibilmente più bassi che tra i giovani privi di disabilità
, e i migranti e i rifugiati, che costituiscono una quota sempre maggiore dei nostri giovani, devono vedersela con ostacoli specifici e con la discriminazione. Anche le giovani donne risentono profondamente della crisi. Saranno necessarie politiche attive e mirate per poter raggiungere tutti coloro che ne hanno bisogno.
Le iniziative illustrate nella presente comunicazione contribuiscono alla strategia di ripresa dalla pandemia di COVID-19 della Commissione. Esse assicurano che le transizioni digitale e verde dell'UE siano inscritte nel DNA delle nostre politiche per l'occupazione giovanile, attuano il pilastro europeo dei diritti sociali e sostengono la nuova strategia industriale. Altre proposte della Commissione, come quella relativa all'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza, adottata lo stesso giorno, contribuiscono a promuovere l'occupazione giovanile.
La presente comunicazione illustra nel dettaglio come le due proposte di raccomandazioni del Consiglio, quella relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani (sezione 2) e quella relativa all'istruzione e formazione professionale per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza (sezione 3), insieme a un nuovo impulso agli apprendistati (sezione 4), contribuiranno a creare occupazione giovanile. La comunicazione presenta inoltre ulteriori misure per il conseguimento di tale obiettivo (sezione 5). Le proposte della Commissione per Next Generation EU e il futuro bilancio dell'UE consentiranno finanziamenti significativi a favore dell'occupazione giovanile (sezione 6). Spetta ora agli Stati membri stabilire le priorità di investimento, dato che l'occupazione giovanile è principalmente di loro competenza.
2.Un ponte verso il lavoro - Rafforzare la garanzia per i giovani
In questi ultimi anni la Commissione ha sostenuto gli Stati membri nell'offrire ai giovani un trampolino di lancio per accedere al mercato del lavoro. Varata al culmine della precedente crisi dell'occupazione giovanile, la garanzia per i giovani del 2013 ha avuto un effetto trasformativo considerevole in molti Stati membri: ha creato opportunità per i giovani, ha favorito le riforme strutturali e l'innovazione e rafforzato i servizi pubblici per l'impiego e, dall'inizio della sua attuazione, ha aiutato oltre 24 milioni di giovani in tutta l'UE a entrare nel mercato del lavoro.
La proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani dà seguito agli importanti risultati già raggiunti. Dal momento che la transizione dalla scuola al lavoro e l'integrazione sostenibile nel mercato stanno prendendo più tempo a causa della natura mutevole del lavoro e delle competenze richieste, la proposta amplia il gruppo destinatario da tutti i giovani disoccupati o inattivi di età inferiore a 25 anni a quelli di età inferiore a 30 anni. Oltre a sostenere le misure per la creazione di posti di lavoro come pure varie misure di attivazione quali la consulenza, l'orientamento professionale e l'assistenza, la proposta odierna intensifica la prevenzione della disoccupazione e dell'inattività tra i giovani tramite migliori sistemi di monitoraggio e allarme rapido e incrementa la qualità delle offerte collegandole ai quadri di qualità recentemente creati.
La proposta affronta attivamente gli stereotipi di genere, razziali ed etnici sostenendo nel contempo la diversità e l'inclusività, anche per i giovani con disabilità. Fortunatamente molti giovani non sono occupati né inseriti in un percorso scolastico o formativo solo per un breve periodo di tempo. In assenza di svantaggi di fondo a ostacolarli individualmente, possono superare le battute d'arresto dovute alle misure di blocco o ai cicli economici in tempi relativamente rapidi. La crisi non dovrebbe tuttavia farci perdere di vista chi è più difficile da raggiungere e avrà bisogno di sostegno intensivo e, in molti casi, personalizzato. Alcuni giovani rischiano infatti di rimanere non occupati né inseriti in un percorso scolastico o formativo per un periodo più lungo, in particolare quelli che appartengono ai gruppi più vulnerabili delle nostre società e che incontrano considerevoli ostacoli all'integrazione nel mercato del lavoro anche nei momenti migliori. La proposta odierna si rivolge a tutti e assicura che nessuno rimanga non occupato né inserito in un percorso scolastico o formativo per un periodo superiore a quattro mesi proponendo approcci più personalizzati e mirati. Sottolinea inoltre l'importanza dei partenariati con, ad esempio, i datori di lavoro per fornire consulenza in merito alla natura mutevole del lavoro o i servizi sociali di sostegno per aiutare i giovani svantaggiati a rimettersi in carreggiata in vari altri modi.
