This document is an excerpt from the EUR-Lex website
Document 32010D0702
Council Decision of 21 October 2010 on the position to be taken by the European Union within the Stabilisation and Association Council established by the Stabilisation and Association Agreement between the European Communities and their Member States, of the one part, and the Republic of Croatia, of the other part, with regard to the adoption of provisions on the coordination of social security systems
Decisione del Consiglio, del 21 ottobre 2010, relativa alla posizione che l’Unione europea deve adottare nell’ambito del Consiglio di stabilizzazione e di associazione istituito dall’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra, per quanto riguarda l’adozione di disposizioni sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale
Decisione del Consiglio, del 21 ottobre 2010, relativa alla posizione che l’Unione europea deve adottare nell’ambito del Consiglio di stabilizzazione e di associazione istituito dall’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra, per quanto riguarda l’adozione di disposizioni sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale
GU L 306 del 23.11.2010, p. 35–35
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
In force
23.11.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 306/35 |
DECISIONE DEL CONSIGLIO
del 21 ottobre 2010
relativa alla posizione che l’Unione europea deve adottare nell’ambito del Consiglio di stabilizzazione e di associazione istituito dall’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra, per quanto riguarda l’adozione di disposizioni sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale
(2010/702/UE)
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 79, paragrafo 2, lettera b), in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 9,
vista la proposta della Commissione europea,
considerando quanto segue:
(1) |
L’articolo 47 dell’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra (1) («l’accordo»), prevede che il consiglio di stabilizzazione e di associazione adotti, mediante una decisione, le opportune disposizioni per il conseguimento degli obiettivi enunciati in detto articolo. |
(2) |
A norma degli articoli 1 e 2 del protocollo (n. 22) sulla posizione della Danimarca allegato al trattato sull’Unione europea ed al trattato sul funzionamento dell’Unione europea, la Danimarca non partecipa all’adozione della presente decisione e non è vincolata da essa, né è soggetta alla sua applicazione. |
(3) |
A norma degli articoli 1 e 2 del protocollo (n. 21) sulla posizione del Regno Unito e dell’Irlanda rispetto allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia allegato al trattato sull’Unione europea e al trattato sul funzionamento dell’Unione europea e fatto salvo l’articolo 4 di tale protocollo, tali Stati membri non partecipano all’adozione della presente decisione e non sono vincolati da essa, né sono soggetti alla sua applicazione, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
La posizione che l’Unione europea deve adottare nell’ambito del consiglio di stabilizzazione e di associazione istituito dall’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra, in merito all’applicazione dell’articolo 47 dell’accordo si basa sul progetto di decisione del consiglio di stabilizzazione e di associazione accluso alla presente decisione.
Articolo 2
La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.
Fatto a Lussemburgo, addì 21 ottobre 2010.
Per il Consiglio
La presidente
J. MILQUET
(1) GU L 26 del 28.1.2005, pag. 3.
