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Document 52011AR0290

Parere del Comitato delle regioni sulla «Modernizzazione dell'insegnamento superiore»

GU C 113 del 18.4.2012, p. 45–51 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

18.4.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 113/45


Parere del Comitato delle regioni sulla «Modernizzazione dell'insegnamento superiore»

2012/C 113/09

IL COMITATO DELLE REGIONI

si compiace del ruolo più attivo che la Commissione intende assumere nel sostenere gli istituti di istruzione superiore e le diverse autorità nazionali, regionali e locali nell'attuazione dell'opera di modernizzazione dell'insegnamento superiore;

concorda con la Commissione sul fatto che il totale degli investimenti nel settore dell'insegnamento superiore in Europa è globalmente insufficiente, e riconosce che in molti casi spetta non solo agli Stati membri ma anche agli enti regionali assumersi le loro responsabilità potenziando questi investimenti con il ricorso a fondi pubblici;

invita la Commissione, nella definizione dei programmi e delle linee di azione concreti, a riservare ulteriore attenzione a una delle priorità che essa stessa, a buon diritto, fissa per gli Stati membri e gli istituti di istruzione superiore: l'innalzamento del grado di partecipazione e il rafforzamento della "dimensione sociale" dell'insegnamento superiore che sarà necessaria per raggiungere tale obiettivo;

è del parere che quanto più gli istituti di istruzione superiore tengono conto delle esigenze specificamente regionali e locali, offrendo così un contributo concreto allo sviluppo dei territori, tanto più riescono anche a mettere in luce la pertinenza dell'insegnamento che dispensano;

constata che occorre ancora adottare un buon numero di provvedimenti per ampliare e nel contempo potenziare le opportunità di mobilità dei discenti e le possibilità di cooperazione transnazionale, incrementandone così significativamente il valore aggiunto;

fa presente che una serie di competenze importanti in materia di istruzione e di formazione - così come nel campo delle politiche per la gioventù e per l'occupazione - sono appannaggio degli enti regionali e locali, e mette pertanto l'accento sul ruolo di primo piano che spetta ad essi nell'attuazione di questo progetto di modernizzazione, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà.

Relatrice

Mia DE VITS (BE/PSE), membro del parlamento fiammingo

Testo di riferimento

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Sostenere la crescita e l'occupazione - Un progetto per la modernizzazione dei sistemi d'istruzione superiore in Europa

COM(2011) 567 final

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

1.   Osservazioni generali

1.

accoglie con favore la comunicazione dal titolo Sostenere la crescita e l'occupazione - Un progetto per la modernizzazione dei sistemi d'istruzione superiore in Europa, in cui la Commissione europea delinea i principali obiettivi politici da conseguire per realizzare delle riforme nel settore dell'insegnamento superiore. Il Comitato si compiace del fatto che, con questo documento, la Commissione intenda ridare slancio al processo di riforma avviato - e ben lungi dall'essere concluso - con il processo di Bologna e la creazione dello Spazio europeo dell'insegnamento superiore e dello Spazio europeo della ricerca, accordando nel contempo a tali riforme una posizione privilegiata nel più ampio contesto della strategia Europa 2020 e delle iniziative faro ad essa collegate;

2.

approva l'impostazione adottata nella comunicazione, nella quale la Commissione, da un lato, elenca i principali obiettivi politici che tanto gli Stati membri quanto gli istituti di istruzione superiore devono prefiggersi di raggiungere entro la fine del decennio e, dall'altro, indica i modi in cui può offrire il proprio sostegno agli uni e agli altri nel realizzare quest'opera di modernizzazione;

3.

concorda sul fatto che la responsabilità nell'attuazione delle riforme dell'insegnamento superiore, un settore strategico nel quale l'UE ha competenze di coordinamento e di sostegno, spetta in primo luogo agli Stati membri e agli istituti di istruzione superiore, benché le sfide e le strategie politiche per rispondere a queste ultime travalichino le frontiere nazionali. Il Comitato fa inoltre presente che una serie di competenze importanti in materia di istruzione e di formazione - così come nel campo delle politiche per la gioventù e per l'occupazione - sono appannaggio degli enti regionali e locali, e mette pertanto l'accento sul ruolo di primo piano che spetta ad essi nell'attuazione di questo progetto di modernizzazione, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà;

4.

rileva che la strategia proposta per modernizzare l'insegnamento superiore non sembra dare adito ad alcuna osservazione concernente la conformità ai principi di sussidiarietà e proporzionalità;

5.

pone l'accento sul fatto che l'insegnamento, compreso quello superiore, deve anzitutto preoccuparsi di offrire ai singoli una formazione generale e dai vasti orizzonti, consentendo a ciascuno di sviluppare in modo ottimale i propri talenti e di diventare una persona aperta, forte e versatile, capace di assumersi pienamente le proprie responsabilità nella società. Non c'è dubbio che l'insegnamento presenti anche una valenza economica, che però non ne esaurisce il valore: ecco perché un approccio che consideri questo settore sotto il solo aspetto economico risulterà sempre e inevitabilmente incompleto. Una simile prospettiva può tuttavia rivelarsi opportuna, o persino necessaria, in un determinato contesto;

6.

nonostante le considerazioni precedenti, approva senza riserve l'idea secondo cui occorre conferire all'istruzione e alla formazione un ruolo centrale nella promozione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in Europa e sottolinea che le possibilità degli istituti europei di istruzione superiore di svolgere questa funzione nella società non sono ancora sfruttate appieno.

2.   Questioni fondamentali per gli Stati membri e per gli istituti di istruzione superiore

2.1   Aumentare il livello di qualificazione per formare i diplomati e i ricercatori di cui l'Europa ha bisogno

7.

concorda con l'analisi secondo cui il livello medio di qualificazione in Europa deve raggiungere entro il 2020 l'obiettivo del 40 % di giovani in possesso di diploma di istruzione superiore o equivalente, se si vuole rispondere alla crescita auspicata e necessaria dei posti di lavoro a forte intensità di conoscenza, offrire ai giovani migliori prospettive di ottenere posti di lavoro di qualità e, in questo modo, lottare contro la disoccupazione, in particolare quella giovanile;

8.

è convinto che un uso diffuso di soluzioni TIC innovative da parte degli organismi di insegnamento superiore possa contribuire a rendere questo tipo di istruzione più accessibile e ad aumentare il tasso di partecipazione, ad esempio per gli studenti che abitano in zone scarsamente popolate, nelle isole, nelle zone di montagna o nelle regioni ultraperiferiche;

9.

condivide espressamente l'idea che occorre fare sì che l'insegnamento superiore attragga fasce più ampie della società, e deplora il fatto che diverse categorie della popolazione siano tuttora largamente sottorappresentate nel settore. Il Comitato fa osservare che tale sottorappresentanza - del resto ancora più evidente e ingiustificabile tra gli insegnanti - non pone soltanto a noi tutti un problema sociale, ma si traduce anche, sul piano economico, in uno spreco di talenti;

10.

propone quindi di valutare non solo in che misura gli Stati membri riescano a migliorare il tasso di partecipazione all'insegnamento superiore e - cosa almeno altrettanto importante - il tasso di riuscita, ma anche fino a che punto i paesi dell'UE e i loro istituti di istruzione superiore siano capaci di attirare profili di studenti "non convenzionali" o provenienti dai gruppi sottorappresentati, abbandonando i modelli di comportamento tradizionali al fine di lottare contro gli stereotipi nell'orientamento agli studi e combattere la segregazione occupazionale che ne consegue. Considerando infatti l'andamento demografico, il Comitato ritiene che un aumento sostanziale, e indispensabile, dei tassi di partecipazione potrà essere duraturo solamente se gli Stati membri e gli istituti di istruzione superiore riusciranno a mettere questa dimensione "sociale" al centro delle loro politiche in materia di insegnamento superiore. A giudizio del Comitato delle regioni (CdR), quindi, è inevitabile definire anche in questo campo una serie di obiettivi specifici, che naturalmente devono essere adattati alla particolare situazione di ciascun paese dell'Unione e dei suoi diversi territori; sottolinea tuttavia che, se si vuole intensificare la partecipazione, occorre anche destinare maggiori finanziamenti agli istituti di istruzione superiore europei, così da garantire che raggiungano i massimi livelli nel campo della ricerca e dell'insegnamento;

11.

appoggia la proposta della Commissione di accordare un aiuto finanziario agli studenti potenziali provenienti da ambienti a basso reddito. A tale proposito il Comitato esprime la propria preoccupazione per il fatto che alcuni Stati membri abbiano deciso o stiano considerando di aumentare le tasse d'iscrizione, malgrado tutti i paesi dell'Unione abbiano ratificato la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, il cui articolo 13 stabilisce tra l'altro che "l'istruzione superiore deve essere resa accessibile a tutti su un piano d'uguaglianza, in base alle attitudini di ciascuno, con ogni mezzo a ciò idoneo, ed in particolare mediante l'instaurazione progressiva dell'istruzione gratuita." Il CdR teme che aumentare le tasse universitarie equivalga ad innalzare la "soglia" finanziaria che gli studenti devono superare per accedere all'insegnamento superiore, per di più proprio in un periodo in cui molti di loro, insieme alle loro famiglie, si trovano a dover affrontare le conseguenze della crisi economico-finanziaria;

12.

sottolinea che altri fattori oltre alle possibilità finanziarie (ad esempio, l'attenzione alla scelta degli studi, una formazione preliminare adeguata e, in mancanza di questa, "misure correttive" appropriate, servizi di tutoraggio, di sostegno o di riorientamento al momento opportuno verso una disciplina più adatta o una formazione più adeguata per evitare l'abbandono dell'insegnamento superiore, un'impostazione di tale insegnamento maggiormente incentrata sullo studente ecc.) possono avere un'influenza determinante sull'accesso all'insegnamento superiore e sul tasso di riuscita; il Comitato invita quindi gli Stati membri e gli istituti di istruzione superiore a considerare anche questi elementi con tutta l'attenzione che meritano. Il CdR deplora che i dati relativi alle politiche attuate in questi settori non vengano raccolti e condivisi tra gli Stati membri con sufficiente sistematicità, come invece avviene per altri aspetti dell'insegnamento superiore, e ritiene inoltre che l'Osservatorio della dimensione sociale dell'insegnamento superiore, attualmente in via di istituzione nel quadro del processo di Bologna, debba beneficiare del sostegno necessario;

13.

esprime apprezzamento per una serie di misure proposte dalla Commissione, ad esempio i quadri nazionali delle qualifiche provvisti di collegamenti chiari e, se necessario, supplementari tra i diversi livelli di qualifica, o il fatto di riservare maggiore attenzione ai risultati dell'apprendimento e alle conoscenze e competenze effettivamente acquisite (in particolare tramite il riconoscimento delle qualifiche ottenute altrove, come pure delle competenze precedentemente acquisite, anche nel settore dell'apprendimento informale e non formale) piuttosto che a criteri più tradizionali e formali quali la durata degli studi e il numero di ore di contatto docenti-studenti previste da un programma di studi. A giudizio del Comitato, tali misure possono essere strumenti efficaci per valorizzare meglio le competenze e classificare le persone nel livello di qualifica appropriato, o anche per proporre loro un percorso adattato e realizzabile verso un livello di qualifica superiore;

14.

esorta la Commissione a portare avanti in modo coerente il suo approccio graduale in materia di percorsi di formazione e modelli di apprendimento flessibili, anche nel quadro dell'applicazione della direttiva in vigore sul riconoscimento delle qualifiche professionali e dell'elaborazione di una direttiva riveduta in questo campo.

2.2   Migliorare la qualità e la pertinenza dell'istruzione superiore

15.

concorda con il fatto che un contatto più ravvicinato con la realtà concreta e con le istituzioni del mercato del lavoro andrebbe a tutto vantaggio del settore dell'insegnamento superiore, perlomeno nella misura in cui quest'ultimo punta a trasmettere le conoscenze e competenze trasferibili essenziali necessarie per riuscire a esercitare professioni altamente qualificate. Al tempo stesso, secondo il Comitato il mondo delle imprese potrebbe assumersi maggiori responsabilità nei confronti dell'insegnamento superiore: in particolare, potrebbe proporre a studenti e docenti un numero sufficiente di tirocini di qualità nelle aziende, avviare - nel quadro di un dialogo con gli istituti di istruzione superiore - una riflessione sulle professioni del futuro e le corrispondenti esigenze di formazione, valorizzare appieno le competenze trasferibili generali dei docenti ecc.; si dovrebbero anche diffondere maggiormente i partenariati di ricerca tra imprese e università;

16.

si dichiara convinto che gli enti locali e regionali siano nella posizione più adatta per promuovere il suddetto dialogo e svolgere un ruolo di moderatori al suo interno, dal momento che intrattengono in genere ottimi rapporti sia con gli istituti di istruzione superiore che con il mondo del lavoro;

17.

è del parere che quanto più gli istituti di istruzione superiore tengono conto delle esigenze specificamente regionali e locali, offrendo così un contributo concreto allo sviluppo dei territori, tanto più riescono anche a mettere in luce la pertinenza dell'insegnamento che dispensano. Il Comitato considera tale radicamento territoriale come una delle dimensioni cui gli istituti di istruzione superiore possono adattare la loro missione e le loro priorità strategiche per puntare all'eccellenza e pertanto sottolinea e sostiene la diversità e il carattere originale degli istituti superiori europei;

18.

invita a promuovere un'ampia diffusione di soluzioni TIC in tutti gli istituti di istruzione superiore in Europa; la messa a punto di una piattaforma comune TI da parte di tali istituti e degli enti competenti a livello nazionale, regionale e locale potrebbe portare a un aumento del tasso di completamento dell'istruzione.

2.3   Aumentare la qualità grazie alla mobilità e alla cooperazione transnazionale

19.

concorda circa l'importanza di una mobilità ben concepita e della cooperazione transnazionale per una migliore qualità dell'insegnamento e per lo sviluppo personale, in vari ambiti, dei loro beneficiari. Il Comitato prende atto degli enormi progressi compiuti in questo campo sia dagli Stati membri che dagli istituti di istruzione superiore, grazie tra l'altro al ruolo propulsivo svolto dal programma Erasmus, un impulso che è stato ulteriormente rafforzato dal processo di Bologna. A giudizio del CdR, questi programmi e questa cooperazione rappresentano una risorsa di inestimabile valore poiché trasmettono un'immagine concreta e positiva dell'Europa a gran parte dei cittadini europei;

20.

constata tuttavia che occorre ancora adottare un buon numero di provvedimenti per ampliare e nel contempo potenziare le opportunità di mobilità dei discenti e le possibilità di cooperazione transnazionale, incrementandone così significativamente il valore aggiunto. Nella comunicazione la Commissione elenca giustamente una serie di ostacoli riscontrati a diversi livelli politici e che spesso dipendono dallo specifico contesto di un determinato paese dell'Unione. Il Comitato ritiene che tale complessa stratificazione non debba impedire agli Stati membri, agli enti locali e regionali e agli istituti di istruzione superiore - ciascuno nel proprio ambito di competenza - di affrontare senza ulteriore indugio questi problemi;

21.

esorta ad introdurre i supplementi al diploma in tutti gli istituti di istruzione superiore, in quanto tali dispositivi rappresentano un passo avanti fondamentale verso la comparabilità dei diplomi e ne agevolano notevolmente il riconoscimento;

22.

richiama l'attenzione su una serie di iniziative tese a garantire la qualità dell'insegnamento superiore al di là delle frontiere nazionali e, considerato l'impatto strutturale di queste azioni sui sistemi di insegnamento superiore degli Stati membri e delle regioni interessati, intende proporle come modelli di cooperazione transnazionale;

23.

esorta le autorità competenti degli Stati membri, che spesso sono gli enti regionali o locali, a semplificare e accelerare il riconoscimento dei titoli universitari al fine di eliminare un ostacolo sostanziale alla mobilità dei docenti e degli studenti; la procedura di riconoscimento di un titolo universitario non dovrebbe comportare spese insormontabili per il richiedente né durare più di quattro mesi.

2.4   Attivare il triangolo della conoscenza

24.

concorda pienamente circa la necessità di sviluppare e utilizzare meglio il "triangolo della conoscenza" formato da istruzione, ricerca e impresa, e condivide senza riserve l'analisi della Commissione secondo cui gli istituti di istruzione superiore e i centri di ricerca possono promuovere la crescita economica nelle regioni in cui sono insediati, sfruttare i punti di forza di questi stessi territori su scala mondiale e, infine, essere al centro di una rete del sapere al servizio dell'economia e della società locali;

25.

riconosce che le considerazioni suesposte sono tanto più pertinenti in quanto gli enti locali e regionali accordano il loro sostegno in modo strategico e preferiscono selezionare a ragion veduta un certo numero di settori prioritari d'intervento, che corrispondono sia ai punti di forza specifici che alle esigenze proprie della loro regione; si dovrebbe incentivare fortemente la creazione di raggruppamenti (cluster) della conoscenza e dell'innovazione con la partecipazione di enti locali e regionali, università e aziende locali, in particolare imprese in fase di avvio (start-up);

26.

osserva che nella sua comunicazione la Commissione appare incline a puntare soprattutto sull'impresa, sul potenziale dei prodotti e servizi commercializzabili nonché sullo sfruttamento commerciale delle conoscenze. Il Comitato sottolinea che gli istituti di istruzione superiore e i centri di ricerca hanno una missione sociale nei confronti degli organismi pubblici e del comparto non-profit, ad esempio il settore dell'istruzione (obbligatoria), il settore medico e paramedico, i servizi sociali ecc.

2.5   Migliorare la governance e il finanziamento

27.

concorda con la Commissione sul fatto che il totale degli investimenti nel settore dell'insegnamento superiore in Europa è globalmente insufficiente, e riconosce che in molti casi spetta non solo agli Stati membri ma anche agli enti regionali assumersi le loro responsabilità potenziando questi investimenti con il ricorso a fondi pubblici. Il CdR invita pertanto gli Stati membri e, se del caso, gli enti regionali a non mettere a rischio il nostro futuro malgrado l'attuale contesto di pressioni sul bilancio, e li esorta invece a inquadrare gli investimenti in una prospettiva di crescita di lungo termine, evitando di operare dei tagli in settori fondamentali per la crescita di domani. Secondo il Comitato, la Commissione riuscirà a ottenere concretamente questo risultato facendo in modo, grazie allo strumento del semestre europeo, che i risparmi non vengano realizzati a discapito di settori indispensabili al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020;

28.

sottoscrive, tenuto conto della sua impostazione in base alla quale l'istruzione va considerata un bene pubblico, la posizione della Commissione secondo cui gli investimenti pubblici sono e devono ad ogni costo rimanere il fondamento principale di un insegnamento superiore sostenibile;

29.

accetta la tendenza ad una diversificazione delle fonti di finanziamento, ad esempio con il ricorso a partenariati pubblico-privati per finanziare le infrastrutture, ma mette in guardia contro il rischio che la mobilitazione di una delle altre fonti potenziali indicate, ossia l'aumento della quota di finanziamento privato tramite una maggiorazione delle tasse d'iscrizione, finisca per accrescere la pressione sulle famiglie. Il Comitato teme che tale maggiore pressione sulle famiglie comporti, tra l'altro, un calo dei tassi di partecipazione all'insegnamento superiore e modifichi negativamente la composizione sociale della popolazione studentesca, oltre a determinare o a rafforzare degli squilibri dei flussi di mobilità tra gli Stati membri o tra le regioni. Al fine di favorire la parità di opportunità per tutti e di perseguire l'eccellenza, il Comitato raccomanda di migliorare la politica in materia di borse e prestiti agli studenti, basandola su criteri legati al reddito e ai risultati accademici;

30.

conviene sulla necessità di sviluppare nuovi meccanismi di finanziamento o di mettere meglio a punto quelli esistenti in modo che, in entrambi i casi, siano legati ai risultati, favoriscano scelte strategiche differenti, promuovano la diversità nel profilo degli istituti e incoraggino l'eccellenza in tutte le sue dimensioni. Il Comitato richiama nel contempo l'attenzione sul fatto che l'esperienza ha dimostrato che l'introduzione di meccanismi di questo tipo deve avvenire in maniera ponderata e con la necessaria cautela, in particolare affinché le formule e gli indicatori applicati contribuiscano realmente a realizzare gli obiettivi auspicati e rispettino pienamente la diversità da perseguire tra gli istituti e all'interno degli stessi;

31.

osserva che l'aumento dell'autonomia non esime gli istituti di istruzione superiore dal loro obbligo di rendiconto né dalla loro responsabilità nei confronti dell'ambiente nel quale operano. Ciò non toglie che il Comitato riconosca che il rafforzamento dell'autonomia degli istituti influisce in genere positivamente sulla capacità di attrarre capitale privato, contribuendo così all'auspicabile aumento degli investimenti nell'insegnamento superiore.

3.   Il contributo dell'UE: misure d'incentivazione a favore della trasparenza, della diversificazione, della mobilità e della cooperazione

32.

si compiace del ruolo più attivo che la Commissione intende assumere nel sostenere gli istituti di istruzione superiore e le diverse autorità nazionali, regionali e locali nell'attuazione dell'opera di modernizzazione dell'insegnamento superiore. Il Comitato considera che questo sostegno, in tutte le sue molteplici forme, sia fondamentale per realizzare contemporaneamente la necessaria convergenza nei programmi delle varie autorità e dei vari istituti di istruzione superiore e tenere conto della diversità e della visibilità auspicate;

33.

invita la Commissione, nella definizione dei programmi e delle linee di azione concreti, a riservare ulteriore attenzione a una delle priorità che essa stessa, a buon diritto, fissa per gli Stati membri e gli istituti di istruzione superiore: l'innalzamento del grado di partecipazione e il rafforzamento della "dimensione sociale" dell'insegnamento superiore che sarà necessaria per raggiungere tale obiettivo.

3.1   Sostenere le riforme attraverso la raccolta di dati per le politiche, l'analisi e la trasparenza

34.

constata tra l'altro che il follow-up del processo di Bologna dimostra che il ricorso a schede di valutazione comparativa relativamente semplici tese a seguire lo stato di avanzamento del programma di riforma può avere un forte potenziale di informazione e di mobilitazione; il Comitato propone pertanto di utilizzare maggiormente tale strumento. A questo riguardo osserva che una scheda di valutazione a livello di Stato membro spesso non consente di rilevare le differenti dinamiche che intervengono all'interno delle diverse regioni e che quindi non sempre riflette la politica attuata dagli enti regionali e locali, almeno per quanto riguarda il settore in cui essi detengono competenze prevalenti se non addirittura esclusive;

35.

sostiene la Commissione nel suo piano teso a migliorare, grazie al progetto U-Map, la conoscenza delle diverse tipologie di istituti di istruzione superiore e a creare, con il progetto U-Multirank, uno strumento di informazione e di classificazione multidimensionale basato sui risultati. Al riguardo bisogna tuttavia garantire che queste misure non comportino un aumento eccessivo degli oneri amministrativi a carico degli istituti di istruzione superiore. Il Comitato reputa ovvio che l'integrazione e il coinvolgimento regionali nel contesto locale sia una delle dimensioni in base alle quali classificare gli istituti di istruzione superiore;

36.

esprime apprezzamento per il proposito della Commissione di migliorare, in collaborazione con Eurostat, i dati in materia di mobilità a fini di apprendimento e sull'occupabilità associata all'istruzione superiore. Il Comitato fa presente che tali informazioni non solo sono interessanti per gli studenti e i diplomati dei corsi di insegnamento superiore, ma possono essere utili anche agli studenti dei livelli inferiori nella scelta degli studi da intraprendere;

37.

chiede alla Commissione, prima di procedere a istituire il Registro europeo dell'istruzione superiore, di valutare attentamente quali obiettivi precisi perseguire con la creazione di tale strumento e se non vi siano già altre iniziative che rispondono a questa esigenza.

3.2   Incoraggiare la mobilità

38.

Condivide pienamente l'importanza di promuovere la mobilità e, a questo riguardo, ricorda alla Commissione le osservazioni, tuttora valide, formulate nella sezione intitolata Le iniziative legate alla mobilità del parere adottato dal Comitato il 27 gennaio 2011 in merito all'iniziativa faro Gioventù in movimento  (1);

39.

è inoltre convinto che puntando su una migliore conoscenza delle lingue non si aumenterà soltanto il potenziale in termini di scambi ma anche la qualità degli stessi, e ritiene che in questo settore la Commissione potrebbe svolgere un ruolo di sostegno, e rammenta che l'obiettivo della politica per il multilinguismo dell'UE prevede che ogni cittadino europeo conosca due lingue oltre alla lingua materna;

40.

si associa alla Commissione nel suo intento di offrire agli studenti, indipendentemente dalla loro estrazione sociale, un migliore accesso ai corsi di master in un altro Stato membro e afferma che vi è la necessità di garantire maggiore sostegno finanziario a questa categoria di studenti. Il Comitato prende atto della proposta della Commissione di creare, in cooperazione con la Banca europea per gli investimenti, uno strumento di cauzione per i prestiti destinati agli studenti a livello europeo. Il Comitato sottolinea che questa iniziativa non deve avere il risultato di trasformare l'accesso alla mobilità in un bene commerciale. La definizione di tale strumento deve essere di complemento ai sistemi di borse di studio già esistenti, come il programma Erasmus, i quali ormai da tempo hanno dimostrato la loro validità (2);

41.

deplora che l'assenza di portabilità dei prestiti nazionali sia di ostacolo alla mobilità degli studenti, e mette l'accento sull'obbligo di accordare prestiti e borse di studio senza discriminazioni basate sulla nazionalità dello studente;

42.

riconosce che alcuni flussi di mobilità possono costituire una sfida per determinati paesi e talvolta in misura ancora maggiore per determinate regioni. Riguardo agli studi universitari - come ad esempio quelli di medicina - che abilitano a esercitare determinate professioni, il Comitato è favorevole a consentire di regolamentare l'accesso tenendo conto dei livelli regionali, in quanto ciò è necessario per garantire l'assistenza sanitaria nelle regioni. Il Comitato è inoltre pronto a contribuire a realizzare un'analisi approfondita di questa problematica e a trovare soluzioni sostenibili che possano essere condivise da tutte le parti interessate e che rispettino le conquiste europee;

43.

è comunque convinto che occorra adottare misure specifiche volte a garantire che la mobilità formativa sia accessibile a parità di condizioni a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro situazione socioeconomica o dalla situazione geografica della loro regione di origine;

44.

riconosce altresì che vi è preoccupazione circa la qualità di determinati tipi di insegnamento transfrontaliero che si presentano sotto forma di accordi di franchising, e invita tutti gli Stati membri ad adottare le misure necessarie, volte ad esempio a garantire la qualità delle formazioni offerte dagli istituti di istruzione superiore di uno Stato membro al di fuori dei suoi confini nazionali, in modo che tra i paesi dell'Unione continui a esservi piena fiducia negli istituti degli altri;

45.

conviene sul fatto che esistono ancora numerosi ostacoli alla mobilità transnazionale dei ricercatori, ed esorta gli Stati membri ad adoperarsi attivamente per migliorare la regolamentazione dei benefici accessori e dei diritti sociali, in maniera tale che gli interessati ottengano maggiore sicurezza riguardo a questi aspetti di un soggiorno all'estero e siano quindi meno scoraggiati dal partecipare a progetti di mobilità transfrontaliera.

3.3   Porre l'insegnamento superiore al centro dell'innovazione, della creazione di posti di lavoro e dell'occupabilità

46.

attende con interesse l'adozione del programma strategico in materia di innovazione e auspica che si proceda rapidamente a fissare le priorità per lo sviluppo dell'Istituto europeo dell'innovazione e della tecnologia e a creare nuove comunità della conoscenza e dell'innovazione;

47.

segue con interesse gli sviluppi sul fronte delle "alleanze della conoscenza" tra istituti di istruzione superiore e imprese, ma si chiede nel contempo se non sia opportuno o addirittura necessario prevedere alleanze di questo tipo con istituti di istruzione superiore e istanze e organizzazioni senza scopo di lucro. In questo contesto, il Comitato pensa in particolare alle sfide che attendono l'Europa, come l'invecchiamento demografico e la denatalità, la società multiculturale, i cambiamenti climatici ecc.;

48.

esprime apprezzamento per il proposito della Commissione di definire un quadro della qualità per i tirocini e, nella convinzione che tanto la Commissione quanto le autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri debbano dare la priorità al monitoraggio attivo dell'attuazione di tale quadro, ritiene che la piattaforma unica e centralizzata per le offerte di tirocini in Europa proposta dalla Commissione possa rappresentare un ottimo strumento per una più agevole consultazione di tali offerte e incoraggiare i giovani a candidarsi per svolgere un tirocinio in altri Stati membri.

3.4   Sostenere l'internazionalizzazione dell'istruzione superiore europea

49.

concorda con la Commissione sul fatto che l'internazionalizzazione e la cooperazione transnazionale non possono restare circoscritte alla sola sfera dell'Unione europea e che occorre estenderle al mondo intero. A questo riguardo, il Comitato sottolinea in particolare che esiste un enorme potenziale di cooperazione tra regioni limitrofe, situate rispettivamente all'interno e all'esterno dell'UE. In questo senso, l'UE dovrebbe promuovere la cooperazione tra le università europee e i centri di istruzione superiore dei paesi terzi, anche per rafforzarne la governance e i programmi didattici, sfruttando a tal fine l'esperienza maturata dai centri dell'UE. Perché ciò sia possibile, è necessario promuovere le azioni di mobilità e di scambio per gli studenti e i docenti delle università situate nelle regioni di frontiera e di quelle dei paesi terzi vicini, al fine di sostenere l'esportazione di buone pratiche;

50.

attende con interesse proposte più concrete sul modo in cui la Commissione intende sostenere l'elaborazione e l'attuazione di strategie di internazionalizzazione da parte degli istituti di istruzione superiore europei e auspica che la Commissione avvii al riguardo un dialogo con tutte le parti interessate. Il Comitato fa presente che in questo dialogo devono essere coinvolti anche gli enti regionali e locali, dato che spesso le strategie di internazionalizzazione da parte degli istituti di istruzione superiore sono in stretta interazione con quelle di sviluppo della regione nella quale sono inserite.

3.5   Rafforzare l'impatto di lungo termine e la complementarità dei finanziamenti dell'UE

51.

si compiace per la proposta di proseguire, a partire dal 2014, gli attuali programmi in materia di istruzione, formazione e gioventù nel quadro del programma Erasmus per tutti, rafforzandone le risorse finanziarie e semplificandone le procedure amministrative. Il Comitato auspica che questo nuovo programma non contribuisca soltanto ad ampliare le diverse forme di scambio e di cooperazione ma anche a migliorarne la qualità;

52.

esprime apprezzamento anche per la proposta della Commissione di accorpare l'attuale programma europeo per la ricerca e l'innovazione al nuovo programma Orizzonte 2020;

53.

offre alla Commissione il sostegno da parte degli enti regionali e locali, vista la loro prossimità agli istituti di istruzione superiore, nell'incoraggiare questi ultimi a sfruttare appieno le possibilità offerte dai programmi Erasmus per tutti e Orizzonte 2020;

54.

ricorda, come osservato anche in pareri adottati in precedenza, che l'accorpamento dei programmi attuali in quelli nuovi deve avvenire con la necessaria accortezza per evitare che in questa riorganizzazione vadano persi elementi preziosi dei programmi esistenti;

55.

appoggia il collegamento che la Commissione fa tra l'insegnamento (superiore), da un lato, e la politica di coesione dell'UE, il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo, dall'altro. Affinché queste risorse possano essere impiegate con la massima efficacia ed efficienza possibili dai loro beneficiari, il Comitato chiede alla Commissione di adoperarsi attivamente per individuare le buone pratiche in uso nei diversi Stati membri e nelle diverse regioni e darvi ampia diffusione.

3.6   Prossime tappe verso un'istruzione superiore europea intelligente, sostenibile e inclusiva

56.

auspica che, nella definizione dei programmi e delle linee d'azione concreti, la Commissione continui a portare avanti in maniera permanente il dialogo molto apprezzato con tutte le parti interessate, compresi gli enti regionali e locali;

57.

prende atto della proposta di istituire un gruppo di alto livello incaricato di analizzare i temi determinanti per la modernizzazione dell'istruzione superiore, e auspica che nella formazione di tale gruppo la Commissione tenga in debita considerazione le sfide specifiche delineate nella sua comunicazione; chiede inoltre di essere rappresentato in seno a tale gruppo;

58.

chiede alla Commissione che, nell'elaborazione del progetto di modernizzazione, sia garantita la necessaria sinergia tra tutte le iniziative faro pertinenti e che si tenga conto in particolare dei pareri adottati dal Comitato in merito a queste ultime.

Bruxelles, 16 febbraio 2012

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


(1)  CdR 292/2010 fin.

(2)  Cfr. il punto 20 del parere sul tema Gioventù in movimento (Youth on the move) (CdR 292/2010 fin) adottato dal Comitato delle regioni alla sua 88a sessione plenaria del 27 e 28 gennaio 2011.


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