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Document 31998D0455

    98/455/CE: Decisione della Commissione del 3 dicembre 1997 relativa ad un procedimento a norma del regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio (Caso IV/M.942 - VEBA/Degussa) [notificata con il numero C(1997) 3833] (Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE)

    GU L 201 del 17.7.1998, p. 102–111 (ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/1998/455/oj

    31998D0455

    98/455/CE: Decisione della Commissione del 3 dicembre 1997 relativa ad un procedimento a norma del regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio (Caso IV/M.942 - VEBA/Degussa) [notificata con il numero C(1997) 3833] (Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE)

    Gazzetta ufficiale n. L 201 del 17/07/1998 pag. 0102 - 0111


    DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 3 dicembre 1997 relativa ad un procedimento a norma del regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio (Caso IV/M.942 - VEBA/Degussa) [notificata con il numero C(1997) 3833] (Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) (98/455/CE)

    LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

    visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

    visto il regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio, del 21 dicembre 1989, relativo al controllo delle operazioni di concentrazione tra imprese (1), in particolare l'articolo 8, paragrafo 2,

    visto l'Accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l'articolo 57,

    vista la decisione della Commissione del 2 settembre 1997 di avviare il procedimento,

    dopo aver sentito il comitato consultivo in materia di concentrazioni (2),

    considerando quanto segue:

    (1) Il 2 luglio 1997 alla Commissione è stato notificato, a norma dell'articolo 4 del regolamento (CEE) n. 4064/89 («regolamento sulle concentrazioni»), un progetto di concentrazione con il quale VEBA AG (in appresso «VEBA») intende acquisire il controllo su Degussa AG (in appresso «Degussa»). Poiché nella notifica non veniva menzionato il fatto che Hüls, controllata di VEBA, è presente, attraverso un'impresa comune, sul mercato dell'acido silicico pirogenico, uno dei mercati rilevanti, il 28 luglio 1997 la notifica è stata dichiarata incompleta. Il 31 luglio 1997 sono state inviate ulteriori informazioni per integrare la notifica in oggetto.

    (2) Con decisione del 22 luglio 1997, la Commissione, in virtù dell'articolo 7, paragrafo 2, e dell'articolo 18, paragrafo 2, del regolamento sulle concentrazioni, ha ordinato la sospensione dell'operazione di concentrazione notificata fino all'adozione di una decisione definitiva.

    (3) Con decisione del 2 settembre 1997, la Commissione ha avviato un procedimento a norma dell'articolo 6, paragrafo 1, lettera c), del regolamento sulle concentrazioni.

    I. LE PARTI

    (4) VEBA opera principalmente nel settore dell'energia elettrica, nell'industria chimica e petrolifera, nei servizi commerciali e nei trasporti, nonché nelle telecomunicazioni. Le sue attività nell'industria chimica sono concentrate nella controllata Hüls e nelle controllate di quest'ultima Röhm e Servo.

    (5) Degussa è presente nei settori chimico, sanitario e alimentare, nonché nell'industria dei metalli preziosi e nel settore bancario.

    II. L'OPERAZIONE NOTIFICATA

    (6) VEBA intende rilevare tutte le quote di GFC Gesellschaft fur Chemiewerte mbH (in prosieguo: «GFC»). GFC detiene 33 520 000 azioni di Degussa. Il capitale sociale di Degussa ammonta nel complesso a 460 297 500 DEM ed è suddiviso in 92 059 500 azioni, che conferiscono tutte gli stessi diritti di voto. GFC detiene pertanto più del 36,41 % del capitale di Degussa.

    III. LA CONCENTRAZIONE

    (7) Il progetto notificato costituisce una concentrazione ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento sulle concentrazioni, in quanto VEBA intende acquisire il controllo esclusivo di Degussa.

    (8) Negli ultimi cinque anni il tasso di partecipazione all'assemblea generale degli azionisti di Degussa è sempre stato inferiore al 68 % (1993: 67,38 %; 1994: 63,49 %; 1995: 67,95 %; 1996: 66,78 %; 1997: 67,84 %.). Poiché il possesso del 36,41 % del capitale assicura la maggioranza in seno all'assemblea generale degli azionisti, in passato GFC ha di fatto esercitato il controllo su Degussa. Rilevando GFC, VEBA acquisirà pertanto il controllo di Degussa.

    (9) Con la maggioranza semplice dei voti dell'assemblea generale, VEBA può eleggere i rappresentanti degli azionisti nel consiglio di vigilanza. Questo può a sua volta, a maggioranza semplice, nominare o destituire il comitato direttivo. Chi detiene la maggioranza semplice nell'assemblea generale degli azionisti si assicura pertanto anche il controllo sulla gestione di Degussa.

    (10) Grazie alla concentrazione, VEBA diventa di gran lunga il principale azionista di Degussa; il secondo azionista dispone infatti solo di circa il 6,8 %, mentre il capitale restante è ripartito tra un azionariato diffuso. VEBA sarebbe dunque l'unico grande azionista industriale a disporre di conoscenze del mercato e del settore. Il secondo azionista, con una quota azionaria pari al 6,8 %, è una famiglia americana che non può vantare un'analoga conoscenza del mercato. Gli altri numerosi azionisti, ciascuno dei quali detiene partecipazioni minime, non hanno la possibilità di esercitare individualmente un'influenza decisiva sulla gestione di Degussa, né hanno mai tentato di coalizzarsi a tale scopo.

    (11) Tenuto conto della maggioranza praticamente sicura in seno all'assemblea generale degli azionisti e delle altre circostanze summenzionate, si può pertanto ritenere che VEBA acquisirà di fatto il controllo di Degussa.

