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Document 52011DC0823
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS Airport policy in the European Union - addressing capacity and quality to promote growth, connectivity and sustainable mobility
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI La politica aeroportuale nell'Unione europea: assicurare capacità e qualità atte a promuovere la crescita, la connettività e la mobilità sostenibile
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI La politica aeroportuale nell'Unione europea: assicurare capacità e qualità atte a promuovere la crescita, la connettività e la mobilità sostenibile
/* COM/2011/0823 definitivo */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI La politica aeroportuale nell'Unione europea: assicurare capacità e qualità atte a promuovere la crescita, la connettività e la mobilità sostenibile /* COM/2011/0823 definitivo */
1.
Introduction
1.
Gli aeroporti svolgono un ruolo cruciale nel
sistema di trasporto aereo, mettendo in relazione le compagnie aeree con i
rispettivi passeggeri e clienti per il trasporto merci. Sono altresì divenuti
sempre più importanti per l'economia europea: forniscono un'ampia gamma di
collegamenti all'interno dell'UE e assicurano che l'Europa rimanga connessa al
resto del mondo. Sono anche fondamentali per la riuscita del cielo unico
europeo. 2.
Come si riconosce nella dichiarazione adottata al
vertice sull'aviazione svoltosi a Bruges nell'ottobre 2010[1], vi è l'esigenza di riformare
la normativa dell'UE per favorire la competitività degli aeroporti europei ed
eliminare le strozzature di capacità, in modo da accrescere l'efficienza di
ciascun elemento del sistema di trasporto aereo (come i gestori aeroportuali, i
vettori, gli altri prestatori di servizi) e offrire ai viaggiatori e alle
imprese un miglior rapporto tra qualità e prezzo. 3.
Tale esigenza è altresì riconosciuta nel programma
di lavoro della Commissione per il 2011 che invita a un impiego più razionale
della rete aeroportuale europea per concorrere a un maggior potenziale di
crescita del mercato unico. Ciò, a sua volta, contribuirà a preparare l'UE ad
avanzare verso gli obiettivi di Europa 2020 ed a realizzare una crescita
sostenibile attraverso un'economia più competitiva ed efficiente nell'uso delle
risorse. Nel medesimo spirito, il Libro bianco dal titolo "Tabella di
marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti"[2] considera che il miglioramento
dell'accesso al mercato e l'offerta di servizi di qualità negli aeroporti siano
essenziali ai fini del completamento dello spazio unico europeo dei trasporti. 4.
Il presente documento descrive i progressi compiuti
nell'attuazione del piano d'azione per migliorare le capacità, l'efficienza e
la sicurezza degli aeroporti in Europa[3]
presentato nel 2007. Esso individua peraltro due sfide principali per gli
aeroporti europei: la capacità e la qualità. Nel farlo esso
descrive il contesto per tre proposte legislative che, assieme alla presente
comunicazione, formano un insieme coerente di misure specifiche: una proposta
per utilizzare meglio le capacità esistenti rivedendo l'attuale sistema di
assegnazione delle bande orarie, una proposta sui servizi di assistenza a terra
negli aeroporti dell'UE e una proposta sulle restrizioni operative per il
contenimento del rumore.
2.
La sfida della capacità aeroportuale
2.1.
Una crisi di capacità nei maggiori aeroporti dell'UE
in un mondo in rapida evoluzione
5.
Il piano d'azione del 2007 ha individuato un
divario crescente tra la capacità e la domanda in vari hub trafficati
dell'UE. La congestione in questi aeroporti rimarrà fonte di preoccupazione. Il
traffico continuerà ad aumentare in futuro, come è successo negli ultimi 50
anni nonostante i periodi di rallentamento economico e altre problematiche[4]. Il traffico aereo, pur
crescendo più lentamente in Europa rispetto alle economie emergenti, sarà
pressoché raddoppiato entro il 2030[5]. 6.
L'Europa, tuttavia, non sarà in condizioni di
soddisfare gran parte di questa domanda a causa di una limitata capacità
aeroportuale. I livelli di congestione prospettati nello studio del 2008 dal
titolo Challenges of Growth sono stati confermati nel 2010. Nonostante
la crisi economica mondiale e un incremento della capacità aeroportuale tra il
2007 e il 2030 pari al 40% secondo le previsioni (ivi compresi nuovi aeroporti,
nuove piste e nuove infrastrutture in volo e a terra), non saranno assorbiti
circa 2 milioni di voli (pari al 10% della domanda prevista) a causa di
carenze di capacità[6]. 7.
In termini concreti, entro il 2030 non meno di 19
aeroporti europei[7]
opereranno a piena capacità per otto ore al giorno, ogni giorno dell'anno
(mentre nel 2007 solo 5 aeroporti operavano per il 10% del tempo a piena
capacità o quasi). Ciò avrà un impatto importante sull'intera rete aerea poiché
entro il 2030 per la congestione in questi aeroporti il 50% della totalità dei
voli subirà ritardi alla partenza o all'arrivo o in entrambi i casi (contro il
17% nel 2007). La situazione sarà aggravata dal fatto che il sistema sarà anche
più soggetto a interruzioni a causa della congestione aeroportuale e avrà una
minor capacità di recupero dalle situazioni di crisi. I ritardi dureranno più a
lungo nel sistema e si propagheranno con maggiore rapidità e ampiezza. La
puntualità del trasporto aereo, i cui dati nel 2010 sono stati i peggiori
rilevati in Europa dal 2001 nonostante un traffico inferiore ai livelli del
2007[8], costituirà un importante
motivo di preoccupazione. 8.
I dati provenienti dai grandi aeroporti in uno
studio indipendente condotto per conto della Commissione mostrano un andamento
simile nel 2025[9].
Sebbene il rallentamento del traffico aereo mondiale dal 2008 abbia ridotto il
divario tra domanda e capacità pianificata e nonostante il fatto che uno dei
principali hub in Europa, Francoforte, disponga di una nuova pista,
entro il 2025 la domanda continuerà a essere superiore alla capacità nell'arco
della giornata negli aeroporti di Londra (Heathrow e Gatwick), Parigi (Orly),
Milano (Linate) e Düsseldorf. Se la capacità non può essere accresciuta al di
là dei 120 movimenti/ora pianificati, la domanda sarà anche superiore alla
capacità dell'intera giornata all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi.
Inoltre, la domanda continuerà a essere superiore alla capacità per una parte
del giorno ad Amsterdam, Madrid, Monaco, Roma Fiumicino e Vienna. Questi sono
tra gli aeroporti più critici per la rete aerea e sono snodi cruciali per la
rete di gestione del traffico aereo. I problemi in questi aeroporti producono
un notevole effetto a catena, soprattutto in caso di ritardo, per tutti gli
aeroporti satellite che dipendono dai collegamenti con questi hub
congestionati, nonché per i collegamenti dell'Europa con altre regioni del
mondo. 9.
