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Document 32021D0820

Decisione (UE) 2021/820 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 maggio 2021 relativa all’agenda strategica per l’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) 2021-2027: promuovere il talento e la capacità d’innovazione in Europa, e che abroga la decisione n. 1312/2013/UE (Testo rilevante ai fini del SEE)

PE/9/2021/REV/1

GU L 189 del 28/05/2021, p. 91–118 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

Legal status of the document In force

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2021/820/oj

28.5.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 189/91


DECISIONE (UE) 2021/820 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

del 20 maggio 2021

relativa all’agenda strategica per l’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) 2021-2027: promuovere il talento e la capacità d’innovazione in Europa, e che abroga la decisione n. 1312/2013/UE

(Testo rilevante ai fini del SEE)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 173, paragrafo 3,

vista la proposta della Commissione europea,

previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (1),

deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria (2),

considerando quanto segue:

(1)

Il regolamento (UE) 2021/819 del Parlamento europeo e del Consiglio (3), in particolare l’articolo 4, prevede l’adozione di un’agenda strategica per l’innovazione (ASI).

(2)

L’ASI dovrebbe definire i settori prioritari e la strategia per l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (European Institute of Innovation and Technology — EIT) per il periodo di sette anni interessato conformemente al regolamento (UE) 2021/695del Parlamento europeo e del Consiglio (4), stabilire le azioni principali dell’EIT e includere una valutazione dell’impatto sociale, economico e ambientale dell’EIT atteso, delle attività di sensibilizzazione dell’EIT e della sua capacità di produrre il miglior valore aggiunto in materia di innovazione. L’ASI dovrebbe tenere conto dei risultati del monitoraggio continuo e della valutazione periodica indipendente dell’EIT.

(3)

L’ASI dovrebbe inoltre tenere conto della pianificazione strategica di Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione (Orizzonte Europa), istituito dal regolamento (UE) 2021/695, creare e promuovere adeguate sinergie e complementarità tra le attività dell’EIT e altre iniziative e altri strumenti e programmi pertinenti dell’Unione, nazionali e regionali, garantire la coerenza con le priorità e gli impegni dell’Unione, inclusi quelli di cui alle comunicazioni della Commissione dell’11 dicembre 2019 sul Green Deal europeo, del 27 maggio 2020 sul bilancio dell’UE come motore del piano per la ripresa dell’Europa (piano per la ripresa dell’Europa), del 19 febbraio 2020 su una strategia europea per i dati, del 10 marzo 2020 su una strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale e del 10 marzo 2020 su una nuova strategia industriale per l’Europa e quelli volti a realizzare l’autonomia strategica dell’Unione conservando nel contempo un’economia aperta.

(4)

L’ASI dovrebbe comprendere una stima dei bisogni e delle fonti di finanziamento per le future attività dell’EIT. Dovrebbe altresì includere un piano finanziario indicativo per il periodo del pertinente quadro finanziario pluriennale (QFP).

(5)

Al fine di garantire la continuità delle attività dell’EIT e delle comunità della conoscenza e dell’innovazione (CCI) conformemente alle pertinenti disposizioni del regolamento (UE) 2021/695, la presente decisione dovrebbe entrare in vigore con urgenza e applicarsi, con effetto retroattivo, a decorrere dal 1o gennaio 2021.

(6)

Poiché gli obiettivi della presente decisione non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri ma, a motivo della loro portata e del loro carattere transnazionale, possono essere conseguiti meglio a livello di Unione, quest’ultima può intervenire in base al principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 5 del trattato sull’Unione europea. La presente decisione si limita a quanto è necessario per conseguire tali obiettivi in ottemperanza al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo.

(7)

È opportuno abrogare la decisione n. 1312/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

È adottata l’agenda strategica per l’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia per il periodo 2021-2027 («ASI 2021-2027»), il cui testo è riportato nell’allegato.

Articolo 2

L’ASI 2021-2027 è attuata conformemente al regolamento (UE) 2021/819.

Articolo 3

La decisione n. 1312/2013/UE è abrogata a decorrere dal 1o gennaio 2021.

Articolo 4

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Essa si applica a decorrere dal 1o gennaio 2021.

Fatto a Bruxelles, il 20 maggio 2021

Per il Parlamento europeo

Il presidente

D. M. SASSOLI

Per il Consiglio

Il presidente

A. P. ZACARIAS


(1)   GU C 47 dell’11.2.2020, pag. 69.

(2)  Posizione del Parlamento europeo del 27 aprile 2021(non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 10 maggio 2021.

(3)  Regolamento (UE) 2021/819 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, relativo all’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (cfr. pag. 61 della presente Gazzetta ufficiale).

(4)  Regolamento (UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, e che abroga i regolamenti (UE) n. 1290/2013 e (UE) n. 1291/2013 (GU L 170 del 12.5.2021, pag. 1).

(5)  Decisione n. 1312/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, relativa all’agenda strategica per l’innovazione dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT): il contributo dell’EIT a un’Europa più innovativa (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 892).


ALLEGATO

AGENDA STRATEGICA PER L’INNOVAZIONE DELL’ISTITUTO EUROPEO DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA PER IL PERIODO 2021-2027

Indice

1.

Introduzione 94

1.1.

Contesto 94

1.2.

Sfide principali 95

1.3.

Posizionamento all’interno di Orizzonte Europa 97

2.

Definire obiettivi più ambiziosi: la strategia dell’EIT e gli obiettivi per il periodo 2021-2027 98

3.

Promuovere il talento e la capacità di innovazione in Europa: interventi fondamentali 98

3.1.

Sostegno alle CCI esistenti 98

3.2.

Aumentare l’impatto regionale delle CCI 99

3.3.

Avvio di nuove CCI 100

3.4.

Sostenere la capacità di innovazione ed imprenditorialità dell’istruzione superiore 101

3.5.

Attività trasversali dell’EIT 102

3.5.1.

Comunicazione e diffusione 102

3.5.2.

Individuare e condividere le buone pratiche con le parti interessate 103

3.5.3.

Cooperazione internazionale e attività di sensibilizzazione globale 103

3.6.

Garantire un corretto funzionamento: modalità di funzionamento 104

3.6.1.

Modello operativo delle CCI 104

3.6.2.

Modello di finanziamento delle CCI 105

3.6.3.

Ridurre gli oneri amministrativi 106

3.6.4.

Relazione dell’EIT con le CCI in seguito alla risoluzione dell’accordo di partenariato 106

3.7.

Sinergie e complementarità con altri programmi dell’Unione 106

4.

Fronteggiare la crisi derivante dalla pandemia di COVID-19 108

5.

Risorse 108

5.1.

Fabbisogno di bilancio 108

5.2.

Impatto (monitoraggio e valutazione) 109

5.2.1.

Relazioni e monitoraggio 109

5.2.2.

Valutazione, riesame intermedio e valutazione globale 111
Appendice 1 112
Appendice 2 115

1.   INTRODUZIONE

La presente agenda strategica per l’innovazione definisce i settori prioritari e la strategia dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) per il periodo 2021-2027 («ASI 2021-2027»). Definisce gli obiettivi, le azioni principali, le modalità di funzionamento, i risultati e l’impatto dell’EIT attesi nonché una stima delle risorse necessarie. L’ASI 2021-2027 garantisce la necessaria coerenza dell’EIT con Orizzonte Europa.

L’ASI 2021-2027 si basa su una valutazione d’impatto effettuata dalla Commissione. Tiene conto del progetto di ASI preparato dall’EIT e presentato alla Commissione il 20 dicembre 2017 conformemente al regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (1). Essa rispecchia inoltre il regolamento (UE) 2021/695 e, in particolare, il ruolo essenziale dell’EIT quale componente del pilastro III «Europa innovativa» di Orizzonte Europa e il suo contributo alla risposta alle sfide globali e sociali, compresi i target e gli impegni stabiliti per gli obiettivi climatici e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals — SDG) delle Nazioni Unite, nonché il suo contributo al pilastro I «Scienza di eccellenza» e al pilastro II «Sfide globali e competitività industriale europea» di Orizzonte Europa. L’ASI 2021-2027 si basa sugli insegnamenti tratti nei precedenti anni di funzionamento dell’EIT e sui risultati di un ampio processo di consultazione con le principali parti interessate.

L’ASI 2021-2027 tiene conto della pianificazione strategica di Orizzonte Europa per garantire la coerenza con le attività di Orizzonte Europa, sinergie con altri programmi pertinenti dell’Unione e la coerenza con le priorità e gli impegni dell’Unione, inclusi quelli concernenti il Green Deal europeo, il piano per la ripresa dell’Europa, la strategia europea per i dati, la strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale e la nuova strategia industriale per l’Europa, e quelli volti a realizzare l’autonomia strategica dell’Unione conservando nel contempo un’economia aperta. Contribuisce altresì ad affrontare le sfide globali e sociali, compresi gli SDG seguendo i principi dell’accordo di Parigi adottato nell’ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (2), e a conseguire un’economia a zero emissioni nette di gas a effetto serra entro e non oltre il 2050. Mira inoltre ad aumentare la complementarità e le sinergie tra le attività dell’EIT e i programmi e le priorità di finanziamento nazionali e regionali.

1.1.   Contesto

L’EIT è stato istituito nel 2008 con l’obiettivo di contribuire alla crescita economica e alla competitività sostenibili rafforzando la capacità di innovazione dell’Unione e degli Stati membri. Ha aperto la strada all’integrazione dei settori dell’istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione («triangolo della conoscenza»), con particolare attenzione al talento imprenditoriale, alla creazione di imprese e alle competenze in materia di innovazione.

Sin dalla sua istituzione, l’EIT si è progressivamente affermato come uno strumento unico per far fronte alle sfide sociali attraverso l’integrazione del triangolo della conoscenza. L’EIT opera principalmente attraverso le comunità della conoscenza e dell’innovazione (CCI) (3). Attualmente esistono otto CCI che operano nei settori del cambiamento climatico, della trasformazione digitale, dell’energia, dell’alimentazione, della salute, delle materie prime, della mobilità urbana e dell’industria manifatturiera a valore aggiunto.

Ciascuna CCI è stata finora articolata in cinque-dieci centri di co-locazione (CCL) (4), destinati a fungere da poli geografici che forniscono anche uno spazio fisico per l’interazione locale all’interno dell’ecosistema dell’innovazione e per l’integrazione pratica del triangolo della conoscenza. I CCL sono organizzati e strutturati in base ai rispettivi contesti di innovazione nazionali e regionali e si basano su una rete paneuropea di laboratori, uffici o centri accademici esistenti di un partner delle CCI.

Le CCI mirano a gestire portafogli di attività del triangolo della conoscenza mediante:

a)

attività di istruzione e formazione, con una solida componente in tema di imprenditorialità, volte a formare la prossima generazione di talenti, comprese la progettazione e l’attuazione dei programmi , in particolare a livello di master e dottorato, che hanno ricevuto il marchio EIT, vale a dire un marchio di qualità rilasciato dall’EIT a un programma di istruzione di una CCI che rispetta specifici criteri di qualità per quanto riguarda, tra l’altro, l’educazione all’imprenditorialità e programmi innovativi di apprendimento attraverso la pratica. L’agenda dell’EIT in materia di istruzione è fondamentale per lo sviluppo di innovatori altamente imprenditoriali e qualificati, da cui l’importanza di programmi e attività volti a sviluppare l’imprenditorialità e le competenze digitali e a promuovere la riconversione professionale e il miglioramento delle competenze delle risorse umane in una prospettiva di apprendimento permanente;

b)

attività a sostegno della ricerca e dell’innovazione volte a sviluppare prodotti, processi, tecnologie, servizi e soluzioni non tecnologiche innovativi e sostenibili che consentano di cogliere specifiche opportunità commerciali o di conseguire obiettivi sociali;

c)

attività di creazione di imprese e di sostegno alle imprese, come sistemi volti ad aiutare gli imprenditori a trasformare le loro idee in iniziative imprenditoriali di successo e ad accelerarne il processo di crescita e sviluppo.

L’attenzione alle sfide globali e sociali attraverso l’integrazione del triangolo della conoscenza, includendo attività di istruzione superiore nella catena del valore dell’innovazione, è una caratteristica distintiva dell’EIT rispetto ad altri strumenti di innovazione.

L’approccio dell’EIT contribuisce a creare resilienza e ad aumentare la sostenibilità e favorisce la creazione di innovazioni sia incrementali che dirompenti, con l’obiettivo di affrontare efficacemente i fallimenti del mercato, aiutare la trasformazione industriale e sostenere la creazione di start-up, spin-off e piccole e medie imprese (PMI). L’EIT rende possibile l’elaborazione di strategie commerciali a lungo termine per affrontare le sfide globali e contribuisce a creare le condizioni quadro essenziali per la crescita di un ecosistema di innovazione ben funzionante e per far prosperare l’innovazione. Il regolamento (UE) 2021/819 fissa per le CCI l’obiettivo di diventare sostenibili sul piano finanziario (5); si tratta di una caratteristica unica, volta a conseguire un’innovazione orientata ai risultati e alle imprese. In tale contesto le CCI devono elaborare e attuare strategie per la generazione di entrate che consentano di mantenere il loro ecosistema di innovazione e le attività del triangolo della conoscenza anche dopo la fine del periodo coperto dalle convenzioni di sovvenzione.

L’EIT offre così una piattaforma dinamica per l’avvio, la crescita, il monitoraggio e il sostegno delle CCI con forti effetti di rete e ricadute positive. Le CCI della prima serie (EIT Digitale, EIT Clima ed EIT InnoEnergy), avviate nel 2009, sono ormai consolidate e mature; i loro contratti di partenariato giungeranno a scadenza dopo il 2024, in linea con la durata massima della sovvenzione. Sono in fase di maturazione una seconda e una terza generazione di CCI (EIT Salute ed EIT Materie prime, avviate nel 2014, ed EIT Alimentazione, avviata nel 2016). Le CCI EIT Mobilità urbana ed EIT Attività manifatturiere sono state entrambe avviate nel dicembre 2018 e hanno iniziato le loro attività nel 2019.

Fino al 2019 hanno partecipato alle otto CCI oltre 600 imprese, 250 istituti di istruzione superiore (IIS) (6), 200 istituti di ricerca (7) e oltre 50 organizzazioni e autorità della società civile.

Nel contesto delle persistenti disparità regionali per quanto concerne il rendimento innovativo in Europa, nel 2014 l’EIT ha avviato un sistema di innovazione regionale (SIR) (8) al fine di ampliare la propria dimensione regionale in paesi che sono innovatori modesti o moderati. Il SIR ha permesso all’EIT di espandere le proprie attività in tutta Europa ed offre ai paesi (e alle regioni di tali paesi) con rendimento innovativo modesto e moderato, secondo la classificazione del quadro europeo di valutazione dell’innovazione (European Innovation Scoreboard — EIS), la possibilità di svolgere attività del triangolo della conoscenza nell’ambito di una comunità CCI.

L’EIT è riuscito a rimanere agile e a sviluppare principi e norme di governance per una gestione efficace delle CCI all’interno del quadro globale di Orizzonte 2020 istituito dal regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (9), conformemente al regolamento (CE) n. 294/2008. Grazie alla sua indipendenza operativa ha potuto sperimentare e attuare efficacemente una serie di novità nella gestione dei beneficiari, quali un meccanismo di finanziamento competitivo, obiettivi di sostenibilità finanziaria e specifici indicatori chiave di prestazione.

