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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, C 248, 16 ottobre 2009


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ISSN 1725-2466

doi:10.3000/17252466.C_2009.248.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 248

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

52o anno
16 ottobre 2009


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione

2009/C 248/01

Tassi di cambio dell'euro

1

2009/C 248/02

Parere del comitato consultivo in materia di accordi restrittivi e posizioni dominanti formulato nella riunione, del 26 giugno 2009, in merito a un progetto di decisione concernente il caso COMP/39.401 — Collusione E.ON/GDF (1) — Relatore: Danimarca

2

2009/C 248/03

Parere del comitato consultivo in materia di accordi restrittivi e posizioni dominanti formulato nella riunione, del 3 luglio 2009, in relazione ad un progetto di decisione concernente il caso COMP/39.401 — E.ON/GDF (2) — Relatore: Danimarca

3

2009/C 248/04

Relazione finale del consigliere-auditore relativa al caso COMP/39.401 — E.ON/GDF

4

2009/C 248/05

Sintesi della decisione della Commissione, dell’8 luglio 2009, relativa a un procedimento ai sensi dell’articolo 81 del trattato CE (Caso COMP/39.401 — E.ON/GDF) [notificata con il numero C(2009) 5355 def.]

5

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione

2009/C 248/06

Aiuti di stato — Germania — Aiuto di Stato C 17/09 (ex N 265/09) — Ricapitalizzazione e sostegno a fronte di attività deteriorate a favore di LBBW — Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE ( 1 )

7

 

ALTRI ATTI

 

Commissione

2009/C 248/07

Pubblicazione di una domanda a norma dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari

22

2009/C 248/08

Pubblicazione di una domanda a norma dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari

26

 

2009/C 248/09

Nota per il lettore (vedi terza pagina di copertina)

s3

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione

16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/1


Tassi di cambio dell'euro (1)

15 ottobre 2009

2009/C 248/01

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,4864

JPY

yen giapponesi

134,07

DKK

corone danesi

7,4439

GBP

sterline inglesi

0,91470

SEK

corone svedesi

10,3355

CHF

franchi svizzeri

1,5132

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

8,3350

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

25,872

EEK

corone estoni

15,6466

HUF

fiorini ungheresi

268,00

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,7088

PLN

zloty polacchi

4,2225

RON

leu rumeni

4,2963

TRY

lire turche

2,1520

AUD

dollari australiani

1,6214

CAD

dollari canadesi

1,5360

HKD

dollari di Hong Kong

11,5196

NZD

dollari neozelandesi

2,0027

SGD

dollari di Singapore

2,0698

KRW

won sudcoreani

1 716,27

ZAR

rand sudafricani

10,8403

CNY

renminbi Yuan cinese

10,1502

HRK

kuna croata

7,2550

IDR

rupia indonesiana

13 884,77

MYR

ringgit malese

4,9921

PHP

peso filippino

68,850

RUB

rublo russo

43,7510

THB

baht thailandese

49,794

BRL

real brasiliano

2,5450

MXN

peso messicano

19,4889

INR

rupia indiana

68,7980


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/2


Parere del comitato consultivo in materia di accordi restrittivi e posizioni dominanti formulato nella riunione del 26 giugno 2009 in merito a un progetto di decisione concernente il caso COMP/39.401 — Collusione E.ON/GDF (1)

Relatore: Danimarca

2009/C 248/02

1.

Il Comitato consultivo concorda con la Commissione nel valutare i fatti in questione come accordi e/o pratiche concordate ai sensi dell’articolo 81 del trattato, come espresso nel progetto di decisione della Commissione e comunicato al Comitato consultivo in data 12 giugno 2009.

2.

Il Comitato consultivo concorda con la Commissione sul fatto che il complesso di accordi e/o pratiche concordate costituisce un’infrazione unica e continuata per il periodo di tempo in cui è stato posto in essere.

3.

Il Comitato consultivo concorda con la Commissione sul fatto che gli accordi e/o pratiche concordate hanno come oggetto una restrizione della concorrenza.

4.

Il comitato consultivo concorda con la Commissione sulla seguente valutazione della durata dell’infrazione:

I.

sia per GDF Suez sia per E.ON, in solido con E.ON Ruhrgas:

a)

per quanto riguarda la Germania: dal 1o gennaio 1980 al 30 settembre 2005, ossia 25 anni e 9 mesi,

b)

per quanto riguarda la Francia: dal 10 agosto 2000 al 30 settembre 2005, ossia 5 anni, 1 mese e 20 giorni,

II.

per E.ON: dal 1o gennaio 2003 al 30 settembre 2005, ossia 2 anni e 9 mesi.

5.

Il Comitato consultivo concorda con la conclusione del progetto di decisione della Commissione secondo la quale gli accordi e/o pratiche concordate tra le imprese erano atti ad incidere sugli scambi intracomunitari.

6.

Il Comitato consultivo concorda con il progetto di decisione della Commissione per quanto attiene ai destinatari della decisione, in particolare in relazione all’attribuzione della responsabilità ai predecessori legali, ossia alle imprese che hanno acquisito il controllo delle imprese dei gruppi interessati o che hanno operato una fusione con dette imprese.

7.

Il comitato consultivo concorda con la Commissione sulla necessità di infliggere un’ammenda ai destinatari del progetto di decisione.

8.

Il Comitato consultivo invita la Commissione a tener conto di altri eventuali punti sollevati durante le discussioni.

9.

Il Comitato consultivo raccomanda la pubblicazione del presente parere nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.


16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/3


Parere del comitato consultivo in materia di accordi restrittivi e posizioni dominanti formulato nella riunione del 3 luglio 2009 in relazione ad un progetto di decisione concernente il caso COMP/39.401 — E.ON/GDF (2)

Relatore: Danimarca

2009/C 248/03

1.

Il Comitato consultivo condivide la logica seguita dalla Commissione europea per il calcolo delle vendite e l'importo di base delle ammende.

2.

Il comitato consultivo concorda con la Commissione sul fatto che i periodi da prendere in considerazione per comminare le ammende siano i seguenti:

a)

E.ON Ruhrgas: in solido con E.ON: il periodo compreso tra il 1o gennaio 2003 e il 30 settembre 2005, ossia 2 anni e 9 mesi,

b)

E.ON Ruhrgas: il periodo compreso tra la fine di aprile 1998 e il 30 settembre 2005, per quanto riguarda la Germania, e il periodo compreso tra il 10 agosto 2000 e il 30 settembre 2005, per quanto riguarda la Francia, ossia 7 anni e 5 mesi in Germania e 5 anni, 1 mese e 20 giorni in Francia,

c)

GDF Suez: il periodo compreso tra la fine di aprile 1998 e il 30 settembre 2005, per quanto riguarda la Germania, e il periodo compreso tra il 10 agosto 2000 e il 30 settembre 2005, per quanto riguarda la Francia, ossia 7 anni e 5 mesi in Germania e 5 anni, 1 mese e 20 giorni in Francia.

3.

Il Comitato consultivo condivide la valutazione della Commissione relativa alle circostanze attenuanti e aggravanti.

4.

Il Comitato consultivo concorda con il massimale applicato dalla Commissione e con gli importi definitivi delle ammende.

5.

Il Comitato consultivo raccomanda la pubblicazione del presente parere nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.


16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/4


Relazione finale del consigliere-auditore relativa al caso COMP/39.401 — E.ON/GDF (1)

2009/C 248/04

Il progetto di decisione riguardante il caso in oggetto dà adito alle osservazioni esposte in appresso.

Comunicazione degli addebiti e accesso al fascicolo

Il 9 giugno 2008 la Commissione ha adottato una comunicazione degli addebiti indirizzata alle imprese Gaz de France SA («GDF»), E.ON AG («E.ON AG») e E.ON Ruhrgas AG («E.ON Ruhrgas») (denominate collettivamente «E.ON»).

La comunicazione degli addebiti è pervenuta a GDF ed a E.ON il 10 giugno 2008. Per presentare le loro osservazioni scritte relative alla comunicazione medesima, entrambi i destinatari della comunicazione degli addebiti disponevano originariamente di 6 settimane a decorrere dal ricevimento del fascicolo della Commissione su DVD. Su richiesta motivata degli interessati, il consigliere-auditore ha concesso a E.ON una proroga fino al 29 agosto 2008 ed a GDF una proroga fino all’8 settembre 2008.

In seguito sono state inviate a GDF ed a E.ON due lettere di esposizione dei fatti datate 27 marzo 2009. Entrambe le parti hanno chiesto una proroga dei termini per la risposta a dette lettere, proroga che è stata concessa dalla Direzione Generale della Concorrenza. Le due parti hanno risposto entro i tempi stabiliti.

Nessuna delle parti ha sollevato questioni relative all'accesso al fascicolo al consigliere-auditore, tranne alcune osservazioni sull’organizzazione del fascicolo stesso e sulle versioni linguistiche disponibili.

Audizione orale

Tutte le parti interessate dal procedimento hanno esercitato il diritto ad essere sentite in un’audizione orale, che si è svolta il 14 ottobre 2008. GDF ha chiesto e ottenuto di presentare la propria strategia economica in Germania in una sessione a porte chiuse. L'impresa ha successivamente fornito a E.ON una versione non riservata della sessione a porte chiuse.

Il progetto di decisione

Il progetto di decisione restringe l’ambito delle affermazioni fatte nella comunicazione degli addebiti in quanto conclude che GDF e E.ON hanno partecipato ad un'infrazione unica e continuata relativamente alla fornitura di gas trasportato tramite il gasdotto MEGAL in Germania e in Francia e non relativamente a tutte le vendite di gas su tali mercati. L’accordo scritto che si ritiene rappresenti la base dell’infrazione (le lettere collaterali del 1975) è stato concluso esclusivamente nel contesto della costruzione e della gestione del gasdotto MEGAL. Gli altri due aspetti dell’infrazione esposti nella comunicazione degli addebiti (ossia gli incontri ad alto livello tenuti nel periodo 1999-2006 e le strategie di non aggressione delle parti) sono stati valutati nel progetto di decisione allo scopo di accertare se le parti, molti anni dopo, si considerassero ancora vincolate agli accordi presi con le lettere collaterali del 1975 e se si configurasse dunque un’infrazione unica sulla base dell’illegalità di dette lettere. Le parti hanno avuto tra l’altro modo di manifestare il proprio punto di vista su questa impostazione degli addebiti.

Sono state comminate ammende relative al periodo compreso tra l’aprile 1998 e il settembre 2005 per quanto riguarda la Germania e al periodo compreso tra l’agosto 2000 e il settembre 2005 per quanto riguarda la Francia.

Secondo il consigliere-auditore, il progetto di decisione riguarda soltanto gli addebiti per i quali è stata data alle parti la possibilità di far conoscere la loro posizione.

In considerazione di quanto sopra esposto, il ccnsigliere-auditore ritiene che nel caso in oggetto sia stato rispettato il diritto delle parti ad essere sentite.

Bruxelles, 29 giugno 2009.

Karen WILLIAMS


(1)  Redatta ai sensi degli articoli 15 e 16 della decisione 2001/462/CE, CECA della Commissione, del 23 maggio 2001, relativa al mandato dei consiglieri-auditori per taluni procedimenti in materia di concorrenza (GU L 162 del 19.6.2001, pag. 21).


16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/5


Sintesi della decisione della Commissione

dell’8 luglio 2009

relativa a un procedimento ai sensi dell’articolo 81 del trattato CE

(Caso COMP/39.401 — E.ON/GDF)

[notificata con il numero C(2009) 5355 def.]

(I testi in lingua francese e tedesca sono i soli facenti fede)

2009/C 248/05

L’8 luglio 2009 la Commissione ha adottato una decisione concernente un procedimento ai sensi dell’articolo 81 del trattato CE. Conformemente al disposto dell’articolo 30 del regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio (1), la Commissione pubblica i nomi delle parti e il contenuto essenziale della decisione, incluse le sanzioni irrogate, tenendo conto del legittimo interesse delle imprese alla protezione dei loro segreti aziendali. La versione non riservata della decisione figura sul sito web della direzione generale della Concorrenza al seguente indirizzo:

http://ec.europa.eu/competition/antitrust/cases/

1.   INTRODUZIONE

(1)

La decisione stabilisce che E.ON AG («E.ON»), è responsabile in solido con la controllata al 100 % E.ON Ruhrgas AG («E.ON Ruhrgas»), e GDF Suez SA («GDF Suez») della violazione dell’articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE compiuta partecipando a un accordo e pratiche concordate nel settore del gas naturale, e irroga loro un'ammenda.

2.   DESCRIZIONE DEL CASO

2.1.   Procedimento

(2)

Il caso è stato avviato in seguito ad accertamenti effettuati a sorpresa nei locali di Ruhrgas e GDF il 16 maggio 2006. Il 18 luglio 2007 la Commissione ha iniziato un procedimento ai sensi dell’articolo 11, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1/2003 e dell’articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 773/2004 (2). Il 9 giugno 2008 è stata indirizzata a E.ON, E.ON Ruhrgas e GDF una comunicazione degli addebiti cui le parti hanno risposto il 28 agosto 2008 (E.ON/E.ON Ruhrgas) e l’8 settembre 2008 (GDF Suez). Su istanza di entrambe le parti si è tenuta, il 14 ottobre 2008, un’audizione orale. Il 27 marzo 2009 la Commissione ha inviato alle parti anche una lettera di esposizione dei fatti, cui quelle hanno risposto il 4 e 6 maggio 2009. Il comitato consultivo in materia di intese e posizioni dominanti ha emesso parere favorevole il 26 giugno 2009 (3) e il 3 luglio 2009 (4). Il consigliere-auditore ha presentato la relazione finale il 29 giugno 2009 (5).

2.2.   Sintesi dell’infrazione

(3)

Nel 1975 Ruhrgas e GDF decidevano di costruire insieme il gasdotto MEGAL per convogliare gas russo in Germania e in Francia, e in quell’occasione si accordavano a non operare sul mercato interno dell’altra parte con due lettere collaterali che vietavano a GDF di rifornire clienti in Germania del gas trasportato da MEGAL e a Ruhrgas di importare lo stesso gas in Francia.

(4)

Fino allo scadere del termine di attuazione della prima direttiva sul gas nel 2000, GDF aveva il monopolio dell’importazione del gas in Francia. Dopo l’abolizione del monopolio e per tutto il processo graduale di liberalizzazione dei mercati europei del gas, le parti hanno continuato ad applicare le lettere collaterali del 1975. E.ON, E.ON Ruhrgas e GDF si sono incontrate regolarmente a vari livelli per discutere l’attuazione dell’accordo nel mercato di recente liberalizzazione. I contatti tra le parti dopo il 1999 confermano il persistere di un accordo di ripartizione del mercato e di una restrizione unica e continuata della concorrenza per oggetto, in violazione dell’articolo 81 CE. Benché le parti abbiano firmato, nell’agosto 2004, un accordo proforma che assertivamente confermava che le lettere del 1975 non erano più valide, l’accordo di ripartizione del mercato è proseguito producendo effetti dal 1o gennaio 1980 (per il mercato tedesco) e dal 10 agosto 2000 (per il mercato francese) fino almeno al 30 settembre 2005, quando le parti hanno cominciato a prelevare gas dal gasdotto e a effettuare vendite sul mercato nazionale dell’altra parte concludendo nuovi accordi con riguardo a MEGAL.

2.3.   Destinatari

(5)

Ruhrgas, che nel periodo dell’infrazione ha cambiato nome, diventando E.ON Ruhrgas, ma non identità giuridica, e dal gennaio 2003 E.ON, che esercita un'influenza decisiva e un controllo effettivo su E.ON Ruhrgas, da un lato, e GDF, che nel luglio 2008 si è fusa con Suez per diventare GDF Suez, dall’altro, sono gli autori dell’infrazione accertata con la presente decisione.

