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Risorse proprie

Le risorse proprie dell’Unione europea (UE) sono le principali fonti di entrate per il bilancio dell’Unione. Le sue spese annue non possono superare le sue entrate (cioè gestisce un bilancio in pareggio).

Sono previsti quattro tipi di risorse proprie:

  • Tradizionali. Comprendono principalmente i dazi doganali sulle importazioni nell’Unione. A partire dal 1° gennaio 2021, i paesi mantengono il 25 % dei dazi riscossi, a copertura delle spese di riscossione.
  • Basate sull’imposta sul valore aggiunto (IVA). Alla base imponibile IVA armonizzata di ogni paese dell’Unione si applica un’aliquota dello 0,3%, limitata al 50% del suo reddito nazionale lordo (RNL), e i proventi vengono trasferiti all’Unione.
  • Basate sull’RNL. Ogni paese dell’Unione trasferisce all’Unione un tasso percentuale uniforme del suo RNL. La percentuale è regolata in modo che le entrate complessive corrispondano al livello concordato dei pagamenti. Si tratta della principale fonte di entrate dell’UE.
  • Una nuova risorsa. A partire dal 1° gennaio 2021, è prevista una nuova risorsa propria dell’Unione: un contributo dei paesi dell’Unione basato sulla quantità di rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati.

Nel tempo, sono stati introdotti meccanismi per correggere quelli che sono stati percepiti come contributi eccessivi da alcuni paesi. A partire dal 2021, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia beneficiano di tali correzioni.

Nell’ambito dell’adozione del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 e del pacchetto per la ripresa, nel dicembre 2020 il Consiglio ha adottato una nuova decisione sulle risorse proprie [decisione (UE, Euratom) 2020/2053]. Questo finanziamento aumenterà l’importo massimo delle risorse che possono essere richieste agli Stati membri in un dato anno per finanziare la spesa dell’Unione (il cosiddetto massimale delle risorse proprie) dall’1,20% all’1,40% del totale del reddito nazionale lordo dell’UE-27. In questo modo si terrà conto dell’integrazione del Fondo europeo di sviluppo nel bilancio dell’UE e si affronterà la questione del recesso del Regno Unito, un ex contributore netto al bilancio dell’Unione.

La decisione (UE, Euratom) 2020/2053 autorizza inoltre la Commissione, in via eccezionale, a contrarre temporaneamente prestiti fino a 750 miliardi di EUR a prezzi 2018 sui mercati dei capitali per far fronte alle conseguenze della crisi della COVID-19. Parallelamente, il massimale delle risorse proprie sarà aumentato, in via eccezionale e temporanea, di altri 0,6 punti percentuali per coprire tutte le passività dell’UE risultanti dalle assunzioni di prestiti, fino a quando saranno stati rimborsati tutti i prestiti contratti.

Per entrare in vigore, la decisione deve essere approvata da tutti i 27 Stati membri dell’Unione, conformemente alle rispettive norme costituzionali.

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