    IV. DIMENSIONE COMUNITARIA

    (12) Il fatturato totale realizzato a livello mondiale da VEBA e Degussa ammonta a più di 5 miliardi di ECU (39,04 miliardi di ECU per VEBA, 7,22 miliardi di ECU per Degussa). Individualmente, ciascuna impresa realizza un fatturato totale nella Comunità pari a più di 250 milioni di ECU (VEBA 32,15 miliardi di ECU e Degussa 3,59 miliardi di ECU). VEBA realizza in Germania oltre i due terzi del suo fatturato totale nella Comunità. Non vi è invece alcun singolo Stato membro in cui Degussa realizzi oltre i due terzi del suo fatturato totale nella Comunità. L'operazione notificata ha pertanto dimensione comunitaria.

    V. VALUTAZIONE A NORMA DELL'ARTICOLO 2 DEL REGOLAMENTO SULLE CONCENTRAZIONI

    (13) Le attività di VEBA e Degussa si sovrappongono in parte nel settore dei prodotti chimici. Si rende in particolare necessaria un'indagine più approfondita nei comparti del metilmetacrilato, dell'acido metacrilico, delle materie plastiche trasparenti, dei coadiuvanti a base di acrilati per la lavorazione del PVC, degli organosilani, del tetracloruro di silicio, dell'acido silicico pirogenico, delle diammine/poliammine e dei reagenti per la produzione di amido cationico. In tutti gli altri comparti, come pure negli altri settori d'attività, non si verificano sovrapposizioni cosicché, in assenza di specifiche indicazioni in senso contrario, la concentrazione non può dar luogo al rafforzamento delle posizioni di mercato esistenti.

    A. Mercati rilevanti

    1. Metilmetacrilato

    (14) Il metilmetacrilato (in prosieguo: «MMA») è un cosiddetto monomero di base, utilizzato per ottenere buona parte degli altri prodotti metacrilici. Il MMA si ottiene di norma attraverso il cosiddetto processo ACH (via acetoncianidrina), a partire da acido cianidrico, metanolo e acetone. Il MMA è una sostanza liquida che non trova applicazione diretta come prodotto finito, ma viene solitamente trasformato per polimerizzazione, ad esempio in polimetilmetacrilato, una materia plastica trasparente. Secondo le informazioni fornite dai clienti e dai produttori, il MMA non può essere sostituito da altri prodotti. La Commissione è pertanto giunta alla conclusione che quello del MMA costituisce un mercato rilevante del prodotto.

    2. Acido metacrilico

    (15) Anche l'acido metacrilico è un monomero di base, che presenta notevoli affinità con il MMA. Di norma, anche l'acido metacrilico viene ottenuto attraverso il processo ACH, a partire dalle stesse sostanze, ma senza l'aggiunta di metanolo. Neanche l'acido metacrilico trova applicazione come prodotto finito, ma viene piuttosto trasformato per ottenere altri derivati metacrilici. Uno dei principali campi di applicazione dell'acido metacrilico è la produzione di resine per vernici e dispersioni, a loro volta trasformate per ottenere pitture e vernici di vario tipo. L'acido metacrilico e il MMA conferiscono ai loro derivati proprietà diverse e non sono pertanto sostituibili da parte degli utilizzatori. Questo viene confermato dalle parti, dai concorrenti e dai clienti. Pertanto anche l'acido metacrilico costituisce un mercato rilevante del prodotto distinto.

    3. Materie plastiche trasparenti

    (16) Le materie plastiche trasparenti sono prodotti chimici modellabili e trasparenti che ricordano il vetro per la loro trasparenza, ma sono più leggeri e modellabili e di norma meno fragili del vetro stesso. Le materie plastiche trasparenti trovano applicazione in numerosi settori e sono impiegate tra l'altro nei rivestimenti per lampade, negli accessori per auto, nella pubblicità, come barriere acustiche sulle autostrade, per custodie di CD e altri tipi di imballaggio.

    (17) Le principali materie plastiche trasparenti sono il polimetilmetacrilato (o vetro acrilico, in appresso «PMMA»), il policarbonato (in prosieguo: «PC»), il copolimero stirene-acrilonitrile (in prosieguo: «SAN») e il polistirene (in prosieguo: «PS»). Queste materie plastiche si differenziano tra loro per le proprietà e per il prezzo. Il PMMA, ad esempio, è caratterizzato da una particolare resistenza agli agenti atmosferici e da un'elevata trasparenza, mentre il PC risulta particolarmente resistente agli urti ed al calore. Il PS è un può meno trasparente del PMMA e del PC, ma proprio per tale ragione ha un prezzo inferiore. Il PMMA si ottiene per polimerizzazione del MMA. Le altre materie plastiche trasparenti vengono anch'esse ottenute per polimerizzazione, a partire però da altre sostanze.

    (18) Le parti sono dell'avviso che tutte le materie plastiche trasparenti costituiscano un unico mercato rilevante del prodotto. Tale affermazione sarebbe giustificata dalle numerose possibilità di sostituzione esistenti in molti campi di applicazione. Per le lampade si utilizzano ad esempio sia il PMMA che il PC. Eventuali differenze per quanto riguarda le proprietà dei materiali potrebbero essere attenuate attraverso manipolazioni nel corso del processo di produzione delle materie plastiche o attraverso l'aggiunta di altre sostanze, ed anche a livello di prezzo una compensazione sarebbe possibile. Sotto il profilo della durata di vita, delle proprietà e del prezzo non vi sarebbero dunque differenze sostanziali tra le singole materie plastiche trasparenti.