A questa sfida di capacità si è confrontati in un
contesto di accresciuta concorrenza e di un cambiamento nel mercato mondiale
dell'aviazione. Nei prossimi anni la crescita del trasporto aereo sarà trainato
prevalentemente da regioni quali l'Asia Pacifico, il Medio Oriente e l'America
Latina. Ciò significa che, mentre in termini storici il Nord America ha
rappresentato il più grande mercato dell'aviazione al mondo seguita dall'Europa,
si prevede che entro il 2012-2013 queste due regioni siano superate dalla
regione dell'Asia Pacifico. Il 2010 è stato esemplificativo di questa tendenza:
quello di Pechino è diventato il secondo aeroporto più trafficato per volume di
passeggeri, dopo Atlanta. London-Heathrow è sceso al quarto posto, dopo Pechino
e Chicago O'Hare. L'elenco degli aeroporti a più rapida crescita nel 2010
conferma questa tendenza, comprendendo solo un aeroporto dell'UE tra i primi 25[10]. 10.
Questi sono i motivi per cui l'Europa deve
sfruttare al meglio la sua capacità aeroportuale esistente e, laddove
necessario, incrementarla per rispondere alla crescente domanda di servizi di
trasporto. A tale riguardo, sebbene gli Stati membri siano competenti per l'infrastruttura
aeroportuale e siano quindi in prima linea nella sfida della capacità, l'UE può
concorrere a una rete aeroportuale europea moderna mettendo in evidenza le
problematiche comuni e aggiornando le attuali normative aeroportuali. Può
altresì incoraggiare gli investimenti, soprattutto mediante il ricorso a
strumenti finanziari innovativi, in modo da promuovere la crescita, assicurare
la coesione all'interno dell'UE e rafforzarne i legami economici, sociali e
culturali con il resto del mondo.
2.2.
Ottimizzare lo sfruttamento della capacità
esistente e aumentare la capacità aeroportuale
2.2.1.
Allineare la capacità a terra e in volo
11.
Dal 2007 il processo di creazione di un quadro
normativo per il cielo unico europeo (in seguito "CUE") è continuato
a un ritmo sostenuto. Nel 2009 è stato adottato un secondo pacchetto
legislativo con l'obiettivo di assicurare che il cielo unico sia effettivo a
partire dal 2012. Oggi il quadro è quasi completo. Gli aeroporti, che insieme
con la gestione del traffico aereo costituiscono l'infrastruttura dell'aviazione
civile, sono uno dei pilastri di questa architettura[11]. Sono infatti essenziali per
la rete e se manca la capacità a terra, il progetto del cielo unico subirà nel
suo complesso ripercussioni negative. In altri termini, sarà irrilevante l'aumento
della capacità in volo se la capacità aeroportuale non rimane allineata con la
capacità di gestione del traffico aereo[12]. 12.
Per il CUE è essenziale il sistema di prestazioni[13], che rappresenta un'opportunità
per migliorare le prestazioni per i servizi di navigazione aerea a livello dell'UE
nei settori della sicurezza, dell'ambiente, della capacità/ritardi e dell'efficienza
economica. Nel 2010 la commissione di valutazione delle prestazioni (Performance
Review Commission) di Eurocontrol è stata designata quale organo di
valutazione delle prestazioni e sono stati fissati obiettivi prestazionali a
livello dell'UE per il primo periodo di riferimento 2012-2014[14]. Il "lato volo" di
un aeroporto rientra in questo approccio. Tuttavia, il ruolo degli aeroporti al
momento è limitato. 13.
Dal 2012 al 2014 solo i servizi di navigazione
aerea di rotta saranno soggetti a obiettivi di prestazione mentre la
prestazione per i servizi di navigazione aerea al terminal (vale a dire negli
aeroporti e nelle aree limitrofe) saranno monitorati a partire dal 2012[15]. Inoltre, la capacità dei
servizi di navigazione aerea non costituiscono l'unico vincolo. I dati raccolti
in Europa dall'ufficio centrale per l'analisi dei ritardi (Central Office
for Delay Analysis) indica che il 70% dei ritardi totali è imputabile ai
tempi di rotazione (turnaround): si tratta di ritardi primari causati dalle
compagnie aeree o dei rispettivi prestatori di assistenza a terra (tecnici, di
imbarco, ecc.), dagli aeroporti (attrezzature, ecc.) o altre parti coinvolte
nel processo di rotazione. 14.
Alla luce di queste constatazioni, la Commissione
reputa che la logica del sistema di prestazioni dovrebbe essere estesa agli
aeroporti nel loro complesso in conformità a un'effettiva impostazione "gate-to-gate"
e con l'obiettivo di ottimizzare e integrare tutte le fasi di un volo, da
aeroporto ad aeroporto. Pertanto, la prestazione di servizi di navigazione
aerea al terminal, seppur soggetta a obiettivi precisi a partire dal 2015
(inizio del secondo periodo di riferimento 2015-2019), non dovrebbe limitarsi
alla torre di controllo. Andrebbe migliorata anche a terra nonché dovrebbe
comprendere tutti gli operatori a terra (compagnie aeree, enti di gestione
aeroportuale, prestatori di servizi di assistenza a terra, di servizi di
sicurezza e doganali). A questo obiettivo dovrebbero concorrere le proposte di
revisione delle attuali normative per l'assegnazione delle bande orarie
aeroportuali e per l'accesso ai servizi di assistenza a terra, che la
Commissione presenta con questa comunicazione. 15.
Anche gli aeroporti partecipano alla dimensione
tecnologica del CUE, il programma SESAR. SESAR ha il potenziale per ampliare la
capacità negli aeroporti, soddisfacendo così una domanda aggiuntiva, riducendo
il numero dei voli in ritardo o cancellati nonché aumentando i livelli di
attività e mobilità. Le attività connesse agli aeroporti attualmente
costituiscono circa il 30% delle attività SESAR complessive[16]. Il conseguimento di questi
incrementi di capacità richiederanno investimenti adeguati, tempestivi e
accuratamente sincronizzati in attrezzature conformi al SESAR. 16.
Gli aeroporti sono tra i contesti operativi
interdipendenti più complessi e un processo decisionale collaborativo negli
aeroporti (A-CDM) costituisce una soluzione eccellente per migliorare l'efficienza
complessiva in un aeroporto in base alla condivisione delle informazioni, senza
comportare ingenti spese in conto capitale[17].