La proposta odierna contribuisce inoltre ad accelerare le necessarie transizioni digitale e verde, riconoscendo sia le opportunità sia le incertezze a esse legate. A tal fine, fra l'altro, propone che siano valutate e migliorate le competenze e le abilità necessarie per trovare un'occupazione in un mercato del lavoro in costante evoluzione. Poiché nessun giovane dovrebbe entrare nel mercato del lavoro senza possedere almeno le competenze digitali di base, la proposta prevede formazioni preparatorie pratiche e di breve durata relative alle specifiche esigenze dei giovani in termini di competenze. I corsi accelerati, i corsi online aperti o i corsi intensivi possono in particolare migliorare le competenze digitali dei giovani e quelle necessarie per la transizione verde, come pure le capacità imprenditoriali e di gestione della carriera. Questo aspetto è sostenuto anche dall'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza.
Le operazioni prioritarie per le quali è possibile mobilitare il bilancio dell'UE comprendono le sessioni di formazione di breve durata, i sistemi di mappatura rafforzati, i sistemi di allarme rapido e le capacità di monitoraggio (cfr. sezione 6).
La proposta fornisce un quadro di riferimento per gli interventi. Esistono pratiche ottimali in tutta Europa. L'occupazione giovanile è diventata una priorità fondamentale nel bilancio dell'UE: ora spetta agli Stati membri intensificare i loro sforzi, integrare gli insegnamenti appresi e mobilitare i finanziamenti dell'UE (sezione 6).
La proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani accompagna la presente comunicazione.
3.Una politica UE di istruzione e formazione professionale adeguata alle esigenze future
La ripresa economica che ci attende costituisce un'opportunità per accelerare le riforme nell'istruzione e formazione professionale (IFP) in modo da contribuire alla competitività sostenibile, all'equità sociale e alla resilienza dell'UE. L'istruzione e formazione professionale, che tiene sempre più conto delle esigenze di sviluppo delle competenze e di riqualificazione della popolazione adulta, svolge un ruolo fondamentale anche nel sostenere l'occupazione giovanile, in particolare attraverso gli apprendistati (il cosiddetto "apprendimento duale"). La pandemia di COVID-19 ha tuttavia avuto un impatto enorme sull'istruzione e formazione professionale: particolarmente colpiti sono stati l'apprendimento basato sul lavoro e gli apprendistati, che sono incentrati sulla formazione pratica e direttamente collegati al luogo di lavoro. Con la chiusura delle scuole e dei centri di formazione e l'apprendimento a distanza, l'istruzione e la formazione – che solitamente contribuiscono a correggere le distorsioni nelle nostre società – hanno potuto fare ben poco per combattere la povertà giovanile e l'esclusione sociale.
Rendere i sistemi di istruzione e formazione professionale adeguati alle esigenze future significa sincronizzarli con le transizioni verde e digitale e renderli adattabili a qualsiasi sfida possa presentarsi in futuro. Significa investire nella loro preparazione digitale e assicurare che ogni discente, insegnante e formatore abbia accesso agli strumenti e alle tecnologie necessari. Significa anche promuovere lo sviluppo di un solido bagaglio di competenze per consentire alle persone di progettare, produrre e gestire prodotti e servizi in modo sostenibile dal punto di vista ambientale e offrire ai datori di lavoro la manodopera qualificata di cui hanno bisogno.