23.11.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 306/36 |
Progetto di
DECISIONE N. …/… DEL CONSIGLIO DI STABILIZZAZIONE E DI ASSOCIAZIONE
istituito dall’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra,
del …
riguardante le disposizioni in tema di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale figuranti nell’accordo di stabilizzazione e di associazione
IL CONSIGLIO DI STABILIZZAZIONE E DI ASSOCIAZIONE,
visto l’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra (1), in particolare l’articolo 47,
considerando quanto segue:
(1) |
L’articolo 47 dell’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra («l’accordo») prescrive il coordinamento tra i sistemi di sicurezza sociale della Croazia e degli Stati membri e definisce i principi relativi a tale coordinamento. |
(2) |
L’articolo 47 dell’accordo dispone che il consiglio di stabilizzazione e di associazione adotti una decisione ai fini del conseguimento degli obiettivi enunciati in tale articolo. |
(3) |
Riguardo all’applicazione del principio di non discriminazione, la presente decisione non dovrebbe conferire diritti supplementari derivanti da taluni fatti ed eventi sopravvenuti nel territorio dell’altra parte contraente, qualora tali fatti o eventi non siano presi in considerazione a norma della legislazione della prima parte contraente, diversi dal diritto di esportazione di determinate prestazioni. |
(4) |
Nell’applicazione della presente decisione, il diritto dei lavoratori croati a prestazioni familiari dovrebbe essere subordinato alla condizione che i propri familiari siano legalmente residenti con detti lavoratori nello Stato membro in cui i lavoratori esercitano la loro attività lavorativa. La presente decisione non dovrebbe conferire alcun diritto a prestazioni familiari per i familiari del lavoratore che risiedono in un altro Stato, ad esempio la Croazia. |
(5) |
Il regolamento (CE) n. 859/2003 del Consiglio (2) estende le disposizioni del regolamento (CEE) n. 1408/71 e del regolamento (CEE) n. 574/72 ai cittadini di paesi terzi cui tali disposizioni non siano già applicabili unicamente a causa della cittadinanza. Il regolamento (CE) n. 859/2003 comprende già il principio del cumulo dei periodi di assicurazione acquisiti dai lavoratori croati nei vari Stati membri per quanto riguarda il diritto a determinate prestazioni, come stabilito all’articolo 47, paragrafo 1, primo trattino, dell’accordo. |
(6) |
Per facilitare l’applicazione delle norme di coordinamento può risultare necessario fissare disposizioni specifiche che rispondano alle caratteristiche proprie della legislazione della Croazia. |
(7) |
Al fine di assicurare il corretto funzionamento del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale degli Stati membri e della Croazia, occorre prevedere disposizioni specifiche riguardanti la cooperazione tra gli Stati membri e la Croazia nonché tra la persona interessata e l’istituzione dello Stato competente. |
(8) |
È opportuno adottare disposizioni transitorie volte a proteggere le persone cui si applica la presente decisione e ad evitare che esse perdano diritti a causa della sua entrata in vigore, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
PARTE I
DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 1
Definizioni
1. Ai fini della presente decisione s’intende per:
a) «accordo»: l’accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Croazia, dall’altra;
b) «regolamento»: il regolamento (CE) n. 883/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (3), quale si applica negli Stati membri dell’Unione europea;
c) «regolamento di applicazione»: il regolamento (CE) n. 987/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 883/2004 relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (4);
d) «Stato membro»: uno Stato membro dell’Unione europea;
e) «lavoratore»:
i) |
ai fini della legislazione di uno Stato membro, una persona che esercita un’attività subordinata ai sensi dell’articolo 1, lettera a), del regolamento; |
ii) |
ai fini della legislazione della Croazia, una persona che esercita un’attività subordinata a norma di tale legislazione; |
f) «familiare»:
i) |
ai fini della legislazione di uno Stato membro, un familiare a norma dell’articolo 1, punto i), del regolamento; |
ii) |
ai fini della legislazione della Croazia, un familiare a norma di tale legislazione; |
g) «legislazione»:
i) |
per quanto riguarda gli Stati membri, la legislazione ai sensi dell’articolo 1, lettera l), del regolamento applicabile alle prestazioni di cui alla presente decisione; |
ii) |
per quanto concerne la Croazia, la legislazione pertinente applicabile in Croazia in relazione alle prestazioni di cui alla presente decisione; |
h) «prestazioni»:
— |
pensioni di vecchiaia, |