È anche un elemento essenziale di abilitazione per molti progressi tecnologici
sviluppati da SESAR. Di conseguenza, la Commissione considera che la sua
attuazione nei grandi aeroporti dell'UE debba essere accelerata sulla base del
piano di azione A-CDM avviato da Eurocontrol[18].
Nel tempo occorre prestare debita attenzione all'estensione dell'A-CDM a tutti
gli operatori a terra per assicurare una gestione "fluida" di
passeggeri, bagagli, aeromerci e aeromobili.
2.2.2.
Sfruttare meglio la capacità esistente negli
aeroporti congestionati assicurando un sistema di assegnazione delle bande
orarie più efficiente sul piano delle risorse
17.
L'analisi del funzionamento dell'attuale
regolamento sulle bande orarie ha dimostrato che il sistema di assegnazione in
vigore impedisce un uso ottimale della scarsa capacità negli aeroporti
trafficati[19].
Data la prevista carenza di capacità in alcuni aeroporti critici con i relativi
effetti di propagazione sulle prestazioni della rete nel suo complesso e
considerando il limitato sviluppo di nuove infrastrutture aeroportuali nell'UE,
è questa una situazione che l'Europa non può permettersi. 18.
La Commissione propone pertanto di modificare il
regolamento in vigore per consentire l'introduzione nell'UE di meccanismi
basati sul mercato purché siano stabilite misure intese a tutelare la
trasparenza o una concorrenza priva di distorsioni, compresa una maggiore
indipendenza dei coordinatori delle bande orarie. Ciò concorrerà ad assicurare
che le bande orarie siano destinate ai vettori in grado di utilizzarle al
meglio. Alcuni provvedimenti aggiuntivi miglioreranno l'impiego delle bande
orarie assicurando al contempo un uso corretto di questa scarsa risorsa. 19.
Si è stimato che rivedendo l'attuale sistema di assegnazione
potranno essere recepiti fino a 24 milioni di passeggeri in più ogni anno
negli aeroporti europei, dando luogo a vantaggi economici per oltre
5 miliardi di EUR e fino a 62 000 posti di lavoro entro il 2025
grazie a un più efficiente sistema di allocazione delle risorse[20].
2.2.3.
Bilanciare il livello auspicabile di protezione
antifonica con le esigenze di trasporto e mobilità
20.
Sebbene gli aeromobili siano diventati meno
rumorosi del 75% negli ultimi 30 anni[21],
una larga parte dei cittadini dell'UE è tuttora esposta a livelli elevati di
rumore che comportano considerevoli effetti negativi sulla salute. Per
assicurare la sostenibilità del trasporto aereo, restano necessari interventi
volti a contenere l'impatto del rumore in vari aeroporti importanti. Ciò detto,
le misure in materia di rumore pongono un vincolo non solo alla capacità
aeroportuale in un determinato aeroporto ma anche al sistema aeronautico nel
suo complesso attraverso gli effetti a catena. Di conseguenza, le decisioni
sulle misure in materia di rumore e il livello auspicato di protezione
antifonica devono assicurare nel complesso un adeguato bilanciamento con le
implicazioni per la capacità. 21.
La Commissione sta pertanto elaborando proposte di
modifica alle norme in vigore sulle restrizioni operative correlate al rumore
al fine di mettere le autorità in condizioni più adeguate a eliminare
progressivamente dagli aeroporti gli aeromobili più rumorosi. Rafforzerà
altresì il processo di valutazione del rumore in linea con i principi
contemplati dall'approccio equilibrato dell'ICAO sulla gestione del rumore in
modo da trovare la combinazione ottimale delle misure più efficienti in termini
di costi per bilanciare le esigenze di trasporto e mobilità con i livelli di
protezione antifonica. Infine, sarà possibile per la Commissione vagliare il
processo di valutazione della rumorosità e, se necessario, sospendere la
decisione concernente una restrizione operativa connessa a tale aspetto prima
che essa venga attuata.
2.2.4.
Favorire gli investimenti pubblici e privati volti
al finanziamento dell'infrastruttura aeroportuale a livello dell'UE
22.
È chiaro che l'ottimizzazione dell'impiego delle
dotazioni esistenti non sarà sufficiente. Gli aeroporti devono costantemente
ammodernarsi e sviluppare le proprie strutture per un'ampia gamma di motivi,
che spaziano dall'impiego di apparecchiature più efficienti in termini
energetici e più rispettose dell'ambiente alle misure di sicurezza e di
protezione, oltre a essere connessi alla domanda del mercato. Gli investimenti
più onerosi riguardano generalmente l'ampliamento della capacità e gli
aeroporti europei prevedono che, pur avendo impegnato in tutto
120 miliardi di EUR in nuove strutture tra il 2000 e il 2015, ciò non
sarà affatto sufficiente[22]. 23.
La proposta adottata di recente in merito ai nuovi
orientamenti per la TEN-T[23]
introduce un sistema a due livelli: una rete globale e una centrale. La rete
globale assicurerà l'accessibilità a livello regionale e alla rete centrale.
Quest'ultima sarà costituita dalle parti strategicamente più importanti della
rete globale in base al concetto dei nodi multimodali (soprattutto, ma non
solo, città e grandi conurbazioni). Dovrebbe essere ultimata entro e non oltre
il 2030 e diventare l'asse portante di un sistema europeo di trasporto
integrato. 24.
La rete aeroportuale TEN-T sarà costituita da oltre
340 aeroporti, di cui almeno 82 faranno parte della rete centrale[24]. I progetti aeroportuali
ammissibili al finanziamento interesseranno il collegamento degli aeroporti
alle linee ferroviarie, l'ottimizzazione dell'infrastruttura esistente, l'aumento
della capacità aeroportuale e il sostegno all'attuazione del cielo unico
europeo, in particolare lo sviluppo di SESAR. I Fondi strutturali e di coesione
sono un elemento centrale della politica dell'UE in materia di infrastrutture
dei trasporti e saranno coordinati con le priorità della TEN-T, nel rispetto
delle norme sugli aiuti di Stato. 25.
Nel quadro di TEN-T, i seguenti strumenti
finanziari contribuiranno allo sviluppo degli aeroporti: il nuovo strumento
integrato costituito dal "meccanismo per collegare l'Europa" (Connecting
Europe Facility, CEF)[25]
sosterrà i progetti di collegamento aria-ferrovia per gli aeroporti della rete
centrale nonché SESAR e il cielo unico europeo; gli stanziamenti a favore degli
aeroporti nella rete globale saranno gestiti mediante il Fondo di coesione e il
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Inoltre, per fornire assistenza in
merito al finanziamento del CEF, la Commissione ha altresì adottato i termini
per l'iniziativa Prestiti obbligazionari Europa 2020 per il finanziamento di
progetti che sarà uno dei vari strumenti di condivisione del rischio cui può
attingere il meccanismo per attrarre i finanziamenti privati a favore di
progetti prioritari in tutti i settori dei trasporti. 26.