Una politica di istruzione e formazione professionale più agile e moderna faciliterà il passaggio dal mondo dell'istruzione a quello del lavoro. Contribuirà a ridurre il numero dei giovani non occupati né inseriti in un percorso scolastico o formativo in tutta l'UE. A tal fine vengono fissati obiettivi ambiziosi per l'occupabilità dei discenti dell'IFP (82 %), l'esposizione all'apprendimento basato sul lavoro (60 %) e la mobilità internazionale (8 %). La nuova strategia migliorerà anche la qualità delle offerte di proseguimento degli studi e apprendistato nell'ambito della garanzia per i giovani rafforzata, aiutando i giovani che sono già alle prese con la transizione dalla scuola al mondo del lavoro o con le prime transizioni lavorative. Allo stesso tempo promuoverà una migliore garanzia della qualità dei programmi di istruzione e formazione professionale e il riconoscimento delle qualifiche.
Per rendere i sistemi di istruzione e formazione professionale adeguati alle esigenze future occorre puntare sia sull'eccellenza sia sull'equità. Gli istituti di istruzione e formazione professionale dovrebbero diventare centri di eccellenza professionale e offrire soluzioni di formazione innovative, facilitare l'accesso alle tecnologie più avanzate e fungere da incubatori di imprese. Al contempo è necessario combattere attivamente i pregiudizi di genere e altre forme di discriminazione, promuovendo le pari opportunità attraverso misure che favoriscano, ad esempio, l'equilibrio di genere nelle professioni tradizionalmente "maschili" o "femminili". Devono inoltre essere rimosse le barriere che impediscono la partecipazione delle minoranze razziali ed etniche, compresi i Rom, delle persone provenienti da un contesto migratorio e delle persone con disabilità, per le quali occorre garantire l'accessibilità.
La proposta di raccomandazione del Consiglio relativa all'istruzione e formazione professionale per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza, che è parte dell'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza, è adottata oggi.
4.Un nuovo impulso agli apprendistati
Gli apprendisti che formiamo ora saranno tra qualche anno lavoratori altamente qualificati. Gli apprendistati da un lato sviluppano le competenze di cui i datori di lavoro hanno effettivamente bisogno, dall'altro permettono all'apprendista di acquisire le conoscenze e le capacità pratiche e di entrare a far parte di reti che ne agevoleranno l'accesso al mercato del lavoro e la partecipazione attiva alla società. Gli apprendistati contribuiscono anche a una rapida ripresa del mercato del lavoro e preparano una forza lavoro qualificata in un un'ampia gamma di settori, migliorando la produttività e la competitività delle imprese di piccole e grandi dimensioni in tutta l'UE. Per questo dovrebbero essere incoraggiati e sostenuti, come evidenziato nella proposta della Commissione intesa a rendere l'istruzione e formazione professionale adeguata alle esigenze future.
Le operazioni prioritarie per le quali può essere mobilitato il bilancio dell'UE comprendono sovvenzioni dirette per gli apprendisti nelle PMI e bonus per il collocamento di apprendisti provenienti da aziende insolventi in altre imprese o in centri di formazione intra-aziendali (cfr. sezione 6).
Gli apprendistati efficaci e di qualità, che svolgono un ruolo fondamentale per preservare e creare l'occupazione giovanile, sono stati particolarmente colpiti dalle misure di blocco dovute alla COVID-19. Molte PMI non sono più in grado di accettare candidati a causa della mancanza di risorse e di attività. In risposta a questa situazione, alcuni Stati membri hanno già invitato i datori di lavoro a intensificare gli sforzi per preservare le offerte di apprendistato. Per fare in modo che gli apprendistati continuino a svolgere il loro ruolo essenziale nella ripresa del mercato del lavoro è possibile mobilitare finanziamenti dell'UE (sezione 6).