    (19) Dagli accertamenti condotti dalla Commissione è emerso che esistono di fatto possibilità di sostituzione in determinati settori, ma la loro portata varia notevolmente a seconda dei campi di applicazione (vedi su questo punto anche la decisione della Commissione del 28 luglio 1992 nel caso IV/M.160 - Elf Atochem/Rohm & Haas). Concorrenti e clienti hanno confermato che le materie plastiche trasparenti non sono sempre sostituibili in tutti i campi di applicazione. Ciò è dovuto in particolare alle diverse proprietà, descritte in precedenza, delle varie materie plastiche trasparenti che, a seconda dei casi, le rendono particolarmente adatte o inadeguate a determinate applicazioni. La questione di stabilire se ciascuna materia plastica trasparente costituisca un mercato rilevante del prodotto a sé stante può tuttavia essere lasciata aperta poiché, anche ammettendo che si tratti di mercati diversi, non si pongono problemi sotto il profilo della concorrenza.

    (20) Nel caso in esame, ad essere interessato sarebbe solo il mercato del PMMA. Infatti, VEBA/Hüls e Degussa, pur essendo entrambe presenti nel settore del PC, non raggiungono tuttavia insieme una quota di mercato superiore al 15 %. Per quanto concerne il PS, solo VEBA è presente su tale mercato attraverso la sua controllata Hüls (quota di mercato inferiore al 15 %), mentre nessuna delle parti opera sul mercato del SAN.

    (21) Inoltre le materie plastiche trasparenti vengono immesse sul mercato sotto svariate forme, in particolare come polveri da stampaggio e come lastre estruse o colate. La polvere da stampaggio è un granulato che viene trasformato per riscaldamento ed estrusione o attraverso altri procedimenti e al quale viene poi conferita una determinata forma. La polvere da stampaggio costituisce pertanto anche un prodotto intermedio nella produzione di lastre estruse. Per le lastre ottenute per colata, la formatura avviene invece immediatamente dopo o durante la polimerizzazione, senza passare attraverso la polvere da stampaggio.

    (22) Secondo le parti, la polvere da stampaggio, le lastre estruse e quelle colate costituiscono un unico mercato in quanto i procedimenti dell'estrusione o dello stampaggio a iniezione non comporterebbero più modificazioni chimiche rilevanti. Non ci sarebbe inoltre alcuna differenza per quanto riguarda ad esempio le proprietà e il prezzo delle lastre ottenute per estrusione e di quelle ottenute per colata, tra le quali vi sarebbe una perfetta sostituibilità.

    (23) Dagli accertamenti condotti dalla Commissione risulta tuttavia che i prezzi delle lastre sono notevolmente superiori a quelli della polvere da stampaggio e che i prodotti sono destinati anche ad acquirenti diversi. La questione di stabilire se si tratti di un unico mercato o di due mercati separati può tuttavia restare aperta in quanto sotto il profilo della concorrenza non si riscontrano differenze sostanziali tra il mercato della polvere da stampaggio e quello delle lastre (vedi a questo proposito anche la decisione della Commissione del 28 luglio 1992 nel caso IV/M.160 - Elf Atochem/Rohm & Haas).

    4. Coadiuvanti a base di acrilati per la lavorazione del PVC

    (24) Si tratta in questo caso di prodotti che consentono la lavorazione del PVC. Nel corso delle operazioni di formatura del PVC, queste polveri agevolano il passaggio del PVC attraverso l'estrusore, evitando che il materiale venga danneggiato e migliorano inoltre la struttura superficiale del prodotto finito. Questi coadiuvanti vengono utilizzati sia per la lavorazione del PVC rigido che per il PVC flessibile, in particolare per la produzione di pellicole, bottiglie e profilati. I coadiuvanti a base di acrilati per la lavorazione del PVC non sono sostituibili con altri materiali e costituiscono pertanto un distinto mercato rilevante del prodotto.

    5. Organosilani

    (25) Gli organosilani servono fondamentalmente come adesivanti e agenti di reticolazione nei più svariati campi di applicazione, ad esempio nei tessuti di fibre di vetro, per gli adesivi ed i sigillanti, per pneumatici, pitture, vernici e rivestimenti protettivi nell'edilizia. Nel caso degli organosilani si devono distinguere tre diversi mercati.

    (26) I silani organofunzionali sono impiegati come adesivanti tra materiali inorganici (come vetro, minerali, metalli) e polimeri organici (ad esempio i polimeri termoplastici), come agenti di modifica delle superfici di sostanze inorganiche e organiche e come agenti di reticolazione per i polimeri. I silani organofunzionali vanno altresì distinti tra quelli destinati ad applicazioni nel campo delle gomme (ad esempio per la produzione di pneumatici) e quelli destinati ad altre applicazioni, per la cui produzione vengono del resto utilizzati impianti e procedimenti diversi. Gli accertamenti della Commissione confermano che i silani organofunzionali per applicazioni nel campo delle gomme non sono sostituibili con quelli destinati ad altre applicazioni. Si tratta pertanto di due mercati distinti.

    (27) Il terzo gruppo di organosilani è costituito dagli alchilsilani, che grazie alle loro proprietà idrorepellenti trovano applicazione prevalentemente nel campo dei materiali protettivi per l'edilizia. Gli alchilsilani vengono prodotti in impianti diversi da quelli utilizzati per i silani organofunzionali. In considerazione delle loro caratteristiche specifiche, anche questi prodotti costituiscono un mercato a sé stante.

    6. Tetracloruro di silicio

    (28) Il tetracloruro di silicio è una sostanza chimica utilizzata per la produzione di acido silicico pirogenico, esteri dell'acido silicico, fibre ottiche, vetro al quarzo sintetico ed altri prodotti. Il tetracloruro di silicio si ottiene, insieme al triclorosilano (prodotto di base per gli organosilani), per clorurazione del silicio metallico.

