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Le risorse proprie dell’Unione europea (UE) sono le principali fonti di entrate per il bilancio dell’Unione. Le sue spese annue non possono superare le sue entrate (cioè gestisce un bilancio in pareggio).
Sono previsti quattro tipi di risorse proprie:
Nel tempo, sono stati introdotti meccanismi per correggere quelli che sono stati percepiti come contributi eccessivi da alcuni paesi. A partire dal 2021, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia beneficiano di tali correzioni.
Nell’ambito dell’adozione del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 e del pacchetto per la ripresa, nel dicembre 2020 il Consiglio ha adottato una nuova decisione sulle risorse proprie [decisione (UE, Euratom) 2020/2053]. Questo finanziamento aumenterà l’importo massimo delle risorse che possono essere richieste agli Stati membri in un dato anno per finanziare la spesa dell’Unione (il cosiddetto massimale delle risorse proprie) dall’1,20% all’1,40% del totale del reddito nazionale lordo dell’UE-27. In questo modo si terrà conto dell’integrazione del Fondo europeo di sviluppo nel bilancio dell’UE e si affronterà la questione del recesso del Regno Unito, un ex contributore netto al bilancio dell’Unione.
La decisione (UE, Euratom) 2020/2053 autorizza inoltre la Commissione, in via eccezionale, a contrarre temporaneamente prestiti fino a 750 miliardi di EUR a prezzi 2018 sui mercati dei capitali per far fronte alle conseguenze della crisi della COVID-19. Parallelamente, il massimale delle risorse proprie sarà aumentato, in via eccezionale e temporanea, di altri 0,6 punti percentuali per coprire tutte le passività dell’UE risultanti dalle assunzioni di prestiti, fino a quando saranno stati rimborsati tutti i prestiti contratti.
Per entrare in vigore, la decisione deve essere approvata da tutti i 27 Stati membri dell’Unione, conformemente alle rispettive norme costituzionali.
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