Sin dalla sua istituzione nel 2013 l'alleanza europea per l'apprendistato ha contribuito alla creazione di oltre 900 000 opportunità per i giovani. L'iniziativa sarà ora rinnovata per promuovere gli apprendistati in tutta l'UE, in modo da contribuire a garantire un'offerta stabile di tirocini efficaci e di qualità per i giovani.
L'alleanza rinnovata chiederà nuovi impegni a favore degli apprendistati digitali e verdi, incentrati sui settori economici che saranno in prima linea nella transizione verso un'Europa climaticamente neutra. Essa riunirà governi, parti sociali, imprese, camere di commercio, regioni, organizzazioni giovanili, erogatori di istruzione e formazione professionale e gruppi di riflessione. Concretamente, l'alleanza rinnovata punterà a:
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promuovere apprendistati efficaci e di qualità, e incentivare gli Stati membri e le aziende a impegnarsi in questo senso, rafforzando le coalizioni per l'apprendistato a livello nazionale;
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incentivare il sostegno alle PMI per garantire un'offerta stabile di apprendistati efficaci e di qualità;
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mobilitare le autorità locali e regionali affinché fungano da catalizzatori per gli apprendistati all'interno del contesto imprenditoriale locale;
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rafforzare il dialogo sociale attraverso un coinvolgimento più attivo delle organizzazioni nazionali delle parti sociali;
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promuovere la partecipazione attiva dei comitati di dialogo sociale settoriale europei ai programmi di apprendistato, al fine di raggiungere un accordo su impegni settoriali congiunti;
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sostenere la rappresentanza degli apprendisti negli Stati membri rilanciando la rete europea degli apprendisti.
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Oltre a sostenere gli Stati membri nell'impiego dei fondi UE a favore degli apprendistati e delle riforme correlate (cfr. anche la sezione 6), la Commissione darà un nuovo impulso all'alleanza europea per l'apprendistato.
5.Ulteriori misure a sostegno dell'occupazione giovanile
Tutte le iniziative illustrate nella presente comunicazione mirano ad aiutare i giovani dell'UE, siano essi sul punto di affrontare il difficile passaggio dalla scuola al mondo del lavoro o alle prese con le prime transizioni lavorative. Tale sostegno non può essere frammentario, poiché gli ostacoli incontrati dai giovani e gli svantaggi soggiacenti sono molteplici e di vasta portata. A integrazione di tali iniziative, sono previste ulteriori misure concrete che contribuiscono all'occupazione giovanile, illustrate nella presente sezione.
I servizi pubblici per l'impiego svolgono un ruolo cruciale. Essi vantano un'esperienza di lunga data nei settori della gestione delle transizioni professionali, del collocamento, dello sviluppo professionale continuo, dello sviluppo delle competenze e della riqualificazione. Nonostante i vincoli di bilancio persistenti e il nuovo aumento della disoccupazione e dei regimi di riduzione dell'orario lavorativo, all'indomani della pandemia di COVID-19 i servizi pubblici per l'impiego si sono dimostrati all'altezza della situazione dando vita a un inestimabile scambio di soluzioni di emergenza, informazioni sui rischi da evitare e storie di successo.
La Commissione sosterrà la rete europea dei servizi pubblici per l'impiego e ne intensificherà la capacità di apprendimento reciproco. La rete europea avrà il compito di valutare le possibilità di apprendimento reciproco globale e scambio di pratiche innovative per rafforzare le capacità dei servizi pubblici per l'impiego di sostenere l'occupazione giovanile. Ciò comprenderà il rafforzamento dei partenariati con altre parti interessate e il potenziamento delle attività di sensibilizzazione nei confronti dei giovani vulnerabili.
Il sostegno al lavoro autonomo è un altro strumento importante per accelerare la ripresa del mercato del lavoro. Nella maggior parte dei casi i giovani non dispongono tuttavia di reti che diano loro accesso, ad esempio, ai finanziamenti per le imprese e alle competenze imprenditoriali. Le reti esistenti per aspiranti giovani imprenditori a livello nazionale e locale saranno rafforzate attraverso scambi significativi di pratiche ottimali. Tali reti mettono gli imprenditori emergenti in contatto con le imprese, i modelli di riferimento, gli incubatori e gli altri servizi locali di sostegno alle start-up.
