Choose the experimental features you want to try

This document is an excerpt from the EUR-Lex website

Document 52008DC0011

    Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sulla prima valutazione dei piani nazionali d'azione per l'efficienza energetica ai sensi della direttiva 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici - Procedere insieme nel campo dell'efficienza energetica

    /* COM/2008/0011 def. */

    52008DC0011

    Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sulla prima valutazione dei piani nazionali d'azione per l'efficienza energetica ai sensi della direttiva 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici - Procedere insieme nel campo dell'efficienza energetica /* COM/2008/0011 def. */


    [pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

    Bruxelles, 23.1.2008

    COM(2008) 11 definitivo

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

    SULLA PRIMA VALUTAZIONE DEI PIANI NAZIONALI D'AZIONE PER L'EFFICIENZA ENERGETICA AI SENSI DELLA DIRETTIVA 2006/32/CE CONCERNENTE L'EFFICIENZA DEGLI USI FINALI DELL'ENERGIA E I SERVIZI ENERGETICI PROCEDERE INSIEME NEL CAMPO DELL'EFFICIENZA ENERGETICA

    INDICE

    1. EFFICIENZA ENERGETICA E DIRETTIVA SUI SERVIZI ENERGETICI NEL QUADRO DELLA POLITICA CLIMATICA ED ENERGETICA DELL'UE 3

    2. LA DIRETTIVA SUI SERVIZI ENERGETICI – STATO DI ATTUAZIONE 5

    3. PIANI NAZIONALI D'AZIONE PER L'EFFICIENZA ENERGETICA – UNA PRIMA VALUTAZIONE 6

    4. PROCEDERE INSIEME – IL PROGRAMMA 12

    5. CONCLUSIONI 13

    ALLEGATO 1: Calculation of CO2 benefits from the achievement of the saving targets set by Energy Services Directive 15

    ALLEGATO 2: New Commission initiatives 16

    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONEAL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO

    SULLA PRIMA VALUTAZIONE DEI PIANI NAZIONALI D 'AZIONE PER L'EFFICIENZA ENERGETICA AI SENSI DELLA DIRETTIVA 2006/32/CE CONCERNENTE L'EFFICIENZA DEGLI USI FINALI DELL'ENERGIA E I SERVIZI ENERGETICI PROCEDERE INSIEME NEL CAMPO DELL'EFFICIENZA ENERGETICA

    1. EFFICIENZA ENERGETICA E DIRETTIVA SUI SERVIZI ENERGETICI NEL QUADRO DELLA POLITICA CLIMATICA ED ENERGETICA DELL'UE

    Nelle sue conclusioni del marzo 2007[1], il Consiglio europeo ha identificato l'efficienza energetica come uno degli elementi essenziali della strategia globale sul cambiamento climatico e l'energia e ha sottolineato la necessità di conseguire l'obiettivo di una riduzione del 20% del consumo energetico dell'UE[2] entro il 2020. Il Consiglio europeo ha aggiunto che a tal fine occorre fare buon uso dei piani nazionali d'azione per l'efficienza energetica[3]. La stessa considerazione era già stata espressa nel 2005 dal Parlamento europeo[4].

    I progressi in materia di risparmio ed efficienza energetica hanno un'incidenza crescente sul modo di affrontare la sostenibilità e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico nonché sugli sforzi intesi a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra. I piani nazionali d'azione per l'efficienza energetica (PNAEE) costituiscono una dimostrazione concreta dell'impegno degli Stati membri. Essi offrono soprattutto uno strumento per la condivisione delle buone pratiche fra le varie parti interessate nel settore dell'efficienza energetica, a tutti i livelli, nonché per lo sviluppo di sinergie fra le strategie e le misure adottate.

    I progressi già compiuti in materia di efficienza energetica hanno contribuito a una riduzione dell'intensità energetica[5] dell'economia dell'UE. Ciò nonostante, il consumo totale di energia in Europa continua ad aumentare, con un conseguente aumento delle emissioni di CO2 e della dipendenza dalle importazioni di combustibile fossile.

    Con la presente relazione la Commissione assolve all'obbligo che le incombe, in virtù della direttiva concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici[6], di valutare i PNAEE e di farne un resoconto. A questo stadio il resoconto può essere solo parziale, poiché non tutti gli Stati membri hanno presentato il proprio PNAEE[7] e pochi lo hanno trasmesso in tempo utile per consentire una valutazione soddisfacente. Un resoconto più dettagliato di ciascuno dei PNAEE sarà elaborato dopo che essi saranno stati notificati alla Commissione.

    Con la presente relazione, basata sui 17 PNAEE presentati entro il 1° dicembre 2007[8], la Commissione fornisce una prima valutazione delle strategie adottate dagli Stati membri, concentrandosi sulle misure che appaiono come modelli di buone pratiche e, in particolare, sul ruolo esemplare del settore pubblico e sulla diffusione di informazioni di cui gli Stati membri erano tenuti, in virtù della direttiva, a rendere conto nell'ambito del loro primo PNAEE. Queste strategie e iniziative devono essere ulteriormente incentivate. Da parte sua, la Commissione favorirà il sostegno reciproco ai fini della loro attuazione e introdurrà alcune nuove iniziative volte a rafforzare il quadro europeo applicabile all'efficienza energetica nei diversi settori di uso finale.

    Non verrà mai abbastanza sottolineata l'importanza di strategie efficaci di aumento dell'efficienza energetica per la politica climatica ed energetica dell'UE. Le possibilità tecniche ed economiche di realizzare progressi redditizi nel campo dell'efficienza energetica vengono studiate nei dettagli e ampiamente riconosciute, così come le difficoltà da sormontare[9]. Una volta applicate in maniera efficace politiche destinate a superare queste barriere, i progressi in materia di efficienza energetica potranno contribuire in misura significativa alla realizzazione degli obiettivi dell'UE. Se ad esempio si riuscisse a conseguire la riduzione del consumo di energia degli utilizzatori finali di cui alla direttiva sull'efficienza degli usi finali dell'energia e sui servizi energetici, la riduzione delle emissioni di CO2 nel 2020 sarebbe di 393 Mt, rispetto a un'ipotesi di mantenimento della situazione esistente (per maggiori dettagli si veda l'allegato 1). Ciò corrisponde a quasi il 10% delle emissioni UE del 1990[10]. Allo stesso tempo, se la domanda di energia venisse diminuita in misura significativa, la necessità di importare combustibili fossili diminuirebbe, la fattura delle importazioni energetiche sarebbe ridotta di conseguenza e le bollette dei consumatori risulterebbero più leggere.

