Questo documento è un estratto del sito web EUR-Lex.
Documento 52003XG1222(01)
Third Annual Report on the implementation of the EU Joint Action of 12 July 2002 on the European Union's contribution to combating the destabilising accumulation and spread of small arms and light weapons (2002/589/CFSP)
Terza relazione annuale concernente l'attuazione dell'azione comune dell'Unione europea, del 12 luglio 2002, sul contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere (2002/589/PESC)
Terza relazione annuale concernente l'attuazione dell'azione comune dell'Unione europea, del 12 luglio 2002, sul contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere (2002/589/PESC)
OV C 312, 22.12.2003, pagg. 1-23
(ES, DA, DE, EL, EN, FR, IT, NL, PT, FI, SV)
Terza relazione annuale concernente l'attuazione dell'azione comune dell'Unione europea, del 12 luglio 2002, sul contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere (2002/589/PESC)
Gazzetta ufficiale n. C 312 del 22/12/2003 pag. 0001 - 0023
Terza relazione annuale concernente l'attuazione dell'azione comune dell'Unione europea, del 12 luglio 2002, sul contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere (2002/589/PESC) (2003/C 312/01) INTRODUZIONE 1. Il 26 giugno 1997 il Consiglio "Affari generali" dell'Unione europea ha adottato il programma dell'Unione europea per la prevenzione e la lotta contro il traffico illecito di armi convenzionali e, il 12 luglio 2002, il Consiglio dell'Unione europea ha adottato un'azione comune sul contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere, che abroga l'azione comune 1999/34/PESC. 2. I paesi associati dell'Europa centrale e orientale, Cipro, Malta e Turchia, nonché i paesi EFTA membri del SEE hanno aderito al programma e all'azione comune. 3. L'Unione europea, nel perseguire gli obiettivi dell'azione comune, ha partecipato attivamente alla Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti (New York, 9-20 luglio 2001), culminata con l'adozione di un programma d'azione dell'ONU, nonché ai negoziati sul protocollo contro il traffico e la fabbricazione illecita di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 31 maggio 2001. 4. Nel 2002 l'Unione europea ha avviato l'elaborazione di una posizione comune sull'intermediazione di armi (messa a punto nel giugno 2003) nella quale si chiede agli Stati membri di introdurre una legislazione ad hoc ai fini di un controllo effettivo delle attività degli intermediari. 5. La presente relazione si articola in tre parti. La parte I tratta delle iniziative nazionali per affrontare i problemi connessi con le armi di piccolo calibro negli Stati membri, quali la cooperazione tra agenzie, la legislazione di recente promulgazione e il sostegno alla ricerca in materia. La parte II si occupa delle misure internazionali quali l'assistenza a progetti realizzati da organizzazioni internazionali o regionali o non governative, l'assistenza agli Stati interessati e la convocazione di conferenze internazionali. È inoltre compresa nella parte II la cooperazione dell'Unione europea con altri Stati. Nella parte III, infine, vengono discusse le priorità per un approccio più sistematico all'assistenza fornita dall'Unione europea nel settore delle armi leggere e di piccolo calibro (SALW), nonché gli insegnamenti tratti dall'esperienza già maturata dall'Unione europea e dagli Stati membri in questo settore. 6. La relazione riguarda l'azione comune nonché il programma ed è, in linea di massima, circoscritta all'anno 2001. Informazioni sulle precedenti attività dell'Unione europea in applicazione dell'azione comune e del programma UE si possono trovare nella prima e nella seconda relazione annuale oltre che nella pubblicazione della Commissione europea dal titolo "Armi leggere e di piccolo calibro: la risposta dell'Unione europea". 7. I progetti in materia di SALW, previsti dall'azione comune del Consiglio, sono finanziati dal bilancio PESC, sotto il titolo specifico "Non proliferazione e disarmo". L'attuazione dei progetti PESC è di competenza della Commissione europea. I potenziali interessati dovrebbero rivolgersi alla Commissione europea per ottenere orientamenti o altre informazioni sulle procedure inerenti ai progetti in materia di SALW finanziabili attraverso il bilancio PESC, oppure rivolgersi ai punti di contatto nazionali. Si richiama l'attenzione sull'allegato della presente relazione in cui figurano i punti di contatto per le SALW nell'ambito dell'Unione europea. I. MISURE DI ATTUAZIONE NAZIONALI ADOTTATE NEL 2002 I.A. Cooperazione, coordinamento e scambio di informazioni tra i servizi amministrativi e le strutture di contrasto 8. In Italia, il gruppo sulle armi leggere e di piccolo calibro, istituito nel paese fin dal giugno 2000 e coordinato dal ministero degli Affari esteri, a cui partecipano anche rappresentanti dei pertinenti ministeri, delle autorità di contrasto, nonché di associazioni nazionali di produttoriinteressate, si è riunito tre volte nel 2002. Le discussioni si sono incentrate essenzialmente sulla futura entrata in vigore del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco e sul relativo impatto sulla legislazione nazionale in materia. È stata presa altresì in debita considerazione la questione dell'intermediazione di armi, finora non disciplinata dalla normativa italiana. Sono stati inoltre forniti aggiornamenti sulle iniziative condotte nel quadro dei competenti consessi internazionali (Unione europea, Nazioni Unite, OSCE, intesa di Wassenaar) sugli aspetti relativi alle SALW. 9. I Paesi Bassi hanno tenuto consultazioni bilaterali con la Romania e la Slovacchia riguardo ad un'eventuale assistenza a questi due paesi nel settore dei controlli delle esportazioni di armi e in quello normativo, sfociate nella realizzazione di visite di lavoro proficue da parte di esperti rumeni e slovacchi nei Paesi Bassi nel corso del 2003. 10. Il Regno Unito, tramite il Centro per la prevenzione dei conflitti globali, ha fornito assistenza ad una serie di governi per sviluppare piani d'azione nazionali sulle SALW, compresa l'elaborazione di una nuova normativa nazionale appropriata sulla fabbricazione, la produzione, l'esportazione, l'importazione e il trasferimento a livello interno delle SALW, e per impedire l'impiego delle SALW per scopi illeciti. Nel 2002-2003 le autorità doganali del Regno Unito hanno partecipato a seminari organizzati a Sofia e a Praga tra l'Unione europea e i paesi aderenti e associati, nonché ad una riunione di esperti in materia di licenze ed esecuzione della normativa, svoltasi nel quadro dell'intesa di Wassenaar nel giugno 2002. Le autorità doganali hanno inoltre proseguito la serie di visite di sensibilizzazione in materia di controllo delle esportazioni destinate al personale all'uopo preposto nei porti e negli aeroporti e hanno partecipato ad alcuni seminari organizzati dall'associazione di difesa dei produttori del Regno Unito in relazione alle nuove disposizioni della legge del 2002 sul controllo delle esportazioni. I.B. Legislazione di recente promulgazione, riesame del funzionamento pratico della legislazione in vigore 11. Nel contesto della lotta internazionale contro il terrorismo, l'Austria ha adottato una legge federale di modifica del diritto penale (Strafrechtsänderungsgesetz, Federal Gazette I n. 134/2002) che riguarda anche questioni attinenti alle armi illegali. Il governo austriaco ha inoltre concluso accordi in materia di cooperazione di polizia con i governi della Bulgaria e dell'Uzbekistan. Detti accordi contengono disposizioni relative alla lotta contro il traffico illecito di armi. 12. Il Belgio ha promulgato la legge del 27 giugno 2002 sulla professione di armaiolo/intermediario nel quadro del commercio legale di armi di piccolo calibro. L'articolo 10 della legge che modifica la legge del 5 agosto 1991 sull'importazione, l'esportazione e il transito di armi dispone che "nessun cittadino belga o straniero che risieda o eserciti un'attività commerciale in Belgio è autorizzato [...], a commerciare, esportare o consegnare all'estero, ovvero detenere a tal fine, armi, munizioni o equipaggiamento appositamente destinati all'uso militare, o la relativa tecnologia, o ad agire in qualità d'intermediario in tali operazioni, in mancanza di un'autorizzazione all'uopo rilasciata dal ministro della Giustizia. Per intermediario s'intende qualsiasi persona che, dietro compenso o a titolo gratuito, crei le condizioni favorevoli alla conclusione di un contratto il cui oggetto è il commercio, l'esportazione o la consegna all'estero, ovvero la detenzione a tal fine, di armi, munizioni o equipaggiamento appositamente destinati all'uso militare o della relativa tecnologia, indipendentemente dalla provenienza o dalla destinazione dei beni, o dal fatto che questi ultimi entrino o meno nel territorio belga, o qualsiasi persona che concluda tale contratto laddove il trasporto sia effettuato da terzi". 13. È tuttavia necessario che sia stabilito un vincolo tra la persona giuridica o fisica del rivenditore e il Belgio, sia esso un vincolo di cittadinanza o di residenza. Le violazioni o le tentate violazioni di tale legge sono punite con la reclusione da un mese fino a cinque anni o con una pena pecuniaria da 10000 EUR fino a 1000000 di EUR, ovvero con entrambe le pene. Inoltre, gli organi giurisdizionali belgi sono competenti per conoscere delle violazioni della legge commesse fuori dal territorio nazionale qualora l'indiziato sia trovato in Belgio, anche nel caso in cui le autorità belghe non abbiano ricevuto denunce o domande ufficiali da parte di autorità straniere e il reato non sia punibile nel paese in cui è stato perpetrato. 14. La Danimarca non ha varato nuove leggi in materia di armi di piccolo calibro nel 2002. 15. In Finlandia è in corso di elaborazione una proposta di legge sull'amnistia in materia di armi da fuoco. La legge - preparata congiuntamente dal ministero dell'Interno, dal ministero della Difesa, dal ministero della Giustizia e dal ministero del Commercio e dell'industria - dovrebbe entrare in vigore nell'autunno del 2003 ed essere istituita a titolo definitivo. La proposta di legge mira a ridurre il numero di armi illegali e non registrate in Finlandia, rafforzando in tal modo la sicurezza e l'ordine pubblico. Essa dovrebbe consentire ai detentori di armi di piccolo calibro, munizioni ed esplosivi illegali di consegnarli alle forze di polizia senza incorrere in sanzioni, a condizione che le armi in questione non siano state usate per atti criminali. La persona in possesso di un'arma da fuoco illegale potrebbe inoltre richiedere una licenza e tenere l'arma. Potrebbe inoltre cedere l'arma da fuoco per il tramite della polizia ad un altro detentore di licenza entro un periodo di tre mesi. Altre azioni possibili, dopo la consegna dell'arma di piccolo calibro, sono la sua disattivazione o la sua restituzione allo Stato. La polizia provvederà a vendere all'asta, per conto del proprietario, le armi da fuoco illegali a collezionisti o ad altri detentori di armi autorizzati. Tutte le armi da fuoco illegali saranno registrate. 16. Nel dicembre 2002 sono state incluse nella legge finlandese sull'esportazione e il transito dei materiali di armamento disposizioni riguardanti l'intermediazione di armi. La legge è stata preparata ed elaborata dal ministero della Difesa. La nuova normativa comprende i seguenti elementi: - i controlli dell'intermediazione riguardano tutti i materiali di armamento, quali definiti dalla legge. Il concetto di materiali di armamento abbraccia sostanzialmente il contenuto dell'elenco di Wassenaar sulle munizioni e dell'elenco comune di attrezzature militari dell'Unione europea, con un'unica eccezione. In Finlandia, il controllo delle armi da fuoco e munizioni per uso civile (ossia armi e munizioni per la caccia o a fini sportivi) rientra in un altro quadro normativo (legge sulle armi da fuoco, 1/1998) e ricade sotto la responsabilità del ministero dell'Interno, - nell'elaborare la legge ci si è basati sul principio secondo cui i controlli dell'intermediazione devono essere identici a quelli applicati all'esportazione e al transito dei materiali di armamento. Ciò significa che ciascuna transazione di intermediazione è subordinata al rilascio di una licenza di intermediazione. L'autorità competente per il rilascio delle licenze è il ministero della Difesa, mentre il ministero degli Affari esteri è competente per gli aspetti di politica estera e di sicurezza, come nel caso delle licenze di esportazione. La licenza di esportazione o di intermediazione è negata se può compromettere la sicurezza della Finlandia o se è in contrasto con la politica estera del paese. I criteri per il rilascio della licenza sono identici: si dovranno applicare i criteri nazionali, il codice di condotta dell'Unione europea per le esportazioni di armi e gli orientamenti dell'OSCE - entrambi allegati alle linee direttrici nazionali della Finlandia - i pertinenti trattati e principi internazionali e, naturalmente, gli embarghi internazionali sulle armi. 17. Anche i controlli dell'utilizzazione finale sono identici. In generale, la Finlandia applica una politica assai severa in materia; il certificato di destinazione finale è considerato, in sostanza, una condizione preliminare indispensabile per il rilascio di una licenza di esportazione o di intermediazione, in tutti i casi e per tutte le destinazioni. Anche le sanzioni sono le stesse: le pene vanno dalla multa alla reclusione fino a quattro anni. L'istituzione di un quadro giuridicoper il controllo dell'intermediazione di armi è stata una delle priorità della Finlandia dello scorso anno nel settore della normativa in materia di controllo delle esportazioni in particolare poiché l'assenza di controlli delle attività di intermediazione era ritenuta una lacuna nella legislazione finlandese. Un'altra misura considerata prioritaria è l'attuazione delle disposizioni del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco e del documento OSCE sulle SALW. 18. Le definizioni contenute nella nuova normativa si basano essenzialmente sui lavori del gruppo COARM del Consiglio dell'Unione europea e sui lavori svolti nel quadro dell'intesa di Wassenaar. Una traduzione libera della definizione di "intermediazione" potrebbe essere la seguente: "attività che consiste nel porre le parti in contatto ai fini della conclusione di un contratto che comporti l'esportazione o il trasferimento di materiali di armamento". I lavori preparatori descrivono l'intermediazione come un'attività "di acquisto e vendita, in cui l'intermediario diventa legalmente proprietario dei prodotti" e "di intermediazione, senza acquisizione diretta del materiale da parte dell'intermediario". L'intermediario è invece definito "una persona o un'entità che negozia o organizza transazioni che comportano l'esportazione o il trasferimento di materiali di armamento da un paese terzo ad un altro". Per paesi terzi s'intendono nella fattispecie sia gli Stati membri dell'UE che altri paesi esteri. 