— |
pensioni ai superstiti, |
— |
pensioni per infortuni sul lavoro e malattie professionali, |
— |
pensioni di invalidità derivante da infortuni sul lavoro e malattie professionali, |
— |
assegni familiari; |
i) «prestazioni esportabili»:
i) |
per quanto riguarda gli Stati membri:
ai sensi del regolamento, eccettuate le prestazioni speciali in denaro a carattere non contributivo elencate nell’allegato X del regolamento; |
ii) |
per quanto concerne la Croazia, le corrispondenti prestazioni previste dalla legislazione della Croazia eccettuate le prestazioni speciali in denaro a carattere non contributivo di cui all’allegato I della presente decisione. |
2. Gli altri termini impiegati nella presente decisione hanno il significato ad essi attribuito:
a) |
per quanto riguarda gli Stati membri, nel regolamento e nel regolamento di applicazione; |
b) |
per quanto riguarda la Croazia, nella legislazione pertinente applicabile in Croazia. |
Articolo 2
Campo di applicazione «ratione personae»
La presente decisione si applica:
a) |
ai lavoratori cittadini croati che lavorano o hanno lavorato legalmente nel territorio di uno Stato membro e sono o sono stati soggetti alla legislazione di uno o più Stati membri e ai loro superstiti; |
b) |
ai familiari dei lavoratori di cui alla lettera a), purché tali familiari risiedano o abbiano risieduto legalmente con il lavoratore in questione mentre il lavoratore esercita la sua attività lavorativa in uno Stato membro; |
c) |
ai lavoratori, cittadini di uno Stato membro, che lavorano o hanno lavorato legalmente nel territorio della Croazia e sono o sono stati soggetti alla legislazione della Croazia e ai loro superstiti; |
d) |
ai familiari dei lavoratori di cui alla lettera c), purché tali familiari risiedano o abbiano risieduto legalmente con il lavoratore in questione mentre il lavoratore esercita la sua attività lavorativa in Croazia. |
Articolo 3
Parità di trattamento
1. I lavoratori cittadini croati legalmente occupati in uno Stato membro e i familiari legalmente residenti con loro beneficiano, per quanto concerne le prestazioni ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 1, lettera h), di un trattamento esente da qualsiasi discriminazione basata sulla cittadinanza rispetto ai cittadini degli Stati membri in cui detti lavoratori sono occupati.
2. I lavoratori cittadini di uno Stato membro legalmente occupati in Croazia e i familiari legalmente residenti con loro beneficiano, per quanto concerne le prestazioni ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 1, lettera h), di un trattamento esente da qualsiasi discriminazione basata sulla cittadinanza rispetto ai cittadini croati.
PARTE II
RELAZIONI TRA GLI STATI MEMBRI E LA CROAZIA
Articolo 4
Revoca delle clausole di residenza
1. Le prestazioni esportabili a norma dell’articolo 1, paragrafo 1, punto i), alle quali le persone di cui all’articolo 2, lettere a) e c), hanno diritto, non sono oggetto di riduzione, modifica, sospensione, soppressione o confisca per il fatto che il beneficiario risieda,
i) |
ai fini di una prestazione a norma della legislazione di uno Stato membro, nel territorio della Croazia; o |
ii) |
ai fini di una prestazione a norma della legislazione della Croazia, nel territorio di uno Stato membro. |
2. I familiari del lavoratore di cui all’articolo 2, lettera b), hanno diritto alle prestazioni esportabili ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 1, punto i), allo stesso modo dei familiari del lavoratore cittadino dello Stato membro interessato, quando tali familiari risiedono nel territorio della Croazia.
3. I familiari del lavoratore di cui all’articolo 2, lettera d), hanno diritto alle prestazioni esportabili ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 1, punto i), allo stesso modo dei familiari del lavoratore cittadino della Croazia, quando tali familiari risiedono nel territorio di uno Stato membro.
PARTE III
DISPOSIZIONI VARIE
Articolo 5
Cooperazione
1. Gli Stati membri e la Croazia si comunicano tutte le informazioni concernenti le modifiche delle loro legislazioni che possono influire sull’applicazione della presente decisione.
2. Ai fini della presente decisione le autorità e le istituzioni degli Stati membri e della Croazia si prestano assistenza come se si trattasse dell’applicazione della propria legislazione. L’assistenza amministrativa fornita da dette autorità e istituzioni è, in linea di massima, gratuita. Tuttavia, le autorità competenti degli Stati membri e della Croazia possono concordare il rimborso di alcune spese.
3. Ai fini della presente decisione le autorità e le istituzioni degli Stati membri e della Croazia possono comunicare direttamente tra loro, nonché con le persone interessate o i loro rappresentanti.
