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Document 52001DC0620

    Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni - Programma di lavoro della Commissione per il 2002

    /* COM/2001/0620 def. */

    52001DC0620

    Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni - Programma di lavoro della Commissione per il 2002 /* COM/2001/0620 def. */


    COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE E AL COMITATO DELLE REGIONI PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE PER IL 2002

    INDICE

    Introduzione

    1. Valutazione dei progressi registrati nel 2001

    2. Prospettive e sfide per il 2002

    3. Priorità della Commissione per il 2002

    4. Azioni legate alle priorità della Commissione per il 2002

    5. Conclusioni

    Introduzione

    Nel Libro Bianco del marzo 2000 intitolato "La riforma della Commissione" la Commissione ha annunciato un cambiamento nelle modalità di definizione della sua agenda politica in modo da concentrarsi su attività e obiettivi centrali, migliorare l'erogazione delle priorità politiche e accrescere ulteriormente la trasparenza nei confronti delle altre istituzioni europee e dei cittadini europei.

    Nel 2001 la Commissione ha introdotto un nuovo sistema di gestione per attività che diverrà operativo nel 2002. Esso ha stabilito un ciclo completo che abbraccia le varie fasi dalla pianificazione politica all'esecuzione.

    Nel febbraio 2001 la Commissione ha adottato la sua prima Strategia politica annuale [1] che stabilisce le principali priorità politiche cui verrà riservata un'attenzione particolare nel 2002, definisce le priorità d'azione e le corrispondenti risorse. La Strategia politica annuale costituisce il quadro per il progetto preliminare di bilancio e la programmazione operativa da parte dei servizi della Commissione sotto forma di piani annuali di gestione. Questi traducono l'impostazione politica della Commissione in azioni, obiettivi e risultati previsti a livello della pianificazione interna ad opera dei servizi e contengono proposte operative per il programma di lavoro della Commissione.

    [1] SEC(2001)268 def. del 21.2.2001

    Le condizioni e la natura del programma di lavoro della Commissione sono quindi cambiate. Esso veniva presentato di solito all'inizio dell'anno in questione ed era accompagnato da un lungo catalogo descrittivo di azioni legislative e di altre azioni politiche cui non corrispondevano sempre priorità politiche. Secondo la logica del nuovo processo di pianificazione politica il programma di lavoro è ora diventato uno strumento politico integrato nel nuovo ciclo menzionato sopra. Con la Strategia politica annuale adottata nel febbraio 2001 la Commissione ha stabilito le sue priorità politiche per il 2002 e il presente programma di lavoro è imperniato sulle principali azioni politiche tramite le quali la Commissione intende affrontare tali priorità. Il nuovo programma di lavoro della Commissione quindi:

    - valuta i progressi registrati nell'anno in corso;

    - identifica il contesto politico ed economico per l'anno a venire;

    - definisce le priorità politiche per l'anno a venire sulla base della Strategia politica annuale, ma le adatta se del caso onde tener conto di importanti nuovi sviluppi;

    - evidenzia le principali azioni politiche per il 2002, in particolare quelle atte ad attuare le priorità politiche per tale anno. Esso non tenta però di fornire un quadro completo dell'attività della Commissione, gran parte della quale è costituita da lavori in divenire legati agli obblighi che il Trattato impone alla Commissione.

    1. Valutazione dei progressi registrati nel 2001

    Verso la fine del suo secondo anno in carica la presente Commissione può riferire di essere in generale sulla via di raggiungere gli obiettivi strategici definiti per il periodo 2000-2005 [2]. Si sono compiuti progressi in tutti gli ambiti, segnatamente quello dell'ampliamento, delle relazioni con i paesi viciniori, la creazione di uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia (agenda di Tampere) e il proseguimento dell'obiettivo strategico di fare dell'Unione, entro al fine del decennio, l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, tramite una nuova agenda economica e sociale (la strategia di Lisbona).

    [2] COM(2000)154 def. del 9.2.2000, reperibile su http://europa.eu.int/comm/index_en.htm

    La Commissione ha reagito rapidamente agli eventi dell'11 settembre contribuendo al piano d'azione dell'Unione Europea in diversi ambiti, tra cui rientravano proposte volte a combattere il terrorismo e la criminalità organizzata, fornire assistenza umanitaria e potenziare la protezione civile e la sanità pubblica.

    Nel 2001 la Commissione ha adottato diverse iniziative importanti nell'ambito dei suoi 4 obiettivi strategici:

    Promozione di nuove forme di governance

    * A luglio la Commissione ha adottato un Libro Bianco sulla governance europea e ha avviato un processo di consultazione con altre istituzioni dell'Unione Europea, con governi, regioni, città e con la società civile, consultazione che continuerà fino alla fine di marzo 2002.

    * La riforma interna della Commissione è ben avviata con l'adozione nel 2001, tra le altre misure, della Comunicazione che attua le riforma basata sulle attività, il pacchetto relativo alla riforma del personale e la proposta modificata sul riesame del regolamento finanziario. La Commissione ha adottato una comunicazione che avvia le prime valutazioni strategiche trasversali di certe politiche della Commissione.

    La nuova agenda economica e sociale

    * La Commissione ha seguito e coordinato i preparativi relativi alle banconote e monete in euro. A febbraio essa ha stabilito gli elementi chiave di un ulteriore rafforzamento del coordinamento della politica economica nello spazio dell'euro.

    * A maggio la Commissione ha adottato una proposta relativa a una strategia di sviluppo sostenibile per l'Unione Europea. Tale strategia impone che si applichino sinergie nell'affrontare le politiche economiche, sociali e ambientali.

    * La Commissione ha pubblicato un Libro Verde sul futuro della Politica comune della pesca e ha avviato un'ampia consultazione con gli interessati in merito alla riforma della stessa.

    * La Commissione ha presentato una serie di proposte per far progredire la nuova agenda economica e sociale. A febbraio essa ha adottato una strategia per creare un mercato interno dei servizi. Essa ha presentato diverse proposte per dare attuazione al piano d'azione sui servizi finanziari. Inoltre ha presentato un Libro Bianco sulla politica dei trasporti nella Comunità.

    * La Commissione ha iniziato ad attuare l'agenda della politica sociale dell'Unione e ha avviato in particolare il metodo aperto di coordinamento nel campo dell'inclusione sociale.

    * La Commissione ha adottato la seconda relazione sulla coesione politica in cui valuta i progressi registrati sulla via della riduzione delle disparità di sviluppo e ha avviato il dibattito sul futuro della politica di coesione.