1.2.   Sfide principali

Negli ultimi anni il ritmo dell’innovazione ha subito una drastica accelerazione. L’innovazione sta rimodellando i settori economici, sta modificando profondamente le imprese esistenti e sta creando opportunità senza precedenti. Considerando l’evoluzione dell’ordine economico globale e l’aumento della concorrenza internazionale, l’Unione deve tra l’altro coinvolgere tutti i talenti, aumentare la partecipazione delle donne e promuovere un rapido trasferimento dei risultati delle attività di ricerca e innovazione al mercato e alla società, nell’ottica di accrescere la capacità di innovazione in tutta l’Unione. La coprogettazione, la collaborazione e la cocreazione a livello interdisciplinare e tra i settori dell’istruzione superiore, della ricerca e delle imprese non sono mai state così importanti per contribuire ad affrontare le sfide globali connesse ai cambiamenti climatici, alla perdita di biodiversità e all’uso non sostenibile delle risorse naturali, alla trasformazione digitale e sociale, ai cambiamenti demografici e al futuro dell’assistenza sanitaria e degli alimenti.

In primo luogo, la diffusione della COVID-19 ha avuto un forte impatto sulle nostre economie e società, con un effetto perturbatore sulle attività economiche e ripercussioni sui sistemi sanitari, i posti di lavoro e il benessere. Per far fronte alla crisi serve una combinazione di misure a breve termine e di misure lungimiranti che consentano di fornire immediato sostegno alle economie e alle parti interessate, assicurando nel contempo che sussistano le condizioni necessarie per la ripresa.

È quindi importante individuare e affrontare le sfide legate alle crisi, tra cui l’accesso ai finanziamenti, al fine di ripristinare la fiducia tra tutte le parti interessate nonché sostenere lo sviluppo e l’attuazione di soluzioni che consentano di attenuare l’impatto delle crisi sulla società. Allo stesso tempo i programmi volti a sostenere l’innovazione, la creazione e l’ammodernamento delle imprese e le competenze in materia di imprenditorialità e innovazione sono fondamentali per indirizzare l’economia dell’Unione nella giusta direzione e promuovere una rapida ripresa.

Ecosistemi dell’innovazione più forti si sono dimostrati in grado di rispondere in modo più rapido e deciso alle crisi. Al fine di accelerare la ripresa ed essere in grado di far fronte alle emergenze future, sono fondamentali gli investimenti atti a migliorare le capacità di coordinamento in seno agli ecosistemi dell’innovazione onde rafforzarne la resilienza e la reattività nel fornire tempestivamente le soluzioni necessarie.

Nel medio e lungo termine, tutte le CCI devono adeguarsi agli impatti dello shock e garantire agilità e flessibilità per individuare e perseguire nuove opportunità. Grazie al loro approccio basato sul territorio, attraverso i CCL e i poli SIR (10) in tutta Europa, le CCI contribuiscono al rafforzamento degli ecosistemi locali di innovazione, tra l’altro promuovendo interazioni più strette tra gli attori del triangolo della conoscenza e favorendo un migliore coordinamento delle relazioni con le istituzioni finanziarie e pubbliche, nonché con i cittadini.

In secondo luogo, le società e le economie di oggi dipendono in misura sempre crescente dalle competenze e dalle capacità di lavoratori e organizzazioni di trasformare le idee in nuovi prodotti, processi, servizi, imprese e modelli sociali. L’innovazione, la cultura imprenditoriale, la diffusione sul mercato di soluzioni innovative e l’aumento degli investimenti nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione sono determinanti affinché l’Unione realizzi la propria transizione verso una società competitiva, digitale, a impatto climatico zero e inclusiva. Vi è una forte necessità di rafforzare ulteriormente la collaborazione tra discipline e l’apprendimento interdisciplinare, nonché la capacità di innovazione degli IIS in tutta l’Unione. L’EIT si trova in una posizione privilegiata per rispondere a tale esigenza nel quadro di Orizzonte Europa.

In terzo luogo, la prossimità fisica è uno dei fattori essenziali per l’innovazione. Le iniziative volte a sviluppare reti di innovazione e a fornire servizi che sostengano la creazione, la condivisione e il trasferimento di conoscenze svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere le interazioni tra il mondo accademico, gli istituti di ricerca, le imprese, le autorità pubbliche e gli individui. I rendimenti in termini di ricerca e innovazione variano tuttavia in modo considerevole da un paese all’altro dell’Unione, come si evince dall’EIS annuale. È di fondamentale importanza che l’innovazione sia inclusiva e radicata nei territori locali, con particolare attenzione al maggiore coinvolgimento delle PMI e delle organizzazioni del terzo settore. Le attività dell’EIT sono idonee a contribuire al rafforzamento degli ecosistemi locali di innovazione con una forte dimensione europea nonché a fornire nuovi modelli per un’economia sostenibile. Le attività dell’EIT e delle CCI devono ancora essere collegate in misura crescente alle strategie regionali e alle strategie di specializzazione intelligente (11).

In quarto luogo, per disporre di ecosistemi di innovazione dinamici è necessaria una combinazione di conoscenza, investimenti, infrastrutture e talento. Per garantire investimenti adeguati ed efficienti di risorse limitate e per mobilitare altre fonti di finanziamento allo scopo di conseguire la sostenibilità finanziaria, occorre predisporre condizioni quadro per la cooperazione tra i settori europei della ricerca, dell’istruzione e dell’innovazione e creare forti sinergie. Rafforzare l’integrazione del triangolo della conoscenza mediante le CCI, anche attraverso il coinvolgimento di nuovi partner in altri settori, paesi e regioni, rappresenta uno degli obiettivi guida dell’EIT ed è un modo comprovato per promuovere un ambiente favorevole all’innovazione.

1.3.   Posizionamento all’interno di Orizzonte Europa

Nel contesto del regolamento (UE) 2021/695, la Commissione si è fermamente impegnata a rafforzare il potenziale innovativo dell’Europa per riuscire a rispondere alle sfide future. Il posizionamento dell’EIT all’interno del pilastro III «Europa innovativa» di Orizzonte Europa ne rafforza il ruolo distintivo nel promuovere l’innovazione riunendo i settori delle imprese, dell’istruzione e della ricerca, le autorità pubbliche e la società civile. Il regolamento (UE) 2021/695 rispecchia la crescente ambizione dell’Unione in materia di innovazione e la necessità di realizzare tale ambizione.

La pianificazione strategica di Orizzonte Europa mira a garantire la coerenza tra le attività dell’EIT e altre attività a norma del regolamento (UE) 2021/695. L’EIT contribuisce al processo di coordinamento strategico dei partenariati europei. Pertanto, l’EIT continua a collaborare strettamente con gli altri organismi responsabili dell’attuazione del pilastro III «Europa innovativa» di Orizzonte Europa e si adopera al massimo per contribuire a uno «sportello unico» per l’innovazione.

L’EIT continua a rafforzare gli ecosistemi di innovazione che contribuiscono ad affrontare le sfide globali promuovendo l’integrazione del triangolo della conoscenza nei settori tematici di attività delle CCI.

Occorrono sinergie forti, anche mediante la cooperazione a livello di governance, tra gli organismi responsabili dell’attuazione del pilastro III «Europa innovativa» di Orizzonte Europa. L’EIT e il Consiglio europeo per l’innovazione (CEI) svolgono attività complementari volte a ottimizzare il sostegno fornito alle imprese innovative, ivi compresi servizi di accelerazione d’impresa e formazione.

Il CEI può contribuire a far crescere rapidamente le start-up sostenute dalle CCI e dotate di un elevato potenziale di crescita. Le iniziative imprenditoriali più innovative sostenute dalle CCI possono beneficiare di un accesso semplificato e quindi più rapido alle azioni del CEI, segnatamente al sostegno offerto dall’Acceleratore del CEI e al sostegno finanziario fornito dal programma InvestEU istituito dal regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio (12). L’EIT facilita inoltre l’accesso dei beneficiari del CEI agli ecosistemi di innovazione delle CCI e ai pertinenti attori del triangolo della conoscenza. I beneficiari del CEI possono così essere attivamente coinvolti nelle attività delle CCI e beneficiare dei servizi prestati da queste ultime.

L’EIT garantisce la coerenza con la componente relativa agli ecosistemi europei dell’innovazione del pilastro III «Europa innovativa» di Orizzonte Europa. In particolare, l’EIT partecipa attivamente alle attività del forum CEI di cui alla decisione (UE) 2021/764 del Consiglio (13) e stabilisce collegamenti tra la comunità dell’EIT (14) e le pertinenti attività a sostegno degli ecosistemi di innovazione al fine di evitare duplicazioni e garantire la coerenza e la complementarità delle azioni dell’EIT e del CEI.

L’EIT garantisce inoltre maggiori sinergie tra le sue azioni e i programmi e le iniziative nell’ambito del pilastro I «Scienza di eccellenza» di Orizzonte Europa al fine di accelerare la trasformazione delle conoscenze derivanti dalla ricerca scientifica di base in applicazioni concrete a vantaggio della società. In particolare, per quanto riguarda le azioni Marie Skłodowska-Curie e il Consiglio europeo della ricerca (CER), l’EIT collabora allo sviluppo delle competenze imprenditoriali e di innovazione dei borsisti delle azioni Marie Skłodowska-Curie e dei beneficiari delle sovvenzioni del CER in tutte le fasi della loro carriera. Tale collaborazione rimane di natura volontaria e non accresce l’onere amministrativo gravante sui beneficiari.

L’EIT contribuisce al pilastro II «Sfide globali e competitività industriale europea» di Orizzonte Europa e ne integra le pertinenti attività per affrontare le sfide globali e sociali e promuovere la crescita sostenibile e la competitività dell’Unione su scala mondiale. Tramite le CCI, l’EIT si impegna in particolare a contribuire alle missioni e ai poli tematici pertinenti nonché ad altri partenariati europei, garantendo che siano instaurate con essi sinergie più forti, ad esempio sostenendo le misure sul versante della domanda e prestando servizi di valorizzazione per promuovere il trasferimento tecnologico ed accelerare la commercializzazione dei risultati conseguiti.

L’EIT esamina le possibilità di sinergie tra la componente «Ampliamento della partecipazione e rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca» di Orizzonte Europa, comprese le attività di collaborazione e gemellaggio e le attività di sensibilizzazione che sostiene. In particolare i soggetti destinatari della componente «Ampliamento della partecipazione e rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca» di Orizzonte Europa e le attività di sensibilizzazione dell’EIT possono sfruttare le competenze e il sostegno dell’EIT.

2.   DEFINIRE OBIETTIVI PIÙ AMBIZIOSI: LA STRATEGIA E GLI OBIETTIVI DELL’EIT PER IL PERIODO 2021-2027

Nel periodo 2021-2027 l’EIT continua a sostenere le CCI al fine di rafforzare gli ecosistemi di innovazione che contribuiscono ad affrontare le sfide globali e sociali, in piena complementarità con Orizzonte Europa e altri programmi dell’Unione. A tal fine promuove l’integrazione dei settori dell’istruzione superiore, della ricerca e dell’innovazione, creando in tal modo ambienti favorevoli all’innovazione, promuove e sostiene una nuova generazione di imprenditori, così come contribuisce a colmare il divario imprenditoriale di genere e a stimolare la creazione di imprese innovative, concentrandosi in particolare sulle PMI, in stretta sinergia e complementarità con il CEI.

Occorre prestare un’attenzione particolare all’equilibrio di genere e agli approcci attenti alla dimensione di genere, in particolare in ambiti in cui le donne rimangono sottorappresentate, quali le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le scienze, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica. A tale fine, in base ai settori di intervento fissati dal regolamento (UE) 2021/695, l’EIT, nello specifico:

1)

rafforza gli ecosistemi dell’innovazione sostenibile in tutta Europa;

2)

promuove l’innovazione e le competenze imprenditoriali in una prospettiva di apprendimento permanente, anche aumentando le capacità degli IIS di tutta Europa;

3)

apporta al mercato nuove soluzioni per affrontare le sfide globali; e

4)

garantisce le sinergie e il valore aggiunto nell’ambito di Orizzonte Europa.

In linea con le sfide cui è confrontato l’EIT e al fine di contribuire al conseguimento dei suoi obiettivi generali di cui all’articolo 3 del regolamento (UE) 2021/819 e, di conseguenza, all’impatto scientifico, economico, tecnologico e sociale di Orizzonte Europa, per il periodo 2021-2027 gli obiettivi specifici dell’EIT sono:

a)

aumentare l’apertura, l’impatto e la trasparenza delle CCI e dell’integrazione del triangolo della conoscenza in tutta l’Unione;

b)

rafforzare la capacità imprenditoriale e di innovazione dell’istruzione superiore in tutta Europa promuovendo e sostenendo il cambiamento istituzionale negli IIS e la loro integrazione in ecosistemi di innovazione;

c)

potenziare la dimensione regionale e locale dell’EIT e delle sue CCI, segnatamente attraverso il coinvolgimento di una più ampia gamma di parti interessate, al fine di affrontare le disparità in termini di capacità di innovazione e rafforzare la diffusione della conoscenza e dell’innovazione in tutta l’Unione.

L’EIT può, se del caso, rispondere alla crisi COVID-19 e alle potenziali crisi future con la necessaria flessibilità integrando nella sua strategia apposite iniziative al fine di contribuire alla protezione degli ecosistemi dell’innovazione e aiutare le parti interessate dell’EIT a prepararsi alla ripresa economica.

3.   PROMUOVERE IL TALENTO E LA CAPACITÀ DI INNOVAZIONE IN EUROPA: INTERVENTI FONDAMENTALI

La strategia dell’EIT per il periodo 2021-2027 si concentra su azioni che apportino un valore aggiunto a livello dell’Unione e contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi di Orizzonte Europa. In primo luogo, l’EIT continua a sostenere gli ecosistemi e la capacità di innovazione in tutta l’Unione tramite le CCI, il loro ulteriore sviluppo, l’apertura a nuovi partner, l’accresciuta trasparenza, il rispetto dei principi di buona governance e il loro ampliamento. In secondo luogo, sulla base dell’esperienza acquisita nell’integrazione del triangolo della conoscenza, l’EIT indirizza il sostegno e lo sviluppo, attuati tramite le CCI, delle capacità imprenditoriali e di innovazione degli IIS. In terzo luogo, attraverso misure trasversali più efficaci, l’EIT compie tutti gli sforzi necessari per garantire l’incremento della propria visibilità e del proprio impatto a livello di Unione. Migliora inoltre il proprio funzionamento al fine di aumentare la propria efficienza, efficacia e il proprio impatto, anche in ambiti quali l’orientamento delle CCI verso la sostenibilità finanziaria, l’apertura, la sensibilizzazione, la trasparenza, la qualità e la sostenibilità delle proprie attività e delle attività delle CCI, un maggior coinvolgimento delle PMI e delle start-up e l’equilibrio di genere.

3.1.   Sostegno alle CCI esistenti

L’EIT rafforza gli ecosistemi di innovazione continuando a sostenere le CCI esistenti nell’affrontare le sfide globali mediante l’integrazione del triangolo della conoscenza a livello di Unione, nazionale, regionale e locale. A tal fine, un’ampia quota del bilancio dell’EIT deve essere destinata a sostenere le CCI e l’EIT rafforza ulteriormente la propria piattaforma per l’avvio, l’espansione e il monitoraggio delle CCI.