    L'efficienza energetica in quanto priorità strategica principale e costante gode apparentemente di un solido sostegno. Gli impegni dell'UE per il 2020 con riguardo alle emissioni di gas ad effetto serra, alle fonti di energia rinnovabili e all'efficienza energetica devono costituire un fattore di stabilità politica a tutti i livelli e incoraggiare gli investitori, i consumatori e le altre parti in causa dei diversi settori dell'approvvigionamento energetico e dell'uso dell'energia. Nei prossimi anni il mercato interno dell'energia dovrà consentire un più facile accesso e una scelta più vasta ai consumatori, nonché la creazione di nuovi mercati[11]. Le norme che regolano i mercati mondiali di prodotti e servizi ad alta efficienza energetica nonché la cooperazione tecnologica si evolveranno parallelamente allo sviluppo del commercio mondiale e degli investimenti nonché alla realizzazione di un accordo globale sul cambiamento climatico.

    L'accento va ora messo sull'effettiva attuazione di strategie e misure, incluso lo sviluppo di buone pratiche e sinergie.

    2. LA DIRETTIVA SUI SERVIZI ENERGETICI – STATO DI ATTUAZIONE

    La direttiva prevede che gli Stati membri fissino un obiettivo indicativo del 9% di riduzione dell'uso finale di energia[12] nel 2016 e che predispongano il quadro giuridico e istituzionale e le misure necessarie per rimuovere gli ostacoli ad un uso finale efficiente dell'energia. Essa è destinata a stimolare iniziative rinnovate e maggiormente ambiziose nel campo dell'efficienza energetica a tutti i livelli - locale, regionale, nazionale e comunitario - della società europea. La direttiva deve creare le condizioni necessarie allo sviluppo e alla promozione di un mercato dei servizi energetici nonché quelle che consentano agli utilizzatori finali di beneficiare dell'efficienza energetica.

    Ciascuno Stato membro era tenuto a redigere un PNAEE e a trasmetterlo alla Commissione entro il 30 giugno 2007. I PNAEE devono definire le strategie nazionali e tracciare la via da seguire e non vanno considerati un semplice adempimento burocratico. La successiva attuazione, il controllo e la valutazione della strategia e delle misure identificate, completate da un processo di analisi comparativa e collegiale delle prestazioni a livello europeo, devono consentire agli Stati membri di apprendere dai rispettivi successi e insuccessi e facilitare la diffusione delle migliori pratiche nell'UE.

    Ai fini del primo PNAEE, ciascuno Stato membro deve avere adottato, in materia di risparmio energetico, un obiettivo indicativo globale pari almeno al 9% da raggiungere entro il 2016, nonché un obiettivo indicativo nazionale intermedio per il 2010[13]. Nell'ambito del primo PNAEE, gli Stati membri devono altresì indicare come intendono raggiungere questi obiettivi di risparmio energetico, descrivendo la strategia e le misure adottate in proposito. In particolare, essi devono indicare come intendono rispettare le disposizioni sul ruolo esemplare del settore pubblico e sulla divulgazione di informazioni e consulenza agli utenti finali in materia di efficienza energetica[14].

    Notifica del primo PNAEE da parte degli Stati membri

    Allo scadere del termine per la notifica, solo due Stati membri (Finlandia e Regno Unito) avevano trasmesso il proprio PNAEE alla Commissione. Successivamente, altri quindici Stati membri hanno provveduto a notificarlo: l'Austria, la Bulgaria, Cipro, la Danimarca, l'Estonia, la Germania, l'Irlanda, l'Italia, la Lituania, Malta, i Paesi Bassi, la Polonia, la Repubblica ceca, la Romania e la Spagna. Il 17 ottobre sono state avviate nei confronti degli altri Stati membri le procedure di infrazione per mancata notifica del primo PNAEE alla Commissione. Il Belgio e la Repubblica slovacca hanno trasmesso i loro PNAEE alla fine di dicembre 2007, troppo tardi per poter essere inclusi nella presente valutazione.

    3. PIANI NAZIONALI D'AZIONE PER L'EFFICIENZA ENERGETICA – UNA PRIMA VALUTAZIONE

    Questa prima valutazione non è affatto esaustiva e non si basa su un metodo scientifico. Essa offre una prima panoramica della serie di strategie e misure presentate dagli Stati membri e una prima identificazione di esempi di buone pratiche che meritano un esame più approfondito. La Commissione si è concentrata sull'esame della parte delle strategie dedicata al ruolo esemplare del settore pubblico e all'informazione. L'adeguatezza di una particolare misura o la concezione di un meccanismo specifico dipenderanno fra l'altro dal contesto in cui verranno applicati, dalla natura del quadro giuridico e regolamentare esistente nonché da questioni politiche, organizzative e socioculturali.

    Ambizioni

    Da un primo esame dei 17 PNAEE presentati dagli Stati membri sopra menzionati[15] risulta che cinque Stati membri hanno adottato un obiettivo di risparmio energetico superiore all'obiettivo indicativo minimo del 9% – Cipro (10%), la Lituania (11%), l'Italia (9,6%), la Romania (13,5%) e la Spagna (11% entro il 2012).

    Alcuni Stati membri, in particolare l'Irlanda, i Paesi Bassi e il Regno Unito, dichiarano di voler realizzare obiettivi di risparmio energetico più elevati. La Commissione accoglie con favore questi intenti ambiziosi. Tuttavia, l'assenza di impegni ufficiali definiti rischia di confondere il forte segnale a favore dell'efficienza energetica trasmesso agli operatori economici. Questi ultimi si aspettano che i governi suffraghino i propri impegni politici con iniziative ambiziose al fine di creare un ambiente economico favorevole, con condizioni d'investimento prevedibili a lungo termine, in vista dell'adozione generalizzata dell'efficienza energetica.