    * La Commissione ha adottato il suo primo programma di lavoro annuale in materia di parità tra i generi, sulla base della Strategia quadro comunitaria per la parità tra i sessi. Esso presentava le attività della Commissione onde promuovere le pari opportunità in diversi ambiti politici.

    * La Commissione ha adottato proposte in merito al Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico 2002-2006. Nel contesto dell'attuazione dello Spazio europeo della ricerca essa ha avviato un ampio dialogo in materia di scienza e società. Tali misure recheranno un importante contributo all'innovazione e alla competitività in linea con la strategia di Lisbona, rafforzando la strategia dell'UE in materia di sviluppo sostenibile e promuovendo la governance.

    * La Commissione ha adottato comunicazioni in merito ad ampie strategie relative alla futura politica fiscale dell'UE e la politica in materia di imposizione fiscale delle imprese. Essa ha inoltre adottato piani d'azione onde accrescere la cooperazione amministrativa in ambito doganale e fiscale.

    Stabilizzare il nostro continente e dar più voce all'Europa nel mondo

    * L'Unione ha compiuto notevoli progressi nell'ambito dei 18 capitoli dei negoziati per l'allargamento previsti nel programma relativo al 2001 ed è ora in vista dell'obiettivo di completare i negoziati con ben 10 paesi candidati entro la fine del 2002 se si manterrà l'andatura attuale.

    * Nel campo della politica commerciale la Commissione ha contribuito attivamente all'avvio di una nuova tornata multilaterale sul commercio (l'agenda di sviluppo di Doha) nell'ambito della Conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio tenutasi a Doha a novembre. Assieme ai progressi registrati continuativamente nel contesto di altri negoziati bilaterali e regionali, segnatamente i dialoghi commerciali UE-Mercosur, ciò dovrebbe contribuire a ripristinare la fiducia nelle prospettive dell'economia globale e ad affrontare le legittime preoccupazioni del pubblico sulla correlazione tra gli effetti della liberalizzazione del commercio e della sua regolamentazione nonché tra globalizzazione e sviluppo sostenibile. I negoziati sia a livello multilaterale che a quello regionale/bilaterale registrano un progresso effettivo in termini di integrazione dei paesi in via di sviluppo nell'economia globale.

    * A febbraio il Consiglio ha adottato l'iniziativa della Commissione "Tutto tranne le armi" che concede un accesso esente da imposte e da quote alle importazioni dai paesi meno sviluppati. I membri delle Nazioni Unite hanno fatto proprio l'obiettivo di concedere un simile accesso in occasione della 3a Conferenza delle Nazioni Unite per i paesi meno sviluppati a maggio.

    * Con la creazione dell'Ufficio di cooperazione EuropeAid la Commissione ha posto in atto un elemento centrale di un'ampia riforma della gestione dei programmi di assistenza esterna dell'UE. Al fine di migliorare radicalmente i tempi e la qualità della nostra assistenza questa riforma dovrebbe contribuire a rendere più visibile e più efficace l'UE sul palcoscenico mondiale.

    * Nei Balcani occidentali la Commissione ha continuato a recare un importante contributo alla ricostruzione e, mediante il processo di stabilizzazione e di associazione, a corroborare le riforme democratiche, economiche e amministrative nella regione. La Commissione ha formulato un forte impegno a sostegno della Repubblica federale di Iugoslavia nel suo grande compito di riforma - sia in termini finanziari che nel dare impulso al processo di integrazione. Nel 2001 accordi di stabilizzazione e associazione sono stati sottoscritti con la Croazia e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e la Commissione ha svolto un ruolo guida per quanto concerne lo sforzo dell'UE di affrontare la crisi in tale Repubblica nel corso dell'anno.

    * Nel Mediterraneo la Commissione ha registrato un progresso significativo nella negoziazione di accordi di associazione che costituiscono i principali pilastri del processo di Barcellona: l'accordo con l'Egitto è stato firmato e quelli col Libano e l'Algeria sono prossimi alla conclusione. La Commissione ha anche dato un forte sostegno alle emergenti iniziative subregionali tra i partner del Mediterraneo, come l'Accordo di Agadir concernente un'area di libero scambio tra la Giordania, il Marocco, la Tunisia e l'Egitto. Nel Medio Oriente la Commissione ha erogato un sostegno tempestivo e sostanziale all'autorità palestinese nella sua qualità di interlocutore chiave del processo di pace nel Medio Oriente.

    * A settembre la Commissione ha adottato un nuovo quadro strategico per rafforzare nel prossimo decennio il suo impegno con i paesi asiatici negli ambiti politico e della sicurezza, per accrescere le relazioni commerciali e gli investimenti e intensificare gli sforzi per promuovere la democrazia e la lotta contro la povertà in Asia.

    Una migliore qualità della vita per tutti

    * La Commissione ha svolto un ruolo importante onde contribuire al successo dell'Unione Europea nel salvataggio del Protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico. A ottobre la Commissione ha adottato un pacchetto di proposte per ratificare il Protocollo e attuare gli impegni dell'Unione. Nella prima parte dell'anno la Commissione ha adottato proposte relative al 6o Programma d'azione ambientale.

    * La Commissione ha presentato diverse importanti proposte per la creazione di uno Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia. Oltre alle importanti misure per la lotta contro il terrorismo si segnalano tra esse progetti di misure sulla definizione dello status dei rifugiati e sull'accoglimento delle persone in cerca di asilo, sull'applicazione di un metodo aperto di coordinamento in materia di immigrazione, sull'attuazione del riconoscimento reciproco delle decisioni in materia penale e civile, su sanzioni comuni per determinate forme di crimine e l'avvio di un documento di consultazione sulla creazione di un pubblico ministero europeo.

    * Nel campo della protezione dei consumatori, sanità pubblica e sicurezza degli alimenti la Commissione ha presentato proposte sugli organismi geneticamente modificati per assicurare la libertà di scelta e la sicurezza ambientale, ha prodotto un Libro Verde sulla protezione dei consumatori, ha proposto un regolamento sulla promozione delle vendite nel mercato interno e ha continuato i lavori preparatori per l'avvio della nuova Autorità europea per gli alimenti. Essa ha anche sviluppato iniziative volte a parare i rischi sanitari dovuti al terrorismo, come richiesto dal Consiglio europeo di Gand.