L’EIT provvede affinché le CCI continuino a perseguire la sostenibilità finanziaria, al fine di conseguire l’indipendenza finanziaria dalla sovvenzione dell’EIT al più tardi dopo 15 anni dal loro avvio, sfruttando investimenti pubblici e privati, pur mantenendo l’attenzione sull’integrazione delle attività del triangolo della conoscenza.

L’EIT provvede affinché le CCI elaborino e attuino una strategia per collaborare e creare interfacce e sinergie con i pertinenti partenariati europei, le missioni e il CEI, nonché con altre iniziative e programmi pertinenti dell’Unione e internazionali. Oltre al sostegno finanziario, sulla base degli insegnamenti tratti, l’EIT fornisce alle CCI una supervisione strategica e orientamenti. Sulla base degli indicatori elencati, tra gli altri, nell’allegato V del regolamento EU) 2021/695, l’EIT monitora e analizza il rendimento, gli investimenti mobilitati e i diversi impatti qualitativi e quantitativi.

L’EIT si adopera al meglio per razionalizzare la terminologia relativa alla struttura di ciascuna CCI, al fine di semplificare e migliorare la riconoscibilità dell’EIT.

L’EIT stabilisce i settori di una collaborazione tra le CCI su temi di rilevanza strategica e programmatica e incoraggia un rafforzamento di tale collaborazione. L’EIT rafforza il coordinamento tra le CCI in settori di interesse comune, in particolare promuovendo lo scambio di esperienze e buone pratiche e la collaborazione tra di esse (attività trasversali alle CCI (15)) su questioni sia tematiche sia orizzontali. Le attività trasversali alle CCI presentano il massimo potenziale quando diverse CCI si occupano già di priorità programmatiche comuni dell’Unione in assenza di apposite CCI. Riunire le diverse comunità CCI in specifiche azioni congiunte di reciproco interesse offre un elevato potenziale di sinergie e di vantaggi interdisciplinari. L’EIT incoraggia tali attività e partecipa attivamente alla definizione dei contenuti e della struttura delle attività trasversali alle CCI. L’EIT monitora l’attuazione delle attività trasversali alle CCI e i risultati conseguiti, con l’obiettivo di rendere tali attività parte integrante delle strategie pluriennali delle CCI. L’EIT agevola anche la creazione di servizi condivisi trasversali alle CCI al fine di gestire congiuntamente i compiti operativi comuni per tutte le CCI.

3.2.   Aumentare l’impatto regionale delle CCI

L’EIT aumenta ulteriormente il suo impatto a livello regionale attraverso una maggiore apertura e un approccio inclusivo delle CCI nei confronti di un’ampia gamma di partner potenziali e parti interessate, una diffusione e uno sfruttamento rafforzati dei risultati e una migliore integrazione della strategia regionale delle CCI. Ciascuna CCI sarà chiamata a elaborare e attuare una strategia regionale quale parte integrante dei suoi piani aziendali volti a rafforzare le relazioni con gli attori nazionali, regionali e locali dell’innovazione, comprese le PMI. Se del caso, le CCI dimostrano di aver stabilito collegamenti con le strategie di specializzazione intelligente e con le attività delle piattaforme tematiche e delle iniziative interregionali, comprese le autorità di gestione dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE). L’EIT monitora costantemente l’attuazione di tali strategie, compreso l’effetto di leva finanziaria sui fondi SIE.

Nella strategia e nel piano aziendale pluriennali delle CCI deve essere integrato un approccio all’innovazione cosiddetto «basato sul territorio» che si avvalga dei suoi CCL e dei poli SIR, così da sfruttarne il ruolo di punto di accesso alla comunità CCI e di interazione con i partner ubicati sul medesimo territorio nonché con altri attori dell’innovazione a livello locale.

L’EIT monitora le modalità di funzionamento dei CCL e dei poli SIR e la loro integrazione all’interno degli ecosistemi locali di innovazione.

L’EIT assicura che le attività del SIR vengano utilizzate per attrarre nuovi partner potenziali che apportino un valore aggiunto alle CCI e per agevolarne l’integrazione, ampliando così la copertura paneuropea dell’EIT, e siano pienamente ingrate nelle strategie pluriennali delle CCI. Il SIR, guidato dell’EIT e attuato dalle CCI, è stato finora operato su base volontaria. Dal 2021 in avanti, le attività del SIR diventano obbligatorie e parte integrante delle strategie pluriennali delle CCI. L’EIT assicura che le attività del SIR vengano utilizzate come un ponte verso pertinenti strategie di specializzazione intelligente nei settori della ricerca e dell’innovazione.

Inoltre, le CCI rafforzano tale integrazione mediante l’istituzione di poli SIR. Un polo SIR è istituito a seguito di un’approfondita analisi delle esigenze e di una gara a procedura aperta. Esso fa parte della struttura delle CCI e funge da punto focale per loro attività. Il suo obiettivo è mobilitare e coinvolgere gli attori locali del triangolo della conoscenza nelle attività delle CCI, creando sinergie a livello locale, individuando opportunità di finanziamento e collaborazione e promuovendo la loro integrazione attiva negli ecosistemi. Conformemente alla strategia di espansione delle CCI, i poli SIR potrebbero spianare la strada alla creazione di un CCL nella regione interessata.

L’EIT continua a fornire alle CCI orientamenti e sostegno nell’elaborazione e nell’attuazione delle strategie pluriennali del SIR. Le attività del SIR continuano a sostenere le capacità di innovazione dei paesi (e delle relative regioni) che presentano rendimenti modesti e moderati in materia di innovazione secondo l’EIS, nonché delle regioni ultraperiferiche ai sensi dell’articolo 349 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, onde promuovere la loro integrazione nelle comunità CCI. I paesi e le regioni seguenti sono ammissibili alle attività del SIR («paesi e regioni SIR»):

1)

i paesi (e le relative regioni) classificati come innovatori «moderati» o «modesti» in almeno una delle tre relazioni annuali dell’EIS pubblicate nel:

a)

2018, 2019 e 2020 per il periodo 2021-2024; e

b)

2021, 2022 e 2023 per il periodo 2025-2027; e

2)

le regioni ultraperiferiche.

Il bilancio dell’EIT destinato all’attuazione delle attività del SIR è pari ad almeno il 10 % fino a un massimo del 15 % del finanziamento complessivo dell’EIT alle CCI esistenti e nuove, in modo da consentire di aumentare il numero di partner delle CCI nelle regioni interessate. Le attività sostenute mediante il SIR sono intese a:

1)

contribuire a migliorare le capacità di innovazione degli ecosistemi regionali e locali in tutta l’Unione attraverso attività di sviluppo delle capacità e interazioni più strette tra gli attori locali dell’innovazione, quali cluster, reti, autorità pubbliche, IIS, istituti di ricerca, enti di istruzione e formazione professionale e PMI, nonché le attività di questi attori;

2)

sostenere l’obiettivo di attrarre nuovi partner nelle CCI e collegare gli ecosistemi locali di innovazione agli ecosistemi di innovazione paneuropei; e

3)

mobilitare ulteriori finanziamenti pubblici e privati, con particolare attenzione ai fondi SIE.

3.3.   Avvio di nuove CCI

Per contribuire ad affrontare le sfide globali nuove ed emergenti, l’EIT pubblica inviti aperti e trasparenti a presentare proposte per la creazione di nuove CCI in settori prioritari scelti tra aree tematiche di importanza strategica e in base a criteri che consentano di valutarne, tra l’altro, la pertinenza rispetto alle priorità programmatiche dell’Unione per quanto riguarda le sfide globali e sociali nonché il potenziale e il valore aggiunto da realizzare attraverso il modello EIT. L’avvio di nuove CCI tiene conto della pianificazione strategica di Orizzonte Europa e del bilancio assegnato all’EIT per il periodo dal 1o gennaio 2021 al 31 dicembre 2027. I pertinenti criteri di selezione per i partenariati europei definiti nell’allegato III del regolamento (UE) 2021/695 sono inclusi nell’invito a presentare proposte per le CCI e sono esaminati durante la valutazione.

Sulla base di una proposta del comitato direttivo e della relativa analisi, si propone di avviare, appena possibile nel 2022 o nel 2023, una prima nuova CCI sui settori e le industrie culturali e creativi (SICC), in seguito alla pubblicazione dell’invito a presentare proposte nel 2021, se possibile. Questo settore prioritario presenta la massima complementarità con le otto CCI esistenti, nonché con i potenziali settori prioritari di altri partenariati europei da avviare nel quadro di Orizzonte Europa. Nell’appendice 1 figura una scheda informativa che riassume le sfide nell’ambito dei SICC e l’impatto previsto della nuova CCI.

Si propone di lanciare una seconda nuova CCI, nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque, nel 2026, con un invito a presentare proposte che sarà pubblicato nel 2025. La Commissione, assistita da esperti esterni indipendenti, esegue entro il 2024 un’analisi ex ante onde valutare la pertinenza dell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque entro il 2024. Se l’analisi giunge a una conclusione negativa, la Commissione ha facoltà di proporre una modifica dell’ASI 2021-2027, tenendo conto del contributo del comitato direttivo e del processo di pianificazione strategica di Orizzonte Europa. Nell’appendice 2 figura una scheda informativa che riassume le sfide del settore marino, marittimo e delle acque e l’impatto previsto della nuova CCI.

Ulteriori nuove CCI possono essere selezionate qualora si rendano disponibili dotazioni di bilancio supplementari rispetto a quelle per l’EIT e tengono conto del contributo del comitato direttivo, della pianificazione strategica di Orizzonte Europa e dei criteri stabiliti per la selezione dei partenariati europei, in particolare l’apertura, la trasparenza, il valore aggiunto dell’Unione, il contributo agli SDG, la coerenza e le sinergie.

3.4.   Sostenere le capacità di innovazione e imprenditoriale degli istituti di istruzione superiore

L’EIT, in collaborazione con la Commissione e previa consultazione delle CCI, progetta e lancia un’iniziativa pilota volta a sostenere le capacità di innovazione e imprenditoriali degli istituti di istruzione superiore e la loro integrazione negli ecosistemi di innovazione (iniziativa pilota per l’istruzione superiore), che deve essere attuata dalle CCI ed è avviata nel 2021. Grazie al modello di integrazione del triangolo della conoscenza, l’EIT colma il persistente divario tra l’istruzione superiore, la ricerca e l’innovazione. In particolare, l’EIT e le CCI rappresentano uno strumento essenziale per lo sviluppo del capitale umano in quanto rivolgono una particolare attenzione all’innovazione e all’educazione all’imprenditorialità. L’impatto dell’EIT deve tuttavia essere ulteriormente ampliato al di là dei partner delle CCI.

Gli IIS in tutta Europa devono essere innovativi e imprenditoriali nel loro approccio all’istruzione, alla ricerca e all’impegno nei confronti delle imprese e del più ampio ecosistema regionale e locale di innovazione, comprese la società civile, le istituzioni pubbliche e le organizzazioni del terzo settore, nel modo più inclusivo ed equilibrato in termini di genere, conseguibile mediante una strategia chiara, un quadro metodologico e un impegno di risorse.

Le attività delle CCI relative all’iniziativa pilota per l’istruzione superiore sono attuate attraverso inviti aperti e trasparenti a presentare proposte, che avranno l’obiettivo di rafforzare la capacità di innovazione del settore dell’istruzione superiore, rivolgendosi principalmente gli IIS che non sono partner di CCI negli ecosistemi e nelle catene del valore dell’innovazione in tutta l’Unione. Le attività riguardano in primo luogo lo sviluppo delle capacità degli IIS, tra cui:

1)

lo scambio e l’attuazione delle migliori pratiche nell’integrazione del triangolo della conoscenza, compresi l’apprendimento organizzativo, i programmi di riqualificazione e miglioramento delle competenze, il coaching e il tutoraggio;

2)

lo sviluppo di piani d’azione su come affrontare le necessità individuate in settori quali la gestione dell’innovazione, la creazione e lo sviluppo delle start-up, il trasferimento di tecnologie, compresa la gestione dei diritti di proprietà intellettuale, la sostenibilità e la neutralità climatica fin dalla progettazione, la gestione delle persone e dell’organizzazione, l’integrazione degli approcci di genere nell’innovazione e il coinvolgimento delle parti interessate locali e della società civile; e

3)

l’attuazione di piani d’azione per lo sviluppo delle capacità di innovazione e le relative azioni di follow-up.

Queste attività coinvolgono altri attori del triangolo della conoscenza, quali gli enti di istruzione e formazione professionale, le organizzazioni per la ricerca e la tecnologia, le PMI e le start-up, e integrano l’intervento dell’EIT nel settore dell’istruzione quale parte essenziale delle attività svolte dalle CCI per l’integrazione del triangolo della conoscenza. L’EIT promuove una più forte collaborazione tra le CCI nell’ambito dell’iniziativa pilota per l’istruzione superiore. I criteri di ammissibilità da includere negli inviti a presentare proposte garantiscono che la maggior parte dei finanziamenti sia destinata agli IIS esterni alle CCI. L’obiettivo dell’iniziativa pilota per l’istruzione superiore è di far sì che l’impatto dell’EIT si spinga oltre le CCI e contribuisca alla missione fondamentale dell’EIT di promozione della crescita economica sostenibile e della competitività rafforzando la capacità di innovazione degli Stati membri, in linea con gli obiettivi di Orizzonte Europa di sviluppo delle competenze imprenditoriali e di innovazione in una prospettiva di apprendimento permanente, anche attraverso lo sviluppo delle capacità degli IIS in tutta Europa.

Il sostegno dell’EIT si basa anche su iniziative programmatiche quali i quadri HEInnovate (16) e RIIA (17), che hanno dimostrato il loro valore in una serie di IIS e di Stati membri in tutta l’Unione. L’EIT progetta le attività di sostegno in stretta collaborazione con la Commissione, previa consultazione delle CCI, assicurando la piena coerenza e la complementarità con le attività pertinenti nell’ambito di Orizzonte Europa, Erasmus+, istituito dal regolamento (UE) 2021/817 del Parlamento europeo e del Consiglio (18), e altri programmi dell’Unione.

I dettagli concreti del processo di attuazione e del meccanismo di esecuzione sono ulteriormente sviluppati e affinati nel corso dei primi tre anni e sono monitorati e valutati durante tale fase pilota. La valutazione della fase pilota è effettuata da esperti esterni indipendenti e i risultati sono comunicati al gruppo di rappresentanti degli Stati membri e al Parlamento europeo. Sulla scorta dei risultati di tale valutazione, il comitato direttivo decide se l’iniziativa pilota per l’istruzione superiore debba proseguire ed essere potenziata o essere interrotta.

Il comitato direttivo guida e supervisiona l’attuazione e il monitoraggio delle attività delle CCI. Si presta particolare attenzione all’esigenza di garantire un approccio aperto e inclusivo per attrarre IIS che non sono ancora partner delle CCI, mirando a un’ampia copertura geografica; un approccio interdisciplinare e intersettoriale; una partecipazione più ampia delle donne in settori in cui sono sottorappresentate; e un collegamento con il SIR, le pertinenti piattaforme tematiche e le strategie di specializzazione intelligente e, se del caso, con il meccanismo di sostegno delle politiche.