    Nell'ambito di alcuni PNAEE è previsto che una parte importante dei risparmi totali realizzati sul periodo di nove anni provengano da azioni esistenti o precedenti[16].

    Sei PNAEE[17] non coprono l'intero periodo di nove anni imposto dalla direttiva[18]. In assenza di ipotesi circa le misure che saranno adottate in futuro, è difficile valutare la probabilità che queste strategie raggiungano i propri obiettivi di risparmio energetico nel 2016.

    Il ruolo esemplare del settore pubblico

    La direttiva invita il settore pubblico a svolgere un ruolo esemplare, incoraggiando altri operatori ad intraprendere azioni in materia di efficienza energetica in tutti i settori dell'economia. In quest'ambito, vari Stati membri hanno definito piani d'azione completi, dimostrando in tal modo di prepararsi a raccogliere la sfida e mostrare l'esempio.

    Rispetto all'ipotesi di mantenimento della situazione esistente l'Irlanda, ad esempio, si è fissata un obiettivo ambizioso del 33% di risparmio energetico entro il 2020, mentre la Germania si è impegnata a ridurre del 30%, entro il 2012, le emissioni di CO2 nel settore pubblico rispetto ai livelli del 1990, essenzialmente tramite misure di miglioramento dell'efficienza energetica. L'obiettivo fissato dal Regno Unito è che gli edifici dell'amministrazione centrale riducano a zero le emissioni di carbonio entro il 2012.

    Per raggiungere il proprio obiettivo, l'Irlanda realizzerà un programma completo di misure e farà conoscere il suo ruolo esemplare tramite la campagna nazionale Power of One [19]. Verranno predisposti meccanismi per promuovere lo scambio di buone pratiche e la diffusione di buone idee fra gli organismi del settore pubblico, a livello locale, nazionale e internazionale.

    La Germania sta allestendo un importante programma di messa a norma retroattiva per i propri edifici federali, a cui riserva 120 milioni di euro all'anno per un periodo di quattro anni, dal 2008 al 2012. Essa sta inoltre sperimentando un progetto di contratto di rendimento energetico al fine di generalizzarne l'uso nel settore pubblico.

    Tra le misure applicabili nel settore pubblico, la Danimarca imporrà l'uso di diagnosi energetiche. Tutte le raccomandazioni risultanti[20] con un periodo di ammortamento massimo di 5 anni dovranno essere applicate. Anche Malta si adopera affinché il settore pubblico abbia un ruolo trainante: uno degli aspetti innovativi della sua politica consiste nella nomina di Green Leaders in ciascuno dei suoi ministeri. I Green Leaders promuoveranno l'efficienza energetica e le iniziative sulle energie rinnovabili, il che dovrebbe contribuire in misura significativa al progresso e al rendimento.

    Anche il Regno Unito si sforza di mostrare il ruolo di guida del settore pubblico e di fare in modo che esso svolga un ruolo esemplare. Esso applicherà dunque il Code for Sustainable Homes (Codice per abitazioni sostenibili) a tutti i suoi progetti in materia di nuovi alloggi, prevedendo che tutte le case costruite con l'ausilio di fondi pubblici siano conformi al livello 3 del codice, che comporta un risparmio energetico del 25% rispetto al codice edilizio del 2006. L'Austria prevede di rendere esemplari gli edifici pubblici, con prestazioni energetiche superiori ai requisiti previsti dalla legge.

    La Finlandia prevede di estendere i propri accordi volontari e le proprie azioni obbligatorie in materia di informazione e di comunicazione attualmente applicabili agli edifici municipali, in modo da includere anche gli edifici e le operazioni del settore pubblico nazionale.

    La Spagna introdurrà programmi destinati a sostituire i sistemi di illuminazione pubblica ormai obsoleti con materiale moderno e più efficace e segnala inoltre miglioramenti dell'efficienza energetica nel trattamento e nella distribuzione dell'acqua potabile.

    Grazie al suo "Programma economico di gestione dell'energia", la Polonia impone al settore pubblico l'obbligo di applicare le misure necessarie per realizzare risparmi energetici di un livello almeno equivalente all'obiettivo nazionale.

    I Paesi Bassi aspirano a un ruolo di precursori europei nel settore degli appalti pubblici sostenibili. Entro il 2010, il 100% degli appalti pubblici nazionali e il 50% di quelli concessi dalle amministrazioni locali e regionali includeranno criteri di sostenibilità. Essi prevedono inoltre di utilizzare il proprio potere di acquisto per incoraggiare la messa a punto di concetti, prodotti e servizi innovativi nel settore dell'edilizia e dei trasporti.

    Dall'esame dei PNAEE risulta che alcuni Stati membri non hanno ancora tenuto conto di tutte le possibilità offerte al settore pubblico per svolgere un ruolo esemplare. Vari Stati membri dichiarano che rispetteranno le disposizioni della direttiva senza precisare in che modo. È evidente l'importanza di disporre di informazioni chiare come prova dell'impegno del governo a favore dell'efficienza energetica. Tale impegno costituirebbe per le imprese un autentico incentivo ad investire nell'efficienza energetica e a sviluppare i futuri mercati di prodotti e servizi efficienti sotto il profilo energetico.

    Promuovere l'efficienza energetica: sensibilizzazione, istruzione e formazione

    Gli Stati membri possono incoraggiare la realizzazione di risparmi energetici in tutti i settori sensibilizzando gli interessati in merito alla necessità di agire e alle possibilità esistenti nella pratica. La direttiva esige che gli Stati membri provvedano alla trasparenza e all'ampia diffusione, presso gli operatori del mercato interessato, delle informazioni relative ai meccanismi e alle norme giuridiche e finanziarie in materia di efficienza energetica, e che si adoperino per promuovere l'efficienza degli usi finali dell'energia. Essi devono garantire che le informazioni relative alle migliori pratiche in materia di risparmio energetico ricevano una vasta divulgazione. Tali misure in materia di informazione, associate a chiari segnali in materia di prezzi, tariffe che favoriscono l'efficienza energetica e un miglior ritorno di informazione sul consumo effettivo (grazie a una fatturazione più dettagliata e all'uso di contatori intelligenti) devono permettere agli utilizzatori finali di prendere decisioni più consapevoli in merito al proprio consumo di energia e all'utilizzo degli incentivi in materia.