Inoltre, i progetti relativi agli aeroporti possono
beneficiare di altri strumenti di ingegneria finanziaria sovvenzionati dall'UE.
I progetti di aeroporti possono usufruire dello strumento di garanzia dei
prestiti per i progetti della TEN-T (LGTT) che è un prodotto studiato
appositamente e amministrato dalla Banca europea per gli investimenti in
relazione alla TEN-T. Un altro prodotto, denominato fondo Marguerite, consiste
in un fondo comune in titoli azionari paneuropeo che si propone di agire da
catalizzatore per gli investimenti in infrastrutture volti all'attuazione di
politiche fondamentali dell'UE, ivi compreso il settore aeroportuale. Nel
complesso, il sostegno dell'UE agevolerà l'accesso al mercato dei capitali. 27.
Data la natura concorrenziale del mercato dell'aviazione,
occorre inoltre prestare attenzione al rischio che il finanziamento pubblico
delle infrastrutture aeroportuali possano falsare il gioco della concorrenza.
Sono attualmente in fase di revisione gli Orientamenti comunitari concernenti
il finanziamento degli aeroporti e gli aiuti pubblici di avviamento concessi
alle compagnie aeree operanti su aeroporti regionali, adottati nel 1994 e nel
2005[26].
A tale riguardo, va considerata la coerenza del finanziamento pubblico degli
aeroporti con la normativa in materia di aiuti di Stato. Sebbene possano essere
giustificati in alcune categorie, tali aiuti non devono generare indebite
distorsioni della concorrenza.
3.
La sfida della qualità degli aeroporti
28.
Gli aeroporti costituiscono un'interfaccia
essenziale tra passeggeri e compagnie aeree; la qualità del servizio offerto
negli aeroporti è una determinante fondamentale dell'esperienza dei passeggeri
e delle compagnie aeree. Per i passeggeri, è probabile che gli aspetti più
apprezzati dell'esperienza personale negli aeroporti comprendano la facilità di
accesso all'aeroporto, l'ottenimento di informazioni attendibili con rapidità,
la semplicità dei processi per il check-in e per i bagagli, la brevità dei
tempi di attesa e la reperibilità di personale per indicazioni in caso di
imprevisti. Per gli aeroporti di maggiori dimensioni si tratta di offrire
attenzioni ai passeggeri, pur trattandone a migliaia ogni giorno in un contesto
di infrastrutture congestionate. 29.
Per quanto concerne la relazione con la clientela
costituita da compagnie aeree, i significativi cambiamenti nel settore del
trasporto aereo negli ultimi 15 anni grazie al mercato europeo dell'aviazione e
una serie di accordi per i servizi aerei con importanti partner mondiali hanno
fatto sì che gli aeroporti evolvessero da meri prestatori di infrastrutture a
modelli commerciali maturi e diversificati intesi a soddisfare un'ampia gamma
di esigenze del mercato. In particolare i vettori cargo hanno la specifica
esigenza che l'infrastruttura logistica favorisca la loro operatività basata
sulla pronta consegna di articoli critici alle imprese in tutto il mondo. 30.
Gli interventi della regolamentazione in questo
ambito dovrebbero senza dubbio aiutare a migliorare la qualità del servizio
offerto negli aeroporti, assicurando anche al contempo che questi ultimi
rimangano gli ambienti fiorenti e concorrenziali che sono oggi. Inoltre, i
passeggeri in Europa ora danno per scontato un livello elevato di sicurezza e
protezione dell'aviazione e a tale riguardo rivestono un'importanza
fondamentale le norme di base.
3.1.
Promuovere l'accessibilità e l'efficienza degli
aeroporti attraverso i collegamenti ferroviari
31.
Un requisito fondamentale per un aeroporto
efficiente è essere facilmente accessibile. Mentre gli aeroporti di piccole dimensioni
possono razionalizzare l'accesso alle proprie strutture attraverso una rete ben
organizzata di servizi di trasporto mediante autobus, la ferrovia è un'opzione
aggiuntiva e sostenibile per gli aeroporti di determinate dimensioni o che
dispongono già di strade ferrate nelle vicinanze del terminal. Sussistono
sostanzialmente tre tipologie di collegamenti ferroviari con gli aeroporti. I
servizi cosiddetti "espressi di collegamento aeroportuale" offrono un
collegamento sicuro e diretto tra centro città e aeroporto, evitando ingorghi
stradali, liberano le strade di accesso e riducendo le emissioni di CO². Gli
aeroporti di medie dimensioni possono anche attivare servizi ferroviari
regionali. Ciò amplia il bacino di raccolta (in modo che siano necessari meno
aeroporti per servire una determinata area). I grandi aeroporti con un numero
significativo di voli a lungo raggio possono collegarsi con successo a linee
ferroviarie ad alta velocità che fungano da servizio di raccordo e possano
sostituire alcuni costosi voli a corto raggio, liberando così bande orarie
preziose che possono essere impiegate in mercati attualmente non serviti.
Questa tipologia di servizio naturalmente va a beneficio dei passeggeri ma, se
attuato correttamente, rappresenta una soluzione ottimale per tutte le parti
interessate del settore: vettori aerei, gestori ferroviari e aeroporti. 32.
La tendenza nello sviluppo dell'intermodalità
aria-ferrovia è chiaramente positiva: sono sottoscritti sempre più accordi tra
vettori aerei e ferroviari e i passeggeri si abituano a questi servizi. Si è
stimato che nel 2011 circa 23 milioni di passeggeri avranno avuto accesso
agli aeroporti dell'UE mediante sistemi ferroviari con provenienza oltre l'area
metropolitana. Rimangono tuttavia molti ostacoli, dalla frammentazione
informatica all'interno del trasporto ferroviario a questioni inerenti alle
responsabilità giuridiche e operative, al coordinamento degli orari, alla
biglietteria comune, alla ripartizione dei proventi, ecc. 33.