La Commissione sosterrà il rafforzamento delle reti per aspiranti giovani imprenditori. Tale sostegno terrà conto in particolare delle giovani donne e degli altri gruppi discriminati o vulnerabili, promuovendo nel contempo le opportunità di lavoro autonomo nell'economia digitale e verde.
L'imprenditoria sociale aumenta l'attrattiva del lavoro autonomo per molti giovani ispirati da carriere imprenditoriali connesse a un impatto positivo e significativo sulla società. Inoltre le organizzazioni dell'economia sociale, quali le cooperative e le imprese sociali, sono spesso più resilienti ai cicli economici. Esse rendono gli ecosistemi in cui operano più adattabili attraverso l'innovazione sociale e l'inclusione sociale a livello locale e regionale, a vantaggio anche delle persone più lontane dal mercato del lavoro.
Il piano d'azione della Commissione per il settore dell'economia sociale, previsto per il 2021, si concentrerà anche sui giovani, promuovendo tra l'altro le opportunità imprenditoriali offerte dall'economia sociale, ad esempio l'aiuto alle comunità locali, la conclusione di "patti verdi" locali e l'attivazione dei gruppi vulnerabili
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I giovani che non si sono ancora inseriti nel mercato del lavoro o quelli che vi sono appena entrati potrebbero non avere accesso alla protezione sociale. Per attenuare le conseguenze economiche e sociali della pandemia di COVID-19, alcuni Stati membri hanno già disposto una serie di misure di emergenza a sostegno dei gruppi vulnerabili in precedenza non coperti. Il mondo del lavoro era tuttavia diventato più precario già prima della crisi.
Le forme di lavoro non standard, come il lavoro mediante piattaforme digitali, sono sempre più diffuse tra i giovani. Esse creano nuove opportunità di accesso al mercato del lavoro per i giovani, anche quando questi ultimi hanno bisogno di flessibilità per conciliare il lavoro con l'istruzione o con le responsabilità di assistenza. Sulla base della raccomandazione del Consiglio dell'anno scorso sull'accesso alla protezione sociale, della direttiva relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili e delle attività svolte nell'ambito del semestre europeo, è necessario colmare le lacune in termini di accesso alla protezione sociale per quanto riguarda le nuove forme di lavoro e nel contempo migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro.
In primo luogo, la Commissione sta esaminando le sfide connesse al lavoro mediante piattaforme digitali e nel 2021 proporrà misure volte a migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano attraverso tali piattaforme.
In secondo luogo, il futuro quadro di monitoraggio sull'accesso alla protezione sociale si concentrerà sull'accesso delle persone in diverse forme di occupazione, compresi i contratti atipici, che sono di particolare pertinenza per i giovani. Ciò contribuirà a individuare le lacune e a sostenere le azioni volte a colmarle.
In terzo luogo, la Commissione avvierà uno studio specifico sull'accesso dei giovani alla protezione sociale. Tale esercizio è inteso a tracciare un quadro delle condizioni necessarie per beneficiare delle varie prestazioni in relazione alle diverse forme di occupazione e consentire un indispensabile scambio di buone pratiche.
6.Il bilancio dell'UE come motore del piano di ripresa per i giovani
Nell'ambito di un'importante iniziativa di bilancio volta ad affrontare le conseguenze economiche e sociali della pandemia, la proposta della Commissione per Next Generation EU e il bilancio a lungo termine mettono a disposizione risorse significative per sostenere l'occupazione giovanile. A breve termine, l'iniziativa REACT-EU doterà i fondi della politica di coesione di 55 miliardi di EUR per il periodo 2020-2022. È stato proposto che 5 miliardi di EUR di tale dotazione siano disponibili già quest'anno. Tali finanziamenti aggiuntivi saranno assegnati agli Stati membri in funzione di diversi criteri, uno dei quali è l'effetto della crisi attuale sulla disoccupazione giovanile. L'integrazione del Fondo sociale europeo sarà di particolare rilevanza per affrontare le sfide cui sono confrontati i giovani e che sono già state osservate negli Stati membri.