    (29) La produzione e la vendita del tetracloruro di silicio presentano uno stretto legame con l'anello successivo della catena produttiva. Secondo le informazioni fornite dalle parti, il tetracloruro di silicio viene prodotto direttamente dalle imprese che operano nel segmento produttivo successivo, ovvero viene trasformato dagli stessi produttori che lo ottengono per clorurazione del silicio metallico. Nel corso della trasformazione del tetracloruro di silicio in acido silicico pirogenico, si ottengono grosse quantità di acido cloridrico, che a loro volta sono necessarie per la clorurazione del silicio metallico (prodotto di partenza) e che vengono rivendute ai produttori di tetracloruro di silicio. Questa forma di attività integrata determina una sorta di circuito chiuso. Considerati i rischi che comporta, il trasporto del tetracloruro di silicio è possibile solo a determinate condizioni ed in misura limitata.

    7. Acido silicico pirogenico

    (30) L'acido silicico pirogenico si ottiene dal tetracloruro di silicio con l'aggiunta di ossigeno e idrogeno. Il prodotto viene utilizzato come coadiuvante per tutta una serie di prodotti diversi. I principali campi di applicazione sono gli elastomeri (miglioramento delle proprietà meccaniche di gomme siliconiche, ad esempio dei sigillanti), i polimeri termoindurenti (miglioramento delle proprietà di poliesteri insaturi, resine epossidiche e acrilati), nonché le pitture e le vernici. L'acido silicico pirogenico non è sostituibile con altre sostanze e costituisce un mercato rilevante del prodotto distinto.

    8. Diammine/poliammine

    (31) Secondo le informazioni trasmesse dalle parti, le diammine e le poliammine vengono impiegate prevalentemente come indurenti nei sistemi di resine epossidiche. Questi trovano a loro volta applicazione nelle vernici, nei rivestimenti di acciaio e cemento di navi, cisterne e edifici, nonché nel campo degli adesivi. Le diammine sono prodotte a partire da diverse sostanze chimiche. Le parti, che dispongono di isoforone, producono isoforondiammine, mentre le altre imprese chimiche producono ad esempio etilendiammine o anilindiammine.

    (32) Secondo le informazioni fornite dalle parti, tutte le diammine e poliammine svolgono la stessa funzione di base, vale a dire favorire la reticolazione delle catene di resine epossidiche. Le proprietà delle singole diammine possono comunque presentare delle differenze. Le parti chiariscono che le diammine vengono comunque quasi sempre utilizzate in miscele, cosicché si possono ottenere le stesse proprietà attraverso diverse combinazioni di diammine. Poiché la miscelazione delle diammine viene effettuata dai clienti, i quali dispongono di tutte le necessarie conoscenze tecniche in materia, questi sarebbero indubbiamente in grado di passare ad altre miscele di diammine in tempi brevi e senza costi significativi. Le parti ritengono pertanto che le diammine e le poliammine costituiscano un unico mercato rilevante del prodotto. Gli accertamenti condotti dalla Commissione e le informazioni fornite dai clienti e dai concorrenti hanno sostanzialmente confermato questa valutazione.

    (33) Dagli accertamenti della Commissione risulta che neanche le isoforondiammine costituiscono un mercato separato, bensì fanno parte del mercato delle diammine in generale, del quale rappresentano circa il 25 % in termini di quantità e circa il 30 % in termini di valore. È vero che, come hanno fatto osservare alcuni utilizzatori, le isoforondiammine non sono perfettamente sostituibili in tutti i campi di applicazione. Ciò sarebbe dovuto al fatto che le diammine utilizzate influenzano le proprietà del prodotto finito (sistemi di resine epossidiche), cosicché la sostituzione delle isoforondiammine in prodotti già presenti sul mercato è possibile solo dopo aver effettuato nuovi test. In determinati casi, inoltre, la composizione del prodotto finito è soggetta ad un'autorizzazione da parte delle autorità statali (è il caso ad esempio dei prodotti che trovano applicazione nel campo dell'edilizia) ovvero all'approvazione del destinatario del prodotto finito. In questi casi la sostituzione delle isoforondiammine sarebbe dunque possibile solo dopo un certo periodo di tempo (che può arrivare fino a due anni) e comporterebbe comunque delle spese, vista la necessità di mettere a punto una nuova miscela e di farla poi approvare. Queste considerazioni valgono tuttavia solo per le miscele esistenti e non per quelle di nuova produzione, per le quali gli utilizzatori sono effettivamente liberi di scegliere le varie diammine. Già ora, nei principali campi di applicazione, le isoforondiammine possono essere sostituite con altre diammine in tempi rapidi. Solo circa il 20 % delle isoforondiammine utilizzate attualmente presentano una sostituibilità limitata, il che non è sufficiente per ritenere che quello delle isoforondiammine costituisca un mercato rilevante del prodotto distinto. La Commissione considera pertanto che tutte le diammine facciano parte di un unico mercato rilevante del prodotto.

    9. Reagenti per la produzione di amido cationico

    (34) L'amido naturale, ottenuto dalle patate, dal mais e dal frumento, viene trasformato in amido cationico grazie a reagenti. L'amido cationico trova applicazione nell'industria cartaria per la collatura dell'impasto o per quella superficiale di carta fine, carta da imballo e cartone ondulato.

    (35) Secondo le informazioni fornite dalle parti, la produzione di reagenti per amido avviene in due fasi: innanzitutto viene prodotto un reagente che da solo non è tuttavia in grado di innescare il processo di cationizzazione. Questo «prereagente» deve invece esser fatto reagire con soda caustica per essere trasformato nel «reagente finale». La maggior parte dei produttori si limita ad offrire il prereagente, che al contrario del reagente finale può essere trasportato ed immagazzinato senza problemi. Per tale ragione, quelli dei prereagenti e dei reagenti finali sono due mercati rilevanti del prodotto distinti.