19. L'ambito di applicazione territoriale è piuttosto ampio. L'obbligo di autorizzazione vale per le attività di intermediazione che si svolgono nel territorio finlandese. Tuttavia, quando i beni sono trasferiti attraverso il territorio finlandese, sono invece esercitati i controlli "tradizionali" all'importazione, all'esportazione e al transito. L'ambito di applicazione è anche extraterritoriale: quando la transazione di intermediazione si svolge al di fuori del territorio finlandese, l'obbligo di autorizzazione si applica laddove l'intermediario sia un cittadino finlandese, un'entità finlandese o una persona residente in Finlandia. Il ministero della Difesa gestisce una base di dati contenente tutte le licenze rilasciate. In Finlandia queste licenze sono documenti pubblici, come le licenze di esportazione e di transito, e possono essere lette o fotocopiate consultando il registro del ministero della Difesa. Il ministero della Difesa pubblicherà inoltre statistiche annuali particolareggiate su tutte le licenze rilasciate. La Finlandia prevede inoltre di creare un registro degli intermediari di armi. La legislazione pertinente è in fase di elaborazione da parte delle autorità competenti. 20. Il ministero dell'Interno in Finlandia sta disponendo inoltre l'attuazione del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco. È in preparazione una proposta di emanazione di norme sull'intermediazione di armi da fuoco e munizioni per uso civile. 21. In Francia, l'individuazione e la repressione del traffico di armi sono di competenza della polizia, della gendarmeria e dei servizi doganali. A tal fine, la Francia ha istituito un organo inter-agenzie centralizzato, l'Office central pour la répression du trafic des armes, des munitions, des produits explosifs et des matières nucléaires, biologiques et chimiques (Ufficio centrale per la repressione del traffico di armi, munizioni, esplosivi e materiali nucleari, biologici e chimici - OCRTAEMS) presso la Sezione centrale e la polizia giudiziaria. Tali strutture sono state rafforzate nell'aprile del 2002. 22. A norma di un regolamento adottato nel gennaio del 2002, le attività di intermediazione connesse a materiali di armamento rientrano nel contesto delle transazioni commerciali e sono pertanto subordinate al rilascio di un'autorizzazione preliminare alla produzione e al commercio dei materiali in questione. Gli intermediari operanti in Francia devono essere iscritti in un registro e sono tenuti a registrare tutte le attività di intermediazione svolte. 23. La Francia appoggia la moratoria dell'Ecowas sull'importazione, l'esportazione e la produzione delle SALW, adottata dai capi di Stato e di governo nell'ottobre del 1998 e rinnovata nel 2001, e ne osserva le disposizioni che prevedono l'obbligo del rilascio di autorizzazioni di esportazione da subordinare alla presentazione, da parte del compratore, di un certificato di esenzione rilasciato dal segretariato esecutivo dell'Ecowas. 24. La Germania ha partecipato ai negoziati sul protocollo contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (protocollo sulle armi da fuoco). Il processo di ratifica del protocollo sulle armi da fuoco è stato avviato. 25. La Germania sostiene e attua pienamente, nell'esecuzione dei controlli nazionali delle esportazioni, le seguenti decisioni: - le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU relative all'esportazione di merci sensibili verso paesi soggetti ad embargo (sulle armi), - l'azione comune 2002/589/PESC del Consiglio, del 12 luglio 2002, sul contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere, che abroga l'azione comune 1999/34/PESC, - le posizioni comuni dell'Unione europea sull'esportazione di merci sensibili verso particolari destinazioni, - le moratorie regionali, come la moratoria dell'Ecowas sull'importazione, l'esportazione e la produzione delle armi leggere, adottata ad Abuja il 31 ottobre 1998 e successivamente rinnovata; la Germania è interessata ad una stretta collaborazione con gli altri paesi per attuare questa moratoria nel quadro dell'intesa di Wassenaar. 26. In Germania, i mezzi d'informazione e la scuola tengono debitamente conto, non solo dei problemi legati al commercio illegale delle SALW, ma anche delle conseguenze per lo sviluppo connesse con le SALW stesse. Non pare ingiustificato ritenere che il pubblico interessato abbia effettivamente raggiunto un certo grado di consapevolezza. In tale contesto, meritano di essere sottolineate, in particolare, due iniziative: - la rete televisiva nazionale ha mostrato nella fascia di massimo ascolto la distruzione di scorte di SALW, dichiarate eccedentarie dall'esercito federale; - gli sforzi profusi dall'Unicef per porre fine allo sfruttamento dei bambini soldato godono di un'ampia e ripetuta copertura da parte dei mezzi d'informazione nazionali. 27. La Germania appoggia ed attua pienamente, sia nelle decisioni adottate a livello nazionale su tutte le questioni attinenti al controllo delle esportazioni e delle attività di intermediazione che nella prassi degli organi giurisdizionali nazionali, gli embarghi sulle armi decisi dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in conformità della carta delle Nazioni Unite. Le autorità competenti respingeranno inevitabilmente le domande di autorizzazione, se hanno motivo di ritenere nei singoli casi che l'attività prevista conduca alla violazione di un embargo sulle armi imposto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in conformità della carta delle Nazioni Unite. Sebbene il recepimento nell'ordinamento nazionale non sia di norma richiesto per gli embarghi sulle armi, sono applicati in taluni casi accordi più generali, attuati in conformità della pertinente regolamentazione del Consiglio. Le condizioni e le disposizioni di un embargo sono tradotte in pratica respingendo qualsiasi domanda di autorizzazione di esportazione delle merci in questione verso destinazioni soggette ad embargo. In Germania, la violazione degli embarghi imposti dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - ad esempio, esportando le SALW verso destinazioni soggette ad embargo - è considerata un reato grave e come tale è severamente punita. Il traffico illecito di SALW in violazione di tali embarghi sulle armi è punito con una pena privativa della libertà di almeno due anni. Per reati minori (meno gravi), la pena detentiva va da 3 mesi a 5 anni. 28. Informazioni tecniche in lingua inglese sul sistema tedesco di marchiatura delle armi e dati particolareggiati sulle SALW confiscate o distrutte sia sotto la giurisdizione tedesca che, con l'ausilio dell'esercito federale, nel contesto di missioni all'estero di mantenimento della pace formano oggetto dello scambio di informazioni annuale previsto dal documento OSCE sulle armi di piccolo calibro e leggere e sono disponibili su Internet al seguente indirizzo: www.auswaertiges-amt.de/www/de/infoservice/download/pdf/ friedenspolitik/abruestung/kleinw_2002.pdf 29. In Grecia, è allo studio nei ministeri competenti la modifica della legislazione sulle esportazioni di armi al fine di disciplinare l'intermediazione di armi e rivedere alcune disposizioni delle leggi corrispondenti e dei regolamenti correlati. Considerato il pericolo che rappresenta l'eccessiva accumulazione di SALW nell'Europa sudorientale, le strutture di contrasto e i servizi amministrativi greci hanno messo in atto un regime rigoroso di controlli alle frontiere. Le misure adottate hanno portato ad un aumento sostanziale (pari al 21 %) delle SALW oggetto di traffico illecito confiscate nel 2002. 30. Riconoscendo l'importanza crescente attribuita al rafforzamento delle disposizioni relative al controllo delle esportazioni strategiche, l'Irlanda (che non fabbrica armi leggere o di piccolo calibro) si sta adoperando affinché i controlli nazionali delle esportazioni rispondano ai massimi standard internazionali. Al riguardo, il ministero per le Imprese, il commercio e l'occupazione ha disposto la revisione dei sistemi di controllo strategico irlandesi affinché siano formulate raccomandazioni sul modo migliore di modernizzarli e di potenziarli, siano affrontate le lacune constatate (per esempio intermediazione di armi) e sia assicurato il pieno rispetto degli obblighi internazionali assunti dall'Irlanda. A norma dell'attuale legislazione irlandese, l'importazione e l'esportazione di armi di piccolo calibro verso i paesi dell'Unione europea sono subordinate al possesso di una licenza ai sensi delle leggi sulle armi da fuoco del 1925 e del 1964, nonché ai sensi della normativa CE in materia di acquisizione e detenzione di armi e munizioni, del 1993. Le esportazioni di armi da fuoco verso tutti i paesi sono altresì soggette alla legge sul controllo delle esportazioni del 1983 e relativi decreti di applicazione, nonché agli obblighi e alle responsabilità internazionali derivanti dall'appartenenza all'ONU, all'Unione europea, all'OSCE e ad altre organizzazioni impegnate nella regolamentazione delle esportazioni, come l'intesa di Wassenaar. 31. Considerato che l'Italia non ha varato nuove leggi sulle armi leggere e di piccolo calibro nel 2002, si applica la normativa nazionale vigente in materia che prevede una suddivisione delle SALW in due categorie: - le armi per uso militare, disciplinate dalla legge n. 185/1990 (le autorizzazioni di importazione, esportazione e transito di armamenti sono rilasciate dal ministero degli Affari esteri d'intesa con il ministero della Difesa), - le armi da fuoco comuni, contemplate dalla legge n. 110/1975 (le autorizzazioni di importazione, esportazione e transito di armi da fuoco comuni sono rilasciate dal ministero dell'Interno). 32. Considerato che il Lussemburgo non ha varato nuove leggi nel 2002, le basi giuridiche pertinenti sono la legge, del 15 marzo 1983, sulle armi e munizioni e il regolamento granducale, del 31 ottobre 1995, sull'importazione, l'esportazione e il transito di armi, munizioni e materiale specificamente destinato a fini militari e tecnologia correlata. Essi sono pubblicati nel Mémorial (Gazzetta ufficiale del Granducato di Lussemburgo). L'attuale normativa è ancora in corso di revisione. Per garantire il coordinamento internazionale in materia di armi leggere e di piccolo calibro, il ministero degli Affari esteri è stato investito della responsabilità di stabilire contatti con altri Stati e organizzazioni. 33. Nei Paesi Bassi, il nuovo sistema di licenze per il transito dei materiali di armamento è entrato in vigore il 1o gennaio 2002. Il transito di merci attraverso i Paesi Bassi è disciplinato dalla legge sulle importazioni e le esportazioni e dalla legge sulle armi e le munizioni. Entrambe le leggi sono state modificate nel 2001 per migliorare il controllo del transito di materiali di armamento. L'applicazione della legge sulle importazioni e le esportazioni è stata estesa al transito di materiali di armamento (tutte le voci figuranti nell'elenco dell'intesa di Wassenaar) verso paesi non appartenenti all'Unione europea. La legge modificata sulle armi e le munizioni disciplina il transito di "armi e munizioni" verso gli Stati membri dell'Unione europea. Ai sensi della legge modificata sulle importazioni e le esportazioni e della legislazione operativa derivata, è obbligatorio notificare alle autorità olandesi le spedizioni di taluni tipi di armi, corrispondenti alle categorie di SALW definite dall'azione comune dell'Unione europea sul contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere. 34. La nuova regolamentazione olandese in materia di transito prevede una licenza generica obbligatoria nel caso in cui materiali di armamento in transito rimangano nei Paesi Bassi per un lungo periodo o debbano sottostare ad una qualsiasi trasformazione nel corso del transito. È stata inoltre prevista la possibilità di imporre una licenza obbligatoria ad hoc per le spedizioni in transito di materiali di armamento, cui ricorrere in particolare qualora vi siano indicazioni che le spedizioni non sono già sottoposte al controllo effettivo delle esportazioni nel paese d'origine o qualora risulti che, nel corso del transito sul territorio olandese, le spedizioni siano dirottate verso una destinazione diversa da quella dichiarata al momento del rilascio della licenza di esportazione. La legge modificata sulle armi e le munizioni contempla ora, oltre all'importazione, anche l'esportazione e il transito di "armi e munizioni" verso gli Stati membri dell'Unione europea. Per l'esportazione, il transito o l'importazione di tali merci è richiesta una licenza. La licenza di esportazione o di transito sarà negata al richiedente che non sia in grado di dimostrare che le autorità competenti dello Stato membro dell'Unione europea verso il quale sono destinate le armi o le munizioni non si oppongono alla presenza delle stesse sul territorio nazionale. 