La Commissione continuerà a promuovere lo sviluppo
di servizi aria-ferrovia sotto varie prospettive, che comprendono il sostegno
finanziario per infrastrutture intermodali (entro il 2050 i principali
aeroporti dell'UE dovranno essere collegati alla TEN‑T ferroviaria e
stradale), la costituzione di gruppi di lavoro finalizzati a riunire attorno
allo stesso tavolo tutte le parti interessate e lo sviluppo di norme di
interoperabilità per le informazioni e l'emissione dei biglietti mediante le
regole delle STI TAP[27]
sviluppate dall'Agenzia ferroviaria europea.
3.2.
Migliorare i servizi di assistenza a
terra
34.
Benché i servizi di assistenza a terra non siano
sempre visibili, l'esperienza dei passeggeri sia negli aeroporti sia in volo
dipende dalla qualità di tali servizi. Sia che si tratti della ricezione
adeguata dei passeggeri all'aeroporto, della corretta preparazione dell'aeromobile
(ad esempio, per quanto riguarda la pulizia della cabina) o delle funzioni
cruciali per la conduzione sicura di un volo (ad esempio, in merito allo
sghiacciamento del velivolo), non si può prescindere da questi servizi per
avere voli confortevoli, affidabili, sicuri ed economicamente vantaggiosi. 35.
La direttiva originaria del 1996 sui servizi di
assistenza a terra era incentrata principalmente sull'apertura dell'accesso al
mercato di tali servizi e ha portato a mercati sempre più dinamici in questo
settore. Tuttavia, il livello di concorrenza nei servizi e regimi di accesso
limitati varia ancora notevolmente tra gli Stati membri. Inoltre, ciò che
attualmente richiede attenzione è assicurare che tutte le parti coinvolte nel
trasporto aereo operino in maniera adeguata a vantaggio dell'intero sistema (l'impostazione
"gate-to-gate" dell'aviazione). 36.
L'assetto giuridico del 1996 non è più sufficiente.
I servizi di assistenza a terra non sono abbastanza efficienti a causa delle
barriere all'ingresso e all'espansione. Inoltre, la qualità complessiva dei
servizi di assistenza a terra non ha mantenuto il passo con l'evoluzione delle
esigenze in termini di affidabilità, resilienza, protezione, sicurezza e
prestazione ambientale. Di conseguenza, i vantaggi della liberalizzazione non
sono sfruttati a sufficienza né trasmessi pienamente agli utenti finali
(imprese e cittadini). 37.
Sebbene siano necessarie ulteriori azioni per
assicurare un pari accesso al mercato, l'offerta di servizi di qualità dipende
anche da altri fattori. In un settore ad alta intensità di lavoro come quello
dei servizi di assistenza a terra, vanno considerate importanti questioni
sociali. Il sistema delle gare incide sulle condizioni di lavoro del personale
e favorisce il ricambio dello stesso. Tuttavia, il contesto giuridico nel
settore dei servizi a terra non consente al momento di adottare misure
attenuanti per quanto riguarda il trasferimento del personale da un precedente
prestatore di servizi a terra a uno nuovo, al di là delle tutele già offerte
dalla direttiva 2001/23/CE del Consiglio[28].
Lo sviluppo e la formazione continui del personale hanno una marcato impatto
sulla qualità dei servizi, ma l'attuale assetto giuridico non affronta la
questione della formazione del personale. Inoltre, la difficile situazione
economica corrente genera pratiche di risparmio sui costi che possono tradursi
in minori investimenti nel capitale umano determinando personale scarsamente
preparato. L'impiego di quest'ultimo a sua volta accresce il rischio di servizi
di bassa qualità e riduce la sicurezza e la protezione dei servizi di
assistenza a terra. 38.
Avvenimenti importanti che comportano sospensioni
critiche dei voli come la crisi della cenere vulcanica e pesanti nevicate che
paralizzano i principali hub aeroportuali hanno mostrato l'esigenza di
un accresciuto coordinamento delle operazioni a terra per gli aeroporti europei
e la rete nel suo complesso (per quanto concerne gli effetti a catena) e di un'efficiente
assistenza ai passeggeri lasciati a terra. Nei grandi aeroporti, che sono
particolarmente importanti per la rete, l'ente di gestione aeroportuale
dovrebbe assicurare che l'operatività a terra sia coordinata in particolare
mediante piani di emergenza e livelli qualitativi minimi. Inoltre, perché i
passeggeri possano esercitare i propri diritti, l'esperienza ha dimostrato che
il vettore deve essere presente o rappresentato nell'aeroporto. Non è sempre
così e, di conseguenza, gli aeroporti sono stati confrontati a situazioni
estremamente difficili. La Commissione ne terrà conto nel contesto di una
revisione del regolamento n. 261/2004[29],
che offrirà anche l'occasione di considerare se l'onere finanziario di offrire
cura e assistenza debba essere a carico esclusivo del vettore aereo quando
altre parti sono responsabili del ritardo o della cancellazione.
3.3.
Diritti aeroportuali: rafforzare la trasparenza e
la correlazione con i costi dei diritti aeroportuali e per la sicurezza
(security) per le compagnie aeree e i passeggeri
39.
La parità di accesso all'infrastruttura
aeroportuale a un prezzo equo per le compagnie aeree costituisce un contributo
importante all'efficienza complessiva del sistema dell'aviazione. Nell'Unione
europea è stata promossa nel 2009 un'iniziativa importante con l'adozione della
direttiva sui diritti aeroportuali riguardante norme minime comuni per la
fissazione dei diritti a carico delle compagnie aeree per l'utilizzo dell'infrastruttura
aeronautica necessaria all'effettuazione dei voli. 40.
Restano due obiettivi. Uno consiste nell'attuazione
della direttiva del 2009, il cui recepimento da parte degli Stati membri doveva
avvenire entro il 15 marzo 2011. La Commissione ha iniziato a vagliare le
misure nazionali adottate e riferirà al Consiglio e al Parlamento europeo nel
2013. 41.
Il secondo obiettivo riguarda i diritti di
sicurezza. Dal 2002 il diritto dell'UE ha imposto agli Stati membri e agli
aeroporti requisiti di sicurezza più stringenti. Attualmente, il recupero dei
costi per la sicurezza dell'aviazione è disciplinato a livello nazionale.
Tuttavia, le informazioni ai passeggeri su questi costi possono essere
inadeguate e le compagnie aeree non sono consultate sistematicamente in tutti
gli aeroporti dell'UE. Le informazioni e la consultazione sono essenziali per
garantire che i prezzi applicati a passeggeri e cittadini siano fissati in
maniera trasparente ed equa. Inoltre, questa situazione ostacola l'esistenza di
vere condizioni di parità concorrenziale per gli aeroporti e i vettori aerei.