2.4.   Misure correttive

(6)

La decisione impone a E.ON, E.ON Ruhrgas e GDF Suez di porre fine all’infrazione ove non abbiano già provveduto, e di astenersi dal ripetere atti o comportamenti che abbiano oggetto e effetti uguali o equivalenti, e irroga loro delle ammende.

2.4.1.   Importo di base dell’ammenda

(7)

Per il calcolo degli importi la decisione si attiene agli orientamenti per il calcolo delle ammende del 2006. L'importo di base dell'ammenda è determinato in proporzione del valore delle vendite del prodotto rilevante realizzate da ciascuna impresa nell'area geografica interessata nell'ultimo anno intero dell'infrazione, moltiplicato per il numero di anni di partecipazione all'infrazione, più un importo supplementare destinato a dissuadere le imprese dal partecipare a collusioni.

(8)

Le vendite interessate sono le vendite del gas trasportato da E.ON e GDF tramite il gasdotto MEGAL in Germania — salvo le vendite di volumi di gas rientranti nel programma di cessione del gas di E.ON — e le vendite a clienti idonei in Francia (stimati in percentuale del volume globale di vendite, di GDF, del gas trasportato con MEGAL). Per la Francia la decisione prende a riferimento la media delle vendite interessate nel periodo dell'infrazione e non già l'ultimo anno intero poiché il numero e le categorie di clienti idonei sono aumentati sensibilmente durante l’infrazione a seguito dell’applicazione della normativa francese.

(9)

Per quanto concerne le vendite in Francia, tenuto conto che l’infrazione per i singoli soggetti giuridici coinvolti è durata dall’agosto 2000 al 30 settembre 2005, l’importo variabile è moltiplicato per 5,5. Per quanto concerne la Germania, ai fini del calcolo si è tenuto conto soltanto del periodo successivo all'aprile 1998, quando il legislatore tedesco ha abolito gli ostacoli che in precedenza si opponevano di fatto alla concorrenza (7 anni e mezzo). La decisione applica poi una percentuale iniziale del 15 % delle vendite interessate in considerazione della natura dell’infrazione: un accordo segreto di ripartizione del mercato che copriva una quota sostanziale del mercato del gas naturale in Germania e in Francia. Stando al punto 25 degli orientamenti per il calcolo delle ammende del 2006, la decisione applica alle imprese destinatarie un importo supplementare del 15 % del valore delle vendite.

2.4.2.   Adeguamenti dell'importo di base

(10)

Non sono state trovate circostanze aggravanti. Poiché le parti sapevano di violare le regole sulla concorrenza e per il calcolo dell’ammenda si è tenuto conto soltanto del periodo successivo alla liberalizzazione, il progetto di decisione non prevede circostanze attenuanti. La decisione non applica ulteriori maggiorazioni specifiche a scopo dissuasivo, essendo di per sé l’ammenda un deterrente sufficiente nel caso di specie.

(11)

Posto che l’infrazione si configura in un accordo di ripartizione del mercato del gas trasportato da un gasdotto di proprietà e gestione comune delle parti e che il diverso grado di attuazione del processo di liberalizzazione in Francia e Germania non dovrebbe influire sulla determinazione dell’importo dell’ammenda, la Commissione ha irrogato a E.ON Ruhrgas AG, in solido con E.ON, e a GDF un’ammenda identica di 553 000 000 EUR.

2.4.3.   Applicazione del limite del 10 % del fatturato

(12)

Gli importi finali delle ammende per entrambe le imprese sono nettamente al di sotto del 10 % del fatturato mondiale di ciascuna.

3.   DECISIONE

(13)

E.ON Ruhrgas, E.ON e Gaz de France (attualmente GDF Suez S.A.) hanno violato l’articolo 81, paragrafo 1, del trattato CE partecipando a un accordo e a pratiche concordate nel settore del gas naturale. L’infrazione, per quanto riguarda E.ON Ruhrgas e Gaz de France, è durata quanto meno dal 1o gennaio 1980 al 30 settembre 2005 in relazione ai fatti in Germania, e quanto meno dal 10 agosto 2000 al 30 settembre 2005 in relazione ai fatti in Francia. L’infrazione, per quanto riguarda E.ON, è durata dal 31 gennaio 2003 al 30 settembre 2005. Per l’infrazione, a E.ON Ruhrgas, in solido con E.ON, e a GDF Suez è stata irrogata un’ammenda di 553 000 000 EUR.


(1)  GU L 1 del 4.1.2003, pag. 1.

(2)  GU L 123 del 27.4.2004, pag. 18.

(3)  Cfr. la pagina 2 della presente Gazzetta ufficiale.

(4)  Cfr. la pagina 3 della presente Gazzetta ufficiale.

(5)  Cfr. la pagina 4 della presente Gazzetta ufficiale.


V Avvisi

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione

16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/7


AIUTI DI STATOGERMANIA

Aiuto di Stato C 17/09 (ex N 265/09) — Ricapitalizzazione e sostegno a fronte di attività deteriorate a favore di LBBW

Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2009/C 248/06

Con la lettera del 30 giugno 2009, riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha comunicato alle autorità della Germania la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in relazione alla summenzionata misura di aiuto.

La Commissione invita gli interessati a presentare osservazioni in merito alla misura riguardo alla quale viene avviato il procedimento entro un mese dalla data della presente pubblicazione, inviandole al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo Aiuti di Stato

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË

Fax +32 22961242

Dette osservazioni saranno comunicate alle autorità tedesche. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.

SINTESI

I.   PROCEDIMENTO

(1)

Il 30 aprile 2009 la Germania ha comunicato alla Commissione la propria intenzione di provvedere a una ricapitalizzazione di Landesbank Baden-Württemberg (LBBW) e di concedere alla banca una misura di sostegno a fronte di attività deteriorate per due portafogli.

(2)

Nel valutare i portafogli di attività, la Commissione si è avvalsa dell'assistenza tecnica di esperti della Banca centrale europea (BCE) e di esperti assunti a contratto dalla Commissione stessa.

II.   I FATTI

(3)

Landesbank Baden-Württemberg (LBBW) è una banca commerciale operante a livello internazionale, ma attiva principalmente nel Baden-Württemberg, nella Renania Palatinato e in Sassonia, il cui modello operativo è incentrato soprattutto sulle PMI (Mittelstand). LBBW è anche la banca centrale delle casse di risparmio dei tre Land tedeschi citati (Baden-Württemberg, Renania Palatinato e Sassonia).

(4)

Dall'inizio dell'anno, i requisiti patrimoniali obbligatori per i portafogli di attività cartolarizzate della banca — i cosiddetti «ABS Verbriefungsportfolio» (o «portafoglio ABS») e «portafoglio Sealink» — sono aumentati in misura significativa.

(5)

In tale contesto, le autorità tedesche hanno deciso di intervenire con una ricapitalizzazione e una misura di sostegno a fronte di attività deteriorate.

(6)

La proprietà di LBBW conferirà alla banca capitale di classe 1 (Kernkapital) per 5 miliardi di EUR. La banca pagherà una remunerazione complessiva del 10 % per il capitale conferito.

(7)

Il sostegno a fronte di attività deteriorate deve essere realizzato tramite una struttura di garanzie, non mediante una vendita di attività. Nel caso del primo portafoglio di attività, il cosiddetto «portafoglio ABS» di un valore di 17,7 miliardi di EUR, l'importo «first loss» a carico di LBBW è pari a 1,9 miliardi di EUR, mentre lo Stato garantirà fino a un massimo di 6,7 miliardi di EUR («second loss»). Nel caso del secondo portafoglio, il cosiddetto «portafoglio Sealink», LBBW ha accordato un prestito subordinato («junior loan») di 8,75 miliardi di EUR. In aggiunta a un importo «first loss» di 2,75 miliardi di EUR a carico […] (1), il Land Baden-Württemberg fornirà una garanzia per questo prestito a copertura della restante somma di 6 miliardi di EUR.

(8)

Le garanzie statali concesse comportano una riduzione del capitale obbligatorio [superiore a 3] miliardi di EUR.

(9)

La garanzia viene concessa per un periodo di cinque anni e può essere revocata su richiesta di LBBW. In cambio, LBBW si impegna a pagare una commissione iniziale basata su un effetto di alleggerimento dei requisiti patrimoniali [superiore a 3] miliardi di EUR, cui si applica un tasso di interesse del 7 %. La commissione ammonterà a [250-350] milioni di EUR per il primo anno, importo che sarà riesaminato nel quadro della procedura di ristrutturazione.

III.   VALUTAZIONE

(10)

Entrambe le misure sopra descritte a favore di LBBW costituiscono aiuto di Stato. La Commissione ritiene che il conferimento di capitale sia conforme ai requisiti stabiliti nella comunicazione sulla ricapitalizzazione. Per quanto riguarda le misure di sostegno a fronte di attività deteriorate, esse soddisfano effettivamente i criteri, definiti nella comunicazione sul trattamento delle attività che hanno subito una riduzione di valore, in materia di ammissibilità delle attività, modalità di gestione delle attività, trasparenza e informativa nonché sulla commissione di garanzia.

(11)

La Commissione nutre dubbi in merito alle ipotesi di valutazione, segnatamente per quanto riguarda: i) la scelta di probabilità e correlazioni di inadempimento per una quota significativa del portafoglio, cioè per i titoli CDO e CLO ivi contenuti; ii) la scelta dei tassi di recupero, in particolare per le società del «portafoglio ABS»; iii) le ipotesi relative ai prezzi delle abitazioni in alcune aree geografiche fondamentali quali Stati Uniti, Regno Unito e Spagna, che rappresentano una quota considerevole dei titoli RMBS contenuti nel «portafoglio ABS»; e iv) altre questioni in materia di valutazione come — ad esempio — il fatto che attività con rating inferiore presentino un valore economico reale maggiore rispetto ad altre attività con valutazione più elevata. Dal momento che i dubbi in merito alle ipotesi di valutazione incidono anche sul suo esame della condivisione degli oneri, su tali basi la Commissione non è in grado di pervenire a una conclusione.

(12)

Tuttavia, in considerazione della necessità di preservare la stabilità finanziaria, la Commissione ha deciso di approvare le misure di conferimento di capitale e di garanzia per un periodo di sei mesi. Nonostante ciò, alla luce delle considerazioni di cui sopra, la Commissione ha anche deciso di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE per quanto riguarda la misura di sostegno a fronte di attività deteriorate, al fine di verificare se detta misura rispetti le condizioni fissate dalla comunicazione sul trattamento delle attività che hanno subito una riduzione di valore relativamente alla valutazione (compreso il metodo di valutazione) e alla condivisione degli oneri. Dopo tre mesi la banca beneficiaria è tenuta a presentare un piano di ristrutturazione, che la Commissione valuterà per decidere in merito a una proroga dell'aiuto allo scadere del succitato periodo di sei mesi.

TESTO DELLA LETTERA

«I.   VERFAHREN

(1)

Am 30. April 2009 meldete Deutschland bei der Kommission eine Erhöhung des Eigenkapitals der Landesbank Baden-Württemberg (LBBW) und eine Risikoimmunisierung für zwei Portfolien an. Deutschland hatte bereits am 15. Dezember 2008 während einer informellen Sitzung mit der Kommission einen vorläufigen Plan für die Rekapitalisierung der Bank vorgelegt, und damals war die Möglichkeit einer Garantie für riskante Wertpapiere erwähnt worden.

(2)

Im Mai und Juni 2009 fanden mehrere Treffen zwischen den deutschen Behörden und der Kommission statt. Außerdem lieferte Deutschland ergänzende Informationen per E-Mail und Telefon.

(3)

Bei Fragen zur Methode der Aktivabewertung im Rahmen der Risikoimmunisierung wurde die Kommission durch bei ihr unter Vertrag stehende externe Sachverständige sowie technische Sachverständige der EZB unterstützt. Im Rahmen der Portfoliobewertung fanden auf Ebene der Sachverständigen mehrere Telefonkonferenzen statt. Die Prüfung stützte sich auf die von Deutschland übermittelten Informationen, und der methodische Ansatz wurde detailliert erläutert.

(4)

Aus einer E-Mail vom 2. Juni erfuhr die Kommission, dass die LBBW seit dem Ende des ersten Quartals 2009 mit weniger als dem aufsichtsrechtlich vorgeschriebenen Eigenkapital operiert.

(5)

Nachdem Deutschland eine Reihe von Gesprächen mit der Kommission geführt hatte, machte Deutschland am 22. Juni mehrere Zusagen, die die zuvor geprüfte Struktur der Risikoimmunisierung veränderten.

II.   BESCHREIBUNG DER MASSNAHME

1.   Die Begünstigte

(6)

Die Landesbank Baden-Württemberg (LBBW) ist eine international operierende Geschäftsbank mit Schwerpunkt in Baden-Württemberg, Rheinland-Pfalz und Sachsen. Sie hat mehr als 200 Filialen vorwiegend in diesen Regionen, aber auch in anderen Teilen Deutschlands. Darüber hinaus verfügt sie weltweit über 26 Stützpunkte. Die Bank hat rund 12 250 Mitarbeiter. Das Geschäft mit mittelständischen Unternehmen (KMU) bildet einen Schwerpunkt ihres Geschäftsmodells. Außerdem fungiert die LBBW als Zentralbank für die Sparkassen in Baden-Württemberg, Rheinland-Pfalz und Sachsen. Mit einer Bilanzsumme von rund 450 Mrd. EUR ist sie die fünftgrößte Bank in Deutschland. Per Ende 2008 beliefen sich die risikogewichteten Aktiva der Bank auf rund 180 Mrd. EUR.

(7)

Anteilseigner der Bank sind das Land Baden-Württemberg (Land-BW) mit einem Anteil von 35,611 %, der Sparkassenverband Baden-Württemberg (SVBW) mit 40,534 %, die Stadt Stuttgart (Stuttgart) mit 18,932 % und die Landeskreditbank Baden-Württemberg (L-Bank) mit 4,923 %. Sämtliche Anteilseigner sind entweder öffentliche Einrichtungen oder befinden sich in staatlichem Eigentum.

2.   Der Maßnahme zugrunde liegende Ereignisse

(8)

Anfang 2008 rettete die LBBW die SachsenLB, Landesbank des Landes Sachsen. Die SachsenLB war illiquide geworden, nachdem der Markt für Commercial Papers (CP) im Sommer 2007 ausgetrocknet war. Sie war außerstande, mehrere Zweckgesellschaften zu refinanzieren, die strukturierte Vermögenswerte hielten, die damals noch nicht wertgemindert waren. Im Rahmen der Übernahme erklärte sich die LBBW bereit, einige strukturierte Vermögenswerte in ihre Bilanz zu übernehmen (sie sind jetzt Teil des unten beschriebenen ABS-Portfolios) und eine neu gegründete Zweckgesellschaft — das sogenannte SEALINK-Portfolio (unten ebenfalls detailliert beschrieben) zu finanzieren. Der Kredit an SEALINK beläuft sich auf 8,75 Mrd. EUR, ist jedoch durch eine erstrangige Risikotragung des Landes Sachsen in Höhe von 2,75 Mrd. EUR abgesichert. Die Kommission hat die Umstrukturierung der SachsenLB genehmigt und festgestellt, dass der Verkauf an die LBBW zu einem negativen Preis (infolge der Garantie) keine staatliche Beihilfe darstellte. (2)

(9)

Die sich vertiefende Finanzkrise schlug sich u. a. in den Verbriefungsportfolien der LBBW nieder. Die Bank machte 2008 einen Verlust von insgesamt 2,1 Mrd. EUR.

