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La strategia antifrode della Commissione europea

SINTESI DI:

Comunicazione [COM(2011) 376 def.] — strategia antifrode della Commissione

QUAL È LO SCOPO DELLA STRATEGIA?

PUNTI CHIAVE

  • La strategia mira a rafforzare la tutela degli interessi finanziari dell’UE, migliorando l’ intero ciclo della lotta antifrode. Disciplina quindi la prevenzione e l’individuazione delle frodi, nonché le indagini, le sanzioni e il recupero dei fondi distratti.
  • I paesi dell’UE gestiscono la quasi totalità delle entrate del bilancio dell’UE. Con la Commissione, condividono la gestione dell’80 % della spesa, mentre il restante 20 % è gestito direttamente dai servizi della Commissione o con altri partner.

Prevenzione e individuazione delle frodi

  • Tutte i soggetti che gestiscono fondi UE devono prevenire irregolarità e frodi a danno del bilancio dell’Unione. La Commissione, i paesi dell’UE e altri partner (ad esempio autorità regionali o agenzie di sviluppo) hanno l’obbligo di predisporre procedure di gestione e di controllo interno volte a consentire la prevenzione e l’individuazione di irregolarità, errori e frodi.
  • Poiché le responsabilità dei diversi soggetti interessati variano in funzione delle modalità di gestione e del settore politico in questione, occorre che strategie antifrode settoriali vengano adottate da tutti i servizi della Commissione. Queste strategie devono adattare la prevenzione, le indagini, il recupero e le sanzioni al contesto specifico di ciascun settore.
  • L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) deve essere proattivo, assistendo la Commissione nell’attuazione di tali strategie antifrode settoriali e nel migliorare la valutazione del rischio di frode.
  • La comunicazione tra i servizi della Commissione deve essere rafforzata da sistemi di scambio di informazioni estesi e da un sistema di individuazione ed esclusione precoce, che è subentrato all’originario sistema di allarme rapido.
  • Il personale della Commissione, in particolare i responsabili dei progetti, il personale dei servizi finanziari e i revisori dei conti, devono essere sensibilizzati sul rischio di frode e ricevere un’adeguata formazione per combatterlo.

Indagini

  • L’OLAF deve svolgere indagini sulle attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell’UE. Per aumentare l’efficacia di queste indagini, la Commissione ha presentato una proposta di riforma dell’OLAF. Il risultato è il regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013.
  • Dovrà essere rafforzata la collaborazione tra l’OLAF e gli altri servizi della Commissione, in particolare i revisori esterni, così come la cooperazione tra l’OLAF e i servizi investigativi delle altre istituzioni in caso di indagine interna. I paesi dell’UE devono individuare dei punti di contatto che fungano da collegamento diretto con l’OLAF a fini investigativi e informare l’Ufficio non appena scoprono una frode. Gli appaltatori e i beneficiari di fondi UE devono fornire all’OLAF l’accesso a tutte le informazioni sull’attuazione dei programmi e dei progetti.
  • La Commissione intende inoltre valutare come incoraggiare più persone a condividere le informazioni sulle irregolarità e le frodi, e in che modo le autorità interessate possano garantire che gli informatori ricevano migliori orientamenti e una migliore protezione.

Sanzioni

  • La Commissione snellirà e rafforzerà l’uso di sanzioni finanziarie e/o amministrative, compresa l’esclusione dal finanziamento dell’Unione in caso di irregolarità gravi, frode e corruzione.
  • Verificherà inoltre che le sanzioni applicate dai paesi dell’UE siano efficaci, proporzionate e dissuasive. La Commissione ritiene che le informazioni sulle sanzioni disciplinari debbano essere condivise con le altre istituzioni europee, le autorità nazionali e le organizzazioni internazionali. Incoraggia inoltre i paesi dell’UE a comunicare ai database centrali della Commissione casi di frode che possono portare all’esclusione dai finanziamenti dell’Unione.

Recupero

  • Nel caso della gestione concorrente, i paesi dell’UE sono tenuti a recuperare i fondi che non avrebbero dovuto essere versati. Per quanto attiene alla gestione diretta, i servizi della Commissione sono responsabili e devono emettere gli ordini di recupero nel più breve tempo possibile.

CONTESTO

Questa strategia antifrode fa parte di un approccio globale per lottare contro la frode e la corruzione. Completa altre iniziative della Commissione come la riforma dell’OLAF, la comunicazione sulla tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea attraverso il diritto penale e le indagini amministrative e la comunicazione sulla lotta contro la corruzione

Per maggiori informazioni, si veda:

ATTO

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, al Comitato delle regioni e alla Corte dei conti sulla strategia antifrode della Commissione [COM(2011) 376 def. del ]

ultimo aggiornamento

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