Diritti di sicurezza non discriminatori e strettamente correlati ai costi sono
quindi essenziali per assicurare una concorrenza equa e non falsata tra
compagnie aeree e tra aeroporti. Nel 2009 è stata avanzata una proposta sui
diritti di sicurezza, sulla base dell'approccio adottato per la direttiva sui
diritti aeroportuali, al fine di assicurare che i diritti di sicurezza siano
commisurati ai costi.
3.4.
Rivedere gli attuali controlli di sicurezza
(security) negli aeroporti europei e sviluppare un programma per il futuro
42.
L'attuale quadro giuridico dell'UE sulla sicurezza
(security) dell'aviazione[30]
assicura all'UE un solido sistema di sicurezza. I controlli di sicurezza,
tuttavia, sono spesso percepiti eccessivamente onerosi dai passeggeri, dal
settore dell'aviazione e dagli aeroporti. È necessario un equilibrio tra il
potenziamento della sicurezza e l'agevolazione dei viaggi. 43.
Alla luce di quanto precede, l'attuale divieto di
trasportare liquidi e gel nel bagaglio a mano dovrà essere rimosso entro aprile
2013: i passeggeri potranno portare liquidi a bordo dei velivoli previo
controllo negli aeroporti dell'UE[31].
Più di recente, sono stati ammessi, in conformità alle condizioni minime, degli
scanner di sicurezza (Security scanner) che non emettono radiazioni ionizzanti
come metodo di controllo sui passeggeri[32].
La tecnologia di scansione è in rapida evoluzione e potrebbe agevolare le
operazioni di sicurezza sia per i passeggeri sia per gli aeroporti, ad esempio
riducendo le perquisizioni manuali. 44.
La Commissione sta effettuando una riflessione più
ampia sul modo in cui migliorare la sicurezza dell'aviazione nel più lungo
termine a vantaggio dei passeggeri e delle altre parti interessate. In
generale, un'impostazione maggiormente "basata sui rischi" per
stabilire misure attenuanti dell'UE è un concetto che potrebbe essere
ulteriormente sviluppato per mirare i controlli di sicurezza laddove, in base
alle informazioni dei servizi di sicurezza, il rischio è più elevato. Un
sistema di sicurezza futuro dovrebbe essere un sistema di qualità atto ad
assicurare un elevato livello di sicurezza e a preservare la fiducia e l'accettazione
dei passeggeri.
3.5.
Accrescere la sicurezza delle attività aeroportuali
45.
Come evidenziato nel piano di azione del 2007, l'uso
intensivo degli aeroporti e volumi più elevati di traffico richiedono
accresciuti livelli di sicurezza. 46.
L'UE è intervenuta con decisione in questo ambito
adottando nel 2009 il regolamento n. 1108/2009[33] che estende le attività
normative, di standardizzazione e di analisi della sicurezza dell'Agenzia
europea per la sicurezza aerea (AESA) alla sicurezza degli aeroporti. Ciò
significa che gli aeroporti saranno presto soggetti a requisiti di sicurezza
comuni. Sono in corso lavori sulle norme dettagliate di sicurezza per gli
aeroporti, i cui progetti saranno pubblicati dall'AESA entro la fine del 2012
prima dell'adozione definitiva da parte della Commissione. Un migliore
coordinamento delle attività aeroportuali fornirà altresì un contributo utile
al miglioramento della sicurezza.
4.
L'Osservatorio comunitario sulla capacità aeroportuale: è ora di
cambiare marcia
47.
Come prima iniziativa per l'attuazione del piano di
azione del 2007, la Commissione ha istituito nel 2008 un Osservatorio
comunitario sulla capacità aeroportuale come forum consultivo per promuovere la
sensibilizzazione e lo scambio di dati nonché offrire consulenza sull'attuazione
del piano di azione. È stata accordata priorità a questioni quali lo sviluppo
di una metodologia per la valutazione della capacità aeroportuale, un inventario
delle infrastrutture aeroportuali europee, aeroporti con l'impostazione
gate-to-gate e l'intermodalità aria-ferrovia. Allo stesso tempo, sono state
intraprese varie azioni nell'ambito di altri quadri strategici. Nell'allegato
alla presente comunicazione figura una panoramica dei progressi finora compiuti
in relazione a cinque azioni fondamentali individuate nel piano di azione. 48.
Nei prossimi mesi la Commissione rivedrà il mandato
dell'Osservatorio per includervi anche questioni di qualità e prestazioni. Inoltre,
poiché intende monitorare più da vicino l'evoluzione della capacità
aeroportuale a livello dell'UE, la Commissione incaricherà l'Osservatorio di
aggiornare entro la fine del 2012 lo studio Challenge of Growth del 2008
avvalendosi delle capacità tecniche e delle competenze di Eurocontrol. Tale
aggiornamento dovrebbe anche concorrere all'assolvimento del ruolo operativo e
strategico del gestore della rete recentemente istituito. In base ai risultati,
la Commissione potrebbe chiedere agli Stati membri di sviluppare e fornire
strategie nazionali sulla capacità aeroportuale, considerando tutte le
implicazioni per la rete e in particolare l'esigenza di assicurare il successo
del CUE.
5.
Conclusioni
49.
Oggigiorno il settore europeo dell'aviazione è una
delle componenti dell'economia europea con le migliori prestazioni e la
maggiore dinamicità; gli aeroporti europei svolgono peraltro un ruolo centrale
nel sistema di trasporto aereo. Con quasi 800 milioni di passeggeri che
viaggiano in aereo ogni anno da e verso l'UE (un terzo del mercato mondiale,
con un volume pari a quasi tre volte quello dei primi anni novanta quando è
stato liberalizzato il traffico aereo), il settore europeo dell'aviazione è un'industria
di punta a livello mondiale. 50.
È pertanto della massima importanza aggiornare
questo modello, laddove necessario, e assicurare il perdurare del suo successo.