    Dall'esame dei PNAEE risulta che la maggior parte degli Stati membri promuoveranno l'efficienza energetica con l'aiuto di campagne d'informazione generali e/o di azioni mirate connesse a regimi d'incentivi. La campagna irlandese Power of One costituisce un esempio di campagna multimediale assai completa che copre i diversi tipi e le diverse fonti di energia, le conseguenze di un uso non razionale dell'energia in termini di costi per il consumatore, l'economia e l'ambiente e le migliori pratiche in casa e sul lavoro e fa ricorso a un'ampia serie di mezzi di comunicazione – pubblicità sulla stampa, siti web, esposizioni itineranti, pubblicità diretta per corrispondenza, inserti nelle fatture dei servizi pubblici, programmi scolastici, seminari e patrocini, programmi televisivi nonché sistemi di qualificazione, accreditamento e certificazione.

    Il ritorno d'informazione per il consumatore viene migliorato grazie all'uso di contatori intelligenti, fatture energetiche più dettagliate o vari tipi di calcolatori. Nel Regno Unito, un calcolatore dell'impronta di carbonio fornirà ai consumatori una più chiara idea di come il loro consumo energetico incida sull'ambiente, nonché suggerimenti sui modi per ridurlo. L'Estonia prevede di migliorare le informazioni riportate sulle fatture fornendo a vari gruppi di consumatori dati comparativi sul consumo per i principali combustibili e le principali fonti di energia. Simili informazioni servono sia a sensibilizzare che a spingere all'azione.

    Promuovere l'efficienza energetica: incentivi e meccanismi

    Incentivi finanziari e fiscali

    Gli incentivi finanziari e fiscali costituiscono un mezzo importante per limitare i costi di transazione e i rischi presunti connessi all'adozione di nuove tecnologie e pratiche. I PNAEE propongono una serie di programmi incentivanti[21]. Molti di essi sono di natura orizzontale e riguardano più di un settore. La Germania, ad esempio, estenderà il suo programma di messa a norma retroattiva in materia di CO2, con l'obiettivo di portare il tasso di messa a norma termica degli edifici dall'1,3 al 2,6% annuo entro il 2016. Lo sviluppo su grande scala di edifici "passivi", o a basso consumo di energia, è oggetto di una promozione sia nel settore privato che a livello di governo federale, regionale e locale. Poiché gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico finale, una promozione efficace degli edifici passivi potrebbe permettere risparmi considerevoli di energia in questo importante settore di utilizzazione finale.

    L'Austria dispone di un programma analogo per gli edifici, destinato sia al settore pubblico che a quello privato. Tale programma dovrebbe contribuire alla realizzazione dell'obiettivo di ridurre l'intensità energetica nazionale del 5% entro il 2010 e del 20% entro il 2020, rispetto all'alternativa di mantenere la situazione esistente.

    La Lituania propone di applicare un'aliquota ridotta di IVA del 9% - l'aliquota standard è del 18% - ai prestatari di servizi legati alla costruzione, al rinnovamento e all'isolamento delle abitazioni finanziate con fondi statali e municipali nonché con crediti preferenziali concessi dallo Stato e con fondi pubblici speciali a favore del settore dell'edilizia. I Paesi Bassi introdurranno una "Detrazione per investimenti energetici" - un regime di abbattimento fiscale destinato alle imprese private che potrà essere applicato all'acquisto o alla produzione di attrezzature efficienti sotto il profilo dell'energia e della sostenibilità energetica. Nel 2007, l'Italia ha istituito un regime che prevede un abbattimento fiscale lordo fino al 55% dell'imponibile per una vasta serie di attrezzature come gli scaldabagni a condensazione, i frigoriferi di classe A+, i motori elettrici e il materiale per l'illuminazione, nonché per l'ammodernamento energetico degli edifici.

    Accordi volontari

    In Finlandia sono comuni gli accordi volontari tra il governo nazionale e gli operatori del settore pubblico e privato. Negli otto settori in cui si applicano, tali accordi riguardano attualmente circa il 60% del consumo finale di energia. L'obiettivo è raggiungere il 90% entro il 2016. Per determinare il potenziale e stabilire gli obiettivi da raggiungere si ricorre a diagnosi energetiche sovvenzionate dal governo. Un'attività di monitoraggio e di valutazione consente di ottenere un riscontro dagli operatori sui risparmi energetici conseguiti. Anche i Paesi Bassi utilizzano gli accordi volontari[22] per perseguire obiettivi di miglioramento dell'efficienza energetica nell'industria, nel settore terziario e in agricoltura. Un esempio di accordo volontario meno complesso è rappresentato dal danese "A-club", in cui gli enti pubblici e privati si impegnano a perseguire una politica di efficienza energetica negli appalti.

    Anche Spagna e Polonia prevedono di introdurre gli accordi volontari come strumento fondamentale per il risparmio energetico nel settore industriale. Nel 2008, la Romania prevede la firma di accordi volontari con alcuni operatori industriali. Il Regno Unito continuerà ad applicare gli "Accordi sui cambiamenti climatici". In Irlanda gli accordi volontari comportano un preciso obbligo di introdurre la gestione energetica.

    Strumenti di mercato

    Alcuni Stati membri manifestano l'intenzione di adempiere a gran parte dei loro obblighi in materia di risparmio tramite il mantenimento o lo sviluppo di strumenti di mercato per promuovere l'efficienza energetica.