(10)

Seit Anfang des Jahres haben sich die aufsichtsrechtlich vorgeschriebenen Eigenkapitalanforderungen für ihre (zum Teil aus der Übernahme der SachsenLB stammenden) Portfolios verbriefter Forderungen, das sogenannte ABS-Portfolio und das SEALINK-Portfolio, beträchtlich erhöht. Die aufsichtsrechtliche Eigenkapitalunterlegung für beide Portfolien belief sich am 30. Mai 2009 auf [> 3] Mrd. EUR

(11)

Infolge der massiven Erhöhung des aufsichtsrechtlich vorgeschriebenen Eigenkapitalunterlegung sank die Gesamtkapitalquote der Bank auf […] % zum Ende von Quartal 1/2009 und lag damit unter der vorgeschriebenen Mindesthöhe von 8 %, während die Kernkapitalquote mit […] (3) % über der vorgeschriebenen Eigenkapitalausstattung blieb. Nach den Projektionen der Bank dürften sich die Kapitalquoten ohne die Maßnahmen zum Ende von Quartal 2/2009 weiter verschlechtern — die Gesamtkapitalquote auf […] % und die Kernkapitalquote auf […] %.

(12)

Die deutsche Bankenaufsichtsbehörde BaFin verzichtete zunächst auf die Einleitung von Maßnahmen gegen die Bank, da sich ihre Anteilseigner dazu bereit erklärt haben, der LBBW das benötigte Kapital zur Verfügung zu stellen.

3.   Die Beihilfemaßnahmen

(13)

Die vorgesehenen Beihilfemaßnahmen für die LBBW setzen sich aus einer Kapitalerhöhung und einer Risikoimmunisierung zusammen, mit der zwei Portfolios strukturierter Vermögenswerte abgeschirmt werden.

3.1    Kapitalerhöhung

(14)

Die Eigentümer der LBBW werden der Bank Kernkapital in Höhe von 5 Mrd. EUR in Form einer neuen Kategorie von Stammkapital (‚Stammkapitalklasse B‘) zuführen. Sie werden sich entsprechend ihren Quoten an der Kapitalerhöhung beteiligen, wobei sich das Land Baden-Württemberg und die L-Bank über eine Tochtergesellschaft beteiligen werden. Die Stammkapitalklasse B ist dergestalt konzipiert, dass dem neuen Stammkapital bei der Ausschüttung im Verhältnis zum bestehenden Stammkapital ein Vorrang eingeräumt wird.

(15)

Auf der Grundlage des geprüften Jahresabschlusses zum Ende 2008 beläuft sich die Kapitalerhöhung auf rund 2,8 % der risikogewichteten Aktiva.

(16)

Die Bank zahlt für das zugeführte Kapital eine Gesamtvergütung von 10 %. Die Bank beabsichtigt, zu Beginn einen geringeren Zinssatz ([≥ 8] %) zu zahlen. Weitere [≥ 2] % sollen thesauriert und Anfang 2014 zusammen mit den aufgelaufenen Zinsen ausgezahlt werden. Die Kommission geht davon aus, dass über die Jahre gesehen ein Effektivzinssatz von 10 % erreicht wird. Nach den Planungen der Bank wird das Kapital ab 2014 in fünf Tranchen zurückgeführt.

3.2    Risikoimmunisierung

3.2.1   Garantiestruktur für die Absicherung der beiden Portfolios

(17)

Die Risikoimmunisierung der LBBW soll nicht durch einen Verkauf von Vermögenswerten, sondern durch eine vom Land Baden-Württemberg gestellte Garantiestruktur erreicht werden. Die Garantie schützt die LBBW gegen Kreditausfälle, die bei zwei verschiedenen Verbriefungsportfolien auftreten könnten. Bei beiden Portfolien wird die LBBW das Kapital- und Zinsausfallrisiko bis zu einer gewissen Höhe behalten (First Loss — erstrangige Risikotragung), während das Land die darüber hinausgehenden potenziellen Verluste (Second Loss — nachrangige Risikotragung) übernimmt.

(18)

Die Garantie erstreckt sich auf zwei unterschiedliche Portfolios. Das erste, das sogenannte ABS-Portfolio, enthält strukturierte Produkte mit einem Betrag von 17,7 Mrd. EUR, die von der Bank unmittelbar gehalten werden. Der zweite Teil der Garantie bezieht sich auf ein Darlehen in Höhe von 8,75 Mrd. EUR an eine Zweckgesellschaft, die ein Portfolio strukturierter Produkte hält, das sogenannte SEALINK-Portfolio (4). Die betroffenen Vermögenswerte sind bilanziell als Kredite und Forderungen verbucht und werden unter aufsichtsrechtlichen Aspekten dem Bankenbuch zugerechnet.

(19)

Die LBBW trägt weiter das erstrangige Risiko (First Loss) in Höhe von 1,9 Mrd. EUR (5), und der Staat übernimmt das nachrangige Risiko (Second Loss) in Höhe von bis zu 6,7 Mrd. EUR. Beim SEALINK-Portfolio beträgt das erstrangige Risiko 2,75 Mrd. EUR (6). Der Staat übernimmt ein nachrangiges Risiko (Second Loss) in Höhe von bis zu 6 Mrd. EUR.

(20)

Da die Bank durch die Garantie gegen das Ausfallrisiko von 12,7 Mrd. EUR aus den o. g. Portfolios abgeschirmt wird, ist sie nicht länger gezwungen, Eigenkapital in gleicher Höhe wie zuvor als Puffer für unerwartete Verluste vorzuhalten. Die deutschen Behörden bezifferten den aus der Risikogewichtung des für die Vermögenswerte in Höhe von 12,7 Mrd. EUR resultierenden Kapitalentlastungseffekts auf [> 3] Mrd. EUR (7).

(21)

Die Garantie wird für einen Zeitraum von fünf Jahren geleistet und kann durch die LBBW gekündigt werden. Im Gegenzug verpflichtet sich die LBBW zur Zahlung einer anfänglichen Gebühr, die auf der Eigenkapitalentlastung von [> 3] Mrd. EUR beruht, auf die ein Zinssatz von 7 % angewendet wird. Für das erste Jahr beläuft sich die Gebühr auf [250—350] Mio. EUR; in den Folgejahren wird sie im Zuge der Amortisierung des garantierten Portfolios und abhängig vom Ergebnis der Prüfung im Umstrukturierungsverfahren absinken.

3.2.2   Beschreibung der Vermögenswerte im ABS-Portfolio (8)

(22)

Das Portfolio mit einem nominalen Gesamtwert von 17,7 Mrd. EUR (Stand 31. März 2009) ist in vier Cluster unterteilt. Die Tranchen mit dem höchsten Ausfallrisiko wurden Cluster 4 zugeordnet; ihr Nennwert beläuft sich auf 1,9 Mrd. EUR. Ursprünglich hat die LBBW nur Angaben zu den Vermögenswerten des ABS-Portfolios vorgelegt, die nicht Cluster 4 zugeordnet wurden, da die dort angesiedelten Vermögenswerte zunächst nicht von der staatlichen Garantie erfasst waren.

(23)

Die nicht unter Cluster 4 fallenden Tranchen bestehen aus [> 700] Wertpapieren, bei denen es sich vornehmlich um hypothekarisch gesicherte Wertpapiere (RMBS) aus den USA und Europa [35—40] %, durch Forderungen aus gewerblichen Hypothekendarlehen unterlegte Wertpapiere (CMBS, [20—25] %), mit unterschiedlichen Vermögenswerten unterlegte (ABS-)Wertpapiere ([15—20] %), durch ein Kreditportfolio gesicherte Wertpapiere (CDOs, [10—15] %) und durch ein Darlehensportfolio gesicherte Wertpapiere (CLOs, [10—15] %) handelt. Die LBBW ist dem Ausfallrisiko unmittelbar ausgesetzt, da sämtliche Wertpapiere in ihrer Bilanz erfasst sind. [Über 90] % der Wertpapiere verfügen über ein Investment-Grade-Rating; viele von ihnen wurden in die Kategorie ‚AAA‘ eingestuft ([> 66] %). Die verbleibenden [< 10] % wurden niedrig und zu einem guten Teil mit ‚CCC‘ ([< 5] %) bewertet.

(24)

Die größten Anteile bei den RMBS-Wertpapieren sind die britischen, spanischen, US-amerikanischen Alt-A und italienischen RMBS. Bei den CMBS-Wertpapieren ist der europäische Anteil am größten. Unter den sonstigen ABS-Wertpapieren gibt es die höchsten Anteile bei europäischen Konsumentendarlehen, europäischen Leasing-Forderungen, US-Kreditkartenforderungen und US-Studentendarlehen. Bei CDOs sind es die Trust Preferred Securities (TRUPS), ABS- und US-amerikanische CDOs, bei CLOs europäische und US-amerikanische CLOs.

3.2.3   Beschreibung der Vermögenswerte im SEALINK-Portfolio

(25)

Das Portfolio verfügt über einen Nenn- und einen Buchwert von 15 Mrd. EUR (Stand 30. April 2009) und setzt sich aus [> 500] Wertpapieren zusammen; davon sind ein Großteil hypothekarisch gesicherte Wertpapiere (RMBS) aus den USA und Europa ([60—65] %) und mit Forderungen aus gewerblichen Hypothekendarlehen unterlegte Wertpapiere (CMBS, [20—25] %). Die übrigen anderweitig unterlegten ABS [10—15] % setzten sich vor allem aus Verbraucherkrediten, Studentendarlehen, Kreditkartenforderungen, Leasingforderungen und CDOs zusammen. [> 55] % des Portfolios verfügen über ein Investment-Grade-Rating; viele von ihnen wurden in die Kategorie ‚Aaa‘ eingestuft ([> 40] %). Die verbleibenden [< 42] % sind schlechter als Investment-Grade und zu einem guten Teil mit ‚Caa‘ ([20—25] %) und Ca ([< 15] %) bewertet.

(26)

Den größten Anteil am RMBS-Portfolio (dem größten Teil des SEALINK-Portfolios) stellen US-amerikanische Subprime-Papiere und Alt-A-RMBS, europäische Prime-RMBS und europäische nichtkonforme RMBS. Die meisten RMBS basieren auf US-Darlehen. Das US Subprime-RMBS Portfolio beinhaltet hauptsächlich die Jahrgänge 2006 und 2007, die auf dem Hypothekenmarkt das höchste Risiko darstellen. Das US-Alt-A-RMBS-Portfolio besteht hauptsächlich aus Option-ARM-Hypotheken mit variablem Zinssatz (9), Hypotheken mit variablem Zinssatz (10) sowie gemischten (11) RMBS, die mit einem höheren Risiko behaftet sind als Festzins-RMBS, welche im Bestand der LBBW ein geringeres Gewicht haben. Auch hier konzentriert sich der Bestand des Alt-A-Portfolios in erheblichem Maße auf die Jahrgänge 2006 und 2007. Im Portfolio der europäischen nichtkonformen RMBS entfällt der größte Anteil auf das Vereinigte Königreich, im Portfolio der europäischen Prime-RMBS auf Italien, Spanien und die Niederlande. Das CMBS-Portfolio (das den zweithöchsten Anteil im SEALINK-Portfolio stellt) enthält vor allem europäische Vermögenswerte.

3.2.4   Bewertung des Portfolios durch Sachverständige der LBBW

(27)

Die LBBW hat […] mit einer Bewertung des ABS-Portfolios (mit Ausnahme des Clusters 4) beauftragt. Dieser Bewertung zufolge belief sich der tatsächliche wirtschaftliche Wert zum 31. März 2009 auf [> 95] % des Nennwerts (base case) und der Marktwert auf [> 63] % des Nennwerts. Für das ABS-Portfolio wurden der Kommission keine Angaben zum tatsächlichen wirtschaftlichen Wert im Stress-Case-Szenario vorgelegt.

(28)

Der Verwalter des SEALINK-Portfolios, […], hat einschlägige Angaben zum SEALINK-Portfolio vorgelegt. Danach belief sich der tatsächliche wirtschaftliche Wert zum 30. April 2009 auf [> 80—84] % (Base Case) bzw. [> 72] % (Stress Case) des Nennwerts und der Marktwert auf [> 53] % des Nennwerts.

(29)

In der nachstehenden Tabelle werden die wichtigsten Bewertungen zusammengefasst.

Tabelle 1

In Mrd. EUR

ABS-Portfolio (12)

Stand 31.3.2009

SEALINK-Portfolio

Stand 30.4.2009

Insgesamt

Nennwert (13)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Buchwert

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Erstverlust-Position

[…] (14)

[…]

[…]

[…]

[…]

garantierter Wert

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

tatsächlicher wirtschaftlicher Wert (Base Case)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

tatsächlicher wirtschaftlicher Wert (Stress Case)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Marktwert (15)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

(30)

Zur Berechnung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts haben […] Annahmen u. a. zur Entwicklung von Ausfallrisiken, Ausfallkorrelationen, Hauspreisentwicklungen sowie Verwertungserlösen und vorzeitigen Tilgungen formuliert.

III.   DER STANDPUNKT DEUTSCHLANDS

(31)

Die Bundesrepublik Deutschland beantragt als Dringlichkeitsmaßnahme eine befristete Genehmigung beider Maßnahmen, um zu verhindern, dass die Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) Maßnahmen zur Vermeidung der Insolvenz der Bank einleitet. Die Dringlichkeit der Rettungsmaßnahme wird auch durch ein Schreiben der BaFin vom 18. Juni 2009 bestätigt. Dort wird erneut betont, dass beide Maßnahmen vor Ende des 2. Quartals 2009 durchgeführt werden müssen, um ein Eingreifen der Aufsicht zu vermeiden.

(32)

Nach Angaben Deutschlands handelt es sich bei der LBBW um eine Bank in Schwierigkeiten.

(33)

Deutschland bestreitet nicht, dass es sich bei diesen Maßnahmen um Beihilfen handelt. Angesichts der Gefahr, dass die LBBW ihre Zulassung als Kreditinstitut verlieren könnte, was das Finanzsystem Deutschlands erheblich beeinträchtigen und in der Folge eine beträchtliche Störung im deutschen Wirtschaftsleben verursachen würde, betrachtet Deutschland die Maßnahmen gemäß Artikel 87 Absatz 3 Buchstabe b als mit dem Gemeinsamen Markt vereinbar.

(34)

Nach Angaben der deutschen Behörden hätten die übrigen Anteilseigner das Kapital ohne die Garantiemaßnahme des Landes Baden-Württemberg nicht zur Verfügung gestellt.

(35)

Die deutschen Behörden verpflichten sich, dass die Verwaltung des gesamten ABS-Portfolios in funktioneller und organisatorischer Hinsicht spätestens Ende Oktober 2009 von der Bank getrennt wird.

(36)

Deutschland, das Land Baden-Württemberg und die übrigen Anteilseigner sichern zu, bis zur endgültigen Entscheidung über den Umstrukturierungsplan eine Vergütung zu zahlen, die auf dem Kapitalentlastungseffekt am 31. Mai 2009, d. h. von [> 3] Mrd. EUR beruht, der mit 7 % zu verzinsen ist (dies entspricht [250—350] Mio. EUR). Diese Zusicherung beruht auf dem Verständnis, dass die Vergütung verringert werden kann, wenn das Erstverlustrisiko für die ABS-Portfolios den tatsächlichen wirtschaftlichen Wert übersteigt. Ferner gehen die deutschen Behörden davon aus, dass die Vergütung dem Portfolioabbau entsprechend zurückgehen wird. Deutschland führt ferner aus, dass die Vergütung gegebenenfalls abhängig vom Ergebnis der anstehenden Bewertung angepasst werden müsste.

