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Document 32024R1249

    Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1249 del Consiglio, del 26 aprile 2024, che attua il regolamento (UE) n. 401/2013 concernente misure restrittive in considerazione della situazione nel Myanmar/Birmania

    ST/7322/2024/INIT

    GU L, 2024/1249, 29.4.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2024/1249/oj (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, GA, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

    Legal status of the document In force

    ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2024/1249/oj

    European flag

    Gazzetta ufficiale
    dell'Unione europea

    IT

    Serie L


    2024/1249

    29.4.2024

    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2024/1249 DEL CONSIGLIO

    del 26 aprile 2024

    che attua il regolamento (UE) n. 401/2013 concernente misure restrittive in considerazione della situazione nel Myanmar/Birmania

    IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

    visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

    visto il regolamento (UE) n. 401/2013 del Consiglio, del 2 maggio 2013, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nel Myanmar/Birmania e che abroga il regolamento (CE) n. 194/2008 (1), in particolare l’articolo 4 decies,

    vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

    considerando quanto segue:

    (1)

    Il 2 maggio 2013 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) n. 401/2013.

    (2)

    Il Consiglio ha riesaminato l’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi soggetti a misure restrittive che figura nell’allegato IV del regolamento (UE) n. 401/2013. Sulla base di tale riesame, è opportuno modificare le informazioni relative alle voci riguardanti 19 persone.

    (3)

    È opportuno pertanto modificare di conseguenza il regolamento (UE) n. 401/2013,

    HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

    Articolo 1

    L’allegato IV del regolamento (UE) n. 401/2013 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento.

    Articolo 2

    Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

    Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

    Fatto a Bruxelles, il 26 aprile 2024

    Per il Consiglio

    La presidente

    H. LAHBIB


    (1)   GU L 121 del 3.5.2013, pag. 1.


    ALLEGATO

    Nell’allegato IV del regolamento (UE) n. 401/2013/, le voci relative alle 19 persone elencate alla rubrica A «Elenco delle persone fisiche di cui all’articolo 4 bis » sono sostituite dalle seguenti:

     

    Nome

    Informazioni identificative

    Motivi

    Data di inserimento nell’elenco

    «20.

    Mya Tun Oo

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 4.5.1961 o 5.5.1961

    Genere: maschio

    Il generale Mya Tun Oo è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È stato ministro della Difesa dal 1o febbraio 2021 al 3 agosto 2023 ed è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Il 1o febbraio 2023 è stato inoltre nominato vice primo ministro. Dal 1o agosto 2023 ha anche assunto la carica di ministro dei Trasporti e delle comunicazioni. Supervisiona inoltre altri organi di vigilanza controllati dalla giunta in relazione agli investimenti esteri e agli scambi con l’estero.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato. Mya Tun Oo ha partecipato alla riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza del 31 gennaio 2022, nel corso della quale lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 luglio 2022. In qualità di membro del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza e del Consiglio di amministrazione dello Stato, il generale Mya Tun Oo è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio, il generale Mya Tun Oo è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani. Inoltre, in qualità di ex ministro della Difesa, Mya Tun Oo è responsabile degli attacchi perpetrati dalle forze militari nello Stato del Kayah il 25 dicembre 2021, che hanno provocato la morte di oltre 30 persone, tra cui bambini e personale umanitario, e di uccisioni di massa e torture ai danni di civili in tutto il Myanmar. In qualità di ex ministro della Difesa, il generale Mya Tun Oo è stato inoltre responsabile dei bombardamenti, delle incursioni aeree e di altri casi di violenza su larga scala perpetrati dalle forze armate del Myanmar nel 2022. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania.

    Nel 2018 le Nazioni Unite e organizzazioni internazionali della società civile hanno riferito di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate negli Stati del Kachin, del Rakhine e dello Shan contro la popolazione Rohingya da parte di forze militari e di polizia a partire dal 2011, concludendo che molte di tali violazioni rientrano tra i reati più gravi ai sensi del diritto internazionale. Mya Tun Oo è stato capo di Stato maggiore aggiunto delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), la terza carica più elevata nel Tatmadaw, dall’agosto 2016 fino alla sua nomina a ministro della Difesa. In tale qualità, ha supervisionato le operazioni militari condotte nello Stato del Rakhine e ha coordinato le varie forze armate, tra cui l’esercito, la marina militare e l’aeronautica, nonché l’uso dell’artiglieria. È pertanto responsabile di gravi violazioni e abusi commessi contro la popolazione Rohingya.