    B. Mercati geografici

    (36) Ad eccezione del mercato del tetracloruro di silicio, tutti i mercati dei prodotti citati in precedenza hanno quanto meno dimensioni pari al SEE. Dalle ricerche effettuate dalla Commissione non è emerso alcun elemento che dimostri l'esistenza di mercati geografici più piccoli. Per il tetracloruro di silicio occorre tener conto della particolarità descritta al punto 29, che implica la necessità di una prossimità geografica tra il produttore e il suo cliente. Per quanto concerne l'acido silicico pirogenico, la Commissione parte dal presupposto che esiste un mercato di dimensioni pari al SEE. Essendo l'acido silicico pirogenico un materiale voluminoso, i costi di trasporto sono notevoli (fino all'8 %). Le importazioni da produttori non europei non rivestono alcuna importanza (inferiori all'1 %). Tutti i clienti consultati hanno dichiarato che acquistano solo da produttori europei, anche per via della garanzia della qualità. Anche nel caso di un aumento dei prezzi sensibile, seppur limitato, non prenderebbero in considerazione la possibilità di rifornirsi presso produttori extraeuropei.

    C. Valutazione giuridica

    1. Metilmetacrilato (MMA)

    (37) La maggior parte della produzione di MMA è trasformata direttamente dai produttori. Di conseguenza il mercato commerciale del MMA non è molto consistente nel SEE. Sulla base delle conclusioni delle inchieste svolte dalla Commissione, il volume del mercato del MMA nel SEE è stato pari nel 1996 a 85 000/90 000 tonnellate. Secondo i dati relativi alle vendite che sono stati comunicati dalle parti e dai loro concorrenti, il mercato del MMA può essere suddiviso come segue (3):

    >SPAZIO PER TABELLA>

    (38) ICI è il principale produttore di MMA ed esistono altri concorrenti importanti oltre a VEBA/Degussa. Di conseguenza la concentrazione non darà luogo alla creazione di una posizione dominante sul mercato.

    2. Acido metacrilico

    (39) Anche l'acido metacrilico è prodotto essenzialmente per soddisfare il fabbisogno interno del produttore. In base alle conclusioni delle inchieste svolte dalla Commissione, il volume del mercato dell'acido metacrilico nel SEE è pari a sole 20 000 tonnellate. In base ai dati relativi alle vendite che sono stati comunicati dalle parti e dai loro concorrenti, il mercato dell'acido metacrilico può essere suddiviso come segue:

    >SPAZIO PER TABELLA>

    (40) ICI è l'impresa leader nella produzione di acido metacrilico ed esistono altri concorrenti importanti oltre a VEBA/Degussa. Di conseguenza la concentrazione non darà luogo alla creazione di una posizione dominante sul mercato.

    3. Materie plastiche trasparenti

    (41) Secondo i dati comunicati dalle parti, il volume dell'insieme del mercato comunitario delle materie plastiche trasparenti è pari a circa 330 000 tonnellate, ovvero ad 1 miliardo di ECU. Le quote di mercato di VEBA/Röhm ammonterebbero a circa [15-25] % (in termini di volume e di valore) e quella di Degussa a circa [5-15] %, cosicché la quota di mercato complessiva sarebbe pari a circa [20-35] %. Tali dati sono stati confermati dalle conclusioni delle inchieste svolte dalla Commissione. I principali concorrenti sono BASF (quota di mercato: 15-25 %), Dow (10-15 %) e Elf Atochem (10-15 %).

    (42) Se il PMMA costituisse un mercato a sé stante, il volume del mercato comunitario sarebbe pari a circa 220 000 tonnellate, ovvero a 600-650 milioni di ECU. In tal caso il mercato potrebbe essere suddiviso nel modo seguente:

    >SPAZIO PER TABELLA>

    (43) La concentrazione consentirebbe a VEBA/Degussa di diventare il principale produttore di PMMA della Comunità. Tuttavia, accanto alle parti esistono numerosi concorrenti che, sotto il profilo dell'integrazione a monte e delle risorse finanziarie, hanno una posizione paragonabile a quella di VEBA/Degussa. AtoHaas, finora l'impresa leader del mercato, detiene del resto una quota di mercato non molto inferiore a quella delle parti. Inoltre il fatto che il PMMA può essere sostituito, quanto meno in taluni settori, da altre materie plastiche trasparenti garantisce un certo grado di concorrenza. Di conseguenza la concentrazione non darebbe luogo alla creazione di una posizione dominante sul mercato, neppure partendo dal presupposto dell'esistenza di un mercato del PMMA a sé stante.

    (44) La concentrazione non darebbe neppure luogo alla creazione di un oligopolio di VEBA/Degussa e AtoHaas che domini il mercato del PMMA. È vero che VEBA/Degussa e AtoHaas avrebbero dopo la concentrazione una quota di mercato cumulata di oltre il 55 %. Tuttavia il mercato è poco trasparente. Il PMMA viene prodotto e venduto in numerose forme e qualità. Secondo gli accertamenti svolti dalla Commissione, la qualità del prodotto ed il servizio sono per molti clienti altrettanto importanti del prezzo. Le barriere all'ingresso sul mercato sono scarse, come è dimostrato dall'inserimento di nuovi produttori dell'Europa dell'Est (in particolare l'impresa bulgara Agrobiochim) e dell'Asia orientale (in particolare Chimei Corp., di Taiwan, e Lucky della Corea del Sud) negli ultimi cinque anni. Per questi motivi non è prevedibile che la concentrazione crei un oligopolio in posizione dominante sul mercato del PMMA.