    Nel Regno Unito il programma Energy Efficiency Commitment (EEC), che impone ai fornitori di energia di attuare misure di miglioramento dell'efficienza energetica nel settore residenziale, sarà esteso fino al 2020. Ribattezzato Carbon Emission Reduction Target , il programma avrà per il periodo 2008-2011 un obiettivo di risparmio energetico pari a quasi il doppio di quello conseguito dall'EEC. Inoltre sarà instaurato un sistema volontario di limitazione e scambio delle emissioni, denominato Carbon Reduction Commitment , che si applicherà ai grandi settori a bassa intensità energetica e al settore pubblico e privato.

    In Italia il sistema dei certificati bianchi rimarrà in vigore fino al 2014[23]. Il sistema italiano ha consentito l'espansione del settore dei servizi energetici locali. Anche la Polonia propone di introdurre un sistema di certificati bianchi per promuovere il risparmio energetico, insieme ad un obbligo nei confronti delle imprese che forniscono energia elettrica, riscaldamento e gas combustibili agli utilizzatori finali.

    La Danimarca impone alle imprese di distribuzione di conseguire ogni anno una quota prefissata di risparmio energetico.

    Società di servizi energetici (ESCO)

    Alcuni Stati membri (Austria, Germania, Irlanda, Italia, Polonia e Spagna) sottolineano l'importanza di promuovere le società di servizi energetici e di ricorrere ai contratti di rendimento energetico per ampliare il mercato dell'efficienza energetica e dei servizi energetici. L'offerta di servizi energetici commerciali e il mercato dell'efficienza energetica costituiscono importanti obiettivi della direttiva.

    Fondi e meccanismi di finanziamento

    La Bulgaria ha istituito apposite linee di credito destinate al settore commerciale e residenziale.

    La Romania ha avviato un programma nazionale di riqualificazione termica dei complessi residenziali: il 34% del finanziamento è a carico del bilancio nazionale, il 33% a carico delle amministrazioni locali e il restante 33% proviene dai fondi di manutenzione costituiti dalle associazioni dei condomini. Inoltre la Romania metterà a punto un regime di incentivi per la cogenerazione ad alto rendimento.

    Tramite il Carbon Trust il Regno Unito ha introdotto una serie di meccanismi finanziari o di fondi di rotazione. Il Carbon Trust concede prestiti ad organismi che stanziano una somma corrispondente e costituiscono uno specifico fondo per l'efficienza energetica. I risparmi derivanti dal recupero di energia sono ripartiti tra il fondo di rotazione e i servizi di primo livello. I beneficiari principali sono le PMI e l'industria. Per il settore pubblico, esiste un fondo di rotazione per prestiti (Salix).

    Promuovere l'efficienza energetica: fornire l'infrastruttura istituzionale necessaria

    Informare, educare e formare sono attività che richiedono una certa struttura e capacità istituzionale, spesso consistente in reti di enti pubblici e privati che lavorano insieme per conseguire l'efficienza energetica.

    La maggior parte degli Stati membri dispone di agenzie per l'energia, che svolgono un ruolo importante nell'attuazione delle politiche e dei programmi di efficienza energetica, ma hanno compiti e sfere d'azione diverse da un paese all'altro. Ad esempio, in Danimarca il Fondo per il risparmio di energia elettrica riguarda il settore residenziale e il settore pubblico e si concentra soprattutto sulle apparecchiature e sul comportamento dei consumatori, promuovendo campagne e misure di sovvenzione. È in corso di istituzione un nuovo centro che si occuperà in particolare di risparmio energetico nell'edilizia. I comitati locali per il risparmio energetico coordineranno tutte le iniziative locali, comprese quelle delle imprese di distribuzione. In Italia esistono agenzie regionali e locali per l'energia che svolgono attività di informazione e comunicazione per conto del governo nazionale. Si tratta di un approccio decentrato che consente un rapporto più diretto con gli utenti destinatari. Considerata l'esistenza di oltre 350 agenzie locali e regionali nell'UE, questo approccio potrebbe essere esteso ad altri Stati membri per utilizzare al meglio le risorse offerte da tali agenzie.

    Trasporti e pianificazione territoriale

    Nel settore dei trasporti la maggior parte degli Stati membri deve far fronte a sfide non indifferenti e molti di quelli che hanno sperimentato una rapida crescita e un forte aumento delle auto private in circolazione riconoscono che potrebbero essere necessarie misure radicali per invertire la tendenza. Sia l'Irlanda che l'Austria propongono misure di pianificazione territoriale che mirano, fra l'altro, a ridurre il consumo energetico e le emissioni e migliorare la qualità e la capacità delle infrastrutture di trasporto. Nell'ambito dell'iniziativa Transport 21 , l'Irlanda promuove una transizione verso il trasporto pubblico per mezzo di consistenti investimenti nei servizi e nelle infrastrutture di trasporto pubblico. L'obiettivo è rafforzare il legame tra assetto del territorio e trasporti per accrescere l'efficienza energetica e la sostenibilità del settore. L'Irlanda sta inoltre attuando una strategia di gestione del fabbisogno energetico, che prevede in particolare l'offerta di specifici servizi di consulenza sul consumo energetico e sull'efficienza energetica ai gestori di parchi auto e strumenti per aiutare gli acquirenti a scegliere automobili a minor consumo di carburante.

    Tramite iniziative volte a promuovere uno stile di guida più attento all'ambiente, gli Stati membri cercano di migliorare l'efficienza energetica dei veicoli e in tal modo ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, aumentare la sicurezza stradale e diminuire il numero di incidenti. Irlanda, Paesi Bassi e Regno Unito sono i paesi che stanno ricorrendo a questo tipo di iniziative per promuovere un mutamento dei comportamenti.

    Gli insegnamenti da trarre

    Tra i PNAEE esaminati dalla Commissione, vari presentano piani e strategie globali che possono conseguire risparmi superiori al 9% richiesto. Alcuni di quelli che seguono un approccio innovativo e orientato al futuro ammettono di non poter ancora precisare in che cosa consisteranno le nuove misure e quale forma assumeranno. Tuttavia, la maggior parte sembra puntare sul mantenimento della situazione esistente e non su strategie lungimiranti e ambiziose. Così, da una prima valutazione dei piani emerge una situazione abbastanza incoraggiante ma risulta anche, per alcuni Stati membri, un notevole scarto tra l'impegno politico a favore dell'efficienza energetica, da un lato e, dall'altro, le misure adottate o previste, così come indicate nei piani, e le risorse stanziate a tal fine.