L’EIT rafforza e amplia l’ambito di applicazione del marchio EIT al di là delle CCI al fine di includervi gli IIS partecipanti all’azione. Con il coinvolgimento di attori provenienti da tutto il triangolo della conoscenza, l’EIT si adopera per collegare il suo sostegno allo sviluppo delle capacità di innovazione nel settore dell’istruzione superiore al marchio EIT, attualmente attribuito ai programmi di istruzione delle CCI.

L’EIT estende il marchio EIT alle attività di apprendimento permanente, quali il tutoraggio, la formazione professionale e i programmi per l’acquisizione di competenze, la riconversione professionale e il miglioramento delle competenze, nonché alle attività nel quadro dei corsi online aperti su ampia scala, che coinvolgono e raggiungono un gruppo più ampio di studenti, discenti adulti e istituzioni, compresi gli enti di istruzione e formazione professionale, che esulano dalle CCI. L’applicazione del marchio EIT al di fuori della comunità EIT dovrebbe avere un effetto più strutturante a tutti i livelli (individuale, di programma e di istituzione).

L’EIT monitora l’attribuzione e l’estensione del marchio EIT ai programmi di istruzione e formazione delle CCI e valuta la possibilità di introdurre un meccanismo più efficace di garanzia della qualità, che comprenda il riconoscimento e l’accreditamento esterni del marchio EIT.

Onde garantire il successo dell’iniziativa pilota per l’istruzione superiore, l’EIT fornisce orientamenti, competenze e coaching specifici agli IIS partecipanti e si rivolge agli IIS di tutta Europa, prestando particolare attenzione agli IIS dei paesi (e delle relative regioni) che sono innovatori moderati e modesti e di altre regioni con scarse prestazioni che desiderano sviluppare le loro capacità di innovazione e rafforzare il loro impatto in termini di innovazione e le loro strategie di specializzazione intelligente.

3.5.   Attività trasversali dell’EIT

3.5.1.   Comunicazione e diffusione

L’EIT e le CCI si adoperano per rafforzare e migliorare la propria comunicazione e la propria visibilità e applicano una migliore strategia di branding nei confronti delle loro principali parti interessate negli Stati membri e oltre, in linea con la strategia di comunicazione utilizzata in relazione a Orizzonte Europa. Con un numero crescente di CCI e l’iniziativa pilota per l’istruzione superiore, l’EIT intensifica gli sforzi volti ad ottenere un maggiore riconoscimento del sostegno dell’Unione come marchio di qualità per l’innovazione. Tale gestione del marchio e una migliore comunicazione sono fondamentali, soprattutto nei confronti dei cittadini e delle autorità nazionali e regionali, in quanto le innovazioni provenienti dall’EIT contribuiscono a dimostrare l’incidenza concreta degli investimenti dell’Unione attraverso Orizzonte Europa.

L’EIT si adopera per accrescere l’uso delle reti di informazione dell’Unione esistenti e coordinare le loro attività per offrire ai potenziali partner delle CCI migliori consulenze e orientamenti. Questo maggiore uso e coordinamento può includere il sostegno delle autorità nazionali e regionali nell’individuare le necessarie sinergie con le strategie pluriennali delle CCI. Al fine di garantire una più ampia diffusione e una migliore comprensione delle opportunità offerte dall’EIT, quest’ultimo rafforza gli orientamenti e l’assistenza per quanto concerne la partecipazione alle CCI in Europa, basandosi sulle reti di informazione e sulle strutture esistenti in tutta Europa, in particolare i punti di contatto nazionali di cui al regolamento (UE) 2021/695.

Per garantire che una vasta comunità di parti interessate del triangolo della conoscenza a livello dell’Unione, nazionale, regionale e locale sia a conoscenza di tutti gli inviti e i progetti finanziati dall’EIT (e delle CCI), tali inviti e progetti figureranno anche nel portale europeo per i finanziamenti e gli appalti nell’ambito del regolamento (UE) 2021/695.

L’EIT organizza, almeno due volte all’anno, riunioni periodiche del gruppo di rappresentanti degli Stati membri e dei pertinenti servizi della Commissione al fine di garantire una comunicazione e un flusso di informazioni adeguati con gli Stati membri e a livello dell’Unione. Il Parlamento europeo e il Consiglio sono debitamente tenuti informati sul rendimento, sui risultati e sulle attività dell’EIT e delle CCI. Inoltre, il gruppo di rappresentanti degli Stati membri fornisce all’EIT consulenza su questioni di importanza strategica. Il gruppo di rappresentanti degli Stati membri, unitamente all’EIT, garantisce inoltre un sostegno adeguato per collegare e promuovere le sinergie concernenti le attività sostenute dall’EIT e i programmi e le iniziative nazionali o regionali, e condividere le informazioni sul potenziale cofinanziamento nazionale e regionale di tali attività.

L’EIT aumenta ulteriormente la visibilità delle proprie azioni nei confronti dei cittadini e della comunità dell’EIT tramite il forum delle parti interessate (19), i premi EIT e la comunità degli ex studenti dell’EIT (20) con l’obiettivo è promuovere le interazioni con gli attori europei del triangolo della conoscenza e riconoscere gli innovatori e gli imprenditori più promettenti in Europa.

L’EIT continua a fornire indirizzo e orientamenti strategici alla comunità degli ex studenti dell’EIT (in collaborazione con il comitato degli ex studenti dell’EIT) per massimizzare il suo impatto in termini imprenditoriali e sociali e il costante coinvolgimento dei suoi membri nelle attività sostenute dall’EIT. Durante il periodo 2021-2027 la comunità degli ex studenti dell’EIT continuerà a crescere e includerà anche gli ex studenti che partecipano alle azioni a sostegno delle capacità di innovazione degli IIS.

3.5.2.   Individuare e condividere le buone pratiche con le parti interessate

L’EIT individua, codifica, condivide efficacemente e diffonde le esperienze e le buone pratiche derivanti dalle attività finanziate dall’EIT e, a tal fine, stabilisce contatti con le autorità degli Stati membri a livello sia nazionale sia regionale, con la Commissione e con il Parlamento europeo, in particolare con il suo comitato per il futuro della scienza e della tecnologia, istituendo un dialogo strutturato e coordinando gli sforzi. Si prevede che le CCI e i progetti a sostegno dell’innovazione e della capacità imprenditoriale degli IIS saranno una fonte preziosa di prove e di apprendimento sperimentale per i responsabili delle politiche, nel settore della ricerca, dell’innovazione e dell’istruzione superiore, nonché in diversi settori tematici.

Finora le buone pratiche e gli insegnamenti tratti dalle CCI non sono stati messi in comune o codificati sufficientemente o diffusi in modo efficace. L’EIT sviluppa ulteriormente il proprio ruolo di istituto di innovazione in grado di individuare, analizzare, codificare e condividere le pratiche innovative, le esperienze e i risultati delle attività da esso finanziate (sostegno all’istruzione e alla formazione, alla ricerca e all’innovazione e all’imprenditorialità) su più ampia scala e di garantire l’adozione di tali pratiche, esperienze e risultati. Questa attività dell’EIT si basa sui collegamenti e sulle sinergie con le altre iniziative nell’ambito di Orizzonte Europa, in particolare il CEI, le missioni e i partenariati europei.

3.5.3.   Cooperazione internazionale e attività di sensibilizzazione globale

L’EIT elabora le linee generali di cooperazione internazionale dell’EIT e delle CCI sotto la supervisione del comitato direttivo, in conformità della strategia di Orizzonte Europa per la cooperazione internazionale di cui al regolamento (UE) 2021/695 e delle altre politiche pertinenti dell’Unione, e in consultazione con i rispettivi servizi della Commissione. L’EIT si adopera per garantire che le sue attività abbiano un impatto maggiore attraverso la cooperazione internazionale e coordina le attività internazionali svolte dalle CCI e finanziate dall’EIT. L’EIT mira a essere strettamente in linea con i pertinenti obiettivi di politica dell’Unione e le relative priorità in materia di ricerca e innovazione e a garantire un valore aggiunto dell’Unione. Qualora si consideri necessaria una presenza fisica della comunità dell’EIT in un paese terzo, al fine di aumentare l’impatto e di conseguire in modo più efficiente i suoi obiettivi, l’EIT garantisce il coordinamento dell’intervento e fornisce incentivi per gli sforzi comuni delle CCI.

Nell’ambito della cooperazione internazionale e delle attività di sensibilizzazione globale l’EIT, di concerto con la Commissione, si concentra sull’esigenza di affrontare in modo efficace le sfide globali, contribuendo alle iniziative internazionali pertinenti e agli SDG, garantendo l’accesso ai talenti e potenziando l’offerta e la domanda di soluzioni innovative. L’EIT controlla attentamente tali attività e garantisce che siano conformi alla strategia di Orizzonte Europa per la cooperazione internazionale di cui al regolamento (UE) 2021/695 e alle altre politiche pertinenti dell’Unione.

3.6.   Garantire un corretto funzionamento: modalità di funzionamento

Questa sezione comprende una serie di misure volte ad adeguare e migliorare l’attuale funzionamento dell’EIT e delle CCI. Un comitato direttivo efficace, autonomo e strategico monitora l’attuazione di tali misure a livello dell’EIT e fornisce gli incentivi e il controllo necessari, anche attraverso il processo di assegnazione dei fondi basato sul rendimento, per garantire l’attuazione di tali misure da parte delle CCI.

3.6.1.   Modello operativo delle CCI

L’EIT garantisce che l’attuazione delle attività da parte delle CCI sia pienamente conforme ai pertinenti obblighi previsti dal regolamento (UE) 2021/695, facendo tra l’altro in modo che le otto CCI esistenti giungano progressivamente a rispettare i nuovi criteri di attuazione dei partenariati europei di cui allo stesso regolamento. L’EIT fornisce pertanto orientamenti operativi rafforzati alle CCI e ne monitora costantemente il rendimento per garantire la conformità ai principi di sana gestione, buona governance, monitoraggio e valutazione di cui al regolamento (UE) 2021/819, come pure il rispetto dei principi e dei criteri stabiliti per i partenariati europei nel regolamento (UE) 2021/695 e l’allineamento ai requisiti derivanti dalle priorità e dagli indicatori di Orizzonte Europa, con l’obiettivo di massimizzare il rendimento e l’impatto delle CCI, sulla base di una strategia di collaborazione a lungo termine tra l’EIT e le CCI. Sono adottate opportune misure correttive qualora una CCI presenti una prestazione insoddisfacente, produca risultati inadeguati, non raggiunga l’impatto atteso o manchi di valore aggiunto dell’Unione.

L’EIT garantisce che le misure volte a garantire la continua apertura delle CCI a nuovi membri e la trasparenza in fase di attuazione siano migliorate, in particolare adottando e applicando criteri di adesione e di uscita trasparenti, chiari e coerenti per i nuovi membri che aggiungano valore ai partenariati, nonché altre disposizioni quali procedure trasparenti per la preparazione dei loro piani aziendali, e monitorando sistematicamente le attività delle CCI. Le CCI svolgono inoltre le loro attività in maniera pienamente trasparente, anche attraverso inviti aperti per individuare e selezionare progetti, partner e altre attività, e rimangono partenariati aperti e dinamici cui possono aderire nuovi partner in tutta l’Unione, compresa una quota crescente di PMI e di start-up, che apportano un valore aggiunto al partenariato, in base a criteri di eccellenza e di pertinenza in termini di innovazione. Al fine di limitare la concentrazione dei finanziamenti e garantire che le attività delle CCI beneficino di un’ampia rete di partner, la procedura per la preparazione dei loro piani aziendali (compresa l’individuazione delle priorità, la selezione delle attività e l’assegnazione dei fondi) e le pertinenti decisioni relative ai finanziamenti sono rese più trasparenti e inclusive. Le strategie pluriennali delle CCI affrontano l’espansione del partenariato, compresa la creazione di nuovi CCL per i quali il comitato direttivo stanzia un bilancio adeguato. Al momento di decidere in merito ai finanziamenti, il comitato direttivo tiene conto dei progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi indicati nelle strategie pluriennali, tra cui il numero di CCL. Le CCI fanno un uso più ampio dei meccanismi di finanziamento competitivo e aumentano l’apertura degli inviti, segnatamente in relazione a progetti aperti a terzi. Tutte queste misure aumenteranno il numero di soggetti partecipanti alle attività delle CCI. Le CCI devono infine riferire nelle loro relazioni periodiche in merito al coinvolgimento di nuovi partner, trattandosi di uno degli elementi del loro finanziamento basato sul rendimento.

Essendo attive lungo l’intera catena del valore dell’innovazione, all’interno del loro portafoglio di piani aziendali le CCI garantiscono un equilibrio adeguato e continuo tra i tre lati del triangolo della conoscenza e le attività connesse. L’EIT monitora le operazioni delle CCI per garantire che siano attuate per mezzo di una struttura snella, efficiente ed efficace sotto il profilo dei costi, che riduca al minimo i costi amministrativi, di gestione e generali. L’EIT garantisce che le CCI conseguano i risultati previsti attraverso un’ampia gamma di attività, individuate nei loro piani aziendali e in grado di sostenere efficacemente il conseguimento dei loro obiettivi, incluso il potenziale impatto sugli ecosistemi di innovazione a livello dell’Unione, nazionale, regionale e locale.

Un monitoraggio periodico dei contributi effettivi dei partner rispetto agli impegni originariamente assunti permette di garantire che i partner di ogni CCI mantengano i loro impegni. L’EIT garantisce che le CCI dispongano di un sistema di gestione dei rischi per i casi in cui alcuni partner non siano in grado di tenere fede agli impegni originariamente assunti. Nel perseguire la sostenibilità finanziaria delle loro attività, le CCI cercano un’ampia gamma di fonti di reddito e di investimenti. A tal fine, le CCI garantiscono che le condizioni di accesso al partenariato rimangano interessanti per un’ampia serie di potenziali partner. Eventuali tasse di iscrizione o di adesione non dovrebbero costituire un ostacolo alla partecipazione di partner importanti a una CCI, in particolare per le PMI, le start-up e gli studenti.

3.6.2.   Modello di finanziamento delle CCI

L’EIT dovrebbe avvalersi di un modello di finanziamento semplificato e snello per migliorare l’impatto delle CCI e il loro contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’EIT e di Orizzonte Europa, nonché per incentivare l’impegno dei partner delle CCI. L’EIT adegua il proprio modello di finanziamento per aumentare il valore aggiunto del sostegno da esso offerto. L’EIT si adopera al meglio per facilitare una transizione agevole tra i periodi del QFP, in particolare per le attività in corso. Vi sono tre settori principali in cui l’EIT deve realizzare dei miglioramenti.

In primo luogo, l’EIT riduce gradualmente il tasso di finanziamento per le attività a valore aggiunto delle CCI (21) per aumentare i livelli di investimenti pubblici e privati diversi dalle entrate dei partner. L’adeguamento del modello di finanziamento dovrebbe agevolare le CCI a gestire la transizione verso la sostenibilità finanziaria. Ciò dovrebbe incoraggiare le CCI a ridurre gradualmente nel loro piano aziendale la quota di finanziamento dell’EIT nel corso della durata degli accordi di partenariato, aumentando nel contempo il livello di coinvestimenti da parte di fonti non appartenenti all’EIT. Tassi di finanziamento dell’EIT decrescenti per le attività a valore aggiunto delle CCI sono applicabili in tutte le fasi del ciclo di vita delle CCI (avvio, crescita, maturità, uscita dalla sovvenzione dell’EIT), come indicato nella tabella in appresso:

 

Avvio

Crescita

Maturità

Uscita dalla sovvenzione dell’EIT

Anni

1 - 4

5 - 7

8 - 11

12 - 15

Tasso di finanziamento dell’EIT

Fino al 100 %

Fino all’80 %

Fino al 70 %

Fino al 50 % nell’anno 12, con una riduzione del 10 % all’anno

Tabella 1: tassi di finanziamento dell’EIT 2021-2027

Le attività di alcune CCI, per la loro natura particolare, potrebbero necessitare di incentivi supplementari per essere realizzate. A tal fine, il comitato direttivo potrebbe decidere di applicare condizioni di finanziamento più favorevoli per le attività trasversali alle CCI, le attività del SIR e l’iniziativa pilota per l’istruzione superiore.