4. Le istituzioni e le persone cui si applica la presente decisione sono tenuti all’informazione reciproca e alla cooperazione per garantire la corretta applicazione della presente decisione.
5. Le persone interessate hanno l’obbligo di informare quanto prima le istituzioni dello Stato membro competente o della Croazia, ove quest’ultima sia lo stato competente, e dello Stato membro di residenza o della Croazia, ove quest’ultima sia lo stato di residenza, in merito a ogni cambiamento della loro situazione personale o familiare che incida sui loro diritti alle prestazioni a norma della presente decisione.
6. La mancata osservanza dell’obbligo di informazione di cui al paragrafo 5 può determinare l’applicazione di misure proporzionate conformemente al diritto nazionale. Tuttavia, tali misure devono essere equivalenti a quelle applicabili a situazioni analoghe disciplinate dal diritto interno e non devono nella pratica rendere impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio dei diritti conferiti agli interessati dalla presente decisione.
7. Gli Stati membri e la Croazia possono prevedere disposizioni nazionali che stabiliscono le condizioni per la verifica del diritto alle prestazioni per tener conto del fatto che i beneficiari dimorano o risiedono al di fuori del territorio dello Stato in cui si trova l’istituzione debitrice. Tali disposizioni sono proporzionate, esenti da qualsiasi discriminazione basata sulla cittadinanza e conformi ai principi della presente decisione Tali disposizioni sono notificate al consiglio di stabilizzazione e di associazione.
Articolo 6
Controllo amministrativo ed esame medico
1. Il presente articolo si applica alle persone di cui all’articolo 2 beneficiarie delle prestazioni esportabili di cui all’articolo 1, paragrafo 1, punto i), nonché alle istituzioni incaricate dell’attuazione della presente decisione.
2. Se un richiedente o un beneficiario di prestazioni, o un suo familiare, dimora o risiede nel territorio di uno Stato membro e l’istituzione debitrice si trova in Croazia, o in Croazia e l’istituzione debitrice si trova in uno Stato membro, l’esame medico è effettuato, su richiesta di tale istituzione, dall’istituzione del luogo di dimora o di residenza del beneficiario secondo le procedure stabilite dalla legislazione che essa applica.
L’istituzione debitrice informa l’istituzione del luogo di dimora o di residenza di eventuali condizioni speciali, se necessario, che devono essere soddisfatte e dei punti su cui deve vertere l’esame medico.
L’istituzione del luogo di dimora o di residenza trasmette una relazione all’istituzione debitrice che ha chiesto l’esame medico.
L’istituzione debitrice conserva la facoltà di fare esaminare il beneficiario da un medico da essa scelto, nel territorio in cui il richiedente o il beneficiario di prestazione dimora o risiede o nel paese in cui si trova l’istituzione debitrice. Tuttavia, il beneficiario può essere invitato a recarsi nello Stato dell’istituzione debitrice soltanto a condizione che possa effettuare lo spostamento senza che ciò nuoccia alla sua salute e che le relative spese di viaggio e di soggiorno siano a carico dell’istituzione debitrice.
3. Se un richiedente o un beneficiario di prestazioni, o un suo familiare, dimora o risiede nel territorio di uno Stato membro e l’istituzione debitrice si trova in Croazia, o in Croazia e l’istituzione debitrice si trova in uno Stato membro, il controllo amministrativo è effettuato, su richiesta di tale istituzione, dall’istituzione del luogo di dimora o di residenza del beneficiario.
L’istituzione del luogo di dimora o di residenza trasmette una relazione all’istituzione debitrice che ha chiesto il controllo amministrativo.
L’istituzione debitrice conserva la facoltà di fare esaminare la situazione del beneficiario da un professionista da essa scelto. Tuttavia, il beneficiario può essere invitato a recarsi nello Stato dell’istituzione debitrice soltanto a condizione che possa effettuare lo spostamento senza che ciò nuoccia alla sua salute e che le relative spese di viaggio e di soggiorno siano a carico dell’istituzione debitrice.