Il dispositivo per la ripresa e la resilienza recentemente proposto offre inoltre un'opportunità senza precedenti di accelerare le necessarie riforme strutturali a medio termine. Un bilancio proposto di 560 miliardi di EUR sosterrà investimenti e riforme essenziali per una ripresa duratura e collegati al semestre europeo.
Per ricevere sostegno nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, gli Stati membri dovranno elaborare appositi piani. Tali piani per la ripresa e la resilienza dovrebbero affrontare le conseguenze economiche e sociali della crisi, le transizioni digitale e verde nonché le pertinenti priorità individuate nell'ambito del semestre europeo. Accordare priorità al sostegno all'occupazione giovanile e alle riforme correlate può avere un impatto duraturo sullo Stato membro interessato in termini di potenziale di crescita, creazione di posti di lavoro e resilienza sociale.
Nel periodo di finanziamento 2021-2027 gli sforzi di cui sopra saranno integrati dal Fondo sociale europeo Plus con una dotazione proposta di 86 miliardi di EUR. Il fondo finanzierà l'insieme delle misure in materia di occupazione, istruzione e formazione presentate dalla proposta relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani e sosterrà le riforme degli apprendistati e dei sistemi di istruzione e formazione professionale. A tal fine, il 28 maggio 2020 la Commissione ha adottato una proposta legislativa modificata relativa al Fondo sociale europeo Plus. Essa propone, per gli Stati membri in cui la disoccupazione giovanile è particolarmente elevata, un impegno rafforzato a destinare il 15 % della loro dotazione a misure a favore dell'occupazione giovanile. Tale fondo è un'importante fonte di finanziamento per la proposta relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani.
Le iniziative illustrate nella presente comunicazione possono essere sostenute anche attraverso altri strumenti dell'UE. Il Fondo europeo di sviluppo regionale e InvestEU, attraverso l'ambito di intervento relativo a investimenti sociali e competenze (con una dotazione proposta di 3,6 miliardi di EUR) e il nuovo dispositivo per gli investimenti strategici (con una dotazione proposta di 31 miliardi di EUR), possono realizzare investimenti importanti e adeguati alle esigenze future a favore dell'infrastruttura scolastica e formativa, della modernizzazione e dell'adeguamento dell'istruzione e formazione professionale e del passaggio a tecnologie ambiziose dal punto di vista ambientale. Lo specifico ambito di intervento di InvestEU relativo alle PMI può aiutare le imprese più piccole per quanto riguarda le loro esigenze di formazione e la loro capacità di assumere giovani. Mobilitando le competenze tecniche e i fondi dell'UE, lo strumento di sostegno tecnico
può sostenere gli Stati membri nella preparazione e nell'attuazione delle riforme, in particolare nei comparti dell'istruzione e della formazione e delle politiche del mercato del lavoro.
La Commissione esorta gli Stati membri a intensificare il sostegno all'occupazione giovanile, cogliere l'opportunità unica di mobilitare a tal fine decine di miliardi di EUR del futuro bilancio dell'UE e dare priorità ad alcune delle operazioni indicate di seguito. Gli Stati membri dovrebbero adottare le misure più adeguate ad affrontare le sfide specifiche cui sono confrontati.
L'obiettivo generale dell'UE è aumentare il livello del sostegno destinato all'occupazione giovanile rispetto al periodo di finanziamento 2014-2020, stimato a 22 miliardi di EUR. Le risorse aggiuntive proposte nell'ambito di Next Generation EU e l'insieme degli strumenti previsti dalla proposta di bilancio a lungo termine dell'UE (2021-2027) offrono opportunità senza precedenti di conseguire tale obiettivo.