In secondo luogo, l’EIT garantisce che il processo di attribuzione delle sovvenzioni segua un modello di finanziamento basato sul rendimento. L’uso di sovvenzioni pluriennali è aumentato per quanto possibile. Il finanziamento dell’EIT è direttamente collegato ai progressi realizzati nei settori elencati agli articoli 10 e 11, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2021/819 e agli obiettivi delle CCI quali definiti nei loro piani aziendali, e potrebbe essere ridotto, modificato o interrotto in caso di mancanza di risultati. L’EIT fornisce, tra l’altro, maggiori incentivi alle CCI affinché si adoperino per trovare nuovi partner e adotta misure correttive, in particolare sulla base del loro rendimento individuale, al fine di garantire il massimo livello di impatto.

In terzo luogo, l’EIT applica norme rigorose volte a rafforzare il meccanismo di valutazione globale prima della scadenza del periodo iniziale di sette anni delle operazioni delle CCI in conformità degli articoli 10 e 11 del regolamento (UE) 2021/819. Tale valutazione globale, da effettuare con l’aiuto di esperti esterni indipendenti, deve essere in linea con le migliori pratiche internazionali e con i criteri per il monitoraggio e la valutazione dei partenariati europei fissati nel regolamento (UE) 2021/695. Essa ha luogo prima della scadenza del periodo iniziale di sette anni. In seguito alla valutazione globale, il comitato direttivo prende una decisione per mantenere il contributo finanziario a una CCI, modificarlo o porvi fine (in quest’ultimo caso l’accordo quadro di partenariato con tale CCI non sarà prorogato) e riassegnare le risorse ad iniziative più efficienti. Prima di adottare tale decisione, il comitato direttivo chiede il parere del gruppo di rappresentanti degli Stati membri.

3.6.3.   Ridurre gli oneri amministrativi

L’EIT intensifica i propri sforzi per la semplificazione al fine di ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle CCI e consentire un’attuazione agile ed efficiente dei piani aziendali annuali e delle strategie pluriennali. Tale semplificazione può comprendere il ricorso a costi forfettari o unitari per le pertinenti attività delle CCI. Inoltre, per consentire una migliore pianificazione delle risorse, in particolare delle attività di innovazione, nonché per agevolare un impegno più forte e un maggiore investimento a lungo termine dei partner che partecipano alle attività delle CCI, l’EIT firma convenzioni di sovvenzione pluriennali con le CCI, comprese disposizioni relative al finanziamento basato sul rendimento, ove opportuno, nell’ambito dei rispettivi accordi di partenariato. La durata di tali convenzioni di sovvenzione pluriennali non è superiore a tre anni.

3.6.4.   Relazione dell’EIT con le CCI in seguito alla risoluzione dell’accordo di partenariato

L’EIT sviluppa i principi generali per la relazione con le CCI in seguito alla risoluzione dell’accordo di partenariato, in linea con il quadro per i partenariati europei previsto dal regolamento (UE) 2021/695. Sulla base di uno studio indipendente approfondito, da realizzare entro la fine del 2023, l’EIT definisce, in stretta collaborazione con la Commissione, il quadro generale delle proprie relazioni con le CCI il cui accordo di partenariato è risolto o giunge a scadenza durante il periodo di programmazione 2021-2027. Tale studio indipendente approfondito comprende una valutazione degli sforzi compiuti dalle CCI per conseguire la stabilità finanziaria, le entrate generate e le previsioni finanziarie delle CCI e individua le attività la cui continuazione potrebbe essere compromessa dalla mancanza di risorse. Subordinatamente all’esito positivo di una revisione finale, l’EIT può concludere un memorandum di cooperazione (22)con una CCI al fine di mantenere attiva la cooperazione con quest’ultima in seguito alla risoluzione dell’accordo di partenariato.

Il memorandum di cooperazione disciplina:

a)

i diritti e gli obblighi connessi al proseguimento delle attività del triangolo della conoscenza e al mantenimento dell’ecosistema e della rete delle CCI;

b)

le condizioni per l’uso del brand EIT e la partecipazione ai premi dell’EIT e altre iniziative organizzate da quest’ultimo;

c)

le condizioni per la partecipazione ad attività di istruzione superiore e di formazione, tra cui l’uso del marchio EIT per i programmi di istruzione e formazione e le relazioni con la comunità degli ex studenti dell’EIT;

d)

le condizioni per la partecipazione ai bandi di gara indetti dall’EIT per alcune attività specifiche, comprese le attività trasversali alle CCI e per servizi condivisi;

e)

le condizioni per un sostegno supplementare da parte dell’EIT per le attività di coordinamento transnazionale tra i CCL con un elevato valore aggiunto dell’Unione.

Tenendo conto dei risultati di uno studio indipendente approfondito, il comitato direttivo stabilisce la durata, il contenuto e la struttura del memorandum di cooperazione, incluse le attività specifiche delle CCI che possono essere sostenute nell’ambito delle lettere da a) a e) del secondo comma. Le CCI hanno diritto di partecipare alle attività dell’EIT delle condizioni stabilite nel memorandum di cooperazione, inclusa la partecipazione a bandi di gara.

3.7.   Sinergie e complementarità con altri programmi dell’Unione

Grazie al suo ampio raggio di azione e al suo ruolo specifico in quanto parte integrante del programma Orizzonte Europa, l’EIT si trova nella posizione ideale per creare sinergie e complementarità, evitando i doppioni, con altri programmi o strumenti dell’Unione, anche attraverso il rafforzamento del sostegno alle CCI nelle loro attività di pianificazione e di attuazione. L’EIT dovrebbe contribuire a creare sinergie a medio e lungo termine per quanto riguarda, fra gli altri, i seguenti programmi:

Erasmus+

L’EIT persegue la creazione di sinergie tra le comunità del programma Erasmus+ e dell’EIT. La cooperazione deve essere finalizzata a garantire l’accesso degli studenti Erasmus+ iscritti ad IIS partner delle CCI e ai corsi estivi o ad altre pertinenti attività di formazione organizzati dalle CCI (ad esempio in tema di imprenditorialità e gestione dell’innovazione) e a instaurare contatti con la rete degli ex-studenti delle CCI.

Le attività di cooperazione possono anche comprendere l’offerta, da parte dell’EIT o delle CCI, di corsi di formazione per il personale accademico (di qualunque IIS, anche al di fuori delle CCI) con contenuti curriculari che integrino l’imprenditorialità e l’innovazione, nonché la sperimentazione, l’adozione e il potenziamento delle pratiche innovative sviluppate all’interno delle reti Erasmus+ (come le alleanze per l’innovazione tra IIS e imprese) dalle CCI e viceversa.

Devono essere garantite, ove possibile, sinergie con l’iniziativa «Università europee» che potrebbero contribuire all’inclusione delle attività didattiche dell’EIT al fine di ottenere un impatto sistemico.

Il programma Europa digitale, istituito dal regolamento (UE) 2021/694 del Parlamento europeo e del Consiglio (23)

Le CCI, in particolare i CCL, collaborano con i poli europei dell’innovazione digitale conformemente al regolamento (UE) 2021/694 per sostenere la trasformazione digitale dell’industria e delle organizzazioni del settore pubblico.

Viene valutata la fattibilità dell’uso delle infrastrutture e delle capacità sviluppate nel quadro del programma Europa digitale (quali le risorse di dati e gli archivi di algoritmi dell’intelligenza artificiale e i centri di competenza per il calcolo ad alte prestazioni negli Stati membri) da parte delle CCI nei settori dell’istruzione e della formazione nonché a fini di sperimentazione e dimostrativi in progetti di innovazione.

I fondi della politica in coesione [in particolare il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione, istituiti da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione, e il Fondo sociale europeo plus, istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo plus (FSE+)]

Le CCI, attraverso i CCL e i poli SIR, promuovono la cooperazione regionale e transregionale tra gli attori del triangolo della conoscenza e le autorità di gestione, in sinergia con la cooperazione interregionale e gli investimenti lungo le catene del valore nei settori prioritari di specializzazione intelligente connessi e con il lavoro delle piattaforme tematiche di specializzazione intelligente. Tale cooperazione con le autorità di gestione può sfociare nell’inclusione delle attività delle CCI nei programmi operativi. L’EIT valuta inoltre la possibilità di contribuire ad iniziative di sviluppo delle competenze nell’ambito dei fondi della politica di coesione attraverso lo scambio delle migliori pratiche.

L’EIT promuove la collaborazione tra le CCI pertinenti e le piattaforme di specializzazione intelligente, al fine di favorire sinergie tra le risorse dell’EIT, i fondi della politica di coesione e altri programmi dell’Unione, nazionali e regionali. L’obiettivo è quello di raggiungere una più ampia rappresentanza delle attività dell’EIT in tutta l’Unione, di rafforzare i collegamenti con le strategie di specializzazione intelligente e di utilizzare meglio il SIR per mobilitare i fondi SIE nelle attività dell’EIT e delle CCI.

Il programma InvestEU

Le CCI perseguono la collaborazione del polo di consulenza InvestEU per fornire sostegno tecnico e assistenza alle iniziative imprenditoriali sostenute dalle CCI per la preparazione, l’elaborazione e l’attuazione dei progetti.

Le CCI si adoperano per contribuire ad alimentare il portale InvestEU al fine di avvicinare gli investitori e gli intermediari finanziari alle iniziative imprenditoriali sostenute dalle CCI, in stretta collaborazione con i servizi della Commissione e in sinergia con il CEI.

Il programma Europa creativa, istituito dal regolamento (UE) 2021/818 del Parlamento europeo e del Consiglio (24)

Il programma Europa creativa è pertinente, tra l’altro, per le attività di una nuova CCI nei SICC. Devono essere sviluppate forti sinergie e complementarità con il programma Europa creativa in settori quali le competenze, i posti di lavoro e i modelli commerciali creativi.

Il programma per il mercato unico, istituito dal regolamento (UE) 2021/690 del Parlamento europeo e del Consiglio (25)

Le CCI perseguono la collaborazione con la rete Enterprise Europe (Enterprise Europe Network – EEN) e con i suoi gruppi settoriali per agevolare la cooperazione tra le imprese, il trasferimento di tecnologie e i partenariati per l’innovazione a favore degli imprenditori che desiderano sviluppare le loro attività in tutta l’Unione e al di fuori di essa, in conformità del regolamento (UE) 2021/690. Le organizzazioni della rete EEN promuoveranno le attività delle CCI tra le piccole e medie imprese ad esse aderenti. L’EIT esamina la possibilità di collaborare sui programmi di mobilità per i nuovi imprenditori al fine di migliorare le loro competenze imprenditoriali.

4.   FRONTEGGIARE LA CRISI DERIVANTE DALLA PANDEMIA DI COVID-19

Le grandi trasformazioni sociali, economiche, ambientali e tecnologiche risultanti dalla crisi COVID-19 richiederanno la collaborazione di tutte le istituzioni e di tutti gli organi e organismi dell’Unione. L’EIT dovrebbe contribuire agli sforzi di innovazione necessari fornendo una risposta coerente alla crisi COVID-19.

L’EIT garantirà che le CCI sostengano e promuovano l’offerta di soluzioni innovative nei diversi settori d’intervento conformemente alle priorità del piano per la ripresa dell’Europa, del Green Deal europeo, della nuova strategia industriale per l’Europa e degli SDG, contribuendo in tal modo alla ripresa della società e dell’economia europee e rafforzando la loro sostenibilità e resilienza.

Nello specifico, l’EIT dovrebbe assicurare che le CCI siano in grado di operare con la necessaria flessibilità per adattarsi alle sfide derivanti dalla crisi COVID-19, nonché per rispondere a nuove sfide e priorità inattese. Sotto la supervisione e il controllo dell’EIT, le CCI potrebbero mettere a punto misure adeguate allo scopo di sostenere e accrescere la resilienza dei loro ecosistemi, segnatamente dei loro partner e beneficiari, ma uscendo anche dai confini delle loro attuali comunità. Un’attenzione speciale dovrebbe essere rivolta alle azioni intese ad aumentare la resilienza delle microimprese, delle PMI e delle start-up, ma anche degli studenti, dei ricercatori, degli imprenditori e dei dipendenti, che sono stati colpiti in modo particolarmente pesante dalla crisi COVID-19.

Le CCI sono inoltre invitate a sfruttare le sinergie con altre iniziative e altri partenariati dell’Unione, al fine di rafforzare gli ecosistemi di innovazione europei.

Nell’adattarsi alla nuova situazione, le CCI possono utilizzare mezzi di collaborazione, strumenti, informazioni e servizi di sostegno innovativi per garantire la collaborazione e l’interazione all’interno delle rispettive comunità.

Nel perseguire sinergie con altri programmi e altre agenzie dell’Unione, l’EIT può proporre iniziative basate sull’integrazione del triangolo della conoscenza volte a sostenere gli ecosistemi di innovazione nell’Unione. A tal fine, l’EIT può promuovere nuove attività trasversali alle CCI per far fronte alle sfide derivanti dalla crisi COVID-19.

5.   RISORSE

5.1.   Fabbisogno di bilancio

Il fabbisogno di bilancio dell’EIT nel periodo 2021-2027 ammonta a 2 965 000 000 EUR e si basa su tre componenti principali: 1) la spesa per le otto CCI esistenti (tenendo conto che per tre di esse le convenzioni di partenariato giungeranno a scadenza entro il 2024) e l’avvio di due nuove CCI (una nel 2022 o 2023 e l’altra nel 2026); 2) le spese amministrative dell’EIT; e 3) le spese di preparazione, sorveglianza, controllo, audit, valutazione e altre attività e spese necessarie per la gestione e l’attuazione dell’EIT, nonché per la valutazione del conseguimento degli obiettivi in conformità dell’articolo 12, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2021/695.

Circa 2 854 000 000 EUR (il 96 % del bilancio totale dell’EIT) sono destinati a finanziare le CCI esistenti e nuove di cui:

a)

almeno il 10 % e un massimo del 15 % è destinato al SIR;

b)

un massimo del 7 % è destinato ad attività trasversali alle CCI, compreso il sostegno alle CCI per le quali il contratto di partenariato è giunto a scadenza o è stato risolto;

c)

un massimo del 3 % è destinato a un’iniziativa pilota per l’istruzione superiore di durata triennale.

Attraverso l’introduzione di un tasso di cofinanziamento dell’EIT gradualmente decrescente, le CCI dovrebbero mobilitare ulteriori 1 500 000 000 EUR da altre fonti pubbliche e private. Il bilancio per due nuove CCI (una che sarà avviata appena possibile, nel 2022 o nel 2023, e l’altra che sarà avviata nel 2026) sarà di circa 300 000 000 EUR. L’EIT può avviare ulteriori CCI qualora si rendano disponibili dotazioni di bilancio supplementari rispetto a quelle per l’EIT.