    4. Coadiuvanti a base di acrilati per la lavorazione del PVC

    (45) Il volume del mercato dei coadiuvanti a base di acrilati per la lavorazione del PVC nel SEE è pari a circa sole 30 000 tonnellate, per un valore nettamente inferiore a 100 milioni di ECU. Dai risultati degli accertamenti svolti dalla Commissione emerge che la concentrazione consentirà alle parti di ottenere una quota di mercato complessiva di circa [15-30] % (VEBA [0-10] %, Degussa circa [15-25] %). Rohm & Haas domina incontestabilmente il mercato con una quota di [55-70] %. L'unico altro concorrente, la cui quota di mercato è superiore al 10 %, è Kaneka (circa [10-15] %). La concentrazione non dà pertanto luogo alla creazione di una posizione dominante delle parti. Dato che la concentrazione modifica solo lievemente la struttura del mercato, non c'è da attendersi che la concentrazione darà luogo alla creazione né al rafforzamento di una posizione dominante collettiva delle parti e di Rohm & Haas.

    5. Organosilani

    (46) Per quanto concerne i silani organofunzionali, Hüls opera unicamente nel settore delle applicazioni non legate alla gomma e vi detiene una quota di mercato a livello comunitario del [40-50] %, mentre Degussa non esercita in tale comparto quasi alcuna attività (quota di mercato inferiore all'1 %).

    (47) Per contro Degussa ha una forte presenza nel settore delle applicazioni legate alla gomma. Per quanto concerne i silani contenenti funzioni dello zolfo che sono utilizzati in questo settore, Degussa è stata tutelata da brevetto fino al 1990 e continua a detenere una quota di mercato superiore al [75] %. Hüls non ha alcuna attività nel settore. Secondo le informazioni comunicate dalle parti e confermate dagli acquirenti, il principale concorrente nel settore delle applicazioni legate alla gomma è Witco/Osi (quota di mercato di circa il 18 %). Witco produce silani contenenti funzioni dello zolfo solo dal 1996.

    (48) Giacché ognuna delle parti ha attività in un unico mercato, la concentrazione non darà luogo ad un cumulo di quote di mercato. Data la diversità degli acquirenti, non si può neppure parlare di un «effetto di portafoglio».

    (49) Per quanto concerne il mercato degli alchilsilani, la quota di mercato cumulata delle parti sarebbe inferiore al 15 %. Wacker domina incontestabilmente il mercato (quota del 50-60 % circa). Di conseguenza la concentrazione non darà luogo alla creazione di una posizione dominante.

    6. Tetracloruro di silicio

    (50) Degussa utilizza tutto il tetracloruro di silicio prodotto ad Anversa come prodotto di partenza per produrre l'acido silicico pirogenico. VEBA/Hüls rifornisce essenzialmente Cabot-Hüls e Degussa nel quadro dei sistemi integrati per la produzione di acido silicico pirogenico. Gli altri produttori di tetracloruro di silicio sono Wacker, che lo trasforma in acido silicico pirogenico, e Dow, che lo produce nel contesto di un sistema integrato mirante a produrre acido silicico pirogenico. Giacché il mercato geografico è limitato ai luoghi di produzione a causa delle difficoltà legate al trasporto del tetracloruro, la concentrazione non darà luogo ad un cumulo delle quote di mercato.

    7. Acido silicico pirogenico

    (51) Di norma l'acido silicico pirogenico è prodotto a circuito chiuso: il fornitore del prodotto di partenza (il tetracloruro di silicio o triclorosilano) recupera l'acido cloridrico ottenuto all'atto della produzione dell'acido silicico pirogenico. Il fornitore necessita di acido cloridrico per fabbricare i prodotti di partenza (clorurazione del silicio metallico). Di conseguenza è necessario collaborare strettamente con un'altra impresa o procedere ad un'integrazione allo stadio precedente.

    (52) Sia nel SEE che a livello mondiale, il mercato dell'acido silicico pirogenico è caratterizzato da un forte grado di concentrazione. In Europa vi sono tre produttori: Degussa, Cabot e Wacker. Negli Stati Uniti, l'acido silicico pirogenico è prodotto da Cabot e Degussa e, in Giappone, da Tokuyama Soda e Nippon Aerosil (un'impresa comune di Degussa e Mitsubishi). Altri produttori, come Oriana in Ucraina, sono poco importanti. Il fatturato riguardante l'acido silicico pirogenico nel SEE è di circa 160 milioni di ECU. In base agli accertamenti della Commissione, la quota di Degussa nel mercato comune è di circa il [50-60] %, quella di Wacker di circa il [15-25] % e quella di Cabot di circa il [25-35] %.

    (53) Degussa possiede impianti di produzione a Rheinfelden e ad Anversa. Per i prodotti di partenza, Degussa è integrata ad Anversa e, a seguito della rilevazione da parte di Hüls, lo sarà anche a Rheinfelden. Wacker dispone di impianti di produzione a Burghausen e a Kempten ed è un'impresa integrata per i prodotti di partenza. Cabot ha impianti di produzione a Barry (Galles) dove vengono utilizzati prodotti di partenza di Dow Corning.