    4. PROCEDERE INSIEME – IL PROGRAMMA

    Attuazione, sostegno reciproco, coinvolgimento delle parti interessate

    Controllare il recepimento

    Nei prossimi mesi, i piani trasmessi alla Commissione saranno analizzati per valutarne il realismo dal punto di vista del conseguimento degli obiettivi di risparmio indicati. Prima di pubblicare la valutazione, la Commissione consulterà gli Stati membri sull'esame dei PNAEE. Nel frattempo sono in corso le procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri che non hanno ancora trasmesso i loro piani, e la Commissione controllerà attentamente il processo di recepimento della direttiva.

    Facilitare l'applicazione della direttiva

    La direttiva sui servizi energetici rappresenta una sfida impegnativa ma può risultare molto proficua per gli Stati membri. Per questo motivo la Commissione ha proposto che gli Stati membri intraprendano un'azione concertata sulla direttiva nell'ambito del programma di lavoro 2008 del programma "Energia intelligente per l'Europa". Scopo dell'azione concertata è favorire lo scambio di esperienze tra gli Stati membri e assicurare una più rapida adozione delle migliori pratiche in tutta la Comunità. L'azione è volta al rafforzamento delle capacità e al trasferimento delle conoscenze in questi settori, al fine di trarre profitto dalle esperienze già maturate da altri Stati membri e preparare il terreno per l'elaborazione della seconda serie di PNAEE.

    Coinvolgere le parti interessate

    La Commissione creerà una piattaforma web destinata a raccogliere e a presentare i contributi delle parti interessate. Le industrie e le rispettive associazioni di settore, gli attori regionali e locali, le associazioni dei consumatori e le associazioni ambientaliste hanno tutti un importante ruolo da svolgere nell'applicazione della direttiva. I piani nazionali saranno valutati anche nell'ambito del progetto Energy Efficiency Watch [24], cofinanziato dal programma "Energia Intelligente per l'Europa" e sostenuto dai membri del Parlamento europeo. Le conclusioni potrebbero essere di grande utilità anche per gli Stati membri. Fornendo un apporto basato sulla conoscenza, le parti interessate possono offrire un prezioso contributo all'elaborazione e alla scelta delle misure nazionali e garantire che non vengano sprecate importanti occasioni per realizzare misure di efficienza energetica. Complessivamente, queste attività dovrebbero contribuire a rendere più agevole il recepimento della direttiva e facilitare l'attuazione dei piani nazionali, oltre a preparare il terreno per l'elaborazione della seconda serie di PNAEE, che dovranno essere trasmessi alla Commissione entro il 30 giugno 2011.

    Nell'allegato 2 figura un quadro d'insieme delle altre iniziative della Commissione in materia di efficienza energetica.

    5. CONCLUSIONI

    I piani nazionali offrono la possibilità di concentrare l'attenzione sull'efficienza energetica, aspetto di importanza strategica per la realizzazione degli obiettivi dell'UE. Da un primo esame dei piani emerge una situazione abbastanza incoraggiante, ma risulta anche, per vari Stati membri, un notevole scarto tra l'impegno politico a favore dell'efficienza energetica da un lato e, dall'altro, le misure adottate o previste, così come indicate nei piani, e le risorse stanziate a tal fine.

    Dei diciassette PNAEE esaminati dalla Commissione, vari propongono piani e strategie globali che dovrebbero consentire di ottenere risparmi superiori al 9% stabilito. Tuttavia, molti piani sembrano puntare sul mantenimento della situazione esistente. La Commissione ripone le sue aspettative sulla presentazione di nuovi piani e sullo scambio di esperienze e migliori pratiche e farà quanto in suo potere per aiutare gli Stati membri nell'attuazione dei piani.

    L'importanza attribuita all'efficienza energetica nell'ambito della politica energetica dell'UE è giustificata. Considerando le grandi sfide che si profilano a livello mondiale (cambiamenti climatici, sicurezza dell'approvvigionamento e sviluppo), il miglioramento generalizzato dell'efficienza energetica avrà un ruolo fondamentale.

    I mercati globali dei prodotti e dei servizi ad alta efficienza energetica saranno molto ampi, e gli attori che operano sui mercati di punta che l'UE e i suoi Stati membri stanno costruendo con le loro varie iniziative avranno una posizione di forza. Analogamente, la cooperazione in materia di efficienza energetica può rappresentare un elemento di forza nelle relazioni internazionali. L'iniziativa della Commissione per la creazione di una piattaforma internazionale sull'efficienza energetica intende favorire l'elaborazione di norme tecniche, gli scambi e il trasferimento di tecnologia.

    I progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi strategici fissati nel marzo 2007 saranno valutati nell'ambito della seconda analisi strategica della politica energetica, che dovrebbe contribuire a formulare raccomandazioni per l'elaborazione delle future strategie e a portare avanti i lavori per la definizione di una politica energetica dell'UE per l'Europa, politica nella quale l'efficienza energetica avrà senz'altro un ruolo di rilievo.

    ALLEGATO 1 : Calculation of CO 2 benefits from the achievement of the saving targets set by Energy Services Directive

    This annex provides an estimate of the CO2 benefits from the achievement of the saving targets set by the Directive with a perspective towards the 2020 objectives. The calculation assumes that all Member States use 9% less of the current final energy consumption in 2016 compared with what they would do under business-as-usual. The reference development used is the PRIMES[25] baseline of 2007. It includes energy and climate policies implemented in the Member States up to the end of 2006. As the fuel mix of the actual savings in 2016 cannot be known in advance, a saving of 9% is assumed for each fuel, i.e. the structure of final energy demand does not change. It is assumed that the transformation sectors develop as in the baseline.