(37)

Deutschland, das Land Baden-Württemberg und die Eigentümer sichern zu, binnen drei Monaten einen tiefgehenden Umstrukturierungsplan vorzulegen. Zudem wird Deutschland zur Verhinderung unverhältnismäßiger Wettbewerbsverzerrungen während der Rettungsphase gewährleisten, dass i) die Beihilfemaßnahme nicht durch Werbezwecke für die Erlangung eines wirtschaftlichen Vorteils verwendet wird, ii) Managementvergütungen nur in einem begrenzten Umfang erfolgen und die internen Anreizsysteme der Bank auf nachhaltige und langfristige Unternehmensziele ausgerichtet werden und iii) die Realwirtschaft adäquat mit Krediten versorgt wird.

(38)

Deutschland stellt sicher, dass die LBBW bis zur Entscheidung über den Umstrukturierungsplan, sofern die Bank ein negatives Jahresergebnis erzielt, Kupons auf hybride Eigenmittelinstrumente nur dann zahlt, wenn hierfür eine zwingende rechtliche Verpflichtung besteht. Darüber hinaus wird die LBBW keine Rücklagen auflösen oder stille Reserven heben, um solche Zahlungen zu ermöglichen.

IV.   BEIHILFERECHTLICHE WÜRDIGUNG

1.   Vorliegen einer Staatlichen Beihilfe im Sinne von Artikel 87 Absatz 1 EG-Vertrag

(39)

Gemäß Artikel 87 Absatz 1 EG-Vertrag sind staatliche oder aus staatlichen Mitteln gewährte Beihilfen gleich welcher Art, die durch die Begünstigung bestimmter Unternehmen oder Produktionszweige den Wettbewerb verfälschen oder zu verfälschen drohen, mit dem Gemeinsamen Markt unvereinbar, soweit sie den Handel zwischen Mitgliedstaaten beeinträchtigen.

(40)

Sowohl für die Rekapitalisierung in Höhe von 5 Mrd. EUR als auch für die Bereitstellung einer Garantie in Höhe von 12,7 Mrd. EUR kommen die Anteilseigner auf. Sämtliche Anteilseigner sind entweder Gebietskörperschaften wie Bundesländer oder Gemeinden oder befinden sich sonst wie in staatlichem Eigentum. Da sämtliche Anteilseigner der LBBW entweder direkt oder indirekt mit dem Staat zusammenhängen, gelangt die Kommission zu dem Schluss, dass die Mittel für die Kapitalerhöhung und die Garantie staatliche Mittel im Sinne von Artikel 87 Absatz 1 EG-Vertrag darstellen.

(41)

Wenn einem Unternehmen staatliche Mittel zugeführt werden, prüft die Kommission grundsätzlich, ob diese Investition des Staates mit dem Grundsatz des marktwirtschaftlich handelnden Investors im Einklang steht. Die Frage lautet daher, ob ein unter normalen marktwirtschaftlichen Bedingungen handelnder privater Kapitalgeber von vergleichbarer Größe wie die betreffenden öffentlichen Einrichtungen in einer ähnlichen Situation zur Vornahme der fraglichen Kapitalzufuhr hätte bewegt werden können (16).

(42)

Ein marktwirtschaftlich handelnder Investor hätte unter den genannten Umständen auf keinen Fall eine Garantie für die wertgeminderten Vermögenswerte gestellt (17). Ebenso wenig hätte er, wenn er an der Stelle der Anteilseigner gewesen wäre, neues Kapital zugeführt. Die Kommission bezieht sich hierbei auf die Erklärung Deutschlands, wonach viele der Anteilseigner der LBBW ohne die Garantie des Landes Baden-Württemberg kein neues Kapital zugeführt hätten. Ohne die Garantie wäre keine Kapitalerhöhung erfolgt. Außerdem hätte in Zeiten der Finanzkrise kein Investor einer Vergütung von nur 10 % für die Rekapitalisierung einer in Schwierigkeiten befindlichen Bank zugestimmt. Die LBBW ist in Schwierigkeiten, da sie seit Ende des ersten Quartals 2009 mit weniger als der aufsichtsrechtlich vorgeschriebenen Eigenkapitaldecke arbeitet.

(43)

Die Maßnahmen begünstigen ausschließlich die LBBW. Sie haben selektiven Charakter und könnten den Wettbewerb verfälschen. Sie beeinträchtigen ferner den innergemeinschaftlichen Handel, da die LBBW grenzübergreifend Geschäfte tätigt und der Bankensektor insgesamt weltweit operiert. Die Kommission ist daher wie Deutschland der Ansicht, dass die Maßnahmen zugunsten der LBBW eine Beihilfe im Sinne von Artikel 87 Absatz 1 EG-Vertrag darstellen.

(44)

Bei einer Erhöhung des Kapitals einer Bank in Schwierigkeiten geht die Kommission grundsätzlich davon aus, dass das Beihilfeelement dem Nominalwert der Kapitalzufuhr — in diesem Fall 5 Mrd. EUR — entspricht. Bei der Maßnahme zur Risikoimmunisierung ergibt sich der Beihilfebetrag laut der Kommissionsmitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva aus der Differenz zwischen dem Übernahmewert bzw. dem garantierten Wert der Vermögenswerte und dem Marktwert. Der garantierte Wert des Portfolios ist der Wert, bis zu dem der Staat für Verluste (ganz oder teilweise) aufkommen muss; er beläuft sich auf rund 27,915 Mrd. EUR. Der Marktwert beläuft sich nach (von der Kommission noch nicht verifizierten) Berechnungen von Sachverständigen der LBBW auf [> 18] Mrd. EUR. Zum jetzigen Zeitpunkt kann die Kommission daher nur feststellen, dass sich das Beihilfeelement für die Maßnahmen zur Risikoimmunisierung auf [> 9] Mrd. EUR beläuft (siehe hierzu auch die Zahlen in nachstehender Tabelle).

Tabelle 2

In Mrd. EUR

ABS-Portfolio

SEALINK-Portfolio

Gesamt

garantierter Wert

15,635

12,280

27,915

Marktwert

10,137

8,006

[> 18]

Beihilfebetrag

5,498

4,274

[> 9]

(45)

Zum jetzigen Zeitpunkt beläuft sich der Gesamtbetrag der Beihilfe somit auf mindestens [> 14] Mrd. EUR (5 Mrd. für die Kapitalerhöhung und [> 9] Mrd. für die Risikoimmunisierung).

2.   Vereinbarkeit der Beihilfe

2.1    Anwendbarkeit des Artikels 87 Absatz 3 Buchstabe b EG-Vertrag

(46)

Die Maßnahmen könnten mit dem Gemeinsamen Markt vereinbar sein, wenn es sich um Beihilfen ‚zur Behebung einer beträchtlichen Störung des Wirtschaftslebens eines Mitgliedstaats‘ im Sinne von Artikel 87 Absatz 3 Buchstabe b handeln würde.

(47)

Die Kommission stellte bei der von ihr kürzlich genehmigten Verlängerung des deutschen Rettungspakets (18) fest, dass die Gefahr einer beträchtlichen Störung im Wirtschaftsleben Deutschlands andauert und dass Stützungsmaßnahmen für Banken geeignet sind, eine solche Störung zu beheben.

(48)

Wegen der systemischen Bedeutung der LBBW und der Bedeutung ihres Kreditgeschäfts für bestimmte regionale Märkte, wegen ihrer länderübergreifenden Präsenz und ihrer Verflechtung und Zusammenarbeit mit anderen öffentlich-rechtlichen Kreditinstituten hätte eine Insolvenz auch nach dem Dafürhalten der Kommission schwerwiegende Folgen für die deutsche Wirtschaft. Die Beihilfe ist daher anhand von Artikel 87 Absatz 3 Buchstabe b EG-Vertrag zu prüfen.

2.2    Kriterien für die Prüfung der Vereinbarkeit der Maßnahmen mit dem Gemeinsamen Markt

(49)

Gemäß der Bankenmitteilung (19) wäre eine Vereinbarkeit der Beihilfe nur dann gegeben, wenn auch die allgemeinen Vereinbarkeitskriterien nach Artikel 87 Absatz 3 EG-Vertrag unter Berücksichtigung der allgemeinen Ziele des Vertrags und insbesondere von Artikel 3 Absatz 1 Buchstabe g und Artikel 4 Absatz 2 erfüllt sind, die wiederum voraussetzen, dass die Maßnahmen geeignet, erforderlich und verhältnismäßig sind.

(50)

Die drei Bankenmitteilungen (20) entwickeln aus diesen allgemeinen Grundsätzen spezifische Vereinbarkeitskriterien, die sich nach der Art der Stützungsmaßnahme richten. Aus diesem Grund müssen Wesen und Zweck der Maßnahmen genau bestimmt werden.

(51)

Die Zuführung neuen Kapitals ist eine Rekapitalisierungsmaßnahme, die anhand der einschlägigen Kommissionsmitteilung zu prüfen ist (21).

(52)

Alle der Risikoimmunisierung dienenden Maßnahmen gleich welcher Art sind anhand der Impaired-Assets-Mitteilung (22) zu prüfen. Der Anwendungsbereich der Mitteilung ist nicht auf die Übertragung von Vermögenswerten beschränkt, sondern erstreckt sich auf sämtliche Transaktionen, die eine vergleichbare Wirkung entfalten. Die Garantie soll die Bank gegen das Risiko künftiger Verluste aus verbrieften Vermögenswerten abschirmen. Sie hat daher einen einem Risikotransfer vergleichbaren Effekt. Die LBBW braucht dadurch bei Ausfällen keine Abschreibungen vorzunehmen und ist auch von der Eigenkapitalunterlegungspflicht befreit. Die Garantie fällt somit in den Anwendungsbereich der Mitteilung über Entlastungsmaßnahmen.

2.3    Kapitalerhöhung

(53)

Zu Kapitalerhöhungen hat die Kommission bereits in der Rekapitalisierungsmitteilung festgestellt, dass solche Maßnahmen grundsätzlich geeignet sind, eine Insolvenz von Banken abzuwenden und dadurch gleichzeitig auch die Finanzstabilität und die Kreditvergabe an die Realwirtschaft zu sichern.

(54)

Darüber hinaus müssen Wettbewerbsverzerrungen auf das Minimum beschränkt werden. In diesem Zusammenhang wird in der Rekapitalisierungsmitteilung die Entrichtung einer Vergütung in Höhe von rund 10 % p.a. gefordert (23), welche durch die LBBW geleistet wird.

(55)

Ferner hat sich die LBBW verpflichtet, binnen drei Monaten einen Umstrukturierungsplan zu unterbreiten, da die Maßnahmen zugunsten der LBBW Maßnahmen zur Behandlung wertgeminderter Aktiva beinhalten, so dass die Vorlage eines Umstrukturierungsplans innerhalb einer kürzeren Frist erforderlich ist. Wie unter Erwägungsgrund 37 dargelegt, hat sich die LBBW auch in der Mitteilung geforderten Verhaltensmaßregeln unterworfen, vor allem in Bezug auf die Kreditvergabe an die Realwirtschaft. Somit sind alle in der Rekapitalisierungsmitteilung genannten Voraussetzungen erfüllt, und die Kapitalerhöhung kann als mit dem Gemeinsamen Markt vereinbar angesehen werden.

2.4    Entlastungsmaßnahmen

(56)

Die Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva überlässt es den Mitgliedstaaten, wie sie ihre Entlastungsmaßnahmen konkret ausgestalten. Entlastungsmaßnahmen sind jedoch klar definiert als Maßnahmen, mit denen Banken starke Wertberichtigungen bestimmter Kategorien von Vermögenswerten vermeiden können. Dies trifft auf die vorliegende Maßnahme zu, die die in der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva dargelegten Bedingungen für die Vereinbarkeit von Entlastungsmaßnahmen erfüllen muss (24).

2.4.1   Entlastungsfähige Vermögenswerte

(57)

Entsprechend Abschnitt 5.4 der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva müssen die für eine Entlastung in Betracht kommenden wertgeminderten Vermögenswerte eindeutig bestimmt werden. (25) Außerdem ist der Anwendungsbereich einzuschränken, um die Vereinbarkeit mit dem Gemeinsamen Markt zu gewährleisten. Die Mitteilung geht davon aus, dass Vermögenswerte, die die Finanzkrise ausgelöst und stark an Wert verloren haben, offenbar der Hauptgrund für die Unsicherheit und Skepsis in Bezug auf die Lebensfähigkeit der Banken sind. In diesem Zusammenhang werden US-amerikanische Mortgage-Backed Securities und damit verbundene Hedge-Geschäfte und Derivate erwähnt. Die Mitteilung räumt jedoch ein, dass eine allzu starke Beschränkung von Entlastungsmaßnahmen nicht sinnvoll wäre. Sie verweist auf die Notwendigkeit der Entwicklung klar definierter Kriterien für die Ausdehnung des Anwendungsbereiches auf andere Vermögenswerte. Zu den abgesicherten Portfolios zählen vor allem Vermögenswerte wie RMBS, CMBS, CDO, CLO und ABS, für die typischerweise ein Marktversagen besteht und auf die die Entlastungsmaßnahmen für wertgeminderte Vermögenswerte ausgerichtet sind. Daher sind die fraglichen wertgeminderten Vermögenswerte eindeutig identifiziert und werfen keine Frage hinsichtlich der Auswahlkriterien auf.

2.4.2   Transparenz und Offenlegung

(58)

Die Kommission stellt in Bezug auf die Frage der Transparenz und Offenlegung fest, dass in Abschnitt 5.1 der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva uneingeschränkte ex ante Transparenz und volle Offenlegung der Vermögenswerte, die von der Entlastungsmaßnahme betroffen sind, gefordert wird. Als Grundlage dient eine von anerkannten unabhängigen Sachverständigen bestätigte und von der zuständigen Aufsichtsbehörde validierte Bewertung. Die Mitteilung geht davon aus, dass die Offenlegung und die Bewertung vor der staatlichen Entlastungsmaßnahme erfolgen.

(59)

Die Kommission stellt zunächst fest, dass zur Bewertung der Vermögenswerte unabhängige Sachverständige eingestellt wurden.

(60)

Die Kommission stellt weiter fest, dass die Anforderungen an Transparenz und Offenlegung des von den Entlastungsmaßnahmen betroffenen Portfolios grundsätzlich erfüllt sind, mit Ausnahme der Frage der ordnungsgemäßen Bewertung, die weiter unten getrennt erörtert wird. Die in der Bilanz aufgeführten wertgeminderten Vermögenswerte sind von der LBBW im Rahmen des Umstrukturierungsplans vollständig offenzulegen. Zu diesem Zeitpunkt wurde den Bestimmungen hinsichtlich der Transparenz und Offenlegung somit in ausreichendem Maße Rechnung getragen.

2.4.3   Management von Vermögenswerten

(61)

Hinsichtlich des Managements von Vermögenswerten bedarf es gemäß Abschnitt 5.6 der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva einer klaren funktionalen und organisatorischen Trennung zwischen der begünstigten Bank und ihren wertgeminderten Vermögenswerten, insbesondere in Bezug auf Verwaltung, Personal und Kunden. In der Mitteilung wird festgehalten, dass sich die Bank dadurch vornehmlich der Wiederherstellung ihrer Rentabilität widmen und etwaigen Interessekonflikten vorbeugen kann.