35. Nel 2002 la Spagna ha elaborato una nuova normativa sul commercio estero di materiali di armamento e di prodotti a duplice uso, la cui approvazione è prevista nel secondo semestre del 2003. La nuova normativa prevede l'obbligo che tutte le esportazioni di materiali di armamento e prodotti a duplice uso abbiano quale destinazione finale un'autorità pubblica (forze armate e autorità di pubblica sicurezza), qualora vi siano rischi di sviamento della destinazione finale. Del pari, le autorità competenti possono vietare le transazioni commerciali di materiale destinato alle forze di polizia e di sicurezza, qualora abbiano sufficienti motivi di ritenere che il materiale possa essere utilizzato in violazione dei diritti umani o in un modo contrario alla dignità intrinseca delle persone. Al riguardo, verrà richiesto un documento di controllo che attesti la realizzazione di tutte le condizioni giuridiche connesse alle merci da esportare. È inoltre previsto un duplice controllo che sarà eseguito dalle autorità doganali e dall'ispettorato centrale per le armi e gli esplosivi. 36. La Spagna ha applicato tutti gli embarghi vigenti nel quadro delle Nazioni Unite, dell'Unione europea e dell'OSCE e ha rispettato appieno gli impegni assunti nelle sedi internazionali sul controllo e la non proliferazione delle armi. In conformità della moratoria della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) sulle SALW, la Spagna ha pertanto vietato nel 2002 tutte le esportazioni di materiali di armamento aventi come destinazione finale uno dei paesi dell'Ecowas, tranne per tre apparecchi di visione e di orientamento destinati in Ghana ad uso delle forze di pace delle Nazioni Unite. Infine, la Spagna ha appoggiato tutte le iniziative presentate nei consessi internazionali volte a conseguire maggiore trasparenza e un controllo migliore degli scambi di questo tipo di armi. 37. La Svezia non ha varato nuove leggi in materia di SALW nel 2002. 38. Nel luglio 2002, il Regno Unito ha pubblicato la quinta relazione annuale sul controllo delle esportazioni strategiche, riguardante l'anno civile 2001. La pubblicazione ha ormai assunto lo status di "Command Paper", che costituisce un requisito legale ai sensi della legge sul controllo delle esportazioni. La legge sul controllo delle esportazioni ha ottenuto il consenso reale nel luglio 2002. A norma della legge di attuazione, attualmente allo stato di progetto, le attività di traffico e di intermediazione di SALW che si svolgono, del tutto o in parte, nel Regno Unito sono subordinate a licenza. Alle frontiere esterne saranno eseguiti controlli approfonditi dei cittadini del Regno Unito le cui attività favoriscono la fornitura di attrezzature militari destinate a paesi soggetti ad embargo. La legge sul controllo delle esportazioni consentirà inoltre di introdurre nuovi controlli relativi al trasferimento all'estero di tecnologia militare con mezzi elettronici e al trasferimento di tecnologia con qualsiasi mezzo, nonché di prestare assistenza tecnica all'estero, da destinare o da poter destinare ad un programma sulle armi di distruzione di massa. In seguito ad una profonda revisione, le autorità doganali del Regno Unito hanno intensificato i controlli dei rivenditori di armi da fuoco registrati e i controlli alle frontiere continuano ad essere più efficacemente mirati alle merci illegali, grazie ad informazioni e tecniche di valutazione dei rischi di elevata qualità. I.C. Formazione dell'amministrazione, delle strutture di contrasto e delle autorità giudiziarie 39. La Spagna ha organizzato durante tutto l'anno vari corsi e seminari per diffondere le misure legali di prevenzione e di lotta contro il traffico illecito di armi. Tali attività sono destinate a pubblici ufficiali e autorità pubbliche allo scopo di diffondere le norme che disciplinano la materia. 40. L'Accademia nazionale svedese della difesa conduce un ampio programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione che comprende una formazione sia nazionale che internazionale. I.D. Altre iniziative o attività 41. Nel 2002 l'Italia ha distrutto le seguenti SALW, dichiarate eccedentarie: - 3 rivoltelle e pistole semiautomatiche (Beretta m51), - 1071 fucili a canna rigata e carabine Garand (t2). Le forze di sicurezza italiane hanno inoltre sequestrato, sul territorio nazionale, altre 8365 armi da fuoco di vari modelli. II. MISURE DI ATTUAZIONE ADOTTATE A LIVELLO INTERNAZIONALE NEL 2002 II.A. Misure volte a combattere l'accumulazione e la diffusione di armi leggere e di piccolo calibro e a prevenire il traffico illecito di armi convenzionali II.A.1. Assistenza finanziaria, tecnica e di altro tipo a programmi e progetti pertinenti realizzati dall'ONU, dal CICR e da altre organizzazioni internazionali o regionali e da ONG II.A.1.1. Azioni e progetti sostenuti dall'Unione europea 42. L'11 novembre 2002 il Consiglio ha adottato la decisione 2002/904/PESC del Consiglio con l'ottica di proseguire nel contributo dell'Unione europea alla lotta contro l'accumulazione e la diffusione destabilizzanti di armi portatili e di armi leggere in Cambogia. La decisione prevede un ulteriore finanziamento dell'Unione europea pari a 1568000 EUR per il proseguimento e l'espansione di questo progetto in corso, totalmente ideato e gestito dall'Unione europea e avviato nel 1999. 43. Il 21 ottobre 2002 il Consiglio ha adottato la decisione 2002/842/PESC del Consiglio che concede un contributo UE di 200000 EUR per le spese correnti del "Centro per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro istituito sotto l'egida del patto di stabilità/PSNU" a Belgrado. II.A.1.2. Cooperazione dell'Unione europea con altri Stati 44. Nel vertice UE-USA del 17 dicembre 1999 si è decisa l'istituzione di un gruppo sulle SALW al fine di consentire regolari scambi a livello di esperti in vista di migliorare la cooperazione e la messa in comune di informazioni, nonché di valutare i progressi compiuti dall'Unione europea e dagli USA in materia di armi di piccolo calibro. Il gruppo si riunisce almeno una volta nel corso di ciascuna presidenza dell'Unione europea e, nelle riunioni del 2002, ha incentrato le sue attività sulla preparazione della prima riunione biennale, nel 2003, degli Stati che partecipano al programma di azione dell'ONU contro il traffico illecito di SALW e sull'individuazione dei passi da compiere per cooperare all'attuazione di tale programma. Si è anche proceduto all'aggiornamento della dichiarazione comune UE-USA sulle SALW ed è stata discussa la possibilità di adottare standard comuni per la relazione annuale dell'ONU sulle questioni connesse con le SALW. Sono state fornite informazioni sui progetti finanziati dall'Unione europea e dagli Stati Uniti nei paesi interessati. 45. In seguito alla dichiarazione del vertice UE-Canada, relativa all'istituzione di un gruppo di lavoro misto sulle armi di piccolo calibro, del 16 dicembre 1999, il gruppo si è riunito con ritmo semestrale. Nelle riunioni del 2002 il gruppo ha discusso le prospettive della prima riunione biennale, nel 2003, degli Stati che partecipano al programma d'azione dell'ONU contro il traffico illecito di SALW e ha esaminato la situazione per quanto riguarda l'attuazione dei progetti di assistenza finanziati a livello mondiale dall'Unione europea e dal Canada. È stata rivolta particolare attenzione al progetto di distruzione di munizioni in Albania. 46. Nel 1998 l'Unione europea e la Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC) hanno adottato il programma di azione regionale sulle armi leggere e il loro traffico illecito, fornendo un quadro d'azione riguardante, tra l'altro, la lotta al traffico illecito di armi, il rafforzamento dei controlli legali sulle cessioni di armi, il ritiro delle armi in mano ai civili e una accresciuta trasparenza. Nel 1999 è stato creato un gruppo UE-SADC "Armi portatili". Nel 2002 il gruppo ha incentrato i suoi lavori su altri settori che offrono possibilità di cooperazione bilaterale. Alcuni di essi sono anche stati discussi nel seminario "Far progredire l'attuazione del protocollo SADC sulle armi da fuoco: approfondire la cooperazione SADC-UE" svoltosi a Bruxelles nel novembre 2000. È stata inoltre prestata debita attenzione alla preparazione della prima riunione biennale, nel 2003, degli Stati che partecipano al programma di azione dell'ONU contro il traffico illecito di SALW. Sono state fornite informazioni sull'attuazione del programma d'azione sia nell'Africa australe che in Europa. II.A.1.3. Cooperazione da parte di Stati membri dell'Unione europea 47. Il Belgio ha sostenuto il progetto dell'UNIDIR "Sicurezza delle persone e armi di piccolo calibro nell'Africa occidentale - Rafforzamento del ruolo della società civile". Questo progetto pone l'accento sulla sicurezza delle persone, il consolidamento della pace e il disarmo pratico, nell'ottica specifica delle SALW. 48. Il Belgio ha anche sostenuto il progetto "Small Arms Survey" (indagine sulle armi di piccolo calibro) riguardante il problema delle armi di piccolo calibro, proposto dal programma di studi strategici in materia di sicurezza internazionale dell'Istituto universitario di alti studi internazionali di Ginevra. Tale progetto è inteso a istituire una rete per l'informazione pubblica e imparziale sulla proliferazione delle armi leggere e di piccolo calibro. 49. La Danimarca ha continuato a sostenere, con un contributo di 135000 EUR, il progetto pilota del PSNU volto alla raccolta delle armi illegali e al sostegno allo sviluppo sostenibile nel distretto amministrativo di N'Guigmi nel Niger. 50. La Finlandia ha sostenuto finanziariamente il progetto "Biting the bullet" (Farsi coraggio), che è concepito come progetto quinquennale per un periodo che va fino alla prima conferenza di revisione del 2006. Tale progetto è diretto da organizzazioni non governative internazionali quali Basic, International Alert e Saferworld. Esso è inteso a organizzare l'attività informale a livello internazionale di un "gruppo consultivo armi di piccolo calibro", volta a esaminare 1) i trasferimenti di SALW ad attori non statali e 2) orientamenti sulle responsabilità esistenti ai sensi del diritto internazionale per i trasferimenti di SALW. Per la Finlandia è importante facilitare la discussione internazionale e sviluppare raccomandazioni strategiche innovative e pratiche volte a migliorare la cooperazione internazionale e il controllo in questi settori fondamentali. Il contributo è stato di 10000 EUR. 51. La Finlandia ha inoltre offerto un sostegno finanziario al programma di gestione delle armi attuato nel 2002 dall'Istituto per gli studi sulla sicurezza in Sudafrica. Il contributo della Finlandia è stato di 30000 EUR. Tale paese sta prendendo in considerazione la possibilità di prorogare il sostegno nel 2003. 52. La Finlandia ha contribuito al successo del programma di formazione attuato da vari organismi sotto l'egida dell'ONU nell'Asia centrale. La Finlandia ha sostenuto il modulo di formazione dell'OSCE fornendo per tale progetto un sostegno finanziario e inviando un formatore esperto in materia di gestione delle frontiere. La formazione ha migliorato l'attuazione pratica del documento OSCE sulle SALW ed è stata incentrata sulla lotta al traffico di armi di piccolo calibro. La squadra di esperti dell'OSCE ha attuato un progetto pilota di due settimane al valico di frontiera tra l'Uzbekistan e l'Afghanistan. Questa iniziativa di formazione Termez-Hayraton era intesa a migliorare la capacità delle guardie di frontiera locali e dei funzionari delle dogane di impedire trasporti illegali di armi. Altri moduli di formazione sono stati presentati alla polizia di frontiera da varie organizzazioni ONU quali UNDP, ODCCP, UNHCR, Unesco, Unicef, WFP e OCHA nonché da altri partner. La Finlandia continua a sostenere questa iniziativa di formazione distaccando un esperto presso la missione OSCE nell'Asia centrale. 53. Attraverso il sostegno al centro regionale ONU per la pace e il disarmo in Africa, la Finlandia contribuisce finanziariamente al programma sul regime di controllo e trasparenza per quanto riguarda le armi di piccolo calibro (Satcra) in Africa. Gli obiettivi di questo programma sono: a) compilare un registro SALW per l'Africa; b) promuovere la capacità dello Stato di gestire le scorte, registrare e custodire le armi e munizioni possedute legalmente; c) contrassegnare e rintracciare le armi; d) armonizzare le norme giuridiche nazionali che disciplinano il trasferimento di SALW; e) promuovere il dialogo con l'industria degli armamenti; f) stabilire un inventario dei produttori locali di armi; g) provvedere al monitoraggio e alla verifica per garantire il rispetto delle norme; e h) attuare azioni di sensibilizzazione. Il contributo finlandese al progetto è pari a 500000 EUR per il 2003-2005. 54. La Finlandia sostiene finanziariamente il progetto del PSNU riguardante il controllo delle armi in Albania ed ha anche distaccato, per due anni, un esperto finlandese in materia di armi di piccolo calibro quale esperto tecnico internazionale per il progetto. Gli elementi del programma di controllo SALW sono i seguenti: a) sensibilizzazione e informazione; b) progetti di sviluppo; c) sostegno logistico alle squadre di raccolta delle armi; d) progetto pilota di base di dati per il controllo delle armi; ed e) assistenza e consulenza. Il progetto prevede il sostegno al controllo delle SALW, ma con la caratteristica aggiuntiva che questi sforzi si collocano nel contesto più ampio della promozione della sicurezza delle persone. Lo sviluppo umano, gli investimenti economici e sociali e la crescita economica sostenibile non possono realizzarsi in una situazione di insicurezza. Le fonti di insicurezza in Albania sono numerose e diffuse. L'incapacità dello Stato e della società civile di assicurare lo stato di diritto è probabilmente la causa principale dell'insicurezza. Il contributo al progetto è pari a 1150000 EUR per il periodo 2001-2003. 