Le compagnie aeree, gli aeroporti, la gestione del traffico aereo, i servizi di
assistenza a terra nonché di trasporto di altra natura sono indissolubilmente
interconnessi e devono cooperare nel modo migliore per continuare a essere
efficienti in termini di mobilità, qualità e resilienza. Gli aeroporti stessi
sono strettamente interdipendenti da un punto di vista operativo e non
dovrebbero essere considerati come entità a sé stanti bensì piuttosto come
parti di una rete aeroportuale europea. Una moderna rete aeroportuale europea è
essenziale ai fini della strategia dell'UE per la crescita e per assicurare la
connessione all'interno dell'UE e oltre i suoi confini nonché per la mobilità
sostenibile. La Commissione propone pertanto di: –
rivedere il regolamento n. 95/93 relativo a norme
comuni per l'assegnazione di bande orarie negli aeroporti dell'UE; –
abrogare la direttiva 96/67/CE e sostituirla con un
regolamento sui servizi di assistenza a terra negli aeroporti dell'UE; –
abrogare la direttiva 2002/30/CE e sostituirla con
un regolamento sulle restrizioni operative in relazione al rumore negli
aeroporti dell'UE nell'ambito di un'impostazione equilibrata. ALLEGATO SULL'ATTUAZIONE DEL PIANO DI AZIONE PIANO DI AZIONE DEL 2007 || TEMPISTICA || AZIONE Istituzione di un Osservatorio || || Istituzione di un Osservatorio comunitario sulla capacità aeroportuale nel novembre 2008. 1) MIGLIORE UTILIZZO DELLE CAPACITÀ AEROPORTUALI ESISTENTI Incarico a Eurocontrol di elaborare strumenti armonizzati per la valutazione delle capacità aeroportuali. || Inizi 2007 || Il gruppo di lavoro 1 "Capacità" ha elaborato una check-list di "requisiti funzionali" che può essere considerata per qualsiasi metodologia di valutazione della capacità. Inventario per la valutazione delle capacità a livello dell'UE al fine di promuovere una maggiore sensibilizzazione e l'informazione sulle necessità relative alle capacità regionali. || 2007 || Il gruppo di lavoro 1 "Capacità" ha elaborato un progetto di questionario per stilare un inventario delle capacità aeroportuali, successivamente convalidato a fronte di un campione di aeroporti. Sono state ricevute le risposte da 24 Stati membri in relazione a 62 aeroporti. Coerenza tra bande orarie negli aeroporti e piani di volo. || 2007 – 2008 || Regolamento n. 255/2010 della Commissione sulla gestione dei flussi del traffico aereo. Potenziali ripercussioni della relazione 2007 di esecuzione del cielo unico europeo sulle attività aeroportuali. || A partire da metà 2007 || Il gruppo di lavoro 2 "Impostazione gate-to-gate" ha contribuito alla proposta di regolamento relativo a norme comuni per l'assegnazione di bande orarie negli aeroporti della Comunità (rifusione del regolamento 95/93), avanzata dalla Commissione. Mandato a Eurocontrol di elaborare norme d'attuazione in vista dell'introduzione del processo decisionale collaborativo (Airport CDM) negli aeroporti europei. || 2008 || Piano d'azione congiunto di ACI-Europa/Eurocontrol/CANSO per l'A-CDM: attuazione completa in 4 aeroporti, in corso in altri 25 aeroporti. 2) APPROCCIO COERENTE ALLA SICUREZZA DEI TRASPORTI AEREI Estensione delle competenze dell'AESA alle attività aeroportuali. || Inizi 2008 || È stato adottato il regolamento n. 1108/2009 che estende le attività normative, di standardizzazione e di analisi della sicurezza dell'AESA all'ambito della sicurezza negli aeroporti. I lavori sulla sua attuazione sono iniziati nel 2010. L'AESA sta attualmente redigendo le norme di sicurezza negli aeroporti e conducendo consultazioni al riguardo. Certificazione dei segnali EGNOS/Galileo nello spazio e inclusione della gestione dei sistemi GNSS nel piano europeo di radionavigazione. || Dal 2008 || Nel luglio 2010 il prestatore di servizi EGNOS (ESSP) è stato certificato dalla NSA francese quale fornitore di servizi di navigazione aerea (ai sensi della normativa sul CUE). A partire dal 2012 l'AESA subentrerà all'ESSP nella sorveglianza sulla sicurezza. Dal gennaio 2011 è disponibile il servizio "Safety of life" (SoL) di EGNOS e in Francia sono già state pubblicate alcune procedure di atterraggio basate su EGNOS. Si prevede che SESAR porti all'integrazione totale dei sistemi GNSS nelle procedure operative della gestione del traffico aereo. || 2007 || Nel piano direttivo europeo per la gestione del traffico aereo, EGNOS è considerato uno strumento tecnologico che consentirà a SESAR di favorire miglioramenti operativi connessi alle accresciute capacità di navigazione e di atterraggio. 3) PROMOZIONE DELLE CO-MODALITÀ TRA DIVERSI TIPI DI TRASPORTO Promozione e finanziamento delle infrastrutture intermodali da parte della TEN-T, programmi di politica europea di coesione. || A partire dal 2007 || Il gruppo di lavoro 3 sull'"intermodalità aria-ferrovia" sta redigendo una serie di raccomandazioni sulla base dell'esperienza pratica e delle migliori prassi. Biglietti integrati aria-ferrovia || Inizi 2007 || Tra il 4 luglio e il 30 settembre 2008 si è tenuta una consultazione pubblica sui biglietti integrati aria-ferrovia. I lavori sui biglietti sono condotti dall'ERA mediante l'iniziativa STI TAP. 4) ATTENTA CONSIDERAZIONE DEL FABBISOGNO DI NUOVE INFRASTRUTTURE Attuazione della direttiva sul rumore || 2007 – 2008 || Il 15 febbraio 2008 la Commissione ha adottato una relazione in merito all'attuazione della direttiva 2002/30/CE. 5) SVILUPPO E APPLICAZIONE DI NUOVE TECNOLOGIE Attuazione anticipata di tecnologie mature quali le funzioni di sorveglianza e di controllo dei sistemi A-SMGCS. || A partire dal 2007 || Cfr. supra sull'A-CDM. Strumenti e sistemi SESAR che incrementeranno considerevolmente le capacità aeroportuali. || 2007 – 2013 || Le attività relative agli aeroporti costituiscono attualmente il 30% circa delle attività complessive di SESAR con oltre 50 progetti inaugurati nell'ambito dei due pacchetti di interventi specifici per gli aeroporti. [1] Il vertice sull'aviazione svoltosi a Bruges ha riunito
eminenti personalità della comunità europea dell'aviazione per discutere delle
sfide cui è confrontato il settore. In esito all'evento è stata formulata la
“Dichiarazione di Bruges”. [2] COM(2011) 144. [3] COM(2006) 819. Cfr. anche le conclusioni del
Consiglio del 2 ottobre 2007 e la risoluzione del Parlamento europeo dell'11
ottobre 2007. [4] L'Associazione internazionale dei trasporti aerei (IATA)
prevede a livello mondiale 16 miliardi di passeggeri e 400 milioni di
tonnellate di merci per il 2050 (a fronte di, rispettivamente, 2,4 miliardi e 40 milioni
nel 2010). Airbus prospetta una crescita annua media di traffico pari al 4,8%
tra il 2010 e il 2030. [5] Secondo Eurocontrol, nel 2030 si avranno 16,9 milioni di
movimenti aerei in Europa, pari a 1,8 volte la quantità osservata nel 2009
(Eurocontrol, Long-Term Forecast Flight Movements 2010-2030).