(62)

Die Kommission nimmt zur Kenntnis, dass die Vermögenswerte des SEALINK-Portfolios durch Dritte verwaltet werden. Diese Form von Management der Vermögenswerte steht mit den Bestimmungen der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva völlig im Einklang. Deutschland hat sich zudem dazu verpflichtet, die getrennte Verwaltung der Vermögenswerte des ABS-Portfolios bis Ende Oktober 2009 sicherzustellen. Die Bedingung einer separaten Vermögensverwaltung ist somit erfüllt.

2.4.4   Bewertung

(63)

In der Mitteilung wird in Abschnitt 5.5 festgehalten, dass ein korrektes und kohärentes Konzept für die Bewertung von Vermögenswerten von zentraler Bedeutung ist, um übermäßige Wettbewerbsverzerrungen zu verhindern. Die Bewertung wertgeminderter Vermögenswerten sollte auf der Grundlage einer auf Gemeinschaftsebene festgelegten einheitlichen Methode erfolgen, die vorab von der Kommission und den Mitgliedstaaten zu koordinieren ist.

(64)

Im Rahmen der Bewertung soll vor allem der tatsächliche wirtschaftliche Wert ermittelt werden, da dieser den für die Übernahme wertgeminderter Vermögenswerte akzeptablen Referenzwert für die Vereinbarkeit der Beihilfe darstellt, der über dem aktuellen Marktwert liegt und daher Entlastungswirkung gewährleistet, gleichzeitig jedoch bleibt der Beihilfebetrag auf das erforderliche Minimum beschränkt.

(65)

Die Kommission stellt fest, dass die LBBW […] mit der Bewertung des ABS-Portfolios beauftragt haben. Am 31. März 2009 wurde der tatsächliche wirtschaftliche Wert auf [> 95] % (Base-case-Szenario) des Nominalwerts veranschlagt. Das SEALINK-Portfolio wurde von […] bewertet. Am 30. April 2009 wurde der tatsächliche wirtschaftliche Wert mit [> 82] % (Base-case-Szenario) und [> 72] % (Worst-case-Szenario) des Nominalwerts beziffert.

(66)

Die Kommission hat die Bewertung und insbesondere die zugrundeliegende Methode geprüft, um ein vergleichbares Vorgehen auf Gemeinschaftsebene sicherzustellen. Dabei hat sie sich technischer Unterstützung externer Sachverständiger und der EZB bedient. Sie hat zur Prüfung der Bewertung Verträge mit externen Sachverständigen abgeschlossen.

(67)

Die Kommission stellt fest, dass ihre Sachverständigen Zweifel bezüglich der Festsetzung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts der beiden Portfolios geäußert haben insbesondere im Hinblick auf i) die Ausfallwahrscheinlichkeiten für einige Vermögenswerte, ii) die Ausfallkorrelationen, iii) die Erlösquoten, iv) die Immobilienpreise und v) andere Bewertungsaspekte.

(68)

Die in dem ABS-Portfolio für die meisten CDO und CLO angenommenen Ausfallwahrscheinlichkeiten sind möglicherweise nicht vorsichtig genug. Sie entsprechen eher den Annahmen von Rating-Agenturen aus dem Jahr 2005 und sind zugleich erheblich niedriger als die überarbeiteten Annahmen derselben Rating-Agenturen aus dem Jahr 2009 und niedriger als die Ausfallwahrscheinlichkeiten, die der Markt (z. B. auf der Grundlage von CDS-Werten) zugrunde legt. Dies gilt insbesondere für Investment-Grade-Ratings. Die im ABS-Portfolio für europäische CMBS-Positionen angenommenen Ausfallwahrscheinlichkeiten sind möglicherweise ebenfalls nicht vorsichtig genug. Sie scheinen nicht den von den Rating-Agenturen festgestellten neuesten Entwicklungen der Ausfallquoten Rechnung zu tragen. Unter sonst gleichen Bedingungen führt eine Unterschätzung der Ausfallwahrscheinlichkeiten in der Regel zu einer Unterzeichnung der erwarteten Verluste, was wiederum zu einer Überbewertung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts des Portfolios führt.

(69)

Die in dem ABS-Portfolio angenommenen Ausfallkorrelationen sind möglicherweise ebenfalls nicht vorsichtig genug. Bei mehreren strukturierten Kreditprodukten im Allgemeinen und für CDO und CLO im Besonderen sind die Annahmen hinsichtlich der Ausfallkorrelationen für die Bewertung dieser Aktiva entscheidend, denn das Risiko des gesamten Portfolios (wie in seiner Verlustverteilung dargestellt) hängt vor allem von den Ausfallwahrscheinlichkeiten, den Erlösquoten und der Korrelation des Ausfallrisikos der im Pool enthaltenen Vermögenswerte ab. Der Wert der meisten Tranchen steht typischerweise in einem negativen Verhältnis zur Korrelation, d.h. je höher die Ausfallkorrelation ist, desto höher sind die Verluste und desto geringer ist der Wert (26). Die Kommission stellt fest, dass im Gegensatz zu den jüngsten Marktentwicklungen die in dem ABS-Portfolio angenommenen Ausfallkorrelationsfaktoren hauptsächlich von der Einschätzung der Sachverständigen der LBBW abhängen. In 99 % der Fälle wird ein Korrelationswert von [35—45] % oder weniger angesetzt, während die von Marktindizes abgeleiteten oder von Rating-Agenturen herangezogenen Korrelationsfaktoren wesentlich höher sind. Unter sonst gleichen Bedingungen führt eine Unterschätzung der Ausfallkorrelationen in der Regel zu einer Unterschätzung der erwarteten Verluste, was wiederum zu einer Überbewertung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts des Portfolios führt.

(70)

Die in dem ABS-Portfolio zugrunde gelegten Erlösquoten sind bei Unternehmensforderungen möglicherweise nicht vorsichtig genug und scheinen nicht jüngste Verwertungserlöse bei ausgefallenen Darlehen widerzuspiegeln. Unter sonst gleichen Bedingungen führt eine Überschätzung der Erlösquoten in der Regel zu einer Unterschätzung der erwarteten Verluste, was wiederum zu einer Überbewertung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts des Portfolios führt.

(71)

Die Annahmen in dem ABS-Portfolio bezüglich der künftigen Entwicklung der Immobilienpreise in einigen wichtigen Ländern wie den Vereinigten Staaten, dem Vereinigten Königreich und Spanien, die einen erheblichen Anteil der RMBS-Papiere im ABS-Portfolio ausmachen, sind in Anbetracht einer der Prognosen Dritter und der Gegenüberstellung dieser Annahmen mit den Annahmen der von der LBBW selbst für die Prüfung des anderen Portfolios (SEALINK) beauftragten Sachverständigen möglicherweise nicht vorsichtig genug. Für das Vereinigte Königreich wird zum Beispiel für ein Jahr mit einem Rückgang der Immobilienpreise um 17,8 % gerechnet, die dann 2010 um 1,2 %, 2011 um 9,0 % und 2012 um 5,6 % wieder ansteigen sollen. Danach wird von einem jährlichen Anstieg von 5,2 % ausgegangen. In Spanien wird davon ausgegangen, dass die Immobilienpreise 2009 um 9,6 % und 2010 um 3,0 % fallen werden, bevor sie 2011 um 3,1 % und danach jährlich um 6,1 % wieder steigen werden. Die Annahmen für die Immobilienpreise wirken sich in der Regel unmittelbar auf die Verwertungserlöse aus. Dies bedeutet, dass zu optimistische Annahmen für den Immobilienmarkt die Erlösquoten erhöhen, was wiederum zu einer Überbewertung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts des Portfolios führt.

(72)

Darüber hinaus wurden bei der Berechnung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts der beiden Portfolien weitere Inkonsistenzen festgestellt. Zum Beispiel gab es Fälle, bei denen in einer bestimmten Kategorie von Aktiva der durchschnittliche (von den LBBW-Sachverständigen berechnete) tatsächliche wirtschaftliche Wert von Papieren mit höherem Rating erheblich niedriger veranschlagt wurde als der durchschnittliche (von den LBBW-Sachverständigen berechnete) tatsächliche wirtschaftliche Wert von Papieren mit niedrigerem Rating derselben Aktivaklasse, obwohl das Gegenteil der Fall sein sollte. In der Tat gab es immer wieder CCC-, B- oder BB-geratete Papiere mit einem höheren (oder fast so hohen) tatsächlichen wirtschaftlichen Wert als der tatsächliche wirtschaftliche Wert von Tranchen mit einem höheren Rating. Gleichermaßen war es nicht nachvollziehbar, warum einige nichtkonforme RMBS-Geschäfte einen besseren Wert erzielten als konforme RMBS-Geschäfte oder warum amerikanische RMBS-Geschäfte aus dem Jahr 2007, bei denen ein Ausfall sehr wahrscheinlich ist, einen höheren wirtschaftlichen Wert erzielten als amerikanische RMBS-Geschäfte von 2005. Bei den beiden Portfolios, ABS und SEALINK, bestanden außerdem erhebliche Überschneidungen bei den Wertpapieren; dennoch kamen die beiden LBBW-Sachverständigen in einigen Fällen bei ihrer Festsetzung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts zu sehr unterschiedlichen Ergebnissen. Betrachtet man die Wertpapierpools, die in beiden Portfolios enthalten sind, so scheinen einige CDO und ABS im SEALINK-Portfolio im Vergleich zu jenen im ABS-Portfolio überbewertet zu sein. Aufgrund dieser Unregelmäßigkeiten und in Anbetracht der obengenannten Zweifel an den Annahmen hinsichtlich der CDO und ABS im ABS-Portfolio stellt die Kommission in diesem Stadium des Verfahrens auch die Bewertung dieser Aktiva im SEALINK-Portfolio in Frage.

(73)

Da der Kommission keine Angaben zu Cluster 4 (1,9 Mrd. EUR) übermittelt wurden, konnte keine Würdigung des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts von Cluster 4 und somit auch nicht des tatsächlichen wirtschaftlichen Werts des gesamten ABS-Portfolios vorgenommen werden.

(74)

Insgesamt hat die Kommission […] Zweifel an der Bewertungsmethode und den Annahmen zu dem ABS-Portfolio und dem SEALINK-Portfolio und geht in diesem Stadium des Verfahrens davon aus, dass der tatsächliche wirtschaftliche Wert geringer ist als der von der LBBW berechnete Wert. Da außerdem für Cluster 4 bislang keine Bewertung gemäß Randnummer 20 der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva vorliegt, wird eine entsprechende Prüfung Teil der weiteren Untersuchung sein. Darüber hinaus möchte die Kommission daran erinnern, dass die Bewertung nach Randnummer 20 der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva von der Aufsichtsbehörde bestätigt werden muss. Eine solche Bestätigung liegt nicht vor.

2.4.5   Lastenverteilung

(75)

Nach Abschnitt 5.2 der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva sollten die Banken die mit den wertgeminderten Aktiva verbunden Kosten so weit wie möglich selbst tragen. Dies bedeutet, dass die Bank die Differenz zwischen dem Nennwert und dem tatsächlichen wirtschaftlichen Wert der wertgeminderten Aktiva tragen sollte.

(76)

Da im vorliegenden Fall keine Abschreibung auf den garantierten Wert erfolgt (da es sich um eine Garantiemaßnahme und nicht um eine Maßnahme zur Übertragung von Aktiva handelt), muss die Lastenverteilung dadurch erzielt werden, dass die LBBW eine erstrangige Risikotragung übernimmt, die einer solchen Abschreibung entspricht.

(77)

Da Zweifel im Hinblick auf die korrekte Bewertung der Aktiva bestehen, kann die Angemessenheit des von der Bank getragenen Risikos jedoch nicht geprüft werden. In anderen Worten, sollte der tatsächliche wirtschaftliche Wert unter dem von Deutschland ermittelten liegen, wäre die vom Begünstigten übernommene theoretische Risikotragung unzureichend.

2.4.6   Vergütung

(78)

Nach Randnummer 21 der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva ist die Vergütung ein weiteres von der Kommission zu prüfendes Element. Laut Anhang 4 ‚muss in jedem Fall eine Vergütung für den Staat vorgesehen werden, die zum einen dem Risiko künftiger Verluste angemessen Rechnung trägt, welches über das im tatsächlichen wirtschaftlichen Wert ausgedrückte Risiko hinausgeht‘.

(79)

Im Hinblick auf die Prüfung des berechneten Garantieentgelts ist darauf hinzuweisen, dass für die Vergütung einer Maßnahme zur Entlastung von Aktiva gemäß der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva die gewährte Kapitalentlastung als Annäherung betrachtet werden sollte, die der Begünstigte durch eine solche Maßnahme erhält. Des Weiteren wird empfohlen, die Vergütung für den Staat unter anderem an die Vergütung der entsprechenden Rekapitalisierung zu knüpfen, wobei der in der Rekapitalisierungsmitteilung empfohlene Vergütungssatz angewandt werden sollte, wobei im Fall von Garantien auf Aktiva die Finanzierungskosten abzuziehen sind, da solche Maßnahmen nicht finanziert werden.

(80)

Deutschland sagt zu, dass die LBBW im ersten Jahr den Betrag von [250—350] Mio. EUR zahlen wird, was einer Verzinsung von 7 % auf den Kapitalentlastungseffekt von [> 3] Mrd. EUR entspricht. Vorausgesetzt, dass die Vergütung nur auf einem Kapitalentlastungseffekt basiert und keine Liquidität bereitgestellt wurde, ist die Vergütung nach Auffassung der Kommission zu diesem Zeitpunkt als mit dem Gemeinsamen Markt vereinbar zu bewerten. Da die Vergütung an die Bewertung gebunden ist, muss sie möglicherweise angepasst werden, falls der neu berechnete tatsächliche wirtschaftliche Wert maßgeblich vom ursprünglich übermittelten tatsächlichen wirtschaftlichen Wert abweicht.

(81)

Die Kommission stimmt mit Deutschland darin überein, dass die Vergütung durch eine hohe Lastenverteilung ausgeglichen werden kann, insbesondere wenn der Erstverlust den tatsächlichen wirtschaftlichen Wert übersteigt (27).

2.4.7   Rentabilitätsprüfung und Umstrukturierungsplan

(82)

In der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva ist festgelegt, dass nach Antragstellung durch eine einzelne Bank Geschäftstätigkeit und Bilanz der Bank komplett überprüft werden müssen, um die Kapitaladäquanz und die Aussichten auf Wiederherstellung der Rentabilität zu bewerten (Rentabilitätsprüfung).

(83)

Daher erachtet es die Kommission als erforderlich, dass eine solche Rentabilitätsprüfung durchgeführt wird.

(84)

Die Kommission stellt des Weiteren fest, dass Deutschland sich verpflichtet hat, einen umfassenden Umstrukturierungsplan vorzulegen, der insbesondere den in der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva festgelegten Kriterien entspricht. Die Kommission geht davon aus, dass dieser Plan innerhalb von drei Monaten nach Erlass dieser Entscheidung vorgelegt wird. Die Kommission stellt fest, dass im Zusammenhang mit dem Verkauf der SachsenLB bereits Beihilfen zugunsten von SEALINK gewährt wurden und dass nun eine weitere Entlastung für dieselben Aktiva ersucht wird. Dieser Faktor wird bei der Prüfung des erforderlichen Umfangs der Umstrukturierung berücksichtigt werden.

2.4.8   Vorübergehende Genehmigung der Maßnahme für sechs Monate

(85)

Die Kommission stellt fest, dass für den Fall, dass die Transaktion nicht im zweiten Quartal 2009 verbucht wird, die BaFin als zuständige Behörde wahrscheinlich aufsichtsrechtliche Maßnahmen einleiten würde, die ohne die beiden Rettungsmaßnahmen zu einem Verfahren zur Auflösung der Bank führen würden.