4. Uno o più Stati membri e la Croazia possono concordare ulteriori disposizioni amministrative, dopo averne informato il consiglio di stabilizzazione e di associazione.
5. In deroga al principio dell’assistenza amministrativa reciproca gratuita di cui all’articolo 5, paragrafo 2, della presente decisione, l’istituzione debitrice che ha chiesto il controllo o l’esame rimborsa l’importo effettivo delle relative spese di cui ai paragrafi 2 e 3 del presente articolo all’istituzione che è stata incaricata dell’esecuzione.
Articolo 7
Applicazione dell’articolo 120 dell’accordo
L’articolo 120 dell’accordo si applica qualora una delle parti ritenga che l’altra parte non abbia ottemperato agli obblighi di cui agli articoli 5 e 6.
Articolo 8
Particolari modalità di applicazione della legislazione della Croazia
Il consiglio di stabilizzazione e di associazione può, se del caso, stabilire particolari modalità di applicazione della legislazione della Croazia nell’allegato II.
Articolo 9
Procedure amministrative derivanti da accordi bilaterali in vigore
Le procedure amministrative contenute negli accordi bilaterali tra uno Stato membro e la Croazia possono restare applicabili purché non ledano i diritti e gli obblighi degli interessati ai sensi della presente decisione.
Articolo 10
Accordi che completano le modalità di applicazione della presente decisione
Uno o più Stati membri e la Croazia possono concludere accordi volti a completare le modalità amministrative per l’applicazione della presente decisione, in particolare con riguardo alla prevenzione e alla lotta contro frodi e errori.
PARTE IV
DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
Articolo 11
Disposizioni transitorie
1. La presente decisione non fa acquisire alcun diritto per il periodo precedente la data della sua entrata in vigore.
2. Fatto salvo il paragrafo 1, un diritto è acquisito a norma della presente decisione anche se si riferisce a un evento verificatosi prima della data della sua entrata in vigore.
3. Le prestazioni che non sono state liquidate o che sono state sospese a causa della cittadinanza o della residenza dell’interessato sono liquidate o ripristinate, su richiesta dello stesso, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente decisione, a meno che i diritti sulla base dei quali erano state precedentemente liquidate le prestazioni non abbiano dato luogo a prestazioni in capitale.
4. Se la domanda di cui al paragrafo 3 è presentata entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente decisione, i diritti acquisiti a norma della stessa hanno effetto a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente decisione e agli interessati non possono essere opposte le disposizioni previste dalla legislazione dello Stato membro in questione o della Croazia concernenti la decadenza o la prescrizione dei diritti.
5. Se la domanda di cui al paragrafo 3 è presentata dopo la scadenza del termine di due anni a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente decisione, i diritti non decaduti o prescritti sono acquisiti a decorrere dalla data della domanda, fatte salve le disposizioni più favorevoli della legislazione dello Stato membro in questione o della Croazia.
Articolo 12
Allegati della presente decisione
1. Gli allegati della presente decisione ne costituiscono parte integrante.
2. Su richiesta della Croazia gli allegati possono essere modificati mediante una decisione del consiglio di stabilizzazione e di associazione.
Articolo 13
Entrata in vigore
La presente decisione entra in vigore il primo giorno del primo mese successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Fatto a …, addì
Per il consiglio di stabilizzazione e di associazione
Il presidente
(1) GU L 26 del 28.1.2005, pag. 3.
(2) GU L 124 del 20.5.2003, pag. 1.
(3) GU L 166 del 30.4.2004, pag. 1.
(4) GU L 284 del 30.10.2009, pag. 1.
ALLEGATO I
ELENCO DELLE PRESTAZIONI SPECIALI IN DENARO A CARATTERE NON CONTRIBUTIVO DELLA CROAZIA
…
ALLEGATO II
PARTICOLARI MODALITÀ DI APPLICAZIONE DELLA LEGISLAZIONE DELLA CROAZIA
…