Il traffico in Europa aumenterà del 4,0% tra il 2010 e il 2030, per
effetto principalmente del traffico proveniente e diretto verso la regione
Asia-Pacifico (Airbus, Global Market Forecast 2011-2030). [6] Eurocontrol, Challenges of Growth 2008 e Long-Term
Forecast Flight Movements 2010-2030. [7] Di questi 19 aeroporti, 13 si trovano nell'UE. [8] Eurocontrol, Performance Review Report 2010,
relazione a cura della Performance Review Commission. [9] Valutazione d'impatto delle revisioni al regolamento
n. 95/93 elaborata da Steer Davies Gleave, maggio 2011. [10] ACI, World Annual Traffic Report per il 2010. [11] La conferenza di alto livello sull'attuazione del cielo
unico europeo, tenutasi a Budapest nel marzo 2011, ha individuato
interventi concreti ed efficaci per attuare il cielo unico europeo che dovranno
essere effettuati dalle parti interessate, compresi gli aeroporti. Gli
aeroporti sono trattati nel regolamento della Commissione sulle funzioni di
rete (regolamento (UE) n. 677/2011 della Commissione, GU L 185
del 15.7.2011, pag. 1). In particolare, i principali aeroporti europei rientrano
nel piano operativo della rete e ciascun aeroporto ivi contemplato deve
cooperare con il gestore della rete. [12] Dichiarazione di Madrid – Conclusioni della conferenza di
alto livello sulla tabella di marcia verso l'attuazione del cielo unico europeo,
Madrid 25-26 febbraio 2010, punto 4. [13] Regolamento (CE) n. 691/2010 della Commissione
(GU L 201 del 3.8.2010, pag. 1). [14] Decisione 2011/121/UE della Commissione, GU L 48 del 23.2.2011,
pag. 16. Gli obiettivi da conseguire sono: per l'ambiente un miglioramento
pari allo 0,75% dell'indicatore di efficienza media di volo orizzontale di
crociera nel 2014; per la capacità un ritardo medio di 0,5 minuti per volo nel 2014;
per l'efficienza economica un miglioramento pari al 10% nel periodo. [15] Inoltre, i gestori aeroportuali con oltre 150 000
movimenti commerciali/anno e tutti gli aeroporti coordinati e facilitati con
oltre 50 000 movimenti commerciali/anno già forniscono i dati richiesti ai
sensi del regolamento sul sistema di prestazioni nell'ambito del CUE. [16] I progetti riguardano principalmente tematiche quali la
riduzione del tempo di occupazione delle piste, le separazioni tra aeromobili
(compreso il vortice nella scia), i sistemi di guida in superficie per quanto
concerne sia i sistemi aeroportuali sia quelli “a bordo” e la sicurezza delle
piste (in particolare lo sviluppo di sistemi integrati che comprendano gli ATC,
gli aeromobili e i veicoli). [17] Negli aeroporti CDM le informazioni “commerciali non
sensibili” sono a disposizione di tutti i partner: l'unità di gestione dei
flussi a livello centrale di Eurocontrol, l'ATCO, il gestore aeroportuale,
l'operatore aereo, il pilota e il prestatore di assistenza a terra. L'A-CDM è
uno strumento comprovato che può favorire gli aeroporti, in particolare
migliorando l'efficienza complessiva della rotazione degli aeromobili e del
processo di sequenziamento prima della partenza. Potenzialmente potrebbe
diminuire i ritardi a catena a livello di rete e migliorare il recupero da
eventi meteorologici o da perturbazioni di altra natura che comportino una
perdita di capacità aeroportuale. [18] Cfr. il piano d'azione congiunto di
ACI-Europa/Eurocontrol/CANSO per l'attuazione di un A-CDM negli aeroporti
europei. [19] Valutazione d'impatto della Commissione che accompagna la
proposta di regolamento relativo a norme comuni per l'assegnazione di bande
orarie negli aeroporti dell'UE (rifusione). [20] Ibidem. [21] L'UE è all'avanguardia nello sviluppo di aeromobili più
puliti e silenziosi. L'impresa “Clean Sky” in particolare è una delle più imponenti
iniziative di ricerca dell'UE con un bilancio stimato di 1,6 miliardi di
EUR in sette anni. Questo partenariato pubblico-privato accelererà
l'introduzione delle innovazioni tecnologiche nella flotta aerea del futuro. [22] ACI-Europa, An outlook for Europe's airports, 2010. [23] COM(2011)665. [24] La soglia per il finanziamento dei lavori raddoppierà dal 10%
al 20% del costo totale, mentre gli studi continueranno a beneficiare di un
sostegno pari fino al 50% del costo totale. [25] Nel periodo 2014-2020 saranno assegnati ai trasporti
nell'ambito di tale meccanismo 31,7 miliardi di EUR, di cui 10 miliardi
saranno riservati agli investimenti nelle infrastrutture di trasporto negli
Stati membri ammissibili al Fondo di coesione. [26] Quale prima fase nel processo di revisione, la Commissione
ha lanciato una consultazione pubblica delle parti interessate che si è tenuta
tra aprile e giugno 2011. Le risposte sono state pubblicate il 18 ottobre 2011
e sono disponibili in Internet sul server Europa. [27] Specifiche tecniche di interoperabilità riguardanti le
applicazioni telematiche per i passeggeri. [28] Direttiva 2001/23/CE del Consiglio, del 12 marzo 2001,
concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al
mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di
stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti (GU L 82 del 22.3.2001). [29] Regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e
del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, che istituisce regole comuni in materia
di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di
cancellazione del volo o di ritardo prolungato e che abroga il regolamento
(CEE) n. 295/91 (GU L 46 del 17.2.2004). [30] In particolare il regolamento (CE) n. 300/2008 del
Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2008, che istituisce norme
comuni per la sicurezza dell'aviazione civile e che abroga il regolamento (CE)
n. 2320/2002, del 16 dicembre 2002, e i relativi atti di esecuzione. [31] Regolamento (UE) n. 720/2011 della Commissione, del 22
luglio 2011, GU L 193 del 23.7.2011, pag. 19. [32] Regolamento (UE) n. 1141/2011 della Commissione, del 10
novembre 2011, e regolamento di esecuzione (UE) n. 1147/2011 della Commissione,
dell'11 novembre 2011. [33] Regolamento (CE) n. 1108/2009, GU L 309 del 24.11.2009,
pag. 51.