55. La Francia sostiene, in situazioni post belliche, programmi adeguati riguardanti il disarmo, la smobilitazione e la reintegrazione di ex combattenti, sostenuti da organizzazioni regionali e internazionali pertinenti, in particolare in Africa (azione bilaterale), ex Jugoslavia (in ambito ONU e NATO) e Asia (sostegno al programma UE-ASAC in Cambogia). La Francia ha già fornito un contributo di 457357 EUR per l'attuazione della moratoria dell'Ecowas, e ha annunciato la proroga del contributo per un importo di 200000 EUR. 56. La Francia partecipa anche attivamente ai programmi internazionali di coordinamento nella lotta contro il traffico illecito di SALW, nel contesto dell'ONU e della NATO (come per esempio nel Kosovo, con la raccolta di armi e la formazione della polizia civile e militare). 57. La Germania è uno dei donatori che contribuiscono al programma di smobilitazione e reintegrazione e ha versato 2 milioni di EUR al fondo speciale alimentato da più donatori. Altri 18 milioni di EUR sono forniti su base bilaterale per programmi connessi nella regione. 58. Il governo federale sostiene la cooperazione per l'Africa orientale riformando e armonizzando le politiche volte al controllo delle armi di piccolo calibro. In tale sostegno rientra l'organizzazione della formazione del personale di sicurezza, dei membri della società civile, dei membri dell'assemblea legislativa dell'Africa orientale, dei membri del segretariato della cooperazione per l'Africa orientale, di gruppi religiosi nonché di rappresentanti dei media. Queste azioni di formazione mirano a creare una consapevolezza critica sui pericoli della proliferazione incontrollata delle armi di piccolo calibro. A tal fine sarà creato un ufficio di collegamento presso il segretariato di Nairobi. Alla stessa stregua il governo federale sostiene gli sforzi prodigati dalla Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe per armonizzare le sue politiche in base al protocollo SADC sul controllo delle armi da fuoco, munizioni e altro relativo materiale, adottato il 14 agosto 2001. 59. In Angola il governo federale ha sostenuto un progetto locale attuato dall'organizzazione non governativa angolana "Angola 2000" in cooperazione con Saferafrica. Tale progetto è inteso a sensibilizzare alla necessità di ridurre gli effetti negativi della disponibilità di armi di piccolo calibro nella società. Finora sono state svolte le attività seguenti: - formazione di attori locali nella gestione delle armi e nel disarmo pratico, - formazione di attori locali nelle tecniche di rilevamento e analisi quantitativa dei dati, - effettuazione di un'inchiesta sulla sicurezza delle persone in zone prescelte a tal fine, - seminario per la diffusione dei risultati, - attività di patrocinio a livello nazionale per l'elaborazione di un piano d'azione nazionale. 60. In Cambogia la Germania ha sostenuto il processo di disarmo, smobilitazione e reintegrazione di ex combattenti mediante il suo "sostegno al programma di assistenza ai veterani cambogiani" (CVAP). Nell'ultima fase il progetto è stato incentrato soprattutto sulla reintegrazione dei veterani nelle province di Kampot e Kampong Thom. Il programma era inteso alla reintegrazione a livello nazionale dei soldati, al rafforzamento delle capacità di gestione del segretariato generale del programma e all'assistenza nell'elaborazione di una strategia nazionale di reintegrazione. Nelle sue attività rientrano: - un'indagine sulle esigenze dei futuri veterani in due province, - la creazione dell'infrastruttura di centri di raccolta, - l'organizzazione logistica di centri di raccolta, - l'approvvigionamento e la distribuzione di equipaggiamenti domestici per 1500 veterani (in cooperazione con la Croce rossa cambogiana), - l'organizzazione di corsi di formazione professionale per i veterani e i loro familiari in due province, - l'organizzazione di corsi di formazione agricola e la distribuzione di pacchi di sementi, - l'istituzione di due uffici CVAP regionali, - il sostegno e la formazione dei comitati dei veterani in due province, e - la formazione e il sostegno per i servizi di riferimento. 61. In Cambogia la Germania ha anche sostenuto l'organizzazione locale non governativa "gruppo di lavoro per la riduzione delle armi" che si adopera per la formazione di altre organizzazioni non governative in campagne di sensibilizzazione. Finora sono state svolte le attività seguenti: - valutazione del fabbisogno nella comunità delle organizzazioni non governative di Kampong Thom, - attuazione di seminari sui manuali di formazione, - elaborazione di un prontuario e di manuali di formazione per sostenere il lavoro sulle armi di piccolo calibro svolto dalle organizzazioni non governative locali, - sostegno finanziario e promozione a favore delle organizzazioni non governative locali nei lavori riguardanti le armi di piccolo calibro e la gestione di ulteriori seminari, - valutazione del progetto pilota. 62. In Uganda il governo federale sostiene un programma di istruzione a favore della pace attuato dall'organizzazione non governativa locale "Borrow a Youth". Esso mira a sensibilizzare le scuole nonché le organizzazioni giovanili dell'Uganda e le organizzazioni non governative locali al pericolo costituito dalle armi di piccolo calibro nel loro ambiente e alle misure da prendere per ridurre questo pericolo. Le attività svolte finora comprendano: - la produzione di materiale didattico, - la formazione dei formatori, e - una campagna contro le armi di piccolo calibro attraverso gruppi di recitazione, trasmissioni radiofoniche ecc. 63. La Germania ha sostenuto e continua a sostenere una serie di attività connesse con le SALW quali: - il fondo speciale della Banca mondiale per il programma nazionale di smobilitazione in Sierra Leone, integrato da progetti bilaterali per il reinserimento di ex combattenti in tale paese, - vari progetti SALW che il gruppo di stati interessati al disarmo pratico ha patrocinato (o ha contribuito a patrocinare), in particolare nell'Africa subsahariana, - il reinserimento di ex combattenti e di sfollati interni in Angola, - il sostegno al progetto PSNU per la distruzione di SALW nel Niger. 64. Tutte le decisioni di sostegno della Germania hanno in comune il fatto che è stata data priorità a progetti che migliorano, nei paesi beneficiari in questione, le capacità di attuazione per quanto riguarda il controllo dei flussi di armi (controllo dell'esportazione e importazione, capacità di rintracciamento) e i programmi di raccolta e distruzione in situazioni postbelliche. L'"help desk SALW", istituito presso il centro internazionale di Bonn per la riconversione, sostiene misure pratiche di disarmo e mette a disposizione la sua competenze per la definizione e pianificazione di progetti riguardanti le SALW. Esso ha stabilito un'ampia rete di contatti con esperti riconosciuti nel campo delle armi leggere e di piccolo calibro. Al fine di sottolineare l'importanza che annette alla sensibilizzazione ai problemi associati alle SALW, il governo federale ha avviato un ampio dialogo e uno scambio di informazioni periodico con organizzazioni non governative nazionali. 65. Nell'ambito della NATO, la Grecia partecipa quale nazione guida al progetto di uno studio di fattibilità per la distruzione di un milione e mezzo di SALW e 133000 tonnellate di munizioni in Ucraina. Nel 2002 la Grecia ha donato 50000 EUR per tale progetto. Nel 2002 la Grecia ha dato un contributo di 86000 EUR per il programma NAMSA volto alla distruzione di SALW e di scorte di munizioni in Albania. La Grecia si è impegnata a fornire un ulteriore contributo annuo di 50000 EUR entro il 2006. Il ministero dell'Ordine pubblico ha inoltre fornito un sostegno logistico e tecnico alla polizia albanese e ha organizzato seminari per il personale. I seminari hanno riguardato temi inerenti al controllo delle esportazioni di SALW ed armi. La Grecia ha inoltre donato 50000 EUR per il fondo speciale SEEI per la distruzione di SALW in Serbia e Montenegro. 66. L'Irlanda ha fornito un contribuito di 83000 EUR per il progetto Saferafrica sull'assistenza tecnica alla SADC. Ha anche contribuito con 100000 EUR a un progetto diretto dal Canada per la distruzione di munizioni di SALW in Albania e ha promesso 30000 EUR per il progetto diretto dai Paesi Bassi in Serbia e Montenegro. 67. Il Lussemburgo ha contribuito, a titolo nazionale, al progetto di distruzione delle armi leggere in Albania (43660 EUR) nell'ambito del partenariato NATO per il programma di pace. 68. Nel 2001 i Paesi Bassi hanno istituito un fondo speciale per progetti SALW con l'obiettivo specifico di sostenere l'attuazione di programmi internazionali e dichiarazioni quali il programma d'azione delle Nazioni Unite, il documento OSCE sulle SALW e altre dichiarazioni regionali contro il traffico illecito di SALW. Il fondo è inoltre destinato a sostenere progetti intesi alla raccolta e distruzione di armi e munizioni nonché programmi di sensibilizzazione e ricerca. Esempi di progetti attuati nel 2002 con l'assistenza finanziaria di questo fondo sono: - i programmi del PSNU per le armi di piccolo calibro nella regione dei grandi laghi e nell'Europa sudorientale mediante il fondo speciale PSNU per le SALW, - il programma del Centro regionale delle Nazioni Unite per la pace, il disarmo e lo sviluppo nell'America latina e nei Caraibi riguardante il controllo di armi da fuoco, munizioni e esplosivi, - l'assistenza alla distruzione di SALW in Kosovo mediante il finanziamento di un forno di distruzione utilizzato dalla KFOR, - il contributo alla "proposta per la gestione delle armi e il disarmo: iniziative per ridurre la proliferazione di armi di piccolo calibro e armi leggere illegali" nell'ambito di Saferafrica, con la definizione, per esempio, di piani d'azione nazionali in Uganda, Namibia e Mozambico, compresa l'istituzione di punti di contatto nazionali, - il progetto "Biting the bullet II" di Saferworld, International Alert e Basic, - il contributo al programma sulle armi di piccolo calibro dell'ISS. 69. La Svezia ha concesso assistenza finanziaria ai seguenti progetti multilaterali e ONG: - raccolta di armi a Tsikanvali, Ossezia meridionale (200000 SEK), - sostegno al sistema di gestione delle armi leggere e di piccolo calibro (SALSA), UN-LiREK, Perù (200000 SEK), - regime di trasparenza e di controllo delle armi di piccolo calibro in Africa, UNREC, Togo (200000 SEK), - programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione di ex combattenti in Sierra Leone, Banca mondiale (2 milioni di SEK), - prevenzione dei conflitti, comprese attività SALW, CIVIS, in Colombia 2002-2003 (13,1 milioni di SEK), - disarmo, smobilitazione e reintegrazione di bambini soldato nel Sudan meridionale, Save the children, Svezia 2002-2003 (7 milioni di SEK), - attività varie in materia di SALW in America latina, fondazione Arias, 2002-2004 (7 milioni di SEK), - azioni intese a prevenire il reclutamento di bambini soldato UNICEF (4 milioni di SEK), - programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione di ex combattenti nel Congo-Brazzaville, PSNU (5 milioni di SEK), - quadro regionale per il processo di disarmo, smobilitazione e reintegrazione nella regione dei grandi laghi, Banca mondiale (20 milioni di SEK), - attività varie in materia di SALW in America latina, compreso uno scambio interparlamentare tra Svezia, Spagna e America centrale, Swefor, 2002-2003 (4,4 milioni di SEK), - reintegrazione di ex soldati nello Sri Lanka, associazione dei mutilati non più in servizio (400000 SEK), - programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione in Guinea Bissau, coordinatore Correia-governo della Guinea Bissau, 2002-2003 (20 milioni di SEK), - risoluzione dei conflitti, compresi disarmo, smobilitazione e reintegrazione, Mozambico, Diakonia (300000 SEK), - sostegno al rappresentante speciale del segretario generale dell'ONU per i bambini che sono vittime di conflitti armati (700000 SEK), - "Studio sui bambini soldato: prevenire il reclutamento di bambini e giovani", Università di Uppsala (200000 SEK), - sostegno all'indagine sulle armi di piccolo calibro, Istituto universitario di alti studi internazionali, (200000 SEK). 70. Il Regno Unito ha finanziato 10 progetti del centro per la prevenzione dei conflitti globali. Gli obiettivi principali dei progetti sono la creazione di capacità e di consenso nonché la ricerca e l'analisi. Nel 2002 il fondo per la distruzione delle armi di piccolo calibro (SADF) ha finanziato progetti di distruzione di armi di piccolo calibro in Botswana, Kenya e Cambogia. 71. Il Regno Unito ha sostenuto l'attuazione di accordi regionali in Africa per contrastare il flusso di armi verso il continente e all'interno dello stesso. Nel 2002 il Regno Unito è stato uno dei principali donatori del segretariato di Nairobi, incaricato dell'assistenza agli Stati nell'attuazione degli impegni assunti nella dichiarazione di Nairobi. Il segretariato ha finora impartito formazione e fornito sostegno ai funzionari incaricati dell'applicazione della legge nella regione, nonché all'istituzione di punti di contatto nazionali in ciascun paese. Con altri partner del G8, il Regno Unito ha fornito assistenza nella creazione di capacità a livello continentale, regionale e subregionale/nazionale per l'attuazione del programma d'azione ONU e di piani d'azione regionali, in particolare nell'Africa orientale. È stato fornito sostegno anche all'attuazione della moratoria Ecowas e del piano d'azione regionale SADC sulle SALW. Il governo del Regno Unito fornisce anche assistenza agli Stati nelle regioni all'origine di esportazioni di armi irresponsabili verso l'Africa, al fine di attuare regimi responsabili di controllo delle esportazioni, mediante visite e seminari bilaterali. II.A.2. Assistenza finanziaria, tecnica e di altro tipo fornita ad altri Stati, in particolare nelle regioni colpite 72. La Danimarca finanzia lo sminamento e la distruzione delle mine antipersona con un contributo di oltre 9 milioni di EUR attraverso un programma di 6 anni in Mozambico. La distruzione delle SALW, sebbene esuli dal programma, è stata realizzata occasionalmente quale attività secondaria. Attraverso la sua partecipazione a operazioni di mantenimento della pace nei Balcani, la Danimarca ha partecipato ad attività connesse al rimpatrio, alla smobilitazione e al disarmo di forze armate. La riduzione delle scorte di SALW detenute dai civili è parte integrante dell'attività delle forze danesi. 