    Rimane tuttavia molto da fare. In diversi ambiti la Commissione ha formulato proposte, ma il Consiglio e il Parlamento europeo non hanno ancora adottato le necessarie decisioni. Si avverte con urgenza la necessità di dare risposta alle preoccupazioni dei cittadini europei in materia di pace e sicurezza e di registrare tempestivamente progressi per quanto concerne la creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Dinnanzi alle prospettive economiche instabili è più importante che mai portare avanti le riforme strutturali dell'economia europea oltre a modernizzare e migliorare il modello sociale europeo. Si dovrebbe inoltre cercare rapidamente un accordo su un pacchetto prioritario di riforme che abbracci il brevetto comunitario, il pacchetto sugli appalti e gli elementi fondamentali del piano d'azione sui servizi finanziari, come ad esempio i fondi pensione, i pagamenti transfrontalieri e la contabilità internazionale.

    Per quanto concerne le relazioni esterne, l'Unione Europea deve continuare a rafforzare le sue relazioni con i paesi del Mediterraneo e riesaminare i suoi programmi di cooperazione nell'Asia centrale. L'Unione deve anche sviluppare un nuovo dialogo con il mondo arabo e islamico e adoperarsi in modo maggiormente proattivo per la pace in Medio Oriente in cooperazione con le Nazioni Unite e gli USA. Ciascuna istituzione dell'UE deve svolgere appieno il proprio ruolo onde registrare progressi in tutti questi ambiti.

    2. Prospettive e sfide per il 2002

    Gli eventi dell'11 settembre hanno segnato chiaramente un momento decisivo per il 2001. Essi hanno dimostrato in modo estremamente visibile che non vi è alternativa alla cooperazione multilaterale, mettendo in luce l'importanza di un approccio comune a problemi che vanno al di là delle capacità dei singoli paesi.

    La risposta dell'Unione Europea a tali eventi ha ridefinito il paesaggio politico in diversi ambiti.

    Ciò ha fatto capire ai cittadini il valore di un'Unione consacrata a promuovere la pace, la prosperità e i valori democratici; un'Unione che garantisce ai suoi cittadini condizioni di vita sicure; un'Unione caratterizzata da un'identità europea emergente che promuove la diversità culturale e cerca di rafforzare il dialogo interculturale; un'Unione che dimostra solidarietà non solo all'interno dell'Unione stessa ma anche nell'ambito della comunità globale.

    Nel 2002 la Commissione svolgerà appieno il suo ruolo onde sviluppare la risposta dell'Unione alle sfide che essa si trova ad affrontare in materia di sicurezza.

    Anche prima degli eventi drammatici dell'11 settembre tutte le principali regioni del mondo stavano registrando un rallentamento dell'economia. Questi eventi e i successivi sviluppi politici hanno aggravato l'incertezza che i mercati, le imprese e le persone già avvertivano in qualità di datori di lavoro e di consumatori. L'economia dell'Unione Europea non è sfuggita a questi effetti. Tuttavia, data la saldezza degli elementi fondamentali dell'economia, un contesto stabile in relazione all'Unione economica e monetaria e l'arrivo dell'euro fanno pensare che vi siano le condizioni per una ripresa nel 2002 a patto che la situazione politica ed economica internazionale non si deteriori ulteriormente.

    Se guardiamo al di là dei confini dell'Unione, tra lei sfide principali vi saranno il ripristino della pace, la promozione della riconciliazione e il sostegno alla ricostruzione in Afghanistan nonché il proseguimento degli sforzi, sotto gli auspici delle Nazioni Unite, per fornire una risposta internazionale alla minaccia del terrorismo. L'UE svolgerà appieno il suo ruolo in qualità di uno dei quattro copresidenti, assieme agli USA, al Giappone e all'Arabia Saudita, del Gruppo di orientamento per l'Afghanistan facendo in modo di far incontrare tutti gli attori e di mobilitare i necessari finanziamenti da parte dei donatori internazionali.

    Tra gli importanti eventi esterni sull'agenda multilaterale vi sarà la Conferenza delle Nazioni Unite sul finanziamento dello sviluppo che si terrà a marzo (Monterey), l'avvio del Fondo globale per la lotta contro l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria e il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile che si terrà a settembre (Johannesburg). Lo sviluppo sostenibile sarà anche un obiettivo fondamentale dell'Unione Europea nel contesto dei negoziati in materia di commercio avviati a Doha.

    Per quanto concerne gli Stati vicini all'Unione Europea il 2002 sarà un anno critico per l'allargamento. La Commissione aiuterà l'Unione a completare i negoziati con ben dieci paesi candidati. Essa dovrà determinare se essi soddisfino i criteri economici e politici per entrare nell'Unione Europea e siano in grado di attuare l'acquis comunitario. Inoltre, la Commissione continuerà il partenariato con i nostri partner del Mediterraneo (processo di Barcellona) e assicurerà il successo della Conferenza ministeriale EuroMed che si terrà ad aprile a Valencia. Inoltre, la politica euromediterranea dovrà rientrare in una strategia politica più ampia, coerente e attiva indirizzata a tutti i nostri vicini, dalla Russia e Ucraina al Mediterraneo. In tale contesto, vi sarà l'opportunità, più oltre nell'anno, di fare il bilancio dei progressi realizzati nello sviluppo della Dimensione nordica delle politiche dell'UE.

    Per quanto concerne i Balcani occidentali la Commissione continuerà ad adoperarsi per la pace e la ricostruzione.

    Più avanti la Commissione opererà per stringere più strette relazioni con l'America latina, in particolare in occasione del Vertice UE/America latina che si terrà nel maggio 2002 al fine di completare i negoziati relativi a un accordo di libero scambio con il Cile e continuerà negoziati analoghi con Mercosur. A settembre il IV Vertice Asia-Europa (ASEM) di Capi di Stato e di Governo sarà l'occasione per potenziare il dialogo regionale con i nostri partner asiatici.

    Tra i principali eventi interni si segnala che banconote e monete in euro verranno messe in circolazione a gennaio, il che costituisce la fase finale del trapasso delle valute e costituirà nel contempo una pietra miliare nell'integrazione europea cui dovrà affiancarsi uno stretto coordinamento delle politiche macroeconomiche e importanti passi onde completare il mercato comune nel settore finanziario. L'introduzione della moneta unica è un chiaro segnale del grado di sviluppo che il progetto europeo ha raggiunto a partire dal Trattato della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio di 50 anni fa - di cui si celebrerà la scadenza nel 2002.