L’EIT continua a essere un’organizzazione snella e dinamica. Le spese amministrative dell’EIT, comprendenti le spese per il personale, le spese amministrative e di infrastruttura e le spese di esercizio necessarie non superano in media il 3 % del bilancio dell’EIT. Una parte delle spese amministrative è coperta dall’Ungheria, che mette a disposizione spazi per uffici a titolo gratuito fino alla fine del 2029. A tale fine, sono intrapresi sforzi considerevoli per ridurre i costi amministrativi delle CCI, i quali sono in ogni caso limitati al minimo ragionevolmente possibile.

5.2.   Impatto (monitoraggio e valutazione)

La misurazione dell’impatto dell’EIT dovrebbe essere continuamente migliorata nel corso del prossimo periodo di programmazione, tenendo conto degli insegnamenti tratti, delle esperienze acquisite finora e della necessità di armonizzare le prassi dell’EIT con quelle di Orizzonte Europa. L’EIT applica un quadro di valutazione, rendicontazione e monitoraggio, in conformità degli articoli 10, 11 e 20 del regolamento (UE) 2021/819, che garantisce la coerenza con l’approccio globale adottato per Orizzonte Europa, assicurando nel contempo flessibilità. In particolare sono migliorati i circuiti di feedback tra la Commissione, l’EIT e le CCI al fine di perseguire gli obiettivi in modo coerente, omogeneo ed efficiente.

5.2.1.   Relazioni e monitoraggio

L’EIT migliora il suo attuale sistema di monitoraggio e introduce un quadro di relazioni e monitoraggio comprendente indicatori chiave di prestazione, in linea con gli indicatori delle modalità di impatto di Orizzonte Europa. L’elaborazione di relazioni e il monitoraggio riguardanti il rendimento operativo delle CCI, inclusa la loro spesa amministrativa e i relativi risultati, rappresenteranno uno dei compiti principali dell’EIT e sono attuati in collaborazione con i servizi amministrativi comuni di Orizzonte Europa all’interno della Commissione. Il sistema di relazioni e monitoraggio relativo alle CCI è integrato nel sistema generale di monitoraggio di Orizzonte Europa, in particolare attuando modelli di dati comuni, ivi compresa la raccolta dei dati conservati nella banca dati di Orizzonte Europa. La Commissione partecipa alla progettazione congiunta di tutti i pertinenti indicatori e strumenti di monitoraggio e di impatto sviluppati o applicati dall’EIT al fine di garantire la coerenza con il sistema generale di monitoraggio di Orizzonte Europa, compresi gli indicatori delle modalità di impatto, i criteri per i partenariati europei e il processo di pianificazione strategica di Orizzonte Europa. Il comitato direttivo stabilisce procedure di monitoraggio costante, di riesame intermedio e di valutazione globale comprendenti la definizione di un solido insieme di indicatori quantitativi e qualitativi e i loro relativi valori di partenza e obiettivi. L’EIT tiene conto inoltre dell’introduzione della metodologia «Innovation Radar» nell’ambito di Orizzonte Europa e valuta in che modo le CCI possano sfruttare tale metodologia per migliorare le proprie attività di monitoraggio.

I risultati di tale monitoraggio confluiscono nei processi di pianificazione aziendale pluriennale delle CCI e determinano l’assegnazione del finanziamento dell’EIT, basato sul rendimento delle attività delle CCI, e la preparazione degli accordi di partenariato e delle convenzioni di sovvenzione con le CCI in qualità di beneficiari. Inoltre, i risultati del monitoraggio delle CCI dovrebbero contribuire al processo di coordinamento strategico dei partenariati europei.

Si prevede che le attività dell’EIT, comprese quelle gestite attraverso le CCI, abbiano:

1)

un impatto a livello tecnologico, economico e di innovazione, grazie all’influenza che eserciteranno sulla fondazione e sulla crescita delle imprese nonché sull’elaborazione di nuove soluzioni innovative per affrontare le sfide globali, e grazie alla creazione di posti di lavoro diretti e indiretti e alla mobilitazione di investimenti pubblici e privati addizionali;

2)

un impatto a livello scientifico e didattico, in quanto potenzieranno il capitale umano nei settori della ricerca e dell’innovazione, miglioreranno le capacità imprenditoriali e di innovazione a livello sia individuale sia delle organizzazioni e promuoveranno apertamente la creazione e la diffusione della conoscenza e dell’innovazione all’interno della società;

3)

un impatto sociale, compreso un impatto derivante dall’offerta di soluzioni sistemiche all’interno della comunità EIT e al di là dei suoi confini, anche mediante attività trasversali alle CCI, in quanto affronteranno le priorità strategiche dell’Unione nei settori dei cambiamenti climatici (quali attenuazione, adattamento e resilienza), dell’energia, delle materie prime, della salute, dell’industria manifatturiera a valore aggiunto, del digitale, della mobilità urbana, dell’alimentazione, della cultura e della creatività o dell’acqua, sviluppando soluzioni innovative, rafforzando l’impegno nei confronti di cittadini e utenti finali e migliorando l’adozione di soluzioni innovative in tali settori da parte della società.

L’EIT provvede all’elaborazione di specifici indicatori sociali nei settori di attività delle CCI e procede a un regolare monitoraggio, in linea con il quadro di Orizzonte Europa per l’impatto sociale.

Gli impatti di cui al terzo comma sono misurati tra l’altro conformemente agli indicatori delle modalità di impatto di cui all’allegato V del regolamento (UE) 2021/695.

L’EIT, in collaborazione con la Commissione e in linea con l’elaborazione del quadro di indicatori di Orizzonte Europa, sviluppa ulteriori indicatori, compresi gli indicatori di impatto sociale nei settori di attività delle CCI, che rispecchiano l’approccio globale per i partenariati europei al fine di contribuire all’impatto scientifico, economico e sociale. L’allineamento degli indicatori di impatto a Orizzonte Europa è diretto a monitorare nel tempo i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi dell’EIT, garantendo una base fattuale per il confronto tra l’impatto e i risultati prodotti dalle CCI e quelli del resto di Orizzonte Europa. L’EIT provvede inoltre a che il sistema di monitoraggio permetta di registrare i progressi in relazione alle specifiche attività del modello delle CCI, come l’integrazione del triangolo della conoscenza e le competenze imprenditoriali. Gli indicatori relativi alle attività dell’EIT nel settore dell’istruzione (comprese quelle a sostegno delle capacità degli IIS) monitorano ad esempio:

1)

l’acquisizione di competenze da parte del capitale umano e l’impegno degli IIS e il miglioramento delle loro capacità (a breve termine);

2)

la carriera e il ruolo e il rendimento degli IIS negli ecosistemi locali di innovazione (a medio termine); e

3)

le condizioni di lavoro e il ruolo e il rendimento degli IIS negli ecosistemi locali di innovazione (a lungo termine).

Il monitoraggio costante delle CCI è attuato in modo efficiente e riguarda, tra gli altri, gli aspetti seguenti:

1)

i progressi verso il conseguimento della sostenibilità finanziaria, in particolare la mobilitazione di nuove fonti di investimento;

2)

i progressi verso una copertura e apertura paneuropee e la trasparenza della governance;

3)

l’efficacia nell’accelerazione d’impresa (segnatamente la creazione e il sostegno di iniziative imprenditoriali a forte crescita);

4)

i costi amministrativi e di gestione di ogni CCI;

5)

le attività dei CCL e dei poli e delle entità RIS e la loro integrazione negli ecosistemi locali di innovazione;

6)

la realizzazione di attività di istruzione e formazione, compresa l’estensione dell’uso del marchio EIT.

La tabella seguente fornisce un elenco non esaustivo degli indicatori chiave di prestazione e degli obiettivi che dovrebbero essere monitorati dall’EIT nel periodo 2021-2027. Tali indicatori forniscono i principali orientamenti da applicare in tema di contributi e realizzazioni per monitorare il raggiungimento degli obiettivi essenziali dell’EIT per il periodo 2021-2027, come la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità attraverso una migliore istruzione, l’aumento del suo impatto regionale e locale e dell’apertura nei confronti delle parti interessate e dei partner potenziali, la garanzia dell’equilibrio tra entrate e costi, la creazione di nuovi CCL nonché l’introduzione sul mercato di nuove soluzioni innovative alle sfide globali.

Indicatori di gestione dell’EIT

Obiettivo per il 2023

(scenario di riferimento 2020)

Obiettivo per il 2027

(scenario di riferimento 2020)

Numero di soggetti/organizzazioni che partecipano alle attività dell’EIT e delle CCI

Aumento del 20 %

Aumento del 50 %

Numero di innovazioni (prodotti e servizi) introdotte sul mercato

1 500

4 000

IIS coinvolti nelle attività dell’EIT e delle CCI

285

680

Numero di studenti coinvolti nelle attività di istruzione dell’EIT e delle CCI

8 500

25 500

Numero di start-up sostenute

300

700

Finanziamento da parte delle CCI

700 000 000  EUR

1 500 000 000 EUR

Numero di soggetti/organizzazioni che partecipano alle attività dell’EIT e delle CCI da regioni al di fuori delle zone dei CCL delle CCI

Aumento del 50 %

Aumento del 100 %

Ai fini di un’apertura e di una trasparenza maggiori, l’EIT garantisce che i dati relativi ai progetti raccolti mediante il suo sistema di monitoraggio interno, compresi i risultati delle CCI, siano pienamente accessibili e integrati nel sistema globale di gestione dei dati di Orizzonte Europa. L’EIT provvede affinché le informazioni dettagliate risultanti dal processo di monitoraggio e valutazione siano rese disponibili tempestivamente e siano accessibili nella banca dati di Orizzonte Europa. L’EIT garantisce inoltre l’elaborazione di relazioni specifiche sugli impatti quantitativi e qualitativi, compresi i contributi finanziari impegnati ed effettivamente forniti.

5.2.2.   Valutazione, riesame intermedio e valutazione globale

Le valutazioni periodiche indipendenti delle attività dell’EIT, anche di quelle gestite attraverso le CCI, sono svolte dalla Commissione in conformità dei regolamenti (UE) 2021/819 e (UE) 2021/695.

Conformemente all’articolo 20 del regolamento (UE) 2021/819, il riesame intermedio valuta, tra l’altro, i risultati e gli effetti dell’iniziativa pilota per l’istruzione superiore, l’efficacia delle strategie di sostenibilità finanziaria delle CCI, l’impatto delle attività del SIR e la collaborazione tra l’EIT e gli organismi responsabili dell’attuazione nel quadro del pilastro III «Europa operativa» di Orizzonte Europa. A tale proposito, le valutazioni dell’EIT vertono in particolare sull’efficacia, l’efficienza, la pertinenza, la coerenza e il valore aggiunto dell’Unione delle attività dell’EIT, comprese quelle svolte attraverso le CCI. Le valutazioni sono effettuate dalla Commissione, che è assistita da esperti esterni indipendenti, e confluiscono nelle valutazioni di Orizzonte Europa effettuate dalla Commissione, anche nella prospettiva di una valutazione sistemica del pilastro III «Europa innovativa» di Orizzonte Europa, in particolare per quanto concerne lo sportello unico per l’innovazione.

Ciascuna CCI è oggetto di una valutazione globale che l’EIT conduce, sotto la supervisione del comitato direttivo e con il supporto di esperti esterni indipendenti, prima dello scadere dei sette anni dell’accordo di partenariato, nonché di un riesame finale effettuato prima di tale scadenza. Sulla base di una valutazione globale, il comitato direttivo decide se prorogare l’accordo di partenariato dopo i primi sette anni, mentre il riesame finale è utilizzato come base per negoziare un eventuale memorandum di cooperazione. Nell’effettuare tali valutazioni, conformemente all’articolo 11, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2021/819, il comitato direttivo tiene conto dei criteri di attuazione, monitoraggio e valutazione relativi ai partenariati europei definiti nel regolamento (UE) 2021/695, del raggiungimento degli obiettivi della CCI, del suo coordinamento con altre pertinenti iniziative in materia di ricerca e innovazione, del suo livello di sostenibilità finanziaria, della sua capacità di garantire l’apertura a nuovi membri, della trasparenza della governance e dei risultati conseguiti in termini di capacità di attrarre nuovi membri — nei limiti del contributo dell’Unione di cui all’articolo 21 del regolamento (UE) 2021/819 — nonché del valore aggiunto dell’Unione e dell’attinenza agli obiettivi dell’EIT.

Inoltre, conformemente all’articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/819, l’EIT, sotto la supervisione del suo comitato direttivo, effettua riesami intermedi del rendimento e delle attività delle CCI relativamente ai primi tre anni dell’accordo di partenariato (ossia la fase di avvio delle CCI) e, se del caso, ai tre anni successivi alla sua proroga (ossia la fase di maturità). Tali riesami si basano sul monitoraggio costante realizzato dall’EIT e aiutano il comitato direttivo a ottenere indicazioni tempestive sul rendimento delle CCI per quanto riguarda la loro strategia e i loro obiettivi, nonché la conformità alle indicazioni del comitato direttivo.

Conformemente all’articolo 11, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2021/819, qualora il monitoraggio costante, un riesame intermedio o la valutazione globale di una CCI evidenzi progressi inadeguati nei settori di cui all’articolo 10 di tale regolamento o l’assenza di valore aggiunto dell’Unione, il comitato direttivo adotta opportune misure correttive. Le misure correttive possono assumere la forma di una riduzione, modifica o revoca del contributo finanziario dell’EIT o di una risoluzione dell’accordo di partenariato, come pure di raccomandazioni vincolanti relative alle attività delle CCI o di suggerimenti per l’adeguamento dei suoi modelli operativi e di attuazione.

I risultati di tali riesami intermedi e valutazioni sono resi pubblicamente disponibili, comunicati al Parlamento europeo e al Consiglio e trasmessi al processo di coordinamento strategico dei partenariati europei.

Appendice 1

Scheda informativa sulla CCI «Settori e industrie culturali e creativi» (SICC)

I.   La sfida

Una CCI nei SICC (26) può offrire una soluzione orizzontale a una serie di sfide emergenti, che sono di carattere permanente e possono essere affrontate mediante attività di istruzione, ricerca e di innovazione. Queste sfide possono essere raggruppate in quattro categorie:

1)

creatività e diversità culturale e linguistica europee;

2)

identità e coesione europee;

3)

occupazione, resilienza economica e crescita intelligente in Europa; e

4)

l’Europa in quanto protagonista sulla scena mondiale.

La creatività e la diversità culturale europee dipendono dalla resilienza e dalla solidità dei SICC. Tali settori si trovano tuttavia ad affrontare una serie di sfide derivanti dal passaggio al digitale e dalla maggiore concorrenza da parte degli attori globali.

I produttori, i creatori, i distributori, le emittenti, le sale cinematografiche, i teatri e tutti i tipi di organizzazioni e imprese culturali devono innovare per attirare nuovo pubblico e ampliarlo e per sviluppare nuovi processi, servizi, contenuti e pratiche che apportino un valore sociale.

La carenza di imprenditorialità e di competenze trasversali nei settori culturali e creativi (27) riguarda sia i sottosettori emergenti sia quelli molto maturi soggetti a una profonda trasformazione digitale. Tali competenze sono necessarie per l’innovazione e risultano fondamentali alla luce dei cambiamenti del mercato del lavoro che il settore si trova ad affrontare.