    The calculations exclude energy intensive sectors, as the Energy Services Directive does not cover the undertakings in the European Emission Trading Scheme (ETS). Statistics on energy intensive industries also include energy consumption from small installations in energy intensive sectors that do not fall under the ETS. This effect is (partly) compensated for by not deducting the energy consumption from armed forces (which are also excluded from the ESD).

    With these assumptions, the CO2 benefits of achieving the 9% savings target in 2016 can be estimated at 275 Mt CO2 for EU-27. Assuming that energy efficiency policies along the lines of ESD will not cease in 2016 but continue for a few more years with roughly one additional percentage point saving per year gives cumulative savings of 13% for 2020. This would lead to CO2 savings of 393 Mt CO2 in 2020. The following table gives an overview of effects.

    Effects of end-use energy efficiency improvements through ESD

    2016 | 2020 |

    Reduction below baseline: Final energy demand (Mtoe) CO2 emissions (Mt CO2) CO2 reduction as % of 1990 emissions * | 86 275 6.8% | 124 393 9.7% |

    CO2 reduction below 1990 | 3.6% | 4.6% |

    * This number also includes the avoided CO2 emissions increase inherent in the baseline up to 2020 (e.g. 5.1% from 1990 level in 2020).

    It is important to note that the CO2 reduction below the 1990 level is a maximum estimate given that a lot of previous action can count towards the savings target in the Directive; for this calculation this point is relevant for the period up to the end of 2006 (the cut-off point for including policies in the baseline). Moreover, the baseline has rising energy prices and the effects of market forces bringing about some energy efficiency improvements. This CO2 reduction is also brought about by the effects of renewables policies in place, which together with market forces are expected to increase the penetration of renewables achieved so far.

    ALLEGATO 2: New Commission initiatives

    The implementation of the Energy Efficiency Action Plan adopted in October 2006[26] will continue in 2008. Notable actions already adopted in 2007 were the amended Energy Star Regulation[27], introducing for the first time an obligation to use energy efficiency criteria at least as demanding as the Energy Star efficiency levels in public procurement of office equipment; and a Green Paper on urban mobility[28], including a proposal on financing for market introduction of efficient vehicles. The 3rd internal energy market package reinforces the requirements placed on energy regulators concerning energy efficiency. The Strategic Energy Technology Plan aims at accelerating the development of promising energy technologies and creating the conditions to bring such technologies to market. On 19 December 2007, the Commission adopted a proposal for a Regulation on emission performance standards for new passenger cars[29].

    In 2008 and 2009 the Commission intends adopting a number of initiatives of importance to energy efficiency.

    A Communication on Sustainable Production and Consumption and Sustainable Industrial Policy will present an integrated strategy to help the EU economy become more environmentally sustainable and competitive. In 2008, the Commission intends to adopt energy performance requirements and/or labelling measures for the following product groups: public street lighting and office lighting equipment, stand-by and off-mode electricity losses, external power supplies, simple set top boxes for digital reception. In 2009, it also intends submitting for vote in the regulatory committee televisions, domestic refrigeration and freezers, washing machines, dishwashers, boilers and water heaters, personal computers, imagining equipment, commercial refrigeration, electric motors, pumps and fans. A measure on domestic lighting (incandescent bulbs) is scheduled for adoption in early 2009.

    The Commission Communication entitled "Addressing the challenge of Energy Efficiency through Information and Communication Technologies" showing how ICT can be an enabler in improving energy efficiency in a number of sectors will be issued in early 2008.

    Measures addressing vehicles will include a revision of the Directive on car labelling[30], legislative initiatives regarding minimum efficiency requirements for mobile air-conditioning systems, the compulsory fitting of tyre pressure monitoring systems, setting maximum rolling resistance limits for tyres, and the use of gear shift indicators.

    A proposal for a recast of the Directive on the Energy Performance of Buildings[31] will aim at strengthening and specifying some of its requirements (e.g. performance certificates and minimum energy performance requirements for new and existing buildings which undergo major renovation) while taking account of feasibility of implementation by the Member States.

    A Commission Decision on detailed guidelines for Directive 2004/08/EC on the promotion of cogeneration and a Communication on the implementation of Directive 2004/08/EC on the promotion of cogeneration will be issued.

    The Commission will review the Energy Taxation Directive to facilitate more targeted and coherent use of energy taxation by integrating notably energy efficiency considerations and environmental aspects. It will also consider costs and benefits of tax credits as incentives for enterprises to produce more energy-efficient appliances and for consumers to promote the purchase of such appliances and equipment.

    To improve energy efficiency in industrial installations , a Reference document on Best Available Techniques regarding Energy Efficiency will be adopted in 2008 under the IPPC Directive[32]. The Commission will also revise its Community eco-management and audit scheme (EMAS). This voluntarily management tool requires reporting on and continuous improvement of environmental performance, including energy consumption in public and private organisations.

    The Commission foresees the adoption of a Communication on green public procurement setting targets and the establishment of a process for identifying environmental specifications to be used in tender documents. It will include energy efficiency related criteria.

    The Covenant of Mayors will bring together mayors of pioneering EU cities with the aim of exchanging and applying good practices improving energy efficiency significantly in the urban environment, where local action is essential. Many more initiatives promoting energy efficiency and sustainable transport, including changing energy behaviour will be supported by the Intelligent Energy-Europe programme as part of the CIP.

    In contrast to action at the local level, the launch of the International Platform on Energy Efficiency will focus and contribute to strengthening energy efficiency world-wide, by facilitating closer co-operation between both developed and developing countries on energy efficiency measurement, standards and evaluation, labelling and certification, energy audits, stand-by losses, codes of conduct, and more.

    The new initiatives for 2008-2009 are included in the list below.

