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Strategia forestale dell'Unione europea

Le foreste offrono un valido contributo al raggiungimento degli obiettivi di crescita e di competitività economica di Lisbona * nonché degli obiettivi di salvaguardia delle risorse naturali di Göteborg *. Tuttavia, per conservare in futuro tale contributo occorre adeguare la strategia forestale dell'Unione europea (UE) ad un mercato sempre più aperto e globale nonché all'attuale contesto politico. A tale scopo la Commissione propone un piano d'azione comunitario a favore della gestione sostenibile e polivalente delle risorse forestali dell'UE.

ATTO

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo del 10 marzo 2005 - Relazione sull'attuazione della strategia forestale dell'Unione europea" - [COM(2005) 84 def. - Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

SINTESI

In questa comunicazione la Commissione esamina i progressi compiuti successivamente al lancio della strategia forestale dell'Unione europea (UE) nel 1998 nonché i nuovi problemi ai quali il settore deve far fronte attualmente. Pur ribadendo la validità dei principi fondamentali individuati nella strategia forestale del 1998, la Commissione ritiene che il contesto politico abbia subito mutamenti significativi e propone quindi nuovi interventi per il futuro.

Il settore forestale dell'UE

Globalmente le foreste e le altre superfici boschive occupano il 35% del territorio dell'UE, ossia circa 160 milioni di ettari. Esse contribuiscono alla conservazione della biodiversità e alla protezione del suolo e delle risorse idriche. Inoltre, la silvicoltura e le attività connesse danno lavoro a 3,4 milioni di addetti; l'UE occupa infatti uno dei primi posti a livello mondiale in termini di produzione, commercio e consumo di prodotti forestali.

Numerose sono le fonti di danno per le foreste: l'inquinamento atmosferico, le tempeste, gli incendi boschivi nonché i problemi connessi ai fattori biotici ed alle attività di pascolo.

La politica forestale dell'UE

La politica forestale rientra nella sfera di competenza degli Stati membri. L'UE può tuttavia contribuire alla sua attuazione tramite politiche comuni basate sul principio della sussidiarietà e sul concetto di condivisione delle responsabilità. La gestione sostenibile delle foreste poggia quindi sul coordinamento delle politiche degli Stati membri con le politiche e le iniziative comunitarie.

Il livello nazionale

A livello nazionale, gli strumenti di attuazione della politica forestale sono i programmi forestali nazionali (PFN). I PFN interessano numerose tematiche quali la funzione produttiva delle foreste e il loro contributo allo sviluppo rurale, il loro ruolo nella protezione e nel rafforzamento della biodiversità e, infine, gli aspetti sociali, ricreativi e culturali connessi alle foreste. Allo scopo di migliorare la collaborazione intersettoriale occorre integrare pienamente i PFN nelle strategie nazionali di sviluppo sostenibile.

Il livello comunitario

Le azioni comunitarie a favore della gestione sostenibile delle foreste interessano numerosi settori di attività, segnatamente:

  • la politica dello sviluppo rurale: essa ha costituito il principale strumento di attuazione della strategia forestale dell'UE a livello comunitario. In effetti, il 10% del bilancio destinato allo sviluppo rurale (per il periodo 2000 - 2006) è stato assegnato alle misure forestali, ossia 4,8 milioni di EUR. Inoltre, la proposta della Commissione di rafforzare la politica di sviluppo rurale dell'UE per il periodo 2007 - 2013 prevede una maggiore integrazione della silvicoltura nello sviluppo rurale.
  • La protezione delle foreste contro gli incendi e l'inquinamento atmosferico: le misure comunitarie hanno consentito di raccogliere un'ingente quantità di informazioni e, a livello operativo, di realizzare numerose azioni. L'inquinamento atmosferico e gli incendi boschivi permangono, nonostante tutto, fonte di serie preoccupazioni. L'azione comunitaria Forest Focus è mirata in particolare alla protezione delle foreste contro l'inquinamento atmosferico e alla prevenzione degli incendi.
  • La tutela della biodiversità: è stata messa a punto una rete ecologica di zone speciali protette denominata " Natura 2000 ". Permane comunque la necessità di procedere alla mappatura, allo studio e alla sorveglianza della biodiversità forestale sia all'interno che all'esterno delle zone protette.
  • I cambiamenti climatici: le foreste possono contribuire in misura significativa a ridurre le emissioni causate dai combustibili fossili ma il potenziale d'uso della biomassa per fini energetici non è stato ancora pienamente sfruttato nell'UE. Si fa sempre più viva la necessità di valutare anche la possibilità di adottare misure che permettano un adeguamento delle foreste alle nuove condizioni climatiche.
  • La competitività della silvicoltura: il consumatore europeo dovrebbe essere meglio informato sui vantaggi dell'utilizzo del legno proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile. Occorre inoltre dar vita a un ambiente propizio nel quale le industrie della filiera possano al tempo stesso diventare più competitive e promuovere l'utilizzo del legno.
  • La ricerca: i programmi quadro comunitari di ricerca e le azioni COST (programma di cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica) sostengono e rafforzano ulteriormente la competitività del settore forestale. E' necessario avviare una riflessione approfondita a lungo termine che consenta di definire la portata e le priorità della ricerca in materia forestale.