73. La Finlandia sostiene, assieme al Canada, il programma di controllo delle armi di piccolo calibro in Guatemala. L'organismo incaricato dell'attuazione del progetto è l'Iepades (Istituto di istruzione per lo sviluppo sostenibile) un'organizzazione non governativa fondata nel 1990. Il progetto si prefigge di consolidare un programma nazionale di controllo delle armi con la partecipazione dei responsabili del governo coinvolti nel progetto e di gruppi della società civile interessati alla problematica. Il contributo della Finlandia al programma ammonta a 20000 EUR. 74. Nel 2002 la Finlandia ha finanziato e organizzato una formazione destinata a due agenti di polizia del Nicaragua e del Guatemala in Finlandia. La formazione verteva tra l'altro sulla registrazione delle armi, sui controlli di frontiera, sul rilascio di licenze di esportazione di armi e sulla normativa in materia di armi. La Finlandia ha formato 2 esperti in materia di armi di piccolo calibro sulla raccolta e distruzione di SALW e sulla gestione delle scorte e la sicurezza delle SALW nei corsi di formazione organizzati dalla Svizzera nel quadro del PFP sulla raccolta e distruzione di SALW e in Svizzera nel giugno 2002. La Finlandia è disposta a partecipare a progetti e seminari internazionali o bilaterali richiesti dal paese beneficiario nel settore della raccolta e distruzione delle armi e della gestione delle scorte. Ai paesi che lo richiedono la Finlandia offre l'assistenza di esperti per valutare i loro problemi nella gestione delle SALW. Le esperienze acquisite dalla Finlandia nella raccolta e distruzione delle armi nelle operazioni di mantenimento della pace potrebbero essere messe a frutto nella cooperazione. La Finlandia sta esaminando la possibilità di tenere in Finlandia corsi di formazione di esperti su alcuni aspetti tecnici della gestione delle SALW. 75. La Finlandia ha distaccato un esperto finlandese di armi di piccolo calibro per il programma di studi strategici in materia di sicurezza internazionale dell'istituto universitario di alti studi internazionale riguardante l'indagine sulle armi di piccolo calibro e ha finanziato il programma per il 2003, per un importo complessivo di 60000 EUR. Gli obiettivi dell'indagine sulle armi di piccolo calibro sono: a) essere la principale fonte internazionale di informazione pubblica e neutra su tutti gli aspetti delle armi di piccolo calibro; b) fungere da risorsa per i governi, i responsabili della politica, i ricercatori e le persone che operano nel settore; c) essere un osservatore indipendente delle iniziative politiche nazionali e internazionali, pubbliche e non governative, in materia di armi di piccolo calibro; d) essere un canale di informazione e dialogo sui problemi connessi con le armi di piccolo calibro tra il nord e il sud, l'est e l'ovest; e) essere il punto nodale centrale per una rete internazionale di ricercatori, istituti di ricerca e ONG che operano nel settore delle armi di piccolo calibro; e f) essere un foro per lo scambio di informazioni e la diffusione di misure e iniziative corrispondenti alle migliori pratiche nell'ambito delle armi di piccolo calibro. 76. La Finlandia crede nella cooperazione e nel coordinamento internazionali nell'assistere i paesi che chiedono aiuto per attuare il programma d'azione ONU e il documento OSCE sulle SALW. La Finlandia annette particolare importanza alla cooperazione regionale sul controllo del traffico di armi di piccolo calibro migliorando la capacità delle autorità di controllo alla frontiera, dei servizi doganali e della polizia. Ciò comporta tra l'altro lo scambio di informazioni a livello nazionale e regionale, la formazione del personale, l'assistenza per le attrezzature tecniche, la creazione di basi di dati per i registri di armi e il miglioramento della qualità della gestione delle scorte. La Finlandia ha migliorato la cooperazione, lo scambio di esperienze e formazione tra i funzionari competenti, quali i funzionari delle dogane, della polizia, dell'intelligence e quelli addetti al controllo delle armi, a livello nazionale, regionale e globale. 77. La Francia favorisce azioni bilaterali concentrate in aree geografiche (per esempio l'Africa occidentale) considerate prioritarie dal punto di vista politico. La Francia sostiene programmi di cooperazione attuati nel contesto dell'Unione europea conformemente all'azione comune adottata nel 1998 e modificata nel 2002. Partecipa attivamente alla promozione di una cultura di mantenimento della pace e di pacificazione, mediante l'organizzazione di seminari e missioni di assistenza (missione di esperti per assistere le unità militari dell'Etiopia che partecipano a un'operazione di mantenimento della pace nel Burundi, sotto l'egida dell'OUA). 78. La Germania ha sostenuto i seguenti programmi regionali: - cofinanziamento del programma di disarmo, smobilitazione e reintegrazione in Ruanda, - progetto Saligad relativo alle armi di piccolo calibro nel corno d'Africa, - progetto "SALW per lo sviluppo della comunità" in Mozambico, - polizia di prossimità/prevenzione dei conflitti nelle zone urbane in Sudafrica, - distruzione delle armi di piccolo calibro in Albania, formazione del personale nell'organizzazione albanese per la distruzione, - progetto OSCE per il ritiro e la distruzione di munizioni in Moldova. 79. Con riferimento anche alle sue attività di progetto nei settori affini del disarmo, della smobilitazione e della reintegrazione nonché in materia di sensibilizzazione, la Germania sostiene progetti bilaterali e multilaterali intesi a migliorare l'impegno internazionale per un efficace controllo delle esportazioni. A tal fine essa scambia informazioni con altri Stati su base bilaterale. In questo settore la Germania agisce in parte a nome della Commissione europea o di regimi internazionali di controllo, in parte distaccando esperti incaricati di partecipare a progetti di altri Stati. La Germania organizza inoltre riunioni di esperti e assiste altri Stati (quali i paesi aderenti e candidati dell'Europa centrale e orientale) nell'istituzione dei sistemi nazionali di controllo delle esportazioni. In questo contesto è stata prestata particolare attenzione alla problematica SALW, compresa l'elaborazione e il varo di nuove leggi adeguate e la creazione del clima necessario per un efficace applicazione della legge. La Germania ha fornito assistenza tecnica e finanziaria per la distruzione delle SALW ad altri paesi ed è disposta a esaminare ulteriori progetti in futuro. 80. Dall'analisi e dalla valutazione dettagliate delle attività criminali che implicano il traffico illecito di SALW in Germania emerge che spesso il supposto collegamento con il traffico di stupefacenti, la criminalità organizzata e il terrorismo transnazionali non può essere facilmente stabilito per quanto riguarda i crimini collegati con le SALW commessi in Germania. I tentativi compiuti dalla Germania si incentrano pertanto sull'assistenza garantita ai paesi europei confinanti. Nel quadro del Patto di stabilità per l'Europa sudorientale, la Germania ha avviato con vari paesi della regione un'intensa collaborazione a livello di polizia e di dogana, soprattutto mirata alla formazione e specializzazione delle forze di polizia di frontiera, essendo queste le prime autorità impegnate nella lotta contro il traffico illecito di SALW. Il servizio investigativo doganale ad esempio assiste le autorità slovene negli sforzi volti a combattere la criminalità organizzata transfrontaliera avviando investigazioni dirette contro i membri delle bande di trafficanti di armi dell'Europa sudorientale residenti in Germania. 81. A livello subregionale l'amministrazione federale delle dogane è coinvolta nella prevenzione e lotta contro il traffico illecito transfrontaliero di SALW attraverso controlli selettivi non motivati da alcun sospetto concreto, sul flusso dei prodotti. Tali controlli sono svolti in particolare dai servizi di dogana e di sorveglianza e dalle squadre mobili di controllo. A livello regionale merita di essere sottolineata la stretta cooperazione tra i servizi investigativi doganali e l'amministrazione doganale francese. Essa include speciali controlli regolari svolti congiuntamente e diretti esclusivamente a combattere il traffico di SALW. Tale controlli speciali hanno dimostrato la loro validità su un periodo di vari anni. Lo scambio di informazioni tra le amministrazioni doganali di Germania, Francia e Austria è molto ampio. I servizi investigativi doganali di tali paesi si scambiano informazioni sul traffico in questione. È mantenuta anche una stretta cooperazione con le autorità slovene. 82. Più in generale la Germania si è dedicata ad agevolare l'azione legale contro il traffico illecito di SALW concludendo con vari paesi accordi bilaterali in cui figurano clausole sulla prevenzione, la lotta e l'eradicazione del traffico di armi. II.A.3. Coordinamento delle misure pratiche con altri Stati membri e con la Commissione europea 83. Le questioni inerenti alle SALW sono state discusse nel 2002 nel corso delle riunioni della Troika del COARM, CODUN e CONOP con i paesi associati, i paesi SEE-EFTA, la Federazione russa, l'Ucraina, il Canada, gli Stati Uniti, la Cina e la Corea del Sud oltre che nei gruppi misti istituiti in materia di SALW tra l'Unione europea e gli USA e il Canada. II.A.4. Partecipazione a seminari e conferenze internazionali o organizzazione delle stesse 84. L'Austria ha sponsorizzato, insieme ad altri partner dell'Unione europea, la Conferenza sull'attuazione del programma d'azione dell'ONU sulle armi di piccolo calibro - Necessità e partenariati, tenutasi a Pretoria (Sudafrica) dal 18 al 21 marzo 2002. 85. La Finlandia, insieme con il Canada, il Costarica e la fondazione Arias, ha organizzato e finanziato la Conferenza sulle armi di piccolo calibro per i paesi dell'America centrale nel dicembre 2001. Principale scopo della conferenza era dare seguito al programma d'azione dell'ONU. Essa ha riUnito i rappresentanti di governo e le agenzie che operano nel campo della proliferazione, del controllo e del traffico di SALW. Il contributo della Finlandia è stato di 28500 EUR. 86. Un seminario di formazione sulla gestione delle frontiere per i paesi dell'Asia centrale è stato organizzato dal ministero degli Affari esteri finlandese, in coordinamento con il segretariato OSCE, a Helsinki nel giugno 2002. Hanno preso parte al seminario il Kazakstan, il Kirghizistan, il Tagikistan, il Turkmenistan e l'Uzbekistan. La formazione era destinata a funzionari di polizia, delle dogane, dei servizi di controllo delle esportazioni e delle frontiere. Scopo del seminario era assistere i paesi dell'Asia centrale nel rafforzamento del controllo nazionale sulle esportazioni e sui sistemi di sicurezza alle frontiere per ridurre il traffico illecito delle armi di piccolo calibro, della droga e dei prodotti di importanza strategica. Per ampliare il concetto di frontiere efficaci il seminario ha costituito in parte un seguito dei seminari OSCE sulle armi leggere e di piccolo calibro tenuti in Asia centrale alla fine del 2001 e nel maggio 2002. È stata presentata la legislazione finlandese sulle armi e i registri delle armi. Sono stati sollevati problemi quali il controllo delle esportazioni per i materiali di armamento, i materiali a duplice uso e il materiale nucleare, le attrezzature e la tecnologia, nonché il controllo alle frontiere per i materiali radioattivi. Si è anche proceduto a una presentazione dell'immagazzinamento e distruzione in condizioni sicure delle armi eccedentarie. Durante l'escursione in loco i partecipanti hanno visitato anche una zona di stoccaggio dell'esercito finlandese per armi leggere e di piccolo calibro. 87. La Finlandia ha sostenuto le spese di viaggio dei partecipanti dei paesi che hanno chiesto aiuto finanziario attraverso il Foro dell'Unità di sostegno del Consiglio di sicurezza per il seminario OSCE sulle SALW svoltosi a Vienna nel febbraio 2002. Il contributo è stato di 15000 EUR. 88. La Germania ha attivamente partecipato ai seminari OSCE e ONU sulle SALW in Asia centrale e in Europa sudorientale e in alcuni casi li ha cosponsorizzati. 89. La Germania ha fornito sostegno finanziario e consulenza per i seminari sulla sicurezza alle frontiere, sulla marchiatura delle SALW e la gestione delle scorte, svoltisi sotto gli auspici dell'OSCE a Termiz (Uzbekistan) e a Zagabria (Croazia). 90. L'Italia ha assicurato un contributo di 22000 EUR per l'organizzazione di un seminario OSCE - tenutosi a Bucarest nel febbraio 2003 - sull'attuazione regionale del programma d'azione dell'ONU sul traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro. 91. L'Italia ha altresì partecipato ai seguenti seminari e conferenze internazionali: - Conferenza africana per l'attuazione del programma d'azione dell'ONU sul traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro (Pretoria, 18-22 marzo), - terza riunione degli Stati membri dell'Unione europea e dei paesi associati sull'esportazione delle armi convenzionali (Sofia, 10 aprile), - seminario organizzato dalla coalizione ONG e Saferworld circa i controlli sulle esportazioni di armi nell'Unione europea (Madrid, 10 maggio), - gruppo di orientamento regionale del Patto di stabilità per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro nell'Europa sudorientale (Skopjie, 30 maggio), - workshop organizzato dal "Forum mondiale sul futuro delle attività di tiro sportivo" (WFSA) sull'esportazione, l'importazione e l'intermediazione di armi leggere e di piccolo calibro (Napoli, 13-14 giugno), - seminario regionale sull'attuazione del programma d'azione dell'ONU sul traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro (Manila, 9-10 luglio), - workshop del Consiglio di partenariato euro-atlantico (EAPC) della NATO sulle armi leggere e di piccolo calibro (Zagabria, 24-25 ottobre), - seminario preparatorio dell'undicesimo Foro economico dell'OSCE "Impatto economico nazionale e internazionale delle armi leggere e di piccolo calibro" (Sofia, 11-12 novembre), - Conferenza dei donatori del Centro dell'Europa sudorientale per il controllo delle armi leggere e di piccolo calibro (Ginevra, 20 novembre), - riunione informale organizzata da ONG/Saferworld sui controlli delle esportazioni di armi nell'Unione europea (Bruxelles, 3 dicembre). 