    La Commissione ritiene che l'Unione possa creare fiducia perseguendo in modo vigoroso il modello europeo di cooperazione e integrazione sia all'interno dell'Unione che con i partner associati e i paesi vicini. Nel 2002 la Commissione si concentrerà sulla massimizzazione degli effetti benefici dell'entrata in circolazione dell'euro e sull'ottimizzazione delle condizioni di concorrenza nel mercato interno. Essa continuerà a perseguire gli obiettivi strategici per l'Unione della nuova agenda economica e sociale tramite azioni e decisioni concrete. Essa contribuirà attivamente al Consiglio europeo di primavera che diventa la tribuna centrale per emanare orientamenti finalizzati al coordinamento della politica economica e sociale dell'Unione alla luce dell'obiettivo di sviluppo sostenibile.

    La Commissione svolgerà appieno il suo ruolo onde realizzare un progresso sostanziale ai fini della creazione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Ambiti chiave per il 2002 sono lo sviluppo della seconda fase delle politiche comuni in materia di immigrazione e di asilo e l'attuazione dei programmi di riconoscimento reciproco nel contesto della cooperazione giudiziaria, oltre all'agenda sulla sicurezza.

    Nel 2002 la Commissione effettuerà l'esame intermedio della politica agricola comune, proporrà una riforma della politica comune e della pesca e inaugurerà l'indipendente Autorità europea per gli alimenti.

    3. Priorità della Commissione per il 2002

    In tale contesto la Commissione conferma le sei priorità inizialmente identificate nella Strategia politica annuale e aggiunge quella della sicurezza alle sue priorità politiche per il 2002. Le priorità per il 2002 sono quindi:

    - combattere il terrorismo e la criminalità, promuovere la sicurezza dei cittadini europei mediante azioni nell'ambito dell'Unione come anche a livello internazionale;

    - assicurare il buon avvio dell'euro e adottare le necessarie misure di accompagnamento nel campo della riforma strutturale per consolidare l'unione economica e monetaria e il mercato unico;

    - attuare la strategia dell'UE in materia di sviluppo sostenibile al fine di una crescita economica stabile e una maggiore occupazione unitamente alla coesione sociale e alla protezione dell'ambiente nell'ambito dell'Unione e a livello internazionale;

    - promuovere una nuova governance europea;

    - produrre risultati concreti in relazione ai negoziati dell'UE relativi all'allargamento entro la fine del 2002;

    - rafforzare i rapporti dell'Europa con i suoi vicini nel Mediterrano e

    - ribadire gli aspetti della salute e dell'istruzione nell'ambito delle politiche dell'UE di cooperazione allo sviluppo contestualmente all'obiettivo più ampio di lotta contro la povertà.

    È importante rammentare le ragioni che stanno alla base della scelta di tali priorità. L'Europa ha raggiunto una svolta in cui l'integrazione economica è ormai una realtà. I cittadini europei sono l'elemento centrale al fine di progredire qualitativamente verso l'integrazione politica. L'integrazione dell'Europa registrerà progressi se porrà maggiormente l'accento sulle politiche che meglio rispondono ai bisogni e alle aspettative dei cittadini e se questi saranno attivamente coinvolti nelle fasi future dell'integrazione. L'Unione Europea deve anche assumersi le sue responsabilità globali, contribuire alla pace, alla solidarietà internazionale e allo sviluppo sostenibile.

    4. Azioni legate alle priorità della Commissione per il 2002

    Sicurezza

    L'Unione Europea ha agito celermente e con determinazione dopo gli eventi dell'11 settembre. Per parte sua la Commissione sta sviluppando un insieme completo di risposte sul piano diplomatico, economico, finanziario, politico e della sicurezza. Ciò significa accelerare le iniziative di lotta contro il terrorismo e la criminalità oltre a prendere misure appropriate per accrescere la sicurezza dei cittadini europei, compresa la sicurezza dei trasporti, la sicurezza delle forniture di energia, la protezione civile e la salute pubblica. A ciò deve anche accompagnarsi una forte componente esterna compresa la cooperazione multilaterale, un'azione concertata in Afghanistan e in altre aree di tensione nonché la capacità di rispondere a crisi sul piano umanitario.

    La Commissione seguirà la situazione politica ed economica in evoluzione e fornirà risposte flessibili via via che si manifesteranno problemi.

    Azioni chiave:

    * Contestualmente alla creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia la Commissione porterà avanti diverse iniziative di lotta contro il terrorismo e la criminalità. Tra esse rientreranno misure atte ad agevolare per le autorità la lotta contro il terrorismo e contro il finanziamento dei terroristi, compreso il riciclaggio di denaro sporco; nonché misure volte a rafforzare la lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo, come ad esempio l'estensione del mandato di Europol.

    * La Commissione avvierà un'importante nuova iniziativa relativa al progressivo sviluppo di un sistema integrato di gestione dei confini per assicurare controlli efficaci alle frontiere esterne, compresa una migliore cooperazione tra i consolati in materia di visti. Ciò è importante per tutti gli Stati membri e i paesi alle frontiere dell'Unione non dovrebbero trovarsi a sostenere da soli tale responsabilità.

    * Nel contesto delle politiche interne la Commissione attuerà la Comunicazione sulla protezione civile e il bioterrorismo che ha adottato nel novembre 2001 e raccomenderà una strategia integrata dell'UE sulla prevenzione, la capacità di reazione e la risposta ai rischi naturali, prodotti dall'uomo e altri rischi.

    * La Commissione proporrà ulteriori misure per rafforzare la sicurezza dei trasporti, soprattutto per quanto concerne i trasporti aerei, i trasporti su strada nelle gallerie e la sicurezza marittima.

    * Nel contesto della sicurezza energetica la Commissione formulerà proposte d'azione sulla falsariga delle conclusioni del dibattito del 2001 relativo al Libro Verde "Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico". Essa rafforzerà il dialogo UE-Russia in materia energetica e le relazioni bilaterali con altri partner fondamentali in campo energetico.

    * La Commissione presenterà misure concrete per accelerare i lavori in corso relativamente alla sicurezza delle reti di comunicazione, compreso il potenziamento dei meccanismi di cooperazione a livello dell'UE nonché del dialogo con i paesi terzi.

    * Nel campo delle relazioni esterne la Commissione si concentrerà sullo sviluppo della cooperazione multilaterale con i partner fondamentali onde lottare contro la criminalità e il terrorismo. Anche la più ampia dimensione della sicurezza verrà inserita nei programmi di cooperazione regionali e bilaterali dell'UE.

    * Una priorità immediata consisterà nel rafforzare il ruolo dell'UE onde continuare le attività di aiuto umanitario nonché la promozione della pace, della riconciliazione e della ricostruzione in Afghanistan.