    (54) A Rheinfelden Cabot produce acido silicico pirogenico in un'impresa comune con Hüls, la società Cabot-Hüls GmbH. I prodotti di partenza sono forniti da Hüls che recupera l'acido cloridrico ottenuto nel quadro della produzione dell'impresa comune. Inoltre Hüls presta numerosi altri servizi quali la gestione dei rifiuti, la tutela del luogo di lavoro, la protezione della fabbrica dagli incendi. Sulla base dell'accordo di impresa comune, Cabot e Hüls hanno i medesimi diritti di voto. L'assemblea dei soci adotta all'unanimità le decisioni relative ai contratti immobiliari, ai contratti di locazione a lungo termine, alla collaborazione con altre imprese, agli accordi in materia di proprietà industriale, al bilancio, ai prestiti nonché agli accordi di fornitura o di vendita dei prodotti fabbricati da Cabot-Hüls. Hüls e Cabot nominano ciascuna un amministratore («Geschäftsfiihrer»). Gli amministratori si occupano di settori di attività distinti e l'amministratore nominato da Hüls rende conto a quello designato da Cabot. Gli utili e le perdite dell'impresa comune vengono suddivisi tra Hüls e Cabot. In base ad un accordo di fornitura tra Cabot-Hüls e Cabot, Cabot-Hüls è tenuta a fornire determinate quantità minime di acido silicico pirogenico a Cabot, ma in pratica l'intera produzione di Cabot-Hüls viene venduta a Cabot. Il prezzo dell'acido silicico pirogenico fornito dall'impresa comune dipende dal prezzo di vendita del prodotto ottenuto da Cabot.

    (55) Giacché, tramite la sua partecipazione all'impresa comune Cabot-Hüls, VEBA ha interessi in uno dei due impianti di produzione del concorrente principale di Degussa in Europa, in virtù della rilevazione di Degussa da parte di VEBA, la concentrazione darebbe luogo alla creazione di una posizione dominante di VEBA/Degussa sul mercato dell'acido silicico pirogenico. Degussa, con una quota di mercato del 50-60 %, è nettamente l'impresa leader del mercato europeo. Per via dell'impresa comune gestita da Cabot e VEBA, esisterebbe tra tali imprese un legame strutturale che indebolirebbe sensibilmente la posizione di concorrente indipendente di Cabot. Sulla base dei rapporti contrattuali esistenti tra VEBA e Cabot-Hüls, VEBA/Degussa sarebbe informata esattamente sui prezzi praticati da Cabot sul mercato dell'acido silicico pirogenico e potrebbe adeguare la propria politica dei prezzi. La trasparenza del mercato dovuta all'omogeneità del prodotto sarebbe notevolmente accresciuta dalla concentrazione. Anche la circostanza che VEBA trae immediato vantaggio da un aumento dei prezzi da parte di Cabot grazie al regime di suddivisione degli utili dell'impresa comune Cabot-Hüls ostacolerebbe la concorrenza tra Cabot e VEBA/Degussa in materia di prezzi. La posizione sul mercato di Wacker, l'altro concorrente, non sarebbe più sufficiente per garantire la permanenza di una concorrenza efficace e per evitare che VEBA/Degussa possa avere un comportamento indipendente dai clienti e dai concorrenti. La maggior parte degli acquirenti di acido silicico pirogenico ha pertanto espresso critiche nei confronti della concentrazione di VEBA e Degussa, per il fatto che VEBA continua ad essere legata ad un concorrente importante tramite un'impresa comune. Inoltre ostacoli rilevanti impediscono l'ingresso di nuovi concorrenti sul mercato, considerato che gli investimenti necessari alla creazione di un impianto di produzione di acido silicico pirogenico sono di grande portata e che è necessario garantire il rifornimento di materie prime e lo smaltimento dell'acido cloridrico. Nel corso degli ultimi cinque anni nessun nuovo concorrente è entrato sul mercato.

    (56) Per dissipare le obiezioni della Commissione, VEBA si è impegnata a cedere la sua partecipazione nell'impresa Cabot-Hüls GmbH entro [...] ad un acquirente che non appartenga ai gruppi VEBA o Degussa, nel cui capitale VEBA e Degussa non abbiano partecipazioni e con il quale VEBA e Degussa non abbiano legami significativi di tipo personale. Qualora la cessione non avesse luogo entro il termine previsto, VEBA trasferirà l'insieme dei suoi diritti di voto e di gestione ad un amministratore fiduciario neutrale ed indipendente, la cui nomina dovrà essere approvata dalla Commissione. Tale amministratore riceverà un mandato irrevocabile che lo abiliti a cedere entro [...] le quote di VEBA ad un acquirente che non appartenga ai gruppi VEBA o Degussa, nel cui capitale VEBA e/o Degussa non abbiano partecipazioni e con il quale VEBA e/o Degussa non abbiano legami significativi di tipo personale.

    (57) La Commissione ritiene che l'impegno consistente a separare, sotto il profilo societario, VEBA e l'impresa comune Cabot/Hüls, eviterà la creazione di una posizione dominante di VEBA/Degussa sul mercato. Cabot resterà pertanto un concorrente indipendente di VEBA/Degussa. Tale parere è condiviso dagli acquirenti che avevano espresso critiche nei confronti della concentrazione.

    (58) Il fatto che Cabot continui a rifornirsi di materie prime (tetracloruro di silicio e triclorosilano) presso Hüls e a fornire a quest'ultima l'acido cloridrico ottenuto all'atto della produzione non consente di trarre la conclusione che le imprese non si farebbero concorrenza sul mercato. Le forniture incrociate sono la conseguenza del circuito chiuso insito necessariamente nello specifico processo produttivo illustrato dalle parti. Esse sono quindi necessarie affinché Cabot possa continuare ad esistere come concorrente indipendente sul mercato. La Commissione presuppone perciò che Hüls continuerà anche in futuro a rifornire Cabot di materie prime. Essa è al corrente che verrà concluso un accordo di fornitura che assicurerà il mantenimento della concorrenzialità degli impianti produttivi. Il fatto che Hüls fornisse già in passato materie prime sia all'impresa comune Cabot/Hüls che a Degussa non aveva comunque impedito a Cabot e Degussa, a quanto consta alla Commissione, di tenere un comportamento indipendente sul mercato. Inoltre Cabot non dipende unilateralmente da Hüls, in quanto Hüls dipende a sua volta da Cabot per la fornitura di acido cloridrico. Inoltre nel suo secondo impianto di Barry, nel Galles, Cabot non dipende da Hüls per gli approvvigionamenti.