92. I Paesi Bassi hanno contribuito all'organizzazione e al cofinanziamento della Conferenza sull'attuazione del programma d'azione dell'ONU sulle armi leggere e di piccolo calibro in Africa - Necessità e partenariati, che si è svolta a Pretoria dal 18 al 21 marzo 2002 ed è stata organizzata congiuntamente da Austria, Canada, Kenya, Mali, Nigeria, Norvegia, Sudafrica, Svizzera e Regno Unito. 93. Il Portogallo ha partecipato alla Conferenza africana sull'attuazione del programma d'azione dell'ONU sulle armi leggere e di piccolo calibro - Necessità e partenariati (Pretoria, ... marzo 2002). 94. La Svezia ha partecipato a vari seminari internazionali, inclusi i seminari sull'attuazione del programma d'azione dell'ONU sulle SALW, sull'intermediazione illecita e il controllo delle esportazioni. 95. Il Regno Unito ha sponsorizzato, insieme con altri partner dell'Unione europea, la Conferenza sull'attuazione del programma d'azione dell'ONU sulle armi leggere e di piccolo calibro - Necessità e partenariati, tenutasi a Pretoria, Sudafrica, dal 18 al 21 marzo 2002. II.A.5. Altre iniziative 96. La Finlandia fornisce alle forze e ha considerevoli responsabilità di coordinamento nelle operazioni di mantenimento della pace effettuate dalla NATO su mandato ONU in Bosnia-Erzegovina e nel Kosovo. Dette operazioni riguardano la smobilitazione di gruppi armati, il monitoraggio e la prevenzione di attività criminali (fra cui il traffico di persone, di armi, di droga), il mantenimento dell'ordine pubblico e il miglioramento della sicurezza nonché altre attività che contribuiscono notevolmente a ridurre la minaccia alla sicurezza rappresentata dalle armi di piccolo calibro nelle comunità locali dei Balcani occidentali. 97. La Francia appoggia le azioni volte a ripristinare lo stato di diritto nelle situazioni postbelliche. Detto paese partecipa attualmente a queste operazioni nella RDC, in Costa d'Avorio e nel Kosovo. 98. La Germania - quale contributore di truppe alle operazioni SFOR, KFOR e Harvest, nonché "Amber Fox" - ha partecipato alla raccolta di SALW nell'Europa sudorientale. Secondo gli accordi di Dayton, essa ha inoltre contribuito alla distruzione di mortai calibro 82 mm in Bosnia-Erzegovina. La prevenzione del traffico di armi da fuoco civili e SALW militari fa parte dei regimi integrati di gestione delle frontiere sostenuti dalla cooperazione di polizia tedesca nel quadro del patto di stabilità per l'Europa sudorientale. 99. La Germania coopera da vicino con l'Interpol al fine di identificare i gruppi e gli individui coinvolti nel traffico illecito di SALW, qualora richiesto nell'ambito di singole indagini penali. In un solo caso, il governo di un altro Stato che combatte attivamente il traffico illecito di SALW ha trasmesso direttamente alla Germania, e non tramite l'Interpol, una voluminosa richiesta di rintracciamento basandosi sul fatto che detta richiesta non scaturiva da singole indagini penali. La Germania è un membro attivo del gruppo di lavoro sul sistema di rintracciamento delle armi e degli esplosivi dell'Interpol (IWETS) sin dalla sua istituzione. Insieme ad altri sette paesi, parteciperà al progetto pilota dell'IWETS che sarà avviato verso la metà del 2003. 100. Le forze armate italiane hanno partecipato a varie operazioni esterne, nel corso delle quali sono state raccolte/confiscate e distrutte le seguenti SALW: Per quanto riguarda la brigata multinazionale sud-ovest (Kosovo): - 310 fucili, - 100 rivoltelle, - 6 mitragliatrici, - 20 lanciatori mobili per missili anticarro, - 7 razzi, - 183 granate, - 2780 mine, - 27517 munizioni di vario calibro. Per quanto riguarda l'unità speciale multinazionale (Kosovo): - 86 armi di vario tipo, - 16706 munizioni di vario calibro, - 135 granate, - 1000 kg di esplosivi, - 20 lanciatori mobili per razzi anticarro. Per quanto riguarda l'unità speciale multinazionale (Bosnia): - 1 fucile. 101. Con altri alleati NATO, il Portogallo contribuisce alle forze di mantenimento della pace SFOR e KFOR su mandato ONU in Bosnia-Erzegovina e nel Kosovo. Fra le attività delle forze portoghesi rientra la riduzione delle scorte detenute dai civili. 102. Insieme con altri alleati NATO, il Regno Unito contribuisce alle forze di mantenimento della pace SFOR e KFOR su mandato ONU in Bosnia-Erzegovina e in Kosovo. Le forze del Regno Unito sono attivamente impegnate nella riduzione delle riserve detenute dai civili. II.B. Partecipazione ai lavori delle organizzazioni internazionali e accordi regionali nel settore delle armi convenzionali, soprattutto delle armi leggere e di piccolo calibro II.B.1. Nazioni Unite 103. L'Austria ha continuato a partecipare alle attività delle Nazioni Unite, compresi seminari e workshop, nonché a iniziative nazionali su problemi inerenti alle armi leggere e di piccolo calibro. 104. La Danimarca ha continuato a partecipare alle attività delle Nazioni Unite, compresi seminari, workshop e relative iniziative concernenti le SALW. 105. La Francia ha seguito i lavori del gruppo di esperti delle Nazioni Unite incaricato di effettuare uno studio di fattibilità su uno strumento internazionale per rintracciare il traffico illecito di SALW (risoluzione 56/24 v). Questo paese è anche membro di un gruppo di esperti delle Nazioni Unite istituito per esaminare la questione dell'intermediazione. 106. Il 10 ottobre 2002 la Grecia ha firmato il protocollo contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. 107. Si prevede che l'Irlanda sia in grado di firmare, entro la fine del 2003, il protocollo contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale al protocollo della convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. 108. L'Italia ha proseguito le procedure richieste a livello nazionale per la ratifica del protocollo delle Nazioni Unite contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco. 109. I Paesi Bassi hanno partecipato al gruppo di esperti delle Nazioni Unite incaricato di effettuare lo studio di fattibilità di uno strumento internazionale volto a rintracciare il traffico illecito di SALW. 110. Il Portogallo ha continuato a prendere parte alle attività delle Nazioni Unite. 111. Il 6 maggio 2002 il Regno Unito ha firmato il protocollo contro il traffico e la fabbricazione illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni. Il Regno Unito esorta altri paesi a firmare il protocollo e ad adoperarsi per la sua attuazione. Il ministero dell'Interno sta collaborando attivamente con la Commissione europea e gli altri Stati membri per attuare le disposizioni sulla marcatura di cui al protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco. Questo richiederà la marcatura al momento della prima importazione nell'Unione europea. Il Regno Unito era rappesentato nel gruppo delle Nazioni Unite di esperti governativi che hanno effettuato lo studio di fattibilità sulla marcatura e la rintracciabilità. II.B.2. Primo Comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite 112. Gli Stati membri hanno preso le seguenti posizioni per quanto concerne le risoluzioni su questioni inerenti le armi di piccolo calibro, adottate dal Primo Comitato della 57a Assemblea generale: - Risoluzione 57/65 ("Relazioni tra disarmo e sviluppo"): 13 Stati membri dell'Unione europea hanno votato a favore, due si sono astenuti, - Risoluzione 57/66 ("Legislazione nazionale sul trasferimento di armi, di attrezzature militari e di beni e tecnologie a duplice uso"): presentata dai Paesi Bassi, appoggiata da tutti i paesi dell'Unione europea, - Risoluzione 57/70 ("Assistenza agli Stati ai fini della riduzione del traffico illegale di armi leggere e di piccolo calibro"): appoggiata da tutti i paesi dell'Unione europea, - Risoluzione 57/72 ("Commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro"): appoggiata da tutti i paesi dell'Unione europea, - Risoluzione 57/75 ("Trasparenza in materia di armamenti"): presentata dai Paesi Bassi, appoggiata da tutti i paesi dell'Unione europea, - Risoluzione 57/81 ("Consolidamento della pace per mezzo di misure pratiche di disarmo"): presentata dalla Germania, appoggiata da tutti i paesi dell'Unione europea. II.B.3. OSCE 113. L'Austria sta attuando il documento dell'OSCE sulle armi leggere e di piccolo calibro e sostiene le iniziative in materia di armi di piccolo calibro nel quadro del patto di stabilità per l'Europa sudorientale. 114. La Danimarca ha continuato a partecipare alle attività dell'OSCE e sta attuando il documento della stessa OSCE sulle armi leggere e di piccolo calibro. 115. La Finlandia ha sostenuto attivamente l'attuazione del documento OSCE sulle SALW. Si è offerta di stilare la Guida alle migliori prassi in materia di controllo delle esportazioni delle armi di piccolo calibro e leggere. I lavori pratici sono stati eseguiti dagli esperti del ministero degli Affari esteri finlandese, affiancati dal gruppo di esperti nazionali cui partecipano rappresentanti della Finlandia provenienti da tutti i ministeri competenti in materia di esportazione di armi di piccolo calibro. L'obiettivo della Finlandia era quello di introdurre un sistema ideale di controllo delle esportazioni che tenesse conto delle differenze fra le normative nazionali. Lo scopo era quello di delineare il miglior sistema possibile di controllo delle esportazioni che ammettesse varie procedure e prassi nazionali. La guida è stata suddivisa in cinque capitoli. Fornisce informazioni per lo sviluppo di un sistema nazionale di controllo delle esportazioni di armi leggere e di piccolo calibro. La guida presenta pertinenti impegni internazionali, elenca gli aspetti necessari per la legislazione nazionale, definisce orientamenti relativi alla politica e al processo decisionale in materia di esportazioni e contempla l'effettiva attuazione dei controlli delle esportazioni. La guida contempla anche l'importazione e il transito di armi leggere e di piccolo calibro, ove opportuno. La guida comprende criteri molto ampi di controllo delle esportazioni tratti da varie fonti, compresi il documento OSCE e il codice di condotta dell'Unione europea. Tali criteri costituirebbero una valida lista di controllo per gli Stati in sede di rilascio di licenze di esportazione. La guida rileva inoltre migliori prassi per tutti gli aspetti di un sistema di autorizzazione nazionale ed esamina dettagliatamente le misure volte a prevenire l'impiego fraudolento ed illecito delle SALW mediante certificati di destinazione finale contraffatti. Tali misure potrebbero contribuire ad armonizzare i certificati di destinazione finale sulla base di uno standard comune elevato. Alcuni elementi e principi dell'intesa di Wassenaar e del codice di condotta dell'Unione europea per le esportazioni di armi sono stati, a loro volta, incorporati nella guida alle migliori prassi in materia di esportazione di armi. Il contributo finlandese per la stesura della guida ammonta a 4500 EUR. 116. La Finlandia ha versato 100000 EUR a favore del Fondo di reazione rapida nel quadro della missione OSCE in Georgia nel 2002. Il Fondo di reazione rapida è volto a fornire assistenza alle comunità disposte a consegnare volontariamente le armi, in attuazione del documento OSCE sulle armi di piccolo calibro. 117. La Finlandia ha distaccato, dal novembre del 2001, un esperto nazionale quale funzionario di supporto dell'FCS competente per le armi di piccolo calibro presso il Centro per la prevenzione dei conflitti (CPC)/OSCE, allo scopo di assistere gli Stati partecipanti all'OSCE nell'attuazione del documento OSCE sulle SALW e di fornire assistenza alle pertinenti missioni e operazioni OSCE locali su questioni attinenti alle armi leggere e di piccolo calibro. Fra gli strumenti pratici elaborati dal CPC in tale periodo vi è il modello di risposta dell'OSCE riguardante le relazioni sugli scambi di informazioni, che l'OSCE ha inoltre trasmesso alle Nazioni Unite. 118. La Francia ha partecipato attivamente allo scambio di informazioni nel quadro del documento OSCE sulle SALW. 119. La Germania ha contribuito alla guida OSCE alle migliori prassi sulle armi di piccolo calibro e leggere elaborando un progetto di capitolo sulle eccedenze e, unitamente alla Norvegia, un progetto di capitolo sull'intermediazione e ha partecipato attivamente alla produzione di un catalogo illustrato sulla distruzione delle SALW. 120. L'Italia ha continuato ad attuare attivamente il documento OSCE sulle armi di piccolo calibro e leggere, adottato nel novembre 2000. In tale contesto, ha presentato dati nazionali aggiornati per lo scambio di informazioni su aspetti essenziali delle SALW (fabbricazione, marchiatura, controllo delle esportazioni, intermediazione, tecniche di distruzione) in conformità del succitato documento OSCE. 121. Il Lussemburgo partecipa ai lavori dell'OSCE. 122. I Paesi Bassi hanno contribuito ad una riunione sui seguiti dei seminari di formazione dell'OSCE negli Stati dell'Asia centrale riguardo all'attuazione del documento OSCE sulle SALW, svoltasi ad Almaty nel maggio 2002. Nella veste di presidente in esercizio designato dell'OSCE nel 2003, i Paesi Bassi hanno organizzato a Sofia, nel novembre del 2002, un seminario preparatorio al Foro economico dell'OSCE del 2003 sul tema del traffico di armi di piccolo calibro e leggere. 