    Introduzione dell'euro, ulteriore integrazione economica e finanziaria

    Nel gennaio 2002 le banconote e le monete in euro saranno una realtà per 290 milioni di europei nonché per le aziende e i cittadini di altri paesi nei loro scambi con la zona dell'euro. Questo evento senza precedenti è fondamentale non solo per la prosperità economica in Europa ma anche quale simbolo tangibile, nel quotidiano, dell'integrazione europea.

    Nel contesto dell'unione economica e monetaria la Commissione formulerà e attuerà proposte volte a rafforzare il coordinamento delle politiche economiche poiché questo è un elemento essenziale per assicurare la stabilità economica a vantaggio dei cittadini europei. Oltre a rafforzare gli Indirizzi di massima per le politiche economiche, gli Stati dello spazio dell'euro dovrebbero concordare principi per la conduzione delle politiche di bilancio nonché sul modo per rispondere a eventi imprevisti.

    Tenendo presente quanto sopra la Commissione ribadisce la necessità di valorizzare appieno le potenzialità del mercato unico. Essa inoltre segnala che c'è ancora del lavoro da fare nel campo dei servizi finanziari e dell'eliminazione delle regole discriminatorie nei regimi fiscali degli Stati membri nonché per quanto concerne altri ostacoli fiscali che si frappongono al buon funzionamento del mercato interno. Essa ritiene che una convergenza che porti a una maggiore integrazione è essenziale in questi ambiti: gli ostacoli alla circolazione dei flussi finanziari non devono impedire ai cittadini di beneficiare dei vantaggi della moneta unica. Inoltre, la Commissione migliorerà il funzionamento e il mercato interno dei beni e dei servizi e anche nel campo dei trasporti e dell'energia. Essa rafforzerà le sue iniziative di riforma strutturale - e il monitoraggio del loro andamento - al fine di rafforzare le potenzialità di crescita della Comunità.

    Azioni chiave:

    * La Commissione valuterà le conseguenze del passaggio all'euro.

    * La Commissione presenterà una proposta di codice di comportamento che definisca i principi alla base delle politiche economiche degli Stati della zona dell'euro. Tale codice di comportamento riguarderà inizialmente la politica di bilancio per soffermarsi poi sulle altre politiche economiche suscettibili di aumentare le potenzialità di crescita della zona dell'euro e la sua capacità di risposta a eventi imprevisti.

    * La Commissione preparerà regolarmente relazioni sulla zona dell'euro. Queste serviranno a stimolare il dibattito pubblico sulle principali questioni economiche (inflazione, competitività, politiche finanziarie) nonché sulle tematiche legate alle politiche di bilancio, monetarie e strutturali.

    * La Commissione continuerà a portare avanti il Piano d'azione per i servizi finanziari (FSAP) e un mercato integrato di valori mobiliari entro il 2003. Essa effettuerà un esame intermedio del FSAP e presenterà importanti proposte legislative sui servizi d'investimento e le banche. Essa presenterà anche proposte per migliorare il quadro giuridico del commercio elettronico.

    * A seguito della relazione del gruppo di esperti ad alto livello sul diritto societario la Commissione presenterà una nuova proposta di direttiva sulle offerte pubbliche d'acquisto.

    * La Commissione presenterà proposte per combattere le falsificazioni e le imitazioni fraudolente sul mercato interno.

    * La Commissione continuerà i suoi sforzi per modernizzare il quadro degli appalti pubblici e presenterà proposte per rivedere le direttive in materia di ricorsi.

    * La Commissione si adopererà per assicurare l'adozione della Direttiva sul risparmio e raggiungere un accordo sulla riduzione delle pratiche fiscali controproducenti.

    * La Commissione adotterà una Comunicazione sulla strategia della politica dei consumatori e stabilirà un piano d'azione volto ad assicurare che l'introduzione dell'euro arrechi ai consumatori il massimo vantaggio possibile.

    * La Commissione, assieme agli Stati membri, presenterà proposte concrete per sviluppare obiettivi quantitativi in modo da accelerare il miglioramento del contesto aziendale. Essa presenterà misure nel contesto dello spazio europeo della ricerca per accrescere gli investimenti privati in materia di ricerca e sviluppo.

    Sviluppo sostenibile

    Lo sviluppo sostenibile si sta delineando per l'Unione Europea quale priorità trasversale che interessa tutti gli obiettivi strategici e le politiche della Commissione, comprese le relazioni esterne. Lo sviluppo sostenibile contribuisce a consolidare la prosperità dell'Unione e dei suoi cittadini senza pregiudicare la qualità della vita delle generazioni future. La Commissione porterà avanti la strategia sottoscritta in occasione del Consiglio europeo di Göteborg facendo leva su due tipi di azione: a) identificando il suo impatto sulla società europea e ponendo le basi per una strategia coerente di sviluppo sostenibile in un'ottica economica, sociale e ambientale; b) estendendo la strategia in modo da farvi rientrare una dimensione esterna di sviluppo sostenibile.

    Tali compiti comportano non solo un aumento della coesione economica e sociale ma anche misure volte ad affrontare l'esclusione sociale, la povertà e le sfide poste da una popolazione che invecchia. Tali strategie verranno applicate alle pertinenti politiche comunitarie e potrebbero fungere da modello globale. Inoltre, alla luce della crisi della BSE e di altre crisi, gli aspetti della salute e del benessere degli animali, della produzione e sicurezza degli alimenti per i consumatori sono diventati componenti chiave dello sviluppo sostenibile. In questo ambito rientra anche lo sviluppo di un'adeguata capacità per rispondere alla minaccia delle malattie trasmissibili.

    Si dovrebbero operare importanti riesami della politiche comunitarie per analizzarne la concezione e la portata e riorientarle in modo significativo a favore dello sviluppo sostenibile. L'esame intermedio della politica comune dovrebbe riflettere le preoccupazioni dei consumatori relativamente ad alimenti sani e sicuri. Esso dovrebbe promuovere metodi di produzione favorevoli alla protezione dell'ambiente e un uso più efficiente delle risorse naturali nonché accrescere il sostegno allo sviluppo rurale entro l'attuale quadro finanziario concordato assicurando nel contempo la sopravvivenza economica del settore agricolo e tenendo anche conto degli effetti sociali che tali adeguamenti potrebbero avere sui redditi. Questi sforzi sfoceranno in un modello europeo più coerente e sostenibile di produzione e consumo dei prodotti alimentari. Essi saranno corroborati dall'inaugurazione della nuova Autorità europea per gli alimenti all'inizio del 2002.