(86)

Da die Maßnahme die Voraussetzungen hinsichtlich der Abgrenzung der entlastungsfähigen Vermögenswerte, der Form des Managements von Vermögenswerten, Transparenz und Offenlegung und der Vergütung erfüllt, genehmigt die Kommission die Entlastungsmaßnahme für sechs Monate als vorübergehende Maßnahme (28). Die Kommission ist der Auffassung, dass die Genehmigung gemäß Anhang 5 der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva in jedem Fall auf sechs Monate beschränkt sein sollte.

(87)

Gemäß Anhang 5 setzt dies normalerweise jedoch voraus, dass alle vorstehend ausgeführten Kriterien für die Vereinbarkeit mit dem Gemeinsamen Markt erfüllt sind. Im vorliegenden Fall kommt die Kommission zu dem Schluss, dass die in der Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva festgelegten Voraussetzungen für die Bewertung und die Lastenverteilung zu diesem Zeitpunkt nicht erfüllt sind und eine eingehende Prüfung notwendig ist.

(88)

Es ist jedoch nicht möglich, die Portfolio-Bewertung vor Ende des zweiten Quartals 2009 abzuschließen. Die Kommission stellt des Weiteren fest, dass die Stabilität des Finanzsystems gefährdet sein könnte. Zudem kann nicht ausgeschlossen werden, dass die Bewertung des Portfolios nach einer eingehenden Prüfung bestätigt wird, auch wenn zu diesem Zeitpunkt diesbezüglich Zweifel bestehen.

(89)

Die Kommission akzeptiert daher die Garantie- und Vergütungsvereinbarung zwischen dem Land Baden-Württemberg und der LBBW und wird diesbezüglich für die nächsten sechs Monate keine Änderungen fordern. Dies schließt nicht aus, dass die Kommission in ihrer endgültigen Entscheidung eine Änderung der Lastenverteilung in Form von Rückholklauseln oder anderen Formen der Vergütung fordern wird, die keinen Ausgleich für die LBBW vorsehen, wenn eine solche Forderung sich aus der Schlussfolgerung der Kommission ergibt, dass die den Portfolios zugrunde liegende Portfolio-Bewertung oder die Lastenverteilung in großem Widerspruch zu den EG-Beihilfevorschriften über wertgeminderte Aktiva stehen.

3.   Schlussfolgerung

(90)

Beide Maßnahmen zugunsten der LBBW stellen staatliche Beihilfen dar. Die Kommission stellt fest, dass die Kapitalzuführung den in der Rekapitalisierungsmitteilung aufgeführten Kriterien entspricht. Die Eigenkapitalentlastungsmaßnahme erfüllt die in der Kommissionsmitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva genannten Voraussetzungen in Bezug auf die Abgrenzung der entlastungsfähigen Vermögenswerte, die Form des Managements der Vermögenswerte, Transparenz und Offenlegung sowie das Garantieentgelt. In Anbetracht der ernsthaften Gefährdung der Stabilität des Finanzsystems genehmigt die Kommission die Maßnahmen für sechs Monate. Da die Kommission zu diesem Stadium des Verfahrens aber Zweifel hat, dass die Eigenkapitalentlastungsmaßnahme die Voraussetzungen in Bezug auf Bewertung und Lastenverteilung erfüllt, leitet sie eine eingehende Prüfung ein.

V.   ENTSCHEIDUNG

Die Kommission erhebt keine Einwände gegen die in Form einer Kapitalzuführung und einer Eigenkapitalentlastung gewährten Rettungsbeihilfe. Unter gebührender Berücksichtigung der Notwendigkeit, die Stabilität des Finanzsystems zu wahren, genehmigt die Kommission die Maßnahmen für sechs Monate. Drei Monate ab dem Datum dieser Entscheidung muss die begünstigte Bank einen Umstrukturierungsplan vorlegen, den die Kommission prüfen wird, bevor sie über eine etwaige Verlängerung der Beihilfe über diese sechs Monate hinaus entscheidet. Aus den vorstehenden Gründen hat die Kommission ferner entschieden, im Hinblick auf die Eigenkapitalentlastung das Verfahren nach Artikel 88 Absatz 2 EG-Vertrag zu eröffnen, um zu prüfen, ob die Maßnahme in Bezug auf Bewertung (einschließlich der Bewertungsmethode) u nd Lastenverteilung den Voraussetzungen der Kommissionsmitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva entspricht.

Die Kommission fordert Deutschland auf, zusätzlich zu den bereits übermittelten Unterlagen einschlägige Informationen und Daten vorzulegen, die die Kommission für die Bewertung der Vereinbarkeit der Beihilfe mit dem Gemeinsamen Markt benötigt, insbesondere i) die Vereinbarung (Term Sheet) mit allen zwischen der LBBW und dem Land Baden-Württemberg vereinbarten Bedingungen für die Kapitalzuführung und die Entlastungsmaßnahme für wertgeminderte Aktiva einschließlich einer ausführlichen Beschreibung der Gestaltung der Garantiestruktur, ii) eine Überprüfung der Bewertung durch den Leiter der deutschen Aufsichtsbehörde und iii) einen detaillierten Bewertungsbericht zu den Cluster 4-Vermögenswerten im ABS-Portfolio.

Deutschland wird ersucht, der potenziellen Beihilfeempfängerin unverzüglich eine Kopie dieses Schreibens zuzuleiten.

ANLAGE

Das Sealink-Portfolio — Aufschlüsselung des Gesamtportfolios nach Vermögenswert-Kategorien

 

Nominalwert

Anteil am Gesamtportfolio

 

in 1 000 EUR

in %

RMBS

9 719 508

[60—65]

CMBS

3 095 683

[20—25]

Consumer Loans

434 497

[0—5]

CDO

277 351

[0—5]

Student Loans

224 538

[0—5]

Leasing

216 142

[0—5]

Credit Cards

144 488

[0—5]

Auto Loans

105 534

[< 1]

Mutual Fund Fees

21 490

[< 1]

Sonstige

789 705

[5—10]

Insgesamt

15 028 934

100,0


Das Sealink-Portfolio — Aufschlüsselung des Gesamtportfolios nach Ratings

Moody's-Rating

Nominalwert

Anteil am Gesamtportfolio

 

in 1 000 EUR

in %

Aaa

6 717 176

[> 40]

Aa

1 321 625

[5—10]

A

327 609

[2—5]

Baa

393 230

[2—5]

Ba

429 213

[2—5]

B

753 221

[2—5]

Caa

3 268 527

[20—25]

Ca

1 756 070

[< 12]

C

62 263

[< 0,5]

Insgesamt

15 028 934

100,0


Das Sealink-Portfolio — Aufschlüsselung des RMBS-Portfolios nach Vermögenswert-Teilkategorien

 

Nominalwert

Anteil am RMBS-Portfolio

 

in 1 000 EUR

in %

US-amerikanische Subprime RMBS

3 211 324

[20—25]

US-amerikanische Alt-A RMBS

3 591 127

[25—30]

Option ARM

1 515 959

[10—15]

ARM

1 135 318

[5—10]

Mixed

659 995

[0—5]

Fixed

279 856

[0—5]

US-amerikanische Prime RMBS

27 061

[0—5]

US-amerikanische Prime RMBS

1 308 124

[5—10]

Europäische Non conforming Prime RMBS

1 468 976

[10—15]

HELOC (USA)

112 895

[< 1]

RMBS insgesamt

13 310 635

100,0


Das Sealink-Portfolio — Aufschlüsselung des CMBS-Portfolios nach Vermögenswert-Teilkategorien

 

Nominalwert

Anteil am CMBS-Portfolio

 

in 1 000 EUR

in %

Europaweit

1 059 335

[30—35]

Vereinigtes Königreich

989 685

[30—35]

USA

435 517

[10—15]

Deutschland

389 094

[10—15]

Italien

100 231

[0—5]

Niederlande

60 000

[0—5]

Singapur

45 118

[0—5]

Frankreich

16 704

[0—5]

Insgesamt

3 095 683

100,0


Das ABS-Portfolio — Aufschlüsselung des Gesamtportfolios nach Vermögenswert-Kategorien (ohne Cluster 4)

 

Nominalwert

Anteil am Gesamtportfolio

 

in 1 000 EUR

in %

RMBS

5 616 832

[35—40]

CMBS

3 381 775

[20—25]

ABS

2 855 263

[15—20]

CDO

2 186 662

[10—15]

CLO

1 837 093

[10—15]

Insgesamt

15 877 625

100,0


Das ABS-Portfolio — Aufschlüsselung des Gesamtportfolios nach Ratings (ohne Cluster 4)

S&P—Rating

Nominalwert

Anteil am Gesamtportfolio

 

in 1 000 EUR

in %

AA

10 635 715

[> 65]

AA

1 699 773

[10—15]

A

1 029 700

[5—10]

BB

996 806

[5—10]

BB

317 710

[2—5]

B

366 639

[2—5]

CCC

691 908

[2—5]

CC

111 120

[< 1]

C

5 166

[< 0,5]

NR

23 088

[< 0,5]

Insgesamt

15 877 625

100,0


Das ABS-Portfolio — Aufschlüsselung des Gesamtportfolios nach Vermögenswert-Teilkategorien (ohne Cluster 4)

 

Nominalwert

Anteil am Gesamtportfolio

 

in 1 000 EUR

in %

RMBS

5 616 832

[35—40]

Europäische RMBS

4 243 944

[25—30]

Britische RMBS

1 910 501

[10—15]

Conforming

672 969

[0—5]

Non conforming

1 237 532

[5—10]

Spanische RMBS

1 467 860

[5—10]

Italienische RMBS

558 778

[0—5]

Niederländische RMBS

160 750

[0—5]

Irische RMBS

146 055

[0—5]

US-amerikanische RMBS

1 372 889

[5—10]

US-amerikanische Alt-A

1 185 288

[5—10]

US-amerikanische HELOC

187 601

[0—5]

CMBS

3 381 775

[20—25]

Europäische CMBS

2 904 417

[15—20]

US-amerikanische CMBS

242 338

[0—5]

Asiatische CMBS

235 020

[0—5]

ABS

2 855 263

[15—20]

Europäische ABS

1 662 442

[10—15]

Sonstige

342 739

[0—5]

Auto loans

289 052

[0—5]

Consumer loans

403 420

[0—5]

Leasing

418 053

[0—5]

Credit cards

209 178

[0—5]

US-amerikanische ABS

1 192 821

[5—10]

Auto loans

178 157

[0—5]

Leasing

224 880

[0—5]

Credit cards

399 748

[0—5]

Student loans

390 036

[0—5]

CDO

2 186 662

[10—15]

CDO of Trups

832 087

[5—10]

US-amerikanische CDO of ABS

803 204

[5—10]

US-amerikanische CDO

304 366

[0—5]

Sonstige

193 073

[0—5]

EUR CDO of ABS

53 931

[0—5]

CLO

1 837 093

[10—15]

EUR CLO

1 165 582

[5—10]

US CLO

671 511

[0—5]

Insgesamt

15 877 625

100,0

»

(1)  Informazioni riservate.

(2)  Siehe Entscheidung der Kommission vom 4. Juni 2008 in der Sache C 9/08, noch nicht veröffentlicht.

(3)  Vertrauliche Informationen.

(4)  Eine ausführlichere Beschreibung einschließlich einer Bewertung enthalten die Ziffern 20 ff.

(5)  Ursprünglich wollte die LBBW die Verluste der risikoreichsten Assets (Cluster 4) in Höhe von 1,9 Mrd. EUR voll tragen, nicht jedoch die möglichen Verluste des verbleibenden Portfolios in Höhe von 15,8 Mrd. EUR, für die die LBBW eine staatliche Garantie beantragen wollte. Diese Änderung der Garantiestruktur wurde erst in einem sehr späten Verfahrensstadium zugesagt, um im ABS-Verbriefungsportfolio ein ‚echtes‘ Erstrisiko zu erreichen.

(6)  Wie oben erwähnt, entstand das SEALINK-Portfolio bei der Umstrukturierung der SachsenLB. Ursprünglich stellte die LBBW ein Darlehen in Höhe von 8,75 Mrd. EUR (‚Junior Loan‘) für eine Zweckgesellschaft zur Verfügung, die das Sealink-Portfolio hält; hinzu kam ein weiteres Darlehen (‚Senior Loan‘) anderer Landesbanken in gleicher Höhe. Der Freistaat Sachsen sicherte die LBBW durch eine Garantie über 2,75 Mrd. EUR gegen die ersten Ausfälle in dieser Höhe ab. Die LBBW hatte diese Bürgschaft im Zuge der Übernahme der SachsenLB zu einem negativen Kaufpreis ausgehandelt (genehmigt durch die Kommissionsentscheidung vom 4. Juni 2008 in der Sache C 9/08).

(7)  Dennoch wird die Maßnahme es der Bank nicht ermöglichen, Rückstellungen aufzulösen oder den Betrag, der zur Deckung eines etwaigen Risikokapitalfehlbetrags vom Eigenkapital abzuziehen ist, zu verringern. (Die Banken müssen die erwarteten Verluste mit dem Gesamtbetrag ihrer Rückstellungen vergleichen. Risikokapitalfehlbeträge bei Rückstellungen (d. h. wenn die erwarteten Verluste die Summe der Rückstellungen überschreiten) sind nach dem Verlusteintrittskonzept der IFRS vom Eigenkapital abzuziehen, während etwaige ‚Überschüsse‘ als Ergänzungskapital (‚Klasse-2‘- Kapital) verbucht werden können).

(8)  Eine ausführlichere Beschreibung beider Portfolios enthält der Anhang.

(9)  Mit variabler Verzinsung und Tilgung, bei denen der Kreditnehmer selbst über den Rhythmus der Tilgung der Darlehenssumme entscheidet, unterlegte Wertpapiere.

(10)  Mit variabel verzinslichen Hypotheken unterlegte Wertpapiere.

(11)  Mit teils variabel, teils fest verzinslichen Hypotheken unterlegte Wertpapiere.

(12)  In den aufgeführten Zahlen ist Cluster 4 nicht enthalten, da Angaben zu Buchwert, tatsächlichem wirtschaftlichen Wert und Marktwert für Cluster 4 wegen neuer Zusagen, wie oben ausgeführt, nicht vorgelegt wurden.

(13)  Ohne Cluster 4.

(14)  Es wurde keine Bewertung vorgelegt. Die 1,9 Mrd. EUR dienten ursprünglich alleine der Deckung von Verlusten aus Cluster-4-Vermögenswerten. Letztere wurden jedoch nicht in die Berechnungen der Tabelle einbezogen, weil für diese Aktiva keinerlei Angaben zu Buchwert, tatsächlichem wirtschaftlichem Wert und Marktwert vorgelegt wurden.

(15)  Die Angaben zum Marktwert stützen sich auf (von der Kommission nicht verifizierte) Berechnungen von Sachverständigen der LBBW.

(16)  Vgl. Urteil des EuGH in den verbundenen Rechtssachen T-228/99 und T-233/99, Westdeutsche Landesbank Girozentrale und Land Nordrhein-Westfalen/Kommission (WestLB), Slg. 2003, II-435, Rdnr. 245, das sich wiederum auf die Urteile in den Rechtssachen C-142/87, Belgien/Kommission, Slg. 1990, I-959, Rdnr. 29, und C-305/89, Italien/Kommission (Alfa Romeo), Slg. 1991, I-1603, Rdnrn. 18 und 19, stützt.