123. I Paesi Bassi hanno partecipato al Secondo scambio di informazioni dell'OSCE del giugno 2002. Insieme a Canada e Stati Uniti, i Paesi Bassi hanno elaborato il capitolo della guida OSCE alle migliori prassi relativo alle tecniche di distruzione delle SALW. 124. In qualità di presidente in esercizio dell'OSCE nel 2002, il Portogallo ha contribuito a promuovere l'adozione della carta dell'OSCE per la prevenzione e la lotta al terrorismo. Gli Stati partecipanti hanno espresso, nella carta, la loro determinazione a lottare contro i rischi dovuti alla diffusione illegale e all'accesso alle armi convenzionali, comprese quelle di piccolo calibro e leggere. 125. La Spagna ha continuato ad attuare attivamente il documento OSCE sulle armi di piccolo calibro e leggere (SALW). In tale contesto, essa ha trasmesso aggiornamenti delle informazioni fornite nell'ambito dello scambio di cui alla sezione III, lettera (F), punto 1, e alla sezione IV, lettera (E), punto 1, del documento OSCE sulle SALW. Assieme a Svizzera e Regno Unito, la Spagna ha contribuito all'elaborazione della guida sulle migliori prassi relative alle procedure nazionali per la gestione e la sicurezza delle scorte di SALW, che il 3 marzo 2003 era pronta per la pubblicazione. 126. La Svezia ha partecipato allo scambio di informazioni sulle SALW nel quadro dell'OSCE. Essa svolge un ruolo di primo piano nell'elaborazione della guida OSCE sulle migliori prassi concernenti le SALW nei processi di disarmo, smobilitazione e reintegrazione. 127. Il Regno Unito sta attuando il documento OSCE sulle SALW. Assieme a Spagna e Svizzera, ha svolto un ruolo di primo piano nell'elaborazione della guida OSCE sulle migliori prassi relative alla gestione delle scorte di SALW. Esso fornisce inoltre un contributo finanziario alla pubblicazione delle guide OSCE sulle migliori prassi. Il Regno Unito appoggia l'iniziativa sulle armi di piccolo calibro nel quadro del patto di stabilità per l'Europa sudorientale. II.B.4. Nato 128. L'Austria ha proseguito la sua partecipazione alle attività dell'EAPC, inclusi seminari e workshop, e alle iniziative nazionali su problemi inerenti alle SALW. 129. La Danimarca ha continuato a partecipare alle attività dell'EAPC, inclusi seminari e workshop, e alle iniziative connesse riguardanti le SALW. 130. La Finlandia partecipa regolarmente alle riunioni e alla redazione delle relazioni del gruppo ad hoc dell'EAPC sulle SALW, che dal 1999 si riunisce presso la NATO a Bruxelles, interessandosi precipuamente ai settori in cui il Consiglio di partenariato è in grado di apportare un valore aggiunto nel quadro del processo sulle armi di piccolo calibro e cercando di evitare duplicazioni con i lavori di altre organizzazioni. 131. I Paesi Bassi hanno versato 700000 EUR quale contributo al progetto NAMSA sulla distruzione delle munizioni di SALW in Albania ed hanno partecipato attivamente ai lavori del Gruppo ad hoc dell'EAPC sulle SALW. 132. Il Portogallo ha continuato a partecipare alle attività dell'EAPC. 133. Il Regno Unito ha proseguito la sua partecipazione ai lavori del gruppo ad hoc dell'EAPC sulle iniziative NATO volte a combattere il problema delle SALW e ha continuato a seguire i progressi conseguiti in materia. II.B.5. Ecowas 134. La Francia è membro del gruppo consultivo del Programma di coordinamento e di assistenza per la sicurezza e lo sviluppo (PCASED) che si riunisce una volta all'anno per valutare l'attuazione del programma e formulare raccomandazioni intese a migliorare le sue operazioni. 135. Il Regno Unito ha anche fornito un contributo finanziario al programma PCASED per sostenere la moratoria dell'Ecowas e al Segretariato di Nairobi che appoggia l'attuazione della dichiarazione di Nairobi. Esso ha altresì partecipato attivamente alle iniziative intraprese dall'Unione europea per rafforzare il processo Unione europea-SADC. II.B.6. Wassenaar 136. Nel quadro dell'intesa di Wassenaar, gli Stati membri dell'Unione europea hanno contribuito all'adozione, nel dicembre 2002, delle linee guida sulle migliori prassi riguardo alle esportazioni di SALW e di una dichiarazione d'intenti sulle attività di intermediazione di armi. 137. L'Irlanda ha presieduto il gruppo generale nel 2002. 138. Il Regno Unito ha svolto un ruolo di primo piano nel promuovere e garantire l'adozione, l'11 dicembre 2002, nel quadro dell'intesa di Wassenaar, delle linee guida sulle migliori prassi riguardo ai trasferimenti di armi di piccolo calibro e ai controlli sulle esportazioni. II.B.7. Sadc 139. La Germania sostiene gli sforzi prodigati dalla Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC) per armonizzare le sue politiche in base al protocollo SADC sul controllo delle armi da fuoco, munizioni e altro relativo materiale che è stato adottato il 14 agosto 2001. 140. Il Regno Unito ha partecipato attivamente all'iniziativa Unione europea intesa a rafforzare il processo Unione europea-SADC. Questa iniziativa mira a sostenere l'attuazione della Convenzione OSA sui traffici illeciti e dei regolamenti modello della CICAD. II.B.8. Varie 141. La Francia, in cooperazione con la Svizzera, ha avviato nel 2000 una riflessione finalizzata all'elaborazione di uno strumento internazionale nel settore della rintracciabilità delle SALW. 142. Durante il G8 tenutosi a Kananaskis nel 2002, l'Italia ha contribuito a far adottare - nel quadro del nuovo partenariato per lo sviluppo dell'Africa (NEPAD) - un piano d'azione G8 per l'Africa. Questo piano mira, tra l'altro, a promuovere la pace e la sicurezza sostenendo gli sforzi prodigati dai paesi africani e dalle Nazioni Unite per regolamentare maggiormente le attività di mediatori e trafficanti ed eliminare il flusso di armi illecite verso l'Africa e al suo interno. 143. Il programma di assistenza in materia di controlli sulle esportazioni ("Export control outreach programme") del Regno Unito prevede formazione e assistenza in materia di procedure per la concessione delle licenze d'importazione ed esportazione. Dal 2001 oltre dieci governi e relative agenzie hanno beneficiato dell'assistenza prevista da questo programma. III. ALTRE OSSERVAZIONI E INFORMAZIONI PERTINENTI III.A. Criteri per la valutazione delle richieste di finanziamento di progetti sulle SALW rivolte all'Unione europea III.A.1. Orientamenti prioritari 144. L'Unione europea continuerà a prodigarsi per eradicare i problemi causati da un diffondersi destabilizzante e incontrollato delle SALW. Come dichiarato nel Programma europeo per la prevenzione dei conflitti approvato dal Consiglio europeo (Göteborg, 15-16 giugno 2001), operare per eliminare questa fonte di destabilizzazione e di conflitti rappresenterà un notevole contributo alla prevenzione di conflitti futuri. Le azioni già intraprese dall'Unione europea costituiscono passi importanti in questo senso e dovrebbero essere seguite da un deciso impegno nella stessa direzione. L'adozione, da parte della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti, di un programma d'azione per prevenire, combattere ed eradicare il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti completa l'impegno già esplicato precedentemente dall'Unione europea mediante la sua azione comune sulle armi leggere. Ai fini di tale impegno sarebbe utile che a livello dell'Unione europea si valutasse la possibilità di istituire il regolare finanziamento di progetti da parte dell'Unione europea nel quadro del perseguimento degli obiettivi finali del programma d'azione delle Nazioni Unite. 145. Per migliorare e rafforzare l'attuazione dell'azione comune e del programma d'azione, gli Stati membri hanno identificato una serie di orientamenti per i temi sui quali dovrebbe essere presa una decisione o ai quali dovrebbe essere prestata attenzione in un prossimo futuro. Questi orientamenti saranno ovviamente riesaminati periodicamente, tenendo conto dell'esperienza maturata nell'attuazione di progetti Unione europea. III.A.1.1. Necessità di un approccio globale 146. Sebbene sia ampiamente riconosciuto che vanno adottate altre azioni internazionali per risolvere i problemi costituiti dalle SALW, si deve tener conto di molti e complessi fattori e processi, quali la sicurezza internazionale e quella interna, gli scambi commerciali, le relazioni civili/militari ed il ruolo delle armi nella società. Questi problemi non possono essere risolti in un batter d'occhio. Vanno affrontati con un approccio globale che prenda in considerazione i vari aspetti del problema - che potrebbero differire da regione a regione - e per risolverli ci si deve avvalere di un'ampia gamma di misure concordate. Gli Stati membri hanno convenuto che gli sforzi debbano essere intesi sia a ridurre l'accumulazione destabilizzante già in atto sia a prevenire un ulteriore proliferare incontrollato di queste armi. Le capacità locali di affrontare questi problemi possono essere potenziate grazie all'assistenza. 147. Per quanto riguarda l'appoggio finanziario ai progetti riguardanti le SALW l'obiettivo dell'Unione europea sarà intensificare gli sforzi per ridurre la disponibilità e la fornitura di SALW in aree di conflitto o di conflitto potenziale, contribuire a definire una serie di misure internazionali per limitare la domanda di SALW in tali aree e assistere i governi nell'affrontare i problemi causati da queste armi. Le misure possono essere adottate dall'Unione europea o a livello di Stati membri, come pure operando tramite le istituzioni regionali o mondiali appropriate. Gli sforzi dispiegati rispettivamente dagli Stati membri e dalla Commissione mireranno alla complementarità e rifletteranno la volontà di affrontare i vari aspetti del problema delle armi di piccolo calibro a livello nazionale, subregionale, regionale e mondiale. 148. I progetti selezionati per il finanziamento Unione europea dovrebbero garantire vantaggi reali e tangibili ai beneficiari del progetto. Una parte importante del finanziamento dovrebbe essere destinata a propri progetti concepiti accuratamente e attuati dall'Unione europea. È pertanto essenziale che sia stato definito un quadro di attuazione appropriato e che il progetto possa funzionare sia tecnicamente che politicamente nel contesto previsto. Si potrebbero prendere in considerazione anche progetti di finanziamento di una gamma più ampia di paesi e regioni - ove il bilancio lo consenta - tenendo presente che occorre ottimizzare l'impatto e la sostenibilità delle iniziative dell'Unione europea e tenendo conto, in base a criteri concordati, della necessità che i fondi dell'Unione europea offrano un "valore aggiunto" e vantaggi tangibili. 149. Si dovrebbe inoltre prestare particolare attenzione ad un più stretto coordinamento con gli sforzi già profusi a livello multilaterale (ossia PSNU, centri regionali dell'ONU, NATO, EAPC e altri) e a livello bilaterale alla ricerca di sinergie. III.A.1.2. Necessità di un'azione mirata 150. I paesi in cui il livello di insicurezza o di violenza è elevato non possono sfruttare appieno l'assistenza allo sviluppo. Pertanto andrebbe fornita ai paesi o regioni in cui sussiste il rischio di conflitto un'assistenza destinata a promuovere la sicurezza, il disarmo, la smobilitazione e la reintegrazione nella società degli ex combattenti, quale parte integrante di programmi di sviluppo sociale ed economico. 151. Nei casi in cui i governi sono attivamente impegnati per ridurre il flusso di armi e la circolazione di SALW nella loro regione, l'Unione europea dovrebbe assisterli in questo compito. In pratica i governi beneficiari possono non disporre della capacità di attuare i propri programmi di controllo. L'Unione europea è disposta pertanto a considerare la fornitura di un supporto pratico per iniziative quali lo sviluppo di capacità e la formazione, la sensibilizzazione, ecc. Si dovrebbe dare priorità a progetti intesi a rafforzare le capacità nazionali di attuazione per quanto concerne il controllo del flusso di armi (controllo sulle esportazioni/importazioni, capacità di rintracciamento) e i programmi di raccolta e distruzione in situazioni di postbelliche. Vista l'entità di taluni progetti segnatamente nel settore della distruzione di munizioni per le SALW potrebbe essere opportuno che l'Unione europea unisca le forze con partner esterni all'Unione europea (per esempio i progetti dell'EAPC). III.B. Esperienze acquisite 152. Tenuto conto delle azioni passate dell'Unione europea in materia di SALW e in base alle esperienze acquisite nell'ambito delle precedenti valutazioni e attuazioni di progetti relativi alle SALW, si dovrebbero tener presenti i seguenti parametri con riguardo alla definizione dei progetti: - lo svolgimento a scadenza semestrale di riunioni di esperti CODUN su questioni e progetti attinenti alle SALW è utile e dovrebbe proseguire, - le assegnazioni di fondi per l'anno successivo devono essere decise entro la riunione autunnale degli esperti CODUN sulle SALW, al fine di consentire un'adeguata preparazione dei progetti e l'utilizzazione ottimale delle risorse del bilancio comunitario. Le decisioni del Consiglio su singoli progetti saranno prese a partire dall'inizio dell'anno successivo in funzione degli stanziamenti di bilancio disponibili, - è importante che le informazioni su futuri progetti SALW, specie quelli che devono essere finanziati dal bilancio PESC, siano comunicate con tempestività e includano gli obiettivi generali, le attività previste, i risultati sperati e una ripartizione dettagliata dei costi stimati. Tali elementi permetteranno ai partner di esaminare in modo approfondito i progetti proposti e di dibatterli in modo esauriente, agevolandone in tal modo l'approvazione, - gli sforzi andrebbero concentrati su un numero limitato di grandi progetti. La partecipazione dell'Unione europea dovrebbe essere analizzata e realizzata meglio. In caso di sostegno a progetti di terzi si deve garantire visibilità ai contributi dell'Unione europea, - occorre tener conto della tempestiva ed accurata predisposizione delle "schede d'azione". Devono essere descritti il contesto e il contenuto del progetto soggiacente e delle parti da finanziare, - dovrebbe esservi un quadro esatto delle modalità di attuazione, compresa una valutazione dell'"organo o organismo/ONG di attuazione" previsto per l'azione e della relativa capacità di eseguire l'azione in modo soddisfacente, - la cooperazione con donatori nazionali esterni all'Unione europea è utile sul piano politico ma molto difficile da organizzare nella pratica a motivo delle diversità in materia di priorità politiche, procedure di bilancio, metodi di lavoro ecc.. Si dovrebbe prestare particolare attenzione all'organizzazione pratica di tale cooperazione, - la cooperazione tra l'Unione europea e gli sforzi nazionali degli Stati membri dovrebbe essere rafforzata, - si dovrebbero intensificare gli sforzi intesi a coinvolgere le ONG ed il settore privato. 