    Azioni chiave:

    * La Commissione assicurerà che tutte le grandi proposte siano coerenti con la strategia dell'UE in materia di sviluppo sostenibile. Essa sta sviluppando una metodologia per la valutazione d'impatto da applicarsi a tutte le principali prosposte politiche. La relazione di sintesi per il Consiglio europeo di Barcellona comprenderà per la prima volta una dimensione di sviluppo sostenibile. La Commissione adotterà una Comunicazione sulla dimensione esterna dello sviluppo sostenibile onde completare la strategia approvata a Göteborg e in preparazione del Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile.

    Azioni in campo economico e sociale:

    * La Commissione proseguirà sulla linea dello sviluppo sostenibile per il tramite della agenda di sviluppo di Doha, i nuovi negoziati commerciali avviati nel novembre 2001, con particolare attenzione per la costruzione di capacità nei paesi in via di sviluppo.

    * La Commissione effettuerà un riesame intermedio della politica agricola comune contestualmente alle prospettive finanziarie 2000-2006. Essa continuerà a integrare in modo operativo le preoccupazioni ambientali nella politica agricola comune.

    * La Commissione presenterà proposte di riforma della politica comune della pesca.

    * La Commissione avvierà il nuovo Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico i cui obiettivi principali consistono nel contribuire alla strutturazione dello Spazio europeo della ricerca e in azioni concentrate su un numero limitato di priorità.

    * La Commissione presenterà una Comunicazione relativa a una strategia comunitaria sulla salute e sicurezza sul lavoro. L'obiettivo è di ridurre il numero degli infortuni, dei decessi, delle lesioni, delle malattie e di assicurare un maggior grado di benessere sul lavoro entro i prossimi cinque anni.

    * La Commissione adotterà una relazione intermedia sul futuro della politica di coesione in un'Unione allargata, portando avanti il dibattito avviato dalla seconda relazione sulla coesione nel gennaio 2001.

    * La Commissione attuerà e valuterà il metodo aperto di coordinamento nel campo dell'occupazione, lo rafforzerà nel campo dell'esclusione sociale e lo estenderà alle pensioni nel contesto di una società che invecchia.

    Azioni in materia di qualità della vita:

    * La Commissione adotterà tutta una serie di azioni per attuare il 6o Programma di azione ambientale per il 2001-2010. La Commissione produrrà un Libro Bianco sulla politica integrata dei prodotti per inserire una strategia impostata sul ciclo di vita dei prodotti nelle politiche dell'UE nonché un Libro Verde sull'uso e la gestione sostenibili delle risorse naturali. Essa porterà anche avanti la strumentazione legislativa per attuare il Libro Bianco sui prodotti chimici.

    * La Commissione darà il via all'indipendente Autorità europea per gli alimenti e adotterà una serie di misure in materia di sicurezza alimentare in linea con il Libro Bianco sulla sicurezza alimentare, la più importante delle quali consisterà nel rafforzamento dei controlli lungo la filiera di produzione degli alimenti e dei mangimi. La Commssione completerà il programma pluriennale per la sanità pubblica e inizierà la sua attuazione, in particolare per quanto concerne le malattie infettive e la resistenza agli antibiotici, come enunciato nelle conclusioni di Göteborg.

    * Come indicato nel Libro Bianco sui trasporti e secondo il mandato conferito dal Consiglio europeo di Göteborg, la Commissione svilupperà una strategia integrata dei trasporti.

    La nuova governance europea

    Occorre riesaminare il processo decisionale e il funzionamento delle istituzioni dell'UE per sormontare il crescente senso di alienazione dei cittadini rispetto all'Europa e rafforzare la legittimità democratica. Da ciò emerge la necessità di una nuova governance europea con il coinvolgimento di tutti gli attori, il che costituisce un'importante priorità onde consentire a un'Unione allargata di funzionare efficacemente per il bene dei suoi cittadini.

    In seguito alla definizione della sua strategia politica annuale per il 2002 la Commissione ha adottato un Libro Bianco sulla governance e ha avviato un ampio dibattito sul modo per migliorare la governance nell'UE. La Commissione si concentrerà sul follow-up operativo del Libro Bianco sulla governance una volta che sarà terminato, a marzo, il periodo di consultazione pubblica e assicurerà che la sua azione sia più trasparente, responsabile ed efficace.

    Oltre ad attuare le proposte del Libro Bianco, la governance comporta il dar seguito al Consiglio europeo di Nizza, in particolare promuovere e facilitare il "Dibattito sul futuro dell'Unione" e preparare i contributi sostanziali della Commissione alla Convenzione che porrà le basi della prossima Conferenza intergovernativa oltre ad assicurare una semplificazione sul piano normativo.

    Azioni chiave:

    * La Commissione analizzerà le risposte pervenute in seguito alla sua consultazione pubblica relativamente al suo Libro Bianco sulla governance e attuerà le azioni necessarie procedendo quindi a presentare una relazione. Entro il giugno 2002 la Commissione proporrà un piano d'azione dettagliato sul miglioramento della regolamentazione e sulla semplificazione delle normative.

    * La Commissione presenterà contributi alla Convenzione che prepara le basi per la prossima conferenza intergovernativa nonché al dibattito sul Futuro dell'Europa.

    * In relazione alla Convenzione la Commissione formulerà proposte volte a meglio informare i parlamenti nazionali sulle proposte legislative della Comunità affinché questi possano espletare le loro funzioni di orientamento e controllo politico a livello nazionale.

    * La Commissione continuerà a portare avanti le sue riforme interne attuando le decisioni già prese e riesaminerà entro la fine dell'anno ciò che è stato realizzato in materia di riforma e di semplificazione amministrativa.

    * La Commissione introdurrà un nuovo sistema per far rispettare più efficacemente le norme antitrust nel campo della concorrenza.

    * La Commissione presenterà proposte per semplificare e snellire le regole in materia di riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali.

    * La Commissione assicurerà che il piano d'azione e-Europe 2002 venga attuato nei tempi previsti. Essa presenterà inoltre proposte per future iniziative dell'UE atte a consolidare il passaggio a una eSociety inclusiva.

    Allargamento

    L'allargamento è l'espressione politica più visibile dell'importanza che la Commissione attribuisce all'Europa dei popoli. Anche se questo è il quinto allargamento nella storia della Comunità europea, in ordine di grandezza si tratta del più importante.