(17)  Mitteilung der Kommission über die Behandlung wertgeminderter Aktiva im Bankensektor der Gemeinschaft (ABl. C 72 vom 26.3.2009, S. 1).

(18)  Entscheidung der Kommission vom 22. Juni 2009, N 330/09, Rettungspaket für Finanzinstitute in Deutschland.

(19)  Mitteilung der Kommission — Die Anwendung der Vorschriften für staatliche Beihilfen auf Maßnahmen zur Stützung von Finanzinstituten im Kontext der derzeitigen globalen Finanzkrise (ABl. C 270 vom 25.10.2008, S. 8).

(20)  Mitteilung der Kommission — Die Anwendung der Vorschriften für staatliche Beihilfen auf Maßnahmen zur Stützung von Finanzinstituten im Kontext der derzeitigen globalen Finanzkrise (ABl. C 270 vom 25.10.2008, S. 8). Mitteilung der Kommission — Die Rekapitalisierung von Finanzinstituten in der derzeitigen Finanzkrise: Beschränkung der Hilfen auf das erforderliche Minimum und Vorkehrungen gegen unverhältnismäßige Wettbewerbsverzerrungen (ABl. C 10 vom 15.1.2009, S. 2). Mitteilung der Kommission über die Behandlung wertgeminderter Aktiva im Bankensektor der Gemeinschaft (ABl. C 72 vom 26.3.2009, S. 1).

(21)  Mitteilung der Kommission — Die Rekapitalisierung von Finanzinstituten in der derzeitigen Finanzkrise: Beschränkung der Hilfen auf das erforderliche Minimum und Vorkehrungen gegen unverhältnismäßige Wettbewerbsverzerrungen (ABl. C 10 vom 15.1.2009, S. 2).

(22)  Mitteilung der Kommission über die Behandlung wertgeminderter Aktiva im Bankensektor der Gemeinschaft (ABl. C 72 vom 26.3.2009, S. 1).

(23)  Entscheidung der Kommission vom 18. Dezember 2008 in der Beihilfesache N 615/08, BayernLB (ABl. C 80/4 vom 3.4.2009).

(24)  Erstmalige Anwendung: siehe Entscheidung der Kommission vom 13. März 2009 im Fall C 9/09 Dexia, (noch nicht veröffentlicht), und Entscheidung der Kommission vom 14. Mai 2009 im Fall C 10/09 ING, (noch nicht veröffentlicht).

(25)  Entsprechend der Impaired-Assets-Mitteilung werden wertgeminderte Vermögenswerte bestimmten Kategorien, so genannten ‚Körben‘, zugeordnet (Anhang 3).

(26)  Diese Tranchen sind in der Regel eher systematischen als idiosynkratischen Risiken ausgesetzt. Seit Beginn der Krise ist dies inbesondere bei den durch den Markt bestimmten Korrelationen (z.B. iTraxx-Tranchen für den europäischen Markt) zu beobachten, die massiv anstiegen. Lange Zeit gingen die Ratingagenturen und die Marktteilnehmer von relativ geringen Korrelationen in ihren Preismodellen aus. Seit Beginn der Finanzkrise und in Anbetracht der Ausweitung der Finanzkrise auf andere Sektoren und der vergleichsweise schlechten Wirtschaftsaussichten in einigen Regionen der Welt scheinen diese Korrelationsfaktoren unterschätzt worden zu sein. Ausfallquellen wie die Übertragung von Ausfällen (d. h. der Ausfall einer Einheit zieht den Ausfall einer anderen nach sich) oder die Unfähigkeit der Schuldenfinanzierung werden immer häufiger vorkommen und ein Umfeld mit hohen Ausfallkorrelationen schaffen. Die Märkte haben dies wahrgenommen, so dass in den vergangenen Monaten ein starker Anstieg einiger Korrelationsindikatoren zu beobachten war.

(27)  Siehe Mitteilung über die Behandlung wertgeminderter Aktiva, ABl. C 72 vom 26.03.2009, S. 6, FN. 5.

(28)  Die Kommission hat in der Vergangenheit ähnliche Entscheidungen getroffen. Siehe z.B. Entscheidung der Kommission vom 13. März 2009 in der Sache C 9/09 — Dexia, Erwägungsgrund 77 (noch nicht veröffentlicht), in der die Kommission nur einige Kompatibilitätselemente genehmigte. Siehe auch Entscheidung der Kommission vom 14. Mai 2009 in der Sache C 10/09 — ING (noch nicht veröffentlicht).


ALTRI ATTI

Commissione

16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/22


Pubblicazione di una domanda a norma dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari

2009/C 248/07

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla registrazione, a norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio. Le dichiarazioni di opposizione devono pervenire alla Commissione entro sei mesi dalla data della presente pubblicazione.

SCHEDA RIEPILOGATIVA

REGOLAMENTO (CE) N. 510/2006 DEL CONSIGLIO

«CSABAI KOLBÁSZ» O «CSABAI VASTAGKOLBÁSZ»

N. CE: HU-PGI-0005-0390-21.10.2004

DOP ( ) IGP ( X )

La presente scheda riepilogativa presenta a fini informativi gli elementi principali del disciplinare.

1.   Servizio competente nello Stato membro:

Nome:

Földművelésügyi és Vidékfejlesztési Minisztérium, Élelmiszerlánc-elemzési Főosztály

Indirizzo:

Budapest

Kossuth Lajos tér 11.

1055

MAGYARORSZÁG/HUNGARY

Tel.

+36 13014419

Fax

+36 13014808

E-mail:

zobore@fvm.hu

2.   Associazione:

Associazione per l'applicazione dell'indicazione geografica CSABAI.

Nome:

Csabahús Kft.

Indirizzo:

Békéscsaba

Kétegyházi út 8.

5600

MAGYARORSZÁG/HUNGARY

Tel.

+36 66443211

Fax

+36 66441723

E-mail:

csabahus@csabahus.hu

Nome:

Gyulai Húskombinát Zrt.

Indirizzo:

Gyula

Kétegyházi út 3.

5700

MAGYARORSZÁG/HUNGARY

Tel.

+36 66620220

Fax

+36 66620202

E-mail:

info@gyulahus.hu

Composizione:

produttori/trasformatori ( X ) altro ( )

3.   Tipo di prodotto:

Classe 1.2.

Gruppo: prodotti a base di carne.

4.   Descrizione del disciplinare:

[riepilogo delle condizioni di cui all'articolo 4, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006].

4.1.   Nome:

«Csabai kolbász» o «Csabai vastagkolbász».

4.2.   Descrizione:

La «Csabai kolbász» o «Csabai vastagkolbász» (di seguito «Csabai kolbász») viene preparata con carne macinata e lardo duro di animali ingrassati almeno fino a 135 kg provenienti da incroci del maiale da carne magyar nagyfehér con le razze mangalica e magyar lapály nonché hampshire, duroc e pietrain e loro ibridi. L'adeguata qualità della carne suina necessaria per la fabbricazione è garantita dalla tecnica di disossamento manuale, che garantisce l'estrazione totale dei tendini nel corso della trasformazione della carne di quasi tutte le parti del maiale.

La «Csabai kolbász» è un prodotto a base di carne con contenuto proteico senza tessuto connettivo di almeno il 15 %, ottenuto da carne di maiale e lardo duro macinati in pezzetti di 4-6 mm, insaccati in budello di intestino crasso di maiale (kuláré) o in budello artificiale permeabile, di norma affumicata con legno di faggio stagionata e conservata mediante essiccazione. Le spezie tipiche della preparazione sono il peperoncino dolce e piccante, l'aglio, il cumino dei prati intero e il sale, con un sapore dominante di peperoncino piccante.

La salsiccia è di spessore uniforme, di forma cilindrica, con un diametro di 40-60 mm e una lunghezza di 20-55 cm. La parte dotata di spago per l'appendimento è di forma allungata, la parte opposta è invece arrotondata. L'involucro è pulito, liscio, senza muffa, leggermente increspato, privo di nodi, ben aderente alla carne, di colore rosso scuro, i grani di lardo sono visibili in trasparenza. La massa del prodotto è densa, elastica, ben unita e facile da tagliare, né morbida, né dura, né coriacea. Sulla superficie tagliata sono visibili i grani di carne di 4-6 mm di grandezza e di colore rosso scuro a causa del peperoncino e i grani di lardo di 4-6 mm di grandezza e di colore arancione a causa del peperoncino integrati nella carne e distribuiti regolarmente. Il prodotto è caratterizzato da un profumo gradevolmente affumicato e speziato ed un sapore armonioso e piccante grazie al peperoncino. Può essere commercializzata sfusa o confezionata, in imballaggio sottovuoto o in atmosfera modificata, intera o affettata, in presentazioni diverse.

Caratteristiche fisico-chimiche del prodotto:

attività dell'acqua

massimo 0,91

proporzione acqua/proteine

massimo 1,5

proporzione grasso/proteine

massimo 2,7

contenuto di proteine senza tessuto connettivo

minimo 15 %.

4.3.   Zona geografica:

La «Csabai kolbász» può essere prodotta all'interno dei confini amministrativi delle città di Békéscsaba e di Gyula.

4.4.   Prova dell'origine:

Tutte le materie prime e gli additivi in entrata nell'impianto di lavorazione ricevono un codice di identificazione, che appare nei documenti e sulle materie stesse.

Il prodotto da fabbricare riceve un codice permanente che ne permette l'identificazione in tutte le fasi della fabbricazione. Per l'identificazione dei lotti prodotti si applica un codice composto dal codice del prodotto e dalla data di fabbricazione. Le informazioni sulle materie prime e sugli additivi sono incluse nei documenti di fabbricazione.

Il codice del lotto, e pertanto l'identificazione dello stesso, si riferisce alla quantità prodotta giornalmente.

La data del condizionamento o la data di scadenza è indicata sull'etichetta del prodotto condizionato. Conoscendo questi dati il codice del lotto può essere dedotto dai documenti relativi ai condizionamenti del giorno.

4.5.   Metodo di ottenimento:

Il prodotto è fabbricato utilizzando coscia, spalla, zampino, diaframma, costine, capocollo, pancetta, nonché il lardo duro senza ghiandole ottenuti per disossamento, effettuato esclusivamente a mano, di mezzene, senza testa né zampe, di animali derivati dall'incrocio di specifiche razze suine.

I pezzi di carne congelati fino a meno 2-4 °C o refrigerati a 0…+ 7 °C e il lardo duro avente una temperatura media di 0… - 7 °C sono tritati a macchina in grani di 4-6 mm e successivamente miscelati a spezie e nitrato di sodio. La pasta così ottenuta (avente una temperatura compresa tra 0… - 4 °C) è insaccata a macchina in budello di intestino crasso di maiale (kuláré) o in budello artificiale permeabile, successivamente pinzati o chiusi con spago.

Le salsicce sono affumicate per 3-5 giorni in locali aventi una temperatura inferiore a 20 °C ed un tasso di umidità relativa di 70-90 %, dal fumo di tronchi di legno duro (principalmente faggio) bruciati lentamente.

Dopo l'affumicatura, le salsicce sono stagionate ed essiccate: per evitare difetti di qualità (ad es. la formazione di crosta) i parametri di stagionatura sono fissati in modo tale che nel corso della lenta essiccazione la differenza tra l'umidità relativa di equilibrio (URE) del prodotto e l'umidità relativa del locale sia inferiore al 4-5 %. La temperatura tipica è compresa tra 16-18 °C; l'umidità relativa iniziale del 90-92 % è gradualmente diminuita al 65-70 %. L'essiccazione continua fino a che l'attività dell'acqua si abbassa a 0,91. Il processo dura circa 4 settimane per il prodotto in budello artificiale permeabile e circa 6 settimane per il prodotto in budello di intestino crasso di maiale (kuláré). A questa fase segue la poststagionatura, nel corso della quale il contenuto di umidità del prodotto confezionato si equilibra, la superficie delle fette diventa uniforme, la pasta diventa più friabile, il colore si stabilizza grazie all'effetto antiossidante delle spezie naturali. Queste proprietà assieme al gusto rotondo distinguono nettamente questa salsiccia dal gusto e dalla sostanza dei prodotti commercializzati immediatamente.

4.6.   Legame:

 

Descrizione dell'area geografica:

Le città di Gyula e di Békéscsaba sono situate in uno dei territori più bassi dell'Ungheria, nella regione sudorientale della Grande Pianura Ungherese. Entrambe le città sono centri turistici importanti della regione e punti di transito sulle rotte internazionali Budapest-Arad-Bucarest e in direzione dei Balcani. Come in tutta la Grande Pianura Ungherese, anche in questa zona predomina un clima moderatamente continentale con sporadiche influenze del clima mediterraneo e oceanico. I fiumi Körös svolgono un ruolo determinante dal punto di vista del paesaggio e del clima della regione di Gyula e di Békéscsaba.

La coltura del grano e l'allevamento hanno una lunga tradizione, grazie alle condizioni agro-ecologiche favorevoli della regione.

La favorevole coincidenza di queste condizioni ha contribuito a trasformare il territorio nelle immediate vicinanze di Gyula e di Békéscsaba in un importante luogo di sosta delle carovane di commercianti provenienti dai Balcani a dirette a Vienna. Soprattutto i commercianti diretti alle fiere di bestiame o di ritorno da esse facevano brevemente sosta qui; le foreste e i fiumi offrivano condizioni ideali per il riposo, l'alimentazione, l'abbeveratura, il bagno del bestiame, e per l'uccisione e la trasformazione degli animali feriti. I macellai più astuti si specializzarono da un lato a soddisfare questi bisogni e dall'altro nell'accoglienza di un grande numero di stranieri, ponendo in tal modo le basi della futura industria della carne nella regione.

 

Storia e reputazione della «Csabai kolbász»:

Nella letteratura tecnica la denominazione di «Csabai kolbász» appare a partire dagli anni Trenta del Novecento. Nella monografia della provincia di Békés pubblicata nel 1936 si affermava che la città di Békéscsaba doveva la sua reputazione all'industria di trasformazione della carne. La prima storia del popolare prodotto si deve a Gyula Dedinszky, secondo il quale a cavallo del secolo la qualità della salsiccia fatta in casa era apprezzata ed elogiata soltanto dagli abitanti di Békéscsaba, successivamente la «Csabai kolbász» divenne famosa nella provincia, e dieci o venti anni dopo in tutto il paese, e più tardi veniva ricercata, acquistata, elogiata e apprezzata in numerosi paesi stranieri. Secondo l'autore, la specificità della «Csabai kolbász» consiste soprattutto nel metodo di preparazione, nella composizione, nelle spezie aggiunte, in breve, nel suo carattere e nella sua peculiarità. La spezia di base della «Csabai kolbász» è il peperoncino. Oltre al peperoncino e al sale, vengono aggiunti cumino dei prati, pepe e aglio, ma né il sapore del sale, né quello del cumino dei prati o dell'aglio non possono essere troppo forti a scapito delle altre spezie, le quali devono formare un insieme armonioso; tuttavia il colore, il gusto e il piccante del peperoncino restano i fattori determinanti del prodotto. La descrizione della tecnica e la ricetta sono apparse in molte pubblicazioni tecniche a partire dagli anni Trenta del Novecento.