153. Contributo basato sul progetto UE-ASAC È essenziale che il progetto operi in stretta cooperazione con il governo di uno Stato ospitante impegnato a limitare il possesso e l'uso di armi leggere e di piccolo calibro nella società. Nel contempo, il progetto dovrebbe essere sufficientemente autonomo dal governo per poter perseguire gli obiettivi fissati nella decisione del Consiglio. Idealmente il progetto dovrebbe avere un approccio integrato e poliedrico ("programma SALW") nel cui ambito l'impatto di ogni singola componente del programma sia rafforzata dall'attuazione delle altre componenti, combinandosi così per formare un vigoroso pacchetto integrato. Siffatto programma potrebbe comprendere, tra l'altro, le seguenti componenti (esempio basato sul progetto Unione europea-ASAC in Cambogia): - assistenza nell'elaborazione e nell'introduzione di una legislazione sulle armi, - registrazione e immagazzinamento delle armi in condizioni sicure, - progetti "Sviluppo in cambio di lotta alle armi" in cui la popolazione locale è stimolata a consegnare alla polizia le armi detenute illegalmente in cambio di progetti di sviluppo della comunità, - distruzione delle armi, - campagne di sensibilizzazione del pubblico, - ogni paese ha bisogno di un quadro giuridico che disciplini chiaramente il possesso e l'uso di SALW nella società. Non appena entra in vigore una legge in materia di armi è importante che la polizia sia addestrata in modo da comprenderla e applicarla e che il pubblico sia informato circa le implicazioni della legge stessa. L'assistenza al progetto è preziosa sia nella fase di elaborazione che di introduzione, - il sostegno alla registrazione delle armi e al loro immagazzinamento in condizioni sicure aiuta i governi a ridurre l'incertezza sul numero, il tipo, il luogo e le misure di sicurezza connesse con le armi di cui sono in possesso. L'esperienza ha dimostrato che, una volta registrate tutte le armi in una determinata regione militare, è possibile convincere le autorità militari che detengono più armi di quanto necessario e che quelle in eccedenza possono essere distrutte. La creazione di strutture sicure per il deposito delle armi è relativamente poco costosa e al tempo stesso particolarmente importante nei paesi poveri che dispongono di grandi quantità di armi, - i progetti "Sviluppo in cambio di lotta alle armi" (WfD) daranno presumibilmente maggiori risultati se includeranno un sostegno al miglioramento delle prestazioni della polizia locale. Gli abitanti dei villaggi non saranno propensi a consegnare le armi in loro possesso se hanno la sensazione che la loro sicurezza personale è ancora in pericolo. Il costo unitario per ogni singola arma consegnata è relativamente elevato ma i progetti WfD apportano alle comunità locali un "valore in materia di sicurezza" difficile da quantificare in termini monetari, - la distruzione delle armi illegali consegnate nonché delle armi eccedentarie delle forze armate e della polizia nel corso delle cerimonie "Una fiamma per la pace" può avere un valore altamente simbolico e trasmettere l'immagine di progresso verso una società più pacifica. Cerimonie di distruzione più limitate sono particolarmente appropriate nelle zone in cui sono attuati i progetti "Sviluppo in cambio di lotta alle armi" poiché rafforzano la fiducia nel fatto che le armi consegnate dalla popolazione sono effettivamente distrutte e non utilizzate contro la popolazione stessa, - il commercio transfrontaliero illegale di SALW ostacola ogni sforzo diretto ad affrontare il problema delle SALW in un determinato paese. Il potenziamento dei controlli di frontiera sarebbe pertanto un settore da prendere in considerazione ai fini del futuro sostegno dell'Unione europea, - la visibilità dell'Unione europea in materia di SALW migliorerà con l'attuazione di progetti di paternità Unione europea attentamente studiati e non con esigui contributi a progetti realizzati da altri attori. III.B.1. Criteri per l'assegnazione di fondi 154. L'Unione europea sta sviluppando un approccio più sistematico nei confronti dei potenziali progetti di sostegno, in particolare per quanto riguarda l'identificazione e lo studio del progetto. Sono stati individuati i seguenti criteri su cui l'Unione europea si baserà per una valutazione preliminare delle richieste: a) l'assistenza da parte dell'Unione europea nel settore delle SALW deve fondarsi su una genuina volontà politica nel paese destinatario. A tal fine occorre una risposta inequivocabile al quesito: "L'azione proposta è espressione di una visione o strategia politica, tematica o geografica chiara oppure corrisponde ad un'iniziativa deliberatamente e manifestamente ad hoc che serve a scopi distinti?"; b) i progetti proposti devono potenziare la sicurezza locale, nazionale o regionale all'interno dello stato/regione beneficiario (ad esempio contribuire al controllo delle armi di piccolo calibro, creare misure di rafforzamento della fiducia, tendere alla riconciliazione, alla stabilità regionale). Ciò comporta una valutazione ex ante della situazione politica e dell'effettivo impatto del progetto sull'obiettivo globale previsto, quali la prevenzione dei conflitti, la creazione di un contesto pacifico, ecc.; c) l'assistenza in materia di SALW dovrebbe essere parte integrante di una strategia globale di sviluppo e di sicurezza nei confronti del paese beneficiario. Qualora ciò non sia possibile, la proposta di progetto dovrebbe precisare il contributo dell'attività in questione all'integrazione di una politica in materia di SALW nella strategia più generale in materia di sicurezza e di sviluppo; d) occorre garantire la coerenza con azioni passate/presenti/future nello stesso paese o nella stessa regione; e) i progetti di assistenza si baseranno sulla stretta collaborazione con le autorità del paese beneficiario e a tal fine occorre definire il ruolo dei differenti attori; f) nei progetti che includono una componente relativa alla raccolta delle armi, tutte le armi raccolte dovrebbero, in linea di massima, essere distrutte; g) per ciascun progetto bisogna stabilire obiettivi chiari, punti di riferimento e scadenze al fine di poter valutare l'impatto del progetto stesso. È inoltre necessario valutare le esigenze pratiche del destinatario finale. Vanno presi in considerazione i risultati e le "lezioni apprese" da esperienze analoghe svolte in passato; h) le richieste di assistenza dovrebbero precisare chiaramente la maniera in cui il progetto proposto contribuisce a perseguire gli obiettivi dell'azione comune dell'Unione europea; i) le richieste di assistenza dovrebbero precisare chiaramente la maniera in cui il progetto proposto potenzia la capacità dello stato beneficiario di attuare gli impegni da esso sottoscritti a livello regionale o internazionale; j) è necessario che le ONG e il settore privato siano maggiormente coinvolti, ove possibile; k) la sostenibilità del progetto va presa in considerazione al momento della valutazione; l) è necessario garantire la cooperazione tra le iniziative dell'Unione europea e le iniziative nazionali degli Stati membri; m) i criteri sopra menzionati si basano per lo più sui risultati delle valutazioni intraprese e delle competenze acquisite dalla Commissione nell'attuazione del bilancio relativo alla PESC. III.B.2. Necessità di una valutazione approfondita 155. È importante che i progetti finanziati con fondi dell'Unione europea siano esaurientamente valutati. A tal fine si ricorrerà alle misure illustrate di seguito. - I progetti dovrebbero essere attuati secondo sani principi di gestione finanziaria. - Al termine di ciascun progetto verrà presentata una relazione finale, che sintetizzerà i risultati conseguiti. - Verrà effettuata una valutazione per accertare se gli obiettivi del progetto sono stati raggiunti e se sia necessario un follow-up. La valutazione verrà realizzata almeno verso la fine del progetto. I progetti attuati in un lungo periodo o ai quali l'Unione europea partecipa finanziariamente in misura sostanziale saranno valutati anche durante il periodo di attuazione. - La Commissione rifletterà sulla creazione di modelli comparabili per la valutazione dei progetti che beneficiano di un sostegno nonché delle nuove proposte di progetto. - La valutazione verrà organizzata dalla Commissione nell'ambito delle sue competenze in materia di esecuzione del bilancio ed effettuata da esperti indipendenti. Verrà successivamente presentata al gruppo pertinente dell'Unione europea o alla Commissione, in stretto coordinamento con la presidenza. L'attribuzione dei fondi deve essere decisa tempestivamente, vale a dire al più tardi dalla riunione autunnale CODUN sulle SALW per l'anno successivo, e eventuali sforzi aggiuntivi dovrebbero essere destinati alla preparazione, tempestiva e approfondita, delle "schede d'azione" per i progetti. I fondi sono attribuiti con l'intesa che le decisioni del Consiglio relative ai singoli progetti verranno prese a partire dall'inizio dell'anno successivo, fatta salva la disponibilità di stanziamenti nel bilancio delle Comunità. - La relazione finale e la valutazione serviranno anche a stabilire quali lezioni trarre per i progetti futuri. Si propone che la Commissione proceda alla valutazione sulla base dei criteri sopra esposti. III.C. Punti di contatto nazionali: AUSTRIA Ministero federale degli Affari esteri Dipartimento disarmo, controllo degli armamenti e non proliferazione Minoritenplatz 3 A - 1014 Vienna Tel. (43) 50 11 50 33 56 Fax (43) 50 11 50 228 E-mail: abtii8@bmaa.gv.at BELGIO Servizio pubblico federale per gli Affari esteri Divisione sicurezza internazionale Direzione non proliferazione, disarmo e controllo degli armamenti 15, Rue des Petits Carmes B - 1000 Bruxelles Tel. (32-2) 501 37 10 Fax (32-2) 501 38 22 E-mail: werner.bauwens@diplobel.fed.be DANIMARCA John Kierulf Capo dell'unità disarmo e non proliferazione Ministero degli Affari esteri 2, Asiatisk Plads DK - 1448 Copenagen K Tel. (45) 33 92 06 78 Fax (45) 33 92 18 04 E-mail: jokier@um.dk FINLANDIA Ministero degli Affari esteri, Dipartimento politico, Divisione controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione Per informazioni sui contatti: pol-05@formin.fi o ministero degli Affari esteri, Controllo degli armamenti, Casella postale 176 FIN - 00161 Helsinki Tel. (358) 9 16 05 61 85 Fax (358) 9 16 05 60 66 FRANCIA Ministero degli Affari esteri Sottodipartimento per il disarmo chimico e biologico e il controllo delle armi classiche 37, Quai D'Orsay F - 75351 Parigi Fax (33-1) 43 17 49 52 GERMANIA Ministero federale degli Affari esteri Divisione controllo delle armi convenzionali e CSBM Werderscher Markt 1 D - 10117 Berlino Tel. (49) 30 50 00 14 65 Fax (49) 30 50 00 41 61 E-mail: 241-1@diplo.de GRECIA Ministero degli Affari esteri Direzione Nazioni Unite e organizzazioni internazionali Sezione non proliferazione, disarmo e controllo degli armamenti Atene Tel. (30) 210 368 22 50 Fax (30) 210 368 22 39 E-mail: D01@MFA.GR IRLANDA Sezione disarmo e non proliferazione Ministero degli Affari esteri Hardwicke House Hatch Street Dublino 2 Irlanda Tel. (353-1) 478 08 22 Fax (353-1) 408 23 83 ITALIA Consigliere Paolo Cuculi Divisione disarmo e non proliferazione Direzione generale per gli affari politici multilaterali e i diritti umani Ministero degli Affari esteri Piazzale della Farnesina, 1 I - 00194 Roma Tel. (39) 06 36 91 40 00 Fax (39) 06 323 59 27 E-mail: paolo.cuculi@esteri.it LUSSEMBURGO Ministero degli Affari esteri, Direzione degli affari politici 5, Rue Notre-Dame L - 2240 Lussemburg o Sig. François Berg Tel. (352) 478 24 69 Fax (352) 22 19 89 E-mail: francois.berg@mae.etat.lu PAESI BASSI Desk officer per le SALW Ministero degli Affari esteri dei Paesi Bassi Divisione Politica di esportazione delle armi e controllo degli armamenti Casella postale 20061 2500 EB L'Aia Paesi Bassi Tel. (31) 70 348 55 62 Fax (31) 70 348 54 79 PORTOGALLO Dipartimento organizzazioni difesa e sicurezza Ministero degli Affari esteri Largo Do Rilvas P - 1399-030 Lisbona Tel. (351) 21 394 62 95/579 Fax (351) 21 394 60 37 E-mail: dsd@sg.mne.gov.pt SPAGNA Desk officer per le SALW Ministero degli Affari esteri Divisione problemi internazionali del disarmo C/Padilla, 46 E - 28006 Madrid Tel. (91) 379 17 67/91 379 85 57 Fax (91) 576 12 45/91 575 48 65 SVEZIA Desk officer per le SALW Ministero degli Affari esteri Dipartimento per la sicurezza globale S - 103 39 Stoccolma Tel. (46) 8/405 10 00 REGNO UNITO Simon Johnson Desk officer per le SALW Dipartimento non proliferazione Ufficio esteri e Commonwealth King Charles Street Londra SW1A 2AH Regno Unito Tel. (44) 20 70 08 22 51 Fax (44) 20 70 08 28 60 Per maggiori informazioni sugli sforzi del Regno Unito nel settore delle SALW, si vedano anche le relazioni nazionali di questo paese in materia nel quadro del programma d'azione dell'ONU (http://disarmament2.un.org) e il sito Internet http://www.fco.gov.uk + "international security".