La Commissione si impegnerà attivamente con le autorità nazionali ed elaborerà orientamenti per fare in modo che al sostegno dell'occupazione giovanile siano assegnate adeguate risorse dell'UE. In particolare, la Commissione sosterrà gli Stati membri e li incoraggerà a dare priorità agli investimenti a favore dell'occupazione giovanile nelle transizioni digitale e verde e a sfruttare il Green Deal europeo come motore di crescita per l'occupazione nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Di seguito è fornito un elenco non esaustivo delle operazioni che possono essere sostenute con il futuro bilancio dell'UE e i cui risultati sono attesi a breve termine, in particolare attraverso l'utilizzo delle risorse di Next Generation EU e del bilancio a lungo termine dell'UE.
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Regimi di riduzione dell'orario lavorativo destinati ai giovani lavoratori dipendenti e misure analoghe per i giovani lavoratori autonomi, al fine di tutelarli in particolare dal rischio di disoccupazione e dalla perdita di reddito.
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Protezione sociale sotto forma di reddito sostitutivo o reddito integrativo, come le indennità di disoccupazione, le somme forfettarie o le retribuzioni delle assenze per malattia per i giovani lavoratori che in precedenza erano esclusi dalla protezione sociale o vi avevano accesso limitato a causa di criteri di ammissibilità rigorosi o della loro condizione lavorativa (ad esempio i lavoratori autonomi).
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Sovvenzioni dirette per gli apprendisti nelle PMI, tra cui la retribuzione, i bonus di assunzione e i contributi temporanei per la copertura della protezione sociale, nonché le retribuzioni dei formatori e/o i loro contributi sociali, per stabilizzare e aumentare l'offerta di apprendistati efficaci e di qualità.
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Sovvenzioni dirette per le assunzioni, tra cui le integrazioni salariali, i bonus per le nuove assunzioni e i contributi temporanei per la copertura della protezione sociale, per facilitare l'acquisizione di esperienza professionale da parte dei giovani e/o far sì che essi trovino un primo posto di lavoro di qualità. Tali operazioni sono particolarmente efficaci se ben mirate e associate a misure in materia di formazione.
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Aiuti finanziari per gli studenti, seguano essi programmi di apprendimento in aula, online o misti, sotto forma di borse di studio o prestiti con tassi d'interesse favorevoli e garanzie statali, per consentire loro di proseguire gli studi o di riprendere il percorso scolastico o formativo.
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Sessioni di formazione di breve durata (come brevi corsi di apprendimento, corsi intensivi o seminari) volte a sviluppare le competenze dei giovani disoccupati o inattivi per una loro immediata integrazione nel mercato del lavoro e incentrate ad esempio sulle competenze digitali, verdi, imprenditoriali e di gestione della carriera.
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Percorsi di reinserimento scolastico e formativo, compresi i programmi di istruzione della seconda opportunità, in particolare per i giovani scarsamente qualificati e per chi ha abbandonato precocemente i sistemi di istruzione e formazione.
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Collocamento di apprendisti provenienti da aziende insolventi in altre imprese o in centri di formazione intra-aziendali.
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Sovvenzioni e prestiti di avviamento destinati ai giovani imprenditori per la creazione di nuove imprese e posti di lavoro.
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Di seguito è fornito un elenco non esaustivo delle operazioni prioritarie per evitare una nuova crisi dell'occupazione giovanile e i cui risultati sono attesi a medio termine, in particolare attraverso l'utilizzo delle risorse di Next Generation EU e del bilancio a lungo termine dell'UE.
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Sviluppo delle capacità dei servizi pubblici per l'impiego, ad esempio per raggiungere un maggior numero di giovani (compresi i gruppi vulnerabili), offrire un sostegno più personalizzato (in termini di consulenza, orientamento e tutoraggio) e rafforzare l'offerta di servizi integrati.