    Il 2002 sarà un anno cruciale a tal fine poiché i termini e le condizioni di accesso dei primi nuovi Stati membri dovranno essere fissati in tale anno. Tale obiettivo può essere soltanto raggiunto se gli sforzi compiuti dalla Commissione negli ultimi anni verranno ulteriormente consolidati e concentrati sulla conclusione di negoziati con i paesi candidati che soddisfino tutti i criteri di adesione.

    Nel 2002 la Commissione accelererà il ritmo dei suoi lavori in materia di allargamento. I compiti principali - che coinvolgeranno l'intera Commissione - consisteranno nel concludere i negoziati di adesione con i paesi già pronti. In particolare la Commissione presenterà, contestualmente a un quadro finanziario comune, proposte negli ambiti dell'agricoltura, della politica regionale e finanziario sulla base dell'acquis esistente e dei principi insiti nell'Accordo di Berlino. La Commissione vigilerà sull'attuazione dell'acquis comunitario, svilupperà un piano d'azione per analizzare e sostenere gli sforzi di potenziamento delle istituzioni nei paesi candidati, assicurerà che i paesi candidati possano partecipare ai programmi, alle agenzie e ai comitati comunitari e lo facciano nella pratica (elemento essenziale per integrare i futuri Stati membri e familiarizzarli con i metodi di lavoro della Comunità), preparerà attivamente il terreno per accogliere i futuri Stati membri nelle strutture dell'Unione Europea e gestirà le relazioni bilaterali nella fase di preadesione. La Commissione proseguirà inoltre attivamente i negoziati con i candidati che non saranno pronti a entrare nell'UE nel 2004. A tal fine la Commissione stabilirà un piano aggiornato e, se del caso, una strategia riveduta di preadesione.

    Azioni chiave:

    * La Commissione completerà entro il primo semestre del 2002 i suoi progetti di posizione comune su tutti i capitoli dei negoziati, in particolare per quanto concerne le grandi tematiche ancora in sospeso dell'agricoltura, dei fondi strutturali e del bilancio sulla base di un quadro finanziario concordato congiuntamente. Essa preparerà entro il 2002 il suo documento sulla strategia dell'allargamento e presenterà al Consiglio relazioni sull'andamento dei lavori. La Commissione valuterà la capacità dei paesi candidati ad assumersi la responsabilità di Stati membri e attuerà una strategia della comunicazione onde informare il pubblico e i creatori d'opinione nell'UE e nei paesi candidati sulle tematiche dell'allargamento.

    * Nel quadro di un piano d'azione la Commissione analizzerà all'inizio del 2002, assieme a ciascuno dei paesi candidati, i loro sforzi correnti in materia di potenziamento delle istituzioni e, se del caso, la loro intenzione di rafforzarli, con uno strumento supplementare per il potenziamento delle istituzioni nell'ambito del programma Phare.

    * La Commissione continuerà ad assicurare che lo strumento di preadesione per le politiche strutturali (ISPA) rechi benefici tangibili ai cittadini nei paesi candidati mediante progetti che interessano l'ambiente e l'infrastruttura dei trasporti. Essa continuerà anche ad assistere i paesi candidati a rendere pienamente operativo il programma speciale di aiuto all'agricoltura e allo sviluppo rurale (SAPARD) al fine di recare un aiuto mirato ai paesi in via di adesione e sormontare i ritardi registrati sinora in tale ambito.

    * La Commissione sosterrà l'integrazione dei paesi candidati aprendo progressivamente loro altri programmi come ad esempio i programmi Cultura 2000 e Media Plus.

    * La Commissione continuerà a lavorare sui preparativi finanziari, amministrativi e linguistici per l'allargamento in una prospettiva pluriennale.

    Il Mediterraneo

    L'Unione Europea deve stringere legami più stretti con i suoi vicini, al fine di assicurare la pace, la stabilità, la democrazia e la prosperità ed è pronta a fornire un aiuto pratico a tal fine. Il Mediterraneo dev'essere quindi riconosciuto alla stregua di una priorità nel 2002. Se è vero che il processo di Barcellona ha creato un nuovo spirito di partenariato tra l'Unione e i paesi vicini sulla riva meridionale e orientale del Mediterraneo, esso però non è stato all'altezza delle aspettative. Occorre un ulteriore impulso per rafforzare la strategia e gli strumenti del processo di Barcellona. A tal fine si porrà l'accento su tre grandi assi: accelerare la negoziazione degli accordi di associazione, sviluppare la cooperazione e gli scambi sud-sud e creare progressivamente un mercato Euro-Med funzionante.

    La collaborazione tra l'Europa e i paesi del Mediterraneo non può essere soltanto politica o economica. Dobbiamo avviare un nuovo, ampio dialogo culturale nella regione mediterranea: un dialogo che renda impossibile qualsiasi scontro tra civiltà.

    La Commissione rafforzerà i suoi sforzi nell'ambito della cooperazione in materia di giustizia e di affari interni (in particolare migrazioni, cooperazione giudiziaria, lotta contro il crimine organizzato e il terrorismo) nonché negli affari sociali, culturali e umani. I programmi Meda saranno migliorati per mettere maggiormente a fuoco il processo di associazione e assicurare un coordinamento migliore e una realizzazione più celere.

    Azioni chiave:

    * La Commissione adotterà una Comunicazione sulle modalità per migliorare il funzionamento del Processo di Barcellona in preparazione della riunione ministeriale Euro-Med che si terrà a Valencia nell'aprile 2002.

    * La Commissione porterà avanti proposte per adattare i metodi di lavoro del partenariato Euro-Mediterraneo, in particolare per assicurare un dialogo politico maggiormente operativo e frequente sulle questioni regionali e internazionali.

    * La Commissione esaminerà i modi per stimolare gli investimenti e progetti comuni di sviluppo nel Mediterraneo, ad esempio esaminando la necessità e la fattibilità di una nuova banca o di altri meccanismi finanziari facendo leva sulla Banca europea degli investimenti.

    * La Commissione farà in modo di concludere la negoziazione di accordi di associazione EUROMED con l'Algeria, il Libano e la Siria.

    * La Commissione avvierà un programma regionale a sostegno della creazione di un mercato Euro-Med armonizzato e funzionante e recherà sostegno allo sviluppo del libero scambio e dell'integrazione tra i partner del Mediterraneo.

    * La Commissione approfondità la cooperazione con i partner di EUROMED in materia di giustizia e di affari interni e proporrà l'avvio del programma EuroMed Gioventù II nonché l'estensione del programma TEMPUS in materia di cooperazione universitaria ai partner del Mediterraneo. Essa incoraggerà anche lo sviluppo dell'infrastruttura dei trasporti ed energetica e si adopererà per l'adozione di una strategia di integrazione ambientale nella seconda Conferenza ministeriale Euro-Med sull'ambiente.