    (59) Per consentire alla Commissione di controllare se l'impegno assunto venga rispettato, all'inizio di ogni mese VEBA dovrà render conto delle misure adottate a tal fine.

    8. Diammine/poliammine

    (60) Secondo le parti, il mercato delle diammine/poliammine ha un volume complessivo, a livello comunitario, di circa 31 800 tonnellate, per un valore di circa 116 milioni di ECU. Le quote di mercato sono ripartite globalmente come segue:

    >SPAZIO PER TABELLA>

    (61) Sul mercato delle diammine/poliammine, la concentrazione non comporterà la creazione di una posizione dominante. Oltre a concorrenti potenti, quali BASF e Bayer, vi sono altri fornitori più piccoli. Nulla induce a credere che le parti e BASF/Bayer formino un oligopolio con posizione dominante. Le diammine non sono prodotti omogenei e ciascuno dei produttori principali propone una gamma di prodotti diversa, a partire da diversi prodotti chimici di base. Anche i prezzi dei vari tipi di diammine sono diversi.

    9. Reagenti per la produzione di amido cationico

    (62) Si tratta di un piccolo mercato (il suo volume nel SEE, compresi i reagenti per uso interno e i reagenti finali, è pari a 25 000-30 000 tonnellate, altrimenti a circa 10 000-15 000 tonnellate). Le quote di mercato sono ripartite globalmente come segue:

    >SPAZIO PER TABELLA>

    (63) Esistono ancora altri fornitori (più piccoli) di reagenti per amido. Due produttori (Raisio e Roquette) producono reagenti destinati alla fabbricazione di amido canonico principalmente o unicamente per soddisfare il proprio fabbisogno. È tuttavia prevedibile che aumentino la loro produzione o comincino a produrre per vendere a terzi, qualora la situazione sul mercato si riveli sufficientemente interessante. Inoltre l'impresa americana Dow è entrata sul mercato nel 1995 (la sua quota di mercato è ancora poco rilevante, ma sta aumentando). L'operazione di concentrazione non creerà pertanto alcuna posizione dominante né da parte di un'unica impresa, né da parte di più imprese in situazione di oligopolio.

    (64) Per il reagente finale, non vi sarà cumulo di quote di mercato e la posizione sul mercato di Degussa non sarà rafforzata, in quanto Hüls/Servo non esercita attività in questo settore.

    VI. CONCLUSIONE

    (65) Le ragioni esposte in precedenza inducono a presupporre che, a condizione che vengano rispettati gli impegni assunti da VEBA, menzionati al considerando 56, la concentrazione non comporterà la creazione né il rafforzamento di una posizione dominante suscettibile di ostacolare in modo significativo una concorrenza effettiva in una parte sostanziale della Comunità. Per consentire alla Commissione di verificare il rispetto da parte di VEBA della condizione succitata, l'impresa è tenuta a presentare alla Commissione una relazione sul rispetto di tale condizione. Di conseguenza, la concentrazione è dichiarata compatibile con il mercato comune e con l'accordo SEE, in applicazione dell'articolo 2, paragrafo 2, del regolamento sulle concentrazioni e dell'articolo 57 dell'accordo SEE,

    HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

    Articolo 1

    L'operazione di concentrazione tra VEBA AG e Degussa AG è dichiarata compatibile con il mercato comune e con l'accordo SEE, subordinatamente al rispetto da parte di VEBA AG degli impegni di cui all'articolo 2.

    Articolo 2

    VEBA AG assume i seguenti impegni:

    a) La partecipazione di VEBA AG nell'impresa Cabot-Hüls GmbH verrà ceduta entro [...] ad un acquirente non appartenente ai gruppi VEBA AG o Degussa AG, nel cui capitale VEBA AG e/o Degussa AG non abbiano partecipazioni e con il quale VEBA AG e/o Degussa AG non abbiano legami significativi di tipo personale.

    b) Qualora la cessione di cui alla lettera a) non avesse luogo entro il termine ivi previsto, VEBA AG trasferirà l'insieme dei suoi diritti di voto e di gestione ad un amministratore fiduciario neutrale ed indipendente la cui nomina dovrà essere approvata dalla Commissione.

    c) Tale amministratore riceverà un mandato irrevocabile che lo abiliti a cedere entro [...] le quote di VEBA AG ad un acquirente non appartenente ai gruppi VEBA AG o Degussa AG, nel cui capitale VEBA AG e/o Degussa AG non abbiano partecipazioni e con il quale VEBA AG e/o Degussa AG non abbiano legami significativi di tipo personale.

    Articolo 3

    L'impresa VEBA AG è tenuta a comunicare alla Commissione, all'inizio di ogni mese, i provvedimenti adottati per conformarsi alla condizione di cui all'articolo 2.

    Articolo 4

    VEBA AG, Bennigsenplatz 1, D-40474 Düsseldorf, è destinataria della presente decisione.

    Fatto a Bruxelles, il 3 dicembre 1997.

    Per la Commissione

    Karel VAN MIERT

    Membro della Commissione

    (1) GU L 395 del 30. 12. 1989, pag. 1; versione rettificata: GU L 257 del 21. 9. 1990, pag. 13.

    (2) GU C 224 del 17. 7. 1998.

    (3) Nella versione pubblicata della presente decisione alcuni dati sono stati omessi o sostituiti da intervalli di percentuali, ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 4064/89 sul segreto commerciale.

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