La fabbricazione «industriale» della «Csabai kolbász» ebbe inizio nella provincia di Békés all'inizio del XX secolo. Nella Sertéshizlaló és Húsipari RT, fondata nel 1911 a Békéscsaba, venne prodotta per la prima volta una salsiccia leggermente piccante in budello di intestino crasso di maiale (kuláré) su proposta dei macellai dei dintorni della città, di cui testimoniava il gusto e le pratiche di consumo. Grazie alle loro competenze la «Csabai kolbász» è diventata un prodotto importante, che conserva fino ad oggi nel nome la memoria delle sue origini e il legame con il territorio. Anche nella vicina città di Gyula la fabbricazione delle macellerie familiari conobbe un'espansione: il numero delle macellerie era relativamente grande rispetto alla dimensione della città. Il macellaio András Stéberl acquistò una fabbrica situata al centro della città di Gyula ponendo le basi della fabbricazione «industriale» delle salsicce essiccate. La fabbrica, diventata la più grande fabbrica di trasformazione della regione, impiegava personale specializzato proveniente dai comuni limitrofi. In tal modo, anche i macellai di Békéscsaba vennero assunti nella fabbrica, e su loro suggerimento venne prodotta per la prima volta una salsiccia leggermente piccante in budello di intestino crasso di maiale. Anche la denominazione del prodotto conserva la sua origine legata alla città vicina.

L'età d'oro della tradizionale «Csabai kolbász» si è avuta tra le due guerre mondiali. Dopo la seconda guerra mondiale, nonostante la nazionalizzazione e le molteplici ristrutturazioni e cambiamenti di proprietà, la fabbricazione della «Csabai kolbász» si è mantenuta a Békéscsaba e a Gyula.

La notorietà della «Csabai kolbász» si deve, oltre che a molti articoli apparsi nella stampa nazionale e regionale, alla sagra della salsiccia di Békéscsaba che dal 1997 si tiene ogni anno nella seconda quindicina del mese di ottobre.

La fama della «Csabai kolbász» è confermata anche dal fatto che il prodotto ha ottenuto il riconoscimento Kiváló Magyar Termék (prodotto ungherese eccellente) nel 1999 e il premio speciale dell'Hungaropack Magyar Csomagolási Verseny (concorso ungherese sul confezionamento) nel 2000.

4.7.   Struttura di controllo:

Nome:

Békés Megyei Mezőgazdasági Szakigazgatási Hivatal Élelmiszerlánc-biztonsági és Állategészségügyi Igazgatóság

Indirizzo:

Békéscsaba

Szerdahelyi út 2.

5600

MAGYARORSZÁG/HUNGARY

Tel.

+36 66540240

Fax

+36 66547440

E-mail:

karpatia@oai.hu

4.8.   Etichettatura:

L'etichettatura deve comportare:

l'indicazione csípős.

Sull'etichetta della preparazione in budello di intestino crasso (kuláré) può figurare l'indicazione Házi jellegű.


16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/26


Pubblicazione di una domanda a norma dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari

2009/C 248/08

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla registrazione, a norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio. Le dichiarazioni di opposizione devono pervenire alla Commissione entro sei mesi dalla data della presente pubblicazione.

SCHEDA RIEPILOGATIVA

REGOLAMENTO (CE) N. 510/2006 DEL CONSIGLIO

«GYULAI KOLBÁSZ» O «GYULAI PÁROSKOLBÁSZ»

N. CE: HU-PDO-0005-0394-21.10.2004

DOP ( ) IGP ( X )

La presente scheda riepilogativa presenta a fini informativi gli elementi principali del disciplinare.

1.   Servizio competente nello Stato membro:

Nome:

Földművelésügyi és Vidékfejlesztési Minisztérium, Élelmiszerlánc-elemzési Főosztály

Indirizzo:

Budapest

Kossuth Lajos tér 11.

1055

MAGYARORSZÁG/HUNGARY

Tel.

+36 13014419

Fax

+36 13014808

E-mail:

zobore@fvm.hu

2.   Associazione:

Gruppo per l'applicazione dell'indicazione geografica Gyulai.

Nome:

Gyulai Húskombinát Zrt.

Indirizzo:

Gyula

Kétegyházi út 3.

5700

MAGYARORSZÁG/HUNGARY

Tel.

+36 66620220

Fax

+36 66620202

E-mail:

info@gyulahus.hu

Nome:

Csabahús Kft.

Indirizzo:

Békéscsaba

Kétegyházi út 8.

5600

MAGYARORSZÁG/HUNGARY

Tel.

+36 66443211

Fax

+36 66441723

E-mail:

csabahus@csabahus.hu

Composizione:

produttori/trasformatori ( X ) altro ( )

3.   Tipo di prodotto:

Classe 1.2.

Gruppo: prodotti a base di carne.

4.   Descrizione del disciplinare:

[riepilogo delle condizioni di cui all'articolo 4, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006].

4.1.   Nome:

«Gyulai kolbász» o «Gyulai pároskolbász».

4.2.   Descrizione:

La «Gyulai kolbász» o «Gyulai pároskolbász» (di seguito «Gyulai kolbász») viene preparata con carne macinata e lardo duro di animali ingrassati almeno fino a 135 kg provenienti da incroci del maiale da carne magyar nagyfehér con le razze mangalica e magyar lapály nonché hampshire, duroc e pietrain e loro ibridi. L'adeguata qualità della carne suina necessaria per la fabbricazione è garantita dalla tecnica di disossamento manuale, che garantisce l'estrazione totale dei tendini nel corso della trasformazione della carne di quasi tutte le parti del maiale.

La «Gyulai kolbász» è un prodotto a base di carne con contenuto proteico senza tessuto connettivo di almeno il 15 % (m/m), ottenuto da carne di maiale e lardo duro macinati in pezzetti di 4-6 mm, insaccati al paio in budello di intestino tenue di maiale (o in caso di produzione per l'affettatura, in budello artificiale permeabile), aromatizzato con sale, peperoncino dolce e piccante, aglio, pepe e cumino dei prati, di norma affumicato con legno di faggio, stagionato e conservato mediante essiccazione.

La salsiccia ha un diametro è di 26-40 mm ed è venduta al paio di una lunghezza di 18-26 cm o a fette. L'involucro è pulito, liscio, senza muffa, leggermente rugoso, nodoso, di colore rosso scuro, i grani di lardo sono visibili in trasparenza. La massa del prodotto è densa, elastica, ben unita e facile da tagliare. Sulla superficie tagliata, integrati nella carne e distribuiti regolarmente, sono visibili i grani di cane e di lardo di 4-6 mm di grandezza. Il prodotto è caratterizzato da un profumo gradevolmente affumicato e speziato ed un sapore e un aroma armonioso conferitogli dall'armonia delle spezie utilizzate.

Il prodotto può essere commercializzato al paio con etichetta di forma rotonda, imballato sottovuoto o in atmosfera modificata, al paio in pellicola d'imballaggio stampata. I prodotti destinati all'affettatura sono più lunghi, non sono in paio, sono commercializzati senza involucro e a fette in confezioni di diverso peso imballate in atmosfera modificata.

Composizione chimica del prodotto:

attività dell'acqua:

massimo 0,91

proporzione acqua/proteine:

massimo 1,5

proporzione grasso/proteine:

massimo 2,7

contenuto di proteine senza tessuto connettivo:

minimo 15 %

contenuto di cloruro di sodio:

massimo 5,0 %

4.3.   Zona geografica:

La «Gyulai kolbász» è prodotta all'interno dei confini amministrativi delle città di Gyula e Békéscsaba.

4.4.   Prova dell'origine:

Tutte le materie prime e gli additivi in entrata nell'impianto di lavorazione ricevono un codice di identificazione, che appare nei documenti e sulle materie stesse.

Il prodotto da fabbricare riceve un codice permanente che ne permette l'identificazione in tutte le fasi della fabbricazione. Per l'identificazione dei lotti prodotti si applica un codice composto dal codice del prodotto e dalla data di fabbricazione. Le informazioni sulle materie prime e sugli additivi sono incluse nei documenti di fabbricazione.

Il codice del lotto, e pertanto l'identificazione dello stesso, si riferisce alla quantità prodotta giornalmente.

La data del condizionamento o la data di scadenza è indicata sull'etichetta del prodotto condizionato. Conoscendo questi dati il codice del lotto può essere dedotto dai documenti relativi ai condizionamenti del giorno.

I certificati allegati garantiscono che tutte le informazioni relative alla fabbricazione di un qualsiasi prodotto finito possano essere fornite anche retroattivamente.

4.5.   Metodo di ottenimento:

Il prodotto è fabbricato utilizzando coscia, spalla, zampino, diaframma, costine, capocollo, pancetta, nonché il lardo duro senza ghiandole ottenuti per disossamento, effettuato esclusivamente a mano, di mezzene, senza testa né zampe, di animali derivati dall'incrocio di specifiche razze suine.

I pezzi di carne congelati fino a meno 2-4 °C o refrigerati a 0…+ 7 °C e il lardo duro avente una temperatura media di 0… - 7 °C sono tritati a macchina in grani di 4-6 mm e successivamente miscelati a spezie e nitrato di sodio. La pasta così ottenuta (avente una temperatura compresa tra 0… - 4 °C) è insaccata a macchina al paio in budello di intestino tenue di maiale o in budello artificiale permeabile che viene successivamente pinzato.

Le salsicce sono affumicate per 2-3 giorni in locali aventi una temperatura inferiore a 20 °C ed un tasso di umidità relativa di 70-90 %, dal fumo di tronchi di legno duro (principalmente faggio) bruciati lentamente.

Dopo l'affumicatura, le salsicce sono stagionate ed essiccate: per evitare difetti di qualità (ad es. la formazione di crosta) i parametri di stagionatura sono fissati in modo tale che nel corso della lenta essiccazione la differenza tra l'umidità relativa di equilibrio (URE) del prodotto e l'umidità relativa del locale sia inferiore al 4-5 %. La temperatura tipica è compresa tra 16-18 °C; l'umidità relativa iniziale del 90-92 % è gradualmente diminuita al 65-70 %. L'essiccazione continua fino a che l'attività dell'acqua si abbassa a 0,91. Il processo dura circa 14-16 giorni. A questa fase segue la poststagionatura, nel corso della quale il contenuto di umidità del prodotto confezionato si equilibra, la superficie delle fette diventa uniforme, la pasta diventa più friabile, il colore si stabilizza grazie all'effetto antiossidante delle spezie naturali. Queste proprietà assieme al gusto rotondo distinguono nettamente questa salsiccia dal gusto e dalla sostanza dei prodotti commercializzati immediatamente.

4.6.   Legame:

 

Descrizione dell'area geografica

Le città di Gyula e di Békéscsaba sono situate in uno dei territori più bassi dell'Ungheria, nella piatta regione sudorientale della Grande Pianura Ungherese a 87-88 m sul livello del mare. Come in tutta la Grande Pianura Ungherese, anche in questa zona predomina un clima moderatamente continentale con sporadiche influenze del clima mediterraneo e oceanico. I fiumi Körös svolgono un ruolo determinante dal punto di vista del paesaggio e del clima della regione di Gyula e di Békéscsaba. Importanti sono anche le foreste, tra le quali quella di Mályvád nelle vicinanza di Gyula, che ospita molti alberi secolari. La coltura del grano e l'allevamento hanno una lunga tradizione, grazie alle condizioni agroecologiche favorevoli della regione. A partire dalla fine del XIX secolo (dagli anni Ottanta dell'Ottocento) la favorevole coincidenza di queste condizioni ha contribuito a trasformare il territorio nelle immediate vicinanze di Gyula e di Békéscsaba in un importante luogo di sosta delle carovane di commercianti provenienti dai Balcani a dirette a Vienna. Soprattutto i commercianti diretti alle fiere di bestiame o di ritorno da esse facevano brevemente sosta qui; le foreste e i fiumi offrivano condizioni ideali per il riposo, l'alimentazione, l'abbeveratura, il bagno del bestiame, e nella città era possibile l'uccisione e la trasformazione degli animali feriti. I macellai più astuti si specializzarono da un lato a soddisfare questi bisogni e dall'altro nell'accoglienza di un grande numero di stranieri, ponendo in tal modo le basi della futura industria della carne nella città. All'inizio del secolo i macellai disponevano già di una notevole esperienza, e alcuni di essi portavano i loro prodotti a fiere nazionali e internazionali più grandi.

 

Storia e reputazione della «Gyulai kolbász»

La salsiccia deve la sua fama internazionale a József Balogh il giovane, grazie alla medaglia d'oro ottenuta all'esposizione universale di Bruxelles del 1910. L'impresa fondata da József Balogh divenne una grande impresa familiare. La fabbricazione meccanizzata su larga scala della «Gyulai kolbász» si deve a András Stéberl. che nel 1912 lavorò come apprendista nella fabbrica di József Balogh, dove apprese i segreti della lavorazione della «Gyulai kolbász». Il macellaio András Stéberl portò i suoi prodotti all'esposizione universale di Bruxelles del 1935. A Bruxelles il suo «piccolo paio di «Gyulai kolbász»» ottenne il diploma d'oro. András Stéberl acquistò una fabbrica situata al centro della città di Gyula ponendo le basi della fabbricazione «industriale» della «Gyulai kolbász» e di altre salsicce essiccate. La fabbrica, diventata la più grande fabbrica di trasformazione della regione, impiegava personale specializzato proveniente dai comuni limitrofi.

Dopo la seconda guerra mondiale e la nazionalizzazione e la concentrazione delle imprese la fabbricazione della salsiccia Gyulai venne naturalmente mantenuta, nel rispetto della tradizione centenaria, di pari passo con il continuo sviluppo della tecnologia e della tecnica, come dimostrato dai numerosi premi al successo e alla qualità ottenuti:

esposizione universale, 1910 Bruxelles, medaglia d'oro, diploma d'onore,

esposizione universale, 1935 Bruxelles, medaglia d'oro, diploma d'onore,

diritto ad utilizzare l'emblema del Kiváló Áruk Fóruma (forum dei prodotti eccellenti),

premio al successo del Foodapest 2000,

Magyar Termék Nagydíj (gran premio del prodotto ungherese), 2001,

Magyar Minőség Háza (premio della casa della qualità ungherese), 2001,

Exportfejlesztési különdíj (premio speciale per lo sviluppo dell'esportazione), 2001.

Oltre ai summenzionati successi, la notorietà della «Gyulai kolbász» è provata anche dai numerosi articoli apparsi nella stampa nazionale e regionale.

4.7.   Struttura di controllo:

Nome:

Békés Megyei Mezőgazdasági Szakigazgatási Hivatal Élelmiszerlánc-biztonsági és Állategészségügyi Igazgatóság

Indirizzo:

Békéscsaba

Szerdahelyi út 2.

5700

MAGYARORSZÁG/HUNGARY

Tel.

+36 66540240

Fax

+36 66547440

E-mail:

karpatia@oai.hu

4.8.   Etichettatura:


16.10.2009   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 248/s3


AVVISO

Il 16 ottobre 2009 sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 248 A il «Catalogo comune delle varietà delle specie di ortaggi — Ventottesima edizione integrale».

Gli abbonati possono ottenere gratuitamente la suddetta Gazzetta ufficiale nei limiti del numero e della(e) versione(i) linguistica(che) del (dei) loro abbonamento(i). Gli abbonati sono pregati di rispedire la cedola di ordinazione che si trova in calce, debitamente compilata, specificando il numero di matricola dell’abbonamento (il codice che figura a sinistra di ogni etichetta e che comincia per O/…). La gratuità e la disponibilità sono assicurate per un anno a decorrere dalla data d’uscita della Gazzetta ufficiale in questione.

Gli interessati non abbonati possono ordinare a pagamento questa Gazzetta ufficiale presso uno dei nostri uffici di vendita (cfr. http://publications.europa.eu/others/agents/index_it.htm).

Questa Gazzetta ufficiale — come tutte le Gazzette ufficiali (serie L, C, CA, CE) — può essere consultata gratuitamente sul sito Internet http://eur-lex.europa.eu

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