In questo contesto, gli Stati membri e l'UE tengono conto degli impegni assunti in esito alla Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo del 1992 (UNCED) * ed alle conferenze successive nonché alle conferenze ministeriali sulla protezione delle foreste in Europa (MCPFE) *.

Un piano d'azione dell'UE per la gestione sostenibile delle foreste

Per elaborare un'efficace strategia di gestione sostenibile delle foreste, la Commissione reputa necessario:

  • Conciliare un tipo di gestione socialmente ed ecologicamente benefico delle foreste con il fatto che i redditi dei proprietari europei dipendono in ampia misura dalla vendita di legname. Il simultaneo conseguimento di obiettivi di ordine economico, sociale e ambientale diventa sempre più difficile nel contesto di un mercato aperto e globalizzato.
  • Rafforzare la coerenza tra le diverse politiche comunitarie che hanno ripercussioni sulle foreste e sulla silvicoltura e migliorare il coordinamento fra la Commissione e gli Stati membri. Queste misure saranno applicate in occasione della realizzazione della strategia.
  • Rivedere e consolidare i meccanismi di consultazione in materia forestale onde garantire la trasparenza nel processo decisionale e un dialogo strutturato con tutti i portatori di interesse.
  • Riconoscere il ruolo decisivo delle foreste ai fini dello sviluppo sostenibile anche in termini di cambiamenti climatici e di biodiversità e sostenere gli impegni internazionali.

9 . La messa a punto di un piano d'azione dell'UE per la gestione sostenibile delle foreste costituirebbe il quadro più idoneo per dare impulso ad un processo dinamico, in sintonia con il contesto politico attuale e con le strategie di Lisbona e di Göteborg. Il piano costituirebbe anche un quadro coerente per l'attuazione degli interventi connessi alle foreste e garantirebbe il coordinamento fra le iniziative comunitarie e le politiche forestali degli Stati membri. L'elenco delle azioni da adottare a livello comunitario dovrebbe includere diverse tematiche, dagli aspetti socioeconomici a quelli ambientali, compresa l'utilizzazione del legno come fonte energetica. Il piano d'azione interesserà altresì le problematiche attinenti alla governance, alle attività orizzontali e gli aspetti del coordinamento, della comunicazione e della cooperazione.

La Commissione intende presentare tale piano d'azione nel 2006.

Termini chiave dell'atto

  • Obiettivi di Lisbona: al Consiglio europeo di Lisbona (marzo 2000) l'UE si è prefissata un nuovo obiettivo strategico per il prossimo decennio: "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale". La strategia è intesa a consentire all'UE di ripristinare condizioni propizie alla piena occupazione e a rafforzare la coesione entro il 2010.
  • Obiettivi di Göteborg: al Consiglio europeo di Göteborg (giugno 2001) è stata adottata una strategia a favore dello sviluppo sostenibile. E' stato inoltre aggiunto un pilastro ambientale alla strategia di Lisbona.
  • Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED): all' UNCED di Rio de Janeiro (giugno 1992) gli Stati partecipanti hanno stabilito, nella "Dichiarazione di Rio sull'ambiente e lo sviluppo", i principi fondamentali per la gestione, la conservazione e lo sfruttamento ecologicamente sostenibile di tutti i tipi di foreste.
  • Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa (MCPFE): la MCPFE è un'iniziativa politica istituita nel 1990 per il dialogo su problematiche forestali europee; essa coinvolge, oltre all'UE, una quarantina di nazioni europee e collabora con alcuni paesi non europei ed organizzazioni internazionali che vi partecipano in veste di osservatori.

ATTI CONNESSI

Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo del 3 novembre 1998 sulla strategia forestale dell'Unione europea [COM(1998) 649 def.- Non pubblicata nella Gazzetta ufficiale]

In questa comunicazione la Commissione presenta un piano coerente di strategia forestale per l'Unione europea il cui obiettivo globale è lo sviluppo e la gestione sostenibile delle foreste. Tale approccio sarà definito e attuato nell'ambito di programmi forestali nazionali o subnazionali.

Conclusioni del Consiglio del 30 maggio 2005 su un piano d'azione dell'Unione europea per le foreste [Non pubblicate nella Gazzetta ufficiale]

Il Consiglio è del parere che il piano d'azione debba affrontare in modo equilibrato gli aspetti economici, ecologici e sociali della gestione sostenibile delle foreste, anche nel contesto internazionale. Esso ritiene inoltre che il piano d'azione debba includere sia le iniziative comunitarie nel settore delle foreste sia quelle degli Stati membri, compresi i programmi forestali nazionali.

See also

Informazioni complementari sono disponibili sul sito della Direzione generale Agricoltura (pagina sulle Misure forestali) della Commissione europea.

Ultima modifica: 29.11.2005

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