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Sistemi di mappatura rafforzati, sistemi di allarme rapido e capacità di monitoraggio per individuare i giovani che sono (o rischiano di diventare) disoccupati o inattivi, come pure misure di attuazione volte a contrastare l'abbandono precoce dei sistemi di istruzione e formazione, al fine di contribuire a una migliore strategia di prevenzione.
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Reti di giovani imprenditori, programmi di tutoraggio e incubatori di imprese per aiutare gli aspiranti imprenditori, in particolare le giovani donne e i gruppi discriminati o emarginati, ad accedere al mercato del lavoro e consolidare le competenze necessarie per vari modelli di business, fra cui l'imprenditoria sociale.
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Formazioni in materia di gestione della carriera nei sistemi formali di istruzione e formazione per preparare i giovani a un mondo del lavoro mutevole e precario e informarli sulle possibili modalità per trovare un lavoro o ricevere sostegno.
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Attuazione delle riforme dell'IFP e dell'apprendistato, che possono includere investimenti nelle riforme dei programmi di studio per incrementarne la pertinenza per il mercato del lavoro, la flessibilità e la modularizzazione, l'espansione dei programmi di IFP di livello superiore, la creazione di sistemi di garanzia della qualità e di monitoraggio dei percorsi di carriera dei diplomati e laureati, la formazione di insegnanti e formatori nel campo dell'IFP nonché il sostegno alla mobilità dei discenti, degli insegnanti e dei formatori dell'IFP.
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Investimenti in infrastrutture e tecnologie per l'apprendimento digitale e in apparecchiature e tecnologie industriali all'avanguardia per gli istituti e i centri di formazione dell'IFP, compresi i centri di eccellenza professionale, così da attrezzare l'IFP per le transizioni digitale e verde.
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Investimenti in centri di formazione interaziendali (creandone di nuovi, rafforzando quelli esistenti o integrandoli nei centri di eccellenza professionale) per aiutare le PMI a offrire IFP e apprendistati all'avanguardia.
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Investimenti per accrescere la pertinenza dell'istruzione e della formazione per il mercato del lavoro, anche nel settore dell'istruzione superiore, sostenendo i partenariati tra imprese e istruzione, gli ecosistemi industriali chiave e le reti di PMI, come pure dedicando maggior spazio all'apprendimento basato sul lavoro all'interno dei programmi esistenti.
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7.Conclusione
La Commissione invita gli Stati membri a mobilitare la forte solidarietà intergenerazionale dell'UE a sostegno dei giovani nel quadro della ripresa dalla pandemia di COVID-19. È nostro dovere mobilitare tutto il sostegno possibile per far sì che i milioni di diplomati e laureati, le persone che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro e coloro che affrontano le prime transizioni lavorative possano sviluppare appieno il proprio potenziale. Ora è il momento di investire nella nostra prossima generazione, aiutando i giovani a diventare il motore di un'economia digitale e verde.
Le proposte di raccomandazioni del Consiglio relativa a un ponte verso il lavoro, che rafforza la garanzia per i giovani e relativa all'istruzione e formazione professionale per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza istituiscono i quadri di riferimento. La Commissione ha inoltre proposto strumenti per mettere a disposizione i finanziamenti necessari. La Commissione invita gli Stati membri ad approvare rapidamente entrambe le proposte e a sfruttare appieno le possibilità offerte dal bilancio dell'UE per intensificare il sostegno all'occupazione giovanile.
Lavorare insieme sarà fondamentale. La promozione dell'occupazione giovanile richiede una solida cooperazione tra tutti gli attori, in particolare le parti sociali, il settore dell'istruzione e le organizzazioni della società civile, nonché tra le autorità a livello regionale e locale. A livello dell'UE, la Commissione darà un nuovo impulso all'alleanza europea per l'apprendistato per fare in modo che gli apprendistati contribuiscano alla ripresa del mercato del lavoro. La Commissione conta sui continui sforzi del Parlamento europeo e del Consiglio e propone di discutere con entrambi il rafforzamento del sostegno all'occupazione giovanile. Si tratta di uno sforzo congiunto a beneficio della prossima generazione.