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Document 52018IP0374

Risoluzione del Parlamento europeo del 3 ottobre 2018 su come affrontare le esigenze specifiche delle zone rurali, montane e periferiche (2018/2720(RSP))

GU C 11 del 13.1.2020, p. 15–17 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

13.1.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 11/15


P8_TA(2018)0374

Agenda dell'Unione europea per le zone rurali, montane e periferiche

Risoluzione del Parlamento europeo del 3 ottobre 2018 su come affrontare le esigenze specifiche delle zone rurali, montane e periferiche (2018/2720(RSP))

(2020/C 011/04)

Il Parlamento europeo,

visto l'articolo 174 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la sua risoluzione del 10 maggio 2016 sulla politica di coesione nelle regioni montane dell'UE (1),

vista la sua risoluzione del 13 giugno 2017 sulla costruzione di pilastri per una politica di coesione dell'UE post-2020 (2),

vista la sua risoluzione del 17 aprile 2018 sul rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale nell'Unione europea: la 7a relazione della Commissione europea (3),

visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.

considerando che le zone rurali, montane e periferiche costituiscono l'80 % del territorio dell'Unione europea, ospitano il 57 % della sua popolazione e generano il 46 % del valore aggiunto lordo;

B.

considerando che il PIL pro capite nelle aree non urbanizzate è pari al 70 % della media dell'Unione, mentre alcuni abitanti delle zone urbane hanno un PIL pro capite pari a ben il 123 % della media UE;

C.

considerando che il tasso di disoccupazione nelle aree non urbanizzate è aumentato dal 7 % al 10,4 % tra il 2008 e il 2012;

D.

considerando che un quarto della popolazione delle zone rurali, montane e periferiche non ha accesso a Internet;

E.

considerando che è importante aiutare le zone rurali, montane e periferiche a superare le sfide cui devono far fronte; che una di tali sfide è costituita dallo spopolamento rurale, in quanto i giovani continuano ad abbandonare queste zone e gli anziani (di età superiore a 65 anni) rappresentano il 20 % della popolazione totale; che occorre pertanto garantire agli abitanti delle zone non urbane opportunità simili a quelle di cui godono gli abitanti delle zone urbane;

F.

considerando che nelle zone non urbane il settore dei servizi rappresenta solo il 24 % dei posti lavoro;

G.

considerando che l'economia, le città, l'industria (incluso il turismo) e i cittadini dell'Europa dipendono in ampia misura da queste zone in termini di approvvigionamento alimentare, utilizzo dei suoli, energia, risorse idriche, aria pulita e materie prime;

H.

considerando che le zone rurali, montane e periferiche sono spesso situate in regioni frontaliere degli Stati membri e in prossimità dei confini esterni dell'UE; che, per affrontare le loro esigenze specifiche, promuovere la coesione e favorire rapporti di buon vicinato, è necessario sfruttare appieno le possibilità offerte dalla cooperazione transfrontaliera, dalle strategie macroregionali e da altri strumenti quali il gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT);

I.

considerando che i rappresentanti di 40 paesi europei hanno sottoscritto la dichiarazione di Venhorst elaborata dal Parlamento rurale europeo nel 2017 e volta a promuovere la cooperazione in settori quali la connettività, le infrastrutture, i servizi, il rafforzamento delle economie locali e la lotta alla povertà e all'esclusione sociale;

1.

sottolinea l'importanza delle zone rurali, montane e periferiche per realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato in Europa e pone l'accento sulla necessità di rafforzarle affrontando le loro esigenze specifiche attraverso le politiche dell'UE;

2.

ritiene che sia fondamentale promuovere lo sviluppo locale per stabilizzare e compensare le tendenze negative sui mercati locali, le dinamiche demografiche e le risorse naturali;

3.

invita inoltre a coordinare le politiche dell'UE per garantire lo sviluppo dei territori rurali;

4.

sottolinea la necessità di investimenti volti a integrare le zone rurali, montane e periferiche in tutte le politiche al fine di realizzare le priorità dell'Unione, tra cui la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la sicurezza alimentare, l'inclusione sociale, la parità di genere, la lotta ai cambiamenti climatici, la creazione di posti lavoro, la digitalizzazione e l'efficienza del mercato interno;

5.

chiede che l'Agenda dell'UE per le zone rurali, montane e periferiche favorisca lo sviluppo socioeconomico, la crescita e la diversificazione dell'economia, il benessere sociale, la protezione della natura nonché la cooperazione e l'interconnessione con le zone urbane al fine di promuovere la coesione e prevenire il rischio di frammentazione territoriale; sollecita l'istituzione di un Patto per i piccoli comuni intelligenti nell'ottica di garantire un approccio più efficace, integrato e coordinato alle politiche dell'UE aventi un impatto sulle zone rurali, con la partecipazione di tutti i livelli di governo, conformemente al principio di sussidiarietà e in linea con l'Agenda urbana per l'Europa stabilita nel patto di Amsterdam;

6.

chiede altresì che l'Agenda dell'UE per le zone rurali, montane e periferiche includa un quadro strategico per lo sviluppo di tali zone, in coordinamento con le strategie a favore delle regioni in ritardo di sviluppo e periferiche, al fine di raggiungere gli obiettivi in materia di verifica rurale, piccoli comuni intelligenti, accesso ai servizi pubblici, digitalizzazione, formazione e innovazione; invita inoltre a rafforzare la cooperazione e i partenariati intelligenti tra i poli rurali e urbani onde riequilibrare il rapporto tra zone rurali e zone urbane;

7.

incoraggia le zone e le comunità rurali a sviluppare progetti quali i piccoli comuni intelligenti sfruttando i propri punti forti e le proprie risorse esistenti e sviluppando nuove opportunità, tra cui servizi decentrati, soluzioni energetiche nonché tecnologie e innovazioni digitali;

8.

sottolinea la necessità di sostenere l'ulteriore sviluppo del turismo rurale e dell'agroturismo montano preservando nel contempo le specificità di tali aree, ad esempio le tradizioni e i prodotti locali tradizionali, dal momento che il turismo ha un profondo impatto sociale, economico e culturale;

9.

sottolinea il potenziale delle regioni vulcaniche montane e dei vulcani, in particolare per quanto riguarda il contributo della vulcanologia al conseguimento degli obiettivi in materia di energia rinnovabile e alla prevenzione e alla gestione delle catastrofi naturali, quali le eruzioni vulcaniche;

10.

invita la Commissione a includere, nelle future proposte legislative, disposizioni che tengano conto delle specificità di queste zone e che prevedano finanziamenti adeguati, in particolare a titolo dei Fondi strutturali e d'investimento europei, per la politica di coesione post-2020;

11.

sottolinea che il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) contribuisce in misura significativa alla coesione economica e sociale, in particolare nelle zone rurali, e presenta un'importante dimensione territoriale; raccomanda, pertanto, che la spesa del FEASR continui ad essere collegata alla politica di coesione, anche allo scopo di facilitare il finanziamento integrato e complementare e di semplificare le procedure per i beneficiari, in modo tale che le regioni possano attingere da diverse fonti dell'UE per ottimizzare le opportunità di finanziamento e investire nelle zone rurali;

12.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché al Comitato delle regioni e agli Stati membri.

(1)  GU C 76 del 28.2.2018, pag. 11.

(2)  Testi approvati, P8_TA(2017)0254.

(3)  Testi approvati, P8_TA(2018)0105.


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