Il patrimonio culturale è un’innegabile espressione di identità culturale, un importante bene pubblico e fonte di innovazione che garantisce buoni rendimenti sugli investimenti e ricavi significativi, ma le sue potenzialità restano ancora da sfruttare. In quanto catalizzatore per una rigenerazione sostenibile basata sul patrimonio, stimolo essenziale per l’istruzione e l’apprendimento permanente ed elemento promotore della cooperazione e della coesione sociale, il patrimonio culturale può trarre ampi vantaggi dalla CCI nei SICC.

Le sfide sociali legate all’identità e alla coesione europee possono generalmente essere descritte come conseguenza della mancanza di «ponti» in grado di collegare varie parti della società e di collegare diversi territori. Comprendono questioni relative all’esclusione sociale, la necessità di costruire legami interculturali più stretti, tutelare la diversità linguistica, incluse le lingue minoritarie, e sviluppare un senso di appartenenza comune basata sulla nostra diversità culturale e sul nostro patrimonio comune; tali sfide potrebbero essere affrontate garantendo una maggiore partecipazione inclusiva e accessibile della comunità, innovando la progettazione, l’architettura e l’utilizzo degli spazi pubblici e promuovendo l’innovazione sociale guidata dalla cultura. In particolare:

la collaborazione tra ricercatori, tra i settori della ricerca e dell’industria e tra il pubblico e le organizzazioni del terzo settore è limitata; il coordinamento delle attività di ricerca e sviluppo e la condivisione di metodi, risultati e migliori pratiche sono insufficienti e caratterizzati da inutili duplicazioni.

il livello di integrazione dei poli creativi e di innovazione è insufficiente;

una parte significativa delle priorità regionali di specializzazione intelligente in Europa riguarda la cultura sotto diversi punti di vista (ad esempio il patrimonio culturale, le industrie creative e le arti);

data l’importanza del ruolo della cultura e della creatività per lo sviluppo economico e sociale delle città e delle regioni e la loro capacità di contribuire ulteriormente ad affrontare le disuguaglianze in Europa, il potenziale di una CCI nei SICC è elevato.

Le attuali sfide legate all’occupazione, alla resilienza economica e alla crescita intelligente in Europa comprendono questioni socioeconomiche quali la lotta alla disoccupazione (in particolare quella giovanile), il miglioramento delle capacità e degli ambienti di lavoro e far fronte alla concorrenza globale.

Vi è un’elevata concentrazione del mercato: nel 2013, circa il 50 % del fatturato totale dell’Unione e del valore aggiunto è stato prodotto nel Regno Unito, in Germania e in Francia.

La globalizzazione, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica hanno un forte impatto sulle industrie europee. Tali sviluppi hanno cambiato il modo in cui gli artisti producono e distribuiscono le loro opere e si rivolgono al loro pubblico, alterando i modelli economici tradizionali dei SICC, e hanno modificato profondamente le aspettative e i comportamenti dei consumatori. Inoltre, il crescente potere di società di produzione di contenuti extraeuropee ha avuto un impatto enorme sulla catena del valore tradizionale.

Le produzioni creative, culturali e artistiche devono spesso far fronte alla sfida di monetizzare le proprie realizzazioni e i propri prodotti, dando origine in tal modo ad ambiti lavorativi fortemente precari. Vanno trovati nuovi metodi innovativi per sostenere le micro, piccole e medie imprese e organizzazioni creative e culturali.

Il ruolo dell’Europa come attore globale implica la necessità di migliorare la diffusione dei contenuti culturali europei. L’Europa deve rimanere competitiva nella gara digitale mondiale per lo sviluppo di nuove tecnologie (ad esempio intelligenza artificiale, internet delle cose, blockchain) per le quali i SICC sono importanti produttori di contenuti, prodotti e servizi . Inoltre, su scala mondiale i SICC (ad esempio nei settori del design, dell’architettura) contribuiscono attivamente allo sviluppo sostenibile e danno impulso all’innovazione verde, mentre i contenuti culturali (la letteratura, le opere cinematografiche e le arti) possono, oltre al loro valore intrinseco, sensibilizzare in merito ai problemi ecologici e informare l’opinione pubblica.

II.   Pertinenza e impatto

Una CCI nei SICC — con la sua impostazione olistica e integrata — contribuirà ad affrontare tutte le sfide di cui alla sezione I. È probabile che tale CCI, che riguarderà quasi tutti i settori delle nostre vite, della nostra società e dell’economia, sarà estremamente importante in termini di impatto economico e sociale e offrirà opportunità strategiche di innovazione a livello economico, tecnologico e sociale. È inoltre probabile che possa essere determinante per consentire agli IIS delle arti di svolgere un ruolo più attivo nello sviluppo di competenze ibride e di una mentalità imprenditoriale che risponda meglio alle esigenze dell’industria.

Le innovazioni basate sulla cultura e sulla creatività favoriscono la competitività dell’Europa sia direttamente, creando nuove imprese e nuovi posti di lavoro, sia indirettamente, offrendo vantaggi intersettoriali per l’economia in generale, migliorando la qualità della vita e aumentando l’attrattiva dell’Europa. I settori culturali e creativi (come il patrimonio culturale e le arti) sono sempre più percepiti come nuove fonti di posti di lavoro e di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Tali settori danno già lavoro a oltre 12 milioni di persone nell’Unione, vale a dire oltre il 7,5 % di tutte le persone occupate nell’Unione. Il patrimonio culturale è una componente essenziale dei settori culturali e creativi e contribuisce notevolmente all’attrattività delle regioni, delle città, dei centri urbani e delle zone rurali dell’Europa. È un motore in grado di attrarre investimenti del settore privato e talenti, generare imprese e creare direttamente e indirettamente posti di lavoro.

Il contributo della cultura e della creatività all’innovazione è sempre più guidato da fattori non tecnologici come la creatività, il design e i nuovi processi organizzativi o modelli commerciali. In particolare i settori con una catena del valore differenziata (ad esempio i settori della musica, dell’arte, del design, della moda, dell’audiovisivo, dei videogiochi, dell’architettura) hanno una forte capacità di innovazione in termini economici e sono in grado di dare impulso all’innovazione in altri settori dell’economia.

La cultura e la partecipazione alle attività culturali hanno un impatto diretto sul benessere dei cittadini e sull’inclusione sociale. Le industrie culturali e creative rafforzano i valori sociali di identità, democrazia e partecipazione della comunità. La cultura ha un grande potenziale di rafforzamento del senso di appartenenza all’Europa, dove la diversità rappresenta un punto di forza. Ciò è di fondamentale importanza per promuovere la resilienza, l’accesso sul piano sociale, la coesione della società, la lotta alla radicalizzazione e la parità di genere e per affrontare le incertezze politiche e l’esigenza di unità dell’Europa.

Una CCI nei SICC deve offrire opportunità di rete e rendere possibili la collaborazione, la creazione condivisa e il trasferimento di know-how tra i settori dell’istruzione, della ricerca, delle imprese e delle organizzazioni pubbliche e del terzo settore, all’interno dei settori culturali e creativi e in relazione ad altri settori della società e dell’economia. Essa è intesa a:

catalizzare le iniziative sia dal basso sia dall’alto a livello dell’Unione, nazionale, e regionale. Svilupperà le condizioni quadro necessarie per la creazione e l’espansione di nuove iniziative imprenditoriali in ecosistemi innovativi;

fornire ai ricercatori e agli studenti in molte discipline (tra cui le arti, le discipline umanistiche, le scienze sociali, le scienze esatte e naturali applicate e la gestione di impresa) e agli imprenditori delle industrie culturali e creative e di altri settori le conoscenze e le competenze necessarie per fornire soluzioni innovative e trasformarle in nuove opportunità culturali, sociali e commerciali; e

consentire un ulteriore arricchimento reciproco con altri settori economici ed industriali, fungendo da Acceleratore dell’innovazione.

III.   Sinergie e complementarità con le iniziative esistenti

Una CCI nei SICC sarebbe complementare a diverse altre iniziative a livello dell’Unione e degli Stati membri. In questa sezione sono presentate le principali sinergie previste a livello dell’Unione.

Una CCI nei SICC dovrebbe creare forti sinergie con le pertinenti iniziative programmatiche previste da Orizzonte Europa, in particolare, nel quadro del pilastro II, «Sfide globali e competitività industriale europea», con il polo tematico «Cultura, creatività e società inclusiva» e con i relativi settori di intervento in materia di patrimonio culturale e democrazia. Una CCI nei SICC potrebbe anche fornire preziosi contributi orizzontali per varie attività da svolgere nell’ambito del polo tematico «Digitale, industria e spazio», in particolare per quanto riguarda le tecnologie di fabbricazione in cui la necessità di sviluppare nuovi prodotti si basa in larga misura sui SICC. Potrebbe inoltre integrare efficacemente altre parti di Orizzonte Europa nonché l’azione della CCI EIT Digitale e le azioni previste nell’ambito di altri programmi dell’Unione, quali il programma InvestEU, Erasmus+, il programma Europa creativa, il programma Europa digitale o i fondi della politica di coesione.

Il programma Europa creativa sarà estremamente rilevante per le attività della CCI nei SICC. Il programma Europa creativa sceglie sezioni e indice bandi speciali che rispecchiano alcune delle sfide che il settore culturale e creativo si trova ad affrontare (ad esempio le competenze, l’occupazione e i modelli commerciali) e punta a sviluppare forti sinergie e complementarità. Nell’ambito del programma InvestEU, e in un contesto di accesso limitato ai finanziamenti per i settori culturali e creativi, si prevedono sinergie con il meccanismo finanziario per aiutare a potenziare i progetti culturali e creativi fornendo un’assicurazione agli intermediari finanziari.

La piattaforma per la strategia di specializzazione intelligente (strategia S3) sulla modernizzazione industriale ha individuato una serie di strategie di ricerca e innovazione che si concentrano sui SICC esaminando nuove connessioni tra risorse locali, mercati potenziali e sfide sociali mediante il coinvolgimento di un ampio gruppo di attori a livello imprenditoriale. In particolare, la promozione di nuovi partenariati tra istituti di ricerca, imprese e autorità pubbliche è una delle principali aree di interesse della strategia S3, che richiede la creazione di nuove piattaforme di collaborazione.

IV.   Conclusioni

Una CCI nei SICC è lo strumento più adatto per affrontare le principali sfide economiche e sociali di cui nella presente appendice. La creatività è un motore fondamentale dell’innovazione e una CCI nei SICC ha la capacità di liberare il potenziale della creatività artistica e basata sulla cultura e di contribuire a rafforzare la competitività, la sostenibilità, la prosperità e la crescita intelligente dell’Europa.

Appendice 2

Scheda informativa sulla cci nei settori e negli ecosistemi marini, marittimi e delle acque

La presente appendice presenta una panoramica dell’ambito dei settori ed ecosistemi marini, marittimi e delle acque al momento della preparazione dell’ASI 2021-2027. Prima del lancio di una CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque, la Commissione effettua un’analisi che riflette gli sviluppi delle tendenze scientifiche, tecnologiche e socioeconomiche e garantisce:

1)

il pieno allineamento con la pianificazione strategica di Orizzonte Europa;

2)

il pieno allineamento con i criteri per i partenariati europei di cui all’allegato III del regolamento (UE) 2021/695; e

3)

la coerenza con le iniziative esistenti a livello dell’Unione, nazionale e regionale, compresi i partenariati e le missioni europei.

I.   La sfida

I mari, gli oceani e le acque interne rivestono un ruolo centrale per la vita, la salute e il benessere delle persone, l’approvvigionamento alimentare, i servizi ecosistemici essenziali, l’energia rinnovabile e altre risorse, nonché per le dinamiche relative al clima e la conservazione della biodiversità. Negli ultimi 100 anni l’uso eccessivo e la cattiva gestione delle risorse naturali hanno esercitato una forte pressione sugli ecosistemi marini e di acqua dolce. Pertanto la sfida consiste nel creare un’economia blu circolare e sostenibile che si sviluppi entro limiti ecologici e si basi sulla disponibilità affidabile di una quantità e qualità accettabili di acqua nonché su ecosistemi marini e di acqua dolce sani e funzionanti. Tale sfida comprende principalmente: 1) la scarsità di acqua, la siccità e le inondazioni; 2) il degrado degli ecosistemi marini e di acqua dolce; e 3) l’economia blu circolare e sostenibile.

1.   La scarsità di acqua, la siccità e le inondazioni

I continui cambiamenti climatici e l’eccessiva estrazione di acqua dolce stanno aumentando la gravità e la frequenza della scarsità di acqua e delle siccità. Senza metodi e tecnologie innovativi per raccogliere, prevedere, preparare e diffondere informazioni e soluzioni sulla sicurezza dei corpi idrici, sulle minacce potenziali e sull’attenuazione dei rischi, l’Unione è esposta a gravi danni economici e sociali. La scarsità di acqua accompagna la pressione sui terreni dovuta alla necessità di aumentare la produzione di biomassa, il sequestro del carbonio e le aree naturali per conseguire gli obiettivi in materia di decarbonizzazione e biodiversità. La valutazione d’impatto della Commissione (28) indica che il passaggio della produzione di proteine verso l’acquacoltura non alimentata e l’acquacoltura e l’acquaponica multitrofiche integrate potrebbe alleviare la pressione sui terreni e sulle acque dolci.

2.   Il degrado degli ecosistemi marini e di acqua dolce

Gli ecosistemi costieri, marini e di acqua dolce sono soggetti alla pressione derivante dall’attività umana diretta e dall’accelerazione dei cambiamenti climatici. I danni comprendono la perdita di biodiversità, l’esaurimento degli stock ittici, danni al fondale marino, anche a causa dell’uso di dispositivi nocivi come attrezzi da pesca, l’ostruzione dei fiumi, l’inquinamento da eutrofizzazione e l’accumulo di rifiuti marini, compreso un’elevata quantità di attrezzi da pesca e microplastiche gettati negli oceani. Il cattivo stato della salute ecologica non solo compromette gli obiettivi in materia di biodiversità, ma danneggia anche le comunità e le imprese che dipendono da acque pulite ed ecosistemi sani. Il mercato globale dei beni e dei servizi per misurare e attenuare tale degrado è in crescita ed è altamente competitivo. Un’innovazione in grado di migliorare, ripristinare e recuperare il capitale marino, costiero e di acqua dolce e l’innovazione in attrezzi e metodi di pesca sostenibili è essenziale per la competitività delle imprese dell’Unione e per sostenere l’occupazione e la crescita in tutta l’Unione.

3.   L’economia blu circolare e sostenibile

Il percorso dell’economia circolare non solo salvaguarda la salute umana e l’efficienza delle risorse, ma è anche un motore di crescita sostenibile. La prevista crescita senza precedenti dell’energia eolica offshore e di altre tecnologie innovative dell’energia oceanica, che non devono compromettere la tutela dell’ambiente, offre opportunità sia per il miglioramento della biodiversità (quali barriere artificiali e parchi ostreari) sia per nuove attività che utilizzano lo spazio e l’energia elettrica rinnovabile, come l’acquacoltura e l’elettrolisi dell’idrogeno. L’acquacoltura non alimentata è in grado di riciclare i nutrienti in eccesso che altrimenti causerebbero eutrofizzazione. I nuovi obiettivi per la riduzione delle emissioni e i carburanti rinnovabili nel trasporto marittimo richiedono innovazioni nella propulsione e nella logistica. Il riutilizzo delle acque reflue evita carenze che possono essere aggravate dai cambiamenti climatici.