    * La Commissione collaborerà con i partner del Mediterraneo per migliorare le informazioni e le statistiche disponibili nel contesto della cooperazione in corso sulle migrazioni legali e al fine di combattere l'immigrazione clandestina. Essa studierà le diverse soluzioni possibili, compresa la possibilità di istituire a tal fine un meccanismo per il regolare monitoraggio dei flussi migratori.

    * La Commissione continuerà a snellire la gestione del Programma MEDA in modo da migliorare il livello di attuazione, accelerare l'erogazione e accrescere la qualità dell'assistenza.

    * La Commissione proporrà, nel quadro della riforma della politica comune della pesca, un piano d'azione per rafforzare la gestione della pesca nel Mediterraneo, tra cui anche misure e iniziative riguardanti sia le acque comunitarie che quelle internazionali.

    * In stretta collaborazione con il Consiglio, la Commissione continuerà ad adoperarsi per rafforzare il ruolo dell'UE nel processo di pace in Medio Oriente, anche tramite il dialogo e un sostegno specifico alle parti.

    Cooperazione allo sviluppo

    La priorità conferita alla cooperazione allo sviluppo è pienamente in linea con il concetto di sviluppo sostenibile in cui rientrano componenti essenziali dell'autosviluppo. Nel 2002 la Commissione svilupperà ulteriormente e rafforzerà la sua politica e le sue strategie onde meglio concentrarsi sui sei ambiti prioritari in cui si articola la politica dell'UE in materia di sviluppo, tra cui gli ambiti dell'istruzione e della sanità. In tale contesto la Commissione rafforzerà il suo contributo in relazione agli obiettivi di sviluppo concordati sul piano internazionale.

    A tal fine la Commissione rafforzerà la sua capacità di formulazione e programmazione strategica in tali ambiti e userà importanti strumenti comunitari come ad esempio il Fondo europeo per lo sviluppo. Inoltre, il nuovo quadro di partnership di Cotonou con paesi nelle regioni dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico ha l'obiettivo centrale della riduzione della poverà e la sua ratifica nel 2002 costituirà un'importante priorità.

    La Commissione si assumerà anche un ruolo primario nelle discussioni sull'azione internazionale volta ad assicurare che i benefici della società dell'informazione ricadano anche sui paesi in via di sviluppo.

    La Commissione continuerà i suoi sforzi volti a riformare la gestione degli aiuti esterni, con una particolare attenzione per la deconcentrazione di poteri gestionali e decisionali alle delegazioni nei paesi partner.

    Azioni chiave:

    * La Commissione concentrerà i suoi sforzi sui sei ambiti prioritari definiti nella dichiarazione dell'UE sulla politica di sviluppo, compresi gli ambiti della sanità e dell'istruzione.

    * La Commissione proporrà diversi nuovi quadri politici settoriali in relazione alla povertà, compresi gli aspetti della sanità e dell'istruzione.

    * La Commissione attuerà il programma d'azione volto a ridurre la diffusione delle malattie infettive, proporrà un nuovo regolamento a tal fine e contribuirà al nuovo Fondo globale di lotta contro l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria.

    * La Commissione presenterà proposte in merito alla posizione dell'UE alla Conferenza delle Nazioni Unite sul finanziamento dello sviluppo (marzo 2002).

    * La Commissione proporrà un nuovo regolamento sull'aiuto alla cooperazione ai paesi dell'Asia e dell'America latina, migliorando l'efficacia dei programmi finanziari e attribuendo priorità al miglioramento dell'accesso all'istruzione e alla sanità.

    * La Commissione promuoverà nel 2002 la ratifica dell'Accordo di Cotonou. Contestualmente all'Accordo di Cotonou la Commissione stabilirà un piano d'azione per sviluppare le iniziative del settore privato volte a combattere la povertà e a promuovere la salute e l'istruzione. Essa intavolerà negoziati in materia di accordi di partnership economica con i paesi e le regioni ACP nel settembre 2002 sulla base di un mandato del Consiglio.

    * La Commissione porterà avanti la riforma gestionale dell'assistenza esterna dell'UE.

    5. Conclusioni

    Il 2002 segna il momento intermedio della durata in carica della presente Commissione. Dopo due anni in carica essa è essenzialmente sulla via di rispondere agli obiettivi strategici che essa si è posta all'inizio del suo mandato.

    Il processo di allargamento, che è il nostro compito storico, sta andando avanti. La Commissione persegue riforme economiche fondamentali volte a fare dell'Unione Europea entro la fine del decennio l'economia basata sulle conoscenze più competitiva e più dinamica al mondo. Assieme all'introduzione dell'euro ciò cambierà in modo radicale il volto dell'Europa.

    La Commissione sta realizzando una revisione radicale del suo modo di funzionare sul piano politico, finanziario e amministrativo. Tali cambiamenti dovrebbero anche migliorare la cooperazione con il Consiglio e il Parlamento europeo, non da ultimo migliorando la coerenza delle priorità strategiche dell'UE.

    Nel frattempo crescono i timori che l'Europa possa estraniarsi dalle preoccupazioni immediate dei suoi cittadini. Per tale motivo il presente programma di lavoro si concentra su priorità politiche che recheranno miglioramenti reali ai cittadini e li porranno al centro della politica. Ad esempio, la governance relazionerà meglio i cittadini al processo decisionale dell'Europa mentre lo sviluppo sostenibile riguarda la conciliazione dei bisogni economici, sociali e ambientali delle generazioni presenti e future.

    Non occorre dirlo, ma gli eventi dell'11 settembre hanno drammaticamente rafforzato la necessità di mostrare come l'Europa possa rispondere ai bisogni profondi dei suoi cittadini, garantendo cioè loro la qualità della vita e quindi anche la pace e la sicurezza. Ne sono risultati evidenziati i valori fondamentali dell'Europa nonché le responsabilità dell'Europa per promuovere la pace e lo sviluppo anche fuori dei suoi confini. Ciò rispecchia le aspettative che i cittadini europei e la comunità internazionale in senso lato nutrono ora quanto al fatto che l'Europa svolga appieno un ruolo efficace nella gestione e soluzione delle crisi internazionali.

    Il Programma di lavoro per il 2002 va in tal senso e in quest'ottica i risultati della Commissione andranno giudicati alla fine del 2002.

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