    Commission energy efficiency related actions for 2008 - 2009[33] |

    Proposal for a recast of the Directive on the Energy Performance of Buildings[34] Proposal for a revision of the framework Energy Labelling Directive[35]: Eco-design[36] implementing measures (Commission Regulations) setting minimum energy performance requirements for 6 product groups, including a horizontal measure on the standby and off-mode consumption of electrical appliances. Working Plan setting out for the following 3 years the list of product groups which will be considered as priorities for Eco-design implementing measures Review of the Energy Taxation Directive to facilitate more targeted and coherent use of energy taxation by integrating notably energy efficiency considerations and environmental aspects. An examination, in the framework of the debate launched on VAT reduced rates, of the effectiveness of VAT reduced rates in some circumstances. Launch of the International Platform on Energy Efficiency. Launch of the Covenant of Mayors. Commission Decision on detailed guidelines for Directive 2004/08/EC on the promotion of cogeneration Commission Communication on the implementation of Directive 2004/08/EC on the promotion of cogeneration Proposal aiming at the reduction of CO2 emission from light-duty vehicles. Revision of the Directive on car labelling[37] Proposal for a Regulation regarding minimum efficiency requirements for mobile air-conditioning systems, the compulsory fitting of tyre pressure monitoring systems, setting maximum rolling resistance limits for tyres, and the use of gear shift indicators. Commission Communication on Sustainable Production and Consumption and Sustainable Industrial Policy (SCP-SIP) Commission Communication "Addressing the challenge of Energy Efficiency through Information and Communication Technologies Commission Decision establishing the 2008 Intelligent Energy-Europe Work Programme Reference Document on Best Available Techniques regarding energy efficiency for industrial installations under the IPPC Directive[38] Commission Communication on green public procurement Revision of the EMAS Regulation[39] 2nd Strategic Energy Review |

    [1] Documento del Consiglio 7224/07 REV 1.

    [2] Un risparmio del 20% rispetto al consumo energetico previsto nel 2020; si veda il Piano d'azione per l'efficienza energetica, COM(2006) 545.

    [3] Direttiva 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici, art. 14.

    [4] Relazione Vidal-Quadras, INI 2005/2010.

    [5] Si definisce intensità energetica il consumo totale di energia primaria per unità di PIL.

    [6] Direttiva 2006/32/CE, articolo 14, paragrafo 5.

    [7] Procedura d'infrazione in corso nei confronti di 10 Stati membri, dicembre 2007.

    [8] http://ec.europa.eu/energy/demand/legislation/end_use_en.htm#efficiency

    [9] Si veda ad esempio la valutazione d'impatto del piano d'azione per l'efficienza energetica (SEC(2006) 1174).

    [10] Come spiegato nell'allegato 1, si tratta di una stima elevata degli effetti possibili; essa corrisponde a circa il 10% delle emissioni di CO2 dell'UE nel 1990, ma non implica una riduzione del 10% rispetto al livello del 1990, poiché occorre anzitutto evitare l'aumento delle emissioni di CO2 ipotizzabile in caso di mantenimento della situazione esistente.

    [11] Cfr. il terzo pacchetto Mercato interno dell'energia, settembre 2007 (COM(2007) 528; COM(2007) 529; COM(2007) 530; COM(2007) 531; COM(2007) 532).

    [12] Il settore dello scambio delle quote di emissioni esula dal campo di applicazione della direttiva 2006/32/CE.

    [13] Conformemente all'articolo 4, paragrafo 2, della direttiva, il risparmio energetico a livello nazionale deve essere misurato a partire dal 1° gennaio 2008.

    [14] Articolo 14, paragrafo 2, della direttiva.

    [15] L'esame riguarda tutti i PNAEE notificati alla Commissione entro il 1° dicembre 2007.

    [16] Cfr. il punto 3 dell'allegato IV della direttiva 2006/32/CE.

    [17] Bulgaria 2008-2010; Danimarca 2005-2012; Estonia 2008-2013; Lituania 2007-2010; Romania 2007-2010; Spagna 2004-2012.

    [18] Articolo 4, paragrafo 2.

    [19] http://www.powerofone.ie/

    [20] Punto e) dell'allegato VI della direttiva. Almeno due delle misure elencate devono essere applicate.

    [21] Gli incentivi fiscali hanno un ruolo rilevante ma non costituiscono l'unico strumento che può essere utilizzato per promuovere l'efficienza energetica, come indicato nella comunicazione "Piano d'azione per l'efficienza energetica: Concretizzare le potenzialità" (COM(2006) 545). I segnali relativi ai prezzi sono ugualmente importanti per accrescere l'efficienza energetica e quella economica nel suo insieme.

    [22] Nei Paesi Bassi e in Romania sono denominati "accordi a lungo termine".

    [23] L'ultimo obiettivo annuo è fissato per il 2009 ma nel suo piano il governo italiano annuncia l'intenzione di prorogare il sistema prevedendo una nuova fase dopo il 2009.

    [24] http://www.energy-efficiency-watch.org/

    [25] European Energy and Transport – Trends to 2030: update 2007 (forthcoming); will be available on Europa at: http://ec.europa.eu/energy/index_en.html

    [26] Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential COM(2006)545 Final

    [27] Regulation No 2422/2001 on a Community energy efficiency labelling programme for office equipment

    [28] COM (2007) 551

    [29] COM (2007) 856

    [30] Directive 1999/94/EC

    [31] Directive 2002/91/EC of the EP and Council on the Energy Performance of Buildings, OJ L 1, 4.1.2003, p.65

    [32] Council Directive 96/61/EC on Integrated Pollution Prevention and Control

    [33] The order of the actions does not reflect priority.

    [34] Directive 2002/91/EC of the EP and Council on the Energy Performance of Buildings, OJ L 1, 4.1.2003, p.65

    [35] Council Directive 92/75/EEC on the indication by labelling and standard product information of the consumption of energy and other resources by household appliances, OJ L 297, 13.10.1992, p.16

    [36] Directive 2005/32/EC of the EP and Council establishing a framework for the setting of eco-design requirements for Energy-using products, OJ L191, 22.7.2005, p.29

    [37] Directive 1999/94/EC

    [38] Council Directive 96/61/EC on Integrated Pollution Prevention and Control

    [39] Regulation EC No761/2001 allowing voluntary participation by organisations in a Community eco-management and audit scheme (EMAS)

    Top