II.   Pertinenza e impatto

Una CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque — con un’impostazione olistica e integrata — contribuirà ad affrontare tutte le sfide di cui alla sezione I. Questo ambito ha una base di conoscenze relativamente solida ed elevate potenzialità di mercato. Negli ultimi 15 anni i paesi europei hanno prodotto più documenti di ricerca sulla scienza e la tecnologia dell’acqua di quanto non abbiano fatto sia gli Stati Uniti d’America che il resto del mondo. Inoltre, l’Unione, insieme alla Cina e agli Stati Uniti d’America, è una delle principali economie marittime. Secondo i più recenti dati raccolti nel 2018, i settori dell’economia blu esistenti davano lavoro a oltre cinque milioni di persone nell’Unione e generavano un fatturato pari a 750 miliardi di EUR e un valore aggiunto lordo di 218 miliardi di EUR. Tuttavia, vi è una chiara frammentazione degli sforzi e discrepanze tra le attività di istruzione, ricerca e innovazione. Ad esempio, meno del 20 % degli istituti di ricerca e sviluppo nel campo delle scienze dell’acqua collaborano efficacemente con le industrie o le imprese.

I nuovi settori dell’innovazione emergenti (come le biotecnologie e la produzione di energia offshore) aprono nuove opportunità di mercato per nuove tecnologie e nuove imprese e posti di lavoro altamente qualificati. Tali settori e la transizione tecnologica dei settori più tradizionali legati al mare richiederebbero approcci transdisciplinari e nuovi tipi di istruzione al di là dei confini della disciplina. In particolare, i programmi accademici tendono ad essere piuttosto ampi, mentre i settori richiedono conoscenze e competenze specifiche. Inoltre, i programmi di studio in settori quali l’ingegneria, la progettazione urbana e l’architettura non coprono sufficientemente le questioni relative all’ecologia, all’ingegneria marina e alla gestione delle risorse idriche.

L’istituzione di una CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque è intesa a fornire un reale contributo al rafforzamento degli ecosistemi dell’innovazione e alla promozione della cooperazione in tutto il triangolo della conoscenza al fine di accelerare l’adozione di nuove tecnologie e approcci e stimolare lo sviluppo di prodotti e metodi più sostenibili, in particolare per quanto riguarda gli attrezzi da pesca. La creazione di una comunità multidisciplinare paneuropea di partner del triangolo della conoscenza contribuirebbe a promuovere la visione dell’economia blu e a rafforzare la competitività a livello mondiale delle scienze e delle tecnologie marine e marittime europee. Tale comunità contribuirebbe a portare sul mercato progetti innovativi di scienza e tecnologia blu che fornirebbero soluzioni agli urgenti problemi concreti della sostenibilità e contribuirebbero a un’economia blu basata sugli ecosistemi non solo a livello europeo ma anche mondiale. Una CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque porterebbe a una migliore gestione delle interazioni umane con gli ecosistemi acquatici marini, contribuendo direttamente a un’economia blu sostenibile che si sviluppi entro limiti ecologici, in particolare garantendo la gestione sostenibile degli ecosistemi marini.

III.   Sinergie e complementarità con le iniziative esistenti

La CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque deve creare le sinergie più forti possibili con le pertinenti iniziative politiche dell’Unione nonché nell’ambito di Orizzonte Europa e interagire a livello internazionale con le pertinenti iniziative delle Nazioni Unite e gli SDG, in particolare l’SDG 6 «Acqua pulita e servizi igienico-sanitari», l’SDG 11 «Città e comunità sostenibili», l’SDG 13 «Azione per il clima» e l’SDG 14 «Vita sott’acqua».

La CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque deve essere allineata alle priorità stabilite nella direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio (29), nella direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (30), nella direttiva 2014/89/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (31), nel regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (32), nella comunicazione della Commissione del 10 ottobre 2007 su una politica marittima integrata per l’Unione europea e agli impegni internazionali. La CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque deve contribuire anche alle priorità stabilite nel Green Deal europeo, in particolare la strategia «dal produttore al consumatore», il «piano d’azione per l’inquinamento zero di aria, acqua e suolo», le «iniziative per migliorare la gestione ed aumentare la capacità delle vie navigabili interne» e la strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030.

Alcune strategie regionali S3 hanno individuato una serie di strategie di ricerca e innovazione che si concentrano sui settori marini e acquatici esaminando nuovi nessi tra risorse locali, mercati potenziali e sfide sociali mediante il coinvolgimento di un ampio gruppo di attori a livello imprenditoriale.

Per quanto riguarda le componenti di Orizzonte Europa, devono essere garantite solide complementarità e devono essere evitate le duplicazioni, in particolare con:

1)

la possibile missione su «oceani, mari, acque costiere e interne in buona salute»;

2)

i pertinenti partenariati europei, in particolare i partenariati «Un’economia blu climaticamente neutra, sostenibile e produttiva», «Ripristino della biodiversità per salvaguardare la vita sulla Terra», «Water4All», «Transizione all’energia pulita», «Guidare la transizione urbana», «Sistemi alimentari» e «Ricerca e innovazione nell’area del Mediterraneo» (Orizzonte 2020);

3)

tutti i poli tematici del pilastro II «Sfide globali e competitività industriale europea»;

4)

le infrastrutture per la ricerca; e

5)

il CEI.

Devono essere inoltre garantite forti complementarità con la Banca europea per gli investimenti (BEI) e BlueInvest per la diffusione delle innovazioni promettenti e devono essere evitate duplicazioni.

IV.   Conclusioni

La CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque è lo strumento più adatto per affrontare le principali sfide economiche, ambientali e sociali di cui alla presente appendice. Tale CCI è necessaria, in particolare, per rafforzare gli ecosistemi dell’innovazione in tutta Europa affrontando le sfide connesse all’acqua, formare la prossima generazione di innovatori e imprenditori, nonché trovare e sostenere soluzioni innovative per tali sfide.

La CCI nell’ambito dei settori e degli ecosistemi marini, marittimi e delle acque deve:

1)

ridurre la frammentazione del panorama innovativo nei settori marittimo, marino e delle acque promuovendo la creazione di ecosistemi dell’innovazione che colleghino gli attori e le reti di diversi settori e varie discipline a livello dell’Unione, nazionale, regionale e locale;

2)

promuovere un approccio integrato e multidisciplinare attraverso la collaborazione tra gli IIS, gli istituti di ricerca, le imprese innovative e le organizzazioni del settore pubblico e del terzo settore nei settori dell’economia blu per conseguire gli obiettivi dell’Unione in materia di transizione verde e transizione digitale;

3)

mettere in collegamento attori e reti in tutti i settori e le discipline a livello dell’Unione, nazionale, regionale e locale individuando in particolare la pertinente strategia S3 e ulteriori strategie regionali comprendenti i settori dell’economia blu;

4)

formare e sviluppare la prossima generazione di innovatori e imprenditori nei settori dell’economia blu, dotandoli delle competenze imprenditoriali e tecnologiche necessarie per uno sviluppo sostenibile e competitivo;

5)

contribuire allo sviluppo di condizioni quadro che consentano di trasformare le idee in innovazione sociale e in nuovi sviluppi tecnologici e alla loro diffusione sul mercato, nell’ottica di apportare vantaggi ai cittadini dell’Unione e migliorarne la qualità di vita;

6)

creare sinergie con altri partenariati europei, missioni, il CEI, la BEI e BlueInvest allo scopo ampliare la scala delle innovazioni, permettere ad altri settori di prosperare in maniera sostenibile e aumentare la diffusione delle soluzioni innovative sul mercato e la loro accettazione sociale; e

7)

rafforzare la posizione dell’Unione come protagonista globale nei settori dell’oceanografia, della gestione delle acque interne nonché della tutela e del ripristino degli ecosistemi.


(1)  Regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 marzo 2008, che istituisce l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (GU L 97 del 9.4.2008, pag. 1).

(2)   GU L 282 del 19.10.2016, pag. 4.

(3)  Quali definite all’articolo 2, punto 2), del regolamento (UE) 2021/819.

(4)  Quali definiti all’articolo 2, punto 3), del regolamento (UE) 2021/819.

(5)  Secondo la definizione di cui all’articolo 2, punto 16), del regolamento (UE) 2021/819.

(6)  Quali definiti cui all’articolo 2, punto 7), del regolamento (UE) 2021/819.

(7)  Quali definiti all’articolo 2, punto 6), del regolamento (UE) 2021/819.

(8)  Quale definito all’articolo 2, punto 10), del regolamento (UE) 2021/819 e alla sezione 3.2 del presente allegato.

(9)  Regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) — Orizzonte 2020 e abroga la decisione n. 1982/2006/CE (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 104).

(10)  Quali definiti all’articolo 2, punto 4), del regolamento (UE) 2021/819.

(11)  Quali definite all’articolo 2, punto 2), del regolamento (UE) 2021/695.

(12)  Regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 marzo 2021, che istituisce il programma InvestEU e che modifica il regolamento (UE) n. 2015/1017 (GU L 107 del 26.3.2021, pag. 30).

(13)  Decisione (UE) 2021/764 del Consiglio, del 10 maggio 2021, che stabilisce il programma specifico di attuazione del programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa e che abroga la decisione 2013/743/UE (GU L 167 I del 12.5.2021, pag. 1).

(14)  Quale definita all’articolo 2, punto 8), del regolamento (UE) 2021/819.

(15)  Quali definite all’articolo 2, punto 14), del regolamento (UE) 2021/819.

(16)  HEInnovate è un quadro politico sviluppato dalla Commissione e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) HEInnovate offre agli istituti di istruzione superiore una metodologia che consente di individuare le capacità di innovazione da sviluppare ulteriormente e di definire strategie ed azioni pertinenti per ottenere l’impatto desiderato. HEInnovate si basa su solide prove metodologiche e mira allo sviluppo delle capacità in otto settori: leadership e governance; trasformazione digitale; capacità organizzativa; insegnamento e apprendimento in ambito imprenditoriale; preparazione degli imprenditori e sostegno all’imprenditorialità; scambio di conoscenze; internazionalizzazione; e misurazione dell’impatto. L’OCSE ha pubblicato numerose relazioni per paese sull’iniziativa HEInnovate, cfr. la serie di studi dell’OCSE sulle competenze disponibile al seguente indirizzo: https://www.oecd-ilibrary.org/education/.

(17)  Il quadro per la valutazione di impatto dell’innovazione regionale (Regional Innovation Impact Assessment Framework — RIIA) è stato elaborato dalla Commissione come primo passo per orientare le valutazioni di impatto dell’innovazione delle università attraverso l’elaborazione di studi di casi basati su parametri. La valutazione d’impatto dell’innovazione, ad esempio attraverso il quadro RIIA, potrebbe essere collegata a strumenti di finanziamento basati sul rendimento innovativo a livello di Unione, nazionale o regionale.

(18)  Regolamento (UE) 2021/817 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce Erasmus+: il programma dell’Unione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013 (cr. pag. 1 della presente Gazzetta ufficiale).

(19)  Quale definito all’articolo 2, punto 11), del regolamento (UE) 2021/819.

(20)  La comunità degli ex studenti dell’EIT riunisce imprenditori e agenti del cambiamento che hanno partecipato a un programma di istruzione o di promozione dell’imprenditorialità offerto da una CCI. La comunità rappresenta una rete di oltre 5 000 membri.

(21)  Quali definite all’articolo 2, punto 13), del regolamento (UE) 2021/819.

(22)  Quale definito all’articolo 2, punto 15), del regolamento (UE) 2021/819.

(23)  Regolamento (UE) 2021/694 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2021 che istituisce il programma Europa digitale e che abroga la decisione (UE) 2015/2240 (GU L 166 dell’11.5.2021, pag. 1).

(24)  Regolamento (UE) 2021/818 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce ilprogramma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013 (cfr. pag. 34 della presente Gazzetta ufficiale).

(25)  Regolamento (UE) 2021/690 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, che istituisce un programma relativo al mercato interno, alla competitività delle imprese, tra cui le piccole e medie imprese, al settore delle piante, degli animali, degli alimenti e dei mangimi e alle statistiche europee (programma per il mercato unico) e che abroga i regolamenti (UE) n. 99/2013, (UE) n. 1287/2013, (UE) n. 254/2014 e (UE) n. 258/2014 (GU L 153 del 3.5.2021, pag. 1).

(26)  I SICC comprendono tutti i settori e tutte le industrie le cui attività si basano su valori culturali, sulla diversità culturale e sulle espressioni artistiche e altre espressioni creative individuali e/o collettive, indipendentemente dal fatto che queste attività siano o meno orientate al mercato, a prescindere dal tipo di struttura che le realizza, nonché a prescindere dalle modalità di finanziamento di tale struttura. Tali attività includono lo sviluppo di capacità e talenti dotati del potenziale di generare innovazione, creazione di ricchezza e posti di lavoro attraverso la produzione di valore sociale ed economico, segnatamente a partire dalla gestione della proprietà intellettuale. Tali attività comprendono inoltre lo sviluppo, la produzione, la creazione, la diffusione e la conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali, artistiche o altre espressioni creative, nonché funzioni correlate quali l’istruzione e la gestione. I settori culturali e creativi comprendono, tra l’altro, l’architettura, gli archivi, le arti, le biblioteche e i musei, l’artigianato artistico, il settore audiovisivo (compresi i film, la televisione, i software, i videogiochi, i contenuti multimediali e la musica registrata), il patrimonio culturale materiale e immateriale, il design, le industrie di lusso basate sulla creatività e la moda, i festival, la musica, la letteratura, le arti dello spettacolo (compreso il teatro e la danza), i libri e l’editoria (giornali e riviste), la radio, le arti visive e la pubblicità.

(27)  Gli studi culturali e creativi nelle università europee si concentrano per lo più sulla «parte creativa» e i loro laureati non sono sempre preparati per accedere al mercato del lavoro moderno in quanto non dispongono di competenze intersettoriali (imprenditoriali, digitali e di gestione finanziaria). Per quanto riguarda gli istituti di istruzione superiore, l’Unione è in ritardo rispetto agli Stati Uniti d’America per quanto riguarda gli studi sulla comunicazione e sui media (mentre le università dell’Unione ottengono migliori risultati in discipline più tradizionali come l’arte e il design o le arti dello spettacolo).

(28)  Valutazione d’impatto che accompagna la comunicazione della Commissione del 17 settembre 2020 dal titolo «Un traguardo climatico 2030 più ambizioso per l’Europa. Investire in un futuro a impatto climatico zero nell’interesse dei cittadini».

(29)  Direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (GU L 435 del 23.12.2020, pag. 1).

(30)  Direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino) (GU L 164 del 25.6.2008, pag. 19).

(31)  Direttiva 2014/89/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo (GU L 257 del 28.8.2014, pag. 135).

(32)  Regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca, che modifica i regolamenti (CE) n. 1954/2003 e (CE) n. 1224/2009 del Consiglio e che abroga i regolamenti (CE) n. 2371/2002 e (CE) n. 639/2004 del Consiglio, nonché la decisione 2004/585/CE del Consiglio (GU L 354 del 28.12.2013, pag. 22).


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