    22.3.2021

    25.

    Than Hlaing

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 1965

    Genere: maschio

    Il tenente generale Than Hlaing è membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). È stato nominato viceministro dell’Interno e capo della polizia il 2 febbraio 2021 e si è dimesso da tali cariche il 5 maggio 2022.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    Nominato da tale Consiglio, il tenente generale Than Hlaing è stato coinvolto in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

    Inoltre, a partire dal 1o febbraio 2021 le forze di polizia che operano sotto l’autorità del tenente generale Than Hlaing hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, procedendo ad arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. In qualità di ex viceministro dell’Interno e capo della polizia, il tenente generale Than Hlaing è stato direttamente responsabile del processo decisionale relativo alle politiche repressive e azioni violente commesse dalla polizia contro manifestanti pacifici; è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania.

    22.3.2021

    27.

    Thein Nyunt

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 26.12.1944

    Luogo di nascita: Kawkareik (Stato Karen), Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Carta d’identità n.: 12/THAGAKA(NAING)012432

    Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; presidente del Nuovo partito della democrazia nazionale (NNDP)

    Thein Nyunt è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale, Thein Nyunt è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio e di suddetto organo, Thein Nyunt è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    19.4.2021

    28.

    Khin Maung Swe

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 24.7.1942

    Luogo di nascita: Ngathaingchaung, distretto di Pathein, Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; presidente del partito Forza democratica nazionale (NDF)

    Khin Maung Swe è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale, Khin Maung Swe è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio e del suddetto organo, Khin Maung Swe è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    19.4.2021

    29.

    Aye Nu Sein

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 24.3.1957

    Luogo di nascita: Sittwe, Stato di Rakhine, Myanmar/Birmania

    Genere: femmina

    Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; vicepresidente del Partito nazionale Arakan

    Aye Nu Sein è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale, Aye Nu Sein è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio e del suddetto organo, Aye Nu Sein è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    19.4.2021

    30.

    Jeng Phang Naw Htaung

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; capo dell’organo consultivo centrale di tale Consiglio

    Jeng Phang Naw Htaung è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato. Dal 1o febbraio 2023 ricopre inoltre la carica di ministro dell’Unione per le Questioni etniche.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e di ministro per le Questioni etniche, Jeng Phang Naw Htaung è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio e di ministro per le Questioni etniche, Jeng Phang Naw Htaung è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    19.4.2021

    31.

    Maung Ha

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato; membro dell’organo consultivo centrale di tale Consiglio

    Maung Ha è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 trasferendo i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale, Maung Ha è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio e del suddetto organo, Maung Ha è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    19.4.2021

    32.

    Sai Long Hseng

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 18.4.1947

    Luogo di nascita: Kengtung, Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Carta di verifica della cittadinanza: Katana (Naing) 0052495

    Carta di registrazione nazionale n.: 13/KATANA (N)-005249

    Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato

    Sai Long Hseng è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale, Sai Long Hseng è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio e del suddetto organo, Sai Long Hseng è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    19.4.2021

    33.

    Saw Daniel

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 25.11.1957

    Luogo di nascita: Loikaw (Stato Kayah) Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato

    Saw Daniel è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale, Saw Daniel è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio e del suddetto organo, Saw Daniel è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    19.4.2021

    34.

    Dr Banyar Aung Moe

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 14.8.1947

    Genere: maschio

    Documento d’identità nazionale n.: 10RAMANAN202348

    Membro del Consiglio di amministrazione dello Stato

    Banyar Aung Moe è membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e dell’organo consultivo centrale, Banyar Aung Moe è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Il suddetto Consiglio ha inoltre adottato decisioni che limitano il diritto alla libertà di espressione, compreso l’accesso all’informazione, e il diritto di riunione pacifica. A partire dal 1o febbraio 2021 le forze militari e le autorità che operano sotto il controllo del Consiglio di amministrazione dello Stato hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, uccidendo civili e manifestanti disarmati, limitando la libertà di riunione e di espressione, anche tramite restrizioni all’accesso a Internet, e attraverso arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Il Consiglio di amministrazione dello Stato ha inoltre decretato la legge marziale in parti del paese, il che ha consentito di porre le zone interessate sotto completa autorità militare anche per quanto riguarda le funzioni amministrative, giudiziarie e repressive. Nelle zone sottoposte alla legge marziale i civili, fra cui giornalisti e manifestanti pacifici, sono perseguiti da tribunali militari, il che di fatto nega loro il diritto a un giusto processo, compreso il diritto di ricorso. Nelle zone in cui è stata decretata la legge marziale le forze militari e di polizia hanno moltiplicato gli atti di violenza minacciando la pace, la sicurezza e la stabilità.

    In qualità di membro del suddetto Consiglio e del suddetto organo, Banyar Aung Moe è direttamente responsabile di tali decisioni repressive e di gravi violazioni dei diritti umani.

    19.4.2021

    40.

    Tin Aung San

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 16.10.1960

    Genere: maschio

    Documento d’identità nazionale n.: 12/La Ma Na (N) 89 489

    L’ammiraglio Tin Aung San è il comandante in capo della marina del Myanmar. Ricopre inoltre la carica di ministro dei Trasporti e delle comunicazioni dal 3 febbraio 2021. Dal 1o febbraio 2023 è vice primo ministro e dal 3 agosto 2023 è ministro della Difesa. È membro del Consiglio di amministrazione dello Stato.

    Il 1o febbraio 2021 le forze armate del Myanmar (Tatmadaw), guidate dal comandante in capo Min Aung Hlaing, hanno organizzato un colpo di Stato in Myanmar invalidando i risultati delle elezioni tenutesi l’8 novembre 2020 e rovesciando il governo democraticamente eletto. Nel quadro del colpo di Stato, il vicepresidente Myint Swe, in qualità di presidente ad interim, ha dichiarato lo stato di emergenza il 1o febbraio 2021 e ha trasferito i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato al comandante in capo dei servizi di difesa, l’alto generale Min Aung Hlaing. Il 2 febbraio 2021 è stato istituito il Consiglio di amministrazione dello Stato con l’incarico di esercitare tali poteri, impedendo al governo democraticamente eletto di adempiere al suo mandato.

    In qualità di ministro dei Trasporti e delle comunicazioni del governo, Tin Aung San era responsabile della comunicazione e delle reti e pertanto ha adottato decisioni e attuato politiche che definivano la libertà di accesso ai dati online. Mentre occupava tale carica„ vi sono stati numerosi oscuramenti e rallentamenti deliberati di Internet ed è stato dato ordine ai fornitori di impedire l’accesso online a Facebook, Twitter e Instagram. Nel gennaio 2022 è stato diffuso un nuovo progetto di legge in materia di cibersicurezza, che consente l’abuso delle tecnologie di sorveglianza al fine di controllare e prendere di mira le persone e, di conseguenza, reprimere la loro libertà di espressione nonché l’accesso all’ informazione. È pertanto direttamente responsabile della limitazione della libertà di stampa e dell’accesso all’informazione online nonché della violazione del diritto alla vita privata della popolazione del Myanmar. Di conseguenza, ha compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    In quanto membro del Consiglio di amministrazione dello Stato e ministro della Difesa, Tin Aung San è stato direttamente coinvolto nel processo decisionale riguardante le funzioni di Stato e ne è responsabile; è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania. È inoltre direttamente responsabile delle decisioni repressive assunte dal Consiglio di amministrazione dello Stato, compresa la legislazione che viola i diritti umani e limita le libertà dei cittadini del Myanmar, nonché delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza del Myanmar.

    21.6.2021

    46.

    Thet Thet Khine

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 19.8.1967

    Luogo di nascita: Mogok, Myanmar/Birmania

    Genere: femmina

    Indirizzo: 127 A Dhamazadei Road, Kamayut, Yangon, Myanmar/Birmania

    N. di passaporto: MB132403 (Myanmar/Birmania) rilasciato il 7.5.2015, con scadenza il 6.5.2020

    Documento d’identità nazionale n.: 9MAKANAN034200

    Thet Thet Khine è stata la ministra della Previdenza sociale, degli aiuti e del reinsediamento dal 4 febbraio 2021 fino al 3 agosto 2023, ed è ministra del Settore alberghiero e del turismo dal 3 agosto 2023. È stata nominata dal Consiglio di amministrazione dello Stato, guidato dal comandante in capo Min Aung Hlaing, che dal 2 febbraio 2021 ha assunto i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario dello Stato.

    Ha più volte appoggiato pubblicamente il colpo di Stato. In qualità di ministra del governo, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti in Myanmar/Birmania. Nelle sue dichiarazioni e nei suoi atti ha appoggiato pubblicamente il colpo di Stato e il regime militare, anche affermando che i militari hanno compiuto il colpo di Stato in risposta a brogli elettorali. Inoltre, ha respinto l’idea che l’esercito abbia commesso un genocidio contro la popolazione Rohingya.

    È pertanto coinvolta in azioni e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese, e fornisce sostegno a dette azioni e politiche.

    21.2.2022

    60.

    Nu Mya Zan

    (alias Daw Nu Mya Zan, Daw Nu Mara Zan)

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Genere: femmina

    Il 26 febbraio 2021 Nu Mya Zan è stata nominata membro della commissione elettorale dell’Unione di Myanmar/Birmania. Accettando tale nomina all’indomani del colpo di Stato militare del 1o febbraio 2021 e agendo in qualità di membro di detta commissione, in particolare invalidando i risultati delle elezioni del novembre 2020 senza alcuna prova di frode nonché formulando accuse di brogli nelle stesse elezioni e avviando azioni di repressione nei confronti di ex membri della commissione, Nu Mya Zan è stata direttamente coinvolta in azioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    Nu Mya Zan è stata nominata viceministra dei Culti e della cultura il 2 febbraio 2023. In qualità di viceministra, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti del Myanmar/Birmania.

    Nu Mya Zan è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania e di avere sostenuto azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

    21.2.2022

    63.

    Tayza Kyaw

    (alias U Tayza Kyaw)

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    U Tayza Kyaw è un membro delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw) e riveste varie cariche di alto livello, tra cui quelle di comandante del Comando Nord e comandante dell’Ufficio Operazioni speciali n. 1 (BSO 1). Dal 1o gennaio 2024 è comandante dell’Ufficio Operazioni speciali n. 3 (BSO 3), che è incaricato delle operazioni del quartier generale militare regionale Ovest e del quartier generale militare regionale Sud.

    Prima del colpo di Stato del 1o febbraio 2021, U Tayza Kyaw ha supervisionato le operazioni militari condotte nello Stato di Kachin, caratterizzate da un uso eccessivo della forza contro gruppi etnici minoritari e da violenze indiscriminate che hanno portato alla violazione dei diritti dei civili e al loro sfollamento forzato.

    Dal febbraio 2021 U Tayza Kyaw supervisiona l’Ufficio Operazioni speciali n. 1, che ha condotto diverse operazioni militari su larga scala in stretta cooperazione con U Than Hlaing, di cui è stata accertata la responsabilità nel perpetrare violenze eccessive e violazioni dei diritti umani. La preparazione e il successivo avvio delle cosiddette “operazioni di pulizia” nelle regioni di Sagaing e Magwe, rientranti nelle competenze dell’Ufficio Operazioni speciali n. 1, hanno dato luogo a un uso particolarmente eccessivo della forza e a violenze di genere.

    U Tayza Kyaw è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania e di azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

    21.2.2022

    64.

    Ni Lin Aung

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Il maggiore generale Ni Lin Aung lavora nel Comando Centro-est dall’agosto 2022. È l’ex comandante del Comando Est delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Parte della giurisdizione del Comando Est è lo Stato del Kayah. In un attentato del 24 dicembre 2021 nei pressi del villaggio di Moso nella divisione amministrativa (township) di Phruso, nello Stato di Karenni (Kayah), sono state uccise almeno 35 persone, tra cui civili, bambini e due operatori umanitari dell’ONG Save the Children. Il Tatmadaw è ritenuto responsabile dell’attacco. Nella sua posizione di comandante del Comando Est, il maggiore generale (ex brigadier generale) Ni Lin Aung era direttamente a capo delle unità nello Stato del Kayah, comprese quelle responsabili di tale massacro.

    Il 21 luglio 2023 il maggiore generale Ni Lin Aung è stato nominato viceministro dell’Interno e gli è stata conferita la responsabilità congiunta di capo della polizia. In qualità di ministro del governo, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti del Myanmar/Birmania.

    Il maggiore generale Ni Lin Aung è pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania e di avere sostenuto azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

    21.2.2022

    71.

    U Than Swe

    (alias Than Swe)

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Data di nascita: 1957 o 1965

    Genere: maschio

    U Than Swe è ministro degli Esteri dell’Unione dal febbraio 2023. In qualità di ministro, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti del Myanmar/Birmania.

    È pertanto responsabile di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania e di aver sostenuto azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

    È l’ex presidente della commissione anticorruzione, nominato dal Consiglio di amministrazione dello Stato dal 19 agosto 2022 al febbraio 2023.

    La commissione anticorruzione, al tempo sotto la guida di U Than Swe, ha attuato politiche volte a legittimare il colpo di Stato militare, compreso il suo coinvolgimento nei procedimenti contro leader democraticamente eletti, ad esempio presentando accuse di corruzione a carico della consigliera di Stato Daw Aung San Suu Kyi. Pertanto, nella sua carica di presidente della commissione anticorruzione, U Than Swe è stato coinvolto in attività e politiche che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania.

    8.11.2022

    88.

    Moe Aung

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Luogo di nascita: Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Grado: ammiraglio

    L’ammiraglio Moe Aung è stato comandante in capo della marina del Myanmar. È uno dei più alti ufficiali delle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), strettamente associato al Consiglio di amministrazione dello Stato del regime, che comprende il comandante in capo Min Aung Hlaing e il vicecomandante in capo Soe Win e il governo. Dall’8 gennaio 2024 è ministro presso il ministero 4 del gabinetto del presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato e consigliere per la sicurezza nazionale.

    Moe Aung fa inoltre parte della struttura di governance della Myanmar Economic Holdings Public Company Ltd (MEHL) e della Myanmar Economic Corporation Limited (MEC), due conglomerate di proprietà delle forze armate che forniscono alle forze armate risorse economiche e materiali che ne agevolano le azioni. Sotto la sua autorità e in collaborazione con il ministero dei Trasporti e delle comunicazioni, soldati e armi sono stati trasportati per via navigabile da imbarcazioni/navi nella parte settentrionale del paese.

    In qualità di ministro, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti del Myanmar/Birmania.

    Moe Aung è pertanto una persona fisica le cui azioni, politiche o attività compromettono la democrazia o lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania o che intraprende o sostiene azioni che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità del paese. È responsabile anche di numerose violazioni dei diritti umani.

    20.2.2023

    91.

    Zin Min Htet

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Luogo di nascita: Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Grado: maggiore generale

    Il maggiore generale Zin Min Htet è stato viceministro dell’Interno e capo delle forze di polizia del Myanmar. È stato direttamente coinvolto nel processo decisionale relativo alla regione di Yangon e ne è responsabile.

    Il 2 maggio 2022 Zin Min Htet ha sostituito il suo predecessore Than Hlaing nella posizione di capo delle forze di polizia del Myanmar. In precedenza era stato aiutante generale interforze delle forze armate (2019-2022). Ha anche ricoperto la carica di capo dell’Università informatica e tecnologica per i servizi di difesa.

    Dal 21 luglio 2023 è viceministro dello Sport e della gioventù.

    In qualità di ex viceministro dell’Interno ed ex capo delle forze di polizia del Myanmar, e viceministro dello Sport e della gioventù dal 2023, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti del Myanmar/Birmania ed è pertanto una persona fisica le cui azioni, politiche o attività compromettono la democrazia o lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania o che intraprende o sostiene azioni che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità del paese. Inoltre, le forze di polizia che operano sotto la sua autorità hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani, limitando la libertà di riunione e di espressione, procedendo ad arresti e detenzioni arbitrari di leader dell’opposizione e di oppositori del colpo di Stato. Zin Min Htet è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani.

    20.2.2023

    95.

    Kyaw Swar Lin

    alias Kyaw Swar Linn

    Cittadinanza: Myanmar/Birmania

    Luogo di nascita: Myanmar/Birmania

    Genere: maschio

    Funzione: capo di Stato maggiore dell’esercito e intendente generale delle forze armate del Myanmar

    Nel maggio 2020 il tenente generale Kyaw Swar Lin è stato nominato intendente generale, la sesta carica più alta in ambito militare del Myanmar/Birmania. L’Office of the Quarter Master General (Ufficio dell’intendente generale) è un dipartimento posto sotto la giurisdizione del ministero della Difesa che si occupa dell’acquisizione di armi e attrezzature militari per le forze armate del Myanmar. Dall’ottobre 2023 è anche capo di Stato maggiore dell’esercito.

    Kyaw Swar Lin gestisce inoltre la Myanmar Economic Corporation (MEC), una delle due principali conglomerate e holding gestite dai militari che generano entrate per le forze armate del Myanmar (Tatmadaw).

    In qualità di capo di Stato maggiore dell’esercito e di intendente generale, fa parte del regime militare che ha assunto il potere con un colpo di Stato militare e ha rovesciato i leader legittimamente eletti in Myanmar/Birmania.

    Kyaw Swar Lin è pertanto una persona fisica le cui politiche e attività compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Myanmar/Birmania e che sostiene azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del paese.

    20.7.2023».


    ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2024/1249/oj

    ISSN 1977-0707 (electronic edition)


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