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Document EESC-2019-01772-AC

    Parere - Comitato economico e sociale europeo - Meccanismo unionale di protezione civile (modifica)

    EESC-2019-01772-AC

    IT

    Comitato economico e sociale europeo

    NAT/774

    Meccanismo unionale di protezione civile (modifica)

    PARERE

    Comitato economico e sociale europeo

    Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 1313/2013/UE su un meccanismo unionale di protezione civileCOM(2019) 125 final – 2019/0070 (COD)

    Relatore: Panagiotis GKOFAS

    Consultazione

    Parlamento europeo: 14/03/2019

    Consiglio: 27/03/2019

    Base giuridica

    Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea

    Sezione competente

    Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente

    Adozione in sezione

    23/05/2019

    Adozione in sessione plenaria

    19/06/2019

    Sessione plenaria n.

    544

    Esito della votazione

    (favorevoli/contrari/astenuti)

    171/01/04



    1.Contesto

    1.1Il 13 marzo 2019, con decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 1313/2013/UE, è stato approvato un nuovo meccanismo unionale di protezione civile ("meccanismo unionale" o UCPM). Il meccanismo unionale di protezione civile dell'UE fornisce un quadro di cooperazione e di assistenza in caso di gravi emergenze all'interno e all'esterno dell'Unione europea. Dal 2001 a oggi il meccanismo unionale è stato attivato più di 300 volte. Ne fanno parte tutti gli Stati membri dell'UE, due paesi del SEE (Islanda e Norvegia), il Montenegro, la Serbia, l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e la Turchia, al pari delle Nazioni Unite (quadro di riferimento di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi 2015-2030) e delle organizzazioni internazionali interessate. L'atto prevede l'istituzione di un pool di risorse supplementari, rescEU, per fornire assistenza nelle situazioni in cui l'insieme delle risorse esistenti non è sufficiente. RescEU comprenderà in particolare mezzi aerei per la lotta agli incendi boschivi, nonché risorse per rispondere alle emergenze mediche e agli incidenti chimici, biologici, radiologici e nucleari. Anche la rete di conoscenze in materia di protezione civile per la formazione e la condivisione delle conoscenze costituirà un fattore strategico ai fini della preparazione e della prevenzione.

    1.2Con la modifica in esame, la prevenzione dei rischi dovrebbe essere migliorata imponendo agli Stati membri di sviluppare ulteriormente la loro valutazione della loro capacità di gestione dei rischi e della loro pianificazione della gestione dei rischi, in particolare quando sono colpiti contemporaneamente dallo stesso tipo di calamità, sia esso naturale o causato dall'uomo, o legato a cambiamenti climatici imprevisti o imprevedibili, forti terremoti con elevato tasso di ricorrenza, che causano la perdita di vite umane e la distruzione generalizzata di ecosistemi, infrastrutture civili e pubbliche, attività economiche e piccole imprese 1 .

    2.Conclusioni

    2.1Il CESE accoglie con favore la proposta di rivedere e rafforzare l'attuale quadro del meccanismo unionale di protezione civile.

    2.2Al fine di garantire condizioni uniformi per l'attuazione del meccanismo unionale, e in vista dell'istituzione e dell'organizzazione della rete di conoscenze in materia di protezione civile, il CESE può contribuire alla revisione periodica degli orientamenti sulla mappatura dei rischi in seno a specifici gruppi consultivi, nonché attraverso opportune iniziative interistituzionali (ad esempio il Forum annuale della società civile sulla valutazione, la mitigazione, la prevenzione e la preparazione ai rischi), in partenariato con interlocutori sociali ed economici riconosciuti e rappresentativi e reti transfrontaliere regionali di città resilienti.

    2.3Il CESE invita il Consiglio, il Parlamento e la Commissione a valutare la fattibilità e a pianificare la costituzione di un centro di formazione e polo di conoscenze europeo collegato alle strutture nazionali e subnazionali esistenti, compresi i centri di eccellenza, le reti di ricerca indipendenti specializzate ed altri esperti in grado di fornire analisi di intervento immediate nel caso di catastrofi dalle caratteristiche insolite. Questo centro e polo di conoscenze potrebbe essere uno strumento concreto, costantemente aggiornato e accessibile per fornire competenze di base in materia di attenuazione efficace dei rischi sia ai giovani professionisti che ai volontari esperti, nell'ambito della formazione alla gestione delle emergenze per le comunità locali resilienti; ove possibile, esso potrebbe essere ampliato in modo da coinvolgere i paesi terzi - in particolare i paesi vicini - i gruppi vulnerabili nelle aree isolate, gli operatori dei settori della mobilità e del turismo, i media, ecc.

    2.4Il CESE ritiene necessario integrare adeguatamente gli obiettivi e gli approcci del nuovo meccanismo unionale nelle politiche strutturali e di investimento esistenti. È essenziale garantire un'adeguata dimensione territoriale e di tipo partecipativo (in particolare nelle zone remote, insulari, montane e rurali). Gli interventi operati dalle comunità locali rappresentano il modo più rapido ed efficace di limitare i danni causati da una catastrofe.

    Bruxelles, 19 giugno 2019

    Luca JAHIER
    Presidente del Comitato economico e sociale europeo

    _____________

    (1)      Si fa riferimento al seminario tenutosi a Napoli il 10 febbraio 2018 grazie al partenariato tra il CESE e la Commissione europea (DG ECHO), in collaborazione con i rappresentanti della CES e di SMEunited, i rappresentanti del CdR, le organizzazioni della società civile (WWF, CIME), le organizzazioni nazionali di PMI (GSEVEE, CMA Corse, CNA) e le organizzazioni sindacali, le reti specializzate accademiche, di ricerca e di formazione dell'UE e nazionali (Università La Sapienza, Università Federico II, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Napoli, l'Académie Avignon per gli artigiani e le PMI, il centro Anodos), le reti delle città e regioni resilienti dell'UE (Atene, Napoli e